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Natalini Architetti. Museo dell’opera del Duomo, Firenze

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Academic year: 2021

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l’industria delle costruzioni

RIVISTA BIMESTRALE DI ARCHITETTURA

Direttore Giuseppe Nannerini Comitato scientifico Andrea Bruno Jo Coenen Claudia Conforti Paolo Desideri Gianfranco Dioguardi Francesco Moschini Renato T. Morganti Carlo Odorisio Eduardo Souto de Moura Silvano Stucchi Piero Torretta Vincenzo Vitale

Edilstampa Via Guattani, 20 - 00161 Roma. Direzione, Redazione, Amministrazione: Via Guattani 20 - 00161 Roma tel. 0684567403, 0684567323 fax 0644232981 e-mail: edilstampa@ance.it - Bimestrale - Spedizione in abbonamento postale art. 2, comma 20/B L662/96 - Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 11804, 25.10.67 - Direttore responsabile Giuseppe Nannerini, proprietà ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili, Roma. Le opinioni espresse dagli autori non impegnano la rivista Pubblicità Edilstampa - Via Guattani, 20 - 00161 Roma tel. 0684567403 e-mail: natalec@ance.it Abbonamenti 2017 Italia: 1 numero € 12,00; abbonamento annuo € 65,00. Versamento su c/c n. 778019 intestato a: Edilstampa srl, Via Guattani 20 - 00161 Roma. Acquisto on line www.lindustriadellecostruzioni.it. Abroad: subscrip-tion fee (air mail): Europe € 110,00 per year; extra European countries: € 145,00 Stampa Arti Grafiche Boccia spa, Salerno

La rivista è in vendita anche in formato digitale www.lindustriadellecostruzioni.it ISSN 0579-4900

In copertina:

Museo dell’Opera del Duomo, Firenze foto Mario Ciampi

ANNO L

NOVEMBRE-DICEMBRE 2016

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NATALINI ARCHITETTI - GUICCIARDINI & MAGNI ARCHITETTIMuseo dell’Opera del Duomo, Firenze Museo dell’Opera del Duomo, Florence

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CANALI ASSOCIATI

Nuovo allestimento del Museo del Duomo, nel Palazzo Reale di Milano

New Exhibition Design for the Museo del Duomo, Milan

36

CARLO TERPOLILLI, IPOSTUDIO

Nuovo Museo degli Innocenti, Firenze New Museo degli Innocenti, Florence

52

NATALINI ARCHITETTI

Scalone di ponente della Galleria degli Uffizi, Firenze Galleria degli Uffizi West Staircase, Florence

60

ABDR ARCHITETTI ASSOCIATI

Ampliamento e restauro del Museo archeologico di Reggio Calabria

National Archaeological Museum in Reggio Calabria

72

OMA

La nuova fondazione Prada a Milano The New Prada Foundation in Milan

82

ZAHA HADID ARCHITECTS

Museo della Montagna a Plan de Corones, Bolzano Messner Mountain Museum, Plan de Corones, Bolzano

90

MAURICE NIO

Ampliamento del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato

Luigi Pecci Contemporary Arts Centre, Prato

98

ABDR ARCHITETTI ASSOCIATI

Ampliamento del Museo Archeologico di Sibari, Cosenza Archaeological Museum of Sibaritide, Sibari, Cosenza

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ARGOMENTI

– IBA Parkstad 2013-2020: riconciliare, ricomporre, rigenerare – Danilo Guerri 1939-2016

– L’architettura iraniana alla 15. Biennale di Venezia

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LIBRI

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NOTIZIE Vice Direttore Domizia Mandolesi Redazione Marco Maretto Gaia Pettena Segreteria di redazione Costanza Natale Impaginazione Pasquale Strazza Corrispondenti Zhai Fei, Cina Luciana Ravanel, Francia Italia Rossi, Gran Bretagna Norbert Sachs, Germania Antonio Pio Saracino, Usa Satoru Yamashiro, Giappone Testi inglesi

Paul D. Blackmore Sara Silvia Ferrucci

Hanno collaborato a questo numero

Fabrizia Berlingieri, Matteo Cassani Simonetti, Lorenzo Ciccarelli, Jo Coenen, Claudia Conforti, Alberto Coppo, Alessandra De Cesaris, Emanuela Guerrucci Teodora Maria Matilda Piccinno, Anna Vyazemtseva

Editore Edilstampa srl

www.lindustriadellecostruzioni.it www.edilstampa.it

l’industria delle costruzioni è una rivista internazionale di architettura con testi in italiano e in inglese.

