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IQH_IFF: Una metodologia per la valutazione delle condizioni di habitat sull'indice di funzionalità fluviale

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Academic year: 2021

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IQH_IFF

Una metodologia per la valutazione delle condizioni

di habitat basata sull’indice di funzionalità fluviale

P. NEGRI, V. DALLAFIOR, C. MONAUNI, F. PAOLI, S. PELLEGRINI Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente

Provincia Autonoma di Trento

V. ROATTA, R. AZZOLLINI, D. GERBAZ, S. ISABEL, L. VICQUÉRY Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente

della Valle d'Aosta GIAN LUIGI ROSSI

ENEA – Unità Tecnica Tecnologie Saluggia Centro Ricerche Saluggia, Vercelli

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AGENZIA NAZIONALE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, LʼENERGIA E LO SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE

IQH_IFF

Una metodologia per la valutazione delle condizioni

di habitat basata sull’indice di funzionalità fluviale

P. NEGRI, V. DALLAFIOR, C. MONAUNI, F. PAOLI, S. PELLEGRINI Agenzia Provinciale per la Protezione dell’Ambiente

Provincia Autonoma di Trento

V. ROATTA, R. AZZOLLINI, D. GERBAZ, S. ISABEL, L. VICQUÉRY Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente

della Valle d'Aosta GIAN LUIGI ROSSI

ENEA – Unità Tecnica Tecnologie Saluggia Centro Ricerche Saluggia, Vercelli

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I contenuti tecnico-scientifici dei rapporti tecnici dell'ENEA rispecchiano l'opinione degli autori e non necessariamente quella dell'Agenzia.

The technical and scientific contents of these reports express the opinion of the authors but not necessarily the opinion of ENEA.

I Rapporti tecnici sono scaricabili in formato pdf dal sito web ENEA alla pagina http://www.enea.it/it/produzione-scientifica/rapporti-tecnici

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IQH_IFF

Una metodologia per la valutazione delle condizioni di habitat basata sull’indice di funzionalità fluviale P. NEGRI, V. ROATTA, G.L. ROSSI,R. AZZOLLINI, V. DALLAFIOR, D. GERBAZ, S. ISABEL, C. MONAUNI, F. PAOLI,S. PELLEGRINI, L. VICQUÉRY

Riassunto

La ricerca sviluppata da APPA Trento, Arpa Valle d’Aosta e Enea ha lo scopo di sviluppare una metodologia per la valutazione dell’habitat fluviale. A tal fine si è considerato l’insieme delle caratteristiche idromorfologiche di un tratto fluviale allo scopo di valutarne la distanza dalle condizioni di naturalità tipo- e sito-specifiche in quanto habitat dell’insieme delle comunità acquatiche (vegetali ed animali), comprendendo non solo aspetti di tipo fisico e idrologico, ma anche di tipo biotico, quali le caratteristiche della fascia riparia per il ruolo strutturale che riveste in ambito fluviale. Il metodo proposto prevede l’utilizzo di informazioni derivate dall’applicazione dell’Indice di Funzionalità Fluviale e dal censimento delle opere di origine antropica presenti in alveo. Le caratteristiche considerate sono raggruppate in 3 categorie, ciascuna delle quali espressa mediante un subindice.

Per la definizione dei limiti di classe e la validazione dell’indice è stato utilizzato un database relativo a siti distribuiti nel territorio montano di 7 diverse regioni italiane. Si ritiene quindi che la metodica IQH_IFF, sulla base della sua applicazione su una casistica relativamente ampia in ambito montano, possa essere considerata sufficientemente robusta e sensibile.

Parole chiave: habitat fluviale, metodi di valutazione, Indice di Qualità dell’Habitat, Indice di Funzionalità Fluviale

Abstract

The research, carried out by APPA Trento, Arpa Valle d'Aosta and Enea, aims to develop a methodology for assessing river habitats. For this purpose, we considered the hydromorphological characteristics of a river stretch in order to assess the distance from type- and site-specific natural conditions. The concept of habitat includes all aquatic communities (plants and animals), comprehending not only physical and hydrological aspects, but also biotic issues, such as the features of the riparian strip, due to the role it plays in river ecology.

The proposed method foresees the use of information derived from the Fluvial Functioning Index and from a survey of the artificial elements in the channel. The considered features are grouped into three categories, each expressed by a subindex.

For the definition of class boundaries and the validation of the index a database including sites from mountain areas of 7 different Italian regions was used. Therefore, based on its application over a relatively large case series in mountain areas, the IQH_IFF method could be considered sufficiently robust and sensitive.

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INDICE

1. PREMESSA

2. INTRODUZIONE

3. DEFINIZIONI

4. IL METODO IQH_IFF

5. SVILUPPO DELLA METODOLOGIA

5.1 ASSOCIAZIONE DEGLI ELEMENTI ALLE CATEGORIE

5.2 STUDIO DEGLI ELEMENTI ATTRAVERSO IL METODO IFF

5.3 CALCOLO DELL’IQH_IFF: QUANTIFICAZIONE E ATTRIBUZIONE DEI PESI

5.4 COMPILAZIONE DEL DATA BASE E DEFINIZIONE DEI LIMITI DI CLASSE

6. INDICAZIONI PER L’APPLICAZIONE DI IQH_IFF

7. CONCLUSIONI

BIBLIOGRAFIA

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1.PREMESSA

APPA Trento, ARPA Valle d’Aosta e il Laboratorio di Ecologia di ENEA Saluggia (UTTS-ECO), sulla base di una collaborazione ormai più che decennale nel campo del monitoraggio dei co rsi d’acqua i n a mbito alpino, hanno d ato or igine a d un g ruppo di lavoro s pontaneo, finalizzato alla messa a punto di u na metodica di valutazione della qualità dell’habitat che utilizzasse l ’esperienza di an alisi d ella f unzionalità f luviale c onseguita n ell’elaborazione e nell’utilizzo dell’Indice di Funzionalità Fluviale IFF.

Il lavoro ha preso le mosse da una prima intuizione sulla possibilità di applicare il principio della funzionalità relativa allo scopo di valutare lo scostamento dello stato di un sito fluviale dalle sue condizioni di riferimento dal punto di vista morfologico-funzionale. Tale intuizione, attraverso un notevole lavoro di elaborazione, frutto dell’esperienza, della sperimentazione e dell’elaborazione teorica dei membri del gruppo di lavoro, si è tradotta quindi in una metodica, che non vuole e ssere co nsiderata definitiva, ma anzi viene presentata proprio perché la sua applicazione in contesti differenziati ne permetta il miglioramento e l’affinamento.

