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Editoriale del Direttore Scientifico - Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia

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Giornale Italiano di Ortopedia e Traumatologia 2016;42:239

editoriale

239

Andrea Piccioli Direttore Scientifico

“Due anni dopo sempre quella faccia. Due anni dopo al punto di partenza”.

I bei versi di Francesco Guccini paiono salutare i ventiquattro mesi trascorsi da quando ho avuto l’onore, la grande responsabilità ed il piacere di dirigere la nostra rivista.

Rivista che ha sempre quella faccia perché cerca di raccontarvi con rigore scientifico non disgiunto, quando possibile, da un taglio giornalistico, i temi della nostra pro-fessione e dei suoi progressi tecnico-scientifici spesso rapidi e alle volte “tumultuo-si”. In ogni campo il miglioramento delle prestazioni dipende dall’avere un obiettivo comune che unisca gli interessi e le attività di tutte le parti interessate. Nel settore della sanità, nel nostro specifico settore di competenza, le parti interessate tuttavia hanno una miriade di obiettivi, spesso contrastanti, compreso l’accesso ai servizi, la redditività, l’alta qualità, il contenimento dei costi, la sicurezza, la necessità di una formazione valida e facilmente fruibile, la convenienza, oltre che la chiara centralità del paziente, la sua soddisfazione che non dovrebbe essere disgiunta da quella di noi operatori sanitari. Tutto questo riteniamo vada raccontato ed “esplorato” so-prattutto in concomitanza con il 101° Congresso Nazionale che si tiene a Torino sotto la Presidenza di Eugenio Boux e Paolo Rossi, con temi interessanti, forieri di approfondimenti e novità.

Il consenso di molti di voi dimostra che siamo sulla strada giusta, ci conforta ed inorgoglisce. Perché allora parlo di punto di partenza? Perché tanto resta da fare, il fascicolo che oggi avete in mano dimostra quale sforzo editoriale tutti gli attori di questa avventura, quotidianamente, mettono in campo. La rivista è in ottima salute, abbiamo avuto un aumento del 90% di articoli inviati rispetto al 2014.

Le nuove rubriche, pensate soprattutto per i più giovani, come il Focus sul trat-tamento delle fratture isolate o nel setting del politrauma di Max Morandi o come quella delle Complicanze nelle fratture sovracondiloidee dell’omero in età pediatrica, bella e completa, affidata a Silvio Boero ed ai suoi collaboratori, sono un aggiorna-mento utile e scientificamente valido, così come il What’s new, rubrica interessante per capire mission, lavoro e risultati delle Società Superspecialistiche, in cui Gustavo Zanoli ci regala un pezzo davvero mirabile per contenuti e rigore scientifico.

La realtà però è che il mondo di oggi è legato più che mai alla tecnologia digitale. La conosciamo e la utilizziamo nella nostra professione, ma soprattutto pervade Inter-net, i social network, lo studio e l’informazione on line. Meravigliosa invenzione, ma anche pericolo reale. Spesso portatrice di una conoscenza raffazzonata che mette a rischio la nostra formazione, minando alcune sicurezze e alle volte “disturbando” il rapporto medico-paziente. Per questo il GIOT sta rafforzando e modernizzando in maniera importante il proprio sito, strumento oramai indispensabile a supporto della rivista. La nuova piattaforma OJS è in via di completamento, i soci potranno acce-dere, come in molte altre riviste, caricando direttamente i lavori on line e seguendone il percorso di revisione. Il restyling del sito del GIOT permetterà di accedere ad inte-ressanti servizi, quali selezionati video di tecnica chirurgica, un “journal club” dove trovare i migliori articoli editi a livello mondiale scelti dal Comitato di redazione oltre che ad una lista di “cold case”, articoli degli albori della nostra rivista confrontati con quanto scritto oggi. Infine interviste ad opinion leader delle varie branche della nostra specialità che saranno il naturale completamento del giornale nel suo imprescindi-bile formato cartaceo.

Nessuno strumento può essere perfetto e niente si può sostituire alla buona pratica clinica e all’etica medica dei nostri Maestri, ma è nostra intenzione portare un con-tributo a quella ricerca di rigore scientifico creando con la nostra rivista una “rete” di conoscenza e scambio tra professionisti con uno sguardo attento all’aggiornamento scientifico e alla vita societaria.

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