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Rocca di Montemassi e Castello di Albola: diverse strategie per un'accoglienza di successo

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Academic year: 2021

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in collaborazione con

Rocca di Montemassi e Castello

di Albola: diverse strategie per

un’accoglienza di successo

Master Universitario di I livello Vini Italiani e mercati mondiali IV Edizione

Anno Accademico

2018/19

Autore

Lorenzo Giraudi

Tutor Scientifico

Eloisa Cristiani

Tutor Aziendale

Alessandro Gallo

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1 SOMMARIO

INTRODUZIONE ... 2

1. FAMIGLIA ZONIN... 2

1.1 FILOSOFIA, MISSIONE, VALORI ... 3

1.2 LE AZIENDE ... 4

1.3 NEL MONDO ...13

2. OBBIETTIVI DELLO STAGE ...13

3. COME CAMBIA L’ACCOGLIENZA ...14

3.1 CINEMAREMMA ...15

4. CONCLUSIONI ...18

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2 INTRODUZIONE

Il project work illustrato di seguito analizza la filosofia e la “mission” della famiglia Zonin, in particolare facendo un focus su una delle loro numerose aziende Rocca di Montemassi. L’analisi parte da un panoramica generale di questa importante società in cui andrò brevemente ad accennare le varie tenute della famiglia nel mondo con le loro caratteristiche peculiari, fino ad arrivare ad esaminare un innovativo modo di ospitalità. Grazie allo stage, inerente a quanto studiato durante le lezioni del Master, è stato possibile approfondire le conoscenze di marketing e comunicazione applicate nell’ambito vitivinicolo, cercando di unirle ad altre già apprese durante gli studi precedenti.

1. FAMIGLIA ZONIN

La famiglia Zonin è legata alla coltivazione della vite ed alla produzione di vino dal 1821, ma è nel 1921 che inizia una vera e propria rivoluzione: il commendator Domenico Zonin valorizza i terreni e le vigne di famiglia, dando vita a ZONIN1821.

Nei primi anni '60 un’altra grande svolta: lo zio Domenico viene affiancato in azienda dal nipote Gianni, che nel 1967 assume la Presidenza della società. Da subito il giovane Presidente si pone come obiettivo quello di creare un mondo formato da vigne e tenute nelle regioni italiane a più alta vocazione vitivinicola, per poter garantire la qualità delle uve e del vino attraverso il controllo diretto e totale della filiera.

Tuttavia il sogno inizia a realizzarsi nel 1970, con l’acquisto dell'azienda vitivinicola Ca’Bolani, in Friuli, la regione italiana più

rinomata per la produzione di vini bianchi di eccellenza. Successivamente la collana di aziende si arricchisce di gioielli con l’acquisizione dell'azienda vitivinicola Barboursville Vineyards nella East Coast degli Stati Uniti (1976) e Castello di Albola (1979), emblema dell’inconfondibile fascino del

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Chianti Classico. L’anno dopo anche la fattoria Abbazia Monte Oliveto, a San Gimignano, nella patria della Vernaccia, entra a far parte di questo grande progetto.

Il vigneto di famiglia si espande successivamente fino al Piemonte con l’acquisto dell'azienda vitivinicola Castello del Poggio (1985), nell’area eletta per la produzione di Asti e Barbera, ed alla Lombardia con l'annessione della Tenuta Il Bosco (1987), nell’Oltrepò Pavese, patria elettiva del leggendario Pinot Nero. Alla continua ricerca di nuovi terroir e vitigni autoctoni, negli anni Novanta Gianni Zonin individua il Sud Italia come terra ideale per produrre i grandi vini del futuro: acquista il Feudo Principi di Butera (1997) nella magnifica Sicilia e la Masseria Altemura (2000) nella penisola salentina, in Puglia. Anche un angolo incantevole fra la macchia mediterranea lambita dal mare e le colline metallifere lo affascina e quindi torna per la terza volta in Toscana, per acquisire la tenuta Rocca di Montemassi (1999) e lanciare l’eccellenza qualitativa della Maremma.

1.1 FILOSOFIA, MISSIONE, VALORI

“Ad ogni regione la sua tradizione, ad ogni regione il suo vino”.

Tutti i vini prodotti da tale società si ispirano a questo principio, sono rappresentativi dei singoli territori e ne custodiscono fortemente l’identità.