2. INTRODUZIONE

La d efinizione d i habitat h a s ubito u na r adicale ev oluzione n el co rso dell’ultimo secolo. Il concetto è s tato i ntrodotto i n eco logia d a C lements e S helford ( 1939) co me le co ndizioni fisiche che circondano una specie, o popolazione di specie, o insieme della specie, o comunità, e ribadito da Odum (1971) come l’insieme delle caratteristiche fisiche dove vive un organismo o, meglio, u na p opolazione d i u na d eterminata s pecie. S uccessivamente, e in p articolare in seguito all’emanazione della cosiddetta Direttiva Habitat (Direttiva 92/43/CEE del Consiglio), il concetto d i habitat è s tato i ntrodotto n ella n ormativa co l s ignificato d i zo ne t errestri o acquatiche che si distinguono grazie alle loro caratteristiche geografiche, abiotiche e biotiche, interamente n aturali o s eminaturali. I n q uesto modo, q uindi, l’habitat p erde il r iferimento diretto ad una singola specie, animale o vegetale, passando ad un significato più affine a quello di unità di base di un ecosistema.

La stessa Direttiva Habitat considera comunque anche la definizione di habitat di una singola specie come l’ambiente definito da fattori abiotici e biotici specifici in cui vive la specie in una delle fasi del suo ciclo biologico.

Nel pr esente lavoro s i è o ptato quindi pe r a dottare un c oncetto di habitat in qua lche modo intermedio t ra i d ue ap procci s opra d escritti: s i considera l’insieme d elle caratteristiche idromorfologiche di un tratto fluviale allo scopo di valutarne la distanza dalle condizioni d i naturalità ti po- e s ito-specifiche in q uanto h abitat d ell’insieme d elle co munità acq uatiche (vegetali ed a nimali). O vviamente t ali c aratteristiche co mprendono n on solo as petti d i t ipo fisico e idrologico, ma anche di tipo biotico, quali le caratteristiche della fascia riparia per il ruolo strutturale che riveste in ambito fluviale.

Da questo punto di vista, quindi, l’IQH_IFF si differenzia dalla metodica di valutazione della qualità morfologica e laborata recentemente d a I SPRA ( Rinaldi et al ., 2 011), fondamentalmente per il livello di scala utilizzato nell’analisi: mentre l’IQM viene applicato a scala di bacino, s ottobacino o di corpo idrico, il metodo qui pr oposto s i r iferisce a d u n

segmento di 5 00 metri d i lunghezza. D a c iò d eriva la d ifferenza nel s ignificato d ella

valutazione e ffettuata: d a u n lato s i t ratta d i valutare le co ndizioni idromorfologiche a macroscala, identificando i processi evolutivi dell’alveo, dall’altra gli elementi idromorfologici vengono co nsiderati co me co mponente s trutturale d ell'habitat. D ’altronde, n ella v alutazione

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dell'habitat i l "focus" è l a co mponente biotica, m entre la valutazione id romorfologica v a ad interpretare aspetti come il trasporto solido, la mobilità dell'alveo, la naturalità topografica. Un’ultima co nsiderazione r iguarda la s celta d el r iferimento r ispetto al q uale e ffettuare l a valutazione: ci si è rifatti alla definizione di stato elevato che la Direttiva Quadro sulle Acque (Direttiva 2000/ 60/CE) de finisce: Nessuna alterazione antropica, o alterazioni antropiche

poco rilevanti, dei valori degli elementi di qualità fisicochimica e idromorfologica del tipo di corpo idrico superficiale rispetto a quelli di norma associati a tale tipo inalterato. In

particolare, p oi, r iferendosi a lle c omponenti idromorfologiche, s i d efiniscono e levate le condizioni in c ui caratteristiche del solco fluviale, variazioni della larghezza e della

profondità, velocità di flusso, condizioni del substrato nonché struttura e condizioni delle zone ripariali corrispondono totalmente o quasi alle condizioni inalterate. S u q uesta b ase si è

utilizzato u n r iferimento s ito-specifico, p erché è l’unico t ipo di a pproccio c he p ossa d are ragione della potenzialità di tali caratteristiche in assenza di alterazioni di origine antropica.

3. DEFINIZIONI

Si r iportano u na serie d i d efinizioni u tilizzate d i seguito, c osì d a a ttribuire u n s ignificato univoco a ciascun termine presente nella metodica:

CATEGORIE (3): raggruppamenti degli elementi valutati per definire la qualità degli habitat

(D.Lgs 152/06 e s.m.i.):

1- diversificazione e qualità degli habitat fluviali e ripari; 2- presenza di strutture artificiali;

3 -uso del territorio nelle aree fluviali e perifluviali.

CORPO IDRICO (superficiale): u n e lemento distinto e s ignificativo d i a cque superficiali,

quale u n lago, u n b acino ar tificiale, u n t orrente, f iume o can ale, p arte d i u n torrente, f iume o can ale, acq ue d i t ransizione o u n t ratto d i acq ue costiere (Direttiva 2000/60/CE ).

ELEMENTI: caratteristiche d egli habitat f luviali d a indagare p er la valutazione d elle

condizioni di habitat (CEN, 2004; D.Lgs 152/06 e s.m.i.): - substrato;

- vegetazione nel canale e detrito organico; - caratteristiche di erosione/deposito; - flussi;

- continuità longitudinale;

- struttura e modificazione delle sponde;

- tipi di vegetazione/struttura delle sponde e dei territori adiacenti; - uso del territorio adiacente al corso d’acqua e caratteristiche associate.

FUNZIONALITÀ RELATIVA: stima della distanza, in termini di funzionalità fluviale, dalla

condizione p otenziale. V iene e spressa co me valore d a 0 a 1 ed è ottenuta d al rapporto tra il punteggio d i funzionalità r eale e quello di funzionalità potenziale espresso con 3 cifre decimali (Dallafior et al., 2011).

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IFF: Indice di Funzionalità Fluviale (Siligardi et al., 2007).

OPERE PUNTIFORMI: opere longitudinali con lunghezza inferiore al TMR (tratto minimo

rilevabile dall’IFF).

SEGMENTO: porzione di 500 m di corpo idrico considerata come unità t opografica per la

valutazione de lle c ondizioni d i habitat. [500 m è l’unità s tandard d i campionamento u tilizzata d ai p rincipali metodi e uropei d i r ilevamento d elle caratteristiche idromorfologiche e di habitat (Buffagni et al., 2008)].

SUBINDICI (3): indicizzazione delle 3 categorie proposte dal D.Lgs 152/06 e s.m.i. per la

valutazione delle condizioni di habitat.

TRATTO: tratto fluviale coincidente ad un tratto IFF. L’applicazione del metodo IFF prevede

la compilazione di schede differenti in funzione delle caratteristiche sito-specifiche rilevate. U n segmento può qui ndi c oincidere c on un tratto oppure es sere caratterizzato d a p iù tratti qualora v i s iano variazioni s ignificative d elle caratteristiche indagate dall’IFF.

Segue un elenco delle principali opere artificiali rilevabili nei corsi d’acqua:

ARGINE: Opera l ongitudinale rilevata r ispetto al p iano d i campagna. H a la funzione d i

contenere le acq ue d i p iena, p erciò, d i p roteggere la p iana a lluvionale d alle inondazioni. D ovendo r esistere a l s ifonamento, è c ostruito c on u n nucleo impermeabile che si approfondisce di alcuni metri nel suolo (Siligardi et al., 2007).

