Ida Pucarelli
Università di Roma
“Sapienza”
Lo scopo di un bambino è quello di diventare un adulto sano. Il bambino non è infatti un adulto in miniatura.
Durante l’infanzia e l’ adolescenza avviene lo sviluppo e la maturazione di tutti gli organi ed apparati.
La crescita è un processo che inizia nel grembo materno e continua fino alle soglie dell’età adulta, cioè fino a circa 18 anni. Essa coinvolge tutti gli organi e tessuti.
LA CRESCITA
La crescita è l' indice più sensibile di salute del bambino
La crescita, come è noto, non consiste solo in un aumento delle dimensioni del corpo, ma anche in una modificazione dei rapporti fra i diversi segmenti corporei (la testa, per esempio, che rappresenta circa ¼ della lunghezza totale del neonato, diviene circa 1/7 della statura totale dell’adulto) e in una maturazione funzionale e biochimica dello organismo (per esempio, l’acquisizione della capacità riproduttiva).
Si tratta, quindi di un processo complesso e non uniforme, condizionato, così come tutti i processi biologici, in modo multifattoriale dall’interazione fra eredità ed ambiente.
Alcune variabili auxologiche sono maggiormente condizionate dal genotipo (per esempio la statura), altre dall’ambiente (per esempio il peso).
PERIODI DI CRESCITA
4 statura adulta
3 picco staturale 1 alta velocità
La crescita di un bambino può essere paragonata ad una strada che viene percorsa a diverse velocità nelle varie epoche della vita
PERIODI DI CRESCITA
primi 4-5 anni di vita: alta velocità
(da 25 cm/anno all’ età di 1 anno a 7 cm/anno all’ età di 5 anni) 5-10 anni: velocità più ridotta ma costante (circa 5 cm/anno)
verso i 16 anni nelle ragazze Pubertà: alta velocità (9-10 cm/anno)
Picco di crescita statura adulta
La via attraverso la quale eredità e ambiente
interagiscono a vari livelli, nel determinare la
crescita e lo sviluppo, è un’asse
neuro-ormonale che, per agire, necessita di una
sufficiente disponibilità di nutrienti e di un
sufficiente stato di salute.
FATTORI CHE INFLUENZANO LA CRESCITA CORPOREA
potenziale genetico
variazioni stagionali
Non siamo tutti uguali…..
Ci sono molte ragioni per cui alcuni bambini sono più alti e crescono più velocemente, mentre altri sono più bassi e crescono più lentamente.
Gran parte del nostro aspetto deriva dalle istruzioni date dai geni, contenuti nei cromosomi in ciascuna cellula.
L’ altezza, infatti, così come il colore dei capelli, degli occhi e della pelle, è un carattere ereditato attraverso i cromosomi trasmessi dai nostri genitori.
FATTORI CHE INFLUENZANO LA
Si calcola l’ altezza media dei genitori
Si sommano l’ altezza del padre e l’ altezza della madre Si divide il totale per 2
Esempio:altezza padre 176 cm altezza madre 164 cm altezza media: (176 + 164)/2 = 176.5 cm
Si aggiungono 13 cm se maschio, si tolgono 13 cm se femmina
Altezza predetta
potenziale genetico ± 8,5 cm
L’ altezza di un bambino dipende dall’ altezza dei suoi genitori
Generalmente……
le bambine si portano tra l' altezza media dei genitori e
quella della madre
i bambini si portano tra l' altezza media dei genitori e
quella del padre
la crescita di solito è più lenta in autunno-inverno e più rapida in primavera-estate.
Quindi ci sono alcuni periodi in cui la crescita è ferma e la statura non cambia, mentre in altri periodi è più veloce.
Prima di confermare un’ eventuale modifica della velocità di crescita, è necessario misurare il bambino nell’ arco di tempo di 6-12 mesi (nei bambini più piccoli anche 3-4 mesi).
VARIABILITA' STAGIONALE DELLA CRESCITA LINEARE 3 4 5 6 7 8 in cr em en to ( cm /a n n o )
La crescita non è un fenomeno continuo
100 110 120 130 140 4 4,5 5 5,5 6 6,5 7 7,5 8 8,5 9 9,5 10 età (anni) al te zz a (c m )
A partire dall’ età di 10-11 anni le bambine presentano una modalità di crescita diversa dai bambini
Il picco di crescita puberale avviene a 11 anni nelle ragazze e a 13 anni nei ragazzi
la velocità di crescita è di 9 cm/anno nelle ragazze e 10,3 cm nei ragazzi
la statura finale è mediamente di circa 13 cm più bassa nelle ragazze rispetto ai ragazzi.
