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Dai vocabolari alle norme terminologiche: nuovi strumenti nei linguaggi di comunicazione

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Academic year: 2021

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Rivista del digitale nei beni culturali

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L’

umanità, sia essa vittima o causa della globalizzazione, deve ora fare i conti con l’integrazione e l’unificazione di strumenti, metodi e procedure di inter-scambio di informazioni, conoscenze e dati relativi al mondo in cui viviamo. Occorre quindi individuare e potenziare, o anche creare, linguaggi speciali che ga-rantiscano una corretta ed efficace diffusione di conoscenze e dati informativi, sia in campi d’applicazione circoscritti, sia in domini trasversali come veicolo di unifi-cazione di processi, prodotti e servizi.

Le norme terminologiche si presentano come liste di termini appartenenti a un do-minio specifico predefinito. Questi sono raccolti e selezionati rispettando il criterio di unificazione e strutturati secondo relazioni gerarchiche esistenti tra loro. I termini di un linguaggio speciale inseriti in vocabolari comuni perdono alcune peculiarità fondamentali del dominio di appartenenza. I termini sono presentati come voci di una statica lista alfabetica perdendo sia la relazionabilità che la collo-cazione nel sistema concettuale del dominio di riferimento.

Gli elementi che differenziano un lemma di un vocabolario da un termine di un vo-cabolario normalizzato sono:

– la polisemia del primo rispetto alla monosemia del secondo;

– l’appartenenza del termine a un dominio ben definito nei limiti e nella struttura;

– l’immediata relazionabilità del termine con gli altri termini del linguaggio spe-ciale;

– la collocazione sistematica del termine in un sistema concettuale e linguistico. I linguaggi speciali e in modo particolare i linguaggi tecnici sono in continua evo-luzione, diviene quindi necessario trovare una struttura rappresentativa che rispet-ti la loro dinamicità. La normazione terminologica, che si applica ai linguaggi spe-ciali di tutte le discipline scientifiche, tecniche, umanistiche, giuridiche e sospe-ciali nonché a tecnologie e attività industriali e commerciali, a esclusione del lessico generale, può essere un valido strumento di elaborazione e rappresentazione di lessici strutturati.

Dai vocabolari alle norme

terminologiche: nuovi strumenti

nei linguaggi di comunicazione

Claudia Rosa Pucci

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Lo scopo della normazione terminologica é quello di favorire la comunicazione e la diffusione di informazioni e conoscenze, incentivando lo sviluppo degli scambi in-ternazionali con l’armonizzazione di terminologie in lingue diverse.

Le norme terminologiche non hanno l’esclusiva funzione di liste di termini di riferi-mento, ma sono vere e proprie rappresentazioni sistematiche del dominio specifico loro oggetto.

La norma terminologica assume la valenza di strumento scientifico di analisi lin-guistica, strutturale e relazionale, di un determinato dominio d’applicazione. Funzione primaria di una norma terminologica è quella di raccogliere e ordinare la terminologia utilizzata in norme e specificazioni tecniche appartenenti a un me-desimo dominio. Successivamente alla sua pubblicazione continua la ricerca e l’analisi di eventuali modifiche che si attestano in linguaggi speciali in continua evoluzione. Si possono presentare neologismi, modifiche morfologiche, semanti-che o l’elisione di termini desueti. La verifica di questi elementi dà luogo a un riesame della norma che viene sottoposta a revisione, nel rispetto di quel proces-so evolutivo che rappresenta la dinamicità propria di ogni linguaggio speciale e di ogni lingua. Le metodologie di elaborazione di norme terminologiche (metanor-me) sono anch’esse oggetto di normazione, al fine di stabilire sistemi procedurali unificati a garanzia della qualità stessa della produzione documentaria. Anche il linguaggio usato nei documenti normativi deve rispondere a criteri di unificazio-ne terminologica, logica e stilistica per rendere il suo contenuto accessibile alla comprensione e rispondente a criteri di qualità, accrescendo le garanzie di affida-bilità dei prodotti, processi e servizi offerti. La qualità di un documento risiede nella sua comprensibilità, nella sua leggibilità, nel suo essere in grado di lasciar intendere i suoi contenuti in modo autoesplicativo. Si richiede la correttezza stili-stica, ma anche una logica sequenziale nell’esposizione dei contenuti. Il docu-mento di qualità dovrebbe consentire al lettore di acquisire le conoscenze relative all’argomento di trattazione. Il documento normativo dovrebbe essere quindi, quasi per assioma, un documento di qualità. Ma esiste un controllo di qualità reale sui documenti normativi?