ARGINE IN FROLDO: argine r ealizzato a d iretto co ntatto c on l’acqua, s enza g olena

interposta (Siligardi et al., 2007).

BRIGLIE: Opere trasversali rilevate sul fondo. Hanno la funzione di dissipare l’energia della

corrente ( nel s alto) e d i intrappolare i s edimenti elevando il livello del letto co n conseguente riduzione della forza erosiva e consolidamento di manufatti, scarpate o v ersanti. A t al fine le b riglie s ono s pesso r ealizzate in s erie ( Siligardi et a l., 2007).

DIFESA SPONDALE: o pera longitudinale r ealizzata p er p roteggere u na s ponda

dall’erosione. A d ifferenza d egli a rgini, le d ifese s pondali non s ono r ilevate rispetto a l pi ano di c ampagna e non hanno funzione di p rotezione d alle esondazioni (Siligardi et al., 2007).

GUADO: opera di attraversamento realizzata per essere sormontata dall’acqua, anche in piena

ordinaria (Betta et al., 2008).

PENNELLO: o pera idraulica a d iversa t ipologia co struttiva, co n a ndamento trasversale

rispetto a lla s ponda d ell’alveo inciso, c on f unzioni d i allontanamento d ella corrente dalla sponda stessa (Siligardi et al., 2007).

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PLATEAZIONE: c onsolidamento e r ivestimento d el fondo d ell’alveo mediante massi

ciclopici, massi ce mentati o ca lcestruzzo, f inalizzato a p roteggere l ’alveo dall’erosione, e/ o a r idurre l’attrito e ad acce lerare la velocità d ella co rrente ( in corrispondenza di strozzature idrauliche) (Siligardi et al., 2007).

RADDRIZZAMENTO: r iduzioni p iù o meno s pinte d ella s inuosità, fino a l t aglio d ei

meandri. Comportano un au mento di pendenza e d i velocità nel t ratto r ettificato (Siligardi et al., 2007).

SOGLIE: strutture trasversali simili a briglie, ma interrate delle quali affiora in superficie solo

la sommità: a m onte di esse non si accumulano quindi né acqua né sedimenti. La loro f unzione è q uella d i s tabilizzare la q uota d ell’alveo, i mpedendone l’approfondimento (Siligardi et al., 2007).

TRAVERSA: o pera costruita t rasversalmente a l flusso della co rrente. Non ha il co mpito di

creare un in vaso ma s emplicemente di rialzare i liv elli idrici a m ontante per alimentare la presa di una derivazione in modo continuo o periodico (Betta et al., 2008).

4. IL METODO IQH_IFF

Per costruire un indice di qualità dell’habitat secondo i presupposti definiti sopra, si è deciso, quindi, d i u tilizzare a mpiamente le informazioni d erivanti d al r ilievo c ondotto p er l’applicazione dell’Indice di Funzionalità Fluviale IFF (Siligardi et al., 2007).

L’IFF è u n metodo che stima l’insieme dei processi, funzioni, d inamiche e co rrelazioni c he interessano g li elementi strutturali d el fiume e le co munità c he in e sso v ivono, a ttraverso l’assegnazione d i u na r isposta a 14 do mande che r iguardano le pr incipali c aratteristiche ecologiche di un c orso d ’acqua c he c omprendono t utti gl i elementi utili a lla valutazione dell’habitat.

Il r ilievo d i c ampo p revede d i p ercorrere l’ intero s viluppo d ell’asta f luviale c onsiderata ( in questo c aso a l minimo i 5 00 m d el segmento in e same) e d i co mpilare u na s cheda d i rilevamento p er c iascun tratto omogeneo r ilevato. Al variare a nche d i u n solo parametro ( e quindi di un a r isposta), occorre i ndividuare u n nuovo tratto omogeneo, compilando un’ulteriore scheda.

Fra le domande del metodo IFF non sono state considerate quelle riferite agli aspetti relativi alle co munità acquatiche, c he co stituiscono piuttosto i l r iferimento b iotico d egli habitat oggetto di valutazione. Gli a spetti non presi in carico sono quindi la componente vegetale in alveo bagnato (domanda 12), il detrito (domanda 13) e la comunità macrobentonica (domanda 14).

Il metodo, elaborato allo scopo di definire la funzionalità del corso d’acqua, consente però di effettuare valutazioni n el ca mpo della n aturalità, attraverso i l ca lcolo della funzionalità

relativa (Dallafior et al. 2 011). I ndividuando, i nfatti, il valore at teso p er ciascun p arametro

considerato in condizioni t eoriche di a ssenza di alterazioni di or igine a ntropica, è p ossibile stabilire, s econdo modalità p arzialmente t ipo-specifiche, ma f ondamentalmente sito-specifiche, il valore di funzionalità potenziale. La misura del rapporto tra la funzionalità reale e q uella attesa ( potenziale), as sunta co me co ndizione d i r iferimento, f ornisce il valore d i

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funzionalità relativa che fornisce indicazioni sullo stato di naturalità dell’ecosistema oggetto

di valutazione.

L’approccio u tilizzato n ella d efinizione d ella funzionalità relativa è s tato m utuato, n el presente lavoro, u tilizzando s ia il r ilievo d ei singoli elementi, effettuato i n cam po, s ia l’individuazione d el valore p otenzialmente a ssunto d all’elemento in a ssenza d i p ressione antropica, e esprimendo il risultato attraverso il calcolo del valore relativo, come espressione della distanza della situazione reale dalle condizioni di riferimento.

5. SVILUPPO DELLA METODOLOGIA

Lo s viluppo de lla metodica I QH_IFF ha seguito un pe rcorso a fasi successive secondo i l seguente ordine logico:

1. Associazione degli elementi alle categorie 2. Studio degli elementi attraverso il metodo IFF

3. Calcolo dell’IQH_IFF: quantificazione e attribuzione dei pesi 4. Compilazione del data base e definizione dei limiti di classe

5.1 Associazione degli elementi alle categorie

La D irettiva Q uadro A cque stabilisce che i m etodi per i l monitoraggio debbano essere conformi a norme internazionali oppure essere equivalenti dal punto di vista scientifico. A tale scopo è stato fatto riferimento alla Norma CEN 14614 (2004).

In questo documento sono elencati 10 elementi principali che caratterizzano l’habitat fluviale, che possono essere riuniti in 3 categorie, corrispondenti a quelle indicate nel D.Lgs 152/06 e s.m.i.

