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3b. Classe V A «I.C. Francesca Morvillo» di Roma

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Academic year: 2021

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Concorso Euclide - Giovani 2020

“I miei sogni di ieri, di oggi e di domani”

5^ A Primaria “Francesca Morvillo” di Roma

Io da piccolo sognavo di fare lo storico perché mi appassionavano molto i dino-sauri. Mi entusiasmavano i dinosauri perché erano imponenti e maestosi e cre-devo che un giorno ne avrei cavalcato uno. Sognavo anche di costruire una macchina del tempo per ritornare alla loro epoca ,me la immaginavo tutta blu con delle strisce bianche. Aveva la forma di un razzo molto tecnologico e den-tro immaginavo che ci fossero due sedili attaccati simili al mio divano di colore arancione. Sognavo anche di diventare minuscolo per vivere una mini avventu-ra dove tutto intorno a me eavventu-ra gavventu-rande. Immaginavo di essere un supereroe con tutti i tipi di superpoteri, come superforza, supervelocità e la capacità di volare per scappare dalla realtà e quindi divertirmi, ma anche salvare persone da mo-stri duri come la roccia o melmosi come slime e pensare come sarebbe una su-per fantastica vita da susu-pereroe.

Oggi voglio essere molto bravo a scuola per avere poi più possibilità di trovare un lavoro in futuro. Sogno di diventare un bravo nuotatore perché so che se mi impegno ce la posso fare e anche perché già da 5 anni vado in piscina ed è da settembre che faccio agonismo. Però anche oggi mi piace immaginare e volare con la fantasia.

Sogno anche che, forse, un giorno sarò un grande matematico perché sono molto bravo in questa materia per me molto affascinante. Mi affascina perché

è bello calcolare. Mi piace anche che in questa materia si studiano i numeri e mi interessano molto per la loro caratteristica di essere illimitati e mi sento bravo nello studiare essi. Forse sarò uno scienziato che studia le particelle subatomi-che, oppure farò l’archeologo perché mi appassiona cercare e, forse, come in una specie di caccia al tesoro, trovare antichi reperti storici. Forse farò il barista per continuare l’ attività di mio padre; però facendo questo rinuncerei a tutti gli altri lavori. Un altro mio sogno è quello di fare l’ astronauta perché mi piaccio-no molto lo spazio, le stelle, i pianeti e tutti gli altri corpi celesti e mi piacerebbe studiarli perché ogni pianeta ha le sue caratteristiche e io voglio conoscere quelle

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dei pianeti del Sistema Solare Forse in futuro avrò le idee più chiare su quale mestiere svolgere, ma per ora mi concentro sulla mia semplice vita da bam-bino, fatta di gioco e divertimento e che si svolge tra scuola e sport.

Tiziano Bragetti

Fino all’età di sette anni sognavo di fare la cantante…

Da quando ero piccola mi sono sempre piaciuti gli strumenti musicali, tanto che i miei genitori, quando è nato mio fratello, mi hanno regalato una pianola di Winnie the Pooh con microfono, sgabello e otto spartiti. Poi ho cominciato a vedere due serie televisive (Alex & Co e Maggie e Bianca) dove i protagonisti cantavano e quindi la mia voglia di fare la cantante è aumentata.

Da un anno e mezzo, invece, mi sono iniziati a piacere talmente tanto gli animali che ora, da grande, vorrei fare la veterinaria.

In casa ho avuto diversi pesciolini rossi, ho due tartarughe da terra (Tartasprint e Flash) che curo personalmente e coccolo come se fossero dei gattini.

Tartasprint è arrivata quando mamma era incinta di me, mentre Flash tre estati fa, quando per distrazione lasciammo il cancello aperto e Tarta, che non è per niente lenta, come si pensa delle tartarughe, uscì e non la trovammo più.

