• Non ci sono risultati.

Descrizione sacro-archeologica di un prezioso sarcofago cristiano scoverto nelle Catacombe di S. Giovanni in Siracusa

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Descrizione sacro-archeologica di un prezioso sarcofago cristiano scoverto nelle Catacombe di S. Giovanni in Siracusa"

Copied!
43
0
0

Testo completo

(1)
(2)
(3)

I

A SUA ECCELLENZA KEVEKENDISSIMA

MONSIGNOR

0.

OÌU^PPE

GUARINO

ÀR€iVESCO¥0

DI

SIRACUSA

Eccellensa

iSev.'"*

Nel

dare

alla luce la

presente

illustrazione saci'O-archeologica

su

di

un antichissimo

e

prezio-so

monumento,

che

forma

da

se

una

reliquia della

primitiva

fede dei

Padri

nostri,

non

posso,

non

debbo,

che

del patrocinio dell*

E.

V.

R.

fregiarla

6

dedicarla,

che

di singolari

meriti

e

Yirtti

va

adorna.

La

incomparabile

modestia

dell'

E.

Y.

non

permette

punto

che

io

commendi

la severità

ne*

gli studi biblici, la

profonda erudizione

nei

Padri,

che

La

rendono

laudabile

ed

ammirevole.

Quale

figlio ubl>iilientis.simo, dal

paterno

af-fetto

animato,

prego con

tutta l'ardenza

dell'ani-ma

mia,

accogliere

questo

comunque

siasi

mio

gio-v-inil lavoro,

quale umilissimo

tributo di filiale

sentito rispetto.

Chiedendo

la

Pastoral

benedizione, nel

Tatto

di

baciare

il

sacro

anello,

con

sensi di

profonda

de-vozione

e filiale

attaccamento

mi

creda.

Siracusa

Dicembre

1872.

Umilissjjno

Suddito

(4)
(5)

Al

CORTESI LETTORI

Jn

seguito alla spinta di qualche

amko

ed al favore-voleparere che è slato dato a talune mte osservaziofti,

da

conoscitori di archen/ogia; rìon ardila e hnldanzof^o io

mi

pì'eseiìto neU'illmtraro vna prnziositd moiiiiwmtaìe.

Inessa illustrazione^conlamaggiore, allenzioneediligeììza

minuta

sonami ingegnatoper quantola debolezza dellemie forte

ha

comportato,dispiegare quellochenella stessa si

am-mira,

non

nella materialità dei fatti storiciche

d'ambo

i

patti rappresenta,

ma

vegliineffabili misteri che

simbo--lizza; a conteniplarp i qi((ili no?) può int'uiirma crederle e

cattolica riempirsi la mente ed il ciiorr di lo.erezza e ve-nerazione. In tal

monumento

inestimabile l'arteficecristiano

ha

maestrevolmente inearhato eoli*arte quantodissero gli Evangelisti, racchiudendo argomentidi svariate meditazioni indipendentemente dallastorica ed archeologica importanza. Estraneo

agU

archeologicisfudiichieggoindulgenza,

giac-che non come inlendeìile io parlo via come amatore,

tro-vando

non lindura di stile o ricercatezza di locìizione,

ma

si benelo iforzo del discepolo anziché ilgenio del maestro.

(6)
(7)

U»i<lq4Ji«l àiiltlem in«(nicuniproferì «irUi»

TempoIrarriqiiaiitAh sottern,aloei*;

UARCAILO

TraiUizionodiOraziolib,L Hp.\I.v2i

PARTE PRIMA

Era

riservato ai nostri giorni in onicon fanatismo senza pari ostentar si vogliono princìpiidi oltre alpi e di oltre monti, di scoprire una preziosità monnmon<ale, che per IMn-giuria dei tempi e la noncuranza Jol inajrgiori inesplorata e sepolta scn giaceva nelle siracusane grotte Pelopie (1) oggi dette Catacombe ^2) di San Giovanni, le quali perla

preci-(1)CosidrnomiDile«laPelope che forse neideòildiseirno coin«siludogò ildotto noRtro Gaelaoiio aclisSS: Slcoloroiit. ).io«nioadT,ad laodes S, Marcin.2.f.7.

{2)L'appfiJhzioncdi CnLicombeusnta jw»rdonotnre questa nrcrnpoli, forala

mnnodell'uomo, esimilisotterranti cimitericristiani,vconerìata primirra-ineotein Roma alluo;jopressoil Vatirano,dovefu sepolto ilcorpodel prin-cipedegliapostoli, S.Pietro,perchèsitrovava catà(ad)cumbas(navcs)rioì*: pieno!• Naoniàcliia,stagooartiBcìaleperglispeUaeoIinavali:evoiprineipio lavoceBOBera catàco^lHte,arani,nasibenecataeunbasiBdccliBabilf:perrhè si badavaallaforzadeldeevocabolidistinti, lapreposixioneeilfuocaso,co* Uievmbas.Inseguitoqacsta denominazione fadriiaanrtical Cimiterorii S^n Callisto,detto ancoradiSanSebastirno,p<'rrbèvicinoilCireodiiiomolutiglio

(8)

sione onde sene vede condottoiltravaglio,perl'ampiezzadelle gallerie e per resteriainata vastità, sono invero più stupende di quelle di

Roma,

superandodi moltoquelle chenellastessa

Napoli $i amnnirano, come ne pensa ed attesta

M/

Quatre-mere-de Quincy(3)ilcelebrePadre Lupi (4) eilDucadi Ser-radifaìco (5) oltre la confessione di tutti i dotti

viaggia-tori, ilvoler parlare delle quali superfluo sarebbedopo le dotte illustrazionidegliAreKsi, edei Mirabella, (che primo ne rilevò la piantatopografloa),deiGaetani,dei Bonannitra gli antichi;e trai piU moderni deiLogoteta, deiLandolìna, degli ÀTolio ed altri, oltre !recentissimi cenni dati dal

Re-verendissimo Parroco Privitera delle patrie memorie

aman-..tibsinio f()); da) celebre arciioologo Cornm.

De

Rossi (7^ e dall'erudiio Sac. Carini (S) tra i forci^tieri.

Mancherei alccih» al \>m sacro dei miei doveri se omct-resi^idi parlare di questo insig'ne monumento, giacché se for-fua una dellepagine piìibelle delia chiesiastica istoriaper la copia dei personaggi sacri, per l'epigrafìa, per la cronologia e la storia, ridonda bensì a confusione dellamoderna indif-fenzaadisdetta del frivolo ed insussìstente scetticismo.

È

questa una cassa, o meglio un sarcofago di

marmo

biancodi forte grana, formato in due pezzi riuniti da due

grossi ferri ossidati ed affissilateralmentea duesottostanti

ilivini/tatudi.Massenzio, dove cqualmcolcfrai^Iialtri spetlacoli, avei«n Iuo;;o le^alHnachie.Cf,Mazocli. (lommfnt. in .M;irm.N^ap. K.iit'rnJariiini toni. III. pflg,MS)8.Disqtiisiliodo vocab.càlàiumbasKocstell,RunisCiilaiuiiJicn,Bnixilies.

I.<ieaUicombts sìraeuRaneDonsi circoscrivonosempliiot ntc in qui'llediSan

6ì»v»tiai,nellostessoambitodiieradiaadovetrovjiiisi1kstesse,sunovi Ilo di8.Die^oojTiridettodiSsota Marisdi6es&«quellediSanta Lucia,lequ«li p« rconscniimrlitidegli scT.Uorisembrache appartenesseroallesopraenuociatt'.

(3)Diitioii: (J'Arcli;vediCatacotiibcs p. Ij!^. (i).Nella LYLciierafiloloficastampataioArezzo.

ù>) AntichitàdiSiciliavoi. IV,ps-,'. 126, ((}) Vedi n.ViiddGiornaleilV^ruanno 1.1S12.

(7)DoBossi Bullettinodiarcheoli>j!i:icristiana, serie2.anno3.n.Ilpag. SI (H)Sac IsidoroCarini.L< ttifa alProf:Cosa

-

Palermo1812.

(9)

9

incavature, della

longhem

di

M,

3. 07 deiraltexza dì C"'G9 6della Iqngliezxa di G."* 84eoi quale evvi sovrapposto on

lisciolastrone che formailcoperchio, d*an sol pezzodi

mar-mo

bianco benpare, raccomandato alla cassa dagrossi ar-pesi laterali diferro, piombati ai fori in cni si attaccano

,

contandosi da

ambe

le partidodici incavature*

Numeransi nella parte superiore di fronte dello stesso diciannove figure a basso rilievoformanti un piano. Benaltri

<juarantadue personaggie più,adalto rilievo,occupano il pro-spetto del campo in due piani diviso, dell'altezza quasi di C."" 30, chenei fatti Jbiblici, nei simbolismocristiano e nel la allegorie che rappresentano, se non trovasi il bello arti-stico ìhdizio sicuro delladecadenza delle arti di quei tempi, affacciasiperò l'aaitadelle proporzioni, il bellodell'idea,

a-prendo nnvasto

campo

allericerchedei dotti archeologi ed • artisti.

Fedeleal programma, dò unaparficolarìzzafa descrizione, con ranaloga spiegazionedeisimboli, tipied aHegorie, se*

guendo minatamentela fotografiachequi si annette II re< stolo lascioallainvestigazione dèi dotti.

E

primieramente passando alla parte descrittiva del pro-spetto della istoriata arca sepolcrale, di un solo fronte

de-corata, e divisa in due sezioni, comincio dalla parte pro'ago-nistica che signoreggianelmezzo,e cheformailsoggetto prin-cipale ivi elfigiato.

