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Mastite granulomatosa: problemi di diagnosi e terapia. Presentazione di un caso e revisione della letteratura

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(1)

G Chir V ol. 27 -n. 11/12 -pp. 422-427 N ov embr e-Dicembr e 2006

Mastite

granulomatosa:

problemi

di

diagnosi

e

terapia.

Presentazione

di

un

caso

e

revisione

della

letteratura

M.

DE

F

ALCO,

D.

P

ARMEGGIANI,

G.

OLIV

A,

A.

PIA

TT

O,

A.

ALLOCCA,

M.

ACCARDO

1

,

F

.

CALZOLARI

2

,

R.

LUCCHINI

2

,

C.

MISSO

2

,

M.

RAGUSA

3

,

M.

d

’AJELLO

2

,

A.

SANGUINETTI

2

,

N.

A

VENIA

2 422

Introduzione

La

mastite

granulomatosa

è

un

’affe

zione

flogistica

della

ghiandola

mammaria

rara,

benigna,

ad

etiologia

sconosciuta,

descritta

per

la

prima

volta

nel

1972

da

K

essler

e

W

olloch

come

tumefazione

mammaria

carat

-terizzata

da

infiltrato

infiammatorio

non

associata

a

trauma,

a

infe

zioni

specifiche

o

a

materiale

esogeno

(1).

A

tutt

’oggi

sono

stati

ripor

tati

120

casi

nella

lette

-ratura

internazionale.

La

sua

incidenza,

inconsistente

nei

paesi

occidentali,

acquista

significatività

nel

sud-est

asiatico

do

ve

nell

’ambito

delle

patologie

mammarie

ha

una

fr

equenza

dello

0,44%.

D

ati

il

suo

difficile

inqua

-R IASSUNT O : M astite granulomatosa: pr oblemi di diagnosi e tera -pia. P resentazione di un caso e revisione della letteratura. M. D E F AL CO , D. P ARMEGGIANI , G. O L IV A , A. P IA T T O , A. A LL OCCA , M. A CCARDO , F. C A L Z OL ARI , R. L UCCHINI , C. M ISSO , M. R A GUSA , M. D ’A JELL O , A. S ANGUINET TI , N. A VENIA La mastite gr anulomatosa è una rar a affezione infiammatoria della mammella di origine sconosciuta. La diagnosi viene ottenuta so -lo con lo studio istolopatologico . G li A utori ripor tano il caso di una donna di 41 anni, che si è pr e-sentata con multiple tumefazioni della mammella, for temente dolen -ti, con ulcer azioni super ficiali e secr ezioni sier o-ematiche; er a associa -ta linfoadenopatia ascellar e omolater ale. L'iter diagnostico (ecogr afia, mammogr afia, agoaspir ati multipli delle lesioni, coltur a cellular e e pr ofilo or monale completo) ha eviden -ziato un quadr o infiammatorio aspecifico e la pr esenza di cellule ati -piche nelle secr ezioni del capezz olo e negli agoaspir ati delle lesioni pe -riar eolari. È stata eseguita la biopsia escissionale. La diagnosi istopa -tologica ha individuato una mastite gr anulomatosa, confer mando la validità delle scelte diagnostiche e ter apeutiche. La biopsia escissionale ha evitato un tr attamento eccessiv o, salv aguar dando inoltr e l'aspetto estetico . S UMMAR Y : G ranulomatous mastitis: diagnostic and therapeutic pr oblems. C ase repor t and review of the literatur e. M. D E F AL CO , D. P ARMEGGIANI , G. O L IV A , A. P IA T T O , A. A LL OCCA , M. A CCARDO , F. C A L Z OL ARI , R. L UCCHINI , C. M ISSO , M. R A GUSA , M. D ’A JELL O , A. S ANGUINET TI , N. A VENIA The gr anulomatous mastitis is uncommon inflammator y disease of the br east of unkno wn etiolog y. The diagnosis is obtained only thr ough hystopatholog y. W e repor t a case of woman, 41 years old, sho wing lesions of the br east, that caused str ong pain with ulcer ations ser o-haematic secr etion and axillar y omolater al lymphadenopathy . The diagnostic wor kup (sonogr aphy , mammogr aphy , multiples FNAB of single lesions, the cultur e of cells and hor monal pr ofile) sho w ed an inflammator y aspecific lesions with pr esence of atipic cells in nipple's secr etion and in FNAB of periar eola lesion. W e per for med an ex cisional biopsy . The hystopathologic diagnosis sho w ed a gr anulomatous mastitis, confir ming the validity of our dia -gnostic and ther apeutic choices. The ex cisional biopsy has allo w ed to av oid an ov er tr eatment and obtain a good aesthetic result. K E Y W ORDS : M astite granulomatosa -D iagnostica per immagini -B iopsia escissionale. G ranulomatous mastitis -Imaging -E xcisional biopsy . Seconda Università degli Studi di Napoli Dipartimento di Scienze Chirur giche, Anestesiologiche e dell’Emer genza V Divisione di Chirur gia Generale e T ecniche Chirur giche Speciali (Dir ettor e: Pr of. U. Parmeggiani) 1 Dipartimento di Morfopatologia 2 Università degli Studi di Perugia A.F .O.I. Endocrinochirur gia S.C. Chirur gia Endocrina del Collo e dei T essuti Molli Centr o di Riferimento Regionale (Dir ettor e: Pr of. N. A venia) 3 Università degli Studi di Perugia S.C. Chirur gia T oracica (Dir ettor e: Pr of. G. Daddi) © Copyright 2006, CIC Edizioni Inter nazionali, Roma

