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Obituary: “The answer, my friends… is written in the rings”. Fritz Hans Schweingruber (Fritz)

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Academic year: 2021

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F o r e s t @

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Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale Rivista di Selvicoltura ed Ecologia Forestale

“The answer, my friends… is written in the rings”: un ricordo di Fritz

Hans Schweingruber (Fritz)

Carlo Urbinati (1), Mario Pividori (2), Paolo Cherubini (3)

Obituary: “The answer, my friends… is written in the rings”. Fritz Hans Sch-weingruber (Fritz)

A short note in memoriam of Fritz Schweingruber (1936-2020), dendrochrono-logist and wood anatomist, deceased on January 7th. A shared remembrance, through a few stories and anecdotes, by three Italian forest scientists and their close encounters with Fritz.

Keywords: Dendrocronologia, Anatomia del Legno, Fieldweek, Tree Rings Il 7 gennaio scorso, in presenza dei suoi cari, a

Birmen-sdorf (Svizzera) si è spento uno dei grandi della dendro-cronologia (Fig. 1) e dell’anatomia del legno (Fig. 2) mon-diali: Fritz Hans Schweingruber, per tutti Fritz. Aveva un approccio relazionale straordinariamente empatico e di-retto ed una efficacissima capacità narrativa in grado di trasformare lezioni e seminari in affascinanti viaggi nel mondo degli anelli legnosi, grazie anche ad un’inusuale abilità nella comunicazione non-verbale. Scientificamente Fritz nasce come botanico e fitosociologo, come eviden-zia la sua tesi di dottorato presso l’Università di Berna, ma i suoi contatti con Bruno Huber, botanico e dendrocrono-logo austriaco, sposta il suo interesse sull’anatomia del le-gno e sulla dendrocronologia nello studio della preistoria. Insieme ad Hal Fritts, Serge Payette, Dieter Eckstein, Lu-cien Tessier è stato un vero “signore degli anelli” ed ha avuto l’enorme merito di globalizzare la ricerca, creando soprattutto straordinarie sinergie fra ricercatori europei e russi, e rendendo popolare e diffusa una disciplina fonda-mentalmente di nicchia. Le sue memorabili “Holz Woche”, nate negli anni ‘80 come esercitazioni dei suoi studenti dell’Università di Basilea, dove Fritz era professore dal 1976, si trasformarono in vere e proprie “summer schools”

ante litteram in giro per l’Europa e non solo (suii Monti

Al-tai e in Siberia), frequentate da docenti, ricercatori, dotto-randi e studenti di tutto il mondo. Passare una settimana con Fritz in rifugi montani a carotare alberi e arbusti, mi-surare e analizzare anelli legnosi, sincronizzare cronolo-gie, presentare i dati raccolti con poster fatti in casa e sot-tostare ai suoi benevoli ineccepibili commenti, è stata per molti di noi un’esperienza fondamentale nella

costruzio-ne della nostra identità di ricercatori e docenti. Ognuno di noi ne ha frequentate diverse.

Il profilo scientifico di Fritz è disponibile da alcuni anni su Wikipedia (https://en.wikipedia.org/wiki/Fritz_ Hans_Sch-weingruber) o sul sito del WSL (https:// www.wsl.ch/en/ employees/schweing.html), quindi non è questa la sede per ripercorrere le più significative tappe della sua carrie-ra e per ricordarne le innumerevoli pubblicazioni. Sicucarrie-ra- Sicura-mente non si può non citare la realizzazione, insieme a Keith Briffa, Eugene Vaganov ed altri, di un network di cronologie nell’emisfero boreale per la ricostruzione tem-perature dell’ultimo millennio (Briffa et al. 1996), l’appli-cazione dell’anatomia del legno in ecologia e il libro “Tree

rings: basics and applications of dendrochronology”

(Sch-weingruber 1988), una pietra miliare che ha aperto nuovi orizzonti a centinaia di ricercatori di tutto il mondo. Inve-ce, vorremmo ricordare Fritz con alcuni passaggi ed aned-doti che a noi, tre ricercatori italiani non più giovanissimi, hanno lasciato indelebili ricordi ed esperienze. La risposta a molte domande che ci poniamo ancora oggi nella ricer-ca forestale ed ambientale più in generale è spesso

“scrit-© SISEF https://foresta.sisef.org/ 27 Forest@ (2020) 17: 27-29

(1) Dip,to Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, Area Sistemi Forestali, Università Politecnica delle Marche, v. Brecce Bianche, I-60131 Ancona (Italy); (2) Dip.to Territorio e Sistemi Agro Forestali, Università degli Studi di Padova, v. dell’Univer-sità 16, I-35020 Legnaro, PD (Italy); (3) WSL Swiss Federal Insti-tute for Forest, Snow and Landscape Research, CH-8903 Birmen-sdorf (Switzerland)