La normazione terminologica svolta nell’ambito della Commissione Documentazione, informazione automatica e multimediale (DIAM) dal Gruppo di lavoro 4 comprende quindi due tipi di attività:

– la normazione dei principi e dei metodi terminologici:

Norma UNI/ISO 15188 Linee guida per l’elaborazione di Norme terminologiche;

Norma UNI/ISO 704 Lavori terminologici – Principi e metodi. – la normazione dei vocabolari:

Norma UNI/ISO 1087-1 Lavori terminologici – Vocabolario. Parte 1: Teoria e applicazione;

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Norma UNI/ISO 1087-2 Lavori terminologici – Vocabolario. Parte 2: Applicazioni informatiche;

Norma UNI/ISO 5127 Informazione e Documentazione – Vocabolario (in preparazione).

Il Gruppo di lavoro 4 segue inoltre, all’interno del Comitato internazionale ISO TC 37, mediante l’impegno dell’Istituto di Linguistica Computazionale (ILC) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), lo sviluppo di standard e best practices

relativi all’argomento delle risorse linguistiche (lessici, corporadi testi), da utiliz-zarsi nel settore dell’industria delle lingue. Il coinvolgimento e le competenze de-gli esperti dell’ILC si esplicano soprattutto nei sottocomitati SC3 e SC4. All’interno del sottocomitato SC4-Language Resource Management vengono monitorate dall’ILC la promozione e ratifica internazionale di modelli di alto livel-lo (meta-modelli) per l’annotazione morfo-sintattica (ISO24611 – MAF), sintatti-ca (ISO24615 – SynAF) e semantisintatti-ca (ISO24616 – SemAF e TimeML) di testi e vengono prodotte test suitesconformi agli standard emergenti. In particolare il gruppo di lavoro WG4-ISO24613 Lexical Markup Framewrok lavora per la defini-zione di un meta-modello per la creadefini-zione, rappresentadefini-zione e scambio di risorse lessicali computazionali. Lo standard è attualmente allo stadio di DIS, Draft International Standard, e il suo sviluppo è seguito da vicino da un gruppo inter-nazionale di industriali esperti del settore.

Per il sottocomitato SC3-Computer Applications for Terminology, l’attività princi-pale verte sulla revisione del DCR (Data Category Registry) ISO 12620, deposito degli standard cosiddetti di basso livello, cioè l’insieme dei descrittori armonizzati che consentano la rappresentazione delle informazioni linguistiche allineate ai me-ta-modelli per i vari livelli di descrizione linguistica. La collaborazione si estende ai cosiddetti sottogruppi tematici del SC4, rispettivamente, sui Metadati, TDG1, e sulla Morfosintassi, TDG2 .

La terminologia rappresenta la base di tutte le applicazioni dei linguaggi specia-lizzati, dal trattamento elettronico di testi alla traduzione automatica fino ai si-stemi di reperimento dell’informazione, editoria multimediale e multilingue, nuo-ve tecnologie della voce e del parlato e analisi semantica dei documenti. L’ulteriore espansione dei sistemi di informazione è oggi strettamente connessa al superamento delle barriere linguistiche. Pensiamo ai supporti multilinguistici per i sistemi informativi che permettono a utenti di lingua diversa di poter comunicare tra loro nella propria lingua madre. In questo modo si riducono sostanzialmente i privilegi connessi a una lingua dominante e si limitano i rischi di abbandono delle lingue minori. Esistono comunque alcuni problemi basilari nella realizzazione di sistemi informativi multilingue. Uno di questi è proprio quello di stabilire equiva-lenze linguistiche tra termini tecnici appartenenti a idiomi diversi. Le attività di normazione terminologica rappresentano una garanzia di qualità per la soluzione

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di questo problema purché svolte, in modo coordinato, all’interno di enti di nor-mazione nazionali e internazionali.

Il multilinguismo non è solo uno strumento per garantire la capillarità nella diffu-sione di linguaggi speciali attraverso sistemi informatici ma è soprattutto una ga-ranzia di sopravvivenza per tutte quelle lingue, a diffusione limitata, che subisco-no la tecnificazione del proprio lessico con l’assimilazione di termini provenienti da linguaggi tecnici elaborati in lingue diverse. I linguaggi tecnici e la relativa ter-minologia si sviluppano e si diffondono prevalentemente nella lingua in cui ven-gono generati. In questo modo il linguaggio ricevente adotta un gran numero di foresterismi senza rispetto dei canoni linguistici della lingua d’adozione e senza garanzia sulla corretta assimilazione del significato contenuto.

Possiamo immaginare la terminologia come un’attività propedeutica allo studio di qualunque disciplina.

