XV
Antico, incredibilmente nuovo
XVII
Premessa
La trasmissione dei testi. Il lavoro filologico, XVII; Le collane dei classici, XVIII
1
LE ORIGINI
Dalla fondazione di Roma allo scontro con Cartagine
Indice
III
Indice
2
Gli eventi, la società, la cultura
2 Cronologia4 Società e cultura
4 Pater familias e struttura gentilizia 4 Ilmos maiorum
5 Oralità e scrittura 6 Origini della lingua latina 7 Latino preletterario 7 in sintesi
8
Le origini della letteratura latina
8 Le prime testimonianze linguistiche10 Le testimonianze poetiche preletterarie 10 I carmina 10 Carmina religiosi 12 I carmina popularia 12 La poesia celebrativa 13 La prosa preletteraria 13 Commentarii e fasti 14 Il diritto e le leggi 15 L’oratoria
16 Appio Claudio Cieco 16 Il teatro italico delle origini 16 I fescennini
17 La satura 17 La fabula Atellana 18 in sintesi 19 VER I F IC A F I NALE
20 PERCORSO TEMATICO: LARI, MANI EPENATI 20 La religione in casa: il larario
20 Lari, Penati e Mani 21 Una tradizione antichissima
24
Gli eventi, la società, la cultura
24 Cronologia26 Società e cultura
26 Le province e le nuove classi sociali 26 La svolta imperialistica
27 Incontro, scontro e fusione con la cultura greca 27 Il concetto di humanitas
28 Pubblico, generi letterari e scrittori in età arcaica
28 Le conseguenze di una fruizione orale 29 Gli “artigiani” delle lettere
29 in sintesi
30 I GENERI LETTERARI
:
La poesia epica 30 Definizione e origini30 La trasmissione e la sopravvivenza 30 Il ciclo epico
31 Iliade e Odissea: il filone “eroico” 32 L’epica ellenistica
34
La prima scrittura letteraria:
l’epica e il teatro
34 Livio Andronìco 34 Notizie biografiche 34 Le opere teatrali 34 L’Odusía
IV
Indice
35 La traduzione artistica 36 Gneo Nevio
36 Plenum superbiae Campanae 36 Le opere teatrali
37 Il Bellum Poenicum 39 in sintesi 39 VER I F IC A F I NALE
40 I GENERI LETTERARI
:
Il teatro in Grecia 40 Le forme del teatro greco40 La tragedia
40 Origini e significato della tragedia
41 Struttura e autori della tragedia e del dramma satiresco 42 La commedia
42 Origini e significato della commedia 42 Tipologie, struttura e autori della commedia 44 Il teatro a Roma
44 L’origine e le tipologie 45 La struttura
45 Le occasioni degli spettacoli
46 Plauto
46 L’autore 46 Notizie biografiche 46 Il problema del nome 47 L’opera
47 Le fabulae varronianae 47 Le trame delle commedie 50 La struttura
50 Gli intrecci 50 I personaggi
51 Approfondimento: Gli attori e i costumi 52 I rapporti con il mondo greco
52 Un mondo alla rovescia 54 La lingua plautina 54 in sintesi
55 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 56
Percorso antologico
56 Il servus nelle sue tipologie ricorrenti
56 TESTO1 (ITA):Fatemi passare, fuggite tutti (Curculio,
vv. 280-295)
57 TESTO2 (ITA):Una gara di insulti (Persa, vv. 405-426)
58 TESTO3 (ITA):E ora, Pseudolo, che hai intenzione di fare?
(Pseudolus, vv. 394-414)
59 TESTO4 (ITA):Nella mia mente c’è un piano (Pseudolus,
vv. 574-594)
59 TESTO5 (ITA): Vinta la guerra, vi ringrazio signori del cielo
(Persa, vv. 753-762)
60 riepilogo del percorso 60 VER I F IC A F I NALE
61 Cecilio Stazio
61 Una commedia di passaggio 61 Un autore impegnato
62 PERCORSO TEMATICO: VITA DA SCHIAVI 62 La schiavitù a Roma
63 Schiavi di città 64 Schiavi di campagna
66 Publio Terenzio Afro 66 L’autore
66 Notizie biografiche
67 Approfondimento:L’ambiente scenico 68 L’opera
68 Cronologia e contenuti delle commedie
68 Le trame delle commedie 70 Tradizione e innovazione 70 Una commedia stataria 72 I prologhi
73 L’interpretazione del teatro terenziano 74 Lo stile e la lingua
75 in sintesi
75 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 76
Percorso antologico
76 Il rapporto padri-figli76 TESTO1 (ITA):Una discussione per ragioni d’amore (An-dria, vv. 872-903)
78 TESTO2 (ITA):Homo sum (Heautontimorúmenos, vv. 53-120) 79 TESTO3 (ITA):Due modelli pedagogici a confronto
(Adel-phoe, vv. 26-81)
80 riepilogo del percorso 81 VER I F IC A F I NALE
82 Quinto Ennio 82 L’autore
82 Il poeta dai «tre cuori» 83 L’opera
83 Le opere minori 83 Il teatro
84 Gli Annales: l’impianto generale 85 La novità degli Annales
86 La chiave interpretativa del poema 87 Approfondimento:L’humanitas 88 Lingua, metrica e stile
88 in sintesi
89 La tragedia arcaica 89 Il “secolo d’oro” della tragedia 89 Pacuvio, un artista poliedrico
90 Accio, un intellettuale orgoglioso e prolifico 91 Il declino del teatro letterario
92 in sintesi
93 Catone e la storiografia annalistica 93 L’autore
93 Homo novus e conservatore 93 La lotta culturale
95 Le opere
95 Orazioni e opere didascaliche 95 Il De agri cultura
97 La storiografia annalistica e le Origines di Catone 98 Una prosa asciutta ed essenziale
99 in sintesi 99 VER I F IC A F I NALE
100 I GENERI LETTERARI
:
La satira 100 Origine 100 Etimologia 101 I caratteri 102 Gaio Lucilio 102 L’autore 102 Notizie biografiche 102 L’opera102 Le satire: genesi e ordinamento 103 Gli argomenti
103 Caratteri della satira luciliana 104 La lingua e lo stile
V
Indice
106
Gli eventi, la società, la cultura
106 Cronologia109 Società e cultura 109 La figura di Cesare: un bilancio
109 La crisi dei valori tradizionali e il rifugio nell’otium 109 Filosofie ellenistiche e culti misterici
111 Pubblico, generi letterari e scrittori nell’età di Cesare
111 Gli intellettuali di fronte alla crisi 111 Cambiamenti nei generi letterari 112 Un pubblico nuovo: i salotti e le donne 112 in sintesi
113 I GENERI LETTERARI
:
La poesia lirica greca 113 Definizione e caratteri del genere114 La poesia giambica 115 La melica monodica 115 La melica corale
117 La poesia neoterica 117 Caratteri generali
117 Lo sfondo storico-culturale alla nascita del fenomeno neo-terico
118 Caratteri del neoterismo
118 Gli influssi della poetica di Callimaco 120 I poeti
120 I preneoterici 121 I neoterici 122 in sintesi
123 Gaio Valerio Catullo 123 L’autore
123 La vita 124 L’opera
124 Il Liber e la sua struttura 124 La prima sezione del Liber
125 La seconda sezione: i carmina docta 128 La terza sezione: gli epigrammi 128 I temi
130 in sintesi
131 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 132 LO STI LE DI CATU LLO 134
Percorsi antologici
134 1. Da mi basia mille: l’esplodere della passione per Lesbia
135 TESTO1 (LAT/ITA):Ille mi par esse deo videtur: l’inizio del-l’amore (Carmina, 51)
136 TESTO2 (LAT):Vivamus, mea Lesbia, atque amemus (Car-mina, 5)
137 AN A L I S I D E L T E S T O
138 TESTO3 (ITA):I baci non bastano mai (Carmina, 7) 139 Approfondimento: Una ribelle: Clodia-Lesbia 140 TESTO4 (LAT):Passer, deliciae meae puellae (Carmina, 2) 142 TESTO5 (LAT/ITA):Lugete, o Veneres Cupidinesque
(Car-mina, 3)
143 DE N T R O I L T E S T O
143 TESTO6 (LAT/ITA):Un amore eterno? (Carmina, 109) 143 riepilogo del percorso
144 2. Odi et amo: l’amore incrinato e poi spezzato 144 TESTO1 (LAT):Smettila di impazzire (Carmina, 8)