Nella prima f ase dello s viluppo del m etodo gli elementi sono st ati a ssociati a lle categorie secondo lo schema di Tabella 1:

CATEGORIA 1 IDROMORFOLOGICI ELEMENTI

DIVERSIFICAZIONE E QUALITA’ DEGLI HABITAT FLUVIALI

E RIPARI

SUBSTRATO

VEGETAZIONE NEL CANALE E DETRITO ORGANICO

CARATTERISTICHE DI EROSIONE / DEPOSITO

FLUSSI TIPI DI VEGETAZIONE

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CATEGORIA 2 IDROMORFOLOGICI ELEMENTI

PRESENZA DI STRUTTURE ARTIFICIALI CONTINUITA’ LONGITUDINALE STRUTTURA E MODIFICAZIONI DELLE SPONDE CATEGORIA 3 ELEMENTI IDROMORFOLOGICI USO DEL TERRITORIO NELLE AREE FLUVIALI E PERIFLUVIALI

STRUTTURA DEI TERRITORI ADIACENTI

USO DEL SUOLO ADIACENTE AL CORSO

D’ACQUA

Tabella 1: associazione degli elementi alle categorie

5.2 Studio degli elementi attraverso il metodo IFF

Nelle fase 2 sono st ate associate le d omande I FF a i s ingoli elementi idromorfologici, verificando con attenzione quali aspetti dell’habitat fluviale vengano presi in considerazione. Alcune d omande car atterizzano p iù elementi idromorfologici ma n el c alcolo dell’indice IQH_IFF sono considerate una sola volta.

La s econda categoria (presenza d i s trutture ar tificiali) è stata an alizzata u tilizzando u n approccio diverso, per non trascurare opere puntuali, talvolta non rilevate dall’IFF, ma che a livello di segmento hanno comunque un peso significativo. Tutte le possibili strutture artificiali sono individuate e valutate come penalizzanti a seconda del loro impatto.

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CATEGORIA 1 - DIVERSIFICAZIONE E QUALITA’ DEGLI HABITAT FLUVIALI E RIPARI

CATEGORIA 1 ELEMENTI

IDROMORFOLOGICI DOMANDA IFF ASSOCIATA

DIVERSIFICAZIONE E QUALITA’ DEGLI HABITAT FLUVIALI

E RIPARI

SUBSTRATO

7. SUBSTRATO DELL’ALVEO E STRUTTURE DI RITENZIONE DEGLI APPORTI TROFICI

9. SEZIONE TRASVERSALE 10. IDONEITA’ ITTICA 11. IDROMORFOLOGIA VEGETAZIONE NEL CANALE E DETRITO ORGANICO

7. SUBSTRATO DELL’ALVEO E STRUTTURE DI RITENZIONE DEGLI APPORTI TROFICI

10. IDONEITA’ ITTICA CARATTERISTICHE DI

EROSIONE / DEPOSITO 8. EROSIONE FLUSSI

5. CONDIZIONI IDRICHE

6. EFFICIENZA DI ESONDAZIONE

TIPI DI VEGETAZIONE 2. VEGETAZIONE PRESENTE NELLA FASCIA PERIFLUVIALE PRIMARIA / SECONDARIA Tabella 2: associazione delle Domande IFF agli elementi idromorfologici della Categoria 1 SUBSTRATO

Il metodo I FF co nsidera le co ndizioni d el substrato d ell’alveo, le car atteristiche d el solco fluviale, la variazione della larghezza e della profondità attraverso le domande 7, 9, 10, 11. La domanda 7 “Substrato dell’alveo e s trutture di ritenzione degli apporti trofici” richiede di indagare, an che at traverso u na v alutazione d ella g ranulometria, la varietà e la s tabilità d el mosaico morfologico.

La do manda 9 “ Sezione t rasversale” va ad a nalizzare la d iversità morfologica e s trutturale della sezione valutando anche la presenza di opere artificiali.

La do manda 10 “Idoneità ittica” valuta le car atteristiche dell’habitat idonee a s ostenere u na potenziale ed ottimale comunità ittica. Non vengono presi in considerazione aspetti biologici ma strutturali del corso d’acqua come, nel caso di corsi d’acqua montani (zona a Salmonidi e/o a Ciprinidi reofili), la presenza di buche e raschi, di strutture stabilmente incassate quali grossi massi, sassi e ciottoli, vecchi t ronchi, r ive concave con presenza di radici e r occe sporgenti. Queste tre domande considerano inoltre la permeabilità del substrato.

La d iversificazione morfologica intesa a nche co me variazioni d i p rofondità e larghezza a macroscala e mesoscala viene considerata nella domanda 11 “Idromorfologia” che analizza la presenza d i elementi come r aschi, po zze, step a nd poo l, ca nali intrecciati o anastomizzati e

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VEGETAZIONE NEL CANALE E DETRITO ORGANICO

La d omanda 7 “Substrato d ell’alveo e s trutture di r itenzione d egli ap porti t rofici” valuta l a capacità di r itenzione potenziale della sostanza organica grossolana attraverso la presenza di strutture mo rfologiche d el fiume q uali t ronchi incassati, massi e c iottoli, r adici superficiali e canneti.

La domanda 10 “Idoneità ittica” considera, inoltre, la presenza di vegetazione acquatica intesa come habitat per le specie ittiche fitofile.

CARATTERISTICHE DI EROSIONE/DEPOSITO

La domanda 8 “Erosione” indaga e individua i processi di erosione in atto che, in situazioni di naturalità, si presentano soprattutto nelle curve o nelle strettoie.

FLUSSI

La d inamica dei flussi d i u n corso d’acqua è valutata dalla do manda 5 “Condizioni idriche” che a nalizza l’andamento della portata determinato dal r egime idrologico e d alle a lterazioni legate ai differenti usi della risorsa idrica (derivazioni irrigue, idroelettriche, industriali ecc.). La d omanda 6 “Efficienza d i es ondazione” co nsidera la p ossibilità d i es ondazione e la s ua efficienza potenziale.

TIPI DI VEGETAZIONE

La t ipologia di vegetazione è a nalizzata nella domanda 2 “Vegetazione presente nella fascia perifluviale primaria” e 2 bis “Vegetazione presente nella fascia perifluviale secondaria”. I n queste domande si valuta t ra i vari aspetti la presenza di formazioni vegetali funzionali alla costituzione di habitat indagando sulla tipologia della formazione stessa (riparia, autoctona o esotica).

Per al cune t ipologie d i formazioni a funzionalità limitata, car atterizzate d a u na e levata presenza di specie esotiche e/o infestanti (formazioni arboree di specie esotiche e formazione arbustive riparie a forte presenza di esotiche e/o infestanti) si è ritenuto opportuno prevedere una ulteriore penalizzazione rispetto alla valutazione di funzionalità effettuata mediante l’IFF. Tali formazioni esotiche, infatti, pur garantendo un residuo di funzionalità, non rispondono ai requisiti di naturalità dell’habitat.

