BRICKS | PROGETTI
Erasmus virtuale
Quando la mobilità è
solo online
a cura di:Carmelina Maurizio e
Marina Porta
Introduzione
Il lungo periodo di emergenza sanitaria ha obbligato le scuole a reimpostare spazi e tempi di intervento. Da settembre 2020 una serie di necessarie ed inevitabili restrizioni introdotte a scopo precauzionale ha fatto privilegiare l’ordinarietà scolastica, bloccando l’extracurricolare. Dallo sport al teatro, dalle visite di istruzione alla progettualità, le istituzioni scolastiche hanno modificato, tutto quello che è stato possibile in modalità blended o online. Questo contributo intende indagare nello specifico su un’importante attività extracurricolare che si distingue dalle altre per la portata e l’effetto sulla gestione di tutta la vita scolastica, stiamo parlando del Programma Erasmus plus. Qui sorge spontanea una domanda: Erasmus plus e le sue azioni si possono inquadrare tra le attività curricolari? La risposta viene da chi ha una lunga esperienza di progettazione in tale senso. La tematica che investe, l’utilizzo della lingua comunitaria appresa a scuola quale lingua di scambio, il coinvolgimento di tutto il Consiglio di classe fanno sì che tali progetti costituiscano per una determinata classe il filo conduttore della programmazione didattica e la loro attivazione nelle istituzioni scolastiche, che hanno ricevuto il finanziamento, coinvolge tutta la vita ordinaria e straordinaria di docenti e allievi.
Vedremo nei paragrafi successivi come il Programma, pur nel periodo della pandemia e della limitazione delle mobilità reali verso altri paesi, non ha smesso di manifestare la sua vitalità e la sua forza, attingendo a risorse preesistenti e continuando a promuovere valori e azioni coerenti con i principali obiettivi, che sin dall’origine ne hanno fatto una delle esperienze di apprendimento e formazione per milioni di persone in tutta Europa.
Il Programma Erasmus plus azioni, tematiche e dati
In breve, esploriamo i principali aspetti del Programma, che nella sua versione più recente ha appena completato il suo primo settennio.
È sufficiente esplorare le banche dati dei progetti Erasmus + per visionarne le proposte: 1
dall’alimentazione, allo sport, all’utilizzo della metodologia del Debate, all’utilizzo del gioco nella didattica, al CLIL, all’inclusione e così via, nessuno potrebbe mettere in dubbio la valenza trasversale di tali tematiche attorno alle quali tutte le discipline possono articolare i nuclei di uno specifico anno del curricolo. Nel settore dell’educazione e della formazione, il Programma Erasmus+ e tutti i programmi europei che lo hanno preceduto, ha supportato nel concreto le politiche di cooperazione dei sistemi educativi europei con progetti di cooperazione, per favorire la mobilità dei cittadini dell’Unione Europea, verso percorsi di studio, formazione, lavoro.
Erasmus nasce nel 1987 e ora copre tutti i settori dell’istruzione e della formazione: dall’educazione e cura della prima infanzia all’istruzione scolastica, alla formazione professionale, all’istruzione superiore e all’apprendimento degli adulti, alla cooperazione sulla politica giovanile fino alla promozione dello sport.
Erasmus-in-breve_KA1_SCUOLA_2020-1.pdf (erasmusplus.it), a/c dell’Ufficio Studi e Analisi, Indire, seHembre 2020,
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Le Agenzie Nazionali – in Italia è l’Indire – collaborano in tutti i 27 paesi partner per il raggiungimento di numerosi obiettivi tra cui: aumentare il numero di beneficiari, raggiungendo persone di ogni estrazione sociale; costruire relazioni più forti con il resto del mondo, attraverso la mobilità e cooperazione verso e Paesi terzi; promuovere ambiti di studio innovativi; sostenere l’innovazione digitale.
