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Scienze motorie e sportive

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Academic year: 2021

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(1)

Scienze motorie e

sportive:

Cultura in movimento.

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Il frenetico sviluppo tecnologico degli ultimi anni ha cambiato

in modo radicale il nostro stile di vita, influenzando anche la

gestione del nostro corpo, soprattutto da un punto di vista

motorio, e facendo emergere nuove abitudini (buone e

cattive) e nuove problematiche.

Proprio per questo motivo, le scienze motorie e sportive

assumono un importanza sempre maggiore nell’ambito della

formazione e dell’educazione. Impegno assiduo e costante in

qualsiasi attività motoria ludica e sportiva permette di

acquisire la conoscenza del proprio corpo e del suo linguaggio

espressivo, sviluppandone l’efficienza e il benessere. Inoltre

ogni attività sportiva promuove il rispetto delle regole, e tutti

quei valori etici e morali che sono alla base della convivenza

civile.

(3)

Queste sono le esigenze e le motivazioni che inducono a fare

sport oggi, ma i principi fondamentali di tutto questo si

sviluppano e affermano gradualmente nel percorso del genere

umano. L’attività motoria, nei vari periodi storici, è stata usata

per rispondere a diverse esigenze: per la sussistenza e

sopravvivenza, per fini igienici e salutisti, per scopi

addestrativi e militari, con intenti artistici, comunicativi o

socializzanti.

Sempre e comunque ha rispecchiato il modello culturale

dominante riflettendo di volta in volte gli aspetti negativi e

quelli positivi.

 

(4)

LE FASI DI UNA SEDUTA DI ALLENAMENTO (lezione do educazione fisica)

 

Una seduta di lavoro in palestra valida per ogni classe dell’ITC

Francesco Carrara può essere suddivisa in tre fasi:

Il riscaldamento (10-15 min)

L’allenamento vero e proprio (30 min)

Defaticamento (5 min)

 

IL RISCALDAMENTO:

Lo scopo principale del riscaldamento è preparare il corpo all’esercizio

aumentandone la temperatura, la frequenza respiratoria e quella

cardiaca. In questo modo si dilatano i vasi sanguigni-vasodilatazioni-e

arriva più ossigeno ai muscoli.

Si previene così la rapida formazione di acido lattico e altri

sottoprodotti metabolici, come ioni ammonio e idrogeno, che

bruciano i muscoli se si corre senza riscaldamento.

Il riscaldamento ha un effetto positivo sulla biomeccanica del corpo:

man mano che sale la temperatura dei muscoli, aumenta anche la

flessibilità delle articolazioni delle spalle, delle anche, delle ginocchia

e delle caviglie, che permette una corsa più agile.

(5)

 

PREVENZIONE INFORTUNI:

Gli infortuni muscolari, come lo stiramento dei muscoli posteriori della coscia o del polpaccio, sono comuni fra i runner. Il rischio di infortuni si riduce notevolmente con adeguato riscaldamento e defaticamento.

Il riscaldamento inappropriato genera una tecnica scorretta e, nel tempo, lesioni non solo ai muscoli ma anche ai legamenti e alle articolazioni. Un defaticamento fatto male porta a irrigidimento e dolori muscolari.

 

PRESTAZIONE MIGLIORE

Il riscaldamento eseguito prima di un allenamento o di una gara migliora la

prestazione, perché il corpo è pronto a correre fin dall’inizio con una buona tecnica e alla velocità desiderata.

Il defaticamento fa parte del mantenimento della corsa: permette un completo e rapido recupero in modo da essere in perfetta forma per la corsa seguente.

I BENEFICI DEL RISCALDAMENTO

Aumenta il passaggio di ossigeno ai muscoli, prevenendo la formazione di acido lattico e altri metaboliti

Aumenta il metabolismo e la temperatura dei muscoli, rendendoli più flessibili

Aumenta la velocità di contrazione muscolare

Aumenta l’efficienza nella corsa e riduce il rischio di infortuni

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I BENEFICI DEL RISCALDAMENTO

Aumenta il passaggio di ossigeno ai muscoli, prevenendo la formazione di acido lattico

e altri metaboliti

Aumenta il metabolismo e la temperatura dei muscoli, rendendoli più flessibili

Aumenta la velocità di contrazione muscolare

Aumenta l’efficienza nella corsa e riduce il rischio di infortuni

Aumenta la frequenza cardiaca a un livello adatto alla corsa

I BENEFICI DEL DEFATICAMENTO

Elimina l’acido lattico e altri sottoprodotti metabolici, riducendo gli effetti negativi del

potenziamento muscolare

Riduce la ricorrenza di dolori muscolari del giorno dopo

Riduce il rischio di capogiri o svenimenti provocati dall’accumulo di sangue venoso

nelle gambe

Riduce il tasso di adrenalina nel sangue

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L’ANGOLO SCIENTIFICO:

LA VASODILATAZIONE

I muscoli attivi consumano rapidamente ossigeno durante l’esercizio fisico. Per

reintegrarlo, essi elaborano sottoprodotti come adenosina e anidride carbonica,

che inducono i vasi sanguigni a dilatarsi-processo noto come vasodilatazione.