Le proposte di pubblicazione sono sottoposte alla valutazione del comitato di redazione che si avvale delle competenze specifiche di referee esterni secondo il criterio del blind-review

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PROGETTO Natalini Architetti

con Guicciardini & Magni Architetti REALIZZAZIONE

C.M.B. Cooperativa Muratori e Braccianti, Carpi (MO) CRONOLOGIA 2007-2010, progetto 2013-2015, realizzazione FOTO

Mario Ciampi

Museo dell’Opera del Duomo, Firenze

Museo dell’Opera del Duomo, Florence

Arnolfo di Cambio, Michelozzo, Lorenzo Ghiberti, Filippo Brunelleschi, Nanni di Banco, Taddeo Gaddi, Antonio del Pollaiolo, Giotto, Sandro Botticelli, Andrea del Castagno, Luca della Robbia, Francesco Talenti, Donatello, Jacopo Sansovino, Benedetto da Maiano, Jacopo della Quercia, Cimabue, Andrea Pisano, Paolo Uccello e molti altri ancora.

Questa vertiginosa sequenza di nomi in ordine sparso, infinita quanto prestigiosa, incisa nelle lastre di marmo bianco statuario di Carrara, segna il corridoio d’ingresso del rinnovato Museo dell’Opera del Duomo di Firenze1. I nomi dei pittori, scultori,

ceramisti, legnaioli, architetti, musicisti, umanisti che, nel corso dei secoli, hanno concepito, progettato e, con il concorso di artigiani e maestranze, costruito i tre monumenti che ancora oggi fanno risplendere piazza Duomo – il campanile, il Battistero e la Cattedrale – sono il degno preludio alla ricchezza di opere qui custodite, la più completa e preziosa collezione di scultura fiorentina al mondo.

Fondata nel 1296, la Fabbriceria della Cattedrale di Firenze, poi Opera del Duomo, aveva il compito di sovrintendere e

provvedere alla costruzione della nuova Cattedrale di Firenze che

doveva sorgere, maestosa e rilucente, sulle spoglie della demolita chiesa di Santa Reparata, a suggello della ricchezza e del crescente peso politico della Repubblica Fiorentina. Paragonabile a una moderna “stazione appaltante” o a un “centro di spesa”, l’Opera gestiva l’afflusso dei finanziamenti e delle donazioni per la costruzione della Cattedrale, acquistava i materiali da costruzione, possedeva e noleggiava le attrezzature di cantiere, ingaggiava gli architetti, stipendiava le maestranze2.

Dalla prima apertura al pubblico nel 1891 – tre sale espositive, su progetto di Luigi Del Moro (1845-1897) – il Museo custodisce il patrimonio dell’Opera del Duomo. Accanto dunque a superbe opere di oreficeria o impareggiabili sculture si trovano, con la stessa dignità, gli attrezzi di cantiere, gli spartiti musicali e perfino la maschera mortuaria di Filippo Brunelleschi (1377-1446). Nel corso del Novecento il Museo ha più volte subito lavori di ristrutturazione, ampliamento e nuovo allestimento3. Nonostante

la superficie espositiva fosse cresciuta nel tempo, le sale erano anguste e di altezza insufficiente a ospitare degnamente le opere, molte delle quali sono state concepite a grandezza monumentale, visto che dovevano essere posizionate sui fronti del campanile, del Battistero o della Cattedrale ed essere visibili a grande distanza. Radicale, e oggetto di questo scritto, è il progetto di espansione e riallestimento realizzato fra il 2010 e il 2015, al termine del quale i volumi del Museo sono stati più che raddoppiati e quasi triplicata la superficie espositiva – da 2.500 a quasi 6.000 metri quadrati –, saldando il nucleo originario al contiguo settecentesco Teatro degli Intrepidi, trasformato a sua volta, durante il Novecento, in garage e poi declassato a magazzino.

