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Bluzone: l'impresa per tutte le età

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Academic year: 2021

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BLUZONE: L’IMPRESA PER TUTTE LE ETÀ

PREMESSA

Il lento e difficoltoso ingresso dei giovani nel mondo del lavoro è una questione di grave peso sullo sviluppo sociale ed economico del Paese e tra le diverse cause del problema se ne annovera una di particolare rilevanza: la profonda inconciliabilità tra scuola e lavoro.

Tradizionalmente il percorso educativo e formativo di un giovane passa attraverso delle tappe precise e vincolanti che prevedono le scuole dell’obbligo, una formazione specialistica (laurea triennale, laurea magistrale ed eventuali PhD o master) ed infine l’occupazione lavorativa. Dal momento però che negli ultimi decenni l’intero universo del lavoro sta subendo dei cambiamenti radicali ed è in continua evoluzione, rimanere fossilizzati su un rigido percorso scolastico che non include attivamente l’attività lavorativa genera uno sterile ristagno e l’inevitabile rallentamento del progresso. La scuola infatti tende a muoversi più lentamente e conservativamente del mondo del lavoro, sempre freneticamente in evoluzione, e fa dunque fatica ad aiutare i giovani, che spesso giungono al termine del loro lungo percorso formativo con un eccellente livello di conoscenze, ma con poche competenze e scarsa capacità di coniugare le une con le altre.

L’urgente necessità di formare professionalmente le nuove generazioni non è certo una problematica recente, ma è ben nota già da anni, tanto che la riforma Buona scuola ha introdotto con la legge 107/2015 il progetto Alternanza scuola – lavoro, il quale prevede che nell’arco dei cinque anni di scuole superiori gli studenti arrivino a svolgere attività di tirocinio e stage per un totale di ore che va dalle 200 dei licei alle 400 degli istituti tecnici e professionali. Perché questi stage siano veramente efficaci e utili al futuro dello studente, è assolutamente necessaria la collaborazione concreta e fruttuosa tra scuola e azienda, ma è ancor più cruciale che l’ingresso nel mondo del lavoro non si limiti solamente a un certo numero di ore obbligatorie passate a svolgere attività magari sconnesse alle proprie inclinazioni e ai propri studi.

Per quanto dunque il progetto Alternanza scuola – lavoro svolga un utile collegamento tra i due mondi, la singola esperienza lavorativa svolta durante gli studi non è sufficiente affinché i giovani neodiplomati e neolaureati riescano a realizzare le proprie ambizioni professionali: è fondamentale impostare un percorso più organico e

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strutturato, che non sia limitato alle scuole superiori, che si svolga al di fuori della scuola ma che con essa coesista, e, soprattutto, che preveda una crescita umana e professionale volta al futuro.

Da ormai 30 anni l’impresa marchigiana fondata da Enrico Loccioni, leader nella produzione di sistemi di controllo per le grandi multinazionali, si impegna costantemente per avvicinare i giovani all’impresa e nel prossimo biennio conta di inserire nel proprio organico altri 100 ragazzi, che si andranno ad unire alle centinaia di collaboratori della sede centrale, che oggi vanta 430 collaboratori, circa 60 in più rispetto al 20141. Il progetto creato e sviluppato da Loccioni è Bluzone, una palestra formativa dove giovani studenti di diverse fasce d’età vengono guidati nel mondo dell’imprenditoria e del lavoro.

L’universo Bluzone, che comprende una vasta gamma di corsi e laboratori, sostiene un approccio innovativo di collaborazione tra scuola e lavoro e vuole forgiare diverse categorie di giovani qualificati e specializzati che oltre alla formazione accademica siano in grado di tradurre nella pratica il loro sapere, sappiano creare e portare a termine progetti in linea col progresso, lavorino efficacemente sia in gruppo sia in autonomia e, non ultimo, siano consapevoli dei valori etici e morali del lavoro. La forza e la riuscita di questo progetto risiedono in una concezione innovativa e flessibile del rapporto tra scuola e lavoro che non vede l’età come un limite e, soprattutto, coinvolge nel concreto gli istituti scolastici ponendosi come obiettivo lo sviluppo del singolo individuo, ma anche del territorio.