146 TESTO2 (ITA):Un colloquio del poeta con se stesso (Car-mina, 76)
147 DE N T R O I L T E S T O
148 TESTO3 (LAT):Promesse al vento (Carmina, 70)
148 TESTO4 (LAT):Le diverse gamme dell’amore (Carmina, 72) 150 TESTO5 (LAT):Odi et amo (Carmina, 85)
150 TESTO6 (ITA):L’addio definitivo (Carmina, 11) 151 riepilogo del percorso
152 VER I F IC A F I NALE
153 PERCORSO TEMATICO: AFRODITE/VENERE, DEA DELL’AMORE
153 Afrodite, la dea greca 154 Afrodite: una o due?
154 Da Astarte a Venere: la lunga storia della dea dell’amore 154 Venere in Occidente
156 I GENERI LETTERARI
:
La storiografia 156 Definizione e premesse156 L’historía e i logografi 157 Erodoto, pater historiae 157 Tucidide, il grande modello
158 I continuatori di Tucidide e la storiografia ellenistica 159 La storiografia greca di fronte a Roma: Polibio 160 Caio Giulio Cesare
160 L’autore 160 L’ascesa
160 Accordi con Pompeo e Crasso 161 La guerra civile
161 La congiura 162 L’opera 162 Un uomo colto 162 I Commentarii
163 Una storiografia di parte? 163 Il De bello Gallico
163 I contenuti del De bello Gallico 165 Un racconto di guerra
165 Romani e barbari 167 Il De bello civili
167 I contenuti del De bello civili 168 Guerra e politica
169 Il corpus Caesarianum e le opere perdute
169 La lingua e l’oratoria di Cesare, tra analogia e atticismo 169 in sintesi
171 IN DIC A ZION IBI B LIOGR AF ICH E 172 LO STI LE DI CESAR E
174
Percorsi antologici
174 1. Alesia, il grande assedio175 TESTO1 (LAT/ITA):Uno spietato avversario (De bello Gal-licoVII, 4)
177 DE N T R O I L T E S T O
177 TESTO2 (ITA):Sotto le mura di Alesia (De bello GallicoVII, 68-71)
179 TESTO3 (LAT):L’esercito di soccorso (De bello GallicoVII, 75, 1; 76, 4-6)
180 AN A L I S I D E L T E S T O
181 TESTO4 (ITA):Una drammatica assemblea: il discorso di Critognato (De bello GallicoVII, 77)
182 DE N T R O I L T E S T O
183 TESTO5 (LAT):Crudeltà verso gli inermi (De bello Gallico
VII, 78)
105
L’ETÀ DI CESARE
184 AN A L I S I D E L T E S T O
184 TESTO6 (ITA):I Romani, da assedianti ad assediati (De
bello GallicoVII, 79, 1-3; 84-85)
185 TESTO7 (ITA):Le decisioni di Cesare (De bello GallicoVII, 86-87)
186 TESTO8 (LAT/ITA):La vittoria (De bello GallicoVII, 88) 187 DE N T R O I L T E S T O
187 TESTO9 (LAT):Le ultime parole di Vercingetorige (De bello GallicoVII, 89)
188 AN A L I S I D E L T E S T O
188 riepilogo del percorso 189 2. I popoli di Cesare
189 TESTO1 (LAT):Descrizione della Gallia (De bello GallicoI, 1) 191 AN A L I S I D E L T E S T O
191 Approfondimento:I Celti
192 TESTO2 (LAT/ITA):L’organizzazione sociale dei Galli (De bello GallicoVI, 11)
193 TESTO3 (ITA):I druidi e i cavalieri presso i Galli (De bello
GallicoVI, 13-15)
195 Approfondimento:I misteriosi druidi 196 DE N T R O I L T E S T O
196 TESTO4 (LAT):I sacrifici agli dèi presso i Galli (De bello GallicoVI, 16)
197 TESTO5 (LAT):Gli dèi adorati dai Galli (De bello GallicoVI, 17)
198 AN A L I S I D E L T E S T O
198 TESTO6 (ITA):I Germani (De bello GallicoVI, 21-23) 200 TESTO7 (LAT):Confronto tra il valore dei Galli e quello dei
Germani (De bello GallicoVI, 24) 201 AN A L I S I D E L T E S T O
201 TESTO8 (ITA):La Britannia e i suoi abitanti (De bello Gal-licoV, 12; 14)
202 riepilogo del percorso 203 VER I F IC A F I NALE
204 PERCORSO TEMATICO: CESARE. UN EROE DELLA POLITICA?
204 Un mito vivente 204 Il divino Giulio
204 Un nome-simbolo del potere 205 Cesarismo
206 I GENERI LETTERARI
:
La retorica 206 Distinzione fra retorica e oratoria206 Il valore della retorica e dell’oratoria presso i Greci e i Ro-mani
206 L’origine greca della retorica e i suoi legami con il pensiero filosofico
207 Lo sviluppo della retorica nella Grecia classica fino ad Ari-stotele
208 Gli studi retorici nell’età ellenistica. Scuole e retori dell’Asia Minore
208 La retorica nell’età imperiale 209 I GENERI LETTERARI
:
L’oratoria 209 L’oratoria greca e il “canone dei dieci oratori” 209 La limpida oratoria di Lisia210 Isocrate e la paideia dell’oratore 210 Oratoria e politica: Demostene 211 Marco Tullio Cicerone 211 L’autore
211 La formazione culturale 211 L’ascesa politica fino al consolato 212 Anni difficili: l’esilio, la guerra civile 213 L’ultima stagione
214 L’opera
214 Il difensore della repubblica oligarchica 214 Le orazioni
214 Discorsi per il presente e per la gloria futura 214 Prima fase: l’affermazione di un giovane avvocato 215 Seconda fase: i discorsi del console
216 Terza fase: prima e dopo l’esilio, le orazioni della maturità 217 Quarta fase: le orazioni “cesariane”
218 Quinta fase: l’ultima battaglia 218 Non hominis nomen sed eloquentiae
219 Approfondimento:I generi dell’oratoria e la struttura dell’orazione
220 Le opere retoriche
220 Un punto di approdo per la riflessione sulla parola 220 Il De oratore, ovvero la natura dell’oratoria 220 I contenuti del De oratore 221 Una storia dell’eloquenza: il Brutus 221 L’Orator: un trattato sullo stile 222 Le opere politiche
222 Il De re publica: i dati esterni e il contenuto 222 I contenuti del De re publica 223 I nodi politici del De re publica
224 Il De legibus: uno studio del diritto romano 225 Le opere filosofiche
225 Una grande operazione culturale 225 Il genere letterario e gli argomenti trattati
226 Il “metodo” seguito e il confronto con le scuole ellenistiche 226 Un linguaggio filosofico latino
227 Introduzione alla filosofia 227 Il problema morale 228 Il problema teologico 228 I tesori della vita
229 L’epistolario e le opere poetiche 229 Un documento storico e umano
230 Approfondimento:Scrivere lettere a Roma 231 Le opere poetiche
232 in sintesi
235 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 236 LO STI LE DI CICERON E 238
Percorsi antologici
238 1. La forza della parola: la prima Catilinaria 239 TESTO1 (LAT):Un attacco diretto e violento (CatilinariaI, 1) 241 AN A L I S I D E L T E S T O
241 TESTO2 (ITA):Catilina è sorvegliato (CatilinariaI, 3) 242 TESTO3 (ITA):Una riunione notturna; la congiura in senato
(CatilinariaI, 4) 243 DE N T R O I L T E S T O
243 TESTO4 (LAT):Fuori dalla città! (CatilinariaI, 5)
245 TESTO5 (LAT):Il vuoto intorno a Catilina (CatilinariaI, 7) 246 AN A L I S I D E L T E S T O
247 Approfondimento:Il cursus honorum e il lessico della politica
248 riepilogo del percorso
249 2. Il pensiero politico di Cicerone e il tramonto della repubblica
249 TESTO1 (ITA):Pro Sestio: un progetto politico (Pro Sestio
XLV, 96-98)
250 DE N T R O I L T E S T O
251 TESTO2 (ITA):La miglior forma di governo (De re publicaI, 69-70)
252 Approfondimento: La posizione politica di Cice-rone: un bilancio
253 riepilogo del percorso
254 3. Cicerone filosofo: i valori dell’humanitas 254 TESTO1 (LAT/ITA):Il bene morale e le quattro virtù stoiche
(De officiisI, 15-17)
256 TESTO2 (ITA):Una lezione di convivenza civile: la filantro-pia (De officiisIII, 21-26)
257 Approfondimento:Cicerone e l’ideale dell’humanitas 257 riepilogo del percorso
258 VER I F IC A F I NALE
260 Tito Lucrezio Caro 260 L’autore
260 Notizie biografiche 261 L’opera
261 Il genere didascalico 262 Il valore della poesia 263 Lo sfondo storico-culturale 263 Il titolo e la struttura
264 I contenuti del De rerum natura 266 L’apertura del poema
266 La funzione di Epicuro 267 Le paure degli uomini 268 La storia degli uomini 269 Guardare dall’alto 270 Pessimismo ambiguo 270 in sintesi
271 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 272 LO STI LE DI LUCR EZIO 275
Percorsi antologici
275 1. L’uomo e gli dèi276 TESTO1 (LAT):L’inno a Venere (De rerum naturaI, 1-43) 280 AN A L I S I D E L T E S T O
280 TESTO2 (LAT):L’elogio di Epicuro (De rerum naturaI, 62-79) 282 AN A L I S I D E L T E S T O
282 TESTO3 (LAT):Il sacrificio di Ifigenia (De rerum naturaI, 80-101)
284 Approfondimento:Il mito di Ifigenia
285 TESTO4 (ITA):L’indagine scientifica contro i timori religiosi (De rerum naturaI, 102-135)
285 riepilogo del percorso
