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Preparazione di nuove ciclobuta[b]piridine: approcci alla sintesi di piridociclobutapiridazine

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Academic year: 2021

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SardiniaChem

2006

GIORNATA DI STUDIO DEDICATA ALLA CHIMICA ORGANICA DELLE MOLECOLE BIOLOGICAMENTE ATTIVE

5 Giugno 2006, Complesso Universitario di Monserrato, Cagliari

COMITATO ORGANIZZATORE:

Salvatore Cabiddu - Università di Cagliari, Giovanna Delogu - CNR Sassari, Pier Paolo Piras - Università di Cagliari, Giampaolo Giacomelli - Università di Sassari

HANNO CONTRIBUITO ALLA REALIZZAZIONE DEL CONVEGNO:

UNIVERSITÀ DI CAGLIARI; UNIVERSITÀ DI SASSARI-Dipartimento di Chimica; CNR-Istituto di Chimica Biomolecolare, Sezione di Sassari; SIGMA-ALDRICH Srl; EXACTA+OPTECH Sardegna S.r.l.,

CARLO ERBA REAGENTI; VWR INTERNATIONAL s.r.l. O NH O OH H3C OH CH3 CH3 O O O CH3 O O O H OH CH3 O O O H3C

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PREPARAZIONE DI NUOVE CICLOBUTA[b]PIRIDINE. APPROCCI ALLA SINTESI DI PIRIDOCICLOBUTAPIRIDAZINE

A. Nuvole, G. Paglietti:

Dipartimento Farmaco Chimico Tossicologico, Università di Sassari.

Le ciclobuta[b]piridine, analoghe a quelle descritte da Acheson e Paglietti1, sono composti solidi cristallini molto stabili e vengono preparate per addizione del DMAD (dimetilacetilendicarbossilato) sulle 1-alchil- o 1-aril-1,4-diidropiridine opportunamente sostituite in 3 con gruppi elettron-attrattori.

In questa comunicazione si riferisce sulla preparazione di una serie di nuove ciclobuta[b]piridine di formula A e dei tentativi di ottenere le piridociclobutapiridazine, un nuovo eterociclo, di formula B.

Le necessarie 1,4-diidropiridine di partenza sono state ottenute con rese superiori all’80 % per riduzione selettiva dei rispettivi sali di 1-benzil-piridinio utilizzando come agente riducente la 1-benzil-1,2-diidroisonicotinammide, studiata da Paglietti e coll.2.

Si è pensato quindi di utilizzare le ciclobuta[b]piridine come prodotti di partenza:

a) per sintetizzare i derivati B da funzionalizzare in seguito in maniera opportuna con l’intento di ottenere dei derivati da valutare come antitumorali

b) per trasformare i gruppi esterei in carbammati (formula C) che possono agire“in vivo” come elettrofili alchilanti antitumorali, ma anche con altre attività quali

antibatterica ed antivirale3.

Al fine di ottenere i desiderati derivati B si è valutata la possibilità di sfruttare la presenza dei due gruppi esterei adiacenti. Infatti, analogamente a quanto ampiamente riportato in

N COOCH3 COOCH3 R CH2Ph N R CH2Ph NH NH O O N R CH2Ph O NHR O NHR O O A B C R Cl COCH3 COOCH3 a b

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letteratura, appariva logico aspettarsi che i due gruppi esterei adiacenti presenti sull’anello ciclobutenico potessero formare con l’idrato di idrazina le corrispondenti idrazidi cicliche B che pertanto rappresenterebbero i primi esempi di questa nuova classe di eterocicli suscettibili di ulteriori sviluppi sia dal punto di vista chimico che farmacologico.

Purtroppo tutti i tentativi finora effettuati con idrazina in varie condizioni sono risultati infruttuosi ed hanno portato al recupero del solo prodotto di partenza. Ad analogo risultato si è inoltre pervenuti utilizzando il derivato ciclobuta[b]piridinico D, ottenuto per riduzione catalitica, il quale presenta una struttura meno rigida.

Il tentativo di ciclizzazione in tubo chiuso ha invece portato alla formazione dell’idrazide simmetrica E.

Alla luce di questi risultati sembrerebbe che la mancata formazione di B possa imputarsi alla disposizione spaziale dei due gruppi esterei che, secondo i modelli di minimizzazione molecolare, si trovano in trans non consentendo pertanto una ciclizzazione intramolecolare (Fig.1).

Fig. 1

BIBLIOGRAFIA

1) R.M. Acheson, G. Paglietti: J.Chem.Soc., 591-4, (1979)

2) G. Paglietti, P. Sanna, A. Nuvole, F. Soccolini, R.M. Acheson: J. Chem. Res. 1983, (S) 245, (M) 2326

3) R. Suprabhat, C. Devdutt: Drug of the Future: 29, 343-357, (2004) part I; 30, 161-180, (2005) part II N COOCH3 COOCH3 H3COOC CH2Ph D N CH2Ph COOCH3 H3COOC O N COOCH 3 H3COOC CH2Ph NHNH O E

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