Mondo
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Alberto Fré Federica Sala
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A. Fr
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4
126energia
ambiente
Com’è StrUttUrAtA UnA rEtE ELEttrICA?
ComE rICEvIAmo L’EnErGIA ELE ttrICA?
Nei paesi economicamente evoluti, in linea g
enerale, vi sono grandi centrali di produzione dotate di tecnologie sempre più efcienti e a
ttente, in misura variabile, anche allo sfruttamento delle riso
rse rinnovabili. Questi impianti alimentano una rete elettrica molto sviluppata, ramifca
ta su tutto il territorio. L’elettricità giunge in stazioni ric
evitrici attraverso linee ad altissima tensione e qui riduce il suo voltaggio, in modo da renderla pro
gres-sivamente adatta all’uso comune. Linee di potenza via via min
ore e stazioni ricevitrici secondarie sono distribuite capillarmente per far giun
gere l’energia elettrica ovunque. I consumi di ogni casa e di o
gni azienda sono rilevati da a p-positi contatori.
rEtE ELEttrICA
ProDUzIonE centrale elettrica linee ad alta tensione linee a media tensione linee a bassa tensione tensione: 220-380 kv tensione: 10-20 kv tensione: ~400 v DIStrIBUzIonE trASmISSIonE elettrodotti elettrodotti
rEtI ELEttrICHE «IntELLIGEntI»
Le smart grids («reti intelligenti») sono ret i di pro-duzione, distribuzione e gestione dell’energia in grado di bilanciare immediatamente diferen
ze e squilibri tra richiesta e oferta di energia; in altre parole, ren
dono più ra-zionale il consumo e si adattano alle nuove fonti di energia (in particolare quelle rinnovabili, come il fotovoltaico e l’eolico). Le
smart grids sono anche adatte per gli edifci (case di abitazi o-ne, fabbriche) che producono autonomamente energia elett ri-ca attraverso pannelli fotovoltaici o piccole turbine eoliche
. Ma l’energia che ci giunge dal Sole e dal vento è… incostante, perché non è disponibile con co
ntinuità: le smart grids t allora essere fessibili, cioè capaci di portare elettricità nelle case e nelle aziende quando ne hanno bisogno, ma anche di assorbir-la e di redistribuirla quando esse ne producono in abbondanza.
centrale elettrica
energia proveniente dalla rete domestica
Reti elettRiche e
smaRt gRids
Centrale elettrica Stazione ricevitrice Interconnessione elettrica 220/380 kV 50 kV 50 kV 16 kV 16 kV 50 kV 110 kV
Ricerca, grande industria
Edifci residenziali
230/400 V
Piccole imprese, agricoltura, case individu ali
Industria, artigianato, ufci, grandi magazzini Trafco ferroviario
230/400 V 153 Stati Uniti 1607 inizio della colonizzazione britannica 1929
crisi economica attentati terroristici 2001 di matrice islamica
I primi britannici sbarcano sulle coste americane.
Folla riunita davanti alla Borsa di New
York dopo lo storico crollo. L’occupazione dell’Afghanistan dopo gli attentati del 2001.
A C E 4 luglio 1776: indipendenza delle 13 colonie inglesi 1860 guerra civile 1965-1973
guerra del viet nam
Abramo Lincoln, il presidente
che pose fne alla schiavitù.
Soldati statunitensi in viet nam.
B
d
1945
vittoria nella seconda guerra mondiale e inizio della guerra fredda
Linea del tempo
Le Twin Towers
geo
economia
i rapporti econoMici internazionali
Nello schema qui sotto osserviamo ilmeccanismo fondamentale del com-mercio internazionale. Proviamo a interpretarlo. Completa il testo seguente, scegliendo le parole adatte tra quelle proposte. Il commercio internazionale è defnito
dagli scambi / dalle comunicazioni di
un paese con gli altri ed è distinto in
importazioni ed esportazioni. In que-sto caso la freccia che rappresenta le importazioni è più grande di quella che rappresenta le esportazioni, quin-di lo stato in questione spende, per le merci che entrano, di più / meno di quanto spenda per le merci che esco-no. Potremmo quindi afermare che, in questo caso, le esportazioni sono
maggiori / minori delle importazioni.
iMPortAzioniEDESPortAzioni
Poniamoci una domanda abbastanza difcile: uno s tato che importa grandi quantità di
beni e ne esporta quantità inferiori, può comunque guadagnare più di quello che spende? Un paese importa beni per due ragioni:
•perché non li produce; •perché li produce, ma all
’estero il prezzo è inferiore.
