• Non ci sono risultati.

Prefazione

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "Prefazione"

Copied!
5
0
0

Testo completo

(1)

22 July 2021

AperTO - Archivio Istituzionale Open Access dell'Università di Torino

Original Citation:

Prefazione

Publisher:

Terms of use:

Open Access

(Article begins on next page)

Anyone can freely access the full text of works made available as "Open Access". Works made available under a Creative Commons license can be used according to the terms and conditions of said license. Use of all other works requires consent of the right holder (author or publisher) if not exempted from copyright protection by the applicable law.

Availability:

Aracne Ed. S.r.l

This is the author's manuscript

(2)

This full text was downloaded from iris - AperTO: https://iris.unito.it/

iris - AperTO

University of Turin’s Institutional Research Information System and Open Access Institutional Repository

This is the author's final version of the contribution published as:

A. PONTREMOLI. Prefazione. Aracne Ed. S.r.l. 2014. pp: 15-17.

in

Mauro Di Rosa

Swan Lake di Matthew Bourne. Un classico del gender reversal

When citing, please refer to the published version.

Link to this full text:

(3)

Prefazione

di Alessandro Pontremoli

Nel panorama mondiale del balletto contemporaneo, Matthew Bourne (1960) è considerato un coreografo originale e di grande quali-tà artistica, in grado di coniugare impegno e intrattenimento in una forma coreografica personale, trasgressiva e di forte impatto spettaco-lare.

Laureatosi al Laban Center di Londra, Matthew Bourne si colloca, dal punto di vista storico, in una zona al confine fra momento epigo-nale del balletto moderno e nascita delle nuove danze europee.

L’etichetta di nuova danza e quella di danza d’autore nascono ne-gli anni Ottanta come categorie ampie entro cui inventariare i fenome-ni più recenti di teatro di danza. Accanto agli imitatori della cifra stili-stica bauschiana, nei vari paesi d’Europa si sviluppano correnti auto-nome, spesso innestate sulla tradizione locale o del tutto originali e generanti, a loro volta, nuove ondate di filoni.

In Inghilterra, il movimento della New Dance si afferma, agli inizi degli anni Settanta, come un importante fenomeno culturale, connota-to anche dal punconnota-to di vista politico. Le idee sulla società e sulla danza vengono espresse non solo attraverso la coreografia, ma anche con uno strumento editoriale specialistico, la rivista «New Dance», che dà voce ai suoi esponenti.

Lo sviluppo della danza contemporanea in Inghilterra è inizialmen-te legato a particolari centri di formazione, alcuni dei quali nati ancora sul finire degli anni Cinquanta e tuttora operanti. Il più prestigioso di questi è certamente il London Contemporary Dance Theatre (LCDT) con la scuola annessa (la London Contemporary Dance School,

(4)

Prefazione

16

LCDS), centro di diffusione del verbo grahamiano in Inghilterra; non meno importanti per la formazione dei nuovi artisti sono il College of Art di Dartington e il Laban Center di Londra. All’interno di queste istituzioni si formano gruppi di danza alternativa, che rifiutano il

mo-dern per abbracciare una tecnica e uno stile più eclettici, basati sulla

contaminazione delle estetiche (il formalismo americano balanchinia-no, la post-modern dance, il balletto contemporaneo di impronta neo-classica, ecc.).

Negli anni Settanta, fondato da Richard Alston e da Siobhan Da-vies nasce, in seno alla LCDS, il gruppo degli “Strider”, ribattezzato, in seguito, Second Stride Dance Company, che si fa portavoce dell’innovazione coreica con una danza tendente all’astratto, sintesi di molte delle sperimentazioni europee e statunitensi.

Dal 1975 al 1991, grazie ad un finanziamento stabile dell’Arts Council, opera sul territorio inglese la Extemporary Dance Company, che riesce a diffondere capillarmente in Inghilterra lo stile della mo-dern dance grahamiana, poi sostituito, soprattutto a partire dagli anni Ottanta, dalla varietà tecnica di una post-modern dance moderata. Al College of Art di Dartington si diplomano Janet Smith e Rosemary Butcher (1947), esponenti, dalla metà degli anni Settanta, di un mini-malismo antivirtuosistico e democratico, ricco di suggestioni, che tro-va espressione soprattutto in ambienti non convenzionali, come, ad esempio, le gallerie d’arte.

Nel 1976 comincia a Londra, soprattutto in spazi alternativi e non istituzionali, l’attività coreografica del gruppo degli X6, che in anni di conservatorismo thatcheriano si ispira alla contestazione giovanile de-gli anni Sessanta, proponendo nei propri pezzi temi di protesta sociale come il femminismo e la rivoluzione sessuale. Fra gli esponenti di spicco di questa formazione indipendente Ian Spink (1947) dà vita ad un teatro di danza quasi cinematografico nel montaggio dei materiali, basato su un linguaggio coreografico che fa spesso uso della ripetizio-ne e della variazioripetizio-ne.

Uno slancio decisivo alla New Dance inglese viene dato, nel 1978 dalla rassegna internazionale di danza nota col nome di Dance Um-brella, vetrina, per molti anni, della nuova danza anglosassone e luogo di incontro fra le nuove generazioni e i padri fondatori della danza contemporanea mondiale.

Se la compagnia dei DV8 Physical Theatre indaga territori di con-fine, dove la poetica della diversità è coniugata con un movimento

(5)

Prefazione 17

corporeo ossessivo, violento e decisamente trasgressivo, in qualche caso ai limiti della pornografia, Matthew Bourne, pur esplorando ana-loghi territori, crea tuttavia balletti caratterizzati da una maggior leg-gerezza, grazie a una vena ironica sottile che individua in un moderato stile contemporaneo, temperato da un formalismo accademico conti-nuamente trasgredito e rinnovato, un linguaggio fruibile da pubblici ampi e di estrazione socio culturale molto diversa.

E proprio una olimpica ironia, alternata a una sapienza drammatur-gica di notevole efficacia, caratterizza gran parte del suo capolavoro del 1995, quello Swan Lake che il giovane studioso Mauro Di Rosa ri-legge criticamente in questo volume.

Guidato dalla teoria del Gender Reversal, Di Rosa restituisce di questo balletto, da molti ritenuto erroneamente addirittura un musical, un’analisi scientifica dettagliata, che tiene conto della più recente let-teratura inerente gli studi di danza.

Riferimenti

Documenti correlati

snap your fingers, hear the sound dance and dance and turn around (2t) (chorus) SLAP YOUR

While such nuances of Bronze Age ritual dance will always elude us Aegeanists, I suggest that some sense of them may be gleaned from a look at selected behaviors of

SPANO Direttore UNAR, Paola BERZANO Presidente Commissione Pari Opportunità Regione Piemonte Pièce teatrale di Luisella TAMIETTO. Daniela TODARELLO presenta le PANCHINE

• 2016: "II ritmo dei popoli: laboratorio di danza popolare e tradizionale e danzaterapia presso la scuola dell'infanzia di Lorentino- Calolziocorte (BG), bambini di 3,4,5 anni.

Thus we see that in the history of the Negro, the transition from tribal to folk culture expressed itself in three ways as far as the dance is concerned: (1) the use of

According to Chinta these artistes performed Sanskrit dramas initially and in later years their performances helped in popularizing the dance forms as in

Anna precisa nei suoi appunti che aveva deciso di collocare questo lavoro alla fine del corso, perché in questo modo le allieve avrebbero potuto eseguirlo in modo

The DANCe survey aims at complementing Gaia by providing proper motion measurements with a comparable accuracy 4 magnitudes fainter.. These measurements are used to identify