Un

campo sfericoconcavo escannellato

a foggia di conchiglia in perfetta conservazione, occupa il

eentrodei due piani, dentro laquale sonoviincassate due fì-gore inmezzobusto,adalto rilievo, dell'alfczza di Cent."* 40

circa, ed inposizione assai espressiva, dairattitudine d*amn-rosoaffetto,denotandoil.nodo indissolubile deidue compagni: asinistrasta figuradi donnadialtorango, ditipo simpatico

egentile, con volto sereno e genialsorriso,ed in movenze

gradevoli, esprimenteindoledolce ed afiabile;bene addobbali ed inanellati capei crispati alla partefrontale mezzo spartiti e ripiegati sopra le orecchie acincinni scendono aggruppali

(10)

10

e raccolti in nn mazzocchio e chiocciolati conàrie diefro la

nuca quasialla

moda

odierna, cinge il capod'nn fregio de-corosoaguisadi unafascia (

Nimbo

) propriadelleparsone disingoiar dignità^9). Adorno

ha

iltornitoelevigato collo di triplicemonile» Testernogirodel qualeil«rnraricco di ro-tonde pietre,e quello nel mezzo raccomandato, di prismati smeraldi preziosissimi; tiene la destra poggiatain atto di ca-rezza i^n Tairambraccio dell*altra figura, efornitoliail polso <li braccialetto con pietrarotonda nel mezso: la sinistra

ri-volta retro il collo Pappogfjia amorosamente sul

manco

o-mero della figura mascliile, toocando co\ pollice porzione di veste, e coirindice n medio una larga fascia che cinge il per-sonaggio fin sotto il destro fianco, contal distintivo fregiato, indizio sicuro se non di nn Prefetto o Proconsole,almenodi

un magistrato d'insigne carica investito. Tienequesti la de-stra; coirindice e mediotocca TestremitA superime di un og-getto, sembrandoun astuccio ripiegato e sostenuto dalla

sini-stra.

È

anch'essoditipo caratteristico, diformapiuttosto gra-ziosa, e dalla leggiadra e contegnosaposizione,daliamaestosa

graziaispira

amor^

veste

come

lafiguramuliebre indossando

il muntosopra latunica, a

dilaticlavio, nulla cingendo in testa.

Gli antiquari!benchédiscordanotra loronel determinare l*uso di quel rotolo,ed intornoallasostanzaondeegli è

com-posto; spiegandoloalcuni per un fardello di petizioni,

suppli-oiie, memoriali e simili cose, presentati all'occasioneai

Con-tigli; altri per un sacchetto pieno dicenere che si presentava all'Imperatore allacerimonia della di Ini coronazione. Pure» mettendo in confronto le vai-ic oi)inioni ho dovuto conoscere

di essere quell'astuccio ilguancialetto pieno di polvere

sosti-tuito alla mappa, ossia al piccolo panno della forma di una

pezzuola ravvolta e ripiegata, quale insegnadella presidenza dei giuochi, la qualeil Console o altrimagistrati gettando

(C) S.Isitlon»19OrìR. 31, Petronio Satyr.12(; Arnob,2,pag.72.

(11)

4

viadavano il segnodel loroinenmfnciamento; per imitareil

gonfiamento della quale UKii)pa, col tempo bi fece a guisa

M

UQ guancialino lunglicLto e si disse Acacia

(A'KAKIA)

cioè

il mezzo di conservare l'innocenza alla rimembr-anza dt^lla , polvere, e fn isolitaportarsi dagli inoperat.oridiOriente, coni«3

diceAnastasio, e con essa è con altre insegne consolari si vedonoe.-si dipinti,Apeoialniente quando si fece in loro per-petiioil consolato;0sena parla dagli scrittori delle oo<;e di Costantinopoli, e eonpiji particoiarit& nei libri degli ottieii osiano Rituali diquella Corte;S<quali inquella polvere

ri-conoscono nn moraleavvertimento: cioòa dire:

Che

quei So* vrani doveano avere semprenella mentela bassezza, la

ca-ducae fralecondizione dellanatura umana.

E

presso i Ro> inani, nei pubblicigiuochi,comequelli delcircoodei gladia*

tori,,Tuftlciale che dardovevailsegno collamappa, la quale

prima dì incominciare avear'cevutodal magistrato snpr(»n)o o dui Consolo, Mapparius appellavasi,

A

ribadire

vieuiau^gior-luente questa asserzione puossi riscontrare Marzialefil qiiale ne (là la spiega parland^) degli spettacoli l'ircensi ai toinpidi

ISeronej Quintiliano, Ennio, Livio, Cassioilii-o.Buonarroti,

Du

Gange; Cornerei e Scambers nei loro vocaltolarì (10). Questi simboli consolari adunque, ia foii'^na del ricco ve-stito e dei linimenti dei persotiag-gi (nellw scolpirei quali si

interessò lo scultore, dandogli il maggior risalto possibile e lapitivivace espressione) danno chiaramente a manifestare

che eranoalto locatesenza dubbiocomepitisottovien provato.

Passandoalprimo pianoasinistra,a primagiuntasi

scor-ge un gruppodi tre figuremaschili,tuttee tre senza barba, la primae laterza sono ignudo e onopronolanudità con

lar-gazona a

di foglia,lafigurache nel mezzo si frappo&e

(10)MarzÌMie12.29.Quintilianolib. I.rap. 0.Knuin presso(liccronf!1. Di-fin: 48.lìvUt 8. 40.C»88io<l: HI». 3var. Biioiiar>:(K^itenraiioiiIij mediiffliuiil I».209.eHI:l>uCangoGlossarioGreco allapirulaXappi. OliserUUde Ha* mia; 1S e 13.

(12)

è vestita (li ttii.ir:i e di]pallioconcalzari ai piedi«d inanel-latachioma; porge allaprima alla qnaleè rivolta,un covone

(lomentre gliene sottostà ai piedi da presso un secondo; alla tèrza dà un agnelletto die colla

manca

mano

trattiene coi piedi dinanzi,chela detta figura sostiene dolcementecolla

si-nistra postagli sotto il collo; prolissa capellaturagli scende alle spalle adifferenza del primo, entrambi sono scalzate.

Allontanandomi da ogni altraspiegazione, dico:Cheinesso vien rappresentatotuttoquello che sta detto nel capo

deci-mo

di S. Luca.

Quando

il Signoreeletti i 72 discepolidopo

averloro insegnato quello ohe dovevanoosservarenella pre-dicazione, li

mandò

acoppia a coppiain ogni cittàe

luogo dove Eirli era per andare, dicendo loro:

U

messa è molta

ma

i mieiitori sono pochi. Pregate dunque

il padrone della

messe, che mandi ^-li operainel suocampo.Andate; èccoche io

mando

voi come agnelli tra i lupi.

Non

portate nò borsa

ne sacca, nè borzacchini aipiedi, enonsaluteretealcunoper

]a strada.

,

Chi non ravvisachiaramente la n^issione data dal Signore aibanditori del Vangelo? Eccodinanzi a seunadelle coppie, ecconei covoni espresso il

campo

dovemolto frumento è maturo ed attoad esseresegato, rassomigliando in esso 1

u-man^ genere, e negli operai i predicatori, che con la falce

della divina paroladebbonoseparare gli uomini

dalla terra

A

sinistrasivedeVagnelloindicantealdir diA. Lapide (li) che gli Apostoli quasiagnelli inermiedi nnocenti.

mansueti e

semplicicol candoree la santitài lupidebbon convertirein agnelli,

eoe

nonper virtù propria

ma

perTefficacia della

gra-zia divina, gli uomini voraci

come

lupi,debbono

far divenire

temperanti, umili > miti.

Entrambi le figure sono ignudo, non borsa, nè sacca, nò borzacchini portano, ginsta il divin detto, significando:

Che

(13)

«3

-noiBOB dobbiamo nelKopere nostrearepToccHioacosamor' tale, nésoUeeitadine dellecose temporali,ne intenzione al guadagno,

ma

solo al fruttoe conversione delleanime.

L'ar-tefice cristiano non a caso incominciavadallaapostolica mis* sione.

Sieguonoaltre lUie ligure, la prima Vtar^ata e di maturo

aspetto; è questi Pietro

il Principedoirapos^iolico Collegio,

ilquale colladestraalzataportandole dita allabocca inatto di mostrare £riiiramcnto, silenzio o freno della lingua, nel

mentreil Salvatore nella seconda figura espresso, gli fà

se-gnoeolle tre dita delladestra ahata» e quasi ricordandogli la triplice negazioBe. Il Salvatoreha tunica epallio,liscio il

Tolto6 con nutrita chiomain anelli, portaun papiro roto-lato,

come

intutti glialtri grappiB*ÌBcontra> indicando nel quale (come pensa Baronio), il volumedellaLegge;quale,

se-oondo l'uso degli ebrei scritta in lunghe

membrane

raccoglie-vasi in unrotolo; equesto favoriscel'interprete Siro,chela

chiama thecam librorum (12). Il libro è dato costiiiitcLucute

-in

mano

al Signore, a differenzaJi ognialtro,insegnando col quale la legge clic primo predicò, la sublime e celeste dot-trina in esso compresa, laserie dellavita, dei miracoli, della

pas.<tione emorte; la missione che ha ed accorda di operare prodigi»portando la lucebeneficaatuttelenazioni,insegnando

aucora checosa credere e sperare per conseguire la salva* 2Ì0Beela celeste beatitudineallaquale aspirar dobbiamo*

Un

gallovispo,e bernoccolutosta ai piedi di Pietro,quald segnodelravvedimentoe dellavigilanza deiPastori,

special-mentedi Pietro Pastor deiPastori (13;.

E

siccome aldir di S* Ambrogio(14) al canto del galloS.Pietro lavòla colpa Ipsa Ecelesiao Petra culpam dlluit* Cosi bisogna [negar noi

(12)Baroniomino diCristotona: 1.

(13)S. lUal: cap.16,S.Giovan:cap. 2t.S.Lurarap. 22.

(U)S.AinbnBcirfDttO£ter«erernni Goodilor.

(14)

14-Cristo onde mirami con quello stesso sg^uardo elio fece rav-vefìere I^iotro, pei' piangere i nostri peccali.

Altri» figura rivolta a drittaforma partedi un altro grup-po. Vj il Signore col libro allasinistra e colladestra

all'in-giù cascata toccala tei»(a dinna donnaniaciuta nella perdona, genuflessa e supplichevole,avvolta inpallio e colle roani toc-cagli lafimbria della veste.Allude alladonna diCei^area di Filippo, Boflbrente dapiù diduelustri unaperditadisangne, laquale dalla sua malattia venne ciiiamata Emorroissa.

La

fimbriaera illembo della veste, lA quale consisteva inun

cordonedi violatosoprappostoad alcune frange,che Gesù era

solito portare, seguendo il costumedel tempo,

come

si hain Matteo. Inatteggiamento di ammirazione unodegli apostoli

guarda Gesti. In questo miracolo sta Cifpresso;che bisognaa*

ver fede per òulvarci.