286 2. L’uomo e la natura: forze interiori e forze esterne
286 TESTO1 (LAT):La passione d’amore (De rerum naturaIV, 1121-1159)
289 AN A L I S I D E L T E S T O
290 TESTO2 (ITA):Le paure umane di fronte alla morte (De rerum naturaIII, 31-93)
291 TESTO3 (LAT):L’umanità primitiva (De rerum naturaV, 925-1010)
296 riepilogo del percorso 296 VER I F IC A F I NALE
297 La prosa tecnica e la biografia 297 Una letteratura “minore”
297 Marco Terenzio Varrone, un vero erudito 298 L’opera
298 Gli studi letterari: filologia e linguistica 299 Cornelio Nepote, un uomo di cultura 300 Il De viris illustribus e il genere biografico 301 in sintesi
301 VER I F IC A F I NALE
302 Gaio Sallustio Crispo 302 L’autore
302 Un grande storico
303 L’opera
303 La monografia storica in Sallustio 304 Il De Catilinae coniuratione
304 I contenuti del De Catilinae coniuratione 305 Un proemio problematico
306 Catilina “eroe nero” e i ritratti dei protagonisti 307 Le finalità degli excursus
307 Cesare, Catone e l’uomo politico ideale 308 Sallustio storico narratore
308 Bellum Iugurthinum
308 I contenuti del Bellum Iugurthinum 309 Uno scenario ampio
310 Giugurta, una personalità in fieri 310 Mario: l’allargamento della classe politica 311 Le Historiae: il ritorno all’annalistica 311 in sintesi
312 IN DIC A ZION IBI B LIOGR AF ICH E 313 LO STI LE DI SALLU STIO 315
Percorsi antologici
315 1. De Catilinae coniuratione: la cronaca di un colpo di Stato
316 TESTO1 (LAT):Il ritratto di Catilina (De Catilinae coniura-tione, 5)
317 AN A L I S I D E L T E S T O
318 TESTO2 (ITA):Il seguito di Catilina (De Catilinae coniura-tione, 14)
319 TESTO3 (LAT):Catilina ordisce la congiura (De Catilinae coniuratione, 16)
320 AN A L I S I D E L T E S T O
320 TESTO4 (ITA):La congiura viene svelata (De Catilinae co-niuratione, 23)
321 TESTO5 (LAT):Un drammatico confronto (De Catilinae co-niuratione, 31)
323 AN A L I S I D E L T E S T O
323 TESTO6 (ITA):L’esecuzione dei congiurati; Catilina
orga-nizza le truppe (De Catilinae coniuratione, 55-56)
324 TESTO7 (ITA):Catilina parla al suo esercito (De Catilinae
coniuratione, 58)
325 TESTO8 (LAT):Preparativi per la battaglia (De Catilinae
coniuratione, 59)
326 TESTO9 (LAT):La battaglia e la morte di Catilina (De
Cati-linae coniuratione, 60) 327 AN A L I S I D E L T E S T O
327 TESTO10 (ITA):Il campo di battaglia dopo il massacro (De Catilinae coniuratione, 61)
328 Approfondimento:Le ragioni sociali del fallimento di Ca-tilina
329 riepilogo del percorso
330 2. Bellum Iugurthinum: ascesa e caduta di un principe ambizioso
330 TESTO1 (ITA):La dinastia dei sovrani numidi (Bellum Iugur-thinum, 5)
331 TESTO2 (LAT):Il ritratto del giovane Giugurta (Bellum Iu-gurthinum, 6)
332 AN A L I S I D E L T E S T O
332 TESTO3 (ITA):Giugurta al seguito di Scipione (Bellum
Iu-gurthinum, 7-9,3)
334 Approfondimento:Giugurta, una figura complessa 334 TESTO4 (LAT):La cattura di Giugurta (Bellum
Iugurthi-num, 113)
335 riepilogo del percorso 336 VER I F IC A F I NALE
VII
VIII
Indice
338
Gli eventi, la società, la cultura
338 Cronologia340 Società e cultura
340 La politica culturale di Augusto
341 Il ruolo delle arti figurative: il “caso” dell’Ara Pacis 341 Il rapporto con gli intellettuali e il ruolo di Mecenate 342 Pubblico, generi letterari e scrittori
nell’età di Augusto 342 I circoli culturali 342 Il circolo di Mecenate 343 Il circolo di Messalla Corvino 343 Il circolo di Asinio Pollione 344 Le occasioni della letteratura 344 Augusto scrittore
345 Il rapporto con i modelli greci e lo sviluppo dei generi letterari 346 in sintesi
348 PERCORSO TEMATICO: RITRATTI IMPERIALI 348 Il linguaggio delle statue
348 L’eterna giovinezza di Augusto 349 L’imperatore “Colosso” 350 Nuovi segni del potere
351 Publio V ir gilio Marone 351 L’autore
351 La vita 353 L’opera 353 Le Bucoliche 353 I temi
353 I contenuti delle Bucoliche 354 Cronologia e struttura
355 Il genere bucolico: il modello teocriteo 355 Un codice poetico
356 Le Georgiche 356 La struttura
357 I contenuti delle Georgiche 358 Genesi e fonti
358 Pubblico e ideologia 360 Il finale
361 L’Eneide
361 L’epica nella società augustea 362 I problemi connessi alla stesura 362 L’argomento
362 I contenuti dell’Eneide
364 La struttura: un nuovo modello di epica
364 Rapporto tra mito e storia: l’ideologia del principato 366 Il Fatum
367 La riflessione sulla sofferenza 368 Enea, eroe della pietas 369 Un’enciclopedia di valori 369 L’Appendix vergiliana 371 in sintesi
373 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 374 LO STI LE DI VI RGI LIO 377
Percorsi antologici
377 1. La complessa relazione tra Arcadia e Storia 378 TESTO1 (LAT):Titiro e Melibeo (BucolicaI)
384 Approfondimento:L’Arcadia “lirica” delle Bucoliche 385 AN A L I S I D E L T E S T O
386 TESTO2 (ITA):Felix qui potuit rerum cognoscere causas (Georgica II, 458-502)
387 TESTO3 (LAT):Il vecchio di Corico (Georgica IV, 116-138) 390 TESTO4 (ITA):Il regno di Evandro, realizzazione
dell’Arca-dia nella Storia (Aeneis VIII, 306-369) 391 riepilogo del percorso
392 2. L’amore come furor che travolge tutto 392 TESTO1 (ITA):Omnia vincit Amor (BucolicaX)
395 TESTO2 (ITA):Il mito di Orfeo ed Euridice (Georgica IV, 450-527)
397 DE N T R O I L T E S T O
397 TESTO3 (LAT/ITA):Il furor di Didone abbandonata (Aeneis IV, 296-330)
399 Approfondimento:Il furor contrapposto al labor 400 TESTO4 (LAT):Il suicidio di Didone (Aeneis IV, 584-665) 405 AN A L I S I D E L T E S T O
405 TESTO5 (ITA):Enea e Didone: l’incontro nell’Ade (Aeneis IV, 440-476)
406 riepilogo del percorso 407 VER I F IC A F I NALE
408 PERCORSO TEMATICO: L’ETÀ DELL’ORO 408 Il favoloso regno di Saturno
409 Verso una nuova età dell’oro 409 Il “mago” Virgilio
411 Quinto Orazio Flacco 411 L’autore
411 La vita 412 L’opera
412 La cronologia delle opere 412 L’Ars poetica
413 Gli Epòdi
414 Le Satire (o Sermones)
414 Caratteri del primo libro dei Sermones 414 I contenuti del i libro dei Sermones 416 Il secondo libro
416 I contenuti del ii libro dei Sermones 417 Le Odi
417 L’Alceo romano 418 I filoni tematici delle Odi 419 Motivi ricorrenti 420 I fondamenti ideali 421 Le Epistole 422 in sintesi
423 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 424 LO STI LE DI OR A ZIO
426
Percorsi antologici
426 1. L’universo ideale del poeta427 TESTO1 (ITA):Gli insegnamenti paterni (SermonesI, 4, 103-143)
428 TESTO2 (LAT/ITA):La favola del topo di campagna e del topo di città (SermonesII, 6, 79-117)
430 TESTO3 (LAT):Maecenas atavis edite regibus (Carmina I, 1) 432 AN A L I S I D E L T E S T O
433 TESTO4 (LAT):Vides ut alta stet nive candidum (Carmina I, 9) 435 TESTO5 (LAT):Il congedo del libro primo (Carmina I, 38) 436 TESTO6 (LAT/ITA):Un monumento più duraturo del
bronzo (Carmina III, 30)
437 Approfondimento:La dimensione universale della poesia oraziana
438 riepilogo del percorso
438 2. Carpe diem: la vita, la festa, la morte 439 TESTO1 (LAT):Tu ne quaesieris (Carmina I, 11) 440 AN A L I S I D E L T E S T O
440 TESTO2 (LAT):Nunc est bibendum (Carmina I, 37) 442 AN A L I S I D E L T E S T O
443 TESTO3 (ITA):L’aequa mens di fronte alla morte (Carmina
II, 3)
444 TESTO4 (LAT/ITA):La fugacità del tempo (Carmina II, 14) 337
L’ETÀ DI AUGUSTO
L’affermazione del principato
IX
Indice
445 riepilogo del percorso 446 VER I F IC A F I NALE
447 I GENERI LETTERARI
:
L’elegia 447 Definizione e caratteri del genere 447 L’elegia greca arcaica448 L’elegia nell’età alessandrina 448 L’elegia latina
449 L’elegia a Roma: Tibullo e Properzio 449 I caratteri dell’elegia
449 L’amore, motivo centrale dell’elegia romana 450 I topoi dell’elegia
450 Il rapporto tra il poeta e la donna 451 I rapporti con i poeti neoterici 452 Cornelio Gallio
452 in sintesi 453 Albio Tibullo 453 La vita
453 Tibullio e il corpus Tibullianum
454 I contenuti del corpus Tibullianum 454 I temi
455 in sintesi 456 Sesto Properzio 456 La vita