PROPORZIONI CORPOREE DURANTE LA CRESCITA
vita fetale
maturazione in senso cranio-caudale testa > tronco > bacino NEONATO cranio 1/4 delle dimensioni corporee
ADULTO cranio 1/7 delle dimensioni corporee infanzia
crescita in senso caudo-craniale piedi > gambe > cosce
segmento superiore/segmento inferiore
ormoni sessuali: tronco e saldatura ossa lunghe GH crescita degli arti
NEONATO = 1,7 10 ANNI = 1 PUBERTA’ < 1 ADULTO = 1
Per crescere si utilizza l’ energia, che proviene dagli alimenti.
Una nutrizione eccessiva comporta peso eccessivo (obesità) e una crescita staturale più veloce.
Una nutrizione scarsa comporta scarso peso (magrezza) ed una crescita staturale più lenta.
Dal 1900 ad oggi, per il miglioramento delle condizioni economiche e di salute, si è verificata una tendenza delle nuove generazioni ad avere altezze sempre maggiori.
Anche l' epoca della maturazione puberale tende a cambiare, con una tendenza all’ anticipo della comparsa dei primi segni puberali e dell' età della prima mestruazione nelle bambine.
158 160 162 164 166 168 170 172 174 176 cm 1931 1941 1951 1961 1967 anno di nascita
Statura media dei coscritti alla visita di leva
sud
Il modello accrescitivo delle diverse variabili corporee però
non è uniforme: vi sono organi o apparati che crescono molto
rapidamente nei primi mesi di vita (es. cervello), altri che
presentano una crescita più graduale e costante (es.
scheletro), e altri che mantengono le stesse dimensioni per
anni per poi ingrandirsi rapidamente (es. apparato genitale)
durante la pubertà
.
Il
controllo
della
crescita
attraverso
misure
antropometriche inizia già nella vita prenatale,
valendosi
principalmente
dell’ecografia
o
ultrasonografia
che permette di rilevare alcune misure
fondamentali quali la
lunghezza vertice-sacro, il
diametro biparietale, la circonferenza addominale
.
Alla nascita, dopo l’osservazione e i test per accertare la normalità delle funzioni vitali e lo stato di salute del neonato, si procede alla rilevazione delle prime misure essenziali: peso, lunghezza, circonferenza cranica, misure che successivamente devono essere prese fino a tre anni periodicamente, dapprima con modalità settimanale (il primo mese di vita), poi mensile (fino a sei mesi), quindi ogni 3 mesi.
Dopo i 3 anni si continuerà a misurare
la statura
eretta, la statura da seduto e il peso
, preferibilmente
ogni sei mesi. A queste misure si potrà aggiungere,
nel caso di eccesso ponderale o di obesità, la
misurazione delle pliche cutanee.
E’ essenziale che le misure delle diverse variabili auxologiche
vengano rilevate mediante
strumenti precisi
, periodicamente
tarati da
misuratori esperti
, sottoposti a controlli di qualità. La
tecnica di rilevazione, inoltre deve essere standard e accettata
in sede internazionale. Anche quando si tratta di misure
facilmente rilevabili non sono rari gli errori. In campo
antropometrico si devono tenere presenti tre errori derivanti
dallo strumento utilizzato, dall’osservatore e dal soggetto
esaminato.
LUNGHEZZA/ALTEZZA
PESO
CIRCONFERENZA CRANICA (nei bambini fino a 2
anni)
ALTEZZA DA SEDUTO (rapporto tra segmento
superiore ed inferiore)
Altezza:
statimetro a muro, posizione corretta del bambino,
esperienza del misuratore (media di tre misurazioni che
dovrebbero essere differenti per meno di 2 mm)
Lunghezza:
infantometro, due esaminatori; posizione
corretta se bordi inferiori dell’orbita sullo stesso piano
verticale dei meati uditivi esterni
Altezza da seduto:
b. seduto con dorso appoggiato all’asta
dello statimetro o distanza pube-terra
Statura da Eretto è data dalla distanza verticale dal vertice alla pianta del piede. Il vertice rappresenta la sommità del capo, quando la testa è orientata nella posizione orizzontale di Francoforte.