Il concorso a inviti bandito nel 2000 dall’Opera del Duomo mise a confronto le proposte di Gae Aulenti, Santiago Calatrava, Vittorio Gregotti e Adolfo Natalini. La competizione fu vinta dall’architetto e ingegnere spagnolo, che però si ritirò. Gli subentrò nel 2004 lo studio Natalini Architetti con Guicciardini & Magni Architetti, guidati dal progetto museologico messo a punto dallo storico dell’arte e direttore del Museo monsignor Timothy Verdon. Dopo una lunga e accurata gestazione progettuale, il cantiere è stato portato a termine in soli 24 mesi. Il nuovo Museo è stato inaugurato il 29 ottobre 2015.

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Uno scorcio di Piazza del Duomo. Sulla destra l’ingresso storico al Museo. Nella pagina a fianco, la parete del corridoio di accesso al Museo con i nomi degli artisti e artigiani che nel corso dei secoli hanno lavorato alla fabbrica del Duomo

A view of Piazza del Duomo. On the right the historic entrance to the Museum. In the opposite page, the wall of the entrance corridor to the museum showing the names of artists and craftsmen involved in the Duomo construction over the centuries

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A destra, veduta dall’alto di Piazza del Duomo con evidenziata la posizione del Museo. Sotto e nella pagina a fianco, pianta del piano terra e sezioni del museo Right, bird’s eye view of Piazza del Duomo with the Museum position highlighted. Below and in the opposite page, ground floor plan and sections of the museum

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MUSEO DELL’OPERA DEL DUOMO, FIRENZE MUSEO DELL’OPERA DEL DUOMO, FLORENCE

Sezione ASection A

Sezione BSection B

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Esploso assonometrico dei piani terra, primo e secondo e del piano coperture

Exploded view of ground, first and second floors and roof plan

PIANO TERRA GROUND FLOOR

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PIANO COPERTURE ROOF PLAN PIANO SECONDO SECOND FLOOR

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MUSEO DELL’OPERA DEL DUOMO, FIRENZE MUSEO DELL’OPERA DEL DUOMO, FLORENCE

