IL PROBLEMA DI DIDONE
Il giorno 30/01/2019 la nostra Prof. di matematica ci ha fatto fare il problema di Didone. La leggenda narra che a Didone era stata fatta una promessa dal Re Jarba, quest’ultimo le avrebbe regalato tanto terreno quanto sarebbe riuscita ad abbracciarne utilizzando una pelle di bue.
Didone alle prese con la pelle di bue Cartagine
Così Didone tagliò la pelle in striscioline sottili e le legò insieme in modo da formare una corda. Con essa recintò lo spazio nel quale sarebbe dovuta, poi, nascere Cartagine.
Ma che cosa c’entra questo con la matematica?
Semplice! Noi ci siamo un po’ messi nei panni della regina e abbiamo calcolato quale fi-gura la regina avrebbe dovuto fare con la corda per avere il pezzo di terreno più grande possibile.
Abbiamo tagliato 5 striscioline di cartoncino della stessa lunghezza, ovvero 12 cm, e del-lo stesso spessore, ovvero 1 cm. Con queste 5 striscioline abbiamo fatto cinque figure
isoperimetriche (con lo stesso perimetro).
Un quadrato, un triangolo, un esagono, un cerchio e una figura a piacere, io ho scelto il rettangolo.
Abbiamo riempito le figure isoperimetriche con delle perline tutte di diametro uguale per valutarne l’area.
A me sono venute così:
• quadrato - 25 perline;
• triangolo - 20 perline;
• cerchio - 31 perline;
• rettangolo - 24 perline;
Anche se alcuni di noi avevano le perline di diametro diverso rispetto ad altri, siamo giunti tutti alla stessa conclusione: Didone dovrà delimitare il terreno con un cerchio, perché anche se la corda rimane sempre lunga uguale, il cerchio è la figura che racchiu-de l’area massima.
Questo “esperimento” serve, infatti, a capire che tra figure isoperimetriche, ce n’è sem-pre una con la superficie massima: il cerchio.
A me piacciono veramente tanto queste attività dove ci mettiamo nei panni di altre per-sone risolvendo i loro problemi con la matematica!