Strumenti: la misurazione della statura viene effettuata mediante lo statimetro. Lo statimetro, attualmente, più affidabile è quello Harpenden, che possiede requisiti di facile lettura e indeformabilità. La rilevazione viene fatta in centimetri e millimetri mediante lo statimetro, preferibilmente quello di Harpenden, che coniuga una facile leggibilità ad una utile indeformabilità.
Lo strumento deve essere frequentemente e periodicamente tarato mediante raffronto con una verga di metallo di lunghezza nota.
Al di sotto dei 2 anni: si misura la lunghezza da supino mediante un infantometro o statimetro orizzontale. In questo caso il bambino viene disteso sul piano dello strumento con la testa, in posizione di Francoforte verticale, contro l’assicella fissa e i piedi, tenuti ad angolo retto rispetto alle gambe, dal lato dell’assicella cursore.
•
Per questo tipo di misurazione è richiesta la presenza di almeno due operatori: il primo mantiene la testa in posizione corretta ed il secondo mantiene la corretta estensione della ginocchia e muove il cursore tenendo fermi i piedi.•
È necessario, durante la manovra, applicare una lieve pressione a livello delle caviglie per permettere il completo allungamento del corpo.•
La lunghezza supina è, in media, di 2 cm superiore alla statura da eretto, ma questa differenza varia da bambino a bambino in un ambito che oscilla da 0 – 3 cm.Infantometro
Statimetro
di Harpenden
Armonia di Crescita: Quantificazione
Segmento superiore: viene misurato dal punto medio più
alto dell’osso pubico all’estremità del capo.
Segmento inferiore: viene misurato dal punto medio più alto
dell’osso pubico alla pianta del piede.
Nel soggetto proporzionato il rapporto Segmento Superiore/Segmento Inferiore è: alla nascita > 1.7 a 3 anni > 1.3 7-10 anni 1.0 oltre i 10 anni < 1.0
La statura da seduto: è data dalla distanza fra il vertice e il piano orizzontale tangente alle protuberanze ischiatiche. Misura, dunque, il segmento superiore del corpo (tronco + testa).
Per la misurazione della statura da seduto esistono strumenti appositi costituiti da un sedile e uno statimetro, anche se è sufficiente utilizzare un normale statimetro Harpenden e uno sgabello metallico indeformabile di altezza nota (in genere 40 cm).
Per rilevare la statura da seduto il soggetto viene fatto sedere sullo sgabello con schiena e natiche ben appoggiate al piano verticale dello statimetro. Le gambe poggiano su una sbarra fissa regolabile formando un angolo retto fra coscia e gamba, le braccia sono rilassate con mani appoggiate sulle ginocchia. Per ottenere il valore della statura da seduto è sufficiente sottrarre al valore della misurazione complessiva (soggetto + sgabello) quello dello sgabello.
Il rapporto fra statura da seduto e statura da eretto è molto utile in quanto ci informa sulla lunghezza relativa degli arti inferiori.
La misura da seduto, viene generalmente rilevata al di sopra dei 3 anni di età, in casi particolari (acondroplasia o altri dimorfismi) può essere rilevata al di sotto dei 3 anni.
Tale rapporto, infatti, è alterato in alcune patologie quali, ad esempio, l’ipocondroplasia, l'acondroplasia, la sindrome di Turner e l’ipotiroidismo. Nella bassa statura da deficit di GH, invece, tale rapporto non è alterato.
Apertura braccia (SPAN)
Distanza compresa tra le punte del terzo dito delle due mani,
quando le braccia sono estese perpendicolarmente al corpo.
Nel soggetto armonico lo SPAN è:
mediamente inferiore all’altezza di circa 3 cm nei primi 7 anni di vita
corrisponde all’altezza tra 8 e 12 anni
Il peso, che rappresenta l’insieme della massa
magra e di quella adiposa, deve essere rilevato
mediante
una
bilancia
che
assicuri
un’approssimazione di kg 0.1.
Il soggetto viene pesato nudo o con il minimo di
indumenti, possibilmente al mattino, a digiuno e
dopo aver urinato.
Un metodo più affidabile è quello dell’indice di massa
corporea (BMI= Body Mass Index), che si calcola nel
seguente modo:
BMI= peso in Kg x 100
(altezza in metri)
2A differenza dell’adulto, in cui il BMI ha un intervallo
fisso che varia solo a seconda del sesso, nel bambino
varia, oltre che con il sesso, con l’età.