MISSIONE. ZONIN1821 ha adottato il sistema valoriale della famiglia e lo ha esteso a tutte le

tenute, trasformando uno stile familiare in una filosofia aziendale. La famiglia Zonin ha un legame quotidiano con il territorio e le sue tradizioni, un profondo rispetto per la natura e l’ambiente. L’obiettivo è da sempre quello di garantire la massima qualità dei propri vini portando nel mondo la cultura del vino italiano.

I VALORI fondamentali che, attraverso l’esperienza secolare e il supporto dell’innovazione tecnologica, vengono trasmessi di vigneto in vigneto, di tenuta in tenuta sono:

 Integrità: la possibilità di seguire passo dopo passo tutta la produzione, dal frutto alla bottiglia, è una garanzia in più per il consumatore finale. L’incessante ricerca del miglioramento qualitativo si avvale della più moderna tecnologia, sia in vigna che in cantina.

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 Passione: una storia secolare di vignaioli che si tramanda da sette generazioni, animata da una grande esperienza e da una profonda conoscenza del settore e rafforzata da una solidità che si conferma di giorno in giorno.

 Identità: il rispetto della storia, delle tradizioni e del patrimonio territoriale, culturale e umano di ogni tenuta e di ogni vigneto.

 Ecosostenibilità: il controllo accurato dell’intero ciclo di produzione in una logica green che preserva e valorizza il paesaggio in un processo integrato e sicuro per l’ambiente, socialmente equo ed economicamente sostenibile.

 Fiducia: l’attenzione alle esigenze di mercato ha creato un patto di fiducia con il consumatore al quale viene garantita costantemente una proposta completa di vini di massima qualità al giusto prezzo.

 Continuità: totale rispetto di questi valori che permette all’Azienda di capitalizzare il patrimonio di anni di attività nel mondo del vino e allo stesso tempo di aprirsi con successo alle nuove sfide della globalizzazione. Di conseguenza questo consentirà alle nuove generazioni di continuare a raccogliere le sfide del futuro.

1.2 LE AZIENDE

Le tenute della famiglia Zonin si estendono complessivamente su oltre 4000 ettari di terreno, di cui circa 2.000 coltivati a vigna. Altri 500 ettari, di cui 90 vitati, si trovano negli Stati Uniti, a Barboursville Vineyards, Virginia. Le tenute sono dislocate nelle sette regioni italiane a maggiore

vocazione vitivinicola: Veneto, Friuli, Piemonte, Lombardia, Toscana, Sicilia e Puglia. Si tratta di aziende perfettamente integrate con il territorio e atte a preservarlo: oasi di tradizione che

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ZONIN1821

La casa madre situata sulle colline di Gambellara, ed è qui che la famiglia Zonin ha costruito passo dopo passo un marchio di riferimento nell’enologia italiana ed internazionale con i suoi vini fermi e spumanti delle più interessanti DOC e DOCG del territorio veneto.

CA’ BOLANI

Gemma della viticoltura friulana, con la maggiore estensione di vigneti nel Nord Italia, circa 550 ettari vitati, costituiti da un affascinante mosaico di oltre 10 varietà di vitigni sia autoctoni che internazionali come il Refosco

dal Peduncolo Rosso, il Glera, il Friulano, lo Chardonnay, il Pinot Grigio ed il Müller Thurgau. Situata in un territorio caratterizzato da un equilibrio microclimatico perfetto: le brezze temperate del vicino mare Adriatico mitigano le calde estati, il calore del sole permette ottime maturazioni dei

grappoli e il forte abbassamento di temperatura durante la notte esalta gli aromi primari delle uve, conferendo ai vini un’intensa personalità.

Ca’ Bolani è particolarmente vocata alla produzione di raffinati vini bianchi e di rossi strutturati, tra i quali spicca il Refosco dal Peduncolo Rosso, varietà autoctona per eccellenza del Friuli che ha trovato un habitat ideale per esprimere al meglio tutte le sue straordinarie potenzialità: struttura, concentrazione e frutto di estrema eleganza e morbidezza.

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TENUTA IL BOSCO

Nasce nell'Oltrepò Pavese, territorio che da sempre per l’Italia rappresenta la patria elettiva del leggendario Pinot Nero, un vitigno di eccellenza particolarmente adatto ad essere vinificato in bianco e che dà origine ai rinomati spumanti Metodo Classico.