Erasmus+ è strutturato in tre azioni chiave: ● Azione Chiave 1, mobilità delle persone,
● Azione Chiave 2, progetti e misure di cooperazione,
● Azione chiave 3, supporto alle politiche dell’Unione in materia di Istruzione, Gioventù e Sport. I dati confermano il successo del Programma 2014–2020, in particolare nel settore scuola; in Italia sono stati 1.066 i progetti autorizzati, per un totale di 22.708 insegnanti che hanno svolto mobilità in Europa, con un finanziamento complessivo di quasi 49 milioni di euro. Per quanto riguarda lo scambio di buone pratiche tra scuole europee, a livello nazionale ci sono stati 4.275 progetti autorizzati, di cui 608 coordinati da scuole italiane e 3.667 con scuole partner all’interno di progetti coordinati da istituti scolastici di altri Paesi, per un finanziamento complessivo di oltre 110 milioni di euro. I partenariati strategici, progetti di più ampia dimensione rispetto a quelli realizzati solo dalle scuole, dal 2014 ad oggi sono stati 248, coordinati da scuole italiane, per un finanziamento complessivo di oltre 67 milioni di euro . 2
Si tratta quindi di un Programma con numeri importanti, che ha sin qui puntato sulla mobilità effettiva come valore aggiunto ai tanti che ne hanno ispirato la nascita e, come si è visto dai dati appena citati, ne ha determinato il lungo successo. Come sarà il futuro per Erasmus+, in un periodo storico di mobilità limitata o negata? Nei prossimi paragrafi vedremo le soluzioni proposte per dare continuità alle azioni e dare opportunità anche in epoca di restrizioni.
Dalla crisi Covid 19 alla mobilità virtuale
“Il futuro di Erasmus si prospetta solido in quanto continuerà a finanziare iniziative per promuovere la conoscenza e la consapevolezza, il senso di cittadinanza e appartenenza all’Europa. Il Programma prevede un forte investimento nelle persone, nelle loro competenze e nelle loro conoscenze green e digitali, necessarie a rispondere alle sfide globali, a mantenere l’equità sociale e a guidare la competitività”, dicono i responsabili
dell’Agenzia Nazionale Indire.
A livello europeo il Programma ha già in corso la mobilitazione di tutti i settori per la ripresa dalla crisi dovuta al Covid19, confermando di voler raggiungere lo Spazio europeo dell’educazione entro il 2025, con la programmazione 2021 – 2027, con un investimento crescente di risorse, oltre 26 miliardi, una somma importante all’interno del bilancio UE. In relazione all’emergenza sanitaria da Covid-19, che ha
Erasmus-in-breve_KA2_SCUOLA_2020.pdf (erasmusplus.it), a/c dell’Ufficio studi e Analisi, Indire, oHobre 2020,
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determinato considerevoli restrizioni alla mobilità fisica, la Commissione europea ha emanato nuove disposizioni utili per i progetti in corso e per quelli approvati nel bando 2020, per garantire l’attuazione del Programma nei prossimi mesi da parte delle Agenzie Nazionali e dei beneficiari, e consentire la mobilità dei partecipanti Erasmus+. Due sono le principali modalità di attuazione delle azioni previste:
blended e attraverso l’uso di eTwinning.
Modalità blended
La mobilità virtuale si svolgerà secondo gli stessi criteri di quella reale: gli studenti beneficiari seguiranno i corsi dell’università ospitante, nel caso dell’istruzione superiore, e ci sarà il riconoscimento dei crediti, proprio come accade nell’Erasmus tradizionale. Queste esperienze a distanza dovranno poi essere combinate con una componente di mobilità fisica all’estero, quando sarà nuovamente possibile. Nel caso della mobilità scolastica, la maggior parte dei progetti approvati sta attenendo notizie e indicazioni per poter partire, tutti quelli che hanno invece dato avvio alle attività, come vedremo tra breve, si sono avvalsi di piattaforme scolastiche, in particolare eTwinning.
La mobilità virtuale con eTwinning
La piattaforma eTwinning è la più grande community europea di insegnanti, attivi in progetti collaborativi 3
tra scuole. È nata nel 2005, promossa dalla Commissione Europea, fa parte delle azioni del Programma Erasmus+ 2021–2027. È una piattaforma informatica, facilmente accessibile e dall’uso intuitivo, che coinvolge i docenti di tutta Europa, che possono in questo modo conoscersi e collaborare in modo semplice, veloce e sicuro. Per l’istruzione scolastica, si incoraggia al massimo l’utilizzo di eTwinning: tutti gli scambi di classi pianificati potranno prendere avvio attraverso la collaborazione nella piattaforma. Tra le tante caratteristiche, eTwinning permette agli insegnanti di avviare classi virtuali dove ragazzi e bambini possono lavorare con i propri pari negli altri Paesi. È proprio questa modalità di viaggio e conoscenza virtuale, che oggi coinvolge oltre 850.000 docenti in tutta Europa; tra questi oltre 90.000 sono italiani, il principale strumento per promuovere la continuità dei progetti Erasmus+ per l’istruzione scolastica.