(2)

423 M astite gr anulomatosa: pr oblemi di diagnosi e ter apia. P resentazione di un caso e revisione della letter atur a

dramento

diagnostico

e

la

sua

relativ

amente

recente

caratterizzazione

anatomopatologica

e

clinica,

non

è

sbagliato

ritener

e

la

sua

incidenza

ben

maggior

e

(2,

3).

Colpisce

nella

maggior

par

te

dei

casi

donne

gio

vani

e

fer

tili,

più

spesso

durante

il

puerperio

(4).

T

ale

pr

ocesso

flogistico,

nonostante

sia

una

forma

piuttosto

rara,

ha

una

grande

rilev

anza

clinica

poiché

molto

spesso

pr

esenta

caratteri

semeiologici

e

str

u-mentali

poco

differ

enziabili

da

un

ver

o

e

pr

oprio

can

-cr

o

della

mammella

(5).

P

er

giunger

e

a

diagnosi

cer

ta

è

impor

tante

integrar

e

i

reper

ti

rilev

abili

con

la

dia

-gnostica

per

immagini

e

le

caratteristiche

cliniche

con

l’esame

istopatologico

della

lesione

(6-8).

Il

trattamento

è

generalmente

chir

urgico

e

la

bio

-psia

escissionale

ha

un

ruolo

centrale.

N

ell

’atto

opera

-torio

conv

ergono

diagnosi

e

terapia;

secondo

alcuni

A

utori

ugualmente

efficace

risulter

ebbe

la

terapia

con

-ser

vativ

a

con

l’ausilio

di

cor

ticoster

oidi

(2).

Ripor

tiamo

il

caso

di

una

donna

giunta

alla

nostra

osser

vazione

in

cui

gli

aspetti

clinici,

mammografici

ed

ecografici

erano

suggestivi

per

cancr

o

della

mammella.

