• Non ci sono risultati.

eBook per la Scuola | A. Diotti, S. Dossi, F. Signoracci | Lectio | SEI

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "eBook per la Scuola | A. Diotti, S. Dossi, F. Signoracci | Lectio | SEI"

Copied!
26
0
0

Testo completo

(1)

XV

Antico, incredibilmente nuovo

XVII

Premessa

La trasmissione dei testi. Il lavoro filologico, XVII; Le collane dei classici, XVIII

1

LE ORIGINI

Dalla fondazione di Roma allo scontro con Cartagine

Indice

III

Indice

2

Gli eventi, la società, la cultura

2 Cronologia

4 Società e cultura

4 Pater familias e struttura gentilizia 4 Ilmos maiorum

5 Oralità e scrittura 6 Origini della lingua latina 7 Latino preletterario 7 in sintesi

8

Le origini della letteratura latina

8 Le prime testimonianze linguistiche

10 Le testimonianze poetiche preletterarie 10 I carmina 10 Carmina religiosi 12 I carmina popularia 12 La poesia celebrativa 13 La prosa preletteraria 13 Commentarii e fasti 14 Il diritto e le leggi 15 L’oratoria

16 Appio Claudio Cieco 16 Il teatro italico delle origini 16 I fescennini

17 La satura 17 La fabula Atellana 18 in sintesi 19 VER I F IC A F I NALE

20 PERCORSO TEMATICO: LARI, MANI EPENATI 20 La religione in casa: il larario

20 Lari, Penati e Mani 21 Una tradizione antichissima

24

Gli eventi, la società, la cultura

24 Cronologia

26 Società e cultura

26 Le province e le nuove classi sociali 26 La svolta imperialistica

27 Incontro, scontro e fusione con la cultura greca 27 Il concetto di humanitas

28 Pubblico, generi letterari e scrittori in età arcaica

28 Le conseguenze di una fruizione orale 29 Gli “artigiani” delle lettere

29 in sintesi

30 I GENERI LETTERARI

:

La poesia epica 30 Definizione e origini

30 La trasmissione e la sopravvivenza 30 Il ciclo epico

31 Iliade e Odissea: il filone “eroico” 32 L’epica ellenistica

34

La prima scrittura letteraria:

l’epica e il teatro

34 Livio Andronìco 34 Notizie biografiche 34 Le opere teatrali 34 L’Odusía

(2)

IV

Indice

35 La traduzione artistica 36 Gneo Nevio

36 Plenum superbiae Campanae 36 Le opere teatrali

37 Il Bellum Poenicum 39 in sintesi 39 VER I F IC A F I NALE

40 I GENERI LETTERARI

:

Il teatro in Grecia 40 Le forme del teatro greco

40 La tragedia

40 Origini e significato della tragedia

41 Struttura e autori della tragedia e del dramma satiresco 42 La commedia

42 Origini e significato della commedia 42 Tipologie, struttura e autori della commedia 44 Il teatro a Roma

44 L’origine e le tipologie 45 La struttura

45 Le occasioni degli spettacoli

46 Plauto

46 L’autore 46 Notizie biografiche 46 Il problema del nome 47 L’opera

47 Le fabulae varronianae 47 Le trame delle commedie 50 La struttura

50 Gli intrecci 50 I personaggi

51 Approfondimento: Gli attori e i costumi 52 I rapporti con il mondo greco

52 Un mondo alla rovescia 54 La lingua plautina 54 in sintesi

55 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 56

Percorso antologico

56 Il servus nelle sue tipologie ricorrenti

56 TESTO1 (ITA):Fatemi passare, fuggite tutti (Curculio,

vv. 280-295)

57 TESTO2 (ITA):Una gara di insulti (Persa, vv. 405-426)

58 TESTO3 (ITA):E ora, Pseudolo, che hai intenzione di fare?

(Pseudolus, vv. 394-414)

59 TESTO4 (ITA):Nella mia mente c’è un piano (Pseudolus,

vv. 574-594)

59 TESTO5 (ITA): Vinta la guerra, vi ringrazio signori del cielo

(Persa, vv. 753-762)

60 riepilogo del percorso 60 VER I F IC A F I NALE

61 Cecilio Stazio

61 Una commedia di passaggio 61 Un autore impegnato

62 PERCORSO TEMATICO: VITA DA SCHIAVI 62 La schiavitù a Roma

63 Schiavi di città 64 Schiavi di campagna

66 Publio Terenzio Afro 66 L’autore

66 Notizie biografiche

67 Approfondimento:L’ambiente scenico 68 L’opera

68 Cronologia e contenuti delle commedie

68 Le trame delle commedie 70 Tradizione e innovazione 70 Una commedia stataria 72 I prologhi

73 L’interpretazione del teatro terenziano 74 Lo stile e la lingua

75 in sintesi

75 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 76

Percorso antologico

76 Il rapporto padri-figli

76 TESTO1 (ITA):Una discussione per ragioni d’amore (An-dria, vv. 872-903)

78 TESTO2 (ITA):Homo sum (Heautontimorúmenos, vv. 53-120) 79 TESTO3 (ITA):Due modelli pedagogici a confronto

(Adel-phoe, vv. 26-81)

80 riepilogo del percorso 81 VER I F IC A F I NALE

82 Quinto Ennio 82 L’autore

82 Il poeta dai «tre cuori» 83 L’opera

83 Le opere minori 83 Il teatro

84 Gli Annales: l’impianto generale 85 La novità degli Annales

86 La chiave interpretativa del poema 87 Approfondimento:L’humanitas 88 Lingua, metrica e stile

88 in sintesi

89 La tragedia arcaica 89 Il “secolo d’oro” della tragedia 89 Pacuvio, un artista poliedrico

90 Accio, un intellettuale orgoglioso e prolifico 91 Il declino del teatro letterario

92 in sintesi

93 Catone e la storiografia annalistica 93 L’autore

93 Homo novus e conservatore 93 La lotta culturale

95 Le opere

95 Orazioni e opere didascaliche 95 Il De agri cultura

97 La storiografia annalistica e le Origines di Catone 98 Una prosa asciutta ed essenziale

99 in sintesi 99 VER I F IC A F I NALE

100 I GENERI LETTERARI

:

La satira 100 Origine 100 Etimologia 101 I caratteri 102 Gaio Lucilio 102 L’autore 102 Notizie biografiche 102 L’opera

102 Le satire: genesi e ordinamento 103 Gli argomenti

103 Caratteri della satira luciliana 104 La lingua e lo stile

(3)

V

Indice

106

Gli eventi, la società, la cultura

106 Cronologia

109 Società e cultura 109 La figura di Cesare: un bilancio

109 La crisi dei valori tradizionali e il rifugio nell’otium 109 Filosofie ellenistiche e culti misterici

111 Pubblico, generi letterari e scrittori nell’età di Cesare

111 Gli intellettuali di fronte alla crisi 111 Cambiamenti nei generi letterari 112 Un pubblico nuovo: i salotti e le donne 112 in sintesi

113 I GENERI LETTERARI

:

La poesia lirica greca 113 Definizione e caratteri del genere

114 La poesia giambica 115 La melica monodica 115 La melica corale

117 La poesia neoterica 117 Caratteri generali

117 Lo sfondo storico-culturale alla nascita del fenomeno neo-terico

118 Caratteri del neoterismo

118 Gli influssi della poetica di Callimaco 120 I poeti

120 I preneoterici 121 I neoterici 122 in sintesi

123 Gaio Valerio Catullo 123 L’autore

123 La vita 124 L’opera

124 Il Liber e la sua struttura 124 La prima sezione del Liber

125 La seconda sezione: i carmina docta 128 La terza sezione: gli epigrammi 128 I temi

130 in sintesi

131 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 132 LO STI LE DI CATU LLO 134

Percorsi antologici

134 1. Da mi basia mille: l’esplodere della passione per Lesbia

135 TESTO1 (LAT/ITA):Ille mi par esse deo videtur: l’inizio del-l’amore (Carmina, 51)

136 TESTO2 (LAT):Vivamus, mea Lesbia, atque amemus (Car-mina, 5)

137 AN A L I S I D E L T E S T O

138 TESTO3 (ITA):I baci non bastano mai (Carmina, 7) 139 Approfondimento: Una ribelle: Clodia-Lesbia 140 TESTO4 (LAT):Passer, deliciae meae puellae (Carmina, 2) 142 TESTO5 (LAT/ITA):Lugete, o Veneres Cupidinesque

(Car-mina, 3)

143 DE N T R O I L T E S T O

143 TESTO6 (LAT/ITA):Un amore eterno? (Carmina, 109) 143 riepilogo del percorso

144 2. Odi et amo: l’amore incrinato e poi spezzato 144 TESTO1 (LAT):Smettila di impazzire (Carmina, 8)

146 TESTO2 (ITA):Un colloquio del poeta con se stesso (Car-mina, 76)

147 DE N T R O I L T E S T O

148 TESTO3 (LAT):Promesse al vento (Carmina, 70)

148 TESTO4 (LAT):Le diverse gamme dell’amore (Carmina, 72) 150 TESTO5 (LAT):Odi et amo (Carmina, 85)

150 TESTO6 (ITA):L’addio definitivo (Carmina, 11) 151 riepilogo del percorso

152 VER I F IC A F I NALE

153 PERCORSO TEMATICO: AFRODITE/VENERE, DEA DELLAMORE

153 Afrodite, la dea greca 154 Afrodite: una o due?

154 Da Astarte a Venere: la lunga storia della dea dell’amore 154 Venere in Occidente

156 I GENERI LETTERARI

:

La storiografia 156 Definizione e premesse

156 L’historía e i logografi 157 Erodoto, pater historiae 157 Tucidide, il grande modello

158 I continuatori di Tucidide e la storiografia ellenistica 159 La storiografia greca di fronte a Roma: Polibio 160 Caio Giulio Cesare

160 L’autore 160 L’ascesa

160 Accordi con Pompeo e Crasso 161 La guerra civile

161 La congiura 162 L’opera 162 Un uomo colto 162 I Commentarii

163 Una storiografia di parte? 163 Il De bello Gallico

163 I contenuti del De bello Gallico 165 Un racconto di guerra

165 Romani e barbari 167 Il De bello civili

167 I contenuti del De bello civili 168 Guerra e politica

169 Il corpus Caesarianum e le opere perdute

169 La lingua e l’oratoria di Cesare, tra analogia e atticismo 169 in sintesi

171 IN DIC A ZION IBI B LIOGR AF ICH E 172 LO STI LE DI CESAR E

174

Percorsi antologici

174 1. Alesia, il grande assedio

175 TESTO1 (LAT/ITA):Uno spietato avversario (De bello Gal-licoVII, 4)

177 DE N T R O I L T E S T O

177 TESTO2 (ITA):Sotto le mura di Alesia (De bello GallicoVII, 68-71)

179 TESTO3 (LAT):L’esercito di soccorso (De bello GallicoVII, 75, 1; 76, 4-6)

180 AN A L I S I D E L T E S T O

181 TESTO4 (ITA):Una drammatica assemblea: il discorso di Critognato (De bello GallicoVII, 77)

182 DE N T R O I L T E S T O

183 TESTO5 (LAT):Crudeltà verso gli inermi (De bello Gallico

VII, 78)

105

L’ETÀ DI CESARE

(4)

184 AN A L I S I D E L T E S T O

184 TESTO6 (ITA):I Romani, da assedianti ad assediati (De

bello GallicoVII, 79, 1-3; 84-85)

185 TESTO7 (ITA):Le decisioni di Cesare (De bello GallicoVII, 86-87)

186 TESTO8 (LAT/ITA):La vittoria (De bello GallicoVII, 88) 187 DE N T R O I L T E S T O

187 TESTO9 (LAT):Le ultime parole di Vercingetorige (De bello GallicoVII, 89)

188 AN A L I S I D E L T E S T O

188 riepilogo del percorso 189 2. I popoli di Cesare

189 TESTO1 (LAT):Descrizione della Gallia (De bello GallicoI, 1) 191 AN A L I S I D E L T E S T O

191 Approfondimento:I Celti

192 TESTO2 (LAT/ITA):L’organizzazione sociale dei Galli (De bello GallicoVI, 11)

193 TESTO3 (ITA):I druidi e i cavalieri presso i Galli (De bello

GallicoVI, 13-15)

195 Approfondimento:I misteriosi druidi 196 DE N T R O I L T E S T O

196 TESTO4 (LAT):I sacrifici agli dèi presso i Galli (De bello GallicoVI, 16)

197 TESTO5 (LAT):Gli dèi adorati dai Galli (De bello GallicoVI, 17)

198 AN A L I S I D E L T E S T O

198 TESTO6 (ITA):I Germani (De bello GallicoVI, 21-23) 200 TESTO7 (LAT):Confronto tra il valore dei Galli e quello dei

Germani (De bello GallicoVI, 24) 201 AN A L I S I D E L T E S T O

201 TESTO8 (ITA):La Britannia e i suoi abitanti (De bello Gal-licoV, 12; 14)

202 riepilogo del percorso 203 VER I F IC A F I NALE

204 PERCORSO TEMATICO: CESARE. UN EROE DELLA POLITICA?

204 Un mito vivente 204 Il divino Giulio

204 Un nome-simbolo del potere 205 Cesarismo

206 I GENERI LETTERARI

:

La retorica 206 Distinzione fra retorica e oratoria

206 Il valore della retorica e dell’oratoria presso i Greci e i Ro-mani

206 L’origine greca della retorica e i suoi legami con il pensiero filosofico

207 Lo sviluppo della retorica nella Grecia classica fino ad Ari-stotele

208 Gli studi retorici nell’età ellenistica. Scuole e retori dell’Asia Minore

208 La retorica nell’età imperiale 209 I GENERI LETTERARI

:

L’oratoria 209 L’oratoria greca e il “canone dei dieci oratori” 209 La limpida oratoria di Lisia

210 Isocrate e la paideia dell’oratore 210 Oratoria e politica: Demostene 211 Marco Tullio Cicerone 211 L’autore

211 La formazione culturale 211 L’ascesa politica fino al consolato 212 Anni difficili: l’esilio, la guerra civile 213 L’ultima stagione

214 L’opera

214 Il difensore della repubblica oligarchica 214 Le orazioni

214 Discorsi per il presente e per la gloria futura 214 Prima fase: l’affermazione di un giovane avvocato 215 Seconda fase: i discorsi del console

216 Terza fase: prima e dopo l’esilio, le orazioni della maturità 217 Quarta fase: le orazioni “cesariane”

218 Quinta fase: l’ultima battaglia 218 Non hominis nomen sed eloquentiae

219 Approfondimento:I generi dell’oratoria e la struttura dell’orazione

220 Le opere retoriche

220 Un punto di approdo per la riflessione sulla parola 220 Il De oratore, ovvero la natura dell’oratoria 220 I contenuti del De oratore 221 Una storia dell’eloquenza: il Brutus 221 L’Orator: un trattato sullo stile 222 Le opere politiche

222 Il De re publica: i dati esterni e il contenuto 222 I contenuti del De re publica 223 I nodi politici del De re publica

224 Il De legibus: uno studio del diritto romano 225 Le opere filosofiche

225 Una grande operazione culturale 225 Il genere letterario e gli argomenti trattati

226 Il “metodo” seguito e il confronto con le scuole ellenistiche 226 Un linguaggio filosofico latino

227 Introduzione alla filosofia 227 Il problema morale 228 Il problema teologico 228 I tesori della vita

229 L’epistolario e le opere poetiche 229 Un documento storico e umano

230 Approfondimento:Scrivere lettere a Roma 231 Le opere poetiche

232 in sintesi

235 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 236 LO STI LE DI CICERON E 238

Percorsi antologici

238 1. La forza della parola: la prima Catilinaria 239 TESTO1 (LAT):Un attacco diretto e violento (CatilinariaI, 1) 241 AN A L I S I D E L T E S T O

241 TESTO2 (ITA):Catilina è sorvegliato (CatilinariaI, 3) 242 TESTO3 (ITA):Una riunione notturna; la congiura in senato

(CatilinariaI, 4) 243 DE N T R O I L T E S T O

243 TESTO4 (LAT):Fuori dalla città! (CatilinariaI, 5)

245 TESTO5 (LAT):Il vuoto intorno a Catilina (CatilinariaI, 7) 246 AN A L I S I D E L T E S T O

247 Approfondimento:Il cursus honorum e il lessico della politica

248 riepilogo del percorso

249 2. Il pensiero politico di Cicerone e il tramonto della repubblica

249 TESTO1 (ITA):Pro Sestio: un progetto politico (Pro Sestio

XLV, 96-98)

250 DE N T R O I L T E S T O

251 TESTO2 (ITA):La miglior forma di governo (De re publicaI, 69-70)

252 Approfondimento: La posizione politica di Cice-rone: un bilancio

253 riepilogo del percorso

(5)

254 3. Cicerone filosofo: i valori dell’humanitas 254 TESTO1 (LAT/ITA):Il bene morale e le quattro virtù stoiche

(De officiisI, 15-17)

256 TESTO2 (ITA):Una lezione di convivenza civile: la filantro-pia (De officiisIII, 21-26)

257 Approfondimento:Cicerone e l’ideale dell’humanitas 257 riepilogo del percorso

258 VER I F IC A F I NALE

260 Tito Lucrezio Caro 260 L’autore

260 Notizie biografiche 261 L’opera

261 Il genere didascalico 262 Il valore della poesia 263 Lo sfondo storico-culturale 263 Il titolo e la struttura

264 I contenuti del De rerum natura 266 L’apertura del poema

266 La funzione di Epicuro 267 Le paure degli uomini 268 La storia degli uomini 269 Guardare dall’alto 270 Pessimismo ambiguo 270 in sintesi

271 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 272 LO STI LE DI LUCR EZIO 275

Percorsi antologici

275 1. L’uomo e gli dèi

276 TESTO1 (LAT):L’inno a Venere (De rerum naturaI, 1-43) 280 AN A L I S I D E L T E S T O

280 TESTO2 (LAT):L’elogio di Epicuro (De rerum naturaI, 62-79) 282 AN A L I S I D E L T E S T O

282 TESTO3 (LAT):Il sacrificio di Ifigenia (De rerum naturaI, 80-101)

284 Approfondimento:Il mito di Ifigenia

285 TESTO4 (ITA):L’indagine scientifica contro i timori religiosi (De rerum naturaI, 102-135)

285 riepilogo del percorso

286 2. L’uomo e la natura: forze interiori e forze esterne

286 TESTO1 (LAT):La passione d’amore (De rerum naturaIV, 1121-1159)

289 AN A L I S I D E L T E S T O

290 TESTO2 (ITA):Le paure umane di fronte alla morte (De rerum naturaIII, 31-93)

291 TESTO3 (LAT):L’umanità primitiva (De rerum naturaV, 925-1010)

296 riepilogo del percorso 296 VER I F IC A F I NALE

297 La prosa tecnica e la biografia 297 Una letteratura “minore”

297 Marco Terenzio Varrone, un vero erudito 298 L’opera

298 Gli studi letterari: filologia e linguistica 299 Cornelio Nepote, un uomo di cultura 300 Il De viris illustribus e il genere biografico 301 in sintesi