Per consolarci, il nostro papà ci regalò Flash. Inizialmente, pensando che fosse femmina, la chiamammo Camilla; poi, vedendola coccolarsi con Tarta, che nel frattempo ritrovammo dalla vicina, capimmo che era maschio e lo ribattez-zammo con Flash, perché anche lui, quando lo tiriamo fuori dall’ aiuola,

è molto veloce a farsi il giro del giardino. Le tartarughe mangiano insalata, pomodori, carote, frutta e Tarta, quel periodo che stette dalla vicina, mangiò anche lasagna, pasta, carne, un po' di tutto insomma. Le tartarughe verso fine ottobre vanno in letargo, infilandosi sottoterra e noi, per proteggerle dai gatti dei vicini, che vengono nella nostra aiuola, gli mettiamo delle protezioni leggere sopra la zona del loro rifugio invernale.

L’ estate appena passata ci avevano fatto quattro uova, ma purtroppo non sono andate a buon fine. Tarta le depositò sul pavimento e la mattina che io le trovai, con mio padre, dietro suggerimento di un suo amico che ne ha, le misi sottoterra.

Mio padre ha una cagnolina di nome Dalila, che ogni tanto porta dai nonni il week end che stiamo con lui, o in estate sotto casa di mia nonna materna, i pomeriggi che ci viene a trovare perché lì c’ è un grande prato e noi possiamo correre e giocarci in tutta libertà.

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Da due mesi ho anche un gattino di nome Simba che mi ha regalato un cugino di mio padre, a condizioni che lo tiene e ci pensa lui a casa sua, perché mia madre è contraria a tenere gli animali in casa. Dice che sono impegnativi e lei non ha tempo di stargli dietro. Noi ogni fine settimana impegniamo i miei genitori o cugini a vederci per stare insieme a Simba.

Un altro animale che adoro è il geco. D’estate vado a caccia di questi animaletti e quando li prendo me li porto a casa mia.

Questa estate ho avuto una breve esperienza con un cucciolo di rondine caduto dal suo nido. Stavamo in vacanza e passeggiando, lo trovammo sul marcia-piede. Lo presi, lo portai a casa e provai a dargli acqua e molliche, ma non aprendo per niente il becco, lo riportammo dove lo trovammo. Per paura dei gatti, mamma lo mise sulle tegole di un muretto un po' in alto. Il pomeriggio passammo e non c’era più.

L’esperienza più commovente fu con una farfalla gialla, nera, bianca e blu, sempre quest’estate. Stavo correndo nel prato vicino casa di mia nonna quando vidi due farfalle; andai per prenderne una, ma volò via, mentre l’altra mi si posò da sola sul mio pantaloncino, dove rimase finché non tornai a casa di nonna (cinque minuti circa). La misi in un contenitore al quale feci dei buchi. La sera, quando la portai a casa mia, mentre ci giocavo, facendola passare da una mano all’altra, mi volò sul naso e nonostante mi muovessi, lei non si staccava da me.

La sera dopo purtroppo, tornati a casa, la trovai morta. Piansi per un giorno e mezzo e ancora oggi, quando ci penso, mi dispiace molto, sebbene sappia che le farfalle non vivono tanti giorni. Ho voluto tenerla e infatti ancora oggi ce l’ho in una scatolina. È rimasta intatta, sembra imbalsamata e nessuno crede che sia vera. Per il mio compleanno ho voluto l’ostia con la foto di quando mi stava sul naso e le decorazioni di pasta di zucchero le ho fatte proprio a forma di farfalla. Visto che mio fratello da grande vorrebbe fare la guardia forestale, ogni tanto fantastichiamo sul nostro futuro: lui va in giro per i boschi e se trova animali feriti, li porta a me per curarli. Questo mio sogno temo sia difficile da realizzare perché so che dovrei studiare tanto e a me non piace molto.

Visto che studiare Veterinaria è impegnativo ed io passo molto tempo a disegnare e a fare lavoretti manuali con pasta di zucchero, di bicarbonato ecc., credo che da grande mi butterò sul disegno o sulla pasticceria.

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Quando ero piccolo guardavo tantissimo le “Anime”, che sono cartoni animati giapponesi creati e disegnati da disegnatori esperti.

I miei sogni erano legati al fatto che volevo avere un Pokémon: si tratta di

animaletti che hanno diversi poteri: del fuoco, dell’erba, dell’acqua…e di altri elementi). In particolare desideravo avere un Froakie: si tratta di una ranocchia azzurra che può utilizzare l’acqua come un’arma).