Un'ultima tigura chiude il centro del cani]'0 rivolta a

si-nistra e con lai'go passo ò fermata su d'un ripido e scabro monte; ha tunica, palilo c calzariai piedi. Allude a Mose, al condottiero del pojiolo Ebreo,il quale tralo stupore elo

sgo-mento riceve sul Sina, da una

mano

che apparisce trale nU' bi, ascosa del recito, le tavole della lejrge, colsoave giogo della quale,trar dovea Iddio tulte le barbare nazioni; efa descritta sopra lapietra,adimostrareTeterna stabilità, pep-chò impressa daldito di Dio.

Da

qui incominciala seconda

epoca morale della legge scritta. Nella

mano

vien figurato Iddio,

come

si vedenelle antiche pitture,nei sarcofagi, nei cimiteri e nel volume delTistoriadeiGiudici della Vaticana; nelle figure della Genesi, riportate da un Codice

MSS:

greco antichissimodel Lambecclo; nel libro tèrzodella Biblioteca Cesarea; in molti antichissimi musaici delle Chiesedi

Roma;

nel Menologio di S. Ua^ilio, e lìnaliiiente in alcune piccole

monete di Costantino, fatte dopo la sua morte, eche sono de-scritte da Eusebio nellavita di Costantino (15). .Velie iiuali

(l'i)Lib.i,rap. 13.

(15)

l'Imperatore è come coiulotlo in cielo su d'un cocoliio,e vi è alto una

mano

che lo riceve;ed a ragione vien|>resa la

ma-no per simbolo di Dio, perchè essendo Egli invisibile, l'o-pere solamentedella sua

mano

si vedono»onde sovente nella eaerasorUiorale operazionidelmedesimoaicliiamanp Mano,

mano

forte, robustaed eeeelsa(16).

Abbiamo

ancora in

Mosò

inquestogran Dneee Profeta a-.dombratoilLiberatoredeirnmangenere,

come

quellolofu del popolo d'Isdraele dallaFaraonicaschiavitù;ed asomigliansa del LegislatoreMosè,ilSignore esserdoveailMediatoròdella

vera alleanza tra

Tnomo

eDio. Ecco

come

Tantico pattosi

ravvicina col naovo.

Dalla parie oppostavedesi altra figura di fronte con tu-nica dielasciagli nuda ladestra finoa mezza partedel petto

Ikxomidk] colla

mano

stesa in altoimpnp-na un ferro e pog-gia la sinistra sopra la testa di un giovanetto posto ginoc-chioni collemani legate nel dorso ecogli occhi sbendati in attodi esser fatto vittima, e riguarda mansuetoun'ara

vam-[>ante airinsù.Ammirabileò sopratntto Tespressione dei volti. Dall'alto mirasi una

mano

tra le nubi ascosa, laquale pare cbevoglia trattenere il braccio delsacrificante*

A

primolancioai rivelailsacrifiziodi Àbramo^del Fin-trepidoed ubbidiente Patriarca,ilqualeimpugnail ferroper

sacrificareTonicoedinnocentefiglio, e domentresta pereom« mettererazione patetica e commovente, l'angelo nella

mano

eepresso, mostrandoilgradimento di Dio, ordinadisgozzare rarieteeolle cornainvolucratn,chein fondo apiccolo rilievo vedesi scolpito nel vano,trail ferro e la testa del Patriarca. Tutto questo simbolizzal'ubbidienza del Figlio di Dio che

in-nocente vittima volontariamente si offre in olocausto per la

Redenzione dell'uman genere.

Tre altri miracolioperati dalSignore redensi scolpiti l'un

dopol'aitro;nelprimo gruppomanifestasi quello dei cieco nato;

(16) 8.Isid.lib.7, eap. 2.

(16)

16

ilSignore colla sinistra tiene il libro,e coIl*altra posa

dol-cemente le dita8u<4li occhi del giovinetto, a cuidiede laluce

dopo di aver inqiia^trato losputo col loto,facendone miraeo* loeo linimento.Sostiensi il fanciullo accecato,con un grosso-bastone, sorreggendolo nnaterza figuracompresadi fedeedi speranza*

Siccome Iddiocreava

Adamo

col limo« collo stesso limo dava la vista al cieco, ricordandoci aldir dell*Angelo delle

scnole rOnnipotenzainfinitadi Dio.(17),

Altro gruppotien dietro,ditre figure composto,la prima òbarbata,che sostiene nelle mani unasporta dipane; la ter-zaun pescea

di delfino; quella del mezzosta collebrac* eiaapertee collemani poggiate sopraipanied il pesce per benedirli.

Chiaramentesi scorge in esso la miracolosa

moltiplica-•zione dei pani, i rilievi dei quali in sette sporte furon

rac-colti, seidelle qualiossorvansi aipiedi dei dueapostoli, oltre quella trattenuta in

mano

dalla j)rima figura.

È

Ob«Rcrvahile nei pani la croco segno della benedizione.

Due volte si l'innovò questo miraecdo, la prifna volia al

di là del lago di Genesaret, e qui ben sì ravvisa di

es-serequelloavvenuto laseconda volta al di qua, quando con sette pani e pochipesciilSignoresfamò 4000 persone(oltre ledonne ed i ragazzi) datre giorni stanchi,sorgendo lumi*

Bosamente dalle settè sporte, le quali nel primo nonin sette

ma

in dodici furono posti ì rilievi.

È

questaunaspecial ii-gura del continuo prodigio che seguenel pane Eucaristico (euloqia) per sostentamentodei fedeli, nonché il segnodi u-nione e dicomunionetraloro.

La

seconda moltiplicazionedei pani fu fatta in panedì grano, adifferenza del primofatto in pane di orzo

come

dice Origene.(18). Figura chiarissima-dello stessoSacramentodeirEncarisUa, cheCristoistitoi nel*

rnltimacena»

(17) Tomm:ialoaon;cap. 9.

ii8jOnil:12, in»«ncs:e.2a.

(17)

Chiude il primo piano laresurrezionedel mortoe

quatri-duano Lazzaro, amico di Cristo, che pianse quando lo seppe estinto. Cristo quasi mosto e dolentecon un bastone tocca la fronte di un cadavere che sorp^edaun avello cavato nelsasso

come

praticavano gli Ebrei;quel cadavere èLazzaro avvolto nelsudario, in atto di essererichiamato in vita.Un'altra

fi-gurastariguardando la miracolosaazione, pienadi gioiae

di«tnpoFe;-in

ambe

lemani tenendo vasidi unguento odi

droghe disseccanti,eostnmesolitodagli Ebrei praticatoyerso

i morti.Quelbastone oheGestitiene inmano, òdistintivodel

Regno, delSacerdozio e della suadottrina,

eome

spiega

Ar-righi (io;. Lazzaro comparisceinsembianzadi faneinllo, tale descriyendolo1SS. Padri» perehèegli rinacque

come

nuovo aila vita.

Questafigura comnnissiraa nello antiche sculture, eraun

simbolo di

Adamo

caduto.(20)

E

trovasi colsudarionel capo e ravvolto in tutto il corpo, perchè gli antichi, volendo che

ognuno si ricordasse della caducità e fralezza

umana

,

aole-vanfasciare i corpi neidue estremi stadii dellavita, nella nascita cioè e nellamorte.

É

danotare,con quantaragionevolezzaTartefleecristiano

davafloe alla prima sezione con questo miracolo avvenuto

nelcastello diBetania;siccome Tapriva con laceleste mia* sione sopra accennata,donde ne derivòla rapida propagaF

zione del Vangelo,cosilachiudevacolmiracolochefaTol*

timo operatodaGesti.

PARTE SECONDA

Incominciail secondo piano.Quiapparisceun mezzo bu* sto barbato col diadema (Stefàna) nel capo,coperto in

(19) Arri.aliiIoni.2, Lib.6,c13,

(18)

18

-parto colla Ciami<lo subarmalc: sosti^iiuiu lo sfes:>o da una

colonnetta a spire colcapitelloconsimile a quelli distruttui-a corinzia, col voltoprospicienteaduninai^isfratoilquale sta a destra, ravvisandosi dalla consolarevitta{Infida)e dalla

to-gaquasi alla

romana

cascante fin giti al piedi,cuoprendogli parte del corpo; sublimacalze fino a ginocchio. Appartengono

allostesso gruppoaltritre giovanetti vestiti alia persiana cioò:Con braghe inCaldeo detto {Patase)b Saralialla da Sarbel(coprì) al dir di Girolamo (1) e Sarabara da Tertul-liano, corrispondential Subligaculao Femoràlìa dei Latini; sono tutti etre coperti da mantelli raccomandati aipetto

da unafibula in formadicuore,e latestadaberretto frigio,

aguzzo e ritorto; (Cidnri) hannoquesti,

come

tutti gli altri, i calzari escarpe alla caldaiea: stanno in atteg'^riaaiento di

non volersi chinare a quanto loro viene prescritto dalla

pri-ma

figura, la quale coll'accennare clic faagli stessi, coU'in-dice rivolto al mezzo busto,rappresentante un Imperatore o

Nume,

dà chiaro argomento che tutte lefigureappartengono ad unsolo gruppo.

Secondo una miaosservazionecomunicataali*esimio

Pro-fessor Cavallari allaquale siassociò,è quelloilcaldaicoRe, Tempio Nabucodònosor,quando fecelavorare a martello e fondereuna statua d*oro di sessanta cubiti altae largadi

sei, cke fecelevaresopradebitopiedestallo in una vasta

pia-nura del paese di

Dura

vicino Babilonia, iniponendoalle tribù e genti di adorarla. Quel magistrato è nn satrapo il

quale prescrive ai tre fanciulli Sidrac, Misac e Abdenayo

compagni di Daniello di adorarelastatua persovrano

coman-do; e questi, con eroismo senza pari rimasero in piedi,

ne-gando apertamente , comemostra il di loroespressivo

atteg-giamento , di adurare iminagiiii né altro dal solovero Dio

in fuori. ^

I cristiani delie

catacombe

da, queste rappresentanzeat«

(1)l[Hsi;1.s.9*

(19)

tingevano il coraggio per soffrire la persecuzione che suLi-vano dui Gentili, e prepararsi nellapersecuzioneal martirio; 0questa sacra istoria,comunissima nei sarcofagi, rinviensi

iipeeialmente per accendere vieppiù i fedeli, oonservandola purezzadellafède cheacosto del proprio sangue intrepidi ebaldi propugnar dovevano e innanziai Cesari quando vi eran tratti,e nellepersecuzioniquando eran tormentati;

di-fattii cristiani»sondo perseguiti dai pagani,trascinative* nivano iqnansi learedeibugiardi

Numi

,

come

lo fula no-straEroina Lucia,equesti sontentayansipiuttosto cissere bat-tezzati nel proprio sangue anzicehò eedere.