IL GRUPPO LOCCIONI: UN MODELLO IMPRENDITORIALE DI INTEGRAZIONE E INNOVAZIONE

- Un’impresa fondata sulla valorizzazione dei collaboratori e sul rispetto del territorio Il progetto Bluzone è solo uno dei tanti aspetti della missione di Enrico Loccioni, che insieme alla moglie Graziella Loccioni nel 1968 ha fondato la propria impresa in una valle marchigiana in provincia di Ancona, con l’intento di creare sul territorio un modello imprenditoriale all’avanguardia che venisse poi diffuso nel mondo. Nata

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Bilancio Sociale 2014 del Gruppo Loccioni consultabile a: http://www.loccioni.com/wp-content/uplo ads/2011/12/ITA-_Bilancio_sociale_2014_WEB.pdf.

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come ditta di impianti elettrici, l’impresa di Loccioni si è pian piano ingrandita assumendo una linea manageriale improntata alla salvaguardia del territorio, all’innovazione e alla ricerca. Al centro di tutto domina l’aspetto umano: coinvolgere, formare e dare fiducia ai propri collaboratori, ma anche anticipare le esigenze dei clienti e creare nuove reti di contatti.

Per questo motivo Enrico Loccioni ama definire la sua impresa una “sartoria tecnologica”, un’idea che nasce dalla convinzione che l’impresa debba approcciarsi ai propri clienti come farebbe un sarto: prendendo misure, valutando esigenze ed obiettivi e confezionando soluzioni ad hoc. Ad oggi, Loccioni è un’eccellenza italiana leader nella progettazione e produzione di sistemi di misurazione e controllo qualità che vengono impiegati in diversi settori: dall’automotive al biomedicale, dall’energetico all’aerospaziale, dall’elettrodomestico all’agroalimentare.

Da sempre la valorizzazione del territorio e la salvaguardia dell’ambiente svolgono in Loccioni un ruolo centrale, motivo per cui i settori Energy e Environment lavorano per offrire ai propri clienti pacchetti completi, personalizzati e pronti all’uso per il raggiungimento della sostenibilità e dell’efficienza energetica, ma sviluppano anche sistemi di monitoraggio di emissioni ed immissioni in aria e acqua. Industry si concentra sugli aspetti più industriali progettando e realizzando sistemi di misura, assemblaggio e controllo qualità per processi, prodotti ed edifici industriali, mentre Humancare unisce conoscenze cliniche e tecniche realizzando robot automatici per l’allestimento delle terapie chemioterapiche, data center ad alta efficienza e strumenti per il campionamento del respiro. Infine, Mobility, Train&Transport e Aerospace svolgono servizi per i trasporti e le infrastrutture ferroviarie e producono sistemi di misura, automazione, controllo e collaudo nei settori dell’automotive, dell’aeronautica e dell’aerospaziale.

- L’impresa della conoscenza: ricerca, apertura e condivisione

Con la ferma convinzione che la conoscenza e la sua diffusione siano un patrimonio umano da valorizzare, Loccioni cerca sempre di migliorare la qualità e l’efficienza dei prodotti e dei processi, ponendosi di volta in volta nuove sfide e obiettivi in termini di sviluppo tecnologico e sociale. Perseguendo questi ideali di ricerca ed innovazione, Loccioni ha fatto di sé un’impresa votata all’apertura, sempre in nome del cambiamento, dell’innovazione, della condivisione del sapere e della creazione di reti internazionali di alto livello, ed è stata in grado di ampliare la propria impresa e

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diffondere la propria realtà aziendale oltre i confini nazionali, espandendosi in tre sedi estere (Loccioni USA, Loccioni Deutschland e Loccioni China). A questo si aggiunge la costante cooperazione con prestigiose università e centri di ricerca nazionali e internazionali, ricordando tra le numerose collaborazioni il recentissimo scambio con la Duale Hochschule Baden - Württemberg di Stoccarda, gli accordi con la Tongji University di Shanghai e la partecipazione al progetto europeo Smart GEMS, che mira ad accrescere le competenze tecniche dei partner attraverso lo scambio di persone tra università e partner industriali.

