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CDP Codici del Disegno di progetto. Appunti di studio

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Academic year: 2021

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Presentazione giugno 2009

DISEGNARECON

I S S N 1 8 2 8 - 5 9 6 1

A l b e r t o P ra t e l l i

Laureato in architettura a Firenze nel ‘69, lavora dal ‘70, in vario modo, sui temi dell’architettura, presso la Facol-tà di Ingegneria, prima a Bologna e successivamente a Udine. Professore ordinario dall’‘86, è stato Presidente del primo Corso di Laurea in Inge-gneria Edile a Bologna; Presidente del primo Diploma in Edilizia a Cesena; Presidente del Corso di Laurea in Inge-gneria Civile nel ‘98 a Udine, e qui, fino al 2007, è stato Presidente del nuovo corso di Laurea in Architettura. Dal 2002 al 2009 è Presidente della Delegazione Territoriale dell’ADI FVG, Associazione per il Disegno Industriale. Attivo nei campi della progettazione, del design, della grafica e della pub-blicistica, interessato al mondo in cui i problemi - per ragionare in termini antichi - possono essere risolti tramite “forma” e figure. La sua ricerca investe l’analisi delle logiche della costruzione dell’architettura, delle tecniche per le arti applicate, e del disegno come lin-guaggio e organizzatore di forma.

CDP, Codici del Disegno di Progetto, appunti di studio.

Presentiamo qui una serie di “appunti di lavoro”, appunti destinati sia a specifici approfondimenti, sia ad aprire nuovi campi.

Potremmo spiegarli come un fallout della

ricer-ca: ma con questa parola significhiamo due cose opposte, così com’è secondo i moderni; da una parte quello che rimane, nel senso de “i resti”

anche se buoni; dall’altra quello che rimane, nel

senso de “il seme delle esperienze future”. La ricerca CDP [1] studiava il ruolo dei criteri e delle tecniche di rappresentazione nei confronti del variegato ambito del progetto di architettura e di ingegneria, in un contesto caratterizzato da nuove esigenze e da rapidi mutamenti.

In un’epoca in cui l’uso pervasivo di mezzi visuali e grafici ha paradossalmente portato ad una forte superficialità nella loro ricezione, l’obiettivo generale del lavoro era quello di riconsiderare il ruolo del disegno del progetto, nelle sue diverse specificazioni, quale strumento strategico per:

- comunicare efficacemente ed efficientemen-te le informazioni, svilupparle, organizzarle e coordinarle;

- gestire il progetto ai vari livelli; - appaltare il progetto ed eseguirlo.

Questo lavoro è quindi organizzato al termine di una ricerca interuniversitaria inserita fra i pro-grammi di ricerca di rilevante interesse nazio-nale (PRIN) cofinanziati dal Ministero dell’Istru-zione, dell’Università e della Ricerca, alla quale hanno partecipato, affrontando le varie partico-lari declinazioni del tema, sette unità di ricerca di sei Atenei Italiani.

Da un certo punto di vista si tratta di un tema che potremmo anche definire come quanto di più vecchio si possa ancora pensare: sappiamo infatti

che gran parte delle ricerche in atto lavorano sul virtuale, sulla psicologia delle attese, su tutto quello che si trova su internet, considerando vec-chio o non esistente tutto ciò che lì non compare

con frequente dignità.

Ma guardando bene a fondo, ed anche ricordando (perché solo in Italia pensiamo sia già finita) la crisi più recente, i suoi modi e la complessità con cui si è articolata costruendo un intero sistema sul “virtuale del tempo reale”, mentre ci si dimenti-cava di chi produce o lavora, forse questo modo di pensare “vecchio” è ancora l’unico che ci rimane. Vale la pena di esaminarne le forme. Anche loro, a loro volta, nuovissime.

[1] Vedi su questa ricerca:

- A. Pratelli (a cura), CODICI DEL DISEGNO DI PROGETTO Innovazione dei modi di rappresentazione in relazione alle mutate necessità ope-rative, ed. Forum, 2006, Udine, ISBN 88-8420-307-4.

Coordinatori locali: P. Boltri, G. Ceiner, A. Giordano, A. Mambriani, G. Novello Massai, A. Pratelli, R. Salerno.

- P. Boltri (a cura), A. Pratelli (coordinam. scientifico), SUI CODICI DEL DISEGNO DI PROGETTO. Atti del seminario 30/31, III-2006,

Co-operativa Universitario Studio e Lavoro, 2007, Milano, ISBN 97888 8132 458 3.

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