Bd

il mitrato

dlppona (2) confermando questo asserto, considera in

Na-bucco il tiranno e nei fanciulliEbrei imartiridella fede,che lieti e giulivi vanno a conseguire l'aureola celestiale. L'anti-chità così, seppe bollamentc promuovere lo Apostolato.

Si vedescolpito un'altropersonaggioammirandoilcoraggio dei fanciulli,

ma

sembrapiuttostoappartenere algruppo che

siegue.

Atteggiata aguisadi chi parla, tieo dietro un'altra fìgu* ra, in espressione, alterata, scorgendosilapetulanza ed il

ri-morso; colladestra snl petto paredi scolparsi— egli ò Già*

da-*ai piedi glistannotre saceotti, prezzo deltraditosangue

del Giusto; itrenta denari deiringrato discepolo che a lui servirdovevano per dannazione. Geshlo guardacon dolcee

placido sguardodi compassione, indicandocolladestra i

sac-eotti, sebbene non può determinarsi lamovenza della

mano

perchèspezzata,

ma

pare ciia voleiiso dire:Per questi

mi

tra dirai!

Sottostanti al nicdai^lione è rappresentata l'Epifania, festa sin dai tempi apostolici istituita, i tre Magiin più pic-cola dimenzione, atfrettansi in atto riverente ad olVrire pre-senti al divino Infante sostenuto sulle ginocchia ed accosto al seno dellaVergine Madre,eoa dolce maestàassisa iu una

(20)

"20

^

seggiolacon alta spalliera, copertadi drapposimileaquelle Tescovili; in fondo,trailvanodeirunoedelTaltropersonaggio a poco rilievo scorgonsitre camelli,segno dell'orientalismo, ahe la fotografia non Iia riprodotto.

Accanto alla Vergine, da un lato dello schienale della seggiola trovasila figura di un*uomo che dallo aspetto ap' parisce Yirilefnon senile;non barba non molle lanugine cuo-pre il volto;veste unatunicalungaall'ebraica,cascantefino al collo del piede scalzato.Rimirainatto dicontemplazione raltrograppo chesiegne,facendo tettimonianza della sna cu-atodla versolaVergine e Terso Ctesti.

n

concetto cheviai yolle ritrarreòbendeterminato,

es-sendochiaraoYìsibileTadorazione dei Magi; illoro vestito

è simile edidentico a quellodei fanciulli babilonesi;hanno nel capo il Cidari, dotto daTertulliano Tiara (3) portano i

doni nelle mani, il primo dei quali (che parepiù provetto)

porge al Bambino il dono, dill'ereute da quello degli altri dalla formarotonda.

In unsarcofago

marmoreo

ritrovatonel cimitero di

Cal-listo,si hanno scolpite le stesse rappresentanze', offrendo il primo dei

Magi

ai

Bambino

nna lunafalcata, misteriosa

al-Insioneonde denotarela notte!di ignoranza edi cecità

sosti-tuita al già nato Soledi Giustizia nell'astro adombratoo

nel chiaror dellaLuna, chiamando Simeonel'aspettatodelle Oenti.

Lume.

liumen ad revelationemgentium(4)

Ed

discepolo dell'amore. Luce yera

Erat lux vera (5;.

A

mio parere

però potrebbe anche essere una corona d'oro riconoscendo e professando Cristo nel mistici doni dell'oro, dell'incenso e

della mirra, Dio,

Re

ed Uomo. Sono tutte piccole dilferenzo poggiate sugli evangelie la tradizione.

Dei doni trattaalungo Bottari. (G) I

Magi

rìnvengonsi

(3)De ùnticap.12, (i)S.Lacac.11. v. 32, (H)S.loao:c.1,V.4, (6)Tono1, p. 149,158,

(21)

21

pressogli antichianche conlacorona

come

diceCiampini (7)

e cosi ancheritrovansi in unpreziosissimo librettino di mi-niature che conservasi Irale pergamenedellaBibblioteca A^rcivescovile di Siracusa.

Presso i Caldei i Sapienti furono dottiMaui,

come

in Ita-lia maestri, in Grecia filosofi, nella Giiulnasnrihi; e furono tre (8) per indicare, al dire del mitralo d'Ii)pona: Il ^li-stero delia Trinità; e nellaloro sapienza <xueila che dovea

chinarsialla vera Religione.

La

Verf^nne Maria ò effigiata col bambino nel

grembo

» neirintendimento di mostrarla

Madre

di Dio: ciò ò una prova

parlante, comunenelle scoltnredei primissimi secoli, che il

culto della Vergineabbia avuto orìgine coi primordii della Religione, emai colle superstiziose età posteriori

come

i

Protestanti van propalando.

La

sopra accennata figuraabassorilievo, cheguarda Tal-tro gruppo che è appresso, rappresentante i nostri

proj^eni-tori, è il Padre putativo diGesii, chemai lasciò Maria

co-me

diceni sacro testo, il quale stando tra Maria col divino Infante adestra, ed

Adamo

ed

Eva

a sinistra, nell'atto di trasgredire il comando divino,sembravolessesi;;nificarccollo dita delladestra alzatoe agli stessi rivolti: EccolaVergine Madre, ecco il di L(^i Figlio, dei qualiio sono custode c nu-trizio;seda voi ebbe origine lacolpa, da qnesti sì ebbe la graria;dalla trasgressione lamorte,daqui dairubbidiente

À-damo

novello laRedenzione e la vìta.(9)

Non

potevanomeglioeiUgiarsiinostriprotoparentisadetti, neUMstanteimmediato dopola colpa;sono essiignudi in atto di confusione e .di vergogna, adestrasta

Eva

colle chiome

1,Daaedif:coQStmt: lab,23,p.U.Vrst,mon.Par.2, o.97,

(8)Tu'antica cronocaanonimaI.iqnnin trovasi in sc^'uito n quelladi Eiisrhioe fliMarcellino,scritta aquanto crtiltti in prinripioikì V/secolo, dà aiMiurii nomi(lil)iiljis;irca,Molcliior pr,,'(f;isp.ir—1». CiiliierJ^tcria (le,i;li.mi.sacriedci'cles;

Tom. IG,pn;»,C15,t!'J<'i^'ostmlir.iinterpolaloriujrliei(ritiri. (9)S. PaoloaiCor.r,L'i,v. ili.

(22)

99

sparsesogliomeri,eolia sinistra tiene nn

pomo,

in atto di addentarlo, staccato daun*albero cfae si erge nel mezzo,il qnale

eome

dice Ambrogio, (10) rappresentataviene la Log*

ge laqualenon ubbidiendo addivenghiamonndi

come

i Pro-toplasti, ossia privi digrazia e deformi a noimedesimi;

Kva

mentre staper gustare il mortifero pomo,colla sinistra ruo-pre con larga foglia (Perizonìaia) la nudità.

A

sinistra

cwi

Adamo,

colla manca anoii'csso celasi colla fof^lia,mentre col-la destra si appoggia all'albero fatale che simbolizzala

pri-miera felicità: i pomi nellostesso scolpitidenotano ivizi! sbseitati per ladisubbidienza.

In diverse spire ravvoltoneltronco deiralberoalzasi Tan-gelo superbo,sotto leforme deirìnfernal serpe larvato; è colla testa rivoltaaldestro orecchio della donna infelice

,

eolla qualeebbeil turpe colloquioe confintiblandimentiIn* aingò, tentò, vinseI

Un

manipolosivede sul terreno, trail

serpe tentatore ed

Adamo,

ed è posto vicino

Adamo

come

colui che avevaricevuto direttamente da Dio il comando,

onde più era obbligato all'osservanza dello stesso, quindi condannato a lavorare la terraed a mangiare il pane

nel-sudore misto: origine egli òquesta da cui l'umanità tutta ne risente tristissimi effetti,anzi misteroquandoincomprensibile tanto chiaramente manifestato dal fatto;e qui Pascal. (11)

U

fiocco della nostra condizione prendesuoi giri e sviluppi

inquestoabisso^per modo,che

ruomo

è incomprensibiletrop»

po

piitsenza questomisteroistessoincomprensibileairuomoj^

In alcunimonumenti cristiani,tra i fattibiblici dall'an-ticoe nuovotestamentodesunti, trovansi bensìinostri pro-toparenticon fogliedi fico coperti

come

inquestosi

ammi-rano

ma

senza il serpe

come

porta Arrighi (12) In altri si

vede un manipolodigranoversol'uno,unapecora versol'altro.

(10)S.Arabrop;:DeParadisorap.U,

(11)Pensieri— Cap.3,pens. 8.

(12)Tuoi.1.p.331. Tom:À.Ii3.3SiJ.

(23)

23

simbolo deirimposta fatica filando la lana. (13) Inque«to si

osserva tanto il serpe quanto il covone.

Un'ultimogruppo chiude il secontlo piano,rappresentante

il solenne c trionfale ingressodiGesù nei villaggiodi Bei-fage a Gerusalemme.

Una

prima figura apre la scena,

se-guendo un vispoasinelio, sopra del qualeetà il Signore

in-eaminandosimaestosamente in atto di benedire colla destra sollevata e eolla sinistra tiene lacavezza;ungiovanetto rin-contra riverentein atto di stendereunmantello; un'altrafi. gura di piti maturianni è intenta

a

strappare ramid*ua o-livo, unafronda del qualesivedein terràsotto rasinello; u* n*nltimafigura facendo strada precedeGesii, acui tutto lieto guarda. Son tutte queste fig-urc appartenentiallo stesso

grug-po; nella prima od ultima sonovi espresse le turbo cioè: I

P

ulri del vecchio Testamento in quella che [ìrccede, ed i

Santidelnuovoin quellachetien dietro, insieme gridanlo

com-presi di gioja.« Salvaci, o figliuoldiDavìdde*Benedetto Co-luiche viene nel

nome

delSignore ». Nei vestimenti ci si

dà ariconoscere che chi vuole rientrar con Cristo trionfante bisognache sicavi ivestimentiegli getti in terra, cioò:

do-mi

gli aifettidella earne. Sebbene

manca

il palmizio segno

dellavittoria arrecatada Cristo, delqualeparla soloTEvan*

gelistaGiovanni, però non

manca

Tnlivo segno di pace edi conciliazione del peccatoreenelyerdelasperanzada riporre in Dio.Gioia seguitaben presto dalpianto,facendo pid tardi succedere ui boncficii l'ingratitudine ai miracoli la persecu-zione, all'osanna il crocifigge.

