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Vinci e il prof. Mauro Guerrini: i ricordi di un “giovane” direttore della Leonardiana

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INTERVISTA

16 - Orizzonti - Gennaio/Febbraio 2017

VINCI E IL PROF. MAURO GUERRINI:

i ricordi di un “giovane” direttore della Leonardiana

L’intervista di Stefania Galletti

M

, nato a Vinci, in quel di Spic-chio, professore ordinario di Bibliotecono-di rilevanza monBibliotecono-diale nel settore della Catalogazione dall’Unione dei Comuni dell’empolese-valdelsa nel del 2019. L’occasione per ripercorrere insieme i suoi dal 1981 al 1992, promuovendo la Biblioteca Leonardiana come Agen-“Non era un’idea originale” – tiene a precisare il pro-fessore - “perché riprendeva analoghe esperienze di bi-blioteche o istituti culturali dedicati a un personaggio,

quale la , ma poneva la

Leonar-pari a quello di altre (poche) esperienze legate a grandi personaggi”. Molto bello il suo racconto di quell’espe-rienza: “Quando vinsi il concorso nel 1981, mi sem-brava di toccare il cielo con un dito. A 28 anni divenni il più giovane direttore ita-liano di biblioteca e museo con posizione nel ruolo di-rigenziale. La Biblioteca Leonardiana non esisteva più, era stata sostituita negli anni Settanta da un generi-co centro culturale di pub-blica lettura. La preziosa e vasta raccolta, collezionata con cura da Renzo Cianchi,

il camino, al primo piano del Castello dei conti Guidi, e parte entro scatole nella medesima sala e in altri luo-pessime da richiedere un restauro conservativo.

Il mio primo atto fu proporre alla Giunta comunale un nuovo Statuto per la Leonardiana, per farla risorgere; quindi far capire all’Amministrazione comunale che la ragioniere capo che i soldi investiti non erano

spreca-quello che si trova sulla carta intesta-ta), redigere un catalogo delle opere basato su nuove regole; riannodare

programmare le Letture vinciane; riallacciare o instau-rare ex novo i contatti con le altre biblioteche leonar-diane in Italia e nel mondo (Raccolta De Toni, Ente Raccolta Vinciana di Milano, Biblioteca Ambrosiana, Elmer Belt Library a Los Angeles), avviare un rappor-to stabile con la Regione Toscana per avere assistenza della Giunta circa la struttura architettonica della Leo-nardiana trasferita nei locali di via La Pira, concepita con criteri fantasiosi e pensare a soluzioni possibili, pur all’interno del progetto approvato.

Furono di grande aiuto i suggerimenti di Paolo Gal-luzzi, già direttore della Biblio-teca e del Museo, i rapporti molto stretti stabiliti con Carlo Pedretti e Augusto Marinoni zione al volume Bibliotheca Leonardiana), gli insegnamen-ti di Luigi Crocetinsegnamen-ti, responsabi-le del Servizio beni librari della Regione Toscana. Con l’Ente Raccolta Vinciana, presieduta da Marinoni, in particolare, il ne che consentiva di spostarmi a Milano a catalogare i volumi di quella importante raccolta (a spese dell’Ente) per ottenere il panorama più ampio possibile della letteratura leonardiana; molto importanti furono i rap-porti con altri studiosi, soprattutto con Cesare Marani, allora una promessa, poi studioso di fama internazio-nale, ad altri, soprattutto europei.

Ricordo, inoltre, il rapporto privilegiato con Renato Giunti, presidente dell’omonima casa editrice, da cui ot-tenemmo in omaggio l’intero catalogo delle eccellenti (e costose) opere leonardiane, atto festeggiato da un Con-siglio comunale riunito per l’occasione in Leonardiana. Visitai il Museo Leonardiano in anonimo prima di as-sumere la direzione e rimasi negativamente impressio-nato.