Gli ideali di apertura vanno inoltre intesi in senso lato e non limitati alla comunità scientifica e al mondo aziendale, poiché si rivolgono specialmente alle persone che si approcciano a Loccioni: siano questi giovani diplomati o laureati senza esperienza o professionisti affermati, l’impresa di Enrico Loccioni li coinvolgerà sempre come collaboratori intraprenditori e come azionisti del lavoro, non come dipendenti. Le gerarchie sono sostituite da un’organizzazione orizzontale che prospera grazie alla condivisione e al dialogo, creando così una Play factory dove poter esprimere le proprie potenzialità e riuscire a realizzarsi umanamente e professionalmente, ed eliminando l’idea di azienda dove il lavoro ripetitivo esclude la crescita e l’intraprendenza.

Il modello imprenditoriale sostenuto da Loccioni ha valso al suo fondatore la nomina di Cavaliere del Lavoro nel 2015, nonché l’assegnazione di diversi premi e riconoscimenti (tra i tanti: Best Workplace Italia dal 2002 al 2007 e Premio Impresa e Cultura di Confindustria nel 2003, Delphi 2015 Pinnacle Award for Suppliers Excellence nel 2016) che per Enrico Loccioni non sono da considerare come vittorie personali ma come conquiste della comunità e del territorio. La filosofia di questa impresa è dunque di creare e diffondere un modello imprenditoriale che abbia al centro l’individuo e si ponga come obiettivo lo sviluppo del territorio e della comunità. Un’impresa dove ricerca e progettazione procedono all’unisono, rafforzandosi reciprocamente, e dove la tecnologia salvaguarda e potenzia le risorse ambientali in virtù del fatto che la tradizione arricchisce e ispira il futuro.

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BLUZONE: L’IMPRESA PER TUTTE LE ETÀ

- «Nessuna conoscenza umana può prescindere dall’esperienza» (J. Locke)

I medesimi ideali che stanno alla base dell’impegno etico e professionale di Loccioni hanno dato vita all’universo Bluzone, una serie di progetti e laboratori di formazione e orientamento che coinvolgono ogni anno circa mille studenti di diverse fasce d’età. Una vera e propria “palestra formativa” che fa da ponte tra scuola e lavoro, un luogo fisico e metaforico dove il mondo dell’istruzione e quello professionale non sono antagonisti ma collaborano strettamente nello sviluppo futuro dell’individuo, sia sul piano lavorativo sia su quello umano.

L’obiettivo di Bluzone non è semplicemente preparare i giovani per il mondo del lavoro, ma in primis vuole che questi siano consapevoli delle proprie potenzialità e motivati ad affrontare il futuro. Bluzone si impegna infatti per trasmettere ideali etici e morali e sprona gli studenti al confronto costruttivo, alla condivisione di idee, risultati e difficoltà. Confronto, condivisione, ma anche coinvolgimento, perché i progetti non hanno limiti di età: studenti delle elementari giocano e lavorano al fianco di universitari e dottorandi, generando un continuo scambio di punti di vista, idee diverse e nuovi approcci.

Le nuove generazioni non escludono però il passato e l’esperienza, poiché Loccioni è ben consapevole che nella formazione di un singolo niente può sostituire l’insegnante, il mentore: l’universo Bluzone si avvale infatti della preziosa collaborazione e partecipazione del gruppo Silverzone, costituito da esperti over 65 consulenti, professori e manager esterni al Gruppo, ma appassionati del mondo Loccioni, i quali trasmettono ai giovani quanto hanno appreso durante la loro esperienza lavorativa. Si genera così uno spazio per innovare, orientare e progettare il futuro, dove il sapere teorico si confronta con l’approccio pratico in un esercizio di maturazione e crescita che viene costantemente arricchito e supportato dal dialogo.

Altro elemento imprescindibile sono le scuole del territorio che da sempre collaborano con Loccioni nei programmi di formazione continua di Bluzone, il primo dei quali è “Classe Virtuale”, un laboratorio che dal 2001 coinvolge gli studenti degli Istituti Tecnici “Volterra-Elia” di Ancona, “ Merloni” di Fabriano e “Divini” di San Severino Marche. Durante una serie di incontri che si tengono da gennaio a maggio, i partecipanti hanno il compito di ideare e sviluppare un progetto tecnico che verrà poi realizzato e testato concretamente dagli studenti stessi nel corso di uno stage di tre

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settimane, al termine del quale il lavoro sarà presentato pubblicamente. Attualmente 30 studenti stanno mettendo a punto un tavolo interattivo dedicato ai bambini, ma negli anni precedenti le diverse tematiche hanno dato vita a progetti sempre diversi ed in linea con l’impresa di Loccioni, ossia incentrati sulla salvaguardia dell’ambiente, sullo sviluppo armonico tra territorio e tecnologia e sugli strumenti di misurazione e controllo.