Un altro sogno ricorrente di quando ero piccolo era quello di avere il potere di essere superveloce; quando finiva l’anno scolastico volevo arrivare a casa molto prima per poter giocare per più tempo con i miei giocattoli.

Adesso desidero soltanto una cosa: ESSERE BRAVISSIMO A DISEGNARE!

Mi dicono che so disegnare bene, ma per me non è ancora abbastanza; voglio rendere i miei disegni divertenti, ma anche dettagliati.

Il sogno che avrò, forse, in futuro è quello di raggiungere quasi lo stesso obiettivo dei miei due idoli: Sio Scottecs, un fumettista ideatore di fumetti divertentissimi e Domics, che racconta la sua vita con delle animazioni bellissime.

Denis Andrei

Il mio sogno più grande è essere una cantante. Lo so, è un lavoro un po’ difficile, dal momento che non vado a scuola di canto, ma io credo che tutti i sogni, se ci credi, si avverano.

Il canto è stato e sarà sempre la mia attività preferita a scuola. Quando ero piccola, ero sempre posizionata davanti nel coro; adesso un po’ meno.

Lo scorso anno, nella recita di fine anno, ho cantato come solista nel coro che cantava a tutto il pubblico dei genitori l’inno della scuola. In quel momento mi sembrava di essere su un altro pianeta; anzi, in un altro Universo. Nelle prove in classe ero andata bene; infatti i compagni e la maestra, quando mi hanno sentito, sono rimasti a bocca aperta. Ero molto felice di ciò, ma nello stesso tempo avevo paura di sbagliare e anche di fronte al pubblico ho provato un po’ di timore, ma ormai ero là e dovevo cantare. E ho cantato.

La musica è la mia vita; io, senza musica, non saprei cosa fare. Preferisco di più le canzoni movimentate e di meno quelle lente, perché mi fanno un po’ addormentare.

La musica mi ispira in tutto: se mi sento giù di morale, c’è la musica che mi aiuta ad essere più felice.

La musica mi ha ispirato questo testo; l’ho scritto mentre ascoltavo musica.

In verità, oltre la musica, io ho un’altra passione molto grande: quella di scrivere. La mia migliore amica ed io, infatti, abbiamo iniziato a scrivere un libro. Noi ci sentiamo come sorelle e siano sempre d’accordo l’una sulle decisioni dell’altra. La

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mia calligrafia non è proprio bellissima, anche se gli altri dicono tutt’altro, ma la cosa importante è scrivere, scrivere sempre con il cuore.

La mia amica ed io vorremmo lavorare insieme: lei potrebbe scrivere i testi delle canzoni (infatti vuole diventare un’autrice) ed io potrei cantare le sue canzoni, collaborando ovviamente. In questi tipi di lavori (ma non solo) la collaborazione è la cosa più importante, e, se non c’è, si sbaglia tutto.

Il canto e la scrittura dunque sono le mie due passioni più grandi.

C’è in verità un mio terzo sogno: rendere felici i bambini, soprattutto quelli del reparto oncologico, cioè i malati di cancro.

Per me la felicità è molto importante nel mondo. La tristezza, invece, è una malattia che non passa molto facilmente, anzi non passa mai. La felicità travolge tutto. Per questo ho cercato di raccogliere dei giocattoli; ma sono riuscita a mettere insieme solo due buste, che sono poche, perché i bambini ammalati di cancro sono di più rispetto al numero dei giocattoli. Spero di riuscire a rendere felici questi poveri bambini.

Ora sto per parlare di un ultimo sogno ancora. Quando ero più piccola volevo diventare un architetto che progetta le case, ma nella propria casa. Anche questo lavoro non è semplicissimo come sembra, perché devi ascoltare le richieste del tuo capo.

Un po’ di tempo fa, in realtà, io non pensavo tanto alle mie passioni, ma ai soldi che avrei potuto guadagnare.

Poi sono cambiata, e ogni giorno mi sembra di cambiare, nel bene e nel male. Tutti hanno dei sogni o delle passioni e credo proprio che bisogna fare il possibile per realizzare i propri obiettivi, coronando quindi i sogni.

Come ho detto all’inizio di questo testo, se si crede nei propri sogni, essi certamente si avvereranno.