LEGENDA

1 INGRESSO STORICO

ENTRANCE

2 CORTILE DEL TICCIATI

CORTILE DEL TICCIATI

3 CORRIDOIO DELL’OPERA

CORRIDOIO DELL’OPERA

4 SALETTA INTRODUTTIVA

INTRODUCTORY ROOM

5 GALLERIA DELLE SCULTURE

GALLERIA DELLE SCULTURE

6 SALONE DEL PARADISO

SALONE DEL PARADISO

7 SALA DEI FRAMMENTI

SALA DEI FRAMMENTI

8 SALA DELLA MADDALENA

SALA DELLA MADDALENA

9 CAPPELLA DELLE RELIQUIE

CAPPELLA DELLE RELIQUIE

10 TRIBUNA DI MICHELANGELO

TRIBUNA DI MICHELANGELO

11 LAPIDARIUM STORICO

LAPIDARIUM STORICO

12 ATRIO DEL TEATRO DEGLI INTREPIDI

ATRIUM OF THE TEATRO DEGLI INTREPIDI

13 SCALONE NUOVO

NEW STAIRCASE

14 GALLERIA DEL CAMPANILE

GALLERIA DEL CAMPANILE

15 GALLERIA DELLA CUPOLA

GALLERIA DELLA CUPOLA

16 BELVEDERE DEL PARADISO

BELVEDERE DEL PARADISO

17 GALLERIA DEI MODELLI

GALLERIA DEI MODELLI

18 BELVEDERE DELLA CUPOLA

BELVEDERE DELLA CUPOLA

19 TEATRINO MEDICEO

TEATRINO MEDICEO

20 SALA DEI PARAMENTI

SALA DEI PARAMENTI

21 SALA DELLE NAVATE

SALA DELLE NAVATE

22 SALA DELLE CANTORIE

SALA DELLE CANTORIE

23 SALA DEL CORO BANDINELLIANO

SALA DEL CORO BANDINELLIANO

24 SALA DEL TESORO

SALA DEL TESORO

25 MUSEO DELL’OTTOCENTO MUSEO DELL’OTTOCENTO 26 SCALONE OTTOCENTESCO SCALONE OTTOCENTESCO A CAFFETTERIA CAFETERIA B GUARDAROBA CLOAKROOM C BIGLIETTERIA TICKET DESK D BOOKSHOP BOOKSHOP E MOSTRE TEMPORANEE TEMPORARY EXHIBITIONS F SCALA E ASCENSORE

STAIRCASE AND ELEVATOR

G AREA MULTIMEDIALE MULTIMEDIA AREA H AREA DIDATTICA EDUCATION AREA I SERVIZI RESTROOMS J UFFICI OFFICES

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Alle formidabili scenografie offerte dal rinnovato allestimento si aggiunge l’emozione di poter apprezzare le opere nello stesso luogo in cui vennero in gran parte commissionate e scolpite. Il nucleo storico del Museo sorge infatti sui resti dell’edificio rimaneggiato nel 1432 da Filippo Brunelleschi e adibito a sede dell’Opera, dei suoi magistrati e degli scalpellini, delle botteghe dei marmisti e dei laboratori dei lapicidi in cui, fra gli altri, Michelangelo Buonarroti (1475-1546) scolpì, a partire dal 1501, il

David, originariamente destinato ad essere contrafforte absidale

del Duomo.

L’ingresso del nuovo percorso è collocato nel cortile del Ticciati, in cui si trova la biglietteria, fiancheggiata dalla caffetteria e dal guardaroba. Allo spazio ampio e illuminato del cortile si contrappone, in sequenza, l’ombroso e lineare corridoio, fiancheggiato dall’installazione grafica che richiama gli artisti e operai che hanno collaborato con l’Opera nel corso dei secoli, di cui si è detto in apertura.

Dall’oscurità si esce nella monumentale Sala del Paradiso, il grande volume dell’ex Teatro degli Intrepidi ora dominato dalla ricostruzione evocativa, in scala 1:1, della facciata trecentesca di Arnolfo di Cambio (1240 ca. - 1310 ca.), mai completata e demolita nel 1587 con l’avallo del Granduca Francesco I de’ Medici.

L’imponente facciata – realizzata a partire dal disegno del 1586 attribuito a Bernardino Poccetti (1548-1612) conservato nel Museo – si estende per ben 550 metri quadrati, sorretta da una struttura metallica rivestita di lastre di resina additivata con polveri di alabastro. Il bianco impalcato fornisce la scenografia su cui collocare le statue e i bassorilievi originariamente progettati proprio per adornare la facciata della Cattedrale, in una spettacolare sintesi di scultura e architettura.

Chiamato a costruire la nuova Cattedrale, Arnolfo prefigurò una vera e propria riprogettazione urbanistica dell’intera area sacra fiorentina, innescando un sottile rapporto di tensione fra i vari edifici4. Una delle prime decisioni fu proprio quella di arretrare la

facciata della nuova Cattedrale rispetto al preesistente allineamento della chiesa di Santa Reparata in modo che, dallo spazio fra la nuova facciata e il Battistero di San Giovanni, fosse possibile apprezzare il colpo d’occhio offerto dalle sculture inserite nelle nicchie ai vari livelli, fra cui spiccano i capolavori arnolfiani delle statue di Papa Bonifacio VIII e la Madonna con

Bambino (1296) dagli stupefacenti occhi di vetro5.

Di fronte, un impalcato ortogonale composto da tre porte e trenta finestre rettangolari – quindici per parte nei due livelli superiori – ospita al piano terra le tre porte istoriate del Battistero – comprese le due di bronzo dorato fuse nella prima metà del Quattrocento da Lorenzo Ghiberti (1378-1455) – e, ai piani superiori, le statue antiche per la Cattedrale, quelle per il campanile e i modelli storici per la facciata del duomo. Le due gallerie, al primo e secondo piano, affacciano sulla Sala del Paradiso e consentono di ammirare, da diverse angolazioni e punti di vista, la ricostruzione della facciata arnolfiana. Il tema della parete piena traforata, caratteristico di Adolfo Natalini e esplorato in tante sue costruzioni, è ribaltato nella copertura che filtra una dosata luce naturale6.