COME CALCOLARE L’ECCESSO (O IL DIFETTO)
PONDERALE
Per la misurazione della circonferenza cranica si utilizza un nastro millimetrato, flessibile ma non estensibile che deve passare sulla regione frontale al di sopra del bordo orbitale superiore, in corrispondenza delle bozze frontali, lateralmente in maniera simmetrica e sulla regione occipitale in modo da misurare la circonferenza massima. Questa misura va rilevata dalla nascita ai 3 anni.
La misurazione della circonferenza cranica è quindi, importante, ai fini clinici, nella prima infanzia, soprattutto nei primi mesi di vita. Secondo gli accordi internazionali è accettabile come prima misurazione quella eseguita entro 7 giorni dalla nascita, preferibilmente fra le 48 e le 72 ore postnatali. La misurazione effettuata immediatamente alla nascita è poco affidabile a causa dei fenomeni plastici del capo del neonato subito dopo il parto mentre successivamente può essere alterata dalla presenza di un cefaloematoma esterno.
Vi si possono distinguere almeno 3 fasi:
1.
una prima fase di crescita rapida dalla nascita fino ai 3-4
anni, per cui la lunghezza alla nascita aumenta del 50%
alla fine del primo anno; la pendenza della curva diminuisce
poi gradualmente fino ai 4 anni circa;
2.
una seconda fase di crescita piuttosto regolare fino all’età
puberale;
3.
una terza fase di crescita rapida (scatto di crescita
puberale o spurt) e successivo arresto accrescitivo,
corrispondente alla pubertà e al raggiungimento della
statura definitiva.
Un
maschio
"tipico" (cioè di peso e lunghezza medie alla
nascita, che cresca a velocità media lungo il 50° centile e
attraversi le diverse fasi della crescita con un ritmo maturativo
medio) ha una statura minimamente superiore alla femmina
"tipica" durante la fase prepuberale.
La
femmina
entra però in pubertà mediamente prima del
maschio e presenta lo spurt circa 2 anni prima di questo,
superandolo temporaneamente in statura.
Il maschio a sua volta la recupera dopo lo spurt e raggiunge una
statura finale di circa 12,5 cm maggiore rispetto a quella della
femmina. Questa differenza (di
12-13 cm
) è costante per maschi
e femmine adulti appartenenti allo stesso centile.
CURVE DI CRESCITA
•
Confrontare l’altezza del soggetto in esame con
quella della popolazione normale
•
Monitorare longitudinalmente un dato parametro
auxologico
• LA CURVA DI CRESCITA TRA I 2-3 ANNI E
L’INIZIO DELLA PUBERTA’ SEGUE UNO
SPECIFICO PERCENTILE
CRESCITA STATURALE
L’utilizzo dei centili è clinicamente molto utile e risponde a una serie di domande, tra cui: che percentuale della popolazione presenta una certa altezza? Tale metodo suddivide infatti il campione in 100 parti uguali (cioè comprendenti lo stesso numero di soggetti ordinati, ad es., per stature crescenti) indipendentemente dai valori assoluti della statura.
Si utilizzano comunemente il 3° e il 97° centile come centili estremi della rappresentazione, in quanto fra questi due valori è compreso il 95% circa delle osservazioni (o il 5° e il 95°, tra i quali è compreso il 90%). Ciò equivale a dire che il 3° e il 97° centile lasciano fuori il 5% circa delle osservazioni che rappresentano i valori più bassi e più alti di una determinata variabile.