Maria Fabiana Munteanu

Un sogno ricorrente di quando ero piccolo era quello di avere un animale, in

particolare un cane. Un giorno chiesi ad entrambi i miei genitori se fosse possi-bile averlo, ma entrambi mi spiegarono i motivi per i quali non potevano accon-tentarmi.

Lo sorso anno mio padre mi domandò se volessi un animale come criceto. In realtà io non sapevo di che animale si trattasse e, incuriosito, feci una ricerca su Internet; a quel punto mi convinsi che il criceto era un tipo di animale che mi piaceva.

Del criceto ho letto che è ormai diventato un animale da compagnia, molto dif-fuso ed apprezzato nelle famiglie. Ci sono venti specie di criceti; il più difdif-fuso è il criceto Dorato, detto anche Siriano, che è di colore marrone rossastro chiaro,

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sopra, e bianco nelle parti inferiori. La sua dimensione può variare tra i 13 e i 18 cm, gli occhi e le orecchie sono neri e vive mediamente tre anni.

Tra il maschio e la femmina non c’è molta differenza. Quest’ultima ha il corpo più arrotondato e sul ventre sono visibili i capezzoli. E’ onnivoro, ha due tasche guanciali ai lati del collo, dove tiene il cibo che fa uscire premendo con le zampe anteriori. Un’altra specie di criceti molto conosciuta è il ROBOROVSKY. E’ il più piccolo tra i criceti domestici, raggiunge i 5 o 6 cm di lunghezza e i 30 o 40 g di peso. Sono animali che si spaventano facilmente, e, se spaventati o innervositi, potrebbero mordere frequentemente le sbarre della gabbia. Si potrebbero dire tante cose ancora di questi simpatici animali, ma per ora mi fermo qui, e ritorno a parlare di me e dei miei sogni…

Chiesi dunque a mia madre se potevo aver un criceto e anche a lei l’idea piac-que molto. Così siamo andati in un negozio di animali, non lontano da casa, ed abbiamo acquistato un criceto russo maschio, insieme a tutto l’occorrente per poterlo allevare. Lo abbiamo chiamato Batuffolo. Abbiamo preso una gabbia con dentro una ruota, che ai criceti serve per correre, un beverino, una ciotola per metterci il cibo, una ruota per limarsi i denti, un contenitore per metterci la sabbia, che serve quotidianamente per pulirsi il pelo, una casetta per dormire e della paglia per riscaldarsi. Dopo qualche settimana anche mia sorella chiese di avere un criceto femmina e così a Batuffolo ha fatto compagnia Briciola.

Li abbiamo messi insieme e, dopo qualche settimana, una mattina, mia sorella si accorse che Briciola aveva partorito nove cuccioli. E’ stata una bellissima esperienza. Mia madre ed io incominciammo ad informarci su come ci dove-vamo comportare per affrontare questa nuova situazione.

La prima cosa che abbiamo fatto in quel momento è stata di togliere Batuffolo, perché abbiamo letto che in alcuni casi il maschio può mangiare i piccoli. Siamo stati fortunati a trovare un padrone per ogni cucciolo. Tra i miei due animalet-ti, ho notato che Briciola è sempre stata più vivace rispetto a Batuffolo, che invece è più tranquillo, ma hanno in comune il fatto che amano farsi cocco-lare. Un altro sogno che vorrei si realizzasse un giorno è quello di andare a conosce-re le star dei telefilm, che guardo alla televisione sempconosce-re con piaceconosce-re. Mi piace-rebbe tanto che mi facessero un autografo e potergli fare un po’ di domande sui personaggi che hanno ideato.

Quando sarò grande, vorrei fare il cuoco. Questa passione mi è nata dopo aver visto mio padre cucinare per noi. La scuola che vorrei frequentare è quella al-berghiera.

Mi piacerebbe avere una famiglia con due figli: un maschio e una femmina e mi piacerebbe cucinare loro ogni giorno cibi gustosi.