La vasodilatazione delle coronarie e dei vasi della pelle e dei muscoli permette

la cessione di una maggiore quantità di sangue ossigenato ai muscoli. Nello

stesso tempo nei tessuti inattivi durante l’esercizio avviene una

vasocostrizione, cioè un restringimento dei vasi, che redistribuisce il flusso

sanguigno nei muscoli attivi.

 

Prima di iniziare ogni attività sportiva durante le ore di educazione fisica a

scuola ma anche per un allenamento personale in ambiente naturale è

utilissimo anzi fondamentale indossare un corretto abbigliamento sportivo.

Rivolto ai genitori: controllate che i vostri ragazzi abbiano sempre uno zainetto

con: scarpe da corsa a suola rinforzata, maglietta e calzoncini per il ricambio,

un asciugamano per potersi lavare a fine lezione almeno le mani e il viso

ricordando che l’acqua fresca non ha mai fatto male a nessuno. Una tuta per

il periodo autunno-inverno.

L’igiene personale è una delle prime regole di vita sociale all’interno di una

classe.

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 IL RISCALDAMENTO PER TUTTI

Vediamo come può essere organizzato un riscaldamento di base, adatto ai principianti e a chi si prepara la lezione scolastica di attività motoria.

Tutte le fasi devono essere svolte mantenendo un ritmo aerobico, e quindi i battiti cardiaci non devono essere più di 120-130 al minuto, e non devono causare fatica. Bisogna fare attenzione al ritmo, che non deve essere né troppo veloce né troppo lento; un ritmo troppo veloce potrebbe

determinare un precoce affaticamento, uno troppo lento invece non consentirebbe di ottenere quelle trasformazioni fisiologiche che permettono di affrontare un più intenso lavoro in seguito.

 

Correre a ritmo lento per 5 minuti: si inizia con la corsa perché il movimento coinvolge gran parte della muscolatura ed è l’esercizio più efficace per un adattamento cardiocircolatorio e respiratorio. In alternativa si può saltare con la funicella eseguendo passaggi di vario tipo, oppure marciare o

camminare velocemente.  

Eseguire per qualche minuto esercizi articolari a carico naturale sulle articolazioni principali. Questi esercizi servono a preparare le articolazioni e in particolare i legamenti alle successive sollecitazioni  

Eseguire esercizi specifici per 5 minuti, impegnando i distretti muscolari più grandi e soprattutto quelli che successivamente, nello svolgimento della specifica disciplina sportiva, verranno

maggiormente sollecitati.  

Eseguire alcuni esercizi di stretching. Tali esercizi permettono ai muscoli di abituarsi gradatamente all’allungamento, ed evitano che stimoli successivi provochino traumi ai muscoli, ai tendini o ai legamenti.

(9)

LO STRETCHING PRIMA E DOPO LA CORSA

Ogni posizione devi mantenerla per 10/25 secondi in base alle

tue possibilità.

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Ogni studente dovrebbe avere un personale pacchetto di

esercizi di riscaldamento e defaticamento oltre a quelli indicati

dal suo docente di educazione fisica per preparare il corpo alla

lezione e contribuire al recupero pertanto dopo alcuni minuti di

corsa lenta, esercizi respiratori e preatletici di base si può

iniziare una serie di esercizi di stretching per tutto il corpo.

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IL DEFATICAMENTO

Per “defaticamento” si intende l’attività finalizzata a eliminare la fatica muscolare. Al termine di un allenamento impegnativo o di una gara è importante tornare alla condizione di normalità e di completo rilassamento nel minor tempo possibile e ripristinare le energie consumate durante l’attività fisica. Questo è possibile eseguendo un

lavoro molto leggero, che non aumenti la fatica già accumulata ma che serva a evitare l’accumulo di acido lattico nel sangue. Questa fase non solo permette di recuperare le forze ma consente anche la rigenerazione e agisce su nostro organismo producendo una serie di effetti fisiologici molto importanti. Vediamo come.

Facilita il rilassamento dei muscoli, affaticati in precedenza.

Accelera l’eliminazione delle tossine indotte dallo sforzo, che vengono indirizzate verso gli organi deputati al loro smaltimento.

Consente il ripristino delle normali attività vitali all’interno dell’organismo, in particolare delle pulsazioni, della

pressione arteriosa e della ventilazione polmonare.

Le modalità di esecuzione del defaticamento sono simili a quelle del riscaldamento.  

N.B. inoltre è fondamentale una giusta alimentazione per integrare sia i liquidi che i minerali persi, sia gli zuccheri

consumati.

NOTA INTERDISCIPLINARE

“Non ritengo che ogni forma di attività fisica possa essere considerata vero e proprio esercizio fisico, in quanto riserverei questo termine per l’attività più impegnata. D’altra parte, poiché l’impegno fisico è una questione individuale, la stessa attività può essere onerosa per qualcuno ma molto leggera per un altro. Il criterio per

valutare le intensità dell’impegno fisico è la variazione dell’attività respiratoria: attività fisiche che non

modificano la funzione respiratoria non possono essere considerate come esercizio fisico vero e proprio. Se si verifica una variazione della funzione respiratoria, sia che questa aumenti o cali, allora si può parlare di esercizio fisico.”

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