Gesù in tutti i gruppi, si vede d'unico tipo e sempre oqI-zato, essendo solito portare i sandali, dicendo Testaticodi

Patmos

quando del Messiaparlava;

Non snm

dignus cjus

eal-Ceamcnta portare.

E

San Marco:

Non

sum

dignusprocnmbens solverecorri-/

giam calceamentorumejus.

fine il secondo piano.

{\Z\Tum.1.p.613.

(24)

24

PARTE TERZA

Dopo essermi intertennto sulla spiegazionedei pcrsonag'gi (Valto rilievo deliaprimae seconda sezione, passo a quella

del coperchio cliesovrastaalsarcofagoe oheformaparte in-tegraledello stesso.

Si innalzadifronte quasiun atticoneldi cuicentrooltre le19figure abasso rilievo,sorge un*epigrafó ineisa a

modo

diquellegraffite»chiusada unacornicetta,da

ambo

i lati so-stenuta da dueangioletti coi mantelli cascanti dal collo in « più pieghe, somiglianti aigeni! alati degli antichi, quali put-tini il Cristianesimoadottò,dipinse escolpicoU'andardel tem-po nei dipintie nelle urne,a somiglianza e ricordo degli an-geli dcirai'ca, dove conservasi la Leg-ge.

Uno

di essi staa destra a sinistra Taltro. Lelettereespressein latinocorrotto e scorrctito nella parte ortografica, che con attenzione

biso-gnano leggersi nella fotografa, suonan cosi;

IC'ADELFIÀC'F POSlTACUiNPAii

BALERiCOMlTlS

Rimarchevoleò Tabbreviatura chescorgevi per messodi

una piccola lineetta nel mezzo della C. edei punti nelle due

ultime lettere del primo rigo, oltre gli accenti di divibione tra una parola alTaltra, che ben non si rilevano.

La

stessa ò stata letta invarie guise. Iolasciandodi trar-re il vero costrutto agli accurati interpreti della

paleologra-lia atico'cristiana peritissimi,iquali acosi nobili discipline' consacrano i loro studii, pure trascriverò lapiU consentanea, anzi la pìUveridica cosidecifrata

EieAdelfia clarissimafbemina

posUa

campar Valeri co-mitis.

(25)

Come

la scultura cosi la lingua ci danno chiarissimoar^ g'omento della decaiienza trovandosi anche questa al dechino, dalla forma rude che rivela.

Nellaste?:5agrettezzasi rende

ancorpitiprezioso questo sarcofago, giacchéimonumenti tanto

più sono rari,in quando che leggonslelogii ed altro, molto

più.quando parlano di nomi, titoli e persone; e questo pel ti* tolodì Conteche vafregiato, dase solo basta adistrigare Tarruffata matassaditempi oscar! e riempire qoalohe lacon* cronologica storicadiqoeltempo.

Checché senedica intanto,egli è certo^ di appartenere alla Contessa Adelfiasposadel ConteYalerio,delqnaletitolo

e deltempo, chepilio

meno

rimontailsarcofagoinfinesi par-lerà.

Sopra l'epigrafe è dipinto in rosso

A

w,

appena rileran-dosi l'Alfa per un piccol cavo che frapponcsi. Queste iniziali Alpha et

Omega

comunissimi neimonumenticristiani, comin-ciarono ad usarsi al tempo dell'Arianesimo,

come

osservano gli studiosi dell'antichità, e fraquesti Ambrosio Morales ^1)

e facevansi scolpire sopra i sepolcri per professare, che

cre-devano in Cristo quello,chedìlui sidice neirApocalis.se, cioè:

Che

ò Principio e Fine, e vero Dio

come

èil Padree lo Spi-rito Santo.

Or

ecco i gruppi che òccupano idue lati dell'epigrafe.

Dapprima-scoi*ge>i a sinistra dichi guarda, un*

uomo

dal-l'aspetto maturo ebarbato, confuso tra una rupe da dove sgoi^a dell'acqua: una donna chinata rattìgne ansiosa inun vasoin formadi boi'-cale,domentre altra figura maschile

fa-cendo cenno colla destra,guardalarupe nell'attodiparlare.

La

testabarbatache affacciasi in messoil sasso è Mosè.

nongiàIddio;comasileggeneirEsodocap.XVIIversicolo Yd*al-tronde nella iconografia*sacragiammaisièespressala di lui figura; allo stesso

Mosè

neppure fa possibile vedere

come

si ha nelcapo

33

verso

XX

XXIII.dello stesso libro:quella

don-(1)Libi, Ilbfsticap,iS.

(26)

uà «he aUi^D^dell'acqua,rappresentanoadelPIsdraelitieo po»

polo« e'laformadel boccale oon iia analogia alcuna colle

epor^'dei.panidie oNervansi nel terzo gruppodel

primo

piaao;.roUima.figura niascliile.rapprc«enta,Aronne fratello

di.

Me^è

presente al miracolo percomando di Dio,

come

leg-geri nel capo

XX.

VersoVI. ese'^ucnti del lihrodei Manieri.

L'acqua denota ^invi^ibil forza [lartofipata all'acquo batiedi*

Juuli della l*asj<iotie e ujorfe iJi Crit^to Sij^^noi'c nosti-o. Accanto alle stessestannoottoli|,'urenmlielìri in«lue jrnip-pi divisi, di tre .composteil primo,di cinque il secondo.

JKel prim0 viliauna donnainrassegnato patimento, stante nelmesso» malrefggendosi in piedi e quindi sostenntacon le braccia neirattodi srenimento, dalle due altre ligureancor

essa mente,

ma

nella lormestiziasembranoconfortarla!

ve

stono'tatkee tre tunicaacorte maniche{Pepto) strettaalla vita;-hanno i capelli divisiascriminatura»tirati dalle tein* pia ed invoinminoeetrecceritofte. . *

.NeLsetilsndo {,'rnppo di cinquedonne com(>osfo,8Ì vede

u-nadonna seduta ^u jrran inedia con plinto,aunnnziacolle

ma

ni utiuggiate a dolore 1'iateiiia aiubasfìia che la consuma e sti'ugge; dal sinistro fianco in atto di tristezza mesta e taci-turna la conforta una donna col puj,''no destro sulla fj^uancia

poggiato, comeciiimedita; mentre dall'altro fianco a\tre

due

donne colle manigiunte in atto di pregiiiera, rivolto a quella addolorata oon grandeinteresse; altra inflne sulla nuda terra sedutain mesto atteggiamento, avvoltain tunicae mant«ll«>, uròtitrando solamentescopertala fiiccia e le mani, nella m-guài maniera delle altre.

Diltlcitissimo sembra nelvoler dare lagenuina significa-Eione: ma,chi esser potrebbe quelladonnauel primo gruppo

sostenota dalleduedonnelequali in queldiduroso ufficio leni-scono il dolore?Chi esser potrebbe qnoiraltra oppressa dui-l'angoscia, colle donne oranti ciie la liancliej^i^iantj?

Noi priuìf) io vedo l'addolorata

Madre

delSalvatore con-fortata dalle due Marie tosto perduto il diletto tiglio! Nel

(27)

-27-Mcondo,

U

stessa Verginedaifedeli seong^iurata

come

a

Me-diatrice\

' Qtialelie eritico, acuicedo,-savaiamentepotrebbe farmi os« servare:

Che

W

scenedìPassione neltempo in cui rimontail

sarcofago per lo più, an/i generalmente non ritrovanti nei nionnmenti antichi cristiauiper temadi nonvanire deturpate

da mani profane.

Tralasciando di accennai'eqnolle clie incont.ransi nelle

jin-ttche pitture dell'epoca dei martiri edi quelleche ci oilVono le nostre Catacombestesse, nelle quali t^ovausidipinte( isel)-bene potrebbedirsi di appartenere ai tempi posteriori)due

figaromuliebri vestitea branoin taluuluogoespresiie,in

tahm

altro persialaYergiaecol Cristomoriofralebraccia inmesso ai

monogrammi

ed aidori

come

portaTeruilitoDi

Marxo

(2),

nondimeno degnedispecialmensionesono quelle rinvenutenelU

I>rfniitiva B.iKllioadi S.Clemente inRoma.neiraiino 18C3.€

Fra

qnesti snperstitf il piii vetusto cisembra quello cbe nietie sott*occbioun Crocifiiiisoavente

ambo

ipieditrafitticonchiodi*

A

liestraed a sinistra fl,i,MU'anodue personaggi,i quali facil* mente si ravvisanol'uno [>erGiovanni dietieneinuna

mano

il Vangeloe coll'altru accena al Crocifi8.«o; l'altro dal mantoe dal volto di donnaesenza dubbio la Verginemadre, la quale è in atto dipreghiera, sollevate

ambe

lemani a quella croce.

Questa maniera di dipingere la Vergine In atteggiamento di orante ed interceditrice trovasi ia non pochi esempì

ueire-pocadei martìri,

ma

8[k)sso lascianoin dubbio se veramente

stala Vergine,ovvero qualchealtradonnache prega, edan*

cheona personiHcaKione dellaChiesamedesima,

come

ben os*

serva il Ch.De R'issi {'i) ».Queste ragioniconvalidano

mag-giormentedi esserelaVerginepereccellenza, la novella

Eva

Madre

di Dio; latteggianiento a preghieradnn<ine, delle

dou-(2} hi M:.r7.<i-Dilli-nrlijn Sicilia,ililla piltiiralib,f, (ri)Bioliui:.U.tnu.ia nuiUHii, (jm::^,.\<ipuli

(28)

-28-n« rìvfiKea Maria,è nna provacontrogli eretici def conso-lante

domma

deHa

intercessione dei Santi, e figureoranti

si frequenti in tatte leCatacombecifanno intenderò qual con-fortone ritraesseroquei primicristiani nei travagli delle per-seoQsioni.

Ne

si può negare il colto anticbissimo dellaVer*

gfne. Infatti perdesi nella notte dei secolirantiehissimo-colto reso aMariadaiNapolitani,sottoiltitolodi

Maria

del

Prm«

cipio che cosi venne appellata, perchèivi si dipinse pria che

inqualunquealtraparte dellacitta eforsed'Italia, al dirdi Pa-rascandolo (4).