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CATEGORIA 2 - PRESENZA DI STRUTTURE ARTIFICIALI

CATEGORIA 2 ELEMENTI

IDROMORFOLOGICI TIPOLOGIA DI STRUTTURE ARTIFICIALI

PRESENZA DI STRUTTURE

ARTIFICIALI

CONTINUITA’

LONGITUDINALE OPERE TRASVERSALI (BRIGLIE, TRAVERSE, SOGLIE o GUADI)

STRUTTURA E MODIFICAZIONI DELLE SPONDE ARGINI DIFESE SPONDALI PERCORSO RADDRIZZATO PLATEAZIONI DI FONDO

Tabella 3: associazione delle tipologie di strutture artificiali agli elementi idromorfologici della Categoria 2

È s tata d efinita u na lista d elle p rincipali o pere a rtificiali c he insistono s ui c orsi d ’acqua e alterano gli habitat fluviali:

• opere trasversali;

o briglie e traverse singole o multiple; o soglie singole o multiple;

o guadi singoli o multipli;

• altre o pere ch e interessano s ponde o a lveo ( pennelli, o pere d i p resa o d i restituzione, pile di ponti);

• opere longitudinali; o argini in froldo;

o argini distanziati dalla sponda; o difese spondali;

o difese al piede; o opere puntiformi; • plateazioni di fondo; • raddrizzamento.

CATEGORIA 3 - USO DEL TERRITORIO NELLE AREE FLUVIALI E PERIFLUVIALI

CATEGORIA 3 ELEMENTI

IDROMORFOLOGICI DOMANDA IFF ASSOCIATA

USO DEL TERRITORIO NELLE AREE FLUVIALI E PERIFLUVIALI STRUTTURA DEI TERRITORI ADIACENTI

3. AMPIEZZA DELLE FORMAZIONI FUNZIONALI PRESENTI IN FASCIA PERIFLUVIALE

4. CONTINUITA’ DELLE FORMAZIONI FUNZIONALI PRESENTI IN FASCIA PERIFLUVIALE

USO DEL SUOLO ADIACENTE AL CORSO

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USO DEL SUOLO ADIACENTE AL CORSO D’ACQUA

Le do mande 3 “Ampiezza delle f ormazioni f unzionali presenti in f ascia perifluviale” e 4 “Continuità delle f ormazioni f unzionali presenti in f ascia perifluviale” valutano l’ ampiezza cumulativa e la co ntinuità d elle formazioni f unzionali presenti n ella f ascia perifluviale. L e interruzioni s ono intese co me: s uolo n udo, f ormazioni er bacee non igrofile, formazioni arbustive a dominanza di esotiche e infestanti.

STRUTTURA DEI TERRITORI ADIACENTI

La d omanda 1 “Stato d el territorio c ircostante” v aluta le r ipercussioni che la p orzione d i territorio ci rcostante p uò av ere s ul co rso d ’acqua in r elazione a l d ifferente u so d el s uolo (naturale, seminaturale, agricolo o urbanizzato).

5.3 Calcolo dell’IQH_IFF: quantificazione e attribuzione dei pesi

Nella terza fase di s viluppo le 3 categorie sopra descritte sono state quindi trasformate in 3

subindici, attraverso un processo di quantificazione.

Tutti i calcoli sono condotti con un arrotondamento alla seconda cifra decimale.

1) La quantificazione del SUBINDICE 1, relativo alla diversificazione e qualità degli habitat fluviali e ripari, CATEGORIA 1, è stata effettuata rapportando per ciascuna sponda di ciascun

tratto la s omma dei v alori che i l m etodo IFF attribuisce a lle d omande s celte co me

rappresentative della categoria e la somma dei rispettivi valori di funzionalità potenziale. Come descritto in precedenza, il SUBINDICE 1 riguarda le domande IFF:

 domanda 2 ( o 2 b is): v egetazione p resente n ella fascia p erifluviale p rimaria (o secondaria);

 domanda 5: condizioni idriche;  domanda 6: efficienza di esondazione;

 domanda 7: substrato dell’alveo e strutture di ritenzione degli apporti trofici;  domanda 8: erosione;

 domanda 9: sezione trasversale;  domanda 10: idoneità ittica;  domanda 11: idromorfologia.

La formula per il calcolo del SUBINDICE 1 per la sponda k-esima (Sk) di un tratto IFF è la

seguente: Sub1Sk = ) 11 10 9 8 7 6 5 2 ( ) 11 10 9 8 7 6 5 2 ( pot D pot D pot D pot D pot D pot D pot D pot D rea D rea D rea D rea D rea D rea D rea D rea D + + + + + + + + + + + + + + Dove:

D

i

rea = valore della risposta alla i-esima domanda della scheda IFF;

D

i

pot = valore della risposta alla i-esima domanda della funzionalità potenziale.

Per D2rea si deve prendere in considerazione in alternativa la domanda 2 o la 2 bis, mentre p er D2pot si co nsidera u nicamente la d omanda 2 ( questo p oiché la fascia perifluviale attesa è comunque sempre primaria).

(18)

Qualora in un tratto sia stata rilevata la presenza di formazioni arboree di specie esotiche o di formazioni arbustive riparie a forte presenza di esotiche e/o infestanti (tipologie 8 e 11 de lla Tabella 6 .1 del Manuale I FF), è stata i ntrodotta u na p enalizzazione d i 0, 05 da at tribuire al valore d el subindice. T ale valore, d efinito a ttraverso u na s erie d i simulazioni finalizzate a valutare il “peso” delle specie vegetali aliene sul punteggio finale, ha lo scopo di valutarne il ruolo negativo svolto dal punto di vista della qualità dell’habitat.

Successivamente è stata calcolata la media pesata sui 500 m delle lunghezze dei singoli tratti tenendo p resente ch e la lunghezza co mplessiva a cu i r iferirsi sarà 1 000 m, disponendo di valori separati per le due sponde.

Sub1 =

n + + + 1 k k 2 2 1 1 1000 L * Sub1S ... L * S Sub1 L * S Sub1 Dove:

Lk = lunghezza di ogni tratto individuato tramite l’applicazione dell’IFF;

Sub1Sk = è il v alore del SUBINDICE 1 applicato alla sponda k-esima in uno specifico tratto.

2) L a qua ntificazione de l S UBINDICE 2 relativo a lla p resenza d i strutture a rtificiali, CATEGORIA 2, è stata effettuata attribuendo un valore ad ogni opera a seconda dell’ impatto causato (Tabella 5). Maggiore è il suo impatto maggiore è il valore attribuito.

OPERE TRASVERSALI (valutate sull'intero segmento di 500 m) TIPOLOGIA DI OPERA VALORE

PENALIZZANTE

BRIGLIE E TRAVERSE (Br)

SINGOLE 0,20

MULTIPLE 0,30

SOGLIE (So) SINGOLE 0,10

MULTIPLE 0,20

GUADI (Gu) SINGOLI 0,10

MULTIPLI 0,20

ALTRE OPERE CHE INTERESSANO SPONDE O ALVEO (Al)

PENNELLI 0,10

OPERE DI PRESA O

DI RESTITUZIONE 0,10

(19)

18

OPERE LONGITUDINALI (da rilevare separatamente per le due rive, per ogni tratto e da ponderare successivamente sul

segmento di 500 m)

TIPOLOGIA DI OPERA PENALIZZANTE VALORE

ARGINI IN FROLDO (AF) 0,40

ARGINE DISTANZIATO DALLA SPONDA (AD) 0,15

DIFESE SPONDALI (DS) 0,20

DIFESE AL PIEDE (DP) 0,10

OPERE PUNTIFORMI (OP) SINGOLE 0,05

MULTIPLE 0,10

PLATEAZIONE DI FONDO (PF) 0,40

RADDRIZZAMENTO (Ra) 0,20

Tabella 5: penalizzazioni relative ad ogni tipologia di struttura artificiale Le opere trasversali sono attribuite all’intero segmento di 500 m.