Dal 2012 la collaborazione tra l’Università Politecnica delle Marche e Loccioni porta avanti il progetto “Grow on”, dove laureandi magistrali di Ingegneria, Economia, Scienze Agrarie e Scienze della Vita e dell’Ambiente affrontano progetti e nuovi modelli di businnes seguendo un percorso di formazione di ampio respiro, che va dal management al design, e impegnandosi nel Project work di un caso reale, il tutto affiancati da tutors individuali che aiutano gli studenti ad orientarsi nell’ultimo anno di studi. Infine, “Open Academy” si rivolge invece ai dottorandi di diverse discipline, in un progetto che coniuga università e impresa all’insegna dell’innovazione e collaborazione.

- Bluzone camp

Dal momento che uno dei principali assunti di Loccioni è che il lavoro debba essere un apprendimento stimolante e, perché no, divertente, e non un’attività tediosa e ripetitiva, la formazione promossa da Bluzone non viene interrotta con la fine dell’anno scolastico, ma continua nei mesi estivi con Bluzone Camp, che tra giugno e luglio scorsi ha visto la sua seconda edizione e che coinvolge non solo studenti delle scuole superiori e universitari, ma anche bambini e adolescenti.

Il superamento dei limiti d’età e il coinvolgimento dei più piccoli vuole proprio essere una dimostrazione del fatto che il lavoro è prima di tutto apprendimento e in quanto tale è ricco di entusiasmo e non è mai monotono. Inoltre si vuole trasmettere l’importanza del fatto che non ci sia un’età da raggiungere prima di individuare e indirizzare il proprio potenziale pensare e progettare il proprio futuro.

Ancora una volta la Scuola è uno dei pilastri di Bluzone Camp, e gli insegnanti delle scuole del territorio partecipano attivamente per integrare scuola e impresa e per dare ai giovani i mezzi per progettare, costruire e realizzare il proprio futuro. Nell’edizione 2016 il gruppo dei docenti è stato capitanato da Mirella Marazzini, ex dirigente scolastica, da Stefania Sbriscia, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Serra S. Quirico e Leda Appolloni, ex professoressa di Liceo, mentre le scuole coinvolte

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sono state ben cinque e rappresentato diverse tipologie di istituti, dalle elementari-medie, ai Licei classico e scientifico, fino agli istituti tecnici e commerciali.

Bluzone Camp si svolge al termine dell’anno scolastico e comprende 4 workshop della durata di una settimana e dedicati a diverse fasce d’età: i due laboratori di “Fuoriclasse”, per studenti di V elementare e II media; “Classe Virtuale Camp”, per gli studenti di terza superiore; “Wide School”, per laureandi triennali e magistrali, ed infine “Summer&Sons”, laboratori manuali, teatrali e di pensiero dedicati ai figli dei collaboratori di età compresa tra i 6 e i 13 anni.

Ognuno di questi workshop vuole guidare le giovani menti nella realizzazione del proprio futuro, ma ha successo perché riesce a declinare questo assunto secondo le esigenze di ogni gruppo d’età: gioco, apprendimento e divertimento per gli alunni delle elementari, apprendimento interattivo e coinvolgente per gli studenti delle scuole medie, progettazione del proprio futuro per i ragazzi delle superiori ed esperienze lavorative concrete per i laureandi.

Nell’edizione appena conclusa i due laboratori di “Fuoriclasse” si sono concentrati sulla tematica Internet of Things, che ha affrontato il legame tra tecnologia e natura, domandandosi come sia possibile gestire oggi un legame così fragile e in continua evoluzione, affinché domani tecnologia e territorio procedano paralleli in un rapporto rispettoso, sostenibile ed efficiente. Nonostante si tratti di un argomento molto complesso, non per questo i bambini e i preadolescenti di Bluzone Camp sono stati ritenuti inadatti ad affrontarlo, ma anzi gli è stata data fiducia confidando che potessero gestire sfide tanto costruttive quanto complesse. Un programma ambizioso che si avvale della collaborazione di insegnanti, tutors, dottorandi, docenti universitari e esperti over 65, che accompagnano la formazione di bambini e ragazzi facendo sì che le diverse generazioni si intreccino attorno ad una nuova cultura del lavoro. I partecipanti sono accolti in un ambiente giocoso, stimolante e non opprimente (ma comunque un ambiente di lavoro) e svolgono attività complementari al progetto che nell’edizione 2016 hanno compreso la casa colonica, il mondo delle api, le arnie intelligenti, l’energia solare, ma anche esperimenti e laboratori di robotica e programmazione. Come si può ben veder tutto è in linea con l’impresa e con gli ideali di Loccioni, il cui motto “misurare per migliorare” si applica anche nel laboratorio “Classe Virtuale Camp”, nel quale gli studenti degli istituti superiori hanno realizzato un plastico dei 2km di fiume in cui far muovere piccoli robot costruiti e programmati da loro. Quest’anno è stato anche inaugurato “Wide School”, la prima esperienza