K

tradizione antichissima ancora che il Prin-cipe degli Apostoli S. Pietro,noirauno LLV. dell'era comune

ritornando di GerusalemmeinRoma, dovepartendodall'Italia

siera recato per l'editto di Claudio,al dir di Svetonio, (5) sìaapprodato al lido di Resina,sei miglia distanti da Na-poli, colà amministrò il battesimo amolti»- convertì alla fedepiti ditrecentoanime fra qnaliun

nomo

di santa vita dettoAmpellone,che frapocotempo nel medesimoInogo fab-bricò unsacelloiti onore della

Madre

diDio,ed oggi detta

Santa Maria

aPaiiano, Così D'Bngenio ^6).

E

Sira'oosa sin daiprimitempidellaChiesa tenendoil

pri-matotratuttelechiesed'Occidentefu laprimadiognialtra

par-te di Sicilia a prestar culto alla Vergine Maria, culto

istil-lato dal primo Vescovo S. Marziano, che qualestella di luce splendentefuspedito da S.Pietro (che pochi anni dojio onorò anche Siracusa di sua presenza con Luca,

come

ètradizione) predicando aifedeli ritrovati lamaternità, edaltripregi della

Madre

diDio; ad Eetsadedicò il primo tempiodiSicilia, con* vertendo queldi Minervaal vero coltodi

Maria come

rife« risce Rocco Plrri, Aprile, Gaetani, Logoteta,ed altri»iquali

(i) Sliiria«IellaJlhi-saili .Nati: l. II. p.

{:>)bvciuiiiiu ia Ciau'l;S..\\V,Atti.AposUc.18f. 2. (6)K.'ipoUSjicrapag. ii8.

(29)

99

à taFuopo potreb1>ero consoltarsi (7).Se danqnarìmmiIjB^'a ài

MariacoltÌTavanoi eristiaoi ai tempi delle persecusioni,e quindi ad uti*epoeaanterioreal eoneillo Bfiwiao; se gli Apo* 8toIi colSimbolo stesso della fedeApostolica insegnavanoil

(loq'ma della Comunione dei Santi, quanta fiducia non dorea

is[iiiMreai credentiil patrocinio di Lei,sotto diversi titoli

in-vocata, che divenendo Madre di Dio,

Madre

e Corredentrice ad un tempo di tutti i credenti, sotto il legno della Croce eradivenuta?

qui si potrebbe dire,che Tartefioe in que-sto sarcofajjM)abbia posto casualmente nnascena di patsione cioò: laVergine Addolorata dopo la mortedelFiglio^ mentre

dal latooppostosivede4à nascite,allaquale

va

accanto la

morte e che per ragione di ooneomitenza idueestremi ri-cordivolle acolpire!Potrebbeciòancheeuereper conservare

nnacerte euritmia serbatasempredai cristiani scultori, of-frendoci Tesempio nn dipintomurale delle

romane

catacombe

nel cimiterodeiSS. PetrietMarcellini in via Labicanadove la Vcr<,Mne e con due Magi invece di tre,edil Gli. De Rossi

lia nettamente sciolta la questione dicendo: Che ciò fu fatto pel sub) scopo della simmetria dellacomposizione cambiando ilnumero dis^pari itiparo,come puòvedersi nella quintadelie sue Immagini scelte tratte dalle romane catacombe.

Questo gruppo del nostro sarcofagoò importantissimo al dirdel lodato

De

Rossi,

comoda

teluno mi è stato riferito,

e veramentemellite tutteTattenzione che lascio al criterio, allamatariteeprofondo giudizio dei dottiarcheologi,sevado errjito, specialmentedel tantorinomatoP. Qarrucci e dello

stesilo

De

Rossi che varicca diingegno e di cultera anti-quaria.

Dairaltrolato dell'epigrafedà fineaigruppi la nascitedel

(1)QaelasivitiSS.Sfcot.p. 2S1. 1mro({.e»p.31 esfR.logoteU

Samiie

ndllape^ebiadivosione del Sneiisan» vittola MadrediDio1199, Siracusa, A* 'v*ìcCfomil: di Siril. rJti di S.Marritii.ItoceoPiniSicit.

m&

lon.I.p.890.

(30)

30-Salratore:il Bambinello^iace entrouna eunadivimini conte«= itta sottounatettoia,sostemitada daetravilateraliposti ritti; iltardobuee ilpigroasinelio gliriscaldanoipiedi;asinistra sonovi i Magi, hannosulcapo ilsolito berrettofrigioe Tua dopoTaltro portanoidoniin atto diofferirli.Il primo accenna

con ladestra lastella scintillante che sovrasta dinanzi dalla parte di sopra. Dall'oppostopunto stAun p:iovaneimberbe,

e-statico esorpreso con succintaveste, hi5CÌando nuda la de-stra (Exomidk)coliaquale additailneonato allaVerginetutta cogitabonda; lastessa gli età accanto coperta di manto, se-duta sopra un masso, sul quale sostieasicolla sinistra.

Quelgiovane colla

manca

tieneuncorto bastone

ricur-voverso Testremità.

Gesù ògiacente inuna cesta intrecciata'' di vincastri

u-gnale aquelladovefuespostoilcondottierodelpopolo

Isdrae-litico Mosè,che natodi fresco fu collocato dentrounacesta (ftteellam scirpeam)e postonel Nilo,

come

si ha

neirEso-do(8.) Difattìcosi in metro latino Sedulio antico poeta

cri-.vtiano cantò Cristo. Christns in undis(9.) Il Divino Infanteè rivolto coqliocchi al Ciclo col capo un ])óalzato sii infirmiti

giaciglio addimostrando che dall'Eterno Padre i; stato

in.ui-dafo in terra per la Redenzione.

Non

nt faciam volunt.atem meara, sed volantatem ejns qui raisit

me

(10). Dove poggia,

non sparse pagliuzze si vedono, ne altro dove reclinar possa

agevolmente il capo adorabile: Filius antera homìnls non ha* bet ubi caputreclinet(11)

È

involto neipanni secondola ve-ritàdelsacro testoche dice:Subito nat^fu fasciato: Stretta fascia cinge le mani ei piedi, perfarvedere Tumanità,non

disdegnandodiessere involto nei panni efasciatosecondo il

rS) Cap.2, V.3. (9)Lib.1.Deproduci:aqiiac, (10)S.Giovan.c.ti.v,38. (11)S.iUtt:c.8,V.20.

(31)

-ari

])risoo costume degli Egizii, Etruschi, Greci, ed invalso si iiell'Oi'iento che neirOccidentc.

SebbeneS. Luca, accuratoiscrittorenel descrivere tutte le particolarità del presepio e circostanze diversecbe accompa-gDarono il nascimento del Salvatore, nonabbia fatto

menzio-nede) bue ed asinelio,

come

non ne fecero tuttigli altri £•>

vangelisti, nientemeno non oi lascianodidubitare tantisaeri

monumenti

antiébissimi della presenzadel dneanimali; ciò

confermandolapiae costante,nò

mai

interrotta tradizione dellaChftesasi Greca cbe Latina,sopra Tantorità dei Pro-fèti fondata, trovandoin Abacuc:la medio

duorum

anima* linm co^nòsceris (12).

Ed

in Isaja:Cognovit bos possessoreit

suum

et asinus pracsepc Domini sui (13).Tradizione è que-sta confermata dal Nazianzeno e Nisseno, da Girolamo o

Prudenzio, da Cirilloe Baronio e da infiniti Padri;

ricono-sciuta dallaChiesa ed adottata nel divino uj£cìo della Nati-vità edella Circoncisione;convalidata dalle pitturee sculture delIV. e V.secolo,facendone testimonianza Lambertini

parlan-do

dellafesta del Natale, (14)il vetro del museoVittorio in

Roma,

(15) il sarco&godel sotterraneodiAncona

come

porta Maffei,(16; ed infinite altre priiovecbeperbrevità,tralascio.

I Magi hanno ilvestitoallaCaldaica: precede lorola stella

conformequanto dice

TE

vangelista: Eteccestella

quam

vi-clerant inOriente antscedebateos, usque

dum

veniens starei

supraubi erat puer [17].

Q'iella figuragiovaniledal latodofttro,a primagiunta, sen-za cs^itazioiic al pensiero richiama S. Giuseppe, presente es«

(12)Gap,3.V.2. •

. .

iì'S)Gap 1, V.3.

(li) Dellofestedi6C.edell»rcr;;ìnc. (15) CoriostMsr:sulprcs^'p.p.82. (18) n^aoTV. LfUer. tom. S.p.1!lt.

yMìS.Luctf.11,V.Il,V.15.

(32)

»:ondo rifila veniiia dei Ma.i;i:Kf,veneruntftìstinantes: e,i inve. lu'rimt

Mariam

et loisepli,etiiifantem positiiminprac^epi()(18). Se ciò diceil sacrotesto,chiesserdovrebbequella li{^iira ac-canto Maria ed il divino infante?Se non il custode di

Ma-ria edi Gesù.

Lo

stessoè stante in piedi:Stanstestimoni

um

«labut. Tiene alla

mano

il corto bastone, ritorto alla ciroa,

(Puus)

solitoportarsi dai pastori o daehi vapellegrinando per sostentare la debolezza.Esso ègiovine, sebbene ninn

do-eumento si poòcitarecbe indichi recisamente Tetà senile, e

secosi ritrovasi,ciòè permostrarela matnritli deicostumi, la castità della mente di lui, conforme al dettodel Ssvio: Cani sunt sensns hominis etaetas senectutis vita

immaeuU-ta (19).

E

sebbenesotiovi disparità di opinioni, queste veii-gono troncate coirautoi-ita dei Padri, uniformi a«juanto disse Isaja: Hribitabitenira juvenis curiiVirgine(20).

E

giovine es-ser (ii)ve.L per custodire la Ver'gineed il divino Infante, so-stener viaggida Nazaret aBetlern,enella notturnafugadal* l'Egitto e nel ritornodicolà a Nazaret.

Nei monumenti dei primi secoli eeffigiato giovane ed im»

herbe.