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Vorrei avere una villa nella quale ci sia una cameretta per ciascuno dei due figli, una camera da letto molto spaziosa, due bagni, una cucina grande, un giardino con uno spazio d’erba e infine un garage per metterci una bici per ciascuno di noi. Mi piacerebbe avere una moto e una macchina, per poter viaggiare e anda-re a visitaanda-re ogni paese con i suoi monumenti. La prima città che voranda-rei visitaanda-re è New York, per vedere la Statua della Libertà e per poter camminare vicino agli edifici più alti del mondo.

Flavio Tassi

In passato, quando ero piccolo, non so se ricordo bene, ma credo che volevo di-ventare un supereroe, perché mia mamma, prima che io andassi a dormire, mi raccontava delle storie dove il supereroe ero io.

Mi chiamavo Gerardo ed il super potere che avevo era che possedevo dei brac-cialetti magici che mi davano diversi poteri come l’invisibilità, potevo rimpiccio-lirmi e mi potevo teletrasportare. Ricordo anche che in ogni storia c’era un pro-blema che dovevo risolvere e quindi usavo i braccialetti per risolvere tutto. In una storia ero all’asilo nido e ad un certo punto, mentre stavo giocando con una macchinina, mi sono rimpicciolito. Gli altri non si sono accorti che non mi vedevano più finché non era ora di mettere a posto, ma io correvo alla guida della macchinina e nessuno riusciva a prendermi. Alla fine sono riusciti ad ac-chiappare la macchinina e così facendo gli educatori si sono accorti di me. Quando mi hanno visto così piccolo erano molto preoccupati e mi hanno dato una goccia d’acqua ed una briciola per merenda e sono ritornato alle mie di-mensioni normali.

A settembre del 2019 ho desiderato di poter diventare un filosofo, perché vole-vo vedere ogni cosa da un’altra prospettiva, grazie ad un insegnamento di mio padre. Lui aveva scritto su un tovagliolo il numero 9 e aveva detto: “Che nume-ro vedi?”. Io gli avevo risposto che vedevo il numenume-ro 9, ma lui poi girò il tova-gliolo e mi disse che quel numero era diventato un 6 e mi fece capire che ognu-no vede le cose in modo diverso.

Successivamente,a novembre del 2019 volevo fare il parrucchiere perché mi piaceva cambiare capigliatura e volevo anche cambiarla agli altri e credevo che la capigliatura, a volte, potesse definire la personalità di una persona.

Ora, invece, da grande voglio fare il cuoco, perché da quando avevo meno di 3 anni insieme alla mia famiglia cucinavo molte cose che mia mamma mia ha rac-contato, infatti ho una foto di me da piccolo dove cucinavo insieme a mia non-na ed ero tutto sporco di sugo sul mento perché stavo preparando la lasagnon-na. Invece con mia mamma ho sempre preparato i dolci come la torta alle mele, i pancakes, biscotti e ultimamente le crepes.

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Vorrei fare il cuoco, anche perché i cibi gustosi mi mettono di buon umore. Quando mangio qualcosa di buono lo mangio con molto piacere invece quando un cibo non mi piace ne mangio un po’e poi lo lascio nel piatto. I cibi che mi piacciono in particolare sono: le patate al forno, quelle fritte, la bistecca, la car-bonara, la pasta, l’insalata, i pomodori, la pizza, i nuggets piccanti, le crepes, i dolci …

Jarod Vincent Nwatchok Mboutcha

Io, da piccolo, non avevo in effetti un sogno certo, ma qualcosina già c’era. Voi non potete immaginare quanti giocattoli, pezzi di Lego, pupazzi e quante altre cose io abbia rotto. I miei genitori mi chiamavano “BABY MOSTRO”, ad esempio quella volta che misi purtroppo il mio giocattolo preferito di “TOY STORY” se ci ripenso ancora sento i pianti e le lagne che ho fatto.

Ma passiamo ora al concreto. Diciamo che il mio sogno era di essere un Supere-roe come tutti gli altri bambini creativi e ingenui, così tanto per scherzare. Io sognavo tanto… ma il mio sogno più realistico e più plausibile era legato al fatto che mi piacevano i superpoteri e il mantello di “SUPERMAN”. Forse non è tanto realistico…però, beh, mi piace. Il perché di questa cosa è solo uno: avere i superpoteri.