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formativa per laureandi triennali e magistrali. Il progetto ha coinvolto 14 studenti, tra laureandi al III anno di triennale e I anno di magistrale i quali, divisi in tre gruppi, hanno dovuto affrontare il tema della complessità in ottica multidisciplinare sviluppando dei project work, alternando attività in aula, lavoro in team e presentazione dei risultati.

Ognuno dei gruppi di Bluzone Camp è legato agli altri da un filo comune e insieme creano un unico progetto educativo, formativo e di crescita che gli studenti affrontano con gradi e difficoltà diversi: nonostante le età, e di conseguenza l’approccio, siano diversi a seconda dei gruppi, gli obiettivi e il metodo rimangono invariati: coniugare sapere e lavoro, innovazione e territorio rendendo l’apprendimento una sfida, uno stimolo e un gioco.

IDEOLOGIA, METODO, FINALITÀ

- Bluzone per il futuro del singolo, della comunità e dell’ambiente

L’obiettivo principale dell’universo Bluzone è dunque far sì che i giovani, di qualsiasi età, riescano a vivere il lavoro come un’opportunità per imparare e migliorarsi e non arrivino al termine degli studi impreparati ad affrontare e gestire un’occupazione professionale. Un progetto che non sussisterebbe senza l’appoggio e la collaborazione degli istituti scolastici, i quali lavorano congiuntamente con Loccioni e con Bluzone impegnandosi in un progetto educativo che metta al centro l’individuo e trasmettendo ciò che di meglio le due realtà possono offrire.

Se la scuola incoraggia la curiosità e la fantasia, promuove la bellezza e il valore dell’apprendimento ed incentiva consapevolezza e maturazione, l’impresa trasforma il sapere in fare e dà la possibilità di mettere in pratica le competenze ricavandone esperienza e accrescendo l’autostima e la determinazione. Insieme, scuola e impresa mirano a formare un individuo che saprà gestire con coscienza e competenza il proprio futuro da ogni punto di vista, lavorativo, umano e civile. I traguardi cui mira Bluzone non sono dunque unidirezionali, ma si sviluppano a trecentosessanta gradi coinvolgendo la persona, la comunità e il territorio: si vuole valorizzare il territorio e le sue specificità creando un legame forte tra la scuola “locale” e l’impresa “locale”, e per fare ciò agli studenti viene affidato un progetto nel quale ambiente/territorio convivano e cooperino con ricerca/impresa.

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Così facendo, tra didattica, laboratori e formazione (sia per gli studenti sia per gli insegnanti), Bluzone offre ai giovani la possibilità di arricchire i propri orizzonti e li aiuta ad orientarsi verso la scelta del proprio futuro affiancando la scuola e i programmi di alternanza Scuola – Lavoro. Alla base di ogni progetto c’è la ricerca e la trasmissione della conoscenza, intesa sia come “conoscenza codificata”, cioè quella impartita dalle istituzioni, sia “conoscenza contestuale”, ovvero nata dall’accumularsi e dall’incrociarsi delle esperienze pratiche2

.

Bluzone dà l’opportunità agli studenti di fare esperienza con le proprie mani mettendo in pratica le loro conoscenze, ma li affianca anche a docenti, tutors e agli esperti del gruppo Silverzone che condividono coi giovani le loro visioni e il proprio vissuto, creando così un’impresa che sia davvero per tutte le età, dove tradizione e innovazione dialogano, «uno straordinario processo di cross fertilization in cui tutti danno qualcosa e tutti aggiungono qualcosa al reciproco patrimonio di conoscenza»3. Il confronto tra diverse generazioni permette anche che si creino spontaneamente reti sociali e “piattaforme relazionali”, un processo che trasmette i valori della collaborazione, della condivisione, ma anche dell’etica lavorativa, del senso del dovere e della responsabilità verso se stessi e verso l’ambiente in cui si vive, il tutto nell’ottica di un futuro sostenibile.