Quando fu acquistata nel 1987 dalla famiglia Zonin, gli ettari vitati della tenuta erano solo 30. Tuttavia anno dopo anno è stata ampliata la superficie vitata e con alcuni investimenti effettuati dalla famiglia Zonin, profonde valutazioni del terreno e del sito, di studi per nuove selezioni clonali e di nuovi sistemi di allevamento, la tenuta comprende 152 ettari di vigneti di proprietà. E’ situata su morbide colline modellate migliaia di anni fa dall’azione delle morene glaciali che hanno depositato uno strato di argilla ricco di sali minerali, rendendolo un terreno vocato alla coltura della vite.

Ogni anno nella struttura d’avanguardia di Tenuta Il Bosco vengono imbottigliate all’origine oltre 800.000 bottiglie: eleganti spumanti a base Pinot Nero e vini da vitigni autoctoni come la Bonarda e la Barbera.

Molto importante presso Tenuta Il Bosco è la gestione “in verde”, poiché circa l’ 80% delle vigne sono principalmente esposte verso sud-ovest: si procede alla sfogliatura manuale togliendo le foglie davanti al grappolo per favorire un microclima più asciutto e salubre. Tale sfogliatura, eseguita solamente sul lato esposto a est, favorisce l'irraggiamento solare quando l’insolazione è meno forte, consentendo di preservare gli aromi nelle uve.

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CASTELLO DEL POGGIO

Una splendida tenuta di 180 ettari di terreno di cui 158 vitati, nella magica terra del Monferrato Astigiano, che formano un incantevole anfiteatro di filari ad una altitudine media fra i 250 e i 350 metri con un clima tipicamente continentale. La tenuta Castello del Poggio è impegnata a valorizzare i vitigni autoctoni d’eccellenza del Piemonte, come il Barbera, il Dolcetto, il Brachetto, il Moscato d’Asti e il Grignolino, che proprio in questa zona esprimono le migliori caratteristiche varietali e che storicamente è considerata la zona “cru” per eccellenza. Nello specifico i vigneti della tenuta, grazie alla gestione manuale della

vigna che assicura un ottimo arieggiamento, una ideale esposizione al sole dei grappoli e una contenuta produzione per pianta, si dividono in due aree: quella nel comune di Asti caratterizzata dalle varietà Barbera, Grignolino, Dolcetto e Brachetto e quella della Cascina Briccone nel

comune di Costigliole d’Asti, dedicata prevalentemente al Moscato d’Asti, su cui si fonda la maggior parte della produzione.

Ma soprattutto il principio base della produzione della tenuta è il rispetto dell’uva e delle sue caratteristiche: il lavoro iniziato in vigna continua in cantina dove i winemakers sono al servizio dell’uva e del vino.

CASTELLO DI ALBOLA

Dal 1979 è di proprietà della Famiglia Zonin, che da quarant’anni le dedica le sue migliori cure. Il primo impegno della Famiglia Zonin è stato quello di portare ad un livello produttivo di alta qualità le vigne, per poi procedere alla sistemazione dei casolari e della bellissima villa padronale che ha pianta cinquecentesca, ma conserva nelle due torri massicce le tracce del castello medievale.

Castello di Albola è un borgo medievale che sorge nel cuore del Chianti Classico, a Radda in Chianti, caratterizzato da un incomparabile fascino storico e soprattutto da vini estremamente tipici che riescono ad esaltare questa importante zona vinicola italiana, conosciuta ormai in tutto il mondo.

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È caratterizzata da alcuni vigneti storici come quello di Selvole, Capaccia, Madonnino, Ellere, Marangole, Mondeggi, Sant’Ilario e Acciaiolo che circondano il borgo sono disposti ad un’altitudine tra i 350 metri e i 550 metri, ma il vigneto simbolo di Albola è sicuramente Il Solatio che si inerpica su di una pendenza mozzafiato su un terreno sassoso tra i 550 e i 580 metri.

Il vitigno principe è il Sangiovese, simbolo del Chianti Classico. Oltre al Sangiovese, esteso su circa il 90% della superficie vitata di Castello di Albola, si coltiva anche l’altra grande bacca rossa, il Cabernet Sauvignon, utilizzato per produrre il Super Tuscan Acciaiolo. Nelle vigne più fresche sono coltivate anche le uve bianche dello Chardonnay e della Malvasia del Chianti Classico, indispensabile quest’ultima per produrre il raro Vinsanto di Castello di Albola, ulteriore firma di toscanità.