Il valore a ttribuito a lla p resenza di un ’opera longitudinale è p onderato i n funzione d ella lunghezza d el tratto in cu i è r ilevato r ispetto al l’intero segmento. Le o pere s ulle sponde vengono v alutate s eparatamente mentre q uelle r elative a ll’intero al veo ( plateazione e raddrizzamento) sono considerate una sola volta. La valutazione per ogni tratto è data quindi dalla somma delle opere sulle sponde e d i quelle in a lveo. Per opere puntiformi si intendono quelle che hanno una lunghezza inferiore al TMR, tratto minimo rilevabile, che, come indicato nel manuale di applicazione dell’IFF, è proporzionale alla larghezza dell’alveo di morbida del

tratto rilevato.

Il subindice relativo alla CATEGORIA 2 è il r isultato della sommatoria delle penalizzazioni dovute alla presenza della struttura artificiale, sottratta all’unità.

Sub2 = 1 - (Br+So+Gu+Al) -

-∑

n 1 j j j j j j j j j j j j j 500 L * ) Ra + PF + sx OP + dx OP + sx DP + dx DP + sx DS + dx DS + sx AD + dx AD + sx AF + dx (AF Dove:

Br, S o, G u, A l = s ono i valori p enalizzanti r elativi alle o pere t rasversali valutate sull’intero segmento (vedi Tabella 5);

AFjdx, A Fjsx, ADjsx…PFj, Raj = sono i valori p enalizzanti per la presenza d i o pere

longitudinali (vedi Tabella 5) presenti nel tratto j-esimo;

(20)

3) L a q uantificazione d el S UBINDICE 3 relativo a ll’uso d el t erritorio n elle aree fluviali e perifluviali, CATEGORIA 3, è stata effettuata rapportando i valori delle domande IFF scelte come r appresentative della categoria ai r ispettivi valori d i funzionalità p otenziale. Il SUBINDICE 3 riguarda le domande IFF:

 domanda 1: Stato del territorio circostante;

 domanda 3: Ampiezza delle formazioni funzionali presenti in fascia perifluviale;  domanda 4: Continuità delle formazioni funzionali presenti in fascia perifluviale. È s tato a ttribuito un pe so d iverso a lle due c omponenti de lla C ATEGORIA 3 (ambito perifluviale e t erritorio c ircostante), dando maggiore importanza a lle d omande r elative a lla zona p iù p rossima a l co rso d ’acqua ( domande 3 e 4 ). L a formula p er il c alcolo d el SUBINDICE 3 per la sponda k-esima (Sk) di un tratto IFF è la seguente:

Sub3 Sk = ) 4 3 ( * 6 . 0 ) 1 * 4 . 0 ( ) 4 3 ( * 6 . 0 ) 1 * 4 . 0 ( pot D pot D pot D rea D rea D rea D + + + + Dove:

D

i

rea = valore della risposta alla i-esima domanda della scheda IFF;

D

i

pot = valore della risposta alla i-esima domanda della funzionalità potenziale.

Successivamente, co me per la C ATEGORIA 1, è s tata calcolata la media pesata sui 500 m delle lunghezze dei singoli tratti tenendo presente che la lunghezza complessiva a cui riferirsi sarà 1000 m, avendo valori separati per le due sponde.

Sub3 =

n + + + 1 k k 2 2 1 1 1000 L * S Sub3 ... L * S Sub3 L * S Sub3 Dove:

Lk = lunghezza di ogni singolo tratto individuato tramite l’applicazione dell’IFF;

Sub3Sk = è il valore del SUBINDICE 3 applicato alla sponda k-esima di uno specifico tratto.

Per ottenere il valore finale e quindi quantificare la qualità dell’habitat è stata calcolata una media ponderata tra i valori c orrispondenti ai t re subindici. I p esi (Tabella 6 ) sono st ati attribuiti v alutando l’impatto che la categoria assume sulle condizioni dell’habitat. La prima

categoria è la p iù determinante in quanto considera gli aspetti idromorfologici che incidono

primariamente sulla struttura degli habitat fluviali e ripari e sulle comunità che in essi vivono. La presenza di strutture artificiali, che possono ostacolare lo sviluppo di una buona condizione di habitat, assume maggiore peso rispetto all’uso del territorio circostante.

In sintesi, più gli aspetti dell’habitat valutati si distanziano dall’asse del corso d’acqua minore è il loro peso complessivo sul giudizio finale.

(21)

20

CATEGORIA PESO

1-DIVERSIFICAZIONE E QUALITA’ DEGLI HABITAT FLUVIALI E RIPARI 0.5

2-PRESENZA DI STRUTTURE ARTIFICIALI 0.3

3-USO DEL TERRITORIO NELLE AREE FLUVIALI E PERIFLUVIALI 0.2 Tabella 6: pesi attribuiti a ciascuna categoria

Il valore dell’Indice di Qualità dell’Habitat si riassume nell’equazione seguente: IQH_IFF = 0.5*Sub 1 + 0.3*Sub 2 + 0.2*Sub 3

5.4 COMPILAZIONE DEL DATA BASE E DEFINIZIONE DEI LIMITI DI CLASSE

La struttura stessa dell’indice individua come condizione di riferimento un segmento in cui il valore dell’indice raggiunge il massimo possibile, pari a 1. Tale condizione viene ottenuta solo nei casi in cui i tre subindici raggiungono valore 1 e, di conseguenza, le caratteristiche rilevate corrispondono totalmente alle condizioni attese (utilizzate per il calcolo dell’IFF potenziale), e sia assente q ualunque s truttura ar tificiale. S i as sume, quindi, c he le c ondizioni o ttimali d al punto di vista dell’habitat corrispondano alla massima naturalità, identificata come condizione di riferimento.

La fase conclusiva del processo di sviluppo della metodologia ha interessato la definizione dei limiti di classe, ed è s tata effettuata seguendo l’approccio definito nell’ambito della Common Implementation S trategy della Direttiva Quadro Acque 2000/60/CE (European Commission, 2003), ripreso anche da successive esperienze italiane (Buffagni et al., 2010).

E’ s tato q uindi p redisposto u n d atabase co n siti r ilevati in d iverse i droecoregioni e i n differenti t ipologie fluviali, che rappresentassero l’intera gamma di variabilità dell’indicatore per un totale di 158 segmenti. Per ogni segmento è stato calcolato il valore della funzionalità

relativa globale, espresso dalla media ponderata sulla lunghezza di ogni tratto di scheda IFF

(rilevato secondo la procedura definita da Dallafior et al., 2011). In questo caso la funzionalità

relativa è stata utilizzata come indice dello scostamento dalle condizioni di riferimento

sito-specifiche, in quanto indica la distanza, in termini di funzionalità, dalle condizioni di massima integrità ecologica potenziale del tratto di corso d’acqua in esame.