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11.. TT eerr mm iinn ii ff oonn ddaa mm eenn ttaa llii ddii rriiff eerr iimm eenn ttoo 11.. 11 Te rm in i f on da m en ta li di ca m pi c or re la ti 11.. 22 Te rm in i f on da m en ta li pe r la s ci en za d el l’i nf or m az io ne e do cu m en ta zi on e 11.. 33 Te rm in i a m m in is tr at iv i e pr of es si on al i 22.. DD oocc uumm eenn ttii,, ss uupp ppoo rrtt ii dd eeii ddaa ttii ee lloo rroo pp aarr ttii 22.. 11 Te rm in i g en er al i 22.. 22 D oc um en ti e lo ro p ar ti 22.. 33 D es cr iz io ne d i d oc um en ti in b as e al lo ro s up po rt o 22.. 44 Ti pi d i d oc um en ti 33.. IIss ttiitt uuzz iioo nnii dd ii dd oocc uumm eenn ttaa zzii oonn ee ee lloo rroo rraa cccc ooll ttaa 33.. 11 Te rm in i g en er al i 33.. 22 B ib lio te ch e 33.. 33 A rc hi vi 33.. 44 M us ei 44.. PP rroo ccee ssss oo ddii ddoo ccuu mm eenn ttaa zzii oonn ee 44.. 11 P ia ni fic az io ne , s vi lu pp o e ac qu is iz io ne d el la ra cc ol ta 44.. 22 A na lis i, pr es en ta zi on e e de sc riz io ne d el c on te nu to 44.. 33 M em or iz za zi on e, r ic er ca e re pe rim en to 55.. UU ssoo dd eell ll’’ii nnff oorr mm aazz iioo nnee ee ddee ii dd oocc uumm eenn ttii 55.. 11 Te rm in i g en er al i 55.. 22 A m m in is tr az io ne 55.. 33 In fr as tr ut tu re 55.. 44 Ti pi d i u so 55.. 55Se rv iz i 55.. 66 St ud i s ul l’u te nt e 66.. CC oonn ssee rrvv aazz iioo nnee dd eeii ddoo ccuu mm eenn ttii 66.. 11 Te rm in i g en er al i 66.. 22 P ro pr ie tà d ei m at er ia li ril ev an ti pe r la c on se rv az io ne 66.. 33 P ro ce ss i c oi nv ol ti ne lla m an ifa tt ur a o co ns er va zi on e de i d oc um en ti 66.. 44 A ge nt i c he c au sa no da nn o ai d oc um en ti 66.. 55M at er ia li us at i n el la pr ep ar az io ne o co ns er va zi on e de i d oc um en ti 66.. 66 Ti pi d i d an no a i do cu m en ti 66.. 77 M is ur e pe r la co ns er va zi on e 66.. 88P ar ti di li br i r ile ga ti 66.. 99 Ti pi d i l eg at ur a 66.. 1100 P ro ce ss o di le ga tu ra 77.. AA sspp eett ttii llee ggaa llii dd eell ll’’iinn ffoo rrmm aazz iioo nnee ee ddoo ccuu mm eenn ttaa zziioo nnee 77.. 11 Te rm in i g en er al i 77.. 22 P ro pr ie tà le tt er ar ia , ar tis tic a e in du st ria le 77.. 33 R is er va te zz a e ac ce ss o al l’i nf or m az io ne SS TT RR UU TT TT UU RR AA DD EE LL LL AA NN OO RR MM AA IISS OO 55 11 22 77 I N F O R M A Z IO N E E D O C U M E N TA Z IO N E – V O C A B O L A R IO ( IN P R E P A R A Z IO N E )

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1

1.. TTEERRMMIINNII FFOONNDDAAMMEENNTTAALLII DDII RRIIFFEERRIIMMEENNTTOO

1

1..11 TTeerrmmiinnii ffoonnddaammeennttaallii ddii ccaammppii ccoorrrreellaattii

1.1.1 Termini generali 1.1.2 Linguaggio e terminologia 1.1.3 Comunicazione e informazione 1.1.4 Elaborazione dei dati

1

1..22 TTeerrmmiinnii ffoonnddaammeennttaallii p

peerr llaa sscciieennzzaa ddeellll’’iinnffoorrmmaazziioonnee e

e ddooccuummeennttaazziioonnee

1

1..33 TTeerrmmiinnii aammmmiinniissttrraattiivvii e

e pprrooffeessssiioonnaallii

2

2..11 TTeerrmmiinnii ggeenneerraallii 2..222 DDooccuummeennttii ee lloorroo ppaarrttii

2.2.1 Documenti

2.2.2 Parti di documenti

22..33 DDeessccrriizziioonnee ddii ddooccuummeennttii iinn bbaassee aall lloorroo ssuuppppoorrttoo 2.3.1 Documenti realizzati a mano

2.3.2 Documenti a stampa 2.3.3 Documenti fotografici e di altro tipo ottico 2.3.4 Supporti di documenti elettronici ed elettromagnetici