L*anticaAbbaziadei Benedettinidi

Werden

in Westfalta possiedeuna scatoladi laminette d*avorio con sacre rappre-sentanze,fraqueste mirasi quelladi S.Oinseppenella

forma

soddeseritta: inetàfiorentevedesi nel sarcofago di S. Tro-fiinoin Arles; con brìizolatabarba nel musaicodi S.

Maria

Maggiore ossia di Papa Sisto III ed in altfi: concliìudo col

l)j R-ossi: Che S. Giuseppe effigiato presso alla Vergine nei s;ircofagi di Roma, iritalia cdellaPranoia, tui dittici di S.»

M.vriaMaggiore ed anche nell'antica iscrizionediSevera, ra-de volteessier barbato edi formesenili^

ma

per lopiii

gio-XaU: up. 1t,V,7, lì. (19) Sapidi: C.4. iSS)Gap,,l'IV. 5.

(33)

vane ed imberbe, vestito dì tunica breve e succinta,

rarrssi-raamente tunica e pallio (21)». Chi desidera maggiori noti-zie riscontra il Bullettino di Archeologia Cristiana del

De

Rossi (22), e il Divoto di S. Giuseppe: (23j ed intorno

all'e-tÀ, la lettera del R. P.Garrucci alDirettore del citato

Bal-lettino il divoto di S.Giuseppe (24).

FinalmenteS. Giaseppeò scalzataai piediindicando la mesebinìtà dellagrott»eIlasantitàdelluogo santo;edi

Pa-dri

hav

volotoadditarci laChiesaibndatae-santifieata

da

Ge-sti f aperta a tntte legenti quale scuola della povertà ed umiltà evangelica.Quanto pitrsono semplici ed amilii

mi-steridellanostra santa fede» altrettanto riescepitr sqaisH»

la doleettsaehesi provanelmeditaHir

Maria haicapelli crispatidai latidelletempia coti ispar-tizione,ed apparisce sedutasoprail macignoravvolta nel pal-lio giacché, essendo andata ad iscriversi e nonavendo trovato albergo. Quia non erat eis locus indiversorio ^25). Si riparò nellaspelonca, nella quale, cosa mai poteva trovarsi?

E

co»

me

asseriscono gli antichi scrittori deiluoghi santi, (26) che testimoni oculari diquei luoghi che descrissero, la spelonca

dove naoqheG^eshdicono: Postaneirultima estremità di

Bet-lem

versola parteorientale, era scavata in unarape,onde

S. Girolamo lachiamò:

Exigunm

terraeforamen (27)#Maria èin atto propriodi chi pensa quasiincontemplazione deiri-nonarrabile mistero della nascita. Maria conferens in corde

suo (28).Tacita nel suo cuore medita dicendo trà se stessa:

(21)DeRossiImma?:,scelte 7, (22)Idem,Ann.3.p.2.-;32 (23)AnnoISf.i.fase,IV Modena

(2i)Idem18G4fase.Vii, (25)S. Lucac.l.v. 7.

(SS) Bitaclifai.bt$>fe.Ismk.din:II. (?7iLibre11.«p.7.8.aiIHaTceMam

(34)

-

34

Lo

Qudrirò dilatte o lo riguarderò

eome

Dio?

Lo

stimerò

come madre

o loadorerò

come

ancdlla?,

Lo

stringerò

come

figlio, 0 lo adorerò

come

Dio?

Ed

intanto pensiero f^uarda il casto Sposo, col quale vSjjeississirno si trova nei monumenti

antichi dell'arte cristiana.Tantevolte ò ripetuta questa scena nelle romane catacombe; Maria ora siede col Fiiiliuolo che

le posasul grembo, ora accanto al casto Sposo come la

ri-conosce il citatoP.Garrucci su d'un arcosoliodelcimitero di Callisto. ^29) Sono delle varianti che servivano per parlare ai sensi dei fedeli per ritenerea

memoria

i miracoli, le

pro-fezie, i misteri; gli arteficiprovetti neirarteconforme airin-dole simbolica di quellacristiana,nulla facevano

a

caso

sen-za averecertamente rapprovazionedei Padrie Teologi. Oli! sequesti potessero svegliare ed accendere noli*età presente,ainemicivicini che lontani della nostra santa Fede,

(cheil Signore possaalsentierode! verorichiamare) quella

cristiana pietà e religione che i padrinostri alimeutavauu e

coltivavano!...

Tra gli ornamenti, non ist'uggono alla osservazione del conoscitore i rami, i fiori, le frondi e le rose che appaiono

dipinti nei vani e negl'intervalli, diun rossocupoenerastro,

segno della bellezza edei buon odore dello virtù, le quali

sonoappunto quelle rose incorruttibili coliequali il Giusto

andràinperpetuo gloriosamentenei cieit.^Sonotuttiallusivi alle buoneopere chefacciamo unitamente aCristo,ciò alla fede in Inied allasuagrazia, del ohe TApostolodelle Genti,

ci chiama ramisanti,siccome ne è laradice GesùCristo. (oO)

|! però dicevaAmbrogio nella stessaEpistola di S. Paolo ai

Romani: Che ognun di noi considerando,

come

la divina

mi-sericordia,di selvatiche cattive [tiante ci abbia fatti (con in-ferirci a Cristo) alberi domestici e buoni,che ci coltiva ed

abbevera col suo medesimosangue preziosissimo.

{2f))n. G;<rrtirriailSlacarJiUafiiogHpUp ìli

UL

(30jCip. ti.V.li).

(35)

35

Xi! jjolo nei sarcofaji,'! trovansi dipinti i fiori,

mn

anche

sì 4ir deirenidito Abbate Di

Marzo

(31)«Cosi nelle

Cata-combe

di Siracti»a,

come

altroTe in tutte, rediamdipinte le

tombecristiane difiori e di rami verdeggianti,

come

emblemi

di eterna primavera edi vitale rinnovamenti» dellospirito* Nelle piegiie delleBgure vedonsiijortìlati avanxidi color

carminio sbiadito,conservandosi ancor vivo in alcune penne!*

late. Puossi asserire

insomma

di non osservi vuoto lasciato senza una figura (Vimportanza o qualchetocco di pittura, ed in ispecial

modo

nel f^ruppo delledonne del coperoiiio e nella lineadi divisione tirata tra il primo e secondo piano.

Sono tuttequeste immaitini, simixdi ed emblemi, che al

dir d'una gloria vivented'Italia, Niccolo

Tommaseo:

« Sono un principio di scienzaarcana, principioche la dottrina

su-perbasquadra freddamente con Toccbio della mente,

Tomi

Ità

semplicelo comprendeesultando nel suocuore: iviè un con-sentimentod^intelligenze e di voleri ispirato, che

ka

origina

da

concordiadi credenze,polechéladdove roanehi questa nnìtÀ egli è evidentechenon può aversi simbolo

comune

>. (32)

Sottoil velame dei geroglifici ed emblemi, i cristiani

non curandolaforma rude edimperfetta, purclieperò

esprìme-vano la forza de" concetti, del scntinicnto e deiridca,

scolpi-vano nei cimiteriali monumenti,dicendoancora il fìosio.(33)

* Sotto ilsimbolo deifiori, erano bensìadombrati nel-l'anticaChiesa i donidelio Spirito Santo,e quindi nella Pentecosteera costumedi gettarne dalfalto dei templisopra

i fpdeliassembrati; ilguai usoconservasi pressoa poco in

^Sicilia 'nelgiorno<li

Pasqua

di Resurrezione,dove inalcune

Chiese sispargon fiori esi fanvolare uccelletti,

(31)Helleartiio SirillaY.11:p.9.

(32)liellcizae Civiltà

Dei Simbolidell'artecristianapag. 193.fc'ireoze.Le

Honaicr.

(31/RomaSeller, lib.i. c. 6.

(36)

36

cha primosotto

T

aspetto artistico esplorò le

romane

cata-combe

per benseilustri: Di esse servivansi

come

di simboli

ed emblemi peresprimere i loro concetti»procurando

eoa

tali messi eccitareed aiutare1*intellettoalla conaiderasione deidiTÌni misteri; nelmodo» chefacevanogli Egisiiconiloro

geroglifici:ansi

come

fecero neltestamento Vecchioi santi

Profeti, enel

Nuovo

ristesseSalvator Nostro;del quale

di-cono gliEvangelisti, Matteo alcapo

XXIV

e

Marco

alUT:

Sine parabolis non loqaebatnr eis.

E

avea detto il Suluiisla

in persona Sua: Aperiam in parabolis oj; nìcum. (34) Colle fi^iii-e adunque, tratte dalla storia del Vecchio e

Nuovo

Testamento procuravano, egli conchiude, di eccitarsi

ali*imitazione di quelle persone che rappresentavano, ed in conseguenza air odio del peccato ed air acquisto delle virtU;

ma

con laconsiderazionedi esse si stabilivano nella fede e

neilorodogmi;particolarmenteinquellodeirimmortalità del-l'animaeresurrezionedei corpi»con la qual certezzasi

dispo-nevanojpiti facilmente

a

sopportare più volentieri le persecu-zioni»i patimentie lostesso martirio»alqualedoveaseguir laremunerazionedella gloria eterna: che perciòtutte lefigure cimiterialihanno relazione a questoarticolo della

Resurre-zione ».

Il resto d'iiitorno l'urnaò tutto picchiettato a squanimo

intagliate a scalpello. Entro rinvengonsi avanzi d'una ca^isa

di sfatto piombo, pocomeno d'un centimetro di spessore;

non

unaliala, un vasello o raortuarii arredi ss'invennero;

onde

dalfessersi trovatolatitato con arte ed injAù pezzi infranto

unlato del coperchio,ricommessocon multadi tenace cal-cestruzzo, fa arguire e congetturaredi esserestato il

depo-sito toltoi edin pìU sicuro luogo trasferito per non es^er fattopredadairingordigia barbaricaofuratodàqualcheman<r

^

profana devastatrice*

(3»)Sìlino11e.2.

(37)

-

37

Questo mio amicoSi;i;norSalvatore Politi aiutante del pa-trio museo dovelasurriforita ai'caistoriata è stata collocata sopra due antichi capitelli * ne ha fatto fedeledise^^pno

,

imi-tando colla massimaaccuratezza e maestria tutta propria,il

earAttere della scultura originale acciocché l'erudito viaggia-tore possa seoprire quelle particolarità sfuggite alla foto* grafia.