301 VER I F IC A F I NALE

302 Gaio Sallustio Crispo 302 L’autore

302 Un grande storico

303 L’opera

303 La monografia storica in Sallustio 304 Il De Catilinae coniuratione

304 I contenuti del De Catilinae coniuratione 305 Un proemio problematico

306 Catilina “eroe nero” e i ritratti dei protagonisti 307 Le finalità degli excursus

307 Cesare, Catone e l’uomo politico ideale 308 Sallustio storico narratore

308 Bellum Iugurthinum

308 I contenuti del Bellum Iugurthinum 309 Uno scenario ampio

310 Giugurta, una personalità in fieri 310 Mario: l’allargamento della classe politica 311 Le Historiae: il ritorno all’annalistica 311 in sintesi

312 IN DIC A ZION IBI B LIOGR AF ICH E 313 LO STI LE DI SALLU STIO 315

Percorsi antologici

315 1. De Catilinae coniuratione: la cronaca di un colpo di Stato

316 TESTO1 (LAT):Il ritratto di Catilina (De Catilinae coniura-tione, 5)

317 AN A L I S I D E L T E S T O

318 TESTO2 (ITA):Il seguito di Catilina (De Catilinae coniura-tione, 14)

319 TESTO3 (LAT):Catilina ordisce la congiura (De Catilinae coniuratione, 16)

320 AN A L I S I D E L T E S T O

320 TESTO4 (ITA):La congiura viene svelata (De Catilinae co-niuratione, 23)

321 TESTO5 (LAT):Un drammatico confronto (De Catilinae co-niuratione, 31)

323 AN A L I S I D E L T E S T O

323 TESTO6 (ITA):L’esecuzione dei congiurati; Catilina

orga-nizza le truppe (De Catilinae coniuratione, 55-56)

324 TESTO7 (ITA):Catilina parla al suo esercito (De Catilinae

coniuratione, 58)

325 TESTO8 (LAT):Preparativi per la battaglia (De Catilinae

coniuratione, 59)

326 TESTO9 (LAT):La battaglia e la morte di Catilina (De

Cati-linae coniuratione, 60) 327 AN A L I S I D E L T E S T O

327 TESTO10 (ITA):Il campo di battaglia dopo il massacro (De Catilinae coniuratione, 61)

328 Approfondimento:Le ragioni sociali del fallimento di Ca-tilina

329 riepilogo del percorso

330 2. Bellum Iugurthinum: ascesa e caduta di un principe ambizioso

330 TESTO1 (ITA):La dinastia dei sovrani numidi (Bellum Iugur-thinum, 5)

331 TESTO2 (LAT):Il ritratto del giovane Giugurta (Bellum Iu-gurthinum, 6)

332 AN A L I S I D E L T E S T O

332 TESTO3 (ITA):Giugurta al seguito di Scipione (Bellum

Iu-gurthinum, 7-9,3)

334 Approfondimento:Giugurta, una figura complessa 334 TESTO4 (LAT):La cattura di Giugurta (Bellum

Iugurthi-num, 113)

335 riepilogo del percorso 336 VER I F IC A F I NALE

VII

(6)

VIII

Indice

338

Gli eventi, la società, la cultura

338 Cronologia

340 Società e cultura

340 La politica culturale di Augusto

341 Il ruolo delle arti figurative: il “caso” dell’Ara Pacis 341 Il rapporto con gli intellettuali e il ruolo di Mecenate 342 Pubblico, generi letterari e scrittori

nell’età di Augusto 342 I circoli culturali 342 Il circolo di Mecenate 343 Il circolo di Messalla Corvino 343 Il circolo di Asinio Pollione 344 Le occasioni della letteratura 344 Augusto scrittore

345 Il rapporto con i modelli greci e lo sviluppo dei generi letterari 346 in sintesi

348 PERCORSO TEMATICO: RITRATTI IMPERIALI 348 Il linguaggio delle statue

348 L’eterna giovinezza di Augusto 349 L’imperatore “Colosso” 350 Nuovi segni del potere

351 Publio V ir gilio Marone 351 L’autore

351 La vita 353 L’opera 353 Le Bucoliche 353 I temi

353 I contenuti delle Bucoliche 354 Cronologia e struttura

355 Il genere bucolico: il modello teocriteo 355 Un codice poetico

356 Le Georgiche 356 La struttura

357 I contenuti delle Georgiche 358 Genesi e fonti

358 Pubblico e ideologia 360 Il finale

361 L’Eneide

361 L’epica nella società augustea 362 I problemi connessi alla stesura 362 L’argomento

362 I contenuti dell’Eneide

364 La struttura: un nuovo modello di epica

364 Rapporto tra mito e storia: l’ideologia del principato 366 Il Fatum

367 La riflessione sulla sofferenza 368 Enea, eroe della pietas 369 Un’enciclopedia di valori 369 L’Appendix vergiliana 371 in sintesi

373 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 374 LO STI LE DI VI RGI LIO 377

Percorsi antologici

377 1. La complessa relazione tra Arcadia e Storia 378 TESTO1 (LAT):Titiro e Melibeo (BucolicaI)

384 Approfondimento:L’Arcadia “lirica” delle Bucoliche 385 AN A L I S I D E L T E S T O

386 TESTO2 (ITA):Felix qui potuit rerum cognoscere causas (Georgica II, 458-502)

387 TESTO3 (LAT):Il vecchio di Corico (Georgica IV, 116-138) 390 TESTO4 (ITA):Il regno di Evandro, realizzazione

dell’Arca-dia nella Storia (Aeneis VIII, 306-369) 391 riepilogo del percorso

392 2. L’amore come furor che travolge tutto 392 TESTO1 (ITA):Omnia vincit Amor (BucolicaX)

395 TESTO2 (ITA):Il mito di Orfeo ed Euridice (Georgica IV, 450-527)

397 DE N T R O I L T E S T O

397 TESTO3 (LAT/ITA):Il furor di Didone abbandonata (Aeneis IV, 296-330)

399 Approfondimento:Il furor contrapposto al labor 400 TESTO4 (LAT):Il suicidio di Didone (Aeneis IV, 584-665) 405 AN A L I S I D E L T E S T O

405 TESTO5 (ITA):Enea e Didone: l’incontro nell’Ade (Aeneis IV, 440-476)

406 riepilogo del percorso 407 VER I F IC A F I NALE

408 PERCORSO TEMATICO: L’ETÀ DELLORO 408 Il favoloso regno di Saturno

409 Verso una nuova età dell’oro 409 Il “mago” Virgilio

411 Quinto Orazio Flacco 411 L’autore

411 La vita 412 L’opera

412 La cronologia delle opere 412 L’Ars poetica

413 Gli Epòdi

414 Le Satire (o Sermones)

414 Caratteri del primo libro dei Sermones 414 I contenuti del i libro dei Sermones 416 Il secondo libro

416 I contenuti del ii libro dei Sermones 417 Le Odi

417 L’Alceo romano 418 I filoni tematici delle Odi 419 Motivi ricorrenti 420 I fondamenti ideali 421 Le Epistole 422 in sintesi

423 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 424 LO STI LE DI OR A ZIO

426

Percorsi antologici

426 1. L’universo ideale del poeta

427 TESTO1 (ITA):Gli insegnamenti paterni (SermonesI, 4, 103-143)

428 TESTO2 (LAT/ITA):La favola del topo di campagna e del topo di città (SermonesII, 6, 79-117)

430 TESTO3 (LAT):Maecenas atavis edite regibus (Carmina I, 1) 432 AN A L I S I D E L T E S T O

433 TESTO4 (LAT):Vides ut alta stet nive candidum (Carmina I, 9) 435 TESTO5 (LAT):Il congedo del libro primo (Carmina I, 38) 436 TESTO6 (LAT/ITA):Un monumento più duraturo del

bronzo (Carmina III, 30)

437 Approfondimento:La dimensione universale della poesia oraziana

438 riepilogo del percorso

438 2. Carpe diem: la vita, la festa, la morte 439 TESTO1 (LAT):Tu ne quaesieris (Carmina I, 11) 440 AN A L I S I D E L T E S T O

440 TESTO2 (LAT):Nunc est bibendum (Carmina I, 37) 442 AN A L I S I D E L T E S T O

443 TESTO3 (ITA):L’aequa mens di fronte alla morte (Carmina

II, 3)

444 TESTO4 (LAT/ITA):La fugacità del tempo (Carmina II, 14) 337

L’ETÀ DI AUGUSTO

L’affermazione del principato

(7)

IX

Indice

445 riepilogo del percorso 446 VER I F IC A F I NALE

447 I GENERI LETTERARI

:

L’elegia 447 Definizione e caratteri del genere 447 L’elegia greca arcaica

448 L’elegia nell’età alessandrina 448 L’elegia latina

449 L’elegia a Roma: Tibullo e Properzio 449 I caratteri dell’elegia

449 L’amore, motivo centrale dell’elegia romana 450 I topoi dell’elegia

450 Il rapporto tra il poeta e la donna 451 I rapporti con i poeti neoterici 452 Cornelio Gallio

452 in sintesi 453 Albio Tibullo 453 La vita

453 Tibullio e il corpus Tibullianum

454 I contenuti del corpus Tibullianum 454 I temi

455 in sintesi 456 Sesto Properzio 456 La vita

456 Le opere 457 L’amore per Cinzia 458 Schiavitù d’amore e fedeltà 458 L’elegia svincolata dall’eros 458 Lo stile

459 in sintesi

459 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 460 LO STI LE DI TI B U LLO