2

2..44 TTiippii ddii ddooccuummeennttii

3

3..11 TTeerrmmiinnii ggeenneerraallii 3

3..22 BBiibblliiootteecchhee 3

3..33 AArrcchhiivvii 3 3..44 MMuusseeii

2

2.. DDOOCCUUMMEENNTTII,, SSUUPPPPOORRTTII DDEEII DDAATTII EE LLOORROO PPAARRTTII

3

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4

4.. PPRROOCCEESSSSOO DDII DDOOCCUUMMEENNTTAAZZIIOONNEE

4

4..11 PPiiaanniiffiiccaazziioonnee ssvviilluuppppoo e

e aaccqquuiissiizziioonnee ddeellllaa rraaccccoollttaa 4.1.1 Pianificazione e sviluppo della raccolta

4.1.2 Acquisizione

4

4..22 AAnnaalliissii,, pprreesseennttaazziioonnee e

e ddeessccrriizziioonnee ddeell ccoonntteennuuttoo 4.2.1 Presentazione formale 4.2.1.1 Descrizione e catalogazione 4.2.1.2 Sistemi di numerazione 4.2.1.3 Intestazioni 4.2.1.4 Titoli 4.2.1.5 Altri elementi della descrizione 4.2.2 Analisi del contenuto e descrizione

4.2.2.1 Termini generali 4.2.2.2 Documenti o parti di documenti che riflettono l’analisi del contenuto e la descrizione 4.2.2.3 Tipi di classificazione 4.2.2.4 Classificazione e altri elementi

4.2.2.5 Tipi di relazioni 4.2.2.6 Thesauri e loro elementi 4.2.2.7 Indicizzazione 4.2.2.8 Valutazione dei risultati di indicizzazione

4

4..33 MMeemmoorriizzzzaazziioonnee,, rriicceerrccaa e

e rreeppeerriimmeennttoo

4.3.1 Memorizzazione diretta 4.3.1.1 Termini generali 4.3.1.2 Archiviazione 4.3.1.3 Sistemazione su scaffali 4.3.2 Memorizzazione indiretta e sistemi di reperimento 4.3.2.1 Termini generali

4.3.2.2 Sistemi specifici e indiretti di memorizzazione e di reperimento

5

5..11 TTeerrmmiinnii ggeenneerraallii 5

5..22 AAmmmmiinniissttrraazziioonnee 5

5..33 IInnffrraassttrruuttttuurree 5

5..44 TTiippii ddii UUssoo 5

5..55 SSeerrvviizzii 5

5..66 SSttuuddii ssuullll’’uutteennttee

5

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6

6.. CCOONNSSEERRVVAAZZIIOONNEE DDEEII DDOOCCUUMMEENNTTII

6

6..11 TTeerrmmiinnii ggeenneerraallii 6

6..22 PPrroopprriieettàà ddeeii mmaatteerriiaallii rriilleevvaannttii ppeerr llaa ccoonnsseerrvvaazziioonnee 6

6..33 PPrroocceessssii ccooiinnvvoollttii nneellllaa mmaanniiffaattttuurraa oo ccoonnsseerrvvaazziioonnee ddeeii ddooccuummeennttii 6

6..44 AAggeennttii uussaannoo ddaannnnoo aaii ddooccuummeennttii 6

6..55 MMaatteerriiaallii uussaattii nneellllaa pprreeppaarraazziioonnee oo ccoonnsseerrvvaazziioonnee ddeeii ddooccuummeennttii 6

6..66 TTiippii ddii ddaannnnoo aaii ddooccuummeennttii 6

6..77 MMiissuurree ppeerr llaa ccoonnsseerrvvaazziioonnee 6

6..88 PPaarrttii ddii lliibbrrii rriilleeggaattii 6

6..99 TTiippii ddii lleeggaattuurraa 6

6..1100 PPrroocceessssoo ddii lleeggaattuurraa

7

7..11 TTeerrmmiinnii ggeenneerraallii 77..22 PPrroopprriieettàà lleetttteerraarriiaa,, aarrttiissttiiccaa ee iinndduussttrriiaallee

7.2.1 Termini generali 7.2.2 Diritto d’autore 7.2.2.1 Diritti morali degli autori 7.2.3 Diritti di proprietà industriale 7.2.3.1 Termini generali

7.2.3.2 Tipi di brevetti 7.2.3.3 Titoli per l’acquisto della proprietà industriale 7.2.3.4 Parti dei titoli di proprietà intellettuale

7

7..33 RRiisseerrvvaatteezzzzaa ee aacccceessssoo aallll’’iinnffo orr--m

maazziioonnee

7.3.1 Termini generali 7.3.2 Tipi di dati

7.3.3 Protezione e sicurezza dei dati 7.3.3.1 Termini generali

7.3.3.2 Misure per la sicurezza dei dati

7.3.4 Diritti di protezione dei dati 7.3.5 Accesso all’informazione

7

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