ROCCA DI MONTEMASSI

Situata nella Maremma Toscana, all’interno di un territorio unico tra la costa tirrenica e le ultime propaggini delle colline metallifere, la proprietà si estende su 430 ettari, di cui 180 a vigneto, con un microclima unico.

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Dall’acquisto della proprietà nel 1990, le scelte della Famiglia hanno privilegiato un approccio rigorosamente coerente con la tradizione di questi luoghi: da un lato un intervento quanto più rispettoso possibile sulle strutture pre-esistenti per la realizzazione degli edifici aziendali e stilisticamente conforme alle costruzioni dell’area, piuttosto che una ristrutturazione tutta votata alla modernità e dall’altra una attenzione particolare alla eco-sostenibilità. Infatti ,sono state messe a dimora centinaia e centinaia di olivi, di pini marittimi, di oleandri, di sughere, di ginestre e di corbezzoli per ripristinare l’identità del paesaggio rurale.

Gli oltre 180 ettari di vigna di Rocca di Montemassi sono dedicati alla produzione di due grandi autoctoni di Maremma il Sangiovese e il Vermentino e alla produzione di uve di grande caratura qualitativa: il Merlot, il Cabernet Franc e il Cabernet Sauvignon e il Syrah.

ABBAZIA MONTEOLIVETO

Situata a San Gimignano (famosa città delle torri e zona della Toscana rinomata in tutto il mondo) e dominata dalla trecentesca abbazia eretta dai monaci olivetani, l’Abbazia Monte Oliveto conta 35 ettari di terreno, di cui 20 dedicati alla produzione dell’uva autoctona della Vernaccia, 10 ettari

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destinati ad ulivi e 5 lasciati ad antichi lecci e cipressi. Di proprietà della famiglia Zonin dal 1980, l'azienda vitivinicola toscana comprende anche un oliveto con oltre 2000 piante di varietà pregiate di olive come il “Frantoio”, “Moraiolo” e “Leccino”, dalle quali si ricava un raffinato olio extravergine di oliva.

Tuttavia il principe incontrastato del luogo rimane il vino, infatti, presso la Fattoria viene prodotta solo ed esclusivamente la Vernaccia di San Gimignano, il primo vino in Italia ad ottenere la Denominazione di Origine Controllata (1966). I vigneti e gli uliveti di Fattoria Abbazia Monte Oliveto sono coltivati sulle terre che in principio erano ricoperte dal mare, data l’odierna presenza di sabbie gialle e conchiglie fossili. Un terroir unico nel suo genere, espressione di una miscela caratterizzata da un clima mite nella stagione invernale e con forti escursioni termiche tra il giorno e la notte in quella estiva, che favorisce la realizzazione di un vino particolarmente intenso e profumato.

MASSERIA ALTEMURA

La Tenuta sorge nel cuore della penisola salentina equidistante dai mari che bagnano la Puglia, lo Ionio e l’Adriatico, e si estende per circa 300 ettari, di cui 150 a vigneto e 40 a oliveto. Questa favorevole posizione geografica, caratterizzata da una piacevole brezza marina e dalla grande intensità luminosa, rappresenta una ulteriore condizione favorevole alla coltivazione della vite. Nel 2000 la Famiglia Zonin ha visto in questa terra il potenziale progetto di contribuire alla rinascita della vitivinicoltura pugliese.

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La tenuta è compresa nel territorio di produzione della DOC Primitivo di Manduria, un terroir tra i più vocati alla vitivinicoltura di qualità in Italia. Infatti in tutti gli ettari a vigneto sono presenti solo vitigni autoctoni per vini che devono raccontare e dar voce alla loro terra d’origine. Vitigno più riconosciuto è il Primitivo, oggi rinomato ed emblematico vitigno pugliese, ha avuto origine alla fine del Settecento e attualmente, da gemma rimasta a lungo nell’ombra, sta riscuotendo successi in Italia e a livello internazionale per tipicità e longevità, senza temere il confronto con i più blasonati rossi del Vecchio e del Nuovo Mondo. Tuttavia sempre di maggior interesse sono i vitigni a bacca bianca come la Falanghina, proposta sia come vino fermo che come spumante a metodo Charmat e il Fiano, che vanta le sue origini proprio in Puglia e in Campania.