462

Percorsi antologici

462 1. Tibullio e il corpus Tibullianum

462 TESTO1 (LAT):Amore e vita agreste: il sogno esistenziale di Tibullo (corpus TibullianumI, 1)

468 AN A L I S I D E L T E S T O

469 TESTO2 (ITA):Una festa agreste: gli Ambarvalia (corpus

TibullianumII, 1, 1-30)

470 Approfondimento:Le principali festività agresti ro-mane

472 TESTO3 (LAT/ITA):Alla fine è giunto l’amore (corpus

Ti-bullianumIII, 13)

472 riepilogo del percorso 473 2. L’elegia di Properzio

473 TESTO1 (LAT/ITA):In amore valgono le suppliche e le azioni meritevoli (I, 1)

475 TESTO2 (ITA):Una fides oltre la morte (I, 19) 476 TESTO3 (ITA):L’elegia del discidium (III, 25) 476 riepilogo del percorso

477 VER I F IC A F I NALE

478 Publio Ovidio Nasone 478 L’autore 478 La vita 479 L’opera 480 Amores 481 Heroides 481 Le opere erotico-didascaliche

481 I contenuti dell’Ars amatoria 483 Le Metamorfosi

483 Caratteri e intrecci

484 I contenuti delle Metamorfosi 484 I modelli e la tecnica narrativa

485 I temi

486 I Fasti

486 Le opere dell’esilio 487 in sintesi

488 IN DIC A ZION IBI B LIOGR AF ICH E 489 LO STI LE DI OVI DIO

494

Percorsi antologici

494 1. Cantore d’amore

495 TESTO1 (LAT/ITA):Il ritratto del poeta d’amore (AmoresI, 3) 496 TESTO2 (ITA):La milizia d’amore (AmoresII, 12, 1-16) 497 TESTO3 (ITA):Ego sum praeceptor Amoris (Ars amatoriaI,

1-34)

498 TESTO4 (LAT):Il fascino dei capelli femminili (Ars amato-riaIII, 135-154)

500 AN A L I S I D E L T E S T O

500 riepilogo del percorso 501 2. L’arte di trasformare le cose

501 TESTO1 (LAT):Un universo di forme mutate: il proemio

delle Metamorfosi (Metamorphoseon libriI, 1-4

502 TESTO2 (ITA):Apollo e Dafne (Metamorphoseon libriI, 525-566)

503 Approfondimento:L’infinita metamorfosi di Ovidio 504 TESTO3 (ITA):Eco e Narciso (Metamorphoseon libriIII,

344-510)

507 TESTO4 (ITA):Il fascino dell’arte: il mito di Pigmalione (Metamorphoseon libriX, 247-297)

509 Approfondimento:La potenza dell’arte nel mito di Pigmalione

509 riepilogo del percorso 510 VER I F IC A F I NALE

511 Tito Livio 511 L’autore

511 Uno storico-letterato 512 L’opera

512 Ab Urbe condita libri: la struttura dell’opera 512 Il metodo storiografico di Livio

513 I contenuti degli Ab Urbe condita libri 513 La visione della storia

514 Il rapporto con il principato 515 La funzione degli exempla

515 Esaltazione di Roma e conservatorismo politico 517 La tecnica narrativa

518 in sintesi

519 IN DIC A ZION IBI B LIOGR AF ICH E 520 LO STI LE DI LIVIO

522

Percorsi antologici

522 1. La praefatio dell’opera

522 TESTO1 (LAT/ITA):La praefatio (Ab Urbe condita liberI, prae-fatio 1-3)

525 A p p r o f o n d i m e n t o :Praefatio: le chiavi di lettura dell’opera liviana

526 riepilogo del percorso

527 2. La grande storia, i grandi uomini: Annibale tra le Alpi e Canne

528 TESTO1 (ITA):La prefazione e il giuramento di Annibale (Ab Urbe condita liberXXI, 1)

528 DE N T R O I L T E S T O

529 Approfondimento: L’epopea di Annibale tra storia, poema e tragedia

530 TESTO2 (LAT):Ritratto del nemico da giovane (Ab Urbe condita liberXXI, 4)

532 TESTO3 (ITA):Il sogno di Annibale (Ab Urbe condita liber

XXI, 22, 2-9; 23, 1)

533 TESTO4 (ITA):Alle pendici delle Alpi (Ab Urbe condita liber

(8)

533 TESTO5 (LAT):Il valico (Ab Urbe condita liberXXI, 35, 4-12) 535 AN A L I S I D E L T E S T O

536 TESTO6 (ITA):La lotta contro la montagna (Ab Urbe

con-dita liberXXI, 36)

536 TESTO7 (LAT):Le rocce spezzate (Ab Urbe condita liber

XXI, 37)

537 AN A L I S I D E L T E S T O

538 TESTO8 (ITA):Le forze di Annibale in Italia (Ab Urbe con-dita liberXXI, 38, 1-5)

538 TESTO9 (ITA):Gli eserciti giungono a Canne (Ab Urbe con-dita liberXXII, 43)

539 TESTO10 (LAT):La disfatta: muore il console Emilio Paolo (Ab Urbe condita liberXXII, 49, 1-3; 5-15)

541 riepilogo del percorso 542 VER I F IC A F I NALE

543 La prosa in età augustea e Vitruvio 543 L’oratoria e l’erudizione

543 Le scuole giuridiche romane 544 Vitruvio Pollione e l’architettura 545 in sintesi

546 VER I F IC A F I NALE

X

Indice

547

LA PRIMA ETÀ IMPERIALE

Da Tiberio a Nerone (14-68 d.C.)

548

Gli eventi, la società, la cultura

548 Cronologia

550 Società e cultura

550 Un’immagine tumultuosa, una realtà solida 551 Gli intellettuali e il potere

552 Pubblico, generi letterari e scrittori nella prima età imperiale

552 Nuovi lettori, nuovi sponsor

552 Lo sperimentalismo dell’età neroniana 553 Un nuovo stile

553 in sintesi

554

Tra erudizione e cultura popolare

554 Una letteratura “minore”

554 Un panorama variegato

554 Oratoria, declamazioni e recitazioni: Seneca il Vecchio 555 Il consenso al principato

555 L’exemplum historicum: Valerio Massimo 556 La leggenda di Alessandro

556 L’arte medica

557 Un trattato sull’agricoltura 557 Apicio e l’arte culinaria 558 Un’opera di geografia 558 Un poemetto sull’astronomia 558 Manilio e l’astrologia 559 in sintesi

559 Fedro e la favola in poesia 559 Notizie biografiche

560 Le favole come genere letterario 560 Le novità apportate da Fedro 561 Morale e società

562 in sintesi 562 VER I F IC A F I NALE

563 Lucio Anneo Seneca 563 L’autore

563 Una vita tra filosofia e vita pubblica 564 L’opera

564 La filosofia dell’interiorità 565 Le opere in prosa 565 I Dialogorum libri o Dialogi

565 Il genere della consolatio e i tre esempi senecani 566 Le passioni, il tempo e la felicità

568 La serenità del saggio e la provvidenza 569 I trattati

569 De clementia: il grande trattato politico 570 De beneficiis, o dei rapporti privati 570 La razionalità della natura

571 Epistulae morales ad Lucilium: struttura dell’opera 571 Epistulae morales ad Lucilium: i temi

573 Le opere poetiche

573 Le tragedie: una testimonianza unica 574 Le trame delle tragedie

575 Interpretazioni della poesia tragica di Seneca 576 Apokolokýntosis, l’opera satirica

577 La trama dell’Apokolokýntosis 577 Opere perdute, dubbie e spurie

578 Approfondimento:Lo stile di Seneca, specchio di un’epoca

579 in sintesi

581 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 582 LO STI LE DI SEN EC A

584

Percorsi antologici

584 1. La vita interiore sotto il principato

585 TESTO1 (ITA):Nessun luogo è esilio (Consolatio ad Hel-viam matrem 8)

586 TESTO2 (LAT/ITA):Necessità dell’esame di coscienza (De

iraIII, 36)

587 DE N T R O I L T E S T O

588 TESTO3 (ITA):Parli in un modo e vivi in un altro! (De vita beata 17-18)

589 TESTO4 (LAT/ITA):Solo il tempo è nostro (Epistulae mo-rales ad Lucilium 1)

591 Approfondimento:Rifugiarsi nel presente

592 TESTO5 (ITA):Qual è la vera gioia? (Epistulae morales ad

Lucilium 23, 1-8)

593 riepilogo del percorso 594 2. Il prossimo è anche lo schiavo

594 TESTO1 (LAT/ITA):In commune nati sumus (Epistulae mo-rales ad Lucilium 95, 51-53)

596 TESTO2 (LAT):Gli schiavi sono uomini (I) (Epistulae mora-les ad Lucilium 47, 1-6)

597 AN A L I S I D E L T E S T O

598 TESTO3 (LAT):Gli schiavi sono uomini (II) (Epistulae mora-les ad Lucilium 47, 10-13)

599 TESTO4 (LAT):Gli schiavi sono uomini (III) (Epistulae mo-rales ad Lucilium 47, 16-21)

600 riepilogo del percorso 601 VER I F IC A F I NALE

602 Marco Anneo Lucano 602 L’autore

602 La vita 603 L’opera 603 Le opere perdute 603 La Pharsalia («Farsaglia») 603 Le fonti e la struttura dell’opera 604 I contenuti della Pharsalia 604 Un’epica rovesciata