Diverseemolteplicisono leibvestigasionisarie perfls*

«ame

il preeisotempo,e pel titolo di Conte.Eglièeerto ed

incontrastabiledi non appartenereaitempieroioldel Cristia-'nasimoquandoi primi eredenti, figli della Croce, confinati inquei sotterranei speelìiedoscure làtèbrestabilironoi loro eonvegnì.Che sia del terzosecolo non può avverarsi non

ri-levandosifinezza no precisione d'arte, giacché allora le arti

non solo fiorirono,

ma

bensì perchè non s'introdussero giam-mai sarcofagi nelle catacombesenon dappoi;e su questo pog-giando, alcuni lo fan rimontare al tempodella vandalica o

gotica invasione,altri ai tempi di Belisario quanto fu tolta la Sicilia dal dominio di quelli, in quello stadio appunto quando le belle arti neglettemancaronodi progresso.

Queste urnesepolcraliperòin

Roma

si okiamavanoPi*

li,scolpiticonfigure goffe,senza proporzione,senzamorbidezza ed espressione,ohe, al dir di Milizia:(35) Per lo piùeran

lavoridozzinalipernegozioesicompravantutte fatte.»Dagli antichi furono detti Sarcofagi avendo presotal

nome

daquei sepolcri fatti di pietrao

marmo

Assio che in grecochiamasi

*Ilgiorno

i5

delloscorso Giugno fa portata in festa dallecatacombe incittà,

chiamando

V

attenzioneditutti

La

presente illustrazionefa scrittain quei giorni^

ma

dif-fidandodi

me

stesso ne diìnisi ilpensiero:ora cedendo

uni-camente alle istanzedi variiamici l'ho data alla luce.

(JS)Diftiosar.di BrlleArtitom.1. p. 9Zi

(38)

38

così da sarx carne e fagein mangiare e dai Latini sarcos et phago

come

porta San Ciriaco, c ciò dalla proprietà cheavea di rodere la carnedei cadaveri e che poi per similitudine di quelli cliiamaronsi sarcofagi tuttelecasse di

marmo

da

mor-to, benché ordinarioe comune,al dir di Giovenale e Plinio.

(36) Furon detti ancora Cineraria o Columbaria acagione delleceneriohe yìsi deponevano(31) e solevanliornare .di

statuee dieose sacre inquellagntsache di leggende, sto* rie e simboli profani praticavano 1 gentili,del quale co»

stume deiCristianinefamensioneS«Gre<;orioTuronense(88) e pitiche mailo attestanogli stessi monumenti, con ispeoia»

litftil sepolcrodiGionioBassonel Vaticano, ohel'anno359

mori nella Prefettura essendo ancora ncofito,nel quale si

ve-donoin bassorilievomoltissime rappresentanze simili a quelli del nostro, come porta Arrighi. [30] Il sarcofago di Probo

mandato da S. Ambrogio ai Milanesi poco o nulla difteri?ce trovandosi identiche lefigure; quello summenzionato di An* conanel sotterraneo a

manca

delia Cattedrale cherimonta

airanno880. [40j

Or

segli stessi,differiseono, se nonin pochiaccidenti

,

e nellaforma, struttura,rappresentanae edaltro dal trostro,

(digran lunga più prezioso ed importante di quelli finora conosciuti) debbanecessariamenteinferirsi dì appartenere se

non al «IV.almenoal

V

osesto secolo

come

di quelli dagli archeologi è stato provato.

Addippiù non dubftie prove ci oHVe la nostra storia

pa-tria.

La

Sicilia tutta in quei lacrimosi tempi era divenufa il

campo

di battaglia della ferocia barbarica, teatro sanguincìso di vincitoriedi vinti. IYaiidaiiAriani impadronitisi delia stessa

»

(36) Giovcn.Sat.10 PUn.lib. 36r.17..

O'i)Forc<>llinlallaparola Coluiubairium. (:!8)D»;jilor.Confcss.

Tom. 1.lib.2c.10p 277.

140;iidkì Tom.V.Osscrv.iclUr.pag. 195

-

Tulihnota XV/.

(39)

39

Tempìrono di lagrime edi sangue, diladronecci e di rapine; arsero edistrussero i monujienti della fede, violarono

mona-steri L'ià profanati e deiloro tesori spogli; la loro crudeltà sfogarono contro i seguaci del Nazzareno;petti cristiani spoz-zaronsi piuttosto anziccliò cedere alTarianica osto; violentate le coscienze, perseguiti a morte i Sacerdoti, distrutto l'altare, sparso a torrentiilsanguedeicampioni dellaFede, laSicilia chiederà stacca ed insanguinatamiteziEae pace.

Dopo

di aver

fatto pesare perben 02 anni il lorogoverno di ferrosa Tìn-tieraSif^^lia, discacciatiiVandalivennequesta soggiogata dai Goti,costituendo Teodorico, loro Re,Palermo per piasxa d*ar-mi. Sotto ilgovernodei Goti,abbencliè ildi loro

nome

espri*

me

.barbarie e distrazione inItalia, per la Sicilia suona sìm*

patiaperchèebbe amministrataequità, rettitudinee giustizia.--Siracusa regina tralegrecaniche città,Capo allora del-la Sicilia e Principe (41) venne riguardata a preferenza delle altre ed alla reggenza di un Conte venne commessa il

quale regolasse gli affari civili; polizia, giustizia, finanze. Il Conte scelto venne tragli uomini più illustrie laCorte di-ceasi siracusana, non già perchòcomandava lasola Siracusa,

ma

perchè Metropoli del

Regno,

perciò diceasi il Contedi Siracusa c la Corte siracusana.Aaree erano leleggi dateai

Governatori o Corniti,perchò attendesseroa non dar motivo al.litiganti di non ricorrerealRe. Badate (diceail

Prin-(il)Siracusaerasupcriorealla stessaAlene per confessionediTi»ciilitedendio

Pelopen.J.7aotilaoissim tn

U

eìtÌ4grecheebellissMn»sopraintte,giusta la tesUmonianta delsommoOiatore fioDasoinVernmI.VeiU Taterl»Man.lib.2

'

cap. 8. Floro cap.1«.7.Solino

e

6.Xolti tcrìltorl ohIoro In errore

chia-mandolaseconda (h.[.oAtene,fllrntroraccontaTueidHe, che uritandoBiinAlese

sedoveasiportarela}.'iirrrainSiVilia,gli oratori,onde iiworaffgiarnc laintra* presadiceaiio

,cheSir;.ni.satraassai inferioreadMeno...lacitoperò1'esercito

Grecosolfeiile pinnescia«ur».,cspr-rimcnlò le lunv.di Siranisa,IViciaebbe a serifore9f^ì Alealesi: ChenuWiaffattonmAùtip.sitpemrta SìTfrexLta

EPJu- •

tar«« rltiama Siracusa: cillà dob hiìmisdi Atene

-

ViladiI^icia irad. del

Pompei.

(40)

40

cipe) che dalla Sicilia non mi giungano querele

ma

lodi,

mi

rincrescerebbe che chi domandasse giustizia dal Governatore

fosse costretto a venire da lontanipaesi a lamentarsene.[(42)

Le arti sebbene s'informarono alla dcprava/.ione del se-colo, benché non favorite con ardore, non perciò sparirono

del tatto; anzi destinato venneun*ufficiale civico(Edile)che

Tegliasse alla custodiaeconaeryasione dei monamenti rigoar-dati

come

testimoni deirantiea grandezza.

Ai

Contisiconcesse lafascia

come

erasolitoconcedersi

per distintivo di onore ai Iifagistrati delpopolo

romano

o

delle prorineie dipendenti. 11

Re

Goto infatti, neiranno di Cristo 510,conferìadÀrtemidoro

nomo

illostre la Prefettnra di

Roma,

ed insieme con essa lafasciaconsolare, dicendo:In* l'ictionera, felicitor tertiam, ad Prefecturae urbanae ctilmen

erigimus;tribuentes feibi in ea civitate fasces ubiperpetuisunt lionoros. ^43) Ciò mi fa pili confermare che anche al Conte

di Siracusa sopra il polisco e militare reggimento soprain-teudente,anche questa venneconcessa,

come

scorgesi il Conte

Valerlodellastessa fregiato.

Tra

gli usimuliebridi quel tem-posi ha,che ledonne crispavanoicapelliripiegandolesopra

gli orecchi,poi in nodilistringevano dietrola naca, ideati*

camentealcostnme ohe neirAdelfiasi ravvisa.

Da

questidne

personaggi-solamenteTarcheologo pnò formare uncriterioper fissarneiltempo. Se i Gotidunque occuparonolaSiciliaper

anni 33

(A.C.502—

535) dopolavandalica invasione,avvenuta

nello scorciodel T.secoloeiprimordii del VI.edinSiracusa in quel torno fu stabilito per la primavolta il Conte;se tale era la foggiadel vestire di quel tempo, quale negli stessi si

ravvisa,bisogna conchiudcre,di riferirsi il prezioso sarcofago a Valerio Conte in Siracusa imperante sottoil governo de-gli stessi.

Temeraria ed incauta sarebbe stimata la

mia

asserzione

(li)Cannimi. Tar. 1ib.Gforn.il. (iZ)IJtiA Epist.i2 e8(!jr,

Riferimenti

Documenti correlati

pubescent stems and leaves; glabrous to nearly glabrous silicles (variable

adop- ting the perspective of urban environment development, foam theory describes a process of growing fragmentation of the urban territory into cellular clusters:

Franco Ferrarotti, Professor emeritus at ‘La Sapienza’ University of Rome; since winning the first Chair in this discipline in Italy in 1961, he has been considered the Fa- ther of

Considering the irradiance-dependent phenotype and the similar photosynthetic properties compared to the WT case (Figs.  3 , 5 , Additional file  1 : Figure S4), the

Starting from a thorough review of the literature, it is thus clear the need to support companies in the decision-making process by offering an innovative framework encompassing the

COLORA IL PIEDE DESTRO DEI BAMBINI DI BLU, IL PIEDE SINISTRO DI ROSSO (RICORDATI CHE LE LORO DESTRA E SINISTRA SONO!. INVERTITE RISPETTO

Effettivamente, è innegabile che l’aumento dei rifugiati abbia avuto degli effetti svantaggiosi sulla popolazione giordana più umile; ciononostante, è bene riconoscere che

Nel caso di funzioni ricorsive, il programmatore stesso della funzione fattRec dovr` a preoccuparsi che le chiamate ricorsive rispettino la precondizione: nel nostro caso,