Un paese esporta per due motivi:
•perché ofre beni a un prezzo convenien
te;
•perché ofre beni ad alto c
ontenuto tecnologico, che altri paesi
non sono in grado di produrre.
esportazioni iMport azioni st ato Brasile 52 mld 44 mld Stati Uniti 449 mld 351 mld UNIONE EUROPEA CoMMErCio E inVEStiMEnti nELL’UnionE EUroPEA
ESPortAzioni E iMPortAzioni Di BEni E SErVizi nEL 2012 (MiLiArDi Di EUro)
98
unità 3 • Il popolamento del pianeta
Il progetto della rotating tower C
L’architetto urbaniSta
In queste pagine abbiamo fatto spesso riferi-mento, direttamente o indirettamente,
all’ur-banistica, la disciplina che si occupa dello
stu-dio delle città e del loro sviluppo nello spazio e nel tempo. Essa ha come scopo quello di
«rein-ventare» il territorio per renderlo più vivibile
per le persone. Contrariamente ai comuni archi-tetti che progettano e realizzano singoli edifci o gruppi di edifci, agli urbanisti è richiesto di sviluppare una serie di competenze (economi-che, sociologi(economi-che, giuridi(economi-che, ambientali e, ov-viamente, architettoniche) che permettano loro di avere una visione d’insieme della realtà nel-la quale dovranno intervenire. La varietà delnel-la preparazione indispensabile per esercitare que-sta professione la rende molto interessante e tra quelle che in futuro ci permetteranno di
cam-biare in meglio il volto del nostro pianeta.
1. Di che cosa si occupa l’architetto urbanista?
2. Perché è importante occuparsi del cambiamento nelle città per l’equilibrio ecologico del pianeta? 3. Nelle città che hai visitato, in Italia o all’estero, ricordi esempi di soluzioni urbanistiche che
ti sono sembrate all’avanguardia e che hanno migliorato la qualità di vita degli abitanti?
* Capisco * Descrivo * Applico le competenze Un progetto di riqualifcazione
A
67
Isole artifciali a Dubai B
GLI STRUMENTI PER UN APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO
Un proflo narrativo sintetico
per acquisire il bagaglio di
cono-scenze irrinunciabili per
inter-pretare correttamente i fatti.
66
3
ambiente
2
infrastrutture e servizi effcienti sostenibilità economica istruzione e lavoro qualifcato edilizia di qualità sostenibilità sociale sostenibilità ambientale rendere le città più vivibili ed ecologiche RIPEnSARE lE cITTÀunità 3 • Il popolamento del pianeta
3
6
Una crescita incontroLLata
L’enorme e spesso caotico sviluppo delle metropoli rappresenta una delle maggiori sfde del XXI secolo. Generalmente il prezzo che questa crescita senza regole impone dal punto di vista ecologi-co e della qualità della vita è molto alto. I centri urbani occupano appena il 2% della superfcie del nostro pianeta, ma consumano i
due terzi delle risorse mondiali, sono i maggiori responsabili del-le emissioni inquinanti e hanno un’enorme infuenza sui cambia-menti climatici.