Questo ultimo punto è di particolare rilevanza perché la comunità e il territorio da sempre assumono un ruolo chiave per Loccioni, che con la sua impresa mira ad integrare l’attenzione per il mondo della natura con l’innovazione tecnologica e a far sì che ricerca e innovazione procedano in sintonia con l’uso responsabile delle risorse e la valorizzazione del territorio. Rendendo la sostenibilità ambientale partecipe dell’economia, si sviluppano nuove metodologie e nuovi approcci a sostegno dell’ambiente, per un futuro responsabile e innovativo.

L’universo Bluzone agisce nel concreto trasmettendo ai giovani questi ideali, cercando di anticipare oggi il futuro di domani, individuando e coinvolgendo tutte le entità interessate, stringendo relazioni e formando reti, ma anche diffondendo e sostenendo un’economia di tipo circolare improntata verso il riutilizzo e non verso lo spreco, una sharing economy: «è l’inizo dell’era dell’economia circolare che

2 G

RUPPO LOCCIONI, Introduzione, in L’impresa per tutte le età, a cura di M.BARTOCCI, 2015, p. 11 3 Ibidem

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influenzerà tutta la ricerca e l’innovazione, dall’idea al design, dagli studi di fattibilità alla prototipazione, dall’ingegnerizzazione al mercato»4

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Un’altra componente essenziale del futuro sarà l’alfabetizzazione digitale, dal momento che le nuove generazioni vivranno in un’era digitale iperconnessa dalla quale dovranno anche imparare a distaccarsi. Per fare ciò i giovani devono imparare a gestire e trasmettere una “saggezza digitale”, devono cioè essere in grado di approcciarsi con consapevolezza alle macchine e per fare questo è bene che fin da oggi si aprano le porte alla sperimentazione: «Apriamo spazi di apprendimento e sperimentazione, laboratori dove studiare i concetti di vase del computer e delle reti, sviluppare mappe concettuali che uniscono aspetti storici, sociali, scientifici e tecnologici»5.

- Divertimento, apprendimento, crescita

I diversi laboratori e workshop di Bluzone sono attentamente studiati affinché il raggiungimento di un obiettivo avvenga attraverso lo sviluppo e la conquista delle cosiddette meta-competenze o soft-skills, insegnando ai partecipanti a lavorare con profitto sia autonomamente sia in équipe, ad apprezzare il lavoro di squadra, a condividere, ad aiutare e a farsi aiutare, ma anche a gestire un progetto portandolo a termine nel rispetto delle tempistiche, delle regole e dei limiti.

Il confronto e lo scambio che viene a crearsi tra le diverse generazioni alimenta l’apprendimento, ma stimola anche il lavoro di gruppo e il divertimento, un concetto, quello di “impresa come gioco”, da tempo familiare nel mondo Loccioni: «il gioco, se correttamente concepito e partecipato, significa regole condivise, emulazione tra i partecipanti, assunzione di rischi e responsabilità, soddisfazione e divertimento»6. Imparare facendo e divertendosi fa sì che gli ideali del lavoro non vengano subiti ma trasmessi con armonia e semplicità, perché appresi in una dimensione giocosa, informale e collaborativa, dove l’apprendimento si accompagna alla progettualità e all’orientamento, il tutto sempre all’insegna del “misurare per migliorare”. L’aspetto formativo del gioco non è certo nuovo a pedagogisti e psicologi come Donald

4

GRUPPO LOCCIONI, Il futuro del lavoro, in L’impresa per tutte le età, a cura di N. PATRIGNANI, 2015, p. 32

5 Ibidem. 6 G

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Winnicott e Jean Piaget7, i quali hanno messo in luce come il gioco intervenga su vari e diversi aspetti formativi e non solo su quello conoscitivo ed intellettivo, ma includa anche il piano affettivo e relazionale dal momento che migliora l’ascolto e il dialogo, allena al supporto e alla cooperazione e insegna a venire a patti e a rispettare le regole8.