456 Le opere 457 L’amore per Cinzia 458 Schiavitù d’amore e fedeltà 458 L’elegia svincolata dall’eros 458 Lo stile
459 in sintesi
459 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 460 LO STI LE DI TI B U LLO
462
Percorsi antologici
462 1. Tibullio e il corpus Tibullianum
462 TESTO1 (LAT):Amore e vita agreste: il sogno esistenziale di Tibullo (corpus TibullianumI, 1)
468 AN A L I S I D E L T E S T O
469 TESTO2 (ITA):Una festa agreste: gli Ambarvalia (corpus
TibullianumII, 1, 1-30)
470 Approfondimento:Le principali festività agresti ro-mane
472 TESTO3 (LAT/ITA):Alla fine è giunto l’amore (corpus
Ti-bullianumIII, 13)
472 riepilogo del percorso 473 2. L’elegia di Properzio
473 TESTO1 (LAT/ITA):In amore valgono le suppliche e le azioni meritevoli (I, 1)
475 TESTO2 (ITA):Una fides oltre la morte (I, 19) 476 TESTO3 (ITA):L’elegia del discidium (III, 25) 476 riepilogo del percorso
477 VER I F IC A F I NALE
478 Publio Ovidio Nasone 478 L’autore 478 La vita 479 L’opera 480 Amores 481 Heroides 481 Le opere erotico-didascaliche
481 I contenuti dell’Ars amatoria 483 Le Metamorfosi
483 Caratteri e intrecci
484 I contenuti delle Metamorfosi 484 I modelli e la tecnica narrativa
485 I temi
486 I Fasti
486 Le opere dell’esilio 487 in sintesi
488 IN DIC A ZION IBI B LIOGR AF ICH E 489 LO STI LE DI OVI DIO
494
Percorsi antologici
494 1. Cantore d’amore495 TESTO1 (LAT/ITA):Il ritratto del poeta d’amore (AmoresI, 3) 496 TESTO2 (ITA):La milizia d’amore (AmoresII, 12, 1-16) 497 TESTO3 (ITA):Ego sum praeceptor Amoris (Ars amatoriaI,
1-34)
498 TESTO4 (LAT):Il fascino dei capelli femminili (Ars amato-riaIII, 135-154)
500 AN A L I S I D E L T E S T O
500 riepilogo del percorso 501 2. L’arte di trasformare le cose
501 TESTO1 (LAT):Un universo di forme mutate: il proemio
delle Metamorfosi (Metamorphoseon libriI, 1-4
502 TESTO2 (ITA):Apollo e Dafne (Metamorphoseon libriI, 525-566)
503 Approfondimento:L’infinita metamorfosi di Ovidio 504 TESTO3 (ITA):Eco e Narciso (Metamorphoseon libriIII,
344-510)
507 TESTO4 (ITA):Il fascino dell’arte: il mito di Pigmalione (Metamorphoseon libriX, 247-297)
509 Approfondimento:La potenza dell’arte nel mito di Pigmalione
509 riepilogo del percorso 510 VER I F IC A F I NALE
511 Tito Livio 511 L’autore
511 Uno storico-letterato 512 L’opera
512 Ab Urbe condita libri: la struttura dell’opera 512 Il metodo storiografico di Livio
513 I contenuti degli Ab Urbe condita libri 513 La visione della storia
514 Il rapporto con il principato 515 La funzione degli exempla
515 Esaltazione di Roma e conservatorismo politico 517 La tecnica narrativa
518 in sintesi
519 IN DIC A ZION IBI B LIOGR AF ICH E 520 LO STI LE DI LIVIO
522
Percorsi antologici
522 1. La praefatio dell’opera522 TESTO1 (LAT/ITA):La praefatio (Ab Urbe condita liberI, prae-fatio 1-3)
525 A p p r o f o n d i m e n t o :Praefatio: le chiavi di lettura dell’opera liviana
526 riepilogo del percorso
527 2. La grande storia, i grandi uomini: Annibale tra le Alpi e Canne
528 TESTO1 (ITA):La prefazione e il giuramento di Annibale (Ab Urbe condita liberXXI, 1)
528 DE N T R O I L T E S T O
529 Approfondimento: L’epopea di Annibale tra storia, poema e tragedia
530 TESTO2 (LAT):Ritratto del nemico da giovane (Ab Urbe condita liberXXI, 4)
532 TESTO3 (ITA):Il sogno di Annibale (Ab Urbe condita liber
XXI, 22, 2-9; 23, 1)
533 TESTO4 (ITA):Alle pendici delle Alpi (Ab Urbe condita liber
533 TESTO5 (LAT):Il valico (Ab Urbe condita liberXXI, 35, 4-12) 535 AN A L I S I D E L T E S T O
536 TESTO6 (ITA):La lotta contro la montagna (Ab Urbe
con-dita liberXXI, 36)
536 TESTO7 (LAT):Le rocce spezzate (Ab Urbe condita liber
XXI, 37)
537 AN A L I S I D E L T E S T O
538 TESTO8 (ITA):Le forze di Annibale in Italia (Ab Urbe con-dita liberXXI, 38, 1-5)
538 TESTO9 (ITA):Gli eserciti giungono a Canne (Ab Urbe con-dita liberXXII, 43)
539 TESTO10 (LAT):La disfatta: muore il console Emilio Paolo (Ab Urbe condita liberXXII, 49, 1-3; 5-15)
541 riepilogo del percorso 542 VER I F IC A F I NALE
543 La prosa in età augustea e Vitruvio 543 L’oratoria e l’erudizione
543 Le scuole giuridiche romane 544 Vitruvio Pollione e l’architettura 545 in sintesi
546 VER I F IC A F I NALE
X
Indice
547
LA PRIMA ETÀ IMPERIALE
Da Tiberio a Nerone (14-68 d.C.)
548
Gli eventi, la società, la cultura
548 Cronologia550 Società e cultura
550 Un’immagine tumultuosa, una realtà solida 551 Gli intellettuali e il potere
552 Pubblico, generi letterari e scrittori nella prima età imperiale
552 Nuovi lettori, nuovi sponsor
552 Lo sperimentalismo dell’età neroniana 553 Un nuovo stile
553 in sintesi
554
Tra erudizione e cultura popolare
554 Una letteratura “minore”554 Un panorama variegato
554 Oratoria, declamazioni e recitazioni: Seneca il Vecchio 555 Il consenso al principato
555 L’exemplum historicum: Valerio Massimo 556 La leggenda di Alessandro
556 L’arte medica
557 Un trattato sull’agricoltura 557 Apicio e l’arte culinaria 558 Un’opera di geografia 558 Un poemetto sull’astronomia 558 Manilio e l’astrologia 559 in sintesi
559 Fedro e la favola in poesia 559 Notizie biografiche
560 Le favole come genere letterario 560 Le novità apportate da Fedro 561 Morale e società
562 in sintesi 562 VER I F IC A F I NALE
563 Lucio Anneo Seneca 563 L’autore
563 Una vita tra filosofia e vita pubblica 564 L’opera
564 La filosofia dell’interiorità 565 Le opere in prosa 565 I Dialogorum libri o Dialogi
565 Il genere della consolatio e i tre esempi senecani 566 Le passioni, il tempo e la felicità
568 La serenità del saggio e la provvidenza 569 I trattati
569 De clementia: il grande trattato politico 570 De beneficiis, o dei rapporti privati 570 La razionalità della natura
571 Epistulae morales ad Lucilium: struttura dell’opera 571 Epistulae morales ad Lucilium: i temi
573 Le opere poetiche
573 Le tragedie: una testimonianza unica 574 Le trame delle tragedie
575 Interpretazioni della poesia tragica di Seneca 576 Apokolokýntosis, l’opera satirica
577 La trama dell’Apokolokýntosis 577 Opere perdute, dubbie e spurie
578 Approfondimento:Lo stile di Seneca, specchio di un’epoca
579 in sintesi
581 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 582 LO STI LE DI SEN EC A
584
Percorsi antologici
584 1. La vita interiore sotto il principato
585 TESTO1 (ITA):Nessun luogo è esilio (Consolatio ad Hel-viam matrem 8)
586 TESTO2 (LAT/ITA):Necessità dell’esame di coscienza (De
iraIII, 36)
587 DE N T R O I L T E S T O
588 TESTO3 (ITA):Parli in un modo e vivi in un altro! (De vita beata 17-18)
589 TESTO4 (LAT/ITA):Solo il tempo è nostro (Epistulae mo-rales ad Lucilium 1)
591 Approfondimento:Rifugiarsi nel presente
592 TESTO5 (ITA):Qual è la vera gioia? (Epistulae morales ad
Lucilium 23, 1-8)
593 riepilogo del percorso 594 2. Il prossimo è anche lo schiavo
594 TESTO1 (LAT/ITA):In commune nati sumus (Epistulae mo-rales ad Lucilium 95, 51-53)
596 TESTO2 (LAT):Gli schiavi sono uomini (I) (Epistulae mora-les ad Lucilium 47, 1-6)
597 AN A L I S I D E L T E S T O
598 TESTO3 (LAT):Gli schiavi sono uomini (II) (Epistulae mora-les ad Lucilium 47, 10-13)
599 TESTO4 (LAT):Gli schiavi sono uomini (III) (Epistulae mo-rales ad Lucilium 47, 16-21)
600 riepilogo del percorso 601 VER I F IC A F I NALE
602 Marco Anneo Lucano 602 L’autore
602 La vita 603 L’opera 603 Le opere perdute 603 La Pharsalia («Farsaglia») 603 Le fonti e la struttura dell’opera 604 I contenuti della Pharsalia 604 Un’epica rovesciata
608 L’anti-Virgilio
608 I personaggi del poema 610 in sintesi
611 VER I F IC A F I NALE
612 Aulo Persio Flacco 612 L’autore
612 La vita 613 L’opera
613 Una produzione limitata 613 Struttura e fini delle Satire 614 I contenuti delle Satire
614 I Choliambi: una dichiarazione di poetica 615 I temi delle Satire e la loro rappresentazione 616 I rapporti con gli altri poeti
617 in sintesi 617 VER I F IC A F I NALE