Come funziona la piattaforma? In breve, l’accreditamento e il conseguente accesso sono gratuiti e oltre al docente si può iscrivere anche l’Istituto; è possibile impostare la lingua di scambio accedendo dalla homepage del sito. In eTwinning si possono trovare partner di ogni paese europeo, dando avvio ad un primo livello di scambio che favorisce il potenziamento della lingua e la competenza progettuale. Attraverso il contatto, infatti si può creare l’opportunità per l’individuazione di tematiche comuni e di interesse reciproco attorno alle quali compilare il progetto di scambio.
Nello spazio progetti, che si trova sul banner orizzontale della home page si inserisce il progetto cui va assegnato un acronimo. Il progetto rimanda a un TwinSpace dove si ha possibilità di creare una classe
eTwinning, la community di docenL e scuole più grande d'Europa (indire.it) (consultato il 6/02/2021)
virtuale cui possono accedere docenti e studenti impegnati nel progetto stesso. Tale classe diventa un
repository di materiali prodotti, di una galleria fotografica e di video; essendo dotato di un buletin
rappresenta anche uno spazio documentativo particolare della memoria storica del progetto.
Virtuously virtual una buona pratica di mobilità tutta virtuale
Nell’ambito della progettazione Erasmus+ l’Agenzia Nazionale Italiana Indire ha invitato le scuole risultate ammesse al finanziamento della Call 2020 per le azioni KA1 e KA2, rispettivamente per la mobilità dello staff e per quella di staff e studenti, a procedere con l’avvio dei progetti anche in modalità virtuale o piuttosto consentendo loro di rimandare di un anno tale avvio. Con le restrizioni alle partenze molte scuole si sono fermate e si sono avvalse della possibilità di rimandare, altre invece hanno trasformato e adattato i propri progetti in modo virtuale.
Tra le buone pratiche si colloca indubbiamente il progetto “Virtuously Virtual”, che è stato presentato dall’Istituto Comprensivo “Valmorea” dell’omonima cittadina della provincia di Como, nell’ambito dell’Azione KA2. Tra gli obiettivi quello di consolidare il profilo della professione dei docenti, sostenendoli nello sviluppo di metodi di insegnamento e valutazione innovativi, in particolare, per promuovere l’insegnamento e l’apprendimento orientati alle competenze e per rafforzare lo sviluppo delle competenze chiave, in linea con la Raccomandazione del Consiglio Europeo sull’apprendimento permanente, promuovendo la collaborazione intercurricolare, la creatività e gli approcci e gli ambienti di apprendimento innovativi, aiutando gli insegnanti nella trasmissione dell’insegnamento basato sulle competenze e nello sviluppo della valutazione e della convalida delle competenze chiave.
Sin dall’inizio, dopo aver avuto il felice esito dell’avvenuto finanziamento, i responsabili del team di progetto, il dirigente scolastico della scuola capofila, il comprensivo di Valmorea, e tutti i partner, italiani – l’IIS Volta e il 39° Circolo Didattico Leopardi di Napoli – e quelli europei – la Jensen Forskola di Fargesta, in Svezia, il liceo turco Sosyal Bilimer di Konya e la portoghese Agrupamento de Escolas Padre Benjamim
Salgado, nella città di Joane – attraverso una serie di incontri prima che il progetto avesse l’avvio ufficiale,
hanno concordato di optare per la modalità virtuale di svolgimento. In realtà, proprio la natura del progetto ha facilitato l’evolversi virtuale, infatti a partire dal kick off meeting, che ha visto l’incontro ufficiale di tutti i rappresentanti delle scuole del partenariato, è risultato evidente come il progetto potesse avere, nelle sue diverse fasi, nel corso dei suoi due anni di vita, azioni di mobilità diretta –
meeting transnazionali ed eventi formativi di scambio in presenza - e indiretta utilizzando piattaforme,
principalmente eTwinning.
