ULTIMO GIORNO DI SCUOLA
Vivevo una vita semplice, una vita, “come si può dire”, monotona, quella classica vita da studentessa liceale, in cui ti svegli presto presto, a volte anche prima della comparsa del sole, fai la tua colazione per poi uscire di corsa, per non perdere il bus, pensando...”e molti sicuramente come me”. Non l'avrei mai detto che mi sarebbero mancate tutte queste cose: il rumore insopportabile della sveglia, quella corsa come un fulmine da una stanza all’altra, magari perché non trovavo l'abbonamento, quella visuale dal finestrino del bus, mentre osservavo quello che mi circondava cambiare colore a seconda della canzone che avevo negli auricolari, mi è mancata persino quella noiosa camminata dalla stazione fino alla scuola, mi è mancata la campanella della ricreazione, l'ansia prima di ogni verifica, il mio bar preferito e per ultimi, ma non meno importanti, i miei compagni. Ma ci pensate? Chi l'avrebbe mai detto che un virus avrebbe cambiato le nostre vite in così poco tempo? E' arrivato all'improvviso in modo prepotente, senza nemmeno avvisare... sai, come si dice di solito, per educazione. Lui non sa nemmeno parlare, ma ha distrutto famiglie intere, ci ha strappato via le persone più care. Sapete che cos'è per me?! Un ladro, un ladro perché ci ha rubato tanti abbracci, ci ha rubato tre mesi di ricordi, ci ha rubato forse la cosa più rara che abbiamo: il tempo. Sì, il tempo. Non sono matta, credetemi. La vita non è così lunga come pensiamo. Avete presente quando dite: “Vabbè... che vuoi che sia... lo faccio domani”; “Dai nonna, ti abbraccio domani perché ora sto giocando alla play”; “Zia, ti chiamo domani perché ora sono fuori con i miei amici”. E se domani fosse troppo tardi? La vita non aspetta fino a domani, se può portarti via qualcosa o qualcuno, agisce e basta. Questo virus che tutti malediciamo ha fatto bene soltanto una cosa: mi ha fatto capire chi sono davvero le persone fondamentali per me, mi ha fatto
apprezzare anche le giornate più noiose, mi ha fatto capire che, se devo fare qualcosa,... perché aspettare domani? Non puoi mai sapere di che umore sia la vita.
Radiya Colzi IGS