Oggi il mio sogno è certo: non so se diventerà realtà, ma vorrei essere, sia alle medie che alle superiori, uno studente modello in matematica. Per chi non lo sapesse, lo studente modello è colui che è molto bravo a scuola. Mi piace molto la matematica perché in un lavoro futuro ad esempio calcoli o espressioni vorrò sempre sapere di più fino ad arrivare a un buon matematico e scienziato. In fu-turo vorrei somigliare ad Albert Einstein, il miglior scienziato di sempre. Ho scel-to proprio lui perché ci assomiglio: pazzo, volenteroso e curioso

Se avete indovinato il mio sogno, bravi! Chi non lo ha fatto, invece, sono pronto a spiegarglielo ora.

Da grande vorrei essere uno scienziato di matematica e in economia perché an-che se non è da tutti a me i soldi sono sempre stati piaciuti, guardando il “TG5” ho imparato qualcosina in più su questo concetto. Grazie di aver letto questo testo.

Flavio Osorio La Rosa

Tutti i sogni che volevo, voglio e vorrò realizzare sono stati, sono e saranno sempre una cosa bellissima.

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Quando ero bambino, dal momento che giocavo molto con i dinosauri, avrei vo-luto incontrane uno. Allora ero molto piccolo e dunque non sapevo che si fosse-ro estinti e pensavo che esistessero ancora.

Il sogno che vorrei si realizzasse tra qualche mese è che vorrei partire insieme ai miei amici di calcio in trasferta per un torneo. In questo modo per qualche giorno potremmo stare più tempo insieme, rafforzando la nostra amicizia e per condividere nuove esperienze.

Nel futuro, dal momento che ora mi alleno come portiere, vorrei continuare ad esserlo, ma questa volta a livello agonistico: vorrei cioè giocare in serie A oppu-re anche in serie B. Questo è il mio grande sogno per il futuro: il calcio e la mia passione e quando gioco sto molto bene.

Diego Maria Belli

Ieri…

Tanto tempo fa io volevo diventare una cuoca, perché mi piaceva e mi rilassava preparare dolci. Vedevo sempre mia nonna che faceva i dolci e le pizze… e da lì mi sono appassionata.

Progettavo di aprire una scuola di cucina e se fossi riuscita nel mio intento avrei aperto un ristorante tutto per me.

Oggi…Domani…

Oggi penso che mi piacerebbe svolgere il mestiere di dentista, perché ho l’esempio di mio zio che lo è. Ma so che bisogna studiare molto. Tuttavia mi piacerebbe prima aiutare mio zio e successivamente aprire uno studio tutto mio. Mio zio e mia zia lavorano tutti e due nello studio dentistico e anche le loro figlie studiano per diventare dentiste

Un’altra cosa che sogno tantissimo è avere una cameretta tutta nuova, perché quella che ho adesso non mi piace tanto: è piccola. Io sogno una cameretta che sia più grande e colorata. Sto mettendo, infatti, nel salvadanaio i soldi da parte, così potrò acquistare una mia camera tutta mia, non condivisa con mia sorella. Io non voglio condividere la mia stanza con mia sorella perché se io voglio che una mia cosa lei non la tocca, lei lo fa e inoltre perché se io voglio stare da sola a studiare, lei deve giocare e mi disturba.

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Io da piccola sognavo di essere una maestra della scuola dell’infanzia perché mi piaceva l’ idea di stare con i bambini piccolini, giocando e imparando un po’.

Io oggi vorrei diventare sempre una maestra, ma della scuola primaria: mi piace insegnare e spiegare e, semmai lo dovessi diventare, sono sicura che, insegnan-do, ripasserei anche cose che potrei non ricordare in futuro. Mi piace spiegare e preparare il lavoro da svolgere, aiutandomi con i consigli dei futuri studenti. Io all’inizio volevo fare la maestra dell’ infanzia forse perché ero più piccola, ora preferisco fare l’ insegnante della scuola primaria perché si spiega.