PRINCIPI DI BUTERA

L’antica Tenuta si trova in provincia di Caltanissetta, nel cuore della Sicilia, riconosciuta ad oggi come una delle Regioni più interessanti d’Italia per le sue potenzialità in ambito vitivinicolo, soprattutto grazie alla produzione di grandi e prestigiosi vini rossi.

Principi di Butera rappresenta oggi uno dei più grandi investimenti vitivinicoli compiuti dalla Famiglia Zonin, che la acquistò nel 1997 e comprende 320 ettari di terra di cui oltre 170 vitati con nuovi impianti, in un terroir esclusivo, reso tale da un clima caldo e arido che ottimizza lo sviluppo e la perfetta maturazione delle uve, dalla brezza marina che infonde il suo influsso benefico sui vigneti ed infine dalla

luce calda e forte, tipica della zona sud dell’isola, producendo vini di classe mondiale che esprimano tutta l’anima e la forza della Sicilia

I vigneti della tenuta Principi di Butera sono situati ad un altitudine tra 250m e 350m con una distanza di solo 10 km dal mare. Inoltre godono dell'influenza di particolari condizioni pedoclimatiche come la radiazione solare, per un numero di ore nel corso dell’anno che non ha eguali nell’ambito dell’intera fascia a clima temperato; un microclima ideale, condizionato positivamente dalle brezze marine ed un sistema di irrigazione ausiliario, di cui è dotata la tenuta,

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che permette inoltre di mantenere efficiente l'apparato fogliare delle viti portando a perfetta maturazione le uve.

Il vitigno principale è l'autoctono Nero d'Avola riconosciuto nel mondo come simbolo della nuova primavera enologica siciliana. Altre varietà che hanno trovato un ottimo terroir sono il Merlot, il Cabernet Sauvignon ed il Syrah, tra i rossi; lo Chardonnay, il Grillo e l'Insolia, tra i bianchi.

BARBOURSVILLE VINEYARD

Gianni Zonin nel 1976 ha realizzato il sogno che appartenne a Thomas Jefferson, il terzo presidente americano, dando vita ad una grande tenuta viticola in Virginia nell'East Coast che si estende su una superficie di 500 ettari, di cui 90 a vigneto. Il suolo presente su quel territorio è caratterizzato da un misto di argilla e depositi calcarei alluvionali che mi consentono di ottenere vini con un discreto potenziale di invecchiamento. I vitigni utilizzati sono quelli internazionali più facilmente coltivabili e adattabili a qualsiasi tipo di terroir.

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13 1.3 NEL MONDO

Zonin1821 è una delle più importanti aziende vinicole private italiane e tra le prime anche in

ambito internazionale. E’ un’azienda storicamente orientata al mercato, che distribuisce e commercializza vini fermi e spumanti pregiati delle Tenute di famiglia. Caratterizzata da un’ampia gamma di vini di qualità tra le denominazioni DOC e DOCG più rappresentative, dispone di una rete di distribuzione in oltre 100 paesi nel mondo, del più grande staff di enologi e agronomi in Europa, di qualità, di tradizione e di oltre 190 anni di storia e passione per il vino tramandata nelle generazioni che rappresentano gli elementi chiave del successo dell’azienda. In paesi chiave come Stati Uniti e Regno Unito sono state costituite due società di importazione e distribuzione - Zonin USA e Zonin UK - al fine di gestire localmente le vendite ed il marketing. Inoltre, di recente, sono state acquisite quote in una società di importazione e distribuzione in Giappone e pianificati ulteriori importanti investimenti in Cina e Brasile, considerati importanti mercati enologici emergenti.

2. OBBIETTIVI DELLO STAGE

Data la natura interdisciplinare del Master ho avuto il piacere di svolgere il mio stage nel settore dell’ospitalità presso ben due aziende della famiglia Zonin, rispettivamente Rocca di Montemassi e Castello di Albola. Grazie a questo sono riuscito a vedere in un lasso di tempo molto ristretto due realtà molto diverse tra loro, pur appartenendo alla medesima regione. Ho avuto modo così di mettere in paragone due aziende che seguono strategie di marketing e di ospitalità completamente diverse, entrando in un settore vitivinicolo meno tecnico ed anche estraneo alla mie conoscenze pregresse, ma chiarendomi alcune tematiche senza le quali probabilmente il vino non si potrebbe vendere. Inoltre ho avuto modo di migliorare il mio livello di lingua inglese e partecipare ad eventi promozionali con giornalisti e produttori.