Nella Galleria del Campanile sono esposte le formelle e le sedici statue che adornavano la costruzione giottesca, fra le quali spiccano il San Giovanni Battista e il profeta Abacuc di Donatello (1386-1466). La Galleria dei Modelli ospita invece i sette grandi modelli lignei, realizzati a partire dalla metà del Cinquecento, che Sotto, il disegno, attribuito a

Bernardino Poccetti, della facciata arnolfiana di Santa Maria del Fiore e l’assonometria della riproduzione del portale centrale.

Nella pagina a fianco, la Sala del Paradiso, in cui spicca la ricostruzione della facciata trecentesca

Below, the drawing by Bernardino Poccetti of the Santa Maria del Fiore façade, designed by Arnolfo di Cambio, and the axonometry of the reproduction of the central portal. In the opposite page, the Sala del Paradiso, in which the reconstruction of the fourteenth century elevation stands out

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illustrano le diverse ipotesi avanzate ai Granduchi per il ridisegno della facciata del Duomo in forme rinascimentali7.

Retrostante la Galleria del Campanile, Natalini ha predisposto la Galleria della Cupola – a doppia altezza e lunga 28 metri – con i modelli originali della cupola del Brunelleschi e della lanterna, corredati dalle attrezzature di cantiere e dagli utensili degli operai8.

Dal mezzanino al secondo piano lo sguardo spazia dal modello sottostante alla cupola costruita, che si staglia nel cielo ed è visibile attraverso un lucernario scenograficamente aperto nella copertura del Museo.

Salendo al livello superiore, inoltre, è possibile intervallare la visita uscendo nella Terrazza del Brunelleschi, dalla quale si gode una vista talmente ravvicinata della cupola che si ha quasi l’illusione di camminare sui ponteggi che il genio fiorentino aveva agganciato al tamburo mentre si voltavano le calotte.

Non solo l’architettura e la scultura, tuttavia, raccontano la storia secolare dell’Opera. Altre sale del Museo – la Cappella delle Reliquie, il Teatrino Mediceo, la Sala dei Paramenti, la Sala delle Navate, la Sala delle Cantorie, la Sala del Tesoro, solo per nominarne alcune – svelano una sequenza di tesori come il raffinatissimo altare d’argento trecentesco, il parato di San Giovanni su disegno del Pollaiolo, gli smalti del Battistero, il

crocifisso ligneo del Battistero attribuito a Giovanni di Balduccio, le cantorie di Donatello e Luca della Robbia, i paramenti sacri, gli apparati effimeri e molto altro ancora.

Scendendo il nuovo scalone, progettato sempre da Natalini, nel fianco sud della Sala del Paradiso si guadagna l’uscita.

Tuttavia due ultime sale attendono di essere percorse, scoprendo agli occhi del visitatore un ultimo coup de théatre. Da una parte la Sala della Maddalena custodisce la celeberrima Santa Maria

Maddalena penitente in legno di pioppo di Donatello che, fino al

1972, era conservata all’interno del Battistero. Dall’altra, nella Tribuna di Michelangelo, troneggia la Pietà Bandini, una delle ultime opere del maestro toscano, collocata dal 1722 alle spalle dell’altare maggiore della Cattedrale. La scultura concepita da Michelangelo testimonia la fede privata del maestro, che ha impresso i tratti del suo viso in quelli di Nicodemo che sorregge, alle spalle, il Cristo. Seppur situate in due sale separate, le due sculture sono allineate rispetto al passaggio e possono essere abbracciate in un solo sguardo. Il disegno dei fondali e gli opportuni tagli di luce predisposti da Natalini esaltano il dialogo percettivo fra le due sculture, fornendo una conclusione appropriata e maestosa alla visita del Museo dell’Opera del Duomo, scrigno di capolavori che si offre, rinnovato, all’ammirazione dei visitatori contemporanei.

