Questo lavoro è un percorso quasiininterrotto lungo le coste italiane,alla ricerca deisegnilatentidiuna città improvvisata,la “città disabbia”:è questo forse ilmateriale grezzo diun’imminente e singolare città o forse ilmateriale discarto diun momento disviluppo accelerato e sciupone.La “linearità balneare” è un’indefinizione tutta densamente costruita,in quanto margine delle città storiche limitrofe e centro delle nuove conurbazioni,è cosìche ci appare,come una forma dipaesaggio a sé stante.
P
Partendo da una disamina storica sulla nascita ed affermazione del costume balneare, e quindi sul successo delle località pioniere, si approda alle considerazioni che possono scaturire dalle dimensioni geografiche assunte oggi dallo sfruttamento vacanziero delle coste. L’analisi degli impianti urbanisticidelle città balneari,deipochipianificatie deitantispontanei,induce ad una serie diconsiderazionisu come,a pressoché ugualicondizioni insediative,la linea dicosta,sisia pervenutia soluzioniurbane più differenti,che ne rendono riconoscibiliitrattiad una visione più attenta.
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Alla scala architettonica sipossono anche valutare le singolarità progettualidegliedifici,soprattutto diquelliche tradizionalmente siattestano sulpercorso del lungomare, come le colonie, le terme, gli hotel e gli alberghi, le pensioni e le villette… come ignari componenti di un paesaggio lineare dell’eccezione.Lo stesso manufatto delpercorso dellungomare,una sorta distrada veicolare che diventa principalmente una piazza-corso pedonale, l’interfaccia spaziale tra costruito e spiaggia,fornisce,nella variazione deldisegno della sezione trasversale,moltispuntid’osservazione sulle implicazioni scenografiche e diconnotazione ambientale.
Diventa,
Diventa,infine,anche interessante indagare sulle logiche dispositive e costruttive deglistabilimentibalneari,visticome microrganismiurbani,e spingersi anche verso la scala deldesign,con l’analisifigurativa deglielementiminutid’arredo della spiaggia,delle cabine e deicapanniin particolarmodo.Sono queste le “miniature” diuna città latente in cuipossiamo ritrovare in piccolo itrattisomaticidegliorganismiurbaniconsolidati,la stessa figuratività.
E’
E’questa la sintesisoprattutto diun progetto fotografico molto lungo,che ha percorso lo spazio lineare delle città balneariitaliane perpiù divent’anni, con l’intento dicoglierne le connotazionipiù significative deinostritempie le peculiarità deisingolitratti,diognilocalità attraversata:dalmare guardando ilfronte urbanizzato e da questo verso l’orizzonte azzurro,da Trieste a Pescara,senza soluzione dicontinuità,ed altritrattidelMediterraneo.