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14 3. COME CAMBIA L’ACCOGLIENZA

Come ho già accennato, ho avuto la fortuna di effettuare il mio stage in due aziende diverse, e proprio da questo ho iniziato a notare delle differenze molto profonde tra di esse. Tali aziende sono rispettivamente Castello di Albola e Rocca di Montemassi, che oltre alle evidenti differenze sia di territorio che di prodotti, presentano un ulteriore elemento che le contraddistingue: la metodologia di hospitality.

A Castello di Albola l'ospitalità si può certamente dire che è favorita ed aiutata non poco dalla zona storica in cui si trova che attrae ogni anno numerosi visitatori stranieri e non, che rimangono affascinati dalle suggestive colline del Chianti Classico e dai prodotti che con il passare degli anni hanno raggiunto, obiettivamente, livelli di qualità generali molto elevati.

Situazione assai diversa è a Rocca di Montemassi, una wine-farm incastonata in un angolo incantato della Maremma, una zona completamente diversa, non solo per l’altitudine, il clima ed il suolo, ma anche dall’ambiente e dalla realtà culturale in cui è immersa. Una realtà che sicuramente ha meno importanza storica per quanto riguarda il settore vitivinicolo, ma tuttavia riesce ad esprimere in modo straordinario un connubio molto profondo tra la terra e i prodotti ricavati da essa. Di conseguenza, non avendo alla spalle un bagaglio storico vitivinicolo importante, si deve far fronte a metodologie più o meno innovative atte a creare un valore sempre maggiore. Ma quali sono tali metodologie e come si riesce a creare valore partendo pressoché da zero?

Un primo passo è quello di andare ad esaltare il proprio territorio e la tradizione che, pur non essendo famosa come quella chiantigiana, ha radici molto profonde.

Il territorio maremmano è da sempre considerato un importante risorsa di materie prima, infatti, siamo ai piedi delle Colline Metallifere e più nello specifico a Ribolla, una paesino situato vicino all’azienda, dove peraltro si trovano vigneti della tenuta, c’erano pozzi minerari e fino al 1959 veniva estratta la lignite. Tale peculiarità della composizione minerale dei terreni, insieme al clima della costa toscana, all’escursione termica tra il giorno e la notte e alla brezza fresca e temperata del mare che mitiga le calde temperature estive sono i massimi valori che rendono questo suolo ideale per una viticoltura di qualità.

Tuttavia Maremma è anche sinonimo di coste incontaminate con meravigliose insenature raggiungibili solo a piedi, in bici o a cavallo, di conseguenza anche una possibile meta per coloro che amano le escursioni ed il mare.

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Di fondamentale importanza per esaltare il territorio è organizzare eventi che possono andare da pranzi con i vari sindaci delle zone limitrofe, a matrimoni, a battesimi oppure al coinvolgimento stesso di aziende importanti in zona per creare un fronte comune capace di far accrescere la fama dei prodotti locali.

Ma la metodologia che più mi ha colpito è stata quella del cineMAREMMA, un evento capace di accomunare diversi fattori aventi un forte potere attrattivo e che incuriosiscono notevolmente la clientela.

3.1 CINEMAREMMA

Il cineMAREMMA è un progetto ideato da Giovanni Pellicci e Lorenzo Bianciardi: due giornalisti che hanno unito la loro passione per il cinema con il mondo del gusto. Inizialmente questo evento è stato ideato alle terme antica Querciolaia in provincia di Siena, un contesto diverso da quello della Wine-farm. In questo modo hanno cercato di unire i sapori della filiera toscana, alla magia del cinema sotto le stelle, da gustare direttamente in vasca, grazie alla novità dello schermo montato a pochi passi dalla piscina principale.

Successivamente, in accordo con la famiglia Zonin, hanno deciso di promuoverlo con il medesimo format a Rocca di Montemassi, andando ad arricchire il loro progetto con una formula ancora più ricca, sfruttando non più il relax delle piscine termali, ma l’affascinante bellezza dei vigneti della proprietà.