Un giovanissimo Mauro Guerrini con il prof. Carlo Pedretti, primi anni Ottanta (Archivio VnC Fondo Emma Cianchi)

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INTERVISTA

Gennaio/Febbraio 2017 - Orizzonti - 17 obiettivo al centro dell’interesse

dell’Amministrazio-ne comunale. Chiesi subito un appuntamento con l’ar-chitetto Edoardo Detti, in-caricato della sua ristruttu-razione, per pensare a una prima sistemazione delle macchine ispirate a disegni leonardiani.

Pochi anni dopo l’IBM scelse Leonardo come em-blema dell’uomo innovati-vo e investì molto su Vinci: ricordo l’incontro con la re-sponsabile delle pubbliche relazioni dell’azienda, la quale rimase positivamen-te sorpresa dalla mia gio-vane età. IBM ristrutturò la piazza del Castello, pagò la statua di Ceroli, ristrut-turò completamente il Mu-seo e la Casa di Anchiano, pubblicò un catalogo delle opere esposte al Museo. Un contributo cospicuo che arricchì molto Vinci e fece compiere un salto di qualità ai due istituti leonardiani. La memoria di Leonardo identità culturale, oltreché una risorsa economica per la città. Si capì subito ciò dall’aumento vorticoso dei visitatori paganti al Museo. La Leonardiana e il Museo rientrarono nel circuito

na-zionale e internana-zionale dopo qualche anno di oblio. riordinata completamente sul piano architettonico e bi-sul Rinascimento e di storia della scienza. Organizzai un convegno sulle biblioteche speciali e specializzate, giacché la Leonardiana era questo e non una biblioteca pubblica, aperta anni più tardi. Tutto ciò in poco più di dieci anni con pochissimo personale a disposizione. Ringrazio ancora Marta Romanelli, demotivata, prima del mio arrivo e poi collaboratrice perfetta. Ho cono-sciuto e lavorato con tre sindaci e numerosi assessori, ciascuno con impostazioni assai diverse tra loro e non tutti interessati alla valorizzazione di Leonardo. La

professionale, di contatti con colleghi italiani e stra-nieri, di vita vissuta in una dimensione internazionale

feconda”.

Con l’avvento dell’era di-vinto che “le biblioteche avranno ancora un futuro e re “granai dove ammassare riserve contro l’inverno”, come ha scritto Margueri-te Yourcenar, se sapranno tecnologica. Le bibliote-che bibliote-che funzionano, belle architettonicamente, atten-te ai bisogni informativi e documentari degli utenti sono piene dal mattino alla per la futura Leonardiana. professore Guerrini ci la-scia un ricordo personale del suo successore Roma-no Nanni, recentemente scomparso: “Eravamo compagni di classe al Li-ceo Virgilio di Empoli. Prima del suo concorso venne a casa mia per chie-dere in prestito alcuni li-bri e alcuni strumenti di lavoro. Proveniva da una lunga e intensa esperienza politica, ma, da persona intelligente quale era, riu-scì a reinventarsi in pochi anni e a svolgere professionalmente la funzione di di-rettore, organizzando nuovi importanti servizi e pub-blicando studi originali. La sua militanza politica, che gli conferiva un grande potere all’interno dell’Ammi-nistrazione, lo ha aiutato nell’intessere relazioni am-ministrative e politiche che si sono rivelate utili per la Biblioteca e il Museo Leonardiani. Gli dissi una volta: “Io ho ricostruito i binari e tu hai organizzato il servi-zio dei treni”. All’iniservi-zio della sua direservi-zione gli scrissi un biglietto augurale: “Farai più e meglio di me”. Gli postazione culturale solida, molto motivata, di cui ho

rini.

Da destra il prof. Mauro Guerrini con l’allora Vescovo di San Miniato (Mons. Fausto Tardelli),

Alex Di Bartolo, il can. Francesco Ricciarelli

Il Prof. Mauro Guerrini, Vinci 2 luglio 2016 (foto Ivano Biscardi)

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