Caso

clinico

D onna dell ’età di 41 anni, si pr esenta alla nostra osser vazione con voluminosa tumefazione e intenso dolor e, sia spontaneo che alla palpazione, nei quadranti inferiori della mammella destra. L’a -namnesi familiar e e mestr uale non evidenzia par ticolari degni di nota: la paziente è madr e di 3 figli, tutti par toriti a termine con gravidanza eutocica ed allattati al seno materno; non fa e non ha fatto uso di terapie farmacologiche e/o ormonali pr olungate. La paziente riferisce di non av er intr odotto nella mammella sostanz e estranee a scopo corr ettiv o estetico, né di av er subito lesioni trau -matiche. La paziente fa risalir e l’inizio dell ’attuale sintomatologia a cir -ca sei mesi prima, quando notò la comparsa nel QSE della mam -mella destra di una tumefazione originariamente delle dimensioni di un pisello, che cr ebbe di volume rapidamente apr endosi sponta -neamente e dando origine ad un tramite fistoloso, con completa ri -soluzione della sintomatologia dolor osa. D opo cir ca due mesi, però, compar ve un ’analoga tumefazione nel QIE della stessa mam -mella, la cui mancata risoluzione spontanea ha motiv ato la pazien -te al rico ver o per ulteriori accer tamenti. All ’esame obiettiv o generale la paziente appar e in buone con -dizioni di salute. L’esame locale della mammella destra evidenzia la pr esenza di ar ee iper emiche, calde al tatto, a margini non per fetta -mente definibili, localizzate nel QIE e nel QII, cui alla palpazione corrispondono formazioni gr ossolanamente sferiche del volume di una nocciola, fluttuanti e dolenti alla palpazione, fisse ai piani su -per ficiali e in par te ai piani pr ofondi. In sede periar eolar e superio -re è pr esente altra tumefazione con analoghe caratteristiche fisiche, del volume di un chicco d ’uv a, ulcerata, secernente, dolente al tat -to . Si rilev a inoltr e ulterior e secr ezione monorifiziale sier o-ematica alla spr emitura del cape zz olo . Alla palpazione del cav o ascellar e omolaterale è possibile appr ezzar e div erse formazioni, di dimensio -ni non superiori a un pisello, di ver osimile natura linfonodale. Le altr e stazioni linfonodali locor egionali sembrano appar entemente indenni. V iene effettuato un pr eliev o sia della secr ezione perilesio -nale che della secr ezione del cape zz olo per esame colturale e uno striscio delle stesse per esame citologico; si pr ocede a una serie di biopsie multiple con ago sottile (FNAB) a carico delle div erse for -mazioni. Completano l’iter diagnostico la mammografia e l’ecogra -fia, il routinario scr eening di laboratorio e un completo pr ofilo or -monale. L’esame ultrasonografico evidenzia multiple ar ee disomogenee a margini non regolari, ipoecogene, con attenuazione del fascio ul -trasonografico in pr ofondità (F ig. 1). L’esame mammografico de -scriv e, in sede paraequatoriale destra, la pr esenza di un ’ar ea focale rotondeggiante radiopaca, delle dimensioni di cir ca 2 cm, a margi -ni netti nella sua par te anterior e e sfumati nelle restanti por zioni. T ale formazione si associa ad ispessimento del pr ofilo cutaneo del settor e infer o-esterno e ad ispessimento dell ’impalcatura fibr osa con aumento di densità delle str uttur e cir costanti come da imbibi -zione edematosa (F igg. 2 e 3). I risultati degli esami di laboratorio così come il pr ofilo ormo -nale risultano nella norma. I rilievi colturali non evidenziano un agente patogeno micotico e/o batterico e gli esami citologici delle lesioni dei quadranti inferiori non mostrano altr o che elementi cel -lulari flogistici; la citologia relativ a alla tumefazione periar eolar e evidenzia inv ece atipie cellulari, sia al FNAB sia al citologico della secr ezione monorifiziale. Il quadr o clinico, mammografico ed eco -grafico e, infine, il confor to della citologia, tutti for temente sugge -stivi di car cinoma mammario, ci hanno motiv ati ad una verifica istologica delle lesioni. In base ai pr otocolli chir urgici tradizionali la paziente sar ebbe stata sottoposta ad istologia estemporanea ed ev entuale successiv a mastectomia radicale secondo M adden modificata con linfoade -nectomia di I, II e III liv ello; abbiamo inv ece pr eferito, in base ad un orientamento maggiormente in linea con i pr ogr essi della bio -logia molecolar e e dell ’immunoistochimica, eseguir e una biopsia escissionale ampia. L’accesso periar eolar e, con incisione che ha compr eso quasi del tutto l’emi-cir confer enza ar eolar e interna, ci ha consentito l’ampia ex er esi delle tumefazioni localizzate ai quadran -ti inferiori, mentr e la tumefazione periar eolar e ha richiesto un pr o-lungamento della linea di incisione tale da cir coscriv er e i margini ulcerati della stessa. L’escissione compr endev a inoltr e un settor e di cape zz olo per l’aspor tazione completa del dotto inter essato . A escissione completata era possibile evidenziar e continuità tra le di -verse lesioni; nello spazio residuo veniv a lasciato a dimora un dr e-naggio aspirativ o. Il decorso post-operatorio, se si esclude un liev e rialz o termico in I giornata (37,2 °C), è da considerarsi nella norma, con rimozio -ne del dr enaggio in II giornata e dimissione in III. Il contr ollo in VIII giornata evidenzia una buona guarigione chir urgica della feri -ta con un esito plastico eccellente. Si rimuo vono quindi la sutura Fig. 1 -Ecografia mammaria. Multiple ar ee disomogenee a margini non re -golari, ipoecogene, con attenuazione del fascio ultrasonografico in pr ofon -dità.