618 I GENERI LETTERARI
:
Il romanzo 618 Origine e definizione del romanzo antico 619 Il romanzo greco620 I temi fondamentali del romanzo greco 620 Casi particolari di romanzo
622 Petronio 622 L’autore
622 La testimonianza di Tacito 623 Una personalità fuori dal comune
624 L’opera 624 La vicenda narrata
624 La trama del Satyricon 625 Il ritratto di un mondo 627 Tempo lento e spazio labirintico
628 Il Satyricon e il sistema dei generi letterari 630 Un romanzo moderno
630 La lingua di Petronio 631 in sintesi
632 IN DIC A ZION IBI B LIOGR AF ICH E 633
Percorso antologico
633 Trimalchione al centro della scena634 TESTO1 (ITA):Trimalchione si unisce al banchetto
(Satyri-con, 32-33, 1-4)
635 TESTO2 (ITA):“Vive più a lungo il vino dell’ometto!” (Saty-ricon, 34)
636 Approfondimento:Petronio e i suoi personaggi 637 TESTO3 (ITA):L’apologia di Trimalchione (Satyricon, 75,
8-11; 76)
638 DE N T R O I L T E S T O
638 TESTO4 (ITA):Il funerale di Trimalchione (Satyricon, 77, 7; 78)
639 Approfondimento:Un’opera nascosta ma sempre presente
640 riepilogo del percorso 640 VER I F IC A F I NALE
XI
Indice
641
L’ETÀ FLAVIA
Da Vespasiano a Domiziano (69-96)
642Gli eventi, la società, la cultura
642 Cronologia 644 Società e cultura 644 Una nuova aristocrazia
644 Il programma di promozione culturale di Vespasiano 645 Prosa encomiastica e odio per la filosofia greca
645 Pubblico, generi letterari e scrittori nell’età flavia 645 Ritorno ai modelli “classici”
646 in sintesi
647 C u l t u r a s c i e n t i f i c a e p o e s i a e p i c a 647 Due filoni letterari
647 Cultura tecnica e scientifica a Roma 647 La tecnica: successi e sospetti
648 Enciclopedismo scientifico
649 Plinio il Vecchio, solerte funzionario e vorace lettore 650 Consapevolezza del lavoro erudito
651 Il “metodo” di Plinio e il suo conservatorismo 652 Uomini e animali nella geografia del mondo 653 La tradizione della Naturalis historia 654 L’epica dell’età flavia 654 Il ritorno all’epica tradizionale 654 Stazio, la biografia
654 La Tebaide
655 I contenuti della Tebaide 657 L’Achilleide
657 Le Silvae
658 Silio Italico, la biografia 658 L’opera
659 Valerio Flacco, la biografia 659 L’opera
660 in sintesi 661 VER I F IC A F I NALE
662 M a r c o F a b i o Q u i n t i l i a n o 662 L’autore
662 Il primo “docente universitario” pubblico 663 L’opera
663 La struttura dell’Institutio oratoria
663 I contenuti dell’Institutio oratoria 664 Il proemio e le novità dell’opera
664 La figura dell’oratore e quella del maestro 665 Una sintetica storia letteraria
666 Moralità dell’oratore 667 in sintesi
667 IN DIC A ZION IBI B LIOGR AF ICH E 668 LO STI LE DI QU I NTI LIANO 669
Percorso antologico
669 Sulle orme di Quintiliano: l’educazione a Roma 670 TESTO1 (ITA):È meglio educare in casa o alla scuola
pub-blica? (Institutio oratoria I, 2, 1-8)
671 TESTO2 (LAT):La scelta del maestro (Institutio oratoria II, 2, 1-4)
672 TESTO3 (LAT):Il maestro sia come un padre (Institutio
ora-toria II, 2, 5-8)
673 AN A L I S I D E L T E S T O
674 TESTO4 (ITA):Tempo di gioco, tempo di studio (Institutio oratoria I, 3, 6-13)
675 TESTO5 (ITA):Inutilità delle punizioni corporali (Institutio oratoria I, 3, 14-17)
676 DE N T R O I L T E S T O
676 TESTO6 (LAT):Il giudizio sia solo del maestro (Institutio oratoria II, 2, 9-10; 15)
677 A p p r o f o n d i m e n t o : Istruzione secondaria e supe-riore: il grammaticus e il rhetor
679 TESTO7 (ITA):L’importanza e la qualità delle letture (Insti-tutio oratoria I, 8, 5-6; I, 9, 1-2; II, 4, 2)
680 Approfondimento:Quintiliano nella storia della pe-dagogia
680 riepilogo del percorso 681 VER I F IC A F I NALE
682 PERCORSO TEMATICO: A SCUOLA CON IROMANI 682 La famiglia e i primi insegnamenti
683 Le prime scuole
683 Il duro mestiere dell’insegnante 684 La giornata dello scolaro
685 Didattica e trasmissione del sapere 686 I GENERI LETTERARI
:
L’epigramma 686 L’origine del genere686 L’età ellenistica
686 Le tre scuole dell’epigramma alessandrino 687 L’epigramma fenicio
688 Marco Valerio Mar ziale 688 L’autore
689 L’opera
689 La scelta esclusiva del genere epigrammatico 691 L’aderenza al reale
692 Una poesia volta al divertimento 693 Temi degli epigrammi
693 La rappresentazione di sé
694 Gli epigrammi celebrativi e quelli funerari 695 Una poesia di occasione
697 La tecnica del fulmen in clausula 698 in sintesi
698 VER I F IC A F I NALE
XII
Indice
699
IL “SECOLO D’ORO” DELL’IMPERO
Da Traiano a Commodo (96-192)
700Gli eventi, la società, la cultura
700 Cronologia702 Società e cultura
702 Un periodo tranquillo con qualche ombra 702 Un mutato clima culturale
703 Religiosità tradizionale e nuovi culti 704 Pubblico, generi letterari e scrittori
nel “secolo d’oro” dell’impero 704 Rifioriscono le lettere sotto Nerva e Traiano 704 Una nuova ellenizzazione della cultura 705 Gli inizi della letteratura cristiana 705 in sintesi
706 Decimo Giunio Giovenale 706 L’autore
706 Le notizie sulla vita
706 I contenuti delle Saturae 707 L’opera
707 La scelta del genere satirico
708 Temi delle satire: la condizione dei poeti 709 Temi delle satire: la bellezza della provincia
710 Approfondimento: Intellettuali-clientes in epoca im-periale
711 Temi delle satire: la donna
712 Temi delle satire: la descrizione del mondo 713 in sintesi
713 VER I F IC A F I NALE
714 Publio Cornelio Tacito 714 L’autore
714 Una carriera politica in tempi difficili 715 L’opera
715 Uno sguardo problematico sull’oratoria 716 L’Agricola, opera composita
717 Dure accuse all’imperialismo romano 718 Grandi uomini sotto cattivi principi 719 La monografia etnografica
720 Per un’interpretazione della Germania 721 Il progetto storiografico di Tacito 722 Le Historiae e la riflessione sul principato 722 I contenuti delle Historiae
723 Le Historiae: la rappresentazione di “un’epoca atroce” 724 Dalle Historiae agli Annales
724 I contenuti degli Annales
725 Alle radici del potere imperiale
726 Visione pessimistica e moralismo in Tacito 726 La “storiografia tragica” di Tacito 728 in sintesi
729 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 730 LO STI LE DI TACITO
732
Percorsi antologici
732 1. La Germania di Tacito733 TESTO1 (LAT):I confini della Germania (Germania, 1) 734 TESTO2 (LAT):Origine e aspetto fisico dei Germani
(Ger-mania, 4)
735 Approfondimento:Le donne nella società germanica 736 TESTO3 (ITA):Risorse del suolo e del sottosuolo; le
ric-chezze (Germania, 5)
736 TESTO4 (ITA):I comandanti e il comportamento in batta-glia (Germania, 7)
737 TESTO5 (LAT):Gli dèi e il senso del sacro (Germania, 9) 738 AN A L I S I D E L T E S T O
738 TESTO6 (ITA):L’assemblea (Germania, 11)
738 TESTO7 (ITA):La cerimonia delle armi e il seguito dei
capi (Germania, 13)
739 TESTO8 (LAT):I capi e il seguito in guerra (Germania, 14)
740 AN A L I S I D E L T E S T O
741 Approfondimento:Il princeps e il comitatus
741 TESTO9 (LAT):L’educazione dei figli e l’eredità (Germania, 20) 743 Approfondimento:Roma e i Germani
744 riepilogo del percorso
745 2. Le Historiae e gli Annales: un nuovo progetto storiografico
745 TESTO1 (ITA):Il proemio: l’argomento e l’incorrupta fides (Historiae I, 1)
746 TESTO2 (ITA):Il proemio: «Affronto un’epoca atroce» (Hi-storiae I, 2-3)
748 DE N T R O I L T E S T O
748 TESTO3 (ITA):Indifferenza della folla e morte di Vitellio (Historiae III, 83; 84, 4-5; 85)
749 Approfondimento:Il ruolo delle masse nelle Historiae 750 TESTO4 (ITA):Augusto (Annales I, 9-10)
752 TESTO5 (ITA):Tiberio (Annales VI, 50-51) 754 DE N T R O I L T E S T O
754 TESTO6 (ITA):Nerone (Annales XVI, 4; 6) 755 riepilogo del percorso 756 VER I F IC A F I NALE
757 PERCORSO TEMATICO: IL VOLTO DEL BARBARO 757 L’idea di barbaro
757 L’immagine del barbaro 759 Verso le invasioni barbariche
760 Epistolografia e biografia 760 Una prosa disimpegnata
760 Plinio il Giovane e il genere epistolare 760 Un funzionario di successo