Il focus del progetto, basato sulla innovazione degli ambienti di apprendimento, con particolare riferimento al tipo di risorse e strategie didattiche adeguate ai bambini e alle bambine della scuola primaria, ha coinvolto le scuole del partenariato a confrontarsi in remoto sull’uso integrato di metodi e approcci, attraverso il supporto pedagogico della Media Literacy.
Al centro del progetto si è collocata sin dalla sua fase embrionale la piattaforma eTwinning, che proprio di fronte alla restrizione delle mobilità effettive, è diventata il vero terreno di incontro tra i docenti delle
scuole partner. Inoltre, è proprio sulla piattaforma europea che i partner intendono svolgere le azioni di preparazione a tutti gli incontri successivi, i progetti di scambio tra alunni delle scuole italiane ed europee e la condivisione di materiali ed esperienze. Tra i primi passi di Virtuosly Virtual c’è stata anche la formazione dei docenti per renderli autonomi nell’uso di eTwinning.
Anche per la mobilità degli allievi si prevede quella virtuale, puntando su attività laboratoriali anche a distanza.
Criticità e opportunità
Il diverso livello di alfabetizzazione dei paesi partners nell’utilizzo della piattaforma potrebbe costituire un ostacolo comunicativo ma potrebbe trasformarsi in un’opportunità di creazione di incontri virtuali tramite il canale live della piattaforma o la chat in una sorta di help tra esperti e principianti.
La tenuta dei partecipanti in questi live richiede che il coordinatore del progetto richiami a ingressi continui e non saltuari: la piattaforma stessa registra e richiama i differenti ingressi.
Anche la creazione di prodotti interessanti e di video postati nella gallery può essere intesa dai partecipanti come una richiesta di over work stressante ma l’incentivo del Quality Label destinato ai progetti meglio documenti diventa un eccellente stimolo verso una positiva competizione.
Referenze
La Gatta L., Per Erasmus plus per il tutto il 2020 situazione invariata, in Brexit, per Erasmus+ per tutto il 2020 situazione invariata - Notizie Scuola (tecnicadellascuola.it), consultato il 5/02/2021
Maurizio C., Progettare Erasmus, in La ricerca Loescher, 2017
Mentuccia L., Conferenza eTwinning 2020, in Conferenza nazionale eTwinning 2020, disponibili i materiali delle sessioni - eTwinning Italia (indire.it) consultato il 4/02/2021
Ufficio Studi e Analisi Agenzia Nazionale Erasmus Indire, Mobilità per l’apprendimento del personale
Carmelina Maurizio
carmelina.maurizio@unito.it | Università degli Studi di Torino
Carmelina Maurizio, laureata in Lingue e Letterature Straniere Moderne (inglese e russo) all'Università "La Sapienza" di Roma e in Antropologia ed Etnologia all'Università di Torino, specializzata in Didattica e ICT Politecnico di Milano), Didattica
per bisogni speciali (Università di Torino). Docente di Lingua inglese nella scuola secondaria di secondo grado. Formatrice per il Ministero della Pubblica Istruzione, Piano Nazionale Scuola Digitale, Piano Nazionale per la Lingua Inglese Docenti
della Scuola Primaria, Piano Nazionale Formazione Docenti. Conduce corsi di formazione online e webinar. Docente di lingua inglese presso il Dipartimento di Scienze della Formazione Primaria, dell’Università degli Studi di Torino. È giornalista
per riviste nazionali e internazionali. È autrice di volumi per la scuola e la didattica.
Marina Porta
marina.porta@gmail.com | Docente di Scienze Naturali presso il Liceo “ A.Banfi” di Vimercate (MB). Laureata in Scienze Biologiche e Scienze Naturali, PHD in Chemical and Physical Earth Sciences, docente nel corso di Didattica delle Bioscienze e di Didattica delle Scienze della Terra presso l’Università degli Studi di Milano, formatrice di docenti e di Dirigenti Scolastici per le tematiche relative all’apprendimento-insegnamento e all’uso delle TIC nella didattica.