Formule per calcolare l’altezza media
Alla nascita 50 cm
A 1 anno 75 cm
2-12 anni età (anni) x 6 + 77
Velocità di crescita (cm/anno)
• Alla nascita : 50cm
• 1° anno: + 25 cm (incremento della statura pari al 50% della lunghezza neonatale) 75 cm
• 2° anno: + 12.5 cm (incremento della statura pari al 50% della crescita nel 1° anno) 87.5 cm
• 3° anno: + 8 cm 95.5 cm
• 4° anno: + 7 cm (nel quarto anno, raddoppio lunghezza neonatale) ~ 100 cm
• 5°-10° anno: + 5 cm
• 10°-18° anno: + 6 – 7 cm
• incremento staturale di ~ 20 cm (F) con arresto ai 16 anni (picco di velocità di crescita pari a 8,5 cm/aa ad 11.5 anni con rallentamento fino ad arrestarsi ai 16 anni)
• incremento staturale di ~ 30 cm (M) con arresto ai 18 anni (picco di velocità di crescita pari a 9.5 cm/aa a 13.5 aa con rallentamento fino ad arrestarsi ai 18 anni)
Formule per calcolare il peso medio
Alla nascita 3.25 Kg
3-12 mesi età (mesi) + 9 / 2
1-6 anni età (anni) x 2 + 8
Formule per il calcolo del peso medio
• Primi 2 anni: velocità di crescita ponderale elevata - Nascita ~ 3 Kg
- Peso raddoppia a 5 mesi ~ 6 Kg (x 2) - Peso triplica a 1 anno ~ 9 Kg (x 3)
- Peso quadruplica a 2 anni ~ 12 Kg (x 4)
• Dai 2 ai 5 anni: aumento di 2 Kg/anno
• Dai 6 ai 10 anni: aumento di 1-2 Kg/anno
• Dai 10 ai 18 anni: aumento di ~ 20 (23-27) Kg (F) (con picco di incremento a 12 anni) aumento di ~ 30 (27-37) Kg (M) (con picco di incremento a 14 anni) L’aumento del peso alla pubertà segue quello dell’altezza con ritardo di ~5mesi
Maschi (Kg /anno) Femmine (Kg /anno)
11° anno 3.3 4.1 12° anno 4 5.3 13° anno 4.9 5.3 14° anno 6.2 5.2 15° anno 5.9 3.4 16° anno 4.9 1.4 17° anno 2.3 0.6 18° anno 1.1 0.2
CDC, 2000 Femmine 0-36 mesi al te zz a e pe so Ci rc on fe re nz a cr an ic a Maschi 0-36 mesi al te zz a e pe so Ci rc on fe re nz a cr an ic a
CDC, 2000 Femmine 2-12 anni al te zz a e pe so BM I Maschi 2-12 anni al te zz a e pe so BM I
CRESCITA STATURALE
La crescita staturale è fortemente condizionata
geneticamente, in particolare dalle stature dei genitori. In linea di massima è giusto affermare che da due genitori di bassa statura è più facile aspettarsi figli di bassa statura e viceversa. Tale metodo individua i seguenti parametri:
statura media dei genitori corretta per sesso (midparental height);
statura bersaglio (target height) o bersaglio genetico: intervallo (range)
in cui cadrebbe il 95% dei figli di un dato sesso di quella coppia.
È possibile rappresentare la statura bersaglio sulla carta dei centili, segnando la media e i limiti dello stesso all’estremità destra della curva di crescita, in corrispondenza della statura finale.
STATURA BERSAGLIO
statura bersaglio (target height) o bersaglio genetico: intervallo (range) in cui cadrebbe il 95% dei figli di un dato sesso di quella coppia. Il calcolo è il seguente:
Maschi: altezza paterna + altezza materna + 12.5 = X 2
Femmine:altezza paterna+altezza materna-12.5= X 2
dove x è la statura media dei genitori ottenuta. A questa vanno aggiunti ±10 cm per i maschi e ±9 cm per le femmine, ottenendo così i limiti della statura bersaglio al 95%.
CRESCITA STATURALE
Vi si possono distinguere almeno 3 fasi:
1.
una prima fase di crescita rapida dalla nascita fino ai 3-4
anni, per cui la lunghezza alla nascita aumenta del 50%
alla fine del primo anno; la pendenza della curva
diminuisce poi gradualmente fino ai 4 anni circa;
2.
una seconda fase di crescita piuttosto regolare fino
all’età puberale;
3.
una terza fase di crescita rapida (scatto di crescita
puberale o spurt) e successivo arresto accrescitivo,
corrispondente alla pubertà e al raggiungimento della
statura definitiva.
PUBERTA’ NORMALE
La pubertà è il periodo di transizione tra infanzia ed età
adulta, in cui attraverso importanti modificazioni
morfologiche e funzionali viene raggiunta la maturità
sessuale e quindi la capacità riproduttiva. Numerosi
fattori neuroendocrini e varie strutture anatomiche sono
coinvolti nell'avvio e nella progressione dei suddetti
fenomeni. Varie patologie possono influenzare il tempo e
le modalità di insorgenza degli eventi puberali.