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Di conseguenza tale evento nel 2018 è stato pressoché traslato uguale sulla realtà della wine-farm, con 3 eventi a numero chiuso disposti nell’arco di tutta l’estate. Nell’occasione i giardini della Tenuta si sono trasformati in un grande cinema all’aperto, dove le luci del tramonto, le fresche brezze provenienti dal mare, i suoni e i profumi della natura

circostante hanno contribuito a creare un’atmosfera unica, tipicamente maremmana. Inoltre, tra il verde dei vigneti, gli spettatori hanno avuto la possibilità di degustare in completo relax i vini di Rocca di Montemassi, in abbinamento ad un buffet con prodotti tipici della tradizione maremmana, seguito dalla visione di un film. Inizialmente hanno voluto concentrarsi su film, anche in bianco e nero, aventi come elemento primario scene di paesaggi maremmani, cercando di seguire un filone del gusto.

Questo fin da subito ha riscosso un discreto successo con dei picchi di partecipazione che hanno raggiunto un centinaio di persone a fine estate.

Nel 2019 si è deciso di proporlo con la stessa formula, introducendo alcune novità, ovvero il coinvolgimento di alcuni dei migliori interpreti della cucina maremmana, che hanno arricchito con alcuni assaggi dei loro piatti la parte “gustosa” della serata, esaltando l’abbinamento con alcune dell’etichette vinicole proposte in degustazione.

Questa è stata l’idea più affascinante, perché in questo modo si è andato ad utilizzare lo Chef non solo come una maggiore rappresentazione del territorio, ma anche come un rafforzamento di rapporti commerciali che permette di far conoscere i prodotti della tenuta, aumentandone il valore. Di conseguenza l’azienda diventa un elemento attrattivo, caratterizzato da un vera e propria doppia collaborazione tra il ristorante e la tenuta.

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Per quanto riguarda il successo, il 2019 ha sorpreso ancora di più dell’anno precedente, arrivando ad un numero quasi sconvolgente di 200 persone.

Questi sono tutti indicatori che dimostrano che tale evento piace ed attira maggiormente i clienti desiderosi di trascorrere una serata diversa in un ambiente affascinante e coinvolgente.

Per di più la nuova formula con la partecipazione degli chef approfondisce maggiormente il legame con il territorio, cosa che non era stata neanche pensata per gli eventi precedenti con cui è nata questa innovativa idea e che ha riscosso evidentemente originalità ed una notevole affermazione.

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18 4. CONCLUSIONI

Il futuro è di certo roseo per questa tenuta che già in pochi anni ha fatto enormi passi avanti, creandosi uno spazio nella Maremma al fianco di altre aziende con nomi importanti. Alla base non si deve certo dimenticare la qualità dei loro prodotti che non riguardano solo il vino, ma anche l’olio, la pasta, i legumi e anche il nuovo esperimento eseguito con il gin.

Tuttavia questi eventi sono la linfa vitale per Rocca di Montemassi che purtroppo non gode del passaggio di gente che c’è in altre zone vitivinicole, ma deve sfruttare tutte le occasioni capaci di farla espandere ed arrivare a ricoprire un ruolo importante nel panorama vitivinicolo toscano.

5. RISULTATI PERSONALI OTTENUTI

Avendo avuto la possibilità di svolgere lo stage all’interno di un campo per me nuovo, quello dell’ospitalità, ho potuto interagire con un nuovo settore fino ad ora per me pressoché sconosciuto. Inoltre ho preso visione ed approfondito di come tutte le fasi della filiera produttiva, e non, siano di fondamentale importanza per tenere in piedi una società di queste dimensioni.

Questo percorso formativo mi ha permesso di acquisire una maggiore consapevolezza di quanto sia complessa la strategia di vendita e di gestione aziendale e dell’importanza di avere un team solido che lavora come una vera e propria squadra. Di conseguenza mi sono reso conto di quanto sia significante avere una strategia di comunicazione precisa sia all’interno dell’azienda stessa sia nella rete sociale che l’azienda si costruisce in tutti i vari settori di interesse. Senza dubbio ho arricchito le mie conoscenze ed ingrandito il mio bagaglio di esperienza che porterò sempre con me applicandole nelle mie future opportunità lavorative. Le mie intenzioni sono quelle di proseguire su questa strada e cercare di trovare un modo di unire le mie conoscenze tecniche di base con l’enorme mondo delle strategie di vendita e di comunicazione, creando una figura che conosca le parti più tecniche della materia prima che vende, ma capace anche di trasmetterle al consumatore finale. E da quello che hanno sempre comunicato durante le lezioni, questo sarebbe anche l’obbiettivo finale su cui si basa l’intero progetto di questo Master o almeno questo è il messaggio che mi è stato lasciato e che cercherò di portare a termine.

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