1 Per una descrizione esaustiva

della genesi progettuale, del percorso museale e delle fasi di cantiere si veda: La costruzione di un museo, APM Edizioni, Carpi 2015. Inoltre la puntuale presentazione di C. Conforti, Un arcipelago di capolavori. Adolfo Natalini - Museo dell’Opera del Duomo, Firenze, in “Casabella”, 858, 2016, pp. 68-87.

2 Fra le numerose fonti disponibili

si veda: Margaret Haines, Lucio Riccetti, Opera. Carattere e ruolo

delle fabbriche cittadine fino all’inizio dell’Età Moderna, Olschki, Firenze 1996.

3 L’ultimo allestimento, in ordine

di tempo, si deve a David Palterer e Luigi Zangheri, nel 1998. Si veda: David Palterer, Luigi Zangheri, Mopa. Il nuovo Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Polistampa, Firenze 2001.

4 Si veda: Marvin Trachtenberg,

The dominion of the Eye. Urbanism, Art and Power in Early Modern in Florence, Cambridge University

Press, Cambridge 1997.

5 Enrica Neri Lusanna (a cura di),

Arnolfo. Alle origini del Rinascimento Fiorentino, catalogo della mostra (Firenze, Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, 21 dicembre 2005 - 21 aprile 2006), Polistampa, Firenze 2005.

6 Un simile ordito di facciata è

rinvenibile ad esempio, negli edifici progettati da Natalini per la ricostruzione della Waagstraat (1991-1996) nel centro storico di

Groningen in Olanda. Sull’opera dell’architetto pistoiese si vedano: Vittorio Savi, Adolfo Natalini. Architetture raccontate, Electa, Milano 1989; Vittorio Savi, Adolfo Natalini. Natalini Architetti, nuove architetture raccontate, Electa, Milano 1996 e, più recentemente, Adolfo Natalini, Quattro quaderni. Dal Superstudio alle città dei Natalini Architetti, Forma Edizioni, Firenze 2015.

7 I modelli e le diverse proposte

per la facciata della Cattedrale

fiorentina sono oggetto dello studio di Mario Bevilacqua, I progetti per la facciata di Santa Maria del Fiore (1585-1645), Olschki, Firenze 2015.

8 Sull’avventura del cantiere della

cupola si rimanda alle fonti canoniche: Giorgio Vasari, Filippo Brunelleschi, in Le vite de’ più eccellenti pittori scultori e architettori, Sansoni, Firenze 1981; Antonio Manetti, Vita di Filippo Brunelleschi, Salerno, Roma 1992.

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The names of the painters, sculptors and architects who

imagined, designed and constructed the bell tower, the Baptistery and the Cathedral are etched into the slabs of white Carrara marble marking the entrance to the renovated Museo

dell’Opera del Duomo in Florence. Founded in 1296, the

Fabbriceria della Cattedrale di Firenze, the Florence Cathedral Works, later the Opera del Duomo, was created to supervise and provide for the construction of the new Cathedral of Florence, to be built atop the ruins of the demolished church of Santa Reparata, indelibly marking the wealth and growing political power of the Florentine Republic. Since public opening in 1891, the Museum has conserved the heritage of the Opera del Duomo. The Museum was renovated, expanded and modified on various occasions during the twentieth century. Despite the fact that its exhibition space had grown over time, the rooms were too small and the ceilings too low to properly host its collection.

A radical expansion and reorganisation project was completed between 2010 and 2015. Once completed, the volume of the Museum had been more than doubled and its exhibition areas almost tripled, merging the original nucleus of the Museum with the adjacent eighteenth century Teatro degli Intrepidi.