761 Il Panegyricus: un modello di oratoria celebrativa 761 Gli Epistularum libri: la struttura della raccolta 762 I temi delle lettere e il ritratto dell’autore 763 Plinio narra l’eruzione del Vesuvio 764 Il carteggio del governatore
765 Plinio e Cicerone: epistolari a confronto
766 Gaio Svetonio Tranquillo e il genere biografico 766 Il segretario privato dei princeps
767 Per un pubblico colto e disimpegnato 768 La biografia nell’antichità
768 La struttura delle “vite” e il giudizio sui principi 769 L’importanza dell’opera di Svetonio
770 in sintesi 771 VER I F IC A F I NALE
772
Tra arcaismo e retorica
772 La potenza della parola773 L’arcaismo: una vuota operazione culturale 773 I poetae novelli
773 L’Anthologia Latina 773 Esempi del IIIe IVsecolo 775 Cornelio Frontone 775 Arcaicizzare per rinnovare 775 Le opere di Frontone 776 Aulo Gellio 776 Le Noctes Atticae
776 Notizie stravaganti e aneddoti curiosi 777 Valerio Probo
777 Un lavoro filologico e grammaticale 777 in sintesi
778 VER I F IC A F I NALE
779 Apuleio 779 L’autore
779 Una cultura multiforme e cosmopolita 779 L’originale interprete di un’epoca 780 L’opera
780 Una vasta produzione
780 Opere oratorie: l’Apologia e l’accusa di magia 781 I contenuti dell’Apologia
781 Apuleio tra magia e misteri
782 Opere filosofiche: eclettismo e divulgazione 783 I contenuti delle opere filosofiche 783 Il romanzo: problemi di struttura
784 La trama dell’Asino d’oro 785 I modelli dell’Asino d’oro 786 Le forze contrapposte del romanzo 787 Amore e Psiche nel cuore del romanzo 787 La trama di Amore e Psiche 789 Tra reale e meraviglioso
790 in sintesi
791 IN DIC A ZION IBI B LIOGR AF ICH E 792 LO STI LE DI AP U LEIO 794
Percorsi antologici
794 1. Il tema della metamorfosi nell’Asino d’oro 795 TESTO1 (ITA):Panfile si trasforma in gufo
(Metamorpho-seon libri XI, III, 21-22)
796 TESTO2 (LAT):Lucio si trasforma in asino
(Metamorpho-seon libri XI, III, 24) 797 AN A L I S I D E L T E S T O
798 TESTO3 (LAT):La disperazione di Lucio (Metamorphoseon libri XI, III, 25)
798 riepilogo del percorso
799 2. C’era una volta… la fiaba di Amore e Psiche 799 TESTO1 (ITA):Le nozze “mostruose” di Psiche
(Metamor-phoseon libri XI, IV, 28-35 passim)
802 Approfondimento:L’influenza della fiaba di Amore e Psiche nella cultura occidentale
803 TESTO2 (ITA):Psiche contempla di nascosto Amore (Me-tamorphoseon libri XI, V, 21-23)
804 DE N T R O I L T E S T O
805 TESTO3 (ITA):Psiche scende agli Inferi (Metamorphoseon libri XI
,
VI, 16-21)807 Approfondimento:Un percorso iniziatico agli Inferi 807 riepilogo del percorso
808 VER I F IC A F I NALE
XIII
Indice
809
DALLA CRISI DEL III SECOLO AL TARDO ANTICO
Dai Severi al crollo dell’impero d’Occidente (193-476)
810
Gli eventi, la società, la cultura
810 Cronologia815 Società e cultura 815 Le conseguenze della crisi
815 Le origini e la prima diffusione del cristianesimo 816 L’espansione del cristianesimo e l’età dei martiri 817 La definizione della dottrina e la lotta contro le eresie 817 La “conversione” dell’impero
818 Il secolo delle eresie 818 in sintesi
819 Pubblico, generi letterari e scrittori dal IIIal Vsecolo
819 Il panorama del IIIsecolo 819 Il quadro del IV-Vsecolo 819 in sintesi
821 Voci di mar tiri e di apologeti 821 Le testimonianze della persecuzione 821 Tra documento e testimonianza
822 I verbali dei processi: gli Acta 823 La forza e la novità delle Passiones
824 L’apologetica e gli inizi della poesia cristiana 824 Il ruolo degli apologisti
824 Tertulliano, un cristiano intransigente 825 Gli scritti apologetici
826 Minucio Felice, un colto avvocato 826 L’Octavius
827 Cipriano, una guida per la Chiesa d’Africa 827 Opere autobiografiche, apologetiche ed ecclesiali 828 Commodiano e gli inizi della poesia cristiana 829 Lattanzio, il “Cicerone cristiano”
830 Il recupero della cultura classica e le Divinae institutiones 830 in sintesi
831 VER I F IC A F I NALE
832 PERCORSO TEMATICO: MARTIRI, NUOVI EROI CRISTIANI
832 «Sono cristiano!» 832 Gli occhi di santa Lucia 833 Il culto dei martiri 834 Ambrogio 834 L’autore
834 Una rapida carriera ecclesiastica 835 L’opera
835 Il corpus ambrosiano 837 Gli Inni di Ambrogio 839 in sintesi 839 VER I F IC A F I NALE 840 Girolamo 840 L’autore 840 Un colto asceta 841 L’opera 841 La Vulgata
842 Approfondimento: Quale Bibbia tradusse Girolamo? 843 Un’opera di grande rilevanza
843 Agiografia e manualistica 843 Le opere polemiche 844 L’epistolario 846 in sintesi 846 VER I F IC A F I NALE 847 Agostino 847 L’autore
847 Gli anni giovanili e la conversione 848 L’opera
848 Il corpus agostiniano 850 Le Confessiones
850 I contenuti delle Confessiones 852 Il De civitate Dei
853 I contenuti del De civitate Dei 853 in sintesi
854 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 855 LO STI LE DI AGOSTI NO 857
Percorso antologico
857 Storia di un’anima: il percorso esistenziale tra fede e cultura
857 TESTO1 (LAT/ITA):L’invocazione a Dio (ConfessionesI, 1, 1) 859 Approfondimento:L’analisi dei sentimenti
859 TESTO2 (LAT):La lettura dell’Hortensius ciceroniano
(Con-fessionesIII, 4) 862 AN A L I S I D E L T E S T O
862 TESTO3 (LAT):L’incontro con la Bibbia (ConfessionesIII, 5) 864 TESTO4 (ITA):Cultura classica e cultura cristiana (De
doc-trina ChristianaII, 60)
865 Approfondimento:Il rapporto tra autori cristiani e classici pagani
865 riepilogo del percorso 866 VER I F IC A F I NALE
867
Il rifiorire della letteratura pagana
867 Ausonio e la poesia867 Un letterato di successo
867 Una raccolta di opere varie e occasionali 868 La celebrazione letteraria di un fiume
869 L’oratoria: Simmaco e i Panegirici Latini 869 Simmaco, senatore pagano
869 La raccolta dei Panegirici Latini
870 La storiografia pagana: Ammiano Marcellino 870 Colto militare, grande viaggiatore
870 Il continuatore di Tacito 871 Uno storico equilibrato 872 Erudizione e filosofia 872 Macrobio, un erudito di corte
873 Marziano Capella, erudizione e allegoria 874 Gli ultimi bagliori della poesia pagana 874 Il Querolus
875 Claudio Claudiano, poeta di corte 875 Rutilio Namaziano, l’ultimo canto 876 Un viaggio lontano da Roma 878 in sintesi
879 VER I F IC A F I NALE
880
Prosa e poesia cristiana
classicheggiante
880 La prosa cristiana 880 Un quadro ricco
880 Ilario e la lotta contro l’arianesimo 881 Il racconto di un pellegrinaggio 881 Orosio, la storiografia cristiana 882 L’agiografia di Sulpicio Severo
882 La poesia cristiana: Prudenzio, Paolino di Nola, gli epigoni
882 Sviluppo della poesia cristiana nel IVsecolo 883 Prudenzio: tra carriera pubblica e vita ascetica 883 Inni e poemetti: le corone dei martiri
884 Paolino di Nola: una vita segnata dalla conversione 884 Poesia religiosa elegante e sentita
885 Gli epigoni e il rifugio nel classicismo 886 in sintesi
886 VER I F IC A F I NALE 887
Appendice
888 Nozioni di prosodia e metrica 888 Prosodia
Le principali figure prosodiche, 888 889 Cenni generali di metrica
L’esametro dattilico, 890; Il pentametro dattilico, 890; Il di-stico elegiaco, 890; I principali metri lirici, 890
892 Glossario di retorica e stilistica
895 Repertorio di autori della letteratura greca 903 Indice dei nomi
XIV
Indice
INSERTI ICONOGRAFICI
R
OMA OLTRER
OMA:
IL CINEMA • Si può credere a Hollywood? • C’era un sogno che era RomaR
OMA OLTRER
OMA:
L’
ARTE •Roma città eterna •Le tracce del passato •Un modello di bellezzaLe prime testimonianze
linguistiche
Come accade per tutte le culture – abbiamo avuto modo di parlarne in precedenza
(cfr. pp. 5-6) – anche in quella romana la comunicazione ebbe alle origini carattere
esclusivamente orale; solo a partire dal
VIsecolo a.C. si incontrano le prime
testi-monianze scritte. Per esse non possiamo ancora parlare di letteratura vera e
pro-pria, si tratta piuttosto di documenti di carattere linguistico, cioè testi che
consen-tono di conoscere la forma più antica della lingua latina.