Le contromisUre
Tra i politici, gli «addetti ai lavori» (urbanisti, architetti, ingegneri) e l’opinione pubblica si sta facendo strada la consapevolezza che le città vanno ripensate nell’ottica della loro sostenibilità economica,
ambientale e sociale. Servono quindi infrastrutture (anche
tecnolo-giche) e servizi basilari efcienti, lavoro qualifcato, un’istruzione di buon livello, un’edilizia di qualità. A questi elementi si afanca la ne-cessità di trovare nuovi modi per rendere più ecologiche le metropoli, compito facilitato dall’elevata densità abitativa (che permette di con-dividere le apparecchiature più inquinanti con il maggior numero di persone), dalle nuove tecnologie (che forniscono sistemi per rispar-miare energia) e da interventi urbanistici che mirano sia a risolvere problemi come il trafco e l’inquinamento atmosferico sia a ridurre gli squilibri economico-sociali tra le diverse fasce della popolazione.
b U o n E nOtIzIE
La centraLità deL tema «ecoLogia»
È dunque necessario reinterpretare il ruolo dell’urbanizzazione mo-derna. In molti paesi si stanno sperimentando tecniche innovative, ma la soluzione sarà davvero a portata di mano quando le buone idee si difonderanno su larga scala e quando la parte del mondo in condizioni di produrre e consumare inizierà ad adottare comporta-menti meno «spreconi»? Intanto il tema ecologico sta diventando centrale nell’economia del mondo.
La nuova vita delle favelas di rio de Janeiro
Le favelas di Rio de Janeiro (in cui vivono circa 1 300 000 persone, più del 20% degli abitanti della metropoli) sono uno degli esempi più evidenti degli efetti negativi di una crescita urbanistica non piani-fcata, caratterizzata da povertà, condizioni di vita malsane e alti tassi di criminalità. Ma negli ultimi anni la situazione sta cambian-do. Grazie a un programma avviato dalla municipalità di Rio (Morar
Cario ca, «Abitare Carioca»), è in atto una riqualifcazione urbana A
che punta a trasformare le baracche di lamiera in case di muratura dotate di una rete idrica e di una rete fognaria. Il progetto prevede anche il rifacimento delle strade strette e tortuose e l’introduzione di un nuovo sistema di riciclaggio dei rifuti. Inoltre il governo ha deciso di creare delle caserme permanenti per combattere la delinquenza.
esperimenti urbani nella penisola arabica
Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, è famosa per le sue soluzioni urba-nistiche «futuristiche». L’enorme ricchezza derivante dallo sfrutta-mento delle risorse petrolifere ha ispirato idee originali: avvicinando-ci con le mappe satellitari alla costa, infatti, possiamo distinguere le particolari forme di isole artifciali destinate alla costruzione di ap-partamenti e case-vacanza B, ma più interessante per l’ecologia è il progetto della rotating tower: proprio una torre rotante, in cui ogni piano ruota separatamente, seguendo il movimento del Sole. Pale eoliche invisibili e pannelli fotovoltaici sul tetto renderanno l’edifcio completamente indipendente dal punto di vista energetico C .
Le città del futuro
eoafa attia
Mappe concettuali
per
puntualizzare ed
eviden-ziare i nessi logici.
Energia e Ambiente
I grandi temi
e problemi di oggi; per conoscerne
i termini e discuterne in classe.
Capisco, descrivo, applico
Il primo passo per la verifca
delle competenze.
GeoEconomia
I macrofenomeni
dell’economia “visualizzati” per
evidenziare collegamenti tra
eco-nomia e ambiente.
La linea del tempo
per visualizzare
e capire i diversi aspetti della storia
dei principali stati del mondo.
I contenuti
Che cosa farò da grande?
Una rubrica per
aiutare gli studenti a valorizzare i loro
com-portamenti e le loro attitudini e a orientarsi
nella scelta del percorso formativo.
5
n i citt deL Moadini nd
citiZen
FactorY
132
scenario
unità 5 • Problemi e risorse del nostro millennio
La sceLta deL tema e documentazione
I temi a disposizione sono numerosi; ne suggeriamo al-cuni, ma sarà opportuno che la classe concordi su un solo tema, il quale abbia attinenza con uno degli argomen-ti trattaargomen-ti nelle prime unità del libro di testo.