(3)

intradermica e i punti in polipr opilene. Il contr ollo a 1 mese con -ferma il buon decorso post-operatorio e l’ottimo risultato estetico . Ripor tiamo di seguito la descrizione micr oscopica e macr osco -pica. Reper to macr oscopico P er vengono all ’osser vazione del patologo due campioni chir ur -gici pr elev ati nei quadranti inferiori della mammella destra. Il primo campione (QE) è delle dimensioni di 5x3 cm; al ta -glio le super fici di se zione mostrano una formazione escav ata pri -va di par eti pr oprie, del diametr o massimo di 1,5 cm, delimitata da tessuti str omali di aspetto granuloso-emorragico . Il secondo campione (QI) è delle dimensioni di 4,5x3,5 cm, ri -coper to per un lato da losanga cutanea. Le super fici di se zione mo -strano, nell ’ambito dello str oma mammario, un tramite che dall ’e -pidermide si appr ofonda nel sottocutaneo . I tessuti cir costanti e il tramite sono compatti, e sono costituiti da noduli ben cir coscritti. V engono eseguiti a carico dei suddetti campioni pr elievi mul -tipli, i quali vengono fissati, disidratati, inclusi. D ai blocchetti ot -tenuti si tagliano se zioni dello spessor e di 5 µ colorate con iseguen -ti metodi: ematossilina-eosina, ematossilina-v an G ieson, P AS, D o-minici. Reper to istopatologico N ei due campioni l’ar chitettura d ’insieme è grav emente com -pr omessa. T ali modificazioni sono pr ov ocate dalla pr esenza di fo -colai flogistici av enti pr ofilo nodular e; questi sono variabili per di -mensioni e per caratteri ar chitettonici riferibili alla fase ev olutiv a. In alcuni campi, più grav emente coinv olti, si rilev a un pr ocesso di confluenza tra noduli adiacenti con la conseguente completa can -cellazione delle str uttur e ghiandolari pr eesistenti. O gnuno di tali noduli ha una pr opria ar chitettura interna e in nessuno di essi sono pr esenti ar ee di necr osi. T utti hanno quote di elementi cellulari disposti gr osso modo a strati concentrici con net -te variazioni della densità cellular e: quelli iper cellulari sono di da -ta recente, quelli ipocellulari sono di vecchia data; iprimi sono for -niti di cellule epitelioidee, cellule giganti plurinucleate e da linfo -citi, mentr e isecondi contengono, anche se in quantità minima, gli stessi elementi con l’aggiunta di fibr oblasti e di un pr ogr essiv o pr o-cesso di fibr osi (F ig. 4). La maggior par te di tali noduli è centrata da una str uttura lobular e o da un vaso di piccolo calibr o. I lobuli ed i duttuli terminali coinv olti sono infiltrati da neutr ofili ed evi -denziano alterazioni delle par eti: la membrana basale è ispessita o all ’opposto è frammentata; gli epiteli sono pluristratificati, hanno citoplasma rigonfio e nucleo vescicoloso (F ig. 5).