(9)

608 L’anti-Virgilio

608 I personaggi del poema 610 in sintesi

611 VER I F IC A F I NALE

612 Aulo Persio Flacco 612 L’autore

612 La vita 613 L’opera

613 Una produzione limitata 613 Struttura e fini delle Satire 614 I contenuti delle Satire

614 I Choliambi: una dichiarazione di poetica 615 I temi delle Satire e la loro rappresentazione 616 I rapporti con gli altri poeti

617 in sintesi 617 VER I F IC A F I NALE

618 I GENERI LETTERARI

:

Il romanzo 618 Origine e definizione del romanzo antico 619 Il romanzo greco

620 I temi fondamentali del romanzo greco 620 Casi particolari di romanzo

622 Petronio 622 L’autore

622 La testimonianza di Tacito 623 Una personalità fuori dal comune

624 L’opera 624 La vicenda narrata

624 La trama del Satyricon 625 Il ritratto di un mondo 627 Tempo lento e spazio labirintico

628 Il Satyricon e il sistema dei generi letterari 630 Un romanzo moderno

630 La lingua di Petronio 631 in sintesi

632 IN DIC A ZION IBI B LIOGR AF ICH E 633

Percorso antologico

633 Trimalchione al centro della scena

634 TESTO1 (ITA):Trimalchione si unisce al banchetto

(Satyri-con, 32-33, 1-4)

635 TESTO2 (ITA):“Vive più a lungo il vino dell’ometto!” (Saty-ricon, 34)

636 Approfondimento:Petronio e i suoi personaggi 637 TESTO3 (ITA):L’apologia di Trimalchione (Satyricon, 75,

8-11; 76)

638 DE N T R O I L T E S T O

638 TESTO4 (ITA):Il funerale di Trimalchione (Satyricon, 77, 7; 78)

639 Approfondimento:Un’opera nascosta ma sempre presente

640 riepilogo del percorso 640 VER I F IC A F I NALE

XI

Indice

641

L’ETÀ FLAVIA

Da Vespasiano a Domiziano (69-96)

642

Gli eventi, la società, la cultura

642 Cronologia 644 Società e cultura 644 Una nuova aristocrazia

644 Il programma di promozione culturale di Vespasiano 645 Prosa encomiastica e odio per la filosofia greca

645 Pubblico, generi letterari e scrittori nell’età flavia 645 Ritorno ai modelli “classici”

646 in sintesi

647 C u l t u r a s c i e n t i f i c a e p o e s i a e p i c a 647 Due filoni letterari

647 Cultura tecnica e scientifica a Roma 647 La tecnica: successi e sospetti

648 Enciclopedismo scientifico

649 Plinio il Vecchio, solerte funzionario e vorace lettore 650 Consapevolezza del lavoro erudito

651 Il “metodo” di Plinio e il suo conservatorismo 652 Uomini e animali nella geografia del mondo 653 La tradizione della Naturalis historia 654 L’epica dell’età flavia 654 Il ritorno all’epica tradizionale 654 Stazio, la biografia

654 La Tebaide

655 I contenuti della Tebaide 657 L’Achilleide

657 Le Silvae

658 Silio Italico, la biografia 658 L’opera

659 Valerio Flacco, la biografia 659 L’opera

660 in sintesi 661 VER I F IC A F I NALE

662 M a r c o F a b i o Q u i n t i l i a n o 662 L’autore

662 Il primo “docente universitario” pubblico 663 L’opera

663 La struttura dell’Institutio oratoria

663 I contenuti dell’Institutio oratoria 664 Il proemio e le novità dell’opera

664 La figura dell’oratore e quella del maestro 665 Una sintetica storia letteraria

666 Moralità dell’oratore 667 in sintesi

667 IN DIC A ZION IBI B LIOGR AF ICH E 668 LO STI LE DI QU I NTI LIANO 669

Percorso antologico

669 Sulle orme di Quintiliano: l’educazione a Roma 670 TESTO1 (ITA):È meglio educare in casa o alla scuola

pub-blica? (Institutio oratoria I, 2, 1-8)

671 TESTO2 (LAT):La scelta del maestro (Institutio oratoria II, 2, 1-4)

672 TESTO3 (LAT):Il maestro sia come un padre (Institutio

ora-toria II, 2, 5-8)

673 AN A L I S I D E L T E S T O

674 TESTO4 (ITA):Tempo di gioco, tempo di studio (Institutio oratoria I, 3, 6-13)

675 TESTO5 (ITA):Inutilità delle punizioni corporali (Institutio oratoria I, 3, 14-17)

676 DE N T R O I L T E S T O

676 TESTO6 (LAT):Il giudizio sia solo del maestro (Institutio oratoria II, 2, 9-10; 15)

677 A p p r o f o n d i m e n t o : Istruzione secondaria e supe-riore: il grammaticus e il rhetor

(10)

679 TESTO7 (ITA):L’importanza e la qualità delle letture (Insti-tutio oratoria I, 8, 5-6; I, 9, 1-2; II, 4, 2)

680 Approfondimento:Quintiliano nella storia della pe-dagogia

680 riepilogo del percorso 681 VER I F IC A F I NALE

682 PERCORSO TEMATICO: A SCUOLA CON IROMANI 682 La famiglia e i primi insegnamenti

683 Le prime scuole

683 Il duro mestiere dell’insegnante 684 La giornata dello scolaro

685 Didattica e trasmissione del sapere 686 I GENERI LETTERARI

:

L’epigramma 686 L’origine del genere

686 L’età ellenistica

686 Le tre scuole dell’epigramma alessandrino 687 L’epigramma fenicio

688 Marco Valerio Mar ziale 688 L’autore

689 L’opera

689 La scelta esclusiva del genere epigrammatico 691 L’aderenza al reale

692 Una poesia volta al divertimento 693 Temi degli epigrammi

693 La rappresentazione di sé

694 Gli epigrammi celebrativi e quelli funerari 695 Una poesia di occasione

697 La tecnica del fulmen in clausula 698 in sintesi

698 VER I F IC A F I NALE

XII

Indice

699

IL “SECOLO D’ORO” DELL’IMPERO

Da Traiano a Commodo (96-192)

700

Gli eventi, la società, la cultura

700 Cronologia

702 Società e cultura

702 Un periodo tranquillo con qualche ombra 702 Un mutato clima culturale

703 Religiosità tradizionale e nuovi culti 704 Pubblico, generi letterari e scrittori

nel “secolo d’oro” dell’impero 704 Rifioriscono le lettere sotto Nerva e Traiano 704 Una nuova ellenizzazione della cultura 705 Gli inizi della letteratura cristiana 705 in sintesi

706 Decimo Giunio Giovenale 706 L’autore

706 Le notizie sulla vita

706 I contenuti delle Saturae 707 L’opera

707 La scelta del genere satirico

708 Temi delle satire: la condizione dei poeti 709 Temi delle satire: la bellezza della provincia

710 Approfondimento: Intellettuali-clientes in epoca im-periale

711 Temi delle satire: la donna

712 Temi delle satire: la descrizione del mondo 713 in sintesi

713 VER I F IC A F I NALE

714 Publio Cornelio Tacito 714 L’autore

714 Una carriera politica in tempi difficili 715 L’opera

715 Uno sguardo problematico sull’oratoria 716 L’Agricola, opera composita

717 Dure accuse all’imperialismo romano 718 Grandi uomini sotto cattivi principi 719 La monografia etnografica

720 Per un’interpretazione della Germania 721 Il progetto storiografico di Tacito 722 Le Historiae e la riflessione sul principato 722 I contenuti delle Historiae

723 Le Historiae: la rappresentazione di “un’epoca atroce” 724 Dalle Historiae agli Annales

724 I contenuti degli Annales

725 Alle radici del potere imperiale

726 Visione pessimistica e moralismo in Tacito 726 La “storiografia tragica” di Tacito 728 in sintesi

729 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 730 LO STI LE DI TACITO

732

Percorsi antologici

732 1. La Germania di Tacito

733 TESTO1 (LAT):I confini della Germania (Germania, 1) 734 TESTO2 (LAT):Origine e aspetto fisico dei Germani

(Ger-mania, 4)

735 Approfondimento:Le donne nella società germanica 736 TESTO3 (ITA):Risorse del suolo e del sottosuolo; le

ric-chezze (Germania, 5)

736 TESTO4 (ITA):I comandanti e il comportamento in batta-glia (Germania, 7)

737 TESTO5 (LAT):Gli dèi e il senso del sacro (Germania, 9) 738 AN A L I S I D E L T E S T O

738 TESTO6 (ITA):L’assemblea (Germania, 11)

738 TESTO7 (ITA):La cerimonia delle armi e il seguito dei

capi (Germania, 13)