Meccanismi che controllano l’inizio della
pubertà
•
Rimozione di un meccanismo di freno centrale
della secrezione gonadotropinica esistente
nell’infanzia;
•
Riduzione della sensibilità del feed-back;
•
Attivazione del sistema
1. Lo sviluppo della funzione riproduttiva è un processo continuo che va dalla differenziazione sessuale e dall’ontogenesi del sistema ipotalamo-ipofisi gonadico nel feto al raggiungimento della piena maturazione sessuale e fertilità alla pubertà
2. Il SNC esercita l’unica maggiore costrizione sull’ingresso nella pubertà. Il controllo neuroendocrino della pubertà è mediato dal sistema dei neuroni GnRH secernenti situati nell’ ipotalamo medio basale che agisce come un generatore di picchi endogeni ( “GnRH pulse generator”)
Ipotesi sul controllo dell’inizio della pubertà
umana (I)
3.Nel bambino prepubere il “GnRH pulse generator” funziona a un basso livello di attività (pausa giovanile) grazie a meccanismi inibitori steroido-indipendenti e steroido-dipendenti
4.La pubertà inizia con la riattivazione (disinibizione) del “GnRH pulse generator” che conduce all’incremento dell’ampiezza e frequenza dei picchi secretori di GnRH, e quindi ad una aumentata secrezione di tropine ipofisarie e a una aumentata secrezione gonadica di steroidi sessuali
5.La riattivazione del “GnRH pulse generator” inizialmente caratterizza soltanto le ore notturne
Ipotesi sul controllo dell’inizio della pubertà
umana (II)
Timing puberale
L’esatto meccanismo che regola l’inizio della
pubertà è sconosciuto
Riattivazione del GnRH ipotalamico regolato
da complessa interazione neuroni e glia
Diversi neurotrasmettitori implicati (GABA,
NPY,
KCC2,
leptina,
noradrenalina,
Regolazione del timing puberale
Fattori genetici
regolano il 50-80% del timing puberale
•
Gemelli monozigoti
•
Famiglia
•
Etnia
Fattori ambientali
•
Nutrizionali
•
Condizioni di salute
Durante la pubertà si verificano:
Comparsa dei caratteri sessuali secondari
Scatto di crescita (growth spurt)
Inizio della fertilità
Cambiamenti della composizione corporea
(massa magra, massa grassa e contenuto
minerale osseo)
Puberta’ normale
Femmine
-
Inizio:
Media: 10.5 anni
Range: 8 – 13 anni
Primo segno: 80% telarca
Puberta’ normale
Maschi
-
Inizio:
Media: 11.5 anni
Range: 9 – 14 anni
Sul piano clinico l’inizio dello sviluppo puberale si
manifesta nella femminina con la comparsa del
bottone mammario (telarca) e nel maschio con
aumento del volume testicolare (VT= 4ml)
Styne DM. Clinical Paediatric Endocrinology.
Lo sviluppo dei caratteri sessuali è un processo
continuo, ma abitualmente viene suddiviso in 5
stadi come proposta da Marshall e Tanner.
Marshall WA and Tanner JM. Arch Dis Chil 1969. Marshall WA and Tanner JM. Arch Dis Chil 1970.
VALUTAZIONE STADIO PUBERALE
•
Confrontare lo sviluppo della mammella nella
femmina, dei genitali nei maschi e della peluria
pubica in entrambi i sessi agli stadi di maturazione
di Tanner
•
Ampia variabilità dell’età di insorgenza e della
Aumento dimensioni utero con la pubertà
Lunghezza 2-3 5-8 cm
Volume 0.4-1.6 ml 3-15 ml
Aumento volume ovarico con la pubertà
Utero pre-pubere
% di cicli anovulatori dopo il menarca
55% nei primi due anni
20% dopo 5 anni
•
Aumento lunghezza vagina da 8 11 cm
•
Cornificazione epitelio vaginale
•
Comparsa secrezione vaginale
•
< pH
•
Crescita, ispessimento e rugosità grandi
ORCHIDOMETRIA
Consiste nella misurazione del volume dei testicoli.Essa è
molto utile ai fini clinici in quanto l'aumento testicolare è
spesso il primo segno puberale nel maschio ed è più facile
da valutare rispetto allo stadio G2 che è piuttosto vago.
Lo strumento utilizzato a questo scopo è l'orchidometro di
Prader. Le dimensioni dei testicoli sono valutate
paragonando i testicoli, mediante palpazione, con i modelli
standard di dimensioni crescenti dell’orchidometro.
Il
valore di 4 ml è da considerarsi il valore limite per poter
parlare di inizio della pubertà
e i valori da 15 ml in poi come
Orchidometro di Prader
Tanner stage Volume (cc)
1 <3 2 3-4 3 4-9 4 9-16 5 16-25