Sono quindi s tati p resi in considerazione co me siti in condizioni d i as senza d i a lterazione antropica, o d i a lterazione a ntropica non rilevante i segmenti caratterizzati d a I FF r elativo appartenente a l I livello d i funzionalità ( IFFrel ≥ 0.87 0), pe r un totale d i 51 segmenti. I n Tabella 7 viene indicato il numero d i segmenti utilizzati, s uddivisi per r egione; t ra i 51

segmenti individuati, 29 sono st ati selezionati e validati co me siti d i r iferimento secondo la

(22)

REGIONE NUM SEGMENTI VALLE D'AOSTA 12 TRENTO 22 LOMBARDIA 2

FRIULI VENEZIA GIULIA 7

VENETO 3

MARCHE 2

ABRUZZO 3

TOTALE 51

Tabella 7: numero di segmenti caratterizzati da IFF relativo appartenente al I livello di funzionalità divisi per regione

Per c iascun segmento è stato d eterminato il valore d i I QH_IFF; successivamente è s tato calcolato il decimo percentile che è risultato pari a 0.89. Tale valore è stato quindi individuato come s oglia t ra le p rime d ue c lassi ( elevato – buono). La r estante p arte d ell’intervallo d i variazione dell’indice è stata suddivisa in 4 intervalli, in modo da poter definire cinque classi di IQH_IFF, suddivise come riportato in Tabella 8:

Livello Giudizio Limiti di classe Colore

I ELEVATO 1 – 0.89 BLU II BUONO 0.88 – 0.68 VERDE

III MEDIOCRE 0.67 – 0.47 GIALLO

IV SCADENTE 0.46 – 0.26 ARANCIO

V PESSIMO 0.25 – 0.03 ROSSO Tabella 8: limiti di classe di IQH_IFF

Per tutti gli altri segmenti presenti nel database sono stati calcolati i valori assunti dai diversi

subindici e dall’IQH_IFF nel suo complesso, attribuendo ciascun segmento ad una classe di

qualità d ell’habitat s econdo i valori r iportati in Tabella 8. I n que sto modo è stato possibile verificare la d istribuzione d ei segmenti rilevati n elle d iverse classi, dimostrando c osì la capacità dell’indice di discriminare differenti condizioni di alterazione degli habitat.

6. INDICAZIONI PER L’APPLICAZIONE DI IQH_IFF

L’ IQH_IFF è applicato su una porzione di 500 metri di lunghezza, rappresentativa del corpo

idrico, d efinita come segmento. N el c aso d i a pplicazione s u s iti d i r iferimento ( ai s ensi d el

(23)

22

È n ecessario ap plicare il me todo IFF a l segmento, r ilevare t utte l e p ossibili o pere, a nche puntiformi, e le alterazioni antropiche che insistono lungo il corso d’acqua, nonché raccogliere tutte le informazioni p resso g li e nti p reposti alla g estione idraulica d el co rso d ’acqua ( es. Genio C ivile, C onsorzi d i bonifica, Autorità d i b acino et c.) p er i ndividuare ev entuali sistemazioni attualmente non più evidenti e visibili.

Il segmento può co incidere co n u n tratto IFF o ppure può r isultare suddiviso in p iù tratti in funzione delle caratteristiche sito-specifiche.

Nel co rso d elle at tività d i c ampo d eve es sere inoltre d efinito, pe r ogni s ingola do manda, il valore potenziale che assumerebbe la domanda stessa in assenza di alterazioni antropiche. A tale s copo p otrebbe es sere u tile l’impiego d elle modalità d i r ilievo d efinite in C iutti et al ., 2010, mentre per le modalità di rilievo e di calcolo di IFF e d i IFF potenziale si rimanda a Siligardi et al., 2007 e Dallafior et al., 2011.

In questo modo è possibile procedere al calcolo dei tre subindici, descritti nel paragrafo 5.3, e del valore complessivo di IQH_IFF, utilizzando la formula:

IQH_IFF = 0.5*Sub 1 + 0.3*Sub 2 + 0.2*Sub 3

Il valore o ttenuto p uò e ssere a ttribuito a d u na d elle c inque c lassi attraverso l’utilizzo d ella Tabella 8 che riporta i limiti di ciascuna classe di qualità dell’habitat.

Per facilitare il ca lcolo d ell’indice è s tato p redisposto u n ap posito f oglio d i calcolo, ch e è messo a disposizione sui siti istituzionali degli Enti coinvolti.

In allegato è fornito un esempio di calcolo.

7. CONCLUSIONI

Il lavoro s volto h a p ermesso d i el aborare u na metodica d i valutazione d ella q ualità dell’habitat, inteso come l’insieme delle caratteristiche idromorfologiche di un tratto fluviale in q uanto h abitat d elle co munità acq uatiche an imali e vegetali co me meglio d efinito nell’Introduzione. T ale metodica, sulla base della sua ap plicazione s u u na cas istica relativamente ampia in ambito montano, risulta essere sufficientemente robusta e sensibile. Si r itiene necessario o ra p rocedere a lla verifica d ell’applicabilità d el metodo i n a mbiti territoriali d iversi, in particolare in ambiente p laniziale e nei co rsi d’acqua molto grandi. Si può presumere, a tale riguardo, che l’utilizzo della metodica di rilievo dell’IFF relativo, per la sua applicabilità di carattere generale, possa permettere l’applicazione dell’IQH_IFF anche in tali territori, eventualmente con la necessità di definire modalità di rilievo più specifiche per i

(24)

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(25)