739 TESTO8 (LAT):I capi e il seguito in guerra (Germania, 14)

740 AN A L I S I D E L T E S T O

741 Approfondimento:Il princeps e il comitatus

741 TESTO9 (LAT):L’educazione dei figli e l’eredità (Germania, 20) 743 Approfondimento:Roma e i Germani

744 riepilogo del percorso

745 2. Le Historiae e gli Annales: un nuovo progetto storiografico

745 TESTO1 (ITA):Il proemio: l’argomento e l’incorrupta fides (Historiae I, 1)

746 TESTO2 (ITA):Il proemio: «Affronto un’epoca atroce» (Hi-storiae I, 2-3)

748 DE N T R O I L T E S T O

748 TESTO3 (ITA):Indifferenza della folla e morte di Vitellio (Historiae III, 83; 84, 4-5; 85)

749 Approfondimento:Il ruolo delle masse nelle Historiae 750 TESTO4 (ITA):Augusto (Annales I, 9-10)

752 TESTO5 (ITA):Tiberio (Annales VI, 50-51) 754 DE N T R O I L T E S T O

754 TESTO6 (ITA):Nerone (Annales XVI, 4; 6) 755 riepilogo del percorso 756 VER I F IC A F I NALE

(11)

757 PERCORSO TEMATICO: IL VOLTO DEL BARBARO 757 L’idea di barbaro

757 L’immagine del barbaro 759 Verso le invasioni barbariche

760 Epistolografia e biografia 760 Una prosa disimpegnata

760 Plinio il Giovane e il genere epistolare 760 Un funzionario di successo

761 Il Panegyricus: un modello di oratoria celebrativa 761 Gli Epistularum libri: la struttura della raccolta 762 I temi delle lettere e il ritratto dell’autore 763 Plinio narra l’eruzione del Vesuvio 764 Il carteggio del governatore

765 Plinio e Cicerone: epistolari a confronto

766 Gaio Svetonio Tranquillo e il genere biografico 766 Il segretario privato dei princeps

767 Per un pubblico colto e disimpegnato 768 La biografia nell’antichità

768 La struttura delle “vite” e il giudizio sui principi 769 L’importanza dell’opera di Svetonio

770 in sintesi 771 VER I F IC A F I NALE

772

Tra arcaismo e retorica

772 La potenza della parola

773 L’arcaismo: una vuota operazione culturale 773 I poetae novelli

773 L’Anthologia Latina 773 Esempi del IIIe IVsecolo 775 Cornelio Frontone 775 Arcaicizzare per rinnovare 775 Le opere di Frontone 776 Aulo Gellio 776 Le Noctes Atticae

776 Notizie stravaganti e aneddoti curiosi 777 Valerio Probo

777 Un lavoro filologico e grammaticale 777 in sintesi

778 VER I F IC A F I NALE

779 Apuleio 779 L’autore

779 Una cultura multiforme e cosmopolita 779 L’originale interprete di un’epoca 780 L’opera

780 Una vasta produzione

780 Opere oratorie: l’Apologia e l’accusa di magia 781 I contenuti dell’Apologia

781 Apuleio tra magia e misteri

782 Opere filosofiche: eclettismo e divulgazione 783 I contenuti delle opere filosofiche 783 Il romanzo: problemi di struttura

784 La trama dell’Asino d’oro 785 I modelli dell’Asino d’oro 786 Le forze contrapposte del romanzo 787 Amore e Psiche nel cuore del romanzo 787 La trama di Amore e Psiche 789 Tra reale e meraviglioso

790 in sintesi

791 IN DIC A ZION IBI B LIOGR AF ICH E 792 LO STI LE DI AP U LEIO 794

Percorsi antologici

794 1. Il tema della metamorfosi nell’Asino d’oro 795 TESTO1 (ITA):Panfile si trasforma in gufo

(Metamorpho-seon libri XI, III, 21-22)

796 TESTO2 (LAT):Lucio si trasforma in asino

(Metamorpho-seon libri XI, III, 24) 797 AN A L I S I D E L T E S T O

798 TESTO3 (LAT):La disperazione di Lucio (Metamorphoseon libri XI, III, 25)

798 riepilogo del percorso

799 2. C’era una volta… la fiaba di Amore e Psiche 799 TESTO1 (ITA):Le nozze “mostruose” di Psiche

(Metamor-phoseon libri XI, IV, 28-35 passim)

802 Approfondimento:L’influenza della fiaba di Amore e Psiche nella cultura occidentale

803 TESTO2 (ITA):Psiche contempla di nascosto Amore (Me-tamorphoseon libri XI, V, 21-23)

804 DE N T R O I L T E S T O

805 TESTO3 (ITA):Psiche scende agli Inferi (Metamorphoseon libri XI

,

VI, 16-21)

807 Approfondimento:Un percorso iniziatico agli Inferi 807 riepilogo del percorso

808 VER I F IC A F I NALE

XIII

Indice

809

DALLA CRISI DEL III SECOLO AL TARDO ANTICO

Dai Severi al crollo dell’impero d’Occidente (193-476)

810

Gli eventi, la società, la cultura

810 Cronologia

815 Società e cultura 815 Le conseguenze della crisi

815 Le origini e la prima diffusione del cristianesimo 816 L’espansione del cristianesimo e l’età dei martiri 817 La definizione della dottrina e la lotta contro le eresie 817 La “conversione” dell’impero

818 Il secolo delle eresie 818 in sintesi

819 Pubblico, generi letterari e scrittori dal IIIal Vsecolo

819 Il panorama del IIIsecolo 819 Il quadro del IV-Vsecolo 819 in sintesi

821 Voci di mar tiri e di apologeti 821 Le testimonianze della persecuzione 821 Tra documento e testimonianza

822 I verbali dei processi: gli Acta 823 La forza e la novità delle Passiones

824 L’apologetica e gli inizi della poesia cristiana 824 Il ruolo degli apologisti

824 Tertulliano, un cristiano intransigente 825 Gli scritti apologetici

826 Minucio Felice, un colto avvocato 826 L’Octavius

827 Cipriano, una guida per la Chiesa d’Africa 827 Opere autobiografiche, apologetiche ed ecclesiali 828 Commodiano e gli inizi della poesia cristiana 829 Lattanzio, il “Cicerone cristiano”

(12)

830 Il recupero della cultura classica e le Divinae institutiones 830 in sintesi

831 VER I F IC A F I NALE

832 PERCORSO TEMATICO: MARTIRI, NUOVI EROI CRISTIANI

832 «Sono cristiano!» 832 Gli occhi di santa Lucia 833 Il culto dei martiri 834 Ambrogio 834 L’autore

834 Una rapida carriera ecclesiastica 835 L’opera

835 Il corpus ambrosiano 837 Gli Inni di Ambrogio 839 in sintesi 839 VER I F IC A F I NALE 840 Girolamo 840 L’autore 840 Un colto asceta 841 L’opera 841 La Vulgata

842 Approfondimento: Quale Bibbia tradusse Girolamo? 843 Un’opera di grande rilevanza

843 Agiografia e manualistica 843 Le opere polemiche 844 L’epistolario 846 in sintesi 846 VER I F IC A F I NALE 847 Agostino 847 L’autore

847 Gli anni giovanili e la conversione 848 L’opera

848 Il corpus agostiniano 850 Le Confessiones

850 I contenuti delle Confessiones 852 Il De civitate Dei

853 I contenuti del De civitate Dei 853 in sintesi

854 IN DIC A ZION I BI B LIOGR AF ICH E 855 LO STI LE DI AGOSTI NO 857

Percorso antologico

857 Storia di un’anima: il percorso esistenziale tra fede e cultura

857 TESTO1 (LAT/ITA):L’invocazione a Dio (ConfessionesI, 1, 1) 859 Approfondimento:L’analisi dei sentimenti

859 TESTO2 (LAT):La lettura dell’Hortensius ciceroniano

(Con-fessionesIII, 4) 862 AN A L I S I D E L T E S T O

862 TESTO3 (LAT):L’incontro con la Bibbia (ConfessionesIII, 5) 864 TESTO4 (ITA):Cultura classica e cultura cristiana (De

doc-trina ChristianaII, 60)

865 Approfondimento:Il rapporto tra autori cristiani e classici pagani

865 riepilogo del percorso 866 VER I F IC A F I NALE

867

Il rifiorire della letteratura pagana

867 Ausonio e la poesia

867 Un letterato di successo

867 Una raccolta di opere varie e occasionali 868 La celebrazione letteraria di un fiume

869 L’oratoria: Simmaco e i Panegirici Latini 869 Simmaco, senatore pagano

869 La raccolta dei Panegirici Latini

870 La storiografia pagana: Ammiano Marcellino 870 Colto militare, grande viaggiatore

870 Il continuatore di Tacito 871 Uno storico equilibrato 872 Erudizione e filosofia 872 Macrobio, un erudito di corte

873 Marziano Capella, erudizione e allegoria 874 Gli ultimi bagliori della poesia pagana 874 Il Querolus

875 Claudio Claudiano, poeta di corte 875 Rutilio Namaziano, l’ultimo canto 876 Un viaggio lontano da Roma 878 in sintesi

879 VER I F IC A F I NALE

880

Prosa e poesia cristiana

classicheggiante

880 La prosa cristiana 880 Un quadro ricco

880 Ilario e la lotta contro l’arianesimo 881 Il racconto di un pellegrinaggio 881 Orosio, la storiografia cristiana 882 L’agiografia di Sulpicio Severo

882 La poesia cristiana: Prudenzio, Paolino di Nola, gli epigoni

882 Sviluppo della poesia cristiana nel IVsecolo 883 Prudenzio: tra carriera pubblica e vita ascetica 883 Inni e poemetti: le corone dei martiri

884 Paolino di Nola: una vita segnata dalla conversione 884 Poesia religiosa elegante e sentita

885 Gli epigoni e il rifugio nel classicismo 886 in sintesi

886 VER I F IC A F I NALE 887

Appendice

888 Nozioni di prosodia e metrica 888 Prosodia

Le principali figure prosodiche, 888 889 Cenni generali di metrica

L’esametro dattilico, 890; Il pentametro dattilico, 890; Il di-stico elegiaco, 890; I principali metri lirici, 890

892 Glossario di retorica e stilistica

895 Repertorio di autori della letteratura greca 903 Indice dei nomi

XIV

Indice

INSERTI ICONOGRAFICI

R

OMA OLTRE

R

OMA

:

IL CINEMA • Si può credere a Hollywood? • C’era un sogno che era Roma

R

OMA OLTRE

R

OMA

:

L

ARTE •Roma città eterna •Le tracce del passato •Un modello di bellezza

(13)

Le prime testimonianze

linguistiche

Come accade per tutte le culture – abbiamo avuto modo di parlarne in precedenza

(cfr. pp. 5-6) – anche in quella romana la comunicazione ebbe alle origini carattere

esclusivamente orale; solo a partire dal

VI

secolo a.C. si incontrano le prime

testi-monianze scritte. Per esse non possiamo ancora parlare di letteratura vera e

pro-pria, si tratta piuttosto di documenti di carattere linguistico, cioè testi che

consen-tono di conoscere la forma più antica della lingua latina.

