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«La Bibliofilía. Rivista di storia del libro e di bibliografia», diretta da Edoardo Barbieri. Firenze, Olschki, vol. CXV (2013), dispensa III, settembre-dicembre [numero in ricordo di Luigi Balsamo]

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Recensioni 237

James W.P. campbell. La

bi-blioteca. Una storia mondia-le, fotografie di Will pryce,

Torino, Einaudi, 2014, 328 p., ill., Isbn 978-88-06-22347-2, € 75.

[Ed. orig.: The Library. A world histo-ry. London, Thames & Hudson, 2013] Un libro scandaloso dal punto di vista culturale e offensivo intellettual-mente, anche se pacchianamente bello sotto il profilo iconografico. Privare i saloni librari della loro anima, e cioè del loro contesto e delle loro funzioni bibliotecarie e bibliografiche, significa tradirne la natura e il senso più auten-tico, riducendoli a cenotafi di valore esclusivamente tecnologico, ornamen-tale e decorativo. I vasi bibliotecari sono i templi del libro, e il libro è l’in-carnazione fisica dello spirito dell’uo-mo e del suo percorso di testidell’uo-monianza e di scoperta della propria condizione e dei propri aneliti.

Dove sono cadute le edizioni Ei-naudi! Fin dal titolo tradotto male, con indici e riferimenti bibliografici penosi, carenze oscene per quel che riguarda le biblioteche italiane, e so-prattutto i saloni librari italiani, a cominciare da quelli del Borromini, nemmeno citati. Le miserrime foto del Salone Sistino della Biblioteca Vatica-na, pietra miliare della architettura dei vasi librari, provano che ai due autori non era stato concesso il permesso di fotografarlo.

Nei due ultimi numeri di “Bi-bliothecae” abbiamo abbozzato una storia delle biblioteche: prego i lettori di fare un confronto per rendersi conto delle differenze, e della sostanziale in-consistenza del suddetto, spesso chias-soso, supermercato di foto a colori.

Alfredo Serrai

la bIblIofIlía. rIvIsta dI storIadel lIbroe dIbIblIo -GrafIa, diretta da Edoardo

barbIerI. Firenze, Olschki,

vol. CXV (2013), dispensa III, set-tembre-dicembre [numero in ricordo di Luigi Balsamo], 639 p., Issn

0006-0941, € 46.

Solitamente non recensiamo dei periodici, ma in questo caso il corposo fascicolo della prestigiosa rivista pub-blicata da Olschki ospita un numero monografico speciale – e peccato non gli venga attribuito anche un proprio ISBN – dedicato al Prof. Luigi Balsa-mo, docente a Parma e bibliotecario e bibliografo di fama, scomparso ormai da un paio di anni.

Si tratta di una raccolta di tributi di affetto personale e professionale, che si accoda alle numerose situazioni celebrative (seminari, e interventi in giornali e riviste) dedicategli in questo lasso di tempo dalla sua scomparsa.

Il primo intervento è quello di Alberto Petrucciani che fornisce un racconto di Balsamo, tra l’intimo e il biografico, dalle professioni di biblio-tecario, soprintendente e studioso di storia della stampa nella prima fase e poi di storia del libro nella ‘maturi-tà’, agli spostamenti da Lombardia in Sardegna in Veneto ed infine in Emilia Romagna. Qui insegnò all’Universi-tà di Parma fondandovi il noto e ap-prezzatissimo Istituto di Bibliografia, centro di informazione e formazione bibliotecaria e bibliografica, che noi ricercatori più giovani rimpiangiamo non poter più frequentare.

Subito dopo troviamo una lettera aperta della figlia Elena, che, commo-vendoci, ci fa conoscere alcuni aspetti di vita quotidiana e familiare dell’illu-stre uomo.

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BiBliothecae.it

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Rosaria Campioni ne inquadra in particolare l’impegno come Soprin-tendente, testimoniandone l’apertu-ra alle nuove tecnologie e possibilità informative, l’impegno per i sistemi bibliografici comprensoriali in par-ticolare emiliani, e per la formazione bibliotecaria: in poche parole ‘valoriz-zazione della dinamicità delle bibliote-che e dei loro sistemi’.

Pierangelo Bellettini ricostruisce invece il rapporto simbiotico tra Bal-samo e “La Bibliofilía” cui fu legato per 51 anni e che diresse per 28 anni succedendovi al marchese Roberto Ri-dolfi. Si tratta di un excursus epistola-re: attraverso dei passi rilevanti della sua corrispondenza vengono fatti rie-mergere nomi, fatti, decisioni e indeci-sioni intorno a questa longeva rivista, da Alessandro Olschki, Martin Lowry, Conor Fahy, Dennis Rhodes, a Ugo Rozzo, Neil Harris, Alberto Petruccia-ni, Edoardo Barbieri…

Un carattere diverso dai preceden-ti lo hanno le pagine dedicategli da María Luisa López-Vidriero; esse ci proiettano in una dimensione interna-zionale prima accennata soltanto. La collaborazione scientifica con la ma-drilena Sociedad de Historia del libro y de la lectura, poi Instituto de Histo-ria del libro y de la lectura e la rivista “Syntagma” da questo prodotta, fa di Balsamo una delle figure bibliotecarie italiane fondamentali nell’area iberica, figura della quale Vidriero sottolinea due qualità: Humanitas e Curiositas.

Mario Infelise precisa il ruolo di Balsamo quale uno dei punti di rife-rimento negli studi di storia del libro, che egli coltivò e stimolò nelle istitu-zioni principali della penisola, tra bi-blioteche, ministero e università, cer-cando di riabilitare il ruolo di quelle

discipline da ancillari della storia a scienze autonome.

Assai utile la Bibliografia (anni 2006-2012) redatta a cura di Giancar-lo Petrella, magari più appropriata da collocare in appendice, non per mino-re importanza – tutt’altro – ma per mi-gliore visione e consultazione, ripub-blicandovi anche quella del periodo precedente.

Seguono poi questi preziosi con-tributi su Balsamo, quattro saggi in-vece per lui, nel senso che si tratta di interventi o studi ad esso dedicati ma che non lo riguardano direttamente, se non come ambito generico di interesse e competenza; e sono il testo presenta-to dall’ex Ministro dei beni e delle at-tività culturali e del turismo Massimo Bray all’inaugurazione dell’a.a. della Scuola Normale di Pisa che positiva-mente ci indica il futuro del libro tra editoria, biblioteche e digitale; uno studio di incunabolistica di Daniela Fattori; ancora su storia della stampa di Renzo Baldasso; per chiudere con una illustrazione di Mahmoud Salem Elsheikh sui manoscritti del Corano conservati presso alcune biblioteche pubbliche fiorentine.

Un numero de “La Bibliofilìa” ric-co di spunti, sui quali aleggia non un fantasma, ma un’anima ancora viva, at-traverso gli scritti, gli studi e i rapporti umani che ha tracciato nella sua vita terrena.

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