IntrECCI DISCIPLInArI
geografa • storia • cittadinanza e costituzione • italiano
orGAnIzzAzIonE
fase preparatoria e relazione: lavoro personale a casa; altre fasi: gruppi composti da 1/3 della classe
tEmPo
1 settimana per la raccolta dei dati (lavoro a casa) 1 ora per la divisione dei compiti e condivisione dei risultati della fase preliminare 2 ore per dibattito, votazione e scrutinio 1 ora per lettura relazioni
StrUmEntI
schede di voto, un’urna, bloc-notes, matita e penna, computer
WEB mAP
www.deagostini geografa.it/wing/ confmondo/confronti.jsp per i dati aggiornati sul paese scelto, siti di riviste e quotidiani on line
Supponiamo di trovarci in una riunione del-le nazioni Unite: in queste afollate assem-blee, dove sono rappresentati quasi tutti gli stati, spesso si devono prendere insieme decisioni molto difcili e lo strumento utilizzato è il voto. Di solito accade che alcuni paesi, con interessi comuni, si schierino dalla stessa parte; viceversa, altri si oppongono op-pure propongono soluzioni diverse. In queste occasioni ferve un dibattito molto acceso e ciascuna delle parti cerca di convincere gli incerti a votare per la propria tesi. In questa attività noi simule-remo una sessione speciale delle Nazioni Unite, dividendoci in tre gruppi: favorevoli, contrari e giudici.
Un dibattito al palazzo delle Nazioni Unite
obiettiVo didattico utilizzare i mezzi d’informazione per approfondire temi di attualità; interpretare le notizie e apprendere in modo critico le notizie dei media; assumersi responsabilità in attività di tipo collaborativo; comprendere alcuni aspetti del mondo e della geopolitica; sostenere una tesi e saper argomentarla; condurre una ricerca e gestire le dinamiche di gruppo (abilità relazionale) e i tempi di intervento in una discussione; rispettare le idee degli altri.
Prodotto atteso un dibattito e una relazione
fASE
1
la pena di morte
• La globalizzazione è un fenomeno positivo o negativo?
• È possibile portare la democrazia usando la forza delle armi e la guerra?
• L’energia nucleare è una risorsa o un pericolo?
• L’efetto serra esiste? Quali sono le sue conseguenze peggiori?
• La pena di morte è giusta o sbagliata?
geo
atlante
198
Asia
Densità di popolazione e maggiori città
Sviluppo le competenze
54
Temperatura media annua globale
0,6 0,4 0,2 0,0 –0,2 –0,4 –0,6 Anomalia (°C) 14,0 °C 1860 1880 1900 1920 1940 1960 1980 2000
unità 2 • La Terra: climi e ambienti naturali
12. osserva il grafco, leggila didascalia e rispondi alle domande.
italiani che hanno partecipato a quella campagna mili tare. Ambientate in luoghi limite, pur se molto lontani dall’Af
rica, sono interessanti le esperienze descritte da B. Chatwin in
Le vie dei canti o quelle raccontate da M. Morgan in E venn e chiamata due cuori o ancora gli avvincenti viaggi narrati da C. Perrotti (antologia). P
er inglese descriviamo l’outback
dell’Australia, termine che si riferisce alle aree interne più re mote, semidesertiche, del continente australiano. Per musica tracciamo un itinerario attra
verso i ritmi dell’Africa sa-hariana; sempre l’Africa e le tradizioni artistiche (arte e
immagine) a cavallo del grande deserto hanno ispirato l’arte europea di Cézanne, Klee
, Picasso e Modigliani, che devono molto alle maschere e alle sculture dell’arte primitiva
. Il movimento e il ritmo sono alla base dei balli africani, le cui coreografe colorate e coinvolg
enti illustriamo in educazione
fsica. Il deserto spesso è anche il luogo da cui si estragg
ono petrolio e altre materie prime, argomento di tecnologia, mentre in scienze trattiam
o l’erosione del suolo causata dagli agenti atmosferici e il fenomeno dell'escursione t
ermica nei deserti.
14. Complete the sentences with the c
orrect words.
lions • habitat • hippos • weather • girafes • savannah
a. On the ...
there is a big variety of animals.
b. Some are very tall like ...
and elephants, others are very large like rhinos and ... c. The biggest cats in the world, like cheetahs and
...