Il più antico documento pervenutoci in alfabeto latino risale alla fine del periodo

monarchico (575-550 a.C.) ed è di natura epigrafica (cioè inciso sulla pietra). Si

tratta del cosiddetto cippo del Foro, ritrovato appunto

nel Foro romano, sotto un tratto di pavimentazione in

marmo nero (lapis niger), basamento circolare di un

pic-colo santuario dedicato a Vulcano. L’iscrizione è in un

al-fabeto arcaico e risente in modo evidente dell’influsso

greco ed etrusco; poiché la pietra è molto rovinata,

l’iscrizione è in gran parte illeggibile. La scrittura ha

carattere bustrofedico, come spesso i più antichi

documenti epigrafici, vale a dire che le linee

procedono alternativamente da sinistra a

de-stra e viceversa, come i solchi tracciati dai

buoi nell’aratura. Il senso generale non è

chiaro, ma si pensa che avesse a che fare con

alcune prescrizioni di carattere sacrale.

Ancora al

VI

secolo a.C. risale il lapis

Satrica-nus, scoperto nel 1977 durante degli scavi nel

sito archeologico del tempio dedicato alla

Mater Matuta, nell’antica città latina di

Satri-cum. Anche se molto frammentario, il testo fa

intravedere una dedica votiva a Marte.

dindia

macolnia

fileai dedit.

novios

plautios

med romai

fecid

Le origini della

letteratura latina

8

Le origini

Il cippo del Foro. Venne scoperto durante una campagna di scavi nel 1899.

il cippo del Foro

(14)

Carattere privato aveva la terza iscrizione pervenutaci, anch’essa databile al

VI

se-colo a.C. Nota con il nome di vaso di Duenos, essa si trova scritta su un vaso di

bucchero, formato da tre recipienti rotondi conglobati. Probabilmente il vaso

do-veva servire a contenere un filtro magico e la scritta dettava istruzioni per

l’uti-lizzo del contenuto. Inizialmente il termine Duenos venne interpretato come il

nome dell’artefice del vaso; oggi si tende a

interpre-tare la parola come la forma arcaica

dell’agget-tivo bonus.

Un’altra antica iscrizione a carattere privato si

trova su un recipiente cilindrico di bronzo,

deco-rato con incisioni che rinviano al mito degli

Argo-nauti e sormontato da tre statuette (Dioniso e

due satiri), conservato nel Museo Nazionale

delle antichità romane di Villa Giulia a Roma:

è la cista Ficoroni, dal nome dell’antiquario

Francesco Ficoroni, che la scoprì nel ’700 in

un sepolcreto di Preneste. La cista – risalente al

IV

secolo a.C. – serviva a conservare gioielli o

altri oggetti di toilette femminile e riporta sul

coperchio una scritta costituita da due frasi,

nelle quali vengono indicati il nome della

committente (Dindia Macolnia), quello

dell’ar-tigiano che la costruì (Novios Plautios) e la

de-stinataria, la figlia, per cui forse il manufatto

rappresentava un dono di nozze.

Dindia Macolnia fileai dedit.

Novios Plautios med Romai fecid.

Dindia Macolnia mi donò alla figlia.

Novio Plauzio mi fabbricò a Roma.

9

Le origini della letteratura latina

il vaso di Duenos

La cista Ficoroni, databile intorno al IVsecolo a.C. (Roma, Museo di Villa Giulia).

LA FIBULA PRAENESTINA

Iscrizioni come quelle del vaso di Duenos o della cista Ficoroni furono molto comuni nel mondo romano, al punto che risultava facile costruire un falso storico sulla base di quelli, cioè fabbricare ad arte un’iscri-zione e spacciarla per autentica. È quello che accadde per la fibula Praenestina, una fibbia d’oro che si disse trovata nel 1871 in una tomba di Preneste e che riporta inciso sulla staffa un testo ritenuto a lungo la più antica testimonianza della lingua latina arcaica (sarebbe stato un manufatto del VIIsecolo a.C.). Già agli inizi del XXsecolo, tuttavia, un orafo romano avanzò seri dubbi sull’autenticità

del reperto e Margherita Guarducci, studiosa di epigrafia, riuscì a dimo-strare che si trattava effettivamente di un falso.

La spilla d’oro detta fibula Praenestina (Roma, Museo preistorico).

(15)

Le testimonianze

poetiche preletterarie

A seguito di queste prime testimonianze scritte, mentre si

de-finivano e affinavano la mentalità e i modelli di

comporta-mento propri della civiltà latina, andarono lentamente

ela-borandosi anche le più antiche forme letterarie. In esse

possiamo riscontrare un progressivo raffinarsi del

lin-guaggio e dello stile e il fissarsi di regole espressive via via

più complesse, che costituirono un precedente importante

per le opere letterarie prodotte a partire dal

III

secolo a.C. Si

tratta di forme che possiamo definire preprosastiche, cui

appartengono i documenti ufficiali, le prime forme

del-l’annalistica o dell’oratoria e prepoetiche, vale a dire i

carmina (testi di genere vario, religioso, celebrativo o

popolare) e la prima produzione teatrale.

I carmina

Con il nome generico di carmen si

desi-gnarono preghiere, canzoni popolari,

composi-zioni conviviali, elogi funebri, canti celebrativi.

L’etimologia di carmen si riconduce al verbo cano

(«cantare») e all’antica divinità italica detta Casmena

o Carmena o Camena, che aveva una funzione del

tutto simile alle Muse greche: ispirare ai poeti la

com-posizione dei loro canti. Dal punto di vista formale il

carmen era una forma espressiva a metà strada tra la

prosa e la poesia; potremmo definirla una prosa

rit-mica, cioè un componimento che era pronunciato

con una cadenza, un ritmo che rendeva la

memoriz-zazione più facile e l’ascolto più affascinante.

Ri-spondente a questi criteri di composizione

poe-tica fu il saturnio, il più antico verso della poesia

latina. Il nome significa semplicemente «italico»,

quasi a voler contrapporre questo verso a quelli di origine greca

intro-dotti più tardi nella letteratura latina, e racchiude un riferimento alla remota età

dell’oro, ai tempi mitici dei regni saturni. Esso può essere considerato la più

ori-ginale creazione della letteratura arcaica per ciò che riguarda la metrica e fu

utiliz-zato – come vedremo – da Livio Andronico per l’Odusia e da Nevio per il Bellum

Poenicum.

Carmina religiosi

Prima di subire l’influenza greca e di assorbire elementi

propri del mito e del culto greci, i Romani avevano, a riguardo della religione,

una visione concreta e utilitaristica. A ogni azione o situazione dell’esistenza

umana corrispondeva una divinità, con un suo nome, un suo profilo e un suo

culto. C’erano così dèi che presiedevano alla semina o al raccolto; dèi che

pro-teggevano le nascite, i matrimoni, le morti; dèi che scongiuravano le malattie, la

10

Le origini

le forme

preprosastiche

e prepoetiche

Statua di Musa del

Isecolo a.C., replica romana di un originale greco di età ellenistica.

(16)

siccità o i danni al bestiame; dèi che assicuravano la pace. A ogni atto di culto

corrispondeva un favore concesso dal dio e non ci si attendeva un favore, se

prima non c’era stato un atto di culto. Secondo questa visione religiosa era

im-portante avere a disposizione formule cultuali di cui avvalersi in caso di necessità

o in determinati giorni dell’anno, quando ricorreva la festa della divinità. Queste

formule o preghiere sono le prime forme di carmina di cui ci è giunta memoria.

Poiché il culto era pubblico o domestico, esistevano formule utilizzate dalla

reli-gione ufficiale, negli atti di Stato o nelle grandi festività legate all’agricoltura

(se-mina, raccolto, vendemmia) e preghiere pronunciate dal pater familias nella

pro-pria casa, a protezione della propro-pria gens.