Il più antico documento pervenutoci in alfabeto latino risale alla fine del periodo
monarchico (575-550 a.C.) ed è di natura epigrafica (cioè inciso sulla pietra). Si
tratta del cosiddetto cippo del Foro, ritrovato appunto
nel Foro romano, sotto un tratto di pavimentazione in
marmo nero (lapis niger), basamento circolare di un
pic-colo santuario dedicato a Vulcano. L’iscrizione è in un
al-fabeto arcaico e risente in modo evidente dell’influsso
greco ed etrusco; poiché la pietra è molto rovinata,
l’iscrizione è in gran parte illeggibile. La scrittura ha
carattere bustrofedico, come spesso i più antichi
documenti epigrafici, vale a dire che le linee
procedono alternativamente da sinistra a
de-stra e viceversa, come i solchi tracciati dai
buoi nell’aratura. Il senso generale non è
chiaro, ma si pensa che avesse a che fare con
alcune prescrizioni di carattere sacrale.
Ancora al
VIsecolo a.C. risale il lapis
Satrica-nus, scoperto nel 1977 durante degli scavi nel
sito archeologico del tempio dedicato alla
Mater Matuta, nell’antica città latina di
Satri-cum. Anche se molto frammentario, il testo fa
intravedere una dedica votiva a Marte.
dindia
macolnia
fileai dedit.
novios
plautios
med romai
fecid
Le origini della
letteratura latina
8
Le origini
Il cippo del Foro. Venne scoperto durante una campagna di scavi nel 1899.
il cippo del Foro
Carattere privato aveva la terza iscrizione pervenutaci, anch’essa databile al
VIse-colo a.C. Nota con il nome di vaso di Duenos, essa si trova scritta su un vaso di
bucchero, formato da tre recipienti rotondi conglobati. Probabilmente il vaso
do-veva servire a contenere un filtro magico e la scritta dettava istruzioni per
l’uti-lizzo del contenuto. Inizialmente il termine Duenos venne interpretato come il
nome dell’artefice del vaso; oggi si tende a
interpre-tare la parola come la forma arcaica
dell’agget-tivo bonus.
Un’altra antica iscrizione a carattere privato si
trova su un recipiente cilindrico di bronzo,
deco-rato con incisioni che rinviano al mito degli
Argo-nauti e sormontato da tre statuette (Dioniso e
due satiri), conservato nel Museo Nazionale
delle antichità romane di Villa Giulia a Roma:
è la cista Ficoroni, dal nome dell’antiquario
Francesco Ficoroni, che la scoprì nel ’700 in
un sepolcreto di Preneste. La cista – risalente al
IVsecolo a.C. – serviva a conservare gioielli o
altri oggetti di toilette femminile e riporta sul
coperchio una scritta costituita da due frasi,
nelle quali vengono indicati il nome della
committente (Dindia Macolnia), quello
dell’ar-tigiano che la costruì (Novios Plautios) e la
de-stinataria, la figlia, per cui forse il manufatto
rappresentava un dono di nozze.
Dindia Macolnia fileai dedit.
Novios Plautios med Romai fecid.
Dindia Macolnia mi donò alla figlia.
Novio Plauzio mi fabbricò a Roma.
9
Le origini della letteratura latina
il vaso di Duenos
La cista Ficoroni, databile intorno al IVsecolo a.C. (Roma, Museo di Villa Giulia).
LA FIBULA PRAENESTINA
Iscrizioni come quelle del vaso di Duenos o della cista Ficoroni furono molto comuni nel mondo romano, al punto che risultava facile costruire un falso storico sulla base di quelli, cioè fabbricare ad arte un’iscri-zione e spacciarla per autentica. È quello che accadde per la fibula Praenestina, una fibbia d’oro che si disse trovata nel 1871 in una tomba di Preneste e che riporta inciso sulla staffa un testo ritenuto a lungo la più antica testimonianza della lingua latina arcaica (sarebbe stato un manufatto del VIIsecolo a.C.). Già agli inizi del XXsecolo, tuttavia, un orafo romano avanzò seri dubbi sull’autenticità
del reperto e Margherita Guarducci, studiosa di epigrafia, riuscì a dimo-strare che si trattava effettivamente di un falso.
La spilla d’oro detta fibula Praenestina (Roma, Museo preistorico).
Le testimonianze
poetiche preletterarie
A seguito di queste prime testimonianze scritte, mentre si
de-finivano e affinavano la mentalità e i modelli di
comporta-mento propri della civiltà latina, andarono lentamente
ela-borandosi anche le più antiche forme letterarie. In esse
possiamo riscontrare un progressivo raffinarsi del
lin-guaggio e dello stile e il fissarsi di regole espressive via via
più complesse, che costituirono un precedente importante
per le opere letterarie prodotte a partire dal
IIIsecolo a.C. Si
tratta di forme che possiamo definire preprosastiche, cui
appartengono i documenti ufficiali, le prime forme
del-l’annalistica o dell’oratoria e prepoetiche, vale a dire i
carmina (testi di genere vario, religioso, celebrativo o
popolare) e la prima produzione teatrale.
I carmina
Con il nome generico di carmen si
desi-gnarono preghiere, canzoni popolari,
composi-zioni conviviali, elogi funebri, canti celebrativi.
L’etimologia di carmen si riconduce al verbo cano
(«cantare») e all’antica divinità italica detta Casmena
o Carmena o Camena, che aveva una funzione del
tutto simile alle Muse greche: ispirare ai poeti la
com-posizione dei loro canti. Dal punto di vista formale il
carmen era una forma espressiva a metà strada tra la
prosa e la poesia; potremmo definirla una prosa
rit-mica, cioè un componimento che era pronunciato
con una cadenza, un ritmo che rendeva la
memoriz-zazione più facile e l’ascolto più affascinante.
Ri-spondente a questi criteri di composizione
poe-tica fu il saturnio, il più antico verso della poesia
latina. Il nome significa semplicemente «italico»,
quasi a voler contrapporre questo verso a quelli di origine greca
intro-dotti più tardi nella letteratura latina, e racchiude un riferimento alla remota età
dell’oro, ai tempi mitici dei regni saturni. Esso può essere considerato la più
ori-ginale creazione della letteratura arcaica per ciò che riguarda la metrica e fu
utiliz-zato – come vedremo – da Livio Andronico per l’Odusia e da Nevio per il Bellum
Poenicum.
Carmina religiosi
Prima di subire l’influenza greca e di assorbire elementi
propri del mito e del culto greci, i Romani avevano, a riguardo della religione,
una visione concreta e utilitaristica. A ogni azione o situazione dell’esistenza
umana corrispondeva una divinità, con un suo nome, un suo profilo e un suo
culto. C’erano così dèi che presiedevano alla semina o al raccolto; dèi che
pro-teggevano le nascite, i matrimoni, le morti; dèi che scongiuravano le malattie, la
10
Le origini
le forme
preprosastiche
e prepoetiche
Statua di Musa delIsecolo a.C., replica romana di un originale greco di età ellenistica.
siccità o i danni al bestiame; dèi che assicuravano la pace. A ogni atto di culto
corrispondeva un favore concesso dal dio e non ci si attendeva un favore, se
prima non c’era stato un atto di culto. Secondo questa visione religiosa era
im-portante avere a disposizione formule cultuali di cui avvalersi in caso di necessità
o in determinati giorni dell’anno, quando ricorreva la festa della divinità. Queste
formule o preghiere sono le prime forme di carmina di cui ci è giunta memoria.