@

@ Carlo Urbinati (c.urbinati@staff.univpm.it)

Citazione: Urbinati C, Pividori M, Cherubini P (2020). “The

answer, my friends… is written in the rings”: un ricordo di Fritz

Hans Schweingruber (Fritz). Forest@ 17: 27-29. – doi:

10.3832/efor3357-017 [online 2020-01-21]

Fig. 1 - Fritz dendrocronologo con una delle tante trivel-le di Presstrivel-ler con trivel-le quali ha campionato migliaia di albe-ri e arbusti in tutto il mondo (fonte: https://www.iawa-website.org/).

Comunicazioni Brevi Comunicazioni Brevi doi:

doi: 10.3832/efor3357-01710.3832/efor3357-017 vol. 17, pp. 27-29 vol. 17, pp. 27-29

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Urbinati C et al. - Forest@ 17: 27-29

ta negli anelli legnosi”, come cantammo tutti insieme l’ul-tima sera della fieldweek di Brambrüesch (Svizzera) nel 1991 (Fig. 3), parafrasando il famoso brano di Bob Dylan.

(Mario Pividori): Per descrivere Fritz, tra i molti, mi ven-gono in mente tre aggettivi: rigoroso, intuitivo, caparbio. La sua incredibile capacità di trasmettere conoscenza lo ha portato ad essere un “Maestro” per intere generazioni di ricercatori e non. Con ricercatori non mi riferisco solo ai dendrocronologi o agli anatomisti del legno ma anche a noi che ci professiamo selvicoltori e che abbiamo attinto a piene mani dalle sue conoscenze e dalle sue idee, nono-stante spesso si riferisse a noi come “i tagliatori di alberi”.

Non aveva sempre un carattere facile! Potrebbero essere decine gli aneddoti da raccontare sul tempo passato insie-me e la scelta è ardua. Un primo episodio risale ad una trentina di anni fa, quando venne a Torino per tenere un corso di introduzione alla dendrocronologia agli studenti di Scienze Forestali: cinque giorni, otto ore al giorno. Lui parlava in inglese ed io traducevo, poi qualche studente gli faceva una domanda in francese ed io traducevo, ma mi perdevo il filo del suo discorso e gli chiedevo di ripeter-melo e lui lo faceva in tedesco! Alla sera io ero distrutto e lui fresco come una rosa. Era capace di riunire intere folle e allo stesso tempo di dividerle. Verso la fine degli anni ‘80 (o forse già in quelli novanta), dopo la presentazione di un grande solone ad un convegno internazionale molto importante, Fritz alzò la mano come per porre una do-manda e lo sentii pronunciare la mitica frase: “I totally

agree with you but…” e poi venne giù il cielo. Infine, la

sua curiosità, che lo portava a percorrere nuove vie ed esplorare nuovi mondi, in perfetta coincidenza con la sua disponibilità a discutere, anche con un “pischello” come me, su idee ed argomenti diversi. Prima che il grande pub-blico si accorgesse dei cambiamenti climatici, Fritz era già ben conscio di cosa stesse realmente avvenendo ed in più di un’occasione passammo interi pomeriggi in bosco o la sera davanti ad una birra a parlare di “laurofillizzazione”.

(Carlo Urbinati): Nel 1991, durante il dottorato di ricerca presso UNIPD conobbi Ernst Ott, selvicoltore al Politecni-co di Zurigo, nonché genero del famoso prof. Hans Lei-bundgut. Parlandogli del mio dottorato sulla successione secondaria di aceri-frassineti nelle prealpi venete e della mia esigenza di datazione dell’ingresso delle specie legno-se, mi fornì senza indugi nome e numero di telefono di Fri-tz, descrittomi come uno dei grandi esperti mondiali della dendrocronologia, che allora mi suonava come una disci-plina fantascientifica. Mi feci coraggio e con scarsa fiducia composi il numero; dall’altra parte rispose una voce con un forte accento Schwitzer-Dütsch, ma molto accogliente. La sorpresa fu totale quando mi disse che la settimana successiva potevo raggiungerlo presso il suo laboratorio al WSL di Birmensdorf, per un tutorial personalizzato di una settimana, a cui seguirono ripetute partecipazioni alle sue fieldweeks (nel 1991 e 1992 in Svizzera, nel 1994 in Russia) e la co-organizzazione dell’unica avvenuta in Ita-lia, nel 1995 al Monte Bondone (Fig. 4). L’elevato numero di richieste di partecipazione (oltre 100) ci costrinse per la prima volta ad effettuare due turni, quindi due settimane. Uno sforzo immane, soprattutto per sostenere i ritmi

ine-28 Forest@ (2020) 17: 27-29

Fig. 2 - Fritz anatomista del legno al lavoro sul microtomo a slitta di sua progettazione, con il quale ha tagliato decine di migliaia di sezioni sot-tili di campioni di piante (Foto: G. Pestalozzi –

https://www.forstpra-xis.de/).