The invited competition announced in 2000 by the Opera del Duomo received submissions from Gae Aulenti, Santiago Calatrava, Vittorio Gregotti and Adolfo Natalini. The competition was awarded to the Spanish architect and engineer, who later stepped away from the project. He was replaced in 2004 by the office of Natalini Architetti with Guicciardini & Magni Architetti, guided by the museum project defined by the art historian and director of the Museum monsignor Timothy Verdon. After a lengthy and carefully studied period of design, construction was completed in only 24 months and the new Museum inaugurated on the 29thOctober 2015. The historic nucleus of the Museum

stands atop the remains of the building renovated in 1432 by Filippo Brunelleschi as the home of the Opera. The entrance to the new exhibition route is situated in the Ticciati Court, home to the ticket office, cafeteria and cloackroom. The wide and light-filled space of the court is juxtaposed by a shadowy and linear corridor, flanked by a graphic installation that reminds visitors of the artists and labourers involved in the Opera over the course of the centuries. From this darkness visitors arrive in the

monumental Sala del Paradiso, the large volume of the former Teatro degli Intrepidi, now dominated by the evocative reconstruction of the fourteenth century elevation by Arnolfo di Cambio, never completed and demolished in 1587.

The imposing façade, based on the design from 1586 attributed

to Bernardino Poccetti and conserved in the Museum, occupies an impressive 550 square meters, supported by a steel structure finished in resin panels containing alabaster dust. The white backdrop provides the set for the statues and bas-reliefs originally designed to adorn the Cathedral façade, including such

masterpieces as the statue of Pope Boniface VIII and the Madonna

with Child with her stunning glass eyes (1296).

Opposite this element is an orthogonal structure consisting of three doors and thirty rectangular windows hosting, on the ground floor, the three decorated doors of the Baptistery and, on the upper levels, the ancient statues for the Cathedral, for the bell tower and the historic models of the façade of the Cathedral. Two galleries, on the first and second floors, overlook the Sala del Paradiso and allow visitors to admire the reconstruction of Arnolfo’s elevation. The Galleria del Campanile hosts the moulds and the sixteen statues adorning the construction by Giotto, including St. John the Baptist and the Prophet Habakkuk by Donatello. The Galleria dei Modelli instead hosts seven large wood models, realised from the mid-1500s onward and illustrating the different proposals advanced by the Grand Dukes for the redesign of the façade of the Cathedral in the Renaissance style.

Behind the Galleria del Campanile, Natalini has placed the Galleria della Cupola, containing original models of Brunelleschi’s dome and lantern. From the mezzanine of the second floor the view ranges across the model located below of the built dome, visible through a skylight opened in the roof of the Museum. Moving to the upper level visitors have the chance to move out onto the Terrazza del Brunelleschi, where they can enjoy an up-close view of the dome.

Other halls of the Museum – the Chapel of Relics, the Teatrino Mediceo, the Sala dei Paramenti, the Sala delle Navate, the Sala delle Cantorie, the Sala del Tesoro – reveal a sequence of treasures such as the elegant silver altar from the 1300s, the wall hanging of St. John designed by Pollaiolo, the enamel works from the Baptistery, the wood cross of the Baptistery attributed to Giovanni di Balduccio, the choirs by Donatello and Luca della Robbia. Descending the new main stair, designed by Natalini, visitors can reach the exit to the south of the Sala del Paradiso.

Two more halls await visitors: on the one side the Sala della Maddalena which conserves the famous Penitent Magdalene in poplar wood by Donatello, conserved until 1972 inside the Baptistery; the other hall, the Tribuna di Michelangelo, is dominated by The Deposition, one of the Tuscan master’s final works, placed after 1722 behind the main altar of the Cathedral. MUSEO DELL’OPERA DEL DUOMO, FIRENZE MUSEO DELL’OPERA DEL DUOMO, FLORENCE

Nella pagina a fianco, sopra, la Galleria dei Modelli con i sette grandi modelli lignei che illustrano le diverse ipotesi di facciata

rinascimentale in sostituzione di quella medievale. Sotto, la Galleria della Cupola, con i modelli originali della cupola del Brunelleschi e della lanterna

In the opposite page, above, the Galleria dei Modelli, where seven large wooden models illustrate the different proposals for a Renaissance façade meant to replace the medieval one. Below, the Galleria della Cupola, containing the original models of the Brunelleschi dome and of the lantern

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