24 A LLEG A TO ES EM P IO D I C A LC O LO In div id ua to u n seg m en to d i 500 m d i un c or so d’ ac qua , s udd ivi so in due tr a tti , s i ap pl ic a la p ro ced ur a s op ra d es cr itt a. Il t ra tto 1 ( TR 1) lu ngo 210 m p res en ta in d es tra i dr og raf ica u na fo rma zio ne ar bo rea es ot ica ( ro bi ni a) . Il tra tto 2 ( TR2 ) l un go 290 m è car at ter iz zat o d al la p res en za d i u n gua do e d i u na d ife sa a l p ied e in s po nd a sin ist ra c he a nn ul la i p ro ces si er os iv i e lim ita la nat ur al ità d el la sez io ne t ras ver sa le. L a s po nd a d es tra pr es en ta u n ter rit or io c irco st an te car at ter izzat o d a a ree n at ur al i e p rat i fa lc ia ti, co n u na fas ci a p er ifl uv ia le d i a m pi ezza co m pr es a t ra 2 e 1 0 m e co n in ter ru zi on i f req ue nt i. CA LC O LO DE L SUB INDI CE 1 Si pr en do no in c ons id er az io ne le do m an de IF F ( 2, 5, 6, 7 , 8 , 9, 1 0 e 1 1) ch e s i r ifer isco no a l S ub 1 e s i v al ut a p er o gn un a d i q ues te il va lo re po ten zi al e. IFF R E A L E 1 2 2bi s 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 CO DICE L (m) SP . TER VE G 1 VE G 2 AM P CO N IDR E SO RIT ER O N AT ITT RAS PE R D ET M BT TO T LI V G IUDIZ IO TR 1 210 sx 25 25 15 15 20 1 25 15 20 20 15 15 15 20 246 II bu ono dx 25 10 15 15 20 1 25 15 20 20 15 15 15 20 231 II bu ono TR 2 290 sx 25 25 15 15 20 1 15 1 15 20 15 15 15 20 2 17 II bu ono dx 20 25 5 5 20 1 15 15 20 20 15 15 15 20 211 II buon o IF F P O TEN ZI A LE CO DICE L (m) SP . TER VE G 1 VE G 2 AM P CO N IDR E SO RIT ER O N AT ITT RAS PE R D ET M BT TO T LI V R EL % G IUDIZ IO TR 1 210 sx 25 40 15 15 20 1 25 20 20 25 15 15 15 20 271 I 0, 908 el ev at o dx 25 40 15 15 20 1 25 20 20 25 15 15 15 20 271 I-II 0, 852 el eva to/ bu on o TR 2 290 sx 25 40 15 15 20 1 25 20 20 25 15 15 15 20 271 II 0, 801 bu ono dx 25 40 15 15 20 1 25 20 20 25 15 15 15 20 271 II 0, 779 bu ono

(26)

25 AP P L IC AT A M U L A Su b1 S k AP P L IC AT A UL A Su b1 O LO DE L SUB INDI CE 2 per e t ras ver sa li so no v al ut at e s ul l’i nt er o seg m en to d i 500 m m ent re le op er e lon gi tu di na li ve ng ono a ttr ibu ite a l s in go lo tr a tto I FF e e in fu nz io ne d el la s ua lu ng hezz a. O P ER E TR A S V ER S A LI B r ig lie / T r a v e r se So g lie Gu a d i P e nne ll i P r e se /re st it u zi o n i Pile p o n ti TO TA LE O P ER E T RAS V . Si ng o la M u lt ip le Si ng o la M u lt ip le Si ng o lo M ul ti pl i Si ng o lo M u lt ip lo Si ng o la M u lt ip le Si ng o la M u lt ip le V al u tat e s u i 500 m 0. 10 0, 10 CO DICE L (m ) SP . C AT 1 -RE AL C AT 1 - PO T F O RM A Z IO NE ES O TI C H E Su b1 S k TR 1 210 SX 141 166 NO 0, 85 DX 126 166 SI : = -0, 05 0, 71 TR 2 290 SX 112 166 NO 0, 67 DX 131 166 NO 0, 79 S UB INDICE 1 V AL O R E Su b1 0. 75

(27)

26 O P E RE L O N G IT UDIN A L I A r g in e fr o ldo Ar g ine d is ta n z. Di fe se spo nd a li Di fe se a l pi e de O p er e p u n ti fo r m i Pla te a z. fo ndo R ad d r iz za m e n to To ta le CO D. SP . Si ng o la M u lt ip le TR 1 sx 0, 00 dx TR 2 sx 0, 10 0, 00 dx TO TA LE O P ER E LO N G ITU D IN A LI (m e di a pe sa ta s ul la l u ng he zz a de l t r a tt o ) 0. 06 Il SUB INDI CE 2 qui nd i è da to da : TO TA LE P EN A LI Z Z A ZI O N E O P ER E TR A S V ER S A LI 0, 10 TO TA LE P EN A LI Z Z A ZI O N E O P ER E LO N G ITU D IN A LI 0, 06 TO TA LE P EN A LI Z Z A ZI O N E 0. 16 Su b 2 0, 84 CA LC O LO DE L SUB INDI CE 3 Si p ren do no in co ns id er az io ne le d om an de I FF (1 , 3 e 4 ) ch e s i r ifer isco no al S ub 2 e s i v al ut a p er o gn un a d i q ue st e il v al or e p ot en zi al e.

(28)

27 IF F RE AL E 1 2 2bi s 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 CO DICE L (m) SP . TER VE G 1 VE G 2 AM P CO N IDR E SO RIT ER O N AT ITT RAS P ER D ET M BT TO T LI V G IUDIZ IO TR 1 210 sx 25 25 15 15 20 1 25 15 20 20 15 15 15 20 246 II bu ono dx 25 10 15 15 20 1 25 15 20 20 15 15 15 20 246 II bu ono TR 2 290 sx 25 25 15 15 20 1 15 1 15 20 15 15 15 20 2 17 II bu ono dx 20 25 5 5 20 1 15 15 20 20 15 15 15 20 211 II bu ono IFF PO T E N Z IA L E CO DICE L (m) SP . TER VE G 1 VE G 2 AM P CO N IDR E SO RIT ER O N AT ITT RAS PE R D ET M BT TO T LI V R EL % G IUDIZ IO TR 1 210 sx 25 40 15 15 20 1 25 20 20 25 15 15 15 20 271 I 0,9 08 el ev at o dx 25 40 15 15 20 1 25 20 20 25 15 15 15 20 271 I-II 0, 852 el eva to/ bu on o TR 2 290 sx 25 40 15 15 20 1 25 20 20 25 15 15 15 20 271 II 0, 801 bu ono dx 25 40 15 15 20 1 25 20 20 25 15 15 15 20 271 II 0, 779 bu ono AP P L IC AT A UL A S u b 3 S k AP P L IC AT A UL A S u b 3 CO DICE L (m ) SP . C AT 1 - RE AL C AT 1 - PO T Su b 3 S k TR 1 210 sx 55 55 1, 00 dx 55 55 1, 00 TR 2 290 sx 55 55 1, 00 dx 30 55 0 ,5 0 S UB INDICE 3 V AL O R E Su b3 0 .8 6

(29)

28 CA LC O LO IQH_ IF F I s ub in dic i d el le c at egor ie 1, 2 e 3 ve ngo no c om bi na ti s ec on do la for m ul a: IQ H _I F F = 0. 5*S u b 1 + 0 .3*S u b 2 + 0 .2*S u b 3 L’ IQ H _I FF n el cas o co ns id er at o è: IQH _ IF F 0. 5*0, 75 + 0. 3*0 ,84 + 0 .2*0, 86 = 0, 80 B UO N O

(30)

Edito dall’

Servizio Comunicazione

Lungotevere Thaon di Revel, 76 - 00196 Roma

Figura

Tabella 1: associazione degli elementi alle categorie
Tabella 3:  associazione delle tipologie di strutture artificiali agli elementi idromorfologici  della Categoria 2
Tabella 5: penalizzazioni relative ad ogni tipologia di struttura artificiale  Le opere trasversali sono attribuite all’intero segmento di 500 m
Tabella 7: numero di segmenti caratterizzati da IFF relativo appartenente al I livello di  funzionalità divisi per regione

Riferimenti

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