Discussione

La

mastite

granulomatosa

(MG)

è

una

condizione

clinico-patologica

relativ

amente

ben

definita,

piutto

-sto

rara,

che

colpisce

maggiormente

le

donne

in

epoca

424 M. D e F alco e Coll. Fig. 2 -Mammografia. Ar ea focale in sede laterale i cui margini sono poco definibili e poco dissociabili dalle struttur e par enchimali adiacenti. Fig. 4 -Esame istologico. Dotto terminale e struttur e lobulari sono cir conda -ti da infiltrati flogistici linfomonocitari. Lo str oma appar e dissociato da ede -ma (EE, 120x). Fig. 3 -Mammografia. Nella pr oiezione laterale è evidente ispessimento cu -taneo in corrispondenza della ar ea focale.

(4)

425 M astite gr anulomatosa: pr oblemi di diagnosi e ter apia. P resentazione di un caso e revisione della letter atur a

fer

tile

e

più

fr

equentemente

durante

il

puerperio;

ab

-biamo

riscontrato

in

letteratura

un

solo

caso

di

insor

-genza

in

età

matura

(4).

N

on

si

associa

al

fumo

o

ad

ev

entuali

trattamenti

ormonali

e

non

pr

esenta

tenden

-za

a

localizzarsi

a

un

quadrante

o

a

una

mammella

in

par

ticolar

e.

La

lesione

è

generalmente

unilaterale,

ma

sono

stati

ripor

tati

casi

di

lesioni

bilaterali

(2,

4).

D

a

un

punto

di

vista

etipatogenetico,

si

ritiene

che

sia

la

conseguenza

di

una

risposta

autoimmunitaria

lo

-calizzata,

scatenata

da

fenomeni

di

strav

aso

di

secr

eto

duttale

(pr

oteine

e/o

lipidi)

e

si

riscontra

per

ciò

più

fr

equentemente

in

situazioni

che

determinano

un

pr

o-lungato

stato

secr

etiv

o

duttale,

come

in

casi

di

iperpr

o-lattinemia

(farmaco-indotta

o

da

micr

opr

olattinoma),

di

squilibrio

ormonale

o

nel

post-par

tum

(4,

9,

10).

Q

uesta

flogosi

mammaria

costituisce

un

’ev

enienza

patologica

priv

a

di

caratteristiche

semeiologiche

pato

-gnomoniche,

spesso

indistinguibile

dal

car

cinoma

mammario

sia

dal

punto

di

vista

clinico

che

dei

reper

-ti

rilev

abili

agli

esami

diagnostici

(10).

Clinicamente

esor

disce

con

l’evidenza

di

un

nodu

-lo

o

di

una

ar

ea

di

indurimento

mammario,

in

pr

esen-za

o

meno

di

dolor

e

spontaneo

o

alla

pr

essione

(5).

L’ecografia

può

evidenziar

e

una

tumefazione

a

margini

irr

egolari

con

multiple

connessioni

tubulari

in

oltr

e

il

50%

dei

casi,

mentr

e

mostra

str

uttur

e

ipoeco

-gene

singole

o

multiple

a

mor

fologia

tubulo-nodular

e

nel

30%,

ed

infine

una

diminuita

ecogenicità

par

en

-chimale

focale

e/o

segmentale

con

ombr

eggiatura

acu

-stica

nel

20%;

una

linfoadenopatia

satellite

è

dimo

-strabile

ecograficamente

nel

60%

dei

casi

(6,

8).

N

on

bisogna

però

dimenticar

e

che,

sebbene

con

scala

di

gri

-gi

e

con

amplificazione

po

w

er-D

oppler

del

segnale

possa

in

alcuni

casi

mostrar

e

dei

rilievi

specifici,

l’ul

-trasonografia

richiede

sempr

e

e

comunque

la

verifica

istologica

per

la

diagnosi

di

cer

te

zza

(11).

