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Academic year: 2021

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Between, vol. II, n. 3 (Maggio/May 2012)  

Federico Condello 

Elettra 

Roma, Carocci editore, 2010, 261 pp. 

Prendendo  in  esame  circa  duecento  opere  incentrate  sul  mito  di  Elettra,  Federico  Condello  traccia  un  interessante  percorso  che  dalla  classicità giunge sino all’età contemporanea,  ponendo in luce il ruolo  assegnato dalle varie epoche all’eroina protagonista del suo omonimo  saggio.  L’indagine  compiuta  dall’autore  si  caratterizza  immediatamente  per  completezza  ed  esaustività;  tramite  una  panoramica dettagliata sulle opere nelle quali la figlia di Agamennone  compare come protagonista, o viceversa come mero personaggio, viene  fornita  una  precisa  messa  a  fuoco  delle  caratteristiche  attribuite  a  Elettra  da  molteplici  autori  in  diverse  epoche  letterarie.  Suddiviso  in  cinque capitoli, il testo ben descrive il tipo di ruolo rivestito da questo  personaggio nell’epos, nella produzione tragica greca di V sec. a.C., nel  teatro  romano,  nel  Medioevo,  nell’ambito  della  cultura  romantica  e,  infine  ,  nel  Novecento:  mito  in  continua  evoluzione,  sottoposto  a  complessificazioni  psicologiche,  a  mutazioni,  a  stravolgimenti,  Elettra  fa  parlare  di  sé  in  ogni  epoca  e,  da  personaggio  marginale  e  poco  definito,  acquista  col  tempo  un  indiscusso  protagonismo,  relegando  il  fratello Oreste in secondo piano rispetto alla pianificazione e alla stessa  messa in atto del matricidio. Dolore e memoria costituiscono gli aspetti  caratteristici  di  un’eroina  profondamente  segnata  dalla  morte  del  genitore,  incapace  di  amare  la  madre,  intimamente  legata  al  fratello  e  costantemente  caratterizzata  da  sentimenti  di  segno  diametralmente  opposto; Elettra non perderà mai – o quasi mai –  i tratti costitutivi di  un’identità che affonda le proprie radici in un passato indimenticabile  e  paradigmatico:  «le  tradizioni  arcaiche,  classiche  o  ellenistiche 

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Federico Condello, Elettra (Cinzia Guadalaxara) 

finiscono  per  comporre,  poco  a  poco,  un  uniforme  quadro  di  riferimento per più tardive sistemazioni. E di qui ogni scelta è di volta  in  volta  possibile:  sicché  le  inesauribili forme  della  posterità  finiscono  spesso  per  configurare  altrettante  forme  di  paradossale  ritorno  alle  origini»  (11).    L’analisi  proposta  da  Condello  ben  evidenzia  come  il  mito  sia  frutto  dell’epoca  in  cui  nasce;  tramite  numerosi  e  attenti  riferimenti  alle  opere  analizzate,  l’autore  pone  in  luce  l’aspetto  proteiforme  di  un  personaggio  destinato  a  rappresentare,  di  opera  in  opera,  le  più  svariate  configurazioni  simboliche:  il  mondo  classico  fa  assurgere Elettra a personificazione di una memoria priva di conforto e  consolazione, a eroina intrappolata in un universo privo di speranze, a  personaggio  pervaso  da  irriducibile  moralità  e  da  furor  distruttivo.    Il  Settecento,  invece,  nel  tentativo  di  far  rivivere  l’eroina  dopo  una  prolungata  latitanza,  opera  una  «smaccata,  programmatica  banalizzazione  caratteriale»  (82)  che  riduce  l’altera  e  fiera  figlia  di  Agamennone a personaggio più contenuto e di minore spessore, con il  chiaro  intento  di  assegnare  a  Elettra  le  caratteristiche  ricercate  ed  apprezzate  dal  gusto  e  dalla  morale  dell’epoca:  l’allontanamento  dal  modello antico immiserisce l’identità di un personaggio condannato ad  ingrossare  le  fila  delle  eroine  tormentate  da  passioni  amorose.  L’Ottocento,  rispetto  al  secolo  precedente,  complessifica  il  mito  assegnandogli  frequentemente  una  chiave  di  lettura  politica  connessa  agli  eventi  dell’epoca;  inoltre,  in  questo  periodo,  «benché  non  manchino estremizzazioni innocentistiche – frutto di una tendenza alla  più originale variatio – l’immagine dominante di Elettra inclina sempre  più  al  noir,  e  annuncia  ormai  le  anti‐Elettre  novecentesche»  (102).  Le  ragioni di una giusta vendetta, dunque, scompaiono gradatamente nel  corso dei secoli e a prendere il sopravvento è il carattere estremo di un  matricidio  compiuto  con  efferatezza  e  crudeltà  estreme.  Il  Novecento,  infine,  appare  dominato  da  una  serie  di  riscritture  che  trasportano  la  vicenda  mitica  nella  realtà  contemporanea:  la  storia  di  Elettra  viene  attualizzata,  trasferita  in  altri  universi  e,  assorbendo  le  caratteristiche  costitutive dell’epoca in cui rinasce, assume numerosi e sempre nuovi  significati.  Le  teorie  psicanalitiche  –  in  particolare  quelle  di  Jung  che  insinua  nel  sistema  freudiano  la  formulazione  del  “complesso  di 

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Between, vol. II, n. 3 (Maggio/May 2012)  

Elettra” – costiuiscono la matrice ispiratoria di  opere permeate da una  capillare  indagine  psicologica.  L’innovazione  applicata  al  mito  ben  sottolinea  come  le  vicende  della  casa  atridica,  nate  in  un  passato  lontano, possano svincolarsi dalla loro identità primigenia assumendo  nuovi significati: « non è “necessario” tornare al mito in nome di una  presunta  eternità  del  classico;  piuttosto  si  torna  al  mito  per  esibire  –  appunto  –  la  necessità della  ripetizione».  La  vicenda, dunque,  torna a  rivivere, ma con un senso nuovo: il mito si libera dalla sua dimensione  canonica  e  assume  una  nuova  veste,  mutando  e  veicolando  nuovi  significati.  Così  complicazioni,  demistificazioni,  deformazioni,  rovesciamenti si susseguono in un panorama di Elettre novecentesche  dominate da un senso di regressione psicologica e sociale, che sfocerà,  in  diversi  contesti,  in  un  non‐sense  estremo  e  nella  totale  negazione  delle  strutture  tradizionali.  Le  opere  analizzate  da  Condello,  offrono,  dunque,  l’opportunità  di  una  visione  d’insieme  del  ruolo  assegnato  a  Elettra  dalle  varie  epoche  e  consentono  di  osservare  globalmente  i  processi che i più diversi autori pongono in atto nella costruzione di un  personaggio dall’identità forte, sottoposto a numerose trasformazioni e  stravolgimenti.  Figlia  di  una  memoria  dai  molti  volti,  Elettra  pare  destinata ancora a una lunga storia. 

Lʹautrice 

Cinzia Guadalaxara    Dottoranda in Generi letterari all’Università dell’Aquila.    Email: cinzia.guadalaxara@gmail.com   

La recensione 

 

Data invio: 20/03/2012  Data accettazione: 15/04/2012 

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Federico Condello, Elettra (Cinzia Guadalaxara)  4  Data pubblicazione: 07/04/2010 

Come citare questa recensione 

Guadalaxara, Cinzia, ʺFederico Condello, Elettra”, Between, II.3 (2012),  http://www.Between‐journal.it/ 

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