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Introduzione Sep 30, 2012

Internacia Junulara Festivalo 2012:

Nuovi linguaggi per nuovi media: da Leibniz a Zuckerberg,

passando per Turing

Francesca G.M. Gastaldi

Il mondo della comunicazione ha conosciuto negli scorsi decenni radicali mutamenti, dovuti all’introduzione di importanti innovazioni tecnologiche che hanno rivoluzionato il modo e la velocit`a di trasmissione delle informazioni. L’esempio pi `u immediato `e co-stituito in questo caso dalla posta elettronica, che ha permesso la diffusione immediata di messaggi scritti: evento che ha ormai modificato in modo irreversibile le nostre modalit`a di comunicazione interpersonale e lavorativa. Il Web, sviluppatosi grazie ai progressi tec-nologici che hanno incrementato le potenzialit`a delle comunicazioni via rete telefonica, `e ormai divenuto uno dei fondamentali contesti di vita post-moderni.

`E bene, a questo proposito, precisare la definizione di alcuni costrutti sottesi a que-sta riflessione. Ogni strumento culturale veicola con s´e un sostrato materiale (dato dalla “tecnica”, appunto, e dalle concrete modalit`a di espressione) e precisi (per quanto talvol-ta polisemici) riferimenti simbolici, che ne specificano l’utilizzo. Secondo le intuizioni dello psicologo russo L.S. Vygotskij gli strumenti culturali, pur differenziandosi tra stru-menti materiali e psicologici (detti anche “segni”), sono caratterizzati dalla funzione di apportare un cambiamento nell’ambiente in cui sono utilizzati. In questo senso, uno scalpello (strumento di tipo materiale), ad esempio, `e finalizzato all’incisione della roc-cia, definendosi per una specifica funzione di trasformazione diretta all’ambiente fisico. In modo analogo, sostiene Vygotskij, il linguaggio pu `o essere considerato come il princi-pale strumento psicologico, in quanto permette la formulazione di un pensiero interiore, contribuendo cos`ı allo sviluppo delle facolt`a psichiche superiori. In ogni segno, in ogni gesto, in ogni strumento di carattere culturale sono dunque sempre presenti questi due livelli: uno di carattere materiale, l’altro di tipo simbolico.

InKoj. Philosophy & Artificial Languages 3:2 (2012), 153–155 ISSN 2037-4550 http://riviste.unimi.it/index.php/inkoj/

CC

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`E lecito dunque, secondo questa visione, intendere gli strumenti culturali quali “pre-cipitati” simbolici, riferimenti segnici in grado di evocare (o condensare) in oggetti tangi-bili significati emotivamente e cognitivamente rilevanti per la comunit`a dalla quale essi sono stati prodotti.

Non si intende qui proporre dell’antropologia a buon mercato, quanto riflettere sul-l’importanza di eventi che tendiamo spesso a dare per scontati: la diffusione massiccia e capillare delle nuove modalit`a comunicative (in queste includendo un’ampia gamma di forme comunicative telematiche, dalle e-mail al social-networking) testimonia infatti la comune tensione umana verso la possibilit`a di creare un contesto di interscambio poten-zialmente universale. L’essere “sempre connessi” `e divenuto, negli ultimi anni, una realt`a quotidiana, sia per effetto dell’introduzione sul mercato di strumenti quali gli smartphone e della diffusione delle linee di connessione ad alta velocit`a, sia per il desiderio, “umano, troppo umano”, di non essere soli.

`E cos`ı che nell’ultimo decennio si `e assistito alla creazione di nuovi contesti di so-cialit`a, virtuali, eppure sempre pi `u allargati e democratici; in una parola, “partecipati”. La diffusione e l’utilizzo di piattaforme condivise di conoscenza quali i social network, lo scambio di notizie tramite servizi di messaggistica istantanea o via twitter: sono solo alcuni esempi che permettono di comprendere l’entit`a della trasformazione in corso.

L’adozione di queste nuove modalit`a comunicative implica un primo cambiamento a livello delle lingue e dei linguaggi utilizzati: la diffusione di prestiti anglofoni si unisce in questo caso al ricorso sempre pi `u frequente al medium iconico. Quasi liberandosi dalla condizione esistenziale d’isolamento, tipica della post-modernit`a, l’uomo pare dunque abbia trovato una forma non tanto “ideale”, quanto “funzionale”, di costruire, insieme ai suoi simili, efficaci situazioni di interazione.

L’aspirazione a condividere contenuti di conoscenza con uomini di diversa cultura ha costituito, d’altronde, una tensione gi`a da alcuni secoli presente nella storia del pensiero occidentale. Esponenti della cultura filosofica quali Leibniz e Comenio avanzarono a questo riguardo alcuni tentativi solutori, radicandoli nel quadro di un pi `u ampio ideale di condivisione delle conoscenze.

Muovendo da tali considerazioni, la Giovent `u Esperantista Italiana ha proposto nel-la primavera del 2012 un’interessante occasione di riflessione e di confronto, nell’ambito dell’annuale Festival Giovanile Internazionale, tenutosi a Cervia (RA) dal 4 al 10 aprile 2012. Nuovi linguaggi per nuovi media: da Leibniz a Zuckerberg, passando per Turing: questo il titolo, che suggerisce appunto l’invito a riflettere sulle attuali modalit`a comunicative e sulle nuove possibilit`a di interscambio cos`ı create. Muovendo dalla considerazione che, come si `e detto, la ricerca della lingua “universale” abbia caratterizzato la riflessio-ne di vari tra i pi `u importanti filosofi e pensatori, sono state esaminate le caratteristiche culturali e linguistiche, anche implicite, che questa tensione all’universalit`a in s´e com-porta. La ricerca (e i tentativi di creazione) di una lingua universale impongono infatti di ri-pensare la possibilit`a stessa di una condivisione, su larga scala, dei saperi e dei riferimenti ideologici (talora, religiosi). L’universalit`a “circolare” e partecipata che ca-ratterizza oggi le risorse web incontra allora, nelle pratiche, proprio quegli ideali cui il pensiero occidentale moderno ha mostrato di aderire. Queste inattese consonanze hanno costituito il fulcro delle riflessioni proposte nell’ambito del programma tematico dell’In-ternacia Junulara Festivalo 2012, sintetizzate negli Atti congressuali in questa sede riuniti. Diversi gli esperti che hanno contribuito alla riuscita del dibattito, ispirandosi a diversi orientamenti disciplinari. Gli interventi hanno infatti spaziato dalla pedagogia (Giordano Formizzi, Universit`a di Verona), all’informatica (Federico Gobbo, Universit`a di Torino), all’ontologia formale (Gianmarco Brunialti Masera, Universit`a di Torino).

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Sull’autore

Contatto Francesca G.M. Gastaldi gianfranca.gastaldi@gmail.com.

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BY: $\ 2012 Francesca G.M. Gastaldi. Pubblicato in Italia. Alcuni diritti riservati.C

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