Rilievi

mammografici

fr

equenti

sono

inv

ece

asim

-metria

di

densità,

con

margini

mal

definiti

nel

40%

dei

casi,

tumefazioni

definibili

come

patologiche

nel

10%

dei

casi,

mentr

e

nella

maggior

par

te

dei

casi

si

possono

riscontrar

e

alterazioni

flogistiche

aspecifiche

o

non

degne

di

nota

(6,

8).

N

el

caso

giunto

alla

nostra

osser

vazione

abbiamo

verificato

come

sia

l’esame

mammografico,

in

cui

si

evidenzia

estesa

ed

irr

egolar

e

densità

asimmetrica

della

mammella,

che

l’ecografia,

in

cui

si

rilev

a

un

’ar

ea

fo

-calmente

disomogenea

ed

ipoecogena,

siano

for

temen

-te

suggestivi

di

cancr

o.

Inoltr

e,

come

in

altri

ripor

tati

in

letteratura,

l’esame

citologico

per

agoaspirazione

ri

-sulta

esser

e

altr

ettanto

dubbio

poiché,

pur

rilev

ando

corr

ettamente

cellule

della

serie

infiammatoria,

rilev

a

anche

elementi

epiteliali

con

note

di

atipia,

non

ag

-giungendo

nessun

ulterior

e

riliev

o

utile

ai

fini

della

diagnosi

differ

enziale

tra

pr

ocesso

flogistico

e

car

cino

-ma

(12-14).

Solo

dopo

l’aspor

tazione

chir

urgica

e

il

successiv

o

esame

istologico

della

lesione

abbiamo

po

-tuto

risolv

er

e

con

cer

te

zza

la

diagnosi

differ

enziale

con

il

car

cinoma

della

mammella.

V

ogliamo

sottolinear

e

l’impor

tanza

che,

tanto

nel

-la

nostra

esperienza

quanto

nella

letteratura

scientifica,

ha

acquisito

la

biopsia

escissionale.

T

ale

pr

ocedura

rap

-pr

esenta

per

la

MG

sia

un

atto

chir

urgico

terapeutica

-mente

accettabile

sia

la

pr

ocedura

diagnostica

di

scel

-ta.

R

esta

inv

ece

da

valutar

e

il

ruolo

dell

’esame

istologi

-co

estemporaneo,

che

a

nostr

o

modo

di

veder

e

potr

eb-be

in

alcuni

casi

non

dirimer

e

affatto

i

dubbi

sollev

ati

dalla

diagnostica

pr

eoperatoria,

ma

spinger

e

addirittu

-ra

a

un

ov

er

tr

eatment,

costringendo

il

chir

urgo

ad

un

’operazione

più

estesa

e

demolitiv

a

(15,

16).

P

er

quanto

attiene

alla

possibilità

per

tali

lesioni

di

un

appr

occio

medico

conser

vativ

o,

è

descritto

l’utiliz

-zo

di

pr

ednisolone

20

mg

x

3/die

per

6

settimane

per

os

oppur

e

a

dosaggi

più

bassi,

ma

per

periodi

più

pr

o-lungati

(2).

Q

uesto

compor

tamento

pr

esenta,

oltr

e

agli

effetti

collaterali

corr

elati

a

una

intensa

e/o

lunga

somministrazione

di

cor

tisonici,

un

tasso

di

recidiv

e

altissimo,

superior

e

al

50%,

oltr

e

alla

scarsa

complian

-ce

della

paziente

(2).

Conser

viamo

per

tanto

un

cer

to

scetticismo

di

fr

onte

alla

terapia

medica

per

una

lesione

la

cui

natura

resta

in

gener

e

mascherata

e

la

cui

terapia

chir

urgica,

data

la

sua

finalità

conser

vativ

a,

pr

esenta

un

di

-scomfor

t

minimo,

con

un

’ottima

tolleranza

alle

pr

oce

-dur

e

anestesiologiche

(anestesia

locale),

una

degenza

minima

(per

lesioni

piccole

anche

day-surger

y),

un

tasso

di

complicanz

e

e

di

recidiv

e

basso

e,

infine,

ma

non

meno

impor

tante,

un

ottimo

risultato

estetico

(15,

16).