Fig. 3 - Fritz commenta i poster dei partecipanti alla

field-week di Brambrüesch (CH) nel 1991 (Foto: C. Urbinati).

Fo re st @ R iv is ta d i S el vi co lt ur a ed E co lo gi a Fo re st al e Fo re st @ R iv is ta d i S el vi co lt ur a ed E co lo gi a Fo re st al e

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Obituary: Fritz Hans Schweingruber (1936-2020)

guagliabili di Fritz, che correva da un sito all’altro con un’energia inesauribile. Anche in un ambiente antropizza-to come quello del Bondone riuscì ad individuare molte-plici ed interessanti tematiche da approfondire nei singoli

working groups. Devo a lui il mio interesse sulle treeline,

sfociato in attività di ricerca cui mi dedico ormai dal 1992, dopo la fieldweek a Saas Almagell (nelle Alpi svizzere) ed anche il mio periodo di visiting research nel 1996 in Qué-bec. L’enorme conoscenza della botanica e dell’ecologia vegetale maturata nei diversi biomi gli consentivano di co-struire preziosi “mosaici” sul comportamento dendro-anatomico di interi ecosistemi. Nel 2004 sono tornato con piacere ad una winter school in Ticino, questa volta sull’anatomia del legno ed era chiaro che la transizione dai tree-rings ai growth-rings, ovvero dalla

Dendrochrono-logy alla HerbchronoDendrochrono-logy, era in atto. L’attenzione di Fritz

era virata decisamente sulle strutture xilematiche degli apparati radicali di piante erbacee perenni testimoniata anche da diverse pubblicazioni. Negli ultimi mesi si stava dedicando anche allo studio delle strutture legnose in pic-cioli, peduncoli e pedicelli alla ricerca forse di una teoria unificante in chiave evolutiva sulle xilostrutture nel mon-do vegetale.

(Paolo Cherubini): Fritz lascia un vuoto incolmabile al WSL, a Birmensdorf, ed un’enorme eredità alle generazio-ni future di dendro-cronologi, -climatologi ed -ecologi. La prima volta che ho visto Fritz è stata, da giovane studen-tello, a Torino, al travolgente seminario di una settimana

sopra menzionato da Mario Pividori. Rimasi incantato dall’entusiasmo di Fritz ed affascinato nell’esplorazione dei tree rings seguendo le sue vivaci e coinvolgenti lezioni. Arrivato al Politecnico (ETH) di Zurigo per altre vie, qual-che anno dopo, ricordandomi di lui, lo andai a trovare a Birmensdorf e cominciai a lavorare per lui. Un anno dopo, nel 1993, mi offrì un dottorato all’Università di Basilea, e cosi cominciai a seguirlo sul sentiero dei tree rings. Ho im-parato molto da Fritz, ma soprattutto credo mi abbia tra-smesso l’infaticabile dedizione al lavoro e l’amore per lo studio e la scoperta. Esemplare, la sua illimitata curiosità, l’interesse per i più improbabili e diversi campi di applica-zione della “dendro”, la passione e la vivacità nell’inse-gnamento, oltre che l’immediata vicinanza con chiunque, di qualsiasi razza, lingua, nazione, professione o stato so-ciale, mostrasse interesse nella sua “dendro”. Un padre pioniere della moderna, e forse futura, dendrocronologia.

Buon viaggio, Fritz, ci mancherai. Bibliografia

Briffa KR, Jones PD, Schweingruber FH, Shiyatov GS, Vaganov EA (1996). Development of a north eurasian chronology net-work: rationale and preliminary results of comparative ring-width and densitometric analyses in northern russia. Radiocar-bon 1996: 25-41.

Schweingruber FH (1988). Tree rings: basics and applications of dendrochronology. Springer, Dordrecht, Netherlands, pp. 276.

Forest@ (2020) 17: 27-29 29

Fig. 4 - Fritz (il primo a si-nistra nella foto) con il primo turno di parteci-panti alla fieldweek del Monte Bondone (TN) nel 1995 (Foto: C. Urbi-nati). Fo re st @ Fo re st @ – R iv is ta d i S el vi co lt ur a ed E co lo gi a Fo re st al e R iv is ta d i S el vi co lt ur a ed E co lo gi a Fo re st al e

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