, also live here.
d. The ...
is dry and it only rains for short periods.
e. So this is the perfect ...
for these animals.
let’s do GeoGraphy!
a. Che cosa rappresenta la sottile linea nera orizzontale? b. Di quanto è aumentata la temperatura media ann
ua dal 1980 al 2000? Ti pare un valore grande e degno di considerazione o piccolo e trascurabile?
c. Il XIX secolo è stato complessivamente più caldo o p
iù freddo del XX secolo?
d. Se metti un termometro sul balcone e misuri la t
emperatura ogni giorno per un anno, puoi trarre signifcative conclusioni sulle variazi
oni del clima nella tua città?
FproGetto e comunIco
verSo all’eSame: percorsi interdisciplinari
13. Il tema del desertoofre numerosi spunti per l
a tesina d’esame; consente infatti di pensare collegamenti originali. Procedi nel modo che ti indichiam
o. Infne,
scrivi la tesina con un programm
a di videoscrittura, corredando il testo con immagini, carte, dati.
Fase 1 – Le parole chiave: rileggi il p
aragrafo che tratta dei deserti (paragrafo 4) e individua le parole chiave e i nuclei tematici: per esempio
, deserto, fascia arida.
Fase 2 – I miei interessi: «fltra» t
utti gli argomenti che hai isolato sul tema e concen-tra l’attenzione soltanto su due di essi: per esempio, i d
eserti caldi e i deserti freddi.
Fase 3 – I collegamenti partendo d
alle domande:
• Quali aspetti può assum
ere un deserto? Dove si trovano i deserti sulla Terra? Sono simili o molto diversi? L’uomo è riuscito ad adattarsi anc
he al clima desertico?
• Quali popolazioni e con q
uali tradizioni vivono nel deserto?
Fase 4 – L’indice dei manuali e il c
ollegamento delle idee: scorri il sommario dei
ma-nuali di tutte le materie ed evidenzia gli argomenti che potrebbero rispondere alle domande suscitate dal tema focale. Per esempio, possiamo seguire un fl
one che si sviluppa seguendo il tema del deserto.
Geografa: deserti freddi e deserti caldi, deserti di sabb
ia e deserti di sassi, descrizio-ne delle caratteristiche di un «amb
iente limite» con cui gli uomini riescono tuttavia a convivere. La campagna d’Africa e le imprese di Romm
el ofrono un approfondimento nell’ambito della storia, che è possibile anche arricchire c
on le descrizioni dei soldati patRimonio
dell’umanità
slide show
alCuni dati
DOvE Si TROvA Hiroshima, Giappone occidentale
iNTERESSE STORiCO uno dei pochissimi edifci di cui è rimasta traccia a Hiroshima dopo l’esplosione nucleare del 6 agosto 1945
PATRiMONiO DEll’UMANiTÀ DAl 1996
NEl WEBhttp://www.pcf.city.hiroshima.jp/top_e.html http://whc.unesco.org/en/list/775
Un monito per eliminare ogni arsenale nucleare, un simbolo di speranza e di pace
Il 6 agosto 1945 il bombardiere statunitense Enola Gay sganciò sulla città giapponese di Hiroshima il più potente e devastante ordigno sino a qual momento mai costruito dall’uomo. Fu la prima bomba atomica, che rase letteralmente al suolo l’intera città e uccise istantaneamente circa 70 000 persone. Ma il disastro non si limitò a quel giorno terribile, sia perché tre giorni dopo un’altra bomba fu sganciata sulla città di Nagasaki, sia perché almeno altri 70 000 giapponesi vennero uccisi nei decenni seguenti dalle intensissime
radiazioni che la bomba originò.
Praticamente un solo edifcio resistette, almeno nella sua struttura portante, alla devastazione e subito venne deciso che quell’unico edifcio avrebbe dovuto essere conservato esattamente in quello stato, a
perenne monito per l’umanità. Dal 1945 l’Hiroshima
Prefectural Commercial Exhibition (HMI) venne
denominato Genbaku Dome («Cupola della bomba atomica») ed è diventato universalmente noto come il Memoriale della Pace, inserito nella lista dei siti
Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco nel 1996.
Il Memoriale della Pace di Hiroshima
256