Fig. 5 -Esame istologico. Dotto terminale ectasico cir condato da cumuli den -si di elementi mononucleati. La membrana basale delle struttur e è dif fusamen -te ispessita e gli epiteli hanno subito un pr ocesso pr oliferativo (P AS, 200x).

(5)

Conclusioni

La

mastite

granulomatosa,

anche

se

rara,

va

sempr

e

considerata

nelle

possibilità

diagnostiche

differ

enziali

di

formazioni

mammarie.

L’aspecificità

dei

reper

ti

ico

-nografici

por

ta

alla

necessità,

sottolineata

da

molti

au

-tori,

di

una

conferma

istopatologica

per

la

diagnosi

fi

-nale.

Come

si

evince

dell

’anamnesi,

dagli

esami

di

labo

-ratorio,

dalle

coltur

e

batteriologiche

e

dalla

diagnosi

istopatologica,

il

nostr

o

caso

di

mastite

granulomatosa

ha

i

caratteri

della

forma

idiopatica.

L’esame

micr

oscopico

mette

in

evidenza

due

carat

-teri

degni

di

attenzione:

il

primo

di

essi

scaturisce

dal

raffr

onto

dei

noduli

di

data

recente

(con

solo

cellule

linfocitarie)

e

quelli

di

media

e

vecchia

data

(con

gra

-nulomi);

è

evidente

che

il

pr

ocesso

mastitico

inizia

co

-me

lesione

sostenuta

da

cellule

immunocompetenti

e

successiv

amente

ev

olv

e

in

un

pr

ocesso

granulomatosi

-co

con

caratteri

polimor

fi.

Q

uesti

caratteri

e

questo

per

corso

ev

olutiv

o

sono

tipici

delle

lesioni

che

si

realiz

-zano

con

meccanismi

autoimmuni

(9).

Il

secondo

aspetto

riguar

da

il

compor

tamento

degli

epiteli

dei

lo

-buli

e

dei

duttuli

terminali.

N

ei

noduli

di

data

recente

gli

epiteli

appaiono

in

attività

pr

oliferativ

a

e

sono

plu

-ristratificati;

nei

focolai

di

media

e

vecchia

data

il

pr

o-cesso

granulomatoso

pr

ov

oca

la

lor

o

lisi

e

si

sostituisce

ad

essi

(9).

Confermando

per

tanto

i

nostri

dubbi

dinanzi

alla

ev

entualità

di

un

trattamento

conser

vativ

o

medico

per

tale

patologia

e

i

limiti

dell

’esame

estemporaneo,

riba

-diamo

il

ruolo

centrale

della

biopsia

escissionale

che

in

un

unico

atto

operatorio

fa

conv

erger

e

diagnosi

e

tera

-pia

(16).

La

necessità

di

modular

e

la

condotta

chir

urgica

su

informazioni

più

pr

ecise

sulla

patologia

da

trattar

e

è

l’orientamento

attuale

nelle

patologie

mammarie:

la

biologia

molecolar

e

(17-19),

le

metodiche

di

amplifi

-cazione

genica

con

c-DNA

arr

ay

(20,

21)

e

le

colora

-zioni

immunoistochimiche

(22-24)

sono

gli

str

umen

-ti

che

ci

metteranno

in

condizione

di

delinear

e

il

pr

o-filo

genetico

di

una

neoplasia,

compr

endendone

il

compor

tamento

pr

ognostico

e

permettendo

quindi

di

adattar

e

la

condotta

chir

urgica

più

appr

opriata

per

quel

tipo

di

tumor

e.

È

chiara

quindi,

in

questa

ottica,

la

necessità

di

fornir

e

all

’anatomo-patologo

tutto

il

materiale

e

il

tempo

di

cui

ha

bisogno

e

solo

dopo

pr

o-grammar

e

il

trattamento

chir

urgico

.

È

d

’altr

onde

que

-sta

la

condotta

più

oppor

tuna

anche

per

patologie

non

neoplastiche,

ma

la

cui

natura

complessa

e

spesso

in

-cer

ta

può

trarr

e

in

err

or

e

diagnostici

e

terapeutici.

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