Poiché il culto era pubblico o domestico, esistevano formule utilizzate dalla
reli-gione ufficiale, negli atti di Stato o nelle grandi festività legate all’agricoltura
(se-mina, raccolto, vendemmia) e preghiere pronunciate dal pater familias nella
pro-pria casa, a protezione della propro-pria gens.
Le preghiere più importanti in ambito religioso ufficiale sono costituite dal carmen
Saliare e dal carmen Arvale. Il primo era pronunciato dai Salii, sacerdoti di Marte
e di Ercole, che costituivano due collegi, di dodici membri ciascuno: i Salii
pala-tini e i Salii quirinales o collini. Il loro santuario, detto curia Saliorum, custodiva
do-dici ancilia, scudi bronzei che la tradizione voleva essere stati fatti
per ordine del re Numa Pompilio. Questi sacerdoti, il cui nome è
da porre etimologicamente in relazione con il verbo salio
(«sal-tare»), eseguivano annualmente una danza guerriera rituale
ba-sata sul salto, detta tripudium (da ter e pes), perché caratterizzata
dal ritmo ternario. Durante la cerimonia, che si svolgeva per le
vie della città nel mese di marzo, i
sacer-doti pronunciavano gli axamenta,
invocazioni rituali alle divinità protettrici di Ro
-ma. La più importante preghiera dei Salii,
detta appunto carmen Saliare, è stata conservata, seppur
in forma frammentaria, dai grammatici e risulta formulata in una
lingua così arcaica da non essere compresa nel suo significato
neppure dagli stessi celebranti già durante l’età repubblicana.
Un’altra formula rituale era quella pronunciata dai fratres Arvales,
un collegio sacerdotale costituito da dodici membri, collegato
eti-mologicamente alla parola arva, «campi». Compito principale di
questi sacerdoti era propiziare la fecondità dei campi, per la quale
veniva celebrata annualmente all’inizio di maggio la festa degli
Ambarvalia. Nei tre giorni in cui durava la festa venivano celebrati
sacrifici, pronunciate apposite preghiere ed eseguite processioni.
Gli scavi archeologici effettuati nel sito in cui sorgeva il santuario
dei fratres Arvales, lungo la via Campana, hanno portato alla luce
una pietra che fa memoria delle cerimonie celebrate nel 218 d.C. Il testo
conser-vato dalla lapide è tardo, ma riporta nella lingua originale gli acta dei sacerdoti
per il rito di purificazione dei campi, compreso il testo del carmen Arvale, la
pre-ghiera principale del rito religioso. Probabilmente la recita del carmen era
accom-pagnata dalla musica e dalla danza; dal punto di vista metrico, risulta composto
in saturni.
Sappiamo che la poesia religiosa era utilizzata anche per le forme di culto
pri-vato, il cui sacerdote era a tutti gli effetti il pater familias. Le preghiere relative a
questo culto si concentravano sulla devozione ai Lari, protettori della famiglia,
il cui fulcro era il focolare, simbolo di unità, continuità e calore degli affetti, e ai
Penati, che erano forse, nella fase più antica della civiltà romana, i protettori
della dispensa (penus) e furono considerati in seguito personificazione degli
ante-nati. Inoltre, essendo la società romana arcaica quasi esclusivamente agricola, il
ruolo cultuale del pater familias era collegato anche ai lavori dei campi. Catone
11
Le origini della letteratura latina
le formule del culto
il carmen Saliare
Offerente con ghirlande di foglie, bronzetto proveniente dall’area etrusco-laziale, III
-
IIsecolo a.C. (Aquileia, MuseoArcheologico Nazionale).
il carmen Arvale
nel suo trattato sull’agricoltura (De agri cultura), al capitolo 141, ha tramandato in
una lingua latina riadattata a quella a lui contemporanea il testo di un carmen
lu-strale, carme purificatorio (da lustratio, «purificazione»), recitato dal pater familias
durante la processione nella festa degli Ambarvalia, che si teneva a maggio
in-torno ai confini del campo. A Marte, dio agreste, si sacrificavano un maiale, una
pecora e un toro (suovetaurilia) per chiedere un abbondante raccolto.
I carmina popularia
Simili alla produzione popolare di ogni epoca e di
ogni cultura, i carmina popularia sono espressione poetica legata intimamente alla
vita quotidiana: proverbi, formule di scongiuro per allontanare il malocchio,
for-mule magiche per guarire dalle malattie, canti che accompagnavano i lavori dei
campi, oracoli, sentenze, precetti a carattere morale, ma anche cantilene e
ninne-nanne, canti d’amore e filastrocche.
La poesia celebrativa
Un ultimo ambito nel quale vediamo usata la
forma del carmen è quello celebrativo, di cui sono esempi le neniae, i carmina
con-vivalia, gli elogia e i carmina triumphalia. Le neniae erano canti eseguiti durante i
funerali e accompagnati dal suono del flauto. In essi il rimpianto per il defunto
era accompagnato dalla celebrazione delle sue virtù e da lodi generiche, secondo
uno schema prefissato. Eseguite dai parenti o da prefiche (ovvero donne pagate
per piangere durante i funerali), le neniae contribuirono alla formazione di un
re-pertorio di leggende e miti collegati alla figura di personaggi importanti della
sto-ria romana o alle famiglie più in vista. Si può perciò pensare che le neniae, per
questo loro carattere memorativo, abbiano contribuito alla formazione della
tra-dizione epica latina, come pure i carmina convivalia. Questi ultimi, come si
com-prende dal nome stesso, erano eseguiti durante i banchetti, in cui venivano
can-tate le imprese degli antenati di famiglie illustri. I banchetti erano circostanze
importanti per le famiglie e le cerchie di aristocratici, in cui si concludevano
af-fari, si stringevano alleanze, si discuteva di questioni politiche, talora di primaria
importanza. In queste occasioni veniva fatta memoria delle imprese, della
sag-gezza, dell’abilità politica di qualche antenato e si usava la poesia per celebrarlo;
era un modo per ribadire l’appartenenza alla gens e per dimostrare attraverso il
ri-cordo di vicende private l’importanza dei maiores della propria famiglia anche in
ambito pubblico.
All’ambito celebrativo vanno riferiti anche gli elogia. Mentre sulle prime iscrizioni
funerarie romane di epoca arcaica veniva scritto soltanto il nome del defunto con
quello del padre (titulus), durante il
IIIsecolo a.C. si diffuse l’usanza di incidere sui
monumenti sepolcrali iscrizioni più articolate, dette elogia, per lasciare ai posteri
notizie significative in memoria dei defunti appartenenti alle famiglie più illustri e
potenti. Di questa tipologia poetica sono stati conservati due testi: l’elogio di
12
Le origini
Bassorilievo raffigurante il sacrificio dei suovetaurilia (Parigi, Museo del Louvre).
le neniae
i carmina convivalia
L. Cornelio Scipione Barbato,
1console
nell’anno 298 a.C., e quello di Lucio
Cor-nelio Scipione, figlio del precedente,
2che
fu console nel 259 a.C.
Alle neniae e agli elogia si possono affiancare per
il contenuto celebrativo i carmina triumphalia.
Erano i canti eseguiti dai soldati che
accompa-gnavano l’imperator (il «generale vittorioso»)
du-rante la celebrazione del trionfo lungo la via Sacra.
Questi canti, però, avevano non solo un fine di
esaltazione, ma anche una funzione apotropaica:
mentre infatti una parte dei soldati inneggiava alle
virtù del generale, gli altri lanciavano contro di lui
in-sulti e versi licenziosi, mediante i quali si credeva che
potesse venir allontanato il malocchio che colpisce sempre
per invidia chi è all’apice del successo.
13
Le origini della letteratura latina
La prosa preletteraria
Sappiamo che nell’età arcaica distinguere nettamente tra prosa e poesia non è del
tutto possibile, perciò si tende a considerare produzioni proprie della prosa quelle
che in seguito si svilupparono come generi propri della letteratura in prosa, cioè, ad
esempio, i trattati, le leggi, le orazioni, gli annali, i fasti, le laudationes funebres, nei
quali si possono distinguere molti tratti originari dell’oratoria e della storiografia.
Commentarii e fasti
Nell’esercizio del suo mandato politico, ogni
magi-strato romano aveva il compito di registrare i provvedimenti più significativi della
sua magistratura. All’origine queste note ebbero carattere privato e vennero
con-servate negli archivi familiari. Successivamente ebbero rilevanza pubblica e
special-mente quelle riferite ai collegi sacerdotali furono custodite dai capi religiosi nelle
loro sedi ufficiali. All’origine, questi documenti ebbero indifferentemente il nome
di commentarii o libri, poi il termine commentarius designò più precisamente la
re-gistrazione di avvenimenti, mentre con liber si indicò l’insieme di norme di
carat-tere rituale, di protocolli e di statuti. A essi attinsero nei secoli storici e annalisti
ro-mani per documentare gli avvenimenti narrati nelle loro opere e da essi furono
ricavate le liste dei consoli dette fasti consulares. Queste liste, note con il nome di
Fasti Capitolini, sono pervenute a noi in forma epigrafica e conservate ancora oggi
Scena di un corteo trionfale romano, su una coppa d’argento rinvenuta a Boscoreale, Isecolo a.C. 1 Cfr. Corpus Inscriptionum Latinarum (C.I.L.), I2, 2, 7.
2 Cfr. C.I.L., I2, 2, 8.