Le preghiere più importanti in ambito religioso ufficiale sono costituite dal carmen

Saliare e dal carmen Arvale. Il primo era pronunciato dai Salii, sacerdoti di Marte

e di Ercole, che costituivano due collegi, di dodici membri ciascuno: i Salii

pala-tini e i Salii quirinales o collini. Il loro santuario, detto curia Saliorum, custodiva

do-dici ancilia, scudi bronzei che la tradizione voleva essere stati fatti

per ordine del re Numa Pompilio. Questi sacerdoti, il cui nome è

da porre etimologicamente in relazione con il verbo salio

(«sal-tare»), eseguivano annualmente una danza guerriera rituale

ba-sata sul salto, detta tripudium (da ter e pes), perché caratterizzata

dal ritmo ternario. Durante la cerimonia, che si svolgeva per le

vie della città nel mese di marzo, i

sacer-doti pronunciavano gli axamenta,

invocazioni rituali alle divinità protettrici di Ro

-ma. La più importante preghiera dei Salii,

detta appunto carmen Saliare, è stata conservata, seppur

in forma frammentaria, dai grammatici e risulta formulata in una

lingua così arcaica da non essere compresa nel suo significato

neppure dagli stessi celebranti già durante l’età repubblicana.

Un’altra formula rituale era quella pronunciata dai fratres Arvales,

un collegio sacerdotale costituito da dodici membri, collegato

eti-mologicamente alla parola arva, «campi». Compito principale di

questi sacerdoti era propiziare la fecondità dei campi, per la quale

veniva celebrata annualmente all’inizio di maggio la festa degli

Ambarvalia. Nei tre giorni in cui durava la festa venivano celebrati

sacrifici, pronunciate apposite preghiere ed eseguite processioni.

Gli scavi archeologici effettuati nel sito in cui sorgeva il santuario

dei fratres Arvales, lungo la via Campana, hanno portato alla luce

una pietra che fa memoria delle cerimonie celebrate nel 218 d.C. Il testo

conser-vato dalla lapide è tardo, ma riporta nella lingua originale gli acta dei sacerdoti

per il rito di purificazione dei campi, compreso il testo del carmen Arvale, la

pre-ghiera principale del rito religioso. Probabilmente la recita del carmen era

accom-pagnata dalla musica e dalla danza; dal punto di vista metrico, risulta composto

in saturni.

Sappiamo che la poesia religiosa era utilizzata anche per le forme di culto

pri-vato, il cui sacerdote era a tutti gli effetti il pater familias. Le preghiere relative a

questo culto si concentravano sulla devozione ai Lari, protettori della famiglia,

il cui fulcro era il focolare, simbolo di unità, continuità e calore degli affetti, e ai

Penati, che erano forse, nella fase più antica della civiltà romana, i protettori

della dispensa (penus) e furono considerati in seguito personificazione degli

ante-nati. Inoltre, essendo la società romana arcaica quasi esclusivamente agricola, il

ruolo cultuale del pater familias era collegato anche ai lavori dei campi. Catone

11

Le origini della letteratura latina

le formule del culto

il carmen Saliare

Offerente con ghirlande di foglie, bronzetto proveniente dall’area etrusco-laziale, III

-

IIsecolo a.C. (Aquileia, Museo

Archeologico Nazionale).

il carmen Arvale

(17)

nel suo trattato sull’agricoltura (De agri cultura), al capitolo 141, ha tramandato in

una lingua latina riadattata a quella a lui contemporanea il testo di un carmen

lu-strale, carme purificatorio (da lustratio, «purificazione»), recitato dal pater familias

durante la processione nella festa degli Ambarvalia, che si teneva a maggio

in-torno ai confini del campo. A Marte, dio agreste, si sacrificavano un maiale, una

pecora e un toro (suovetaurilia) per chiedere un abbondante raccolto.

I carmina popularia

Simili alla produzione popolare di ogni epoca e di

ogni cultura, i carmina popularia sono espressione poetica legata intimamente alla

vita quotidiana: proverbi, formule di scongiuro per allontanare il malocchio,

for-mule magiche per guarire dalle malattie, canti che accompagnavano i lavori dei

campi, oracoli, sentenze, precetti a carattere morale, ma anche cantilene e

ninne-nanne, canti d’amore e filastrocche.

La poesia celebrativa

Un ultimo ambito nel quale vediamo usata la

forma del carmen è quello celebrativo, di cui sono esempi le neniae, i carmina

con-vivalia, gli elogia e i carmina triumphalia. Le neniae erano canti eseguiti durante i

funerali e accompagnati dal suono del flauto. In essi il rimpianto per il defunto

era accompagnato dalla celebrazione delle sue virtù e da lodi generiche, secondo

uno schema prefissato. Eseguite dai parenti o da prefiche (ovvero donne pagate

per piangere durante i funerali), le neniae contribuirono alla formazione di un

re-pertorio di leggende e miti collegati alla figura di personaggi importanti della

sto-ria romana o alle famiglie più in vista. Si può perciò pensare che le neniae, per

questo loro carattere memorativo, abbiano contribuito alla formazione della

tra-dizione epica latina, come pure i carmina convivalia. Questi ultimi, come si

com-prende dal nome stesso, erano eseguiti durante i banchetti, in cui venivano

can-tate le imprese degli antenati di famiglie illustri. I banchetti erano circostanze

importanti per le famiglie e le cerchie di aristocratici, in cui si concludevano

af-fari, si stringevano alleanze, si discuteva di questioni politiche, talora di primaria

importanza. In queste occasioni veniva fatta memoria delle imprese, della

sag-gezza, dell’abilità politica di qualche antenato e si usava la poesia per celebrarlo;

era un modo per ribadire l’appartenenza alla gens e per dimostrare attraverso il

ri-cordo di vicende private l’importanza dei maiores della propria famiglia anche in

ambito pubblico.

All’ambito celebrativo vanno riferiti anche gli elogia. Mentre sulle prime iscrizioni

funerarie romane di epoca arcaica veniva scritto soltanto il nome del defunto con

quello del padre (titulus), durante il

III

secolo a.C. si diffuse l’usanza di incidere sui

monumenti sepolcrali iscrizioni più articolate, dette elogia, per lasciare ai posteri

notizie significative in memoria dei defunti appartenenti alle famiglie più illustri e

potenti. Di questa tipologia poetica sono stati conservati due testi: l’elogio di

12

Le origini

Bassorilievo raffigurante il sacrificio dei suovetaurilia (Parigi, Museo del Louvre).

le neniae

i carmina convivalia

(18)

L. Cornelio Scipione Barbato,

1

console

nell’anno 298 a.C., e quello di Lucio

Cor-nelio Scipione, figlio del precedente,

2

che

fu console nel 259 a.C.

Alle neniae e agli elogia si possono affiancare per

il contenuto celebrativo i carmina triumphalia.

Erano i canti eseguiti dai soldati che

accompa-gnavano l’imperator (il «generale vittorioso»)

du-rante la celebrazione del trionfo lungo la via Sacra.

Questi canti, però, avevano non solo un fine di

esaltazione, ma anche una funzione apotropaica:

mentre infatti una parte dei soldati inneggiava alle

virtù del generale, gli altri lanciavano contro di lui

in-sulti e versi licenziosi, mediante i quali si credeva che

potesse venir allontanato il malocchio che colpisce sempre

per invidia chi è all’apice del successo.

13

Le origini della letteratura latina

La prosa preletteraria

Sappiamo che nell’età arcaica distinguere nettamente tra prosa e poesia non è del

tutto possibile, perciò si tende a considerare produzioni proprie della prosa quelle

che in seguito si svilupparono come generi propri della letteratura in prosa, cioè, ad

esempio, i trattati, le leggi, le orazioni, gli annali, i fasti, le laudationes funebres, nei

quali si possono distinguere molti tratti originari dell’oratoria e della storiografia.

Commentarii e fasti

Nell’esercizio del suo mandato politico, ogni

magi-strato romano aveva il compito di registrare i provvedimenti più significativi della

sua magistratura. All’origine queste note ebbero carattere privato e vennero

con-servate negli archivi familiari. Successivamente ebbero rilevanza pubblica e

special-mente quelle riferite ai collegi sacerdotali furono custodite dai capi religiosi nelle

loro sedi ufficiali. All’origine, questi documenti ebbero indifferentemente il nome

di commentarii o libri, poi il termine commentarius designò più precisamente la

re-gistrazione di avvenimenti, mentre con liber si indicò l’insieme di norme di

carat-tere rituale, di protocolli e di statuti. A essi attinsero nei secoli storici e annalisti

ro-mani per documentare gli avvenimenti narrati nelle loro opere e da essi furono

ricavate le liste dei consoli dette fasti consulares. Queste liste, note con il nome di

Fasti Capitolini, sono pervenute a noi in forma epigrafica e conservate ancora oggi

Scena di un corteo trionfale romano, su una coppa d’argento rinvenuta a Boscoreale, Isecolo a.C. 1 Cfr. Corpus Inscriptionum Latinarum (C.I.L.), I2, 2, 7.

2 Cfr. C.I.L., I2, 2, 8.

i commentarii

o libri

Riferimenti

Documenti correlati

(b) Photon detection.—The uncertainty due to photon detection and photon conversion is 1% per photon. The efficiency of the 1C kinematic fit is estimated calculating the ratio of

Ciascuno ha la liberà di ritenere che il lavoro degli studiosi occidentali sugli acheropiti sia stato incompleto e disattento, e che abbia relegato in secondo piano la

The second proof uses only the moments of the solutions and shows that Haff’s law holds in some weakly inelasticity regime (see Theorem 1.9 for a precise definition in the case

The Regional, Town and Country Planning Act (1996), Environmental Management Act (2000) lack concerted effort to relate with other allied supporting instruments towards embracement

The treatment for POEMS syndrome is mostly derived from regimens that have shown efficacy in other plasma cell dyscrasia; for example, the use of autologous stem cell transplant

All tested TRPV1 agonists and antagonists caused a significant (p<0.05) decrease in cell growth rate in MCF-7 cells.. For agonists and antagonists, the efficacy of