Il gioco attiva le meta-competenze perché è strategia, sviluppo della personalità, perché predispone all’ascolto e alla cooperazione, incentiva la fantasia, l’inventiva e le abilità comunicative. L’attenzione verso i progressi intermedi rappresentati dalle soft - skills ha un valore molto profondo ed incisivo, perché mostra come al centro di ogni programma Bluzone ci sia prima di tutto l’individuo considerato sotto ogni aspetto: dal suo futuro, al suo ruolo nella comunità, al suo apporto verso il territorio.

- L’impresa dei valori

Non ultimo, trasformare le proprie conoscenze in competenze attraverso il gioco insegna l’amore per la scoperta e risveglia il desiderio di conoscenza. Il che dimostra come ideali alla base di Bluzone non siano dunque puramente di tipo economico-imprenditoriale, ma anche, e soprattutto, umani e morali: valorizzare l’individuo, far sì che acquisisca apertura mentale, che capisca le proprie inclinazioni e accetti i propri limiti. Loccioni vuole che attraverso l’universo Bluzone non si trasmettano solo conoscenze e competenze, ma anche valori, come l’importanza della condivisione, del perché è cruciale trasmettere la conoscenza, la bellezza dell’imparare, insegna ad essere desiderosi di scoprire, ad essere umili verso chi insegna, a non essere arroganti solo perché in possesso di titoli o perché economicamente privilegiati.

Osservando da vicino l’approccio imprenditoriale e umano di Enrico Loccioni, l’universo Bluzone interviene anche in una crescita personale, poiché motiva gli studenti a fare esperienza, a riflettere sui propri punti di forza, a non farsi abbattere dai propri limiti, a lanciarsi senza paura di sbagliare e imparare dai propri errori. Da un punto di vista più civile e morale, avvicinando i giovani al modello imprenditoriale promosso da Loccioni, Bluzone vuole anche trasmettere un’etica lavorativa e far apprezzare il lavoro come realizzazione di sé, come impegno nobilitante, come sforzo

7 D. W

INNICOTT, Gioco e realtà, Roma, Armando, 1974; J. PIAGET, La formazione del simbolo nel

bambino. Imitazione, gioco e sogno. Immagine e rappresentazione, Firenze, La Nuova Italia, 1972.

8 G

RUPPO LOCCIONI, L’orizzonte pedagogico di Bluzone camp, in L’impresa per tutte le età, a cura di M.MAZZARINI, 2015, pp. 34-38.

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per se stessi, ma anche per la propria comunità e il proprio territorio. Insegnando ad avere cura della propria impresa e dell’ambiente, si dà vita ad un processo educativo e di maturazione che rafforza il senso del dovere, l’apertura mentale e la flessibilità, la capacità di anticipare e affrontare il futuro. Uno sviluppo della personalità dunque, che, oltre a promuovere competenze, unisce saperi, invita al confronto e al dialogo in un costruttivo interscambio tra scuola e impresa.

5) CONCLUSIONE

Loccioni Group da sempre dà valore alla formazione e realizzazione dell’individuo e alla valorizzazione del territorio, ma con il progetto Bluzone si è posto l’obiettivo di rendere l’impresa accessibile e vicina a tutte le età. Impegnandosi per far sì che scuola e lavoro procedano in parallelo e celebrando l’importanza delle esperienze e delle competenze di vita, Bluzone mira a diffondere una nuova cultura del lavoro dove i giovani abbiano controllo e consapevolezza delle proprie conoscenze e competenze e siano pertanto in grado di realizzare le proprie ambizioni lavorative. Una crescita culturale e imprenditoriale che coniuga ricerca e progresso tecnologico con tradizione e salvaguardia dell’ambiente, un’azienda dove l’individuo ha fatto suoi gli ideali di onestà intellettuale, collaborazione e trasmissione della conoscenza.

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

- Gruppo Loccioni, L'impresa per tutte le età, 2015 - http://www.loccioni.com - http://www.loccioni.com/wpcontent/uploads/2011/12/ITA_Bilancio_sociale_2014_ WEB.pdf. - http://www.loccioni.com/upload/articoli/documenti/1731-articolo.pdf - http://www.ergonews.it/limpresa-per-tutte-le-eta/ - http://www.limprenditore.com/unimpresa-tutte-le-eta/

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