Altri lavori che vorrei fare sono la scienziata, perché a me piace molto scienze, soprattutto gli esperimenti e l’ astronomia. Vado abbastanza bene a scienze e quando c’ è una nuova lezione non vedo l’ ora di cominciare e imparare cose

nuove. Quando studio a casa per l’ interrogazione di scienze non è tanto diffici-le capire quello che devo studiare, almeno per me; non so se mi viene facile stu-diare perché mi piace scienze o per il semplice fatto che le cose da studiare so-no facili. Vorrei fare anche la barista perché mi piace prendere ordinazioni, pre-parare cornetti, pasticcini e caffè.

Ma Il mestiere che vorrei fare di più è la scrittrice, perché mi piace immaginare e inventare le storie più assurde che si possano scrivere. Io già ho scritto una storia che si intitola “LA PUNIZIONE PIU BELLA DEL MONDO” che è anche abba-stanza lunga. Io ho scritto questo componimento perché era la prima volta che potevo usare il tablet di mio padre. La storia parla di tre amici che frequentano la prima media; un giorno vengono mandati in punizione in una stanza dove do-vevano fare i compiti assegnati dalla professoressa. Nella stanza dove sono stati mandati i ragazzi ci sono tante cose e a un certo punto vengono risucchiati da un libro intitolato”LE SETTE MERAVIGLIE”: cioè 7 piccoli villaggi e i ragazzi af-fronteranno avventure separate. La storia si conclude così: i ragazzi vengono arrestati per un motivo che non viene specificato nella storia, ma si capisce. Io, quando scrivo, mi sento libera di esprimere le mie emozioni e mi sembra di es-sere nel mondo della fantasia. Infine mi piacerebbe fare l’ attrice, ma lo deside-ro un po’ di meno perché mi vergogno un pochino

Io da grande ovviamente farò un solo lavoro, ma credo che sarà abbastanza difficile scegliere. I lavori simili fra loro che ho scelto sono secondo me la maestra della scuola primaria e la scrittrice, perché, per insegnare agli alunni, devi esse-re colta e conoscere molte cose . Anche per fare la scrittrice devi avere molta cultura, perché quando scrivi un libro lo devi scrivere con parole adeguate, sen-sate ed anche un po’ complesso

Infine ciò che desideravo, desidero e che desidererò sempre è avere una famiglia: unita e armoniosa, dove non si litighi sempre e si sia sempre d’ ac-cordo quasi su tutto.

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Alla fine di questo componimento posso dire però che di una cosa sono abba-stanza certa: cambierò idea.

Ringrazio per l’opportunità che mi è stata data di partecipare a questo concorso e ringrazio tutti perché in questo modo mi sono divertita a pensare e a scrivere e ho chiarito a me stessa le idee chi oggi ho per il mio futuro.

Laura Arnao

Io, da piccolo, sognavo di diventare pompiere perché vedevo sempre un cartone chiamato “IL POMPIERE SAM”.

Le cose che ricordo di questo cartone sono: come Sam salvava le persone, come spegneva gli incendi arrampicandosi sui palazzi e lanciandosi dai tetti delle case, con chi salvava su una specie di materassino.

Poi, col passare del tempo, mi sono reso conto che era un lavoro rischioso e ho deciso di non farlo più.

Oggi sogno di entrare in una squadra di basket.

La prima volta che in una palestra ho visto una partita, me ne sono subito innamorato ma per entrare in una squadra è molto difficile perché devi fare esami, sforzi e allenarti costantemente ogni giorno almeno per tre ore!

Per me ormai sono quattro anni che faccio basket e so come e cosa bisogna fare.

Bisogna fare varie visite come l'elettrocardiogramma, occorre ascoltare il mister quando dice come allenarci e quali sono gli errori da evitare o gli schemi da seguire durante le partite.

In un domani sogno di fare il pallacanestrista nella VIRTUS ROMA e diventerò il più bravo e famoso negli Under 20 !!!

Per fare questo lavoro bisogna allenarsi sempre, fare gioco di squadra; altrimenti tutti ti scartano. Devi imparare tante lingue e devi saperti muovere, perché se tu fai un passo falso, tutto il gioco è rovinato. Ma devi essere anche agile e robusto altrimenti se ti viene qualcuno addosso e ti fa cadere, potresti infortunarti e farti male veramente.

È bello avere dei sogni, ma ancora più bello è impegnarsi per esaudirli.

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