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Numero 65 - Sanita Pubblica Veterinaria

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Academic year: 2021

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XVIII Conferenza Nazionale “La sicurezza microbiologica nella produzione di alimenti per il 21°secolo –

Il deterioramento microbico di alimenti e bevande: interventi di prevenzione, sorveglianza e controllo”

Bologna, 31 maggio 2011

LA VERIFICA ANALITICA IN REGIME DI AUTOCONTROLLO

NELLA RISTORAZIONE OSPEDALIERA NEL PERIODO 2004-2010

Quest'opera è stata rilasciata sotto la licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia.

Per leggere una copia della licenza visita il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it/ o spedisci una lettera a Creative Commons, 171 Second Street, Suite 300, San Francisco, California, 94105, USA. Stampato a cura dell'Unità Operativa di Supporto Biblioteca, Informazione, Editoria (2010).

G. Mencaroni1, S. Cibotti1, V. Bazzucchi1, M. Pioppo2, L. Pieri2, S. Scuota1

1) Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche - Perugia. 2) Ospedale Santa Maria della Misericordia - Perugia.

ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELL’UMBRIA E DELLE MARCHE-PERUGIA

19 2 2 19 3 1 19 0 4 19 0 4 19 1 3 19 4 19 4 7 9 5 7 7 7 0 50 10 0 150 2 0 0 S a l mo n e l l a L i s t e r i a M i c r . 3 0 °C E n t e r o b . E . c o l i S t a f . C o a g . + A n a e r . S R L i e v i t i M u f f e G r af ic o 1 - PR IM I C OT T I - n. 152 6 d et er mina z i o ni C o nf o r mi N o n c o nf o r mi 19 6 19 3 3 13 7 7 0 19 6 19 5 1 19 6 19 6 19 6 8 4 3 7 8 9 0 50 10 0 150 2 0 0 S a l mo n e l l a L i st e r i a C a mp y l o b . Ye r si n i a e n t . M i c r . 3 0 °C Ent e r o b . E. c o l i S t a f c o a g +A n a e r . S R L i e v i t i M u f f e G raf i co 2 - S EC O N D I C O T T I - n. 1753 d et er minaz i o ni C o nf o r mi N o n co nf o r mi 19 2 19 2 19 0 2 19 0 2 19 0 2 19 2 19 2 8 2 3 70 15 0 5 0 10 0 15 0 2 0 0 S a l m o n e l l a L i s t e r i a M i c r . 3 0 °C E n t e r o b . E . c o l i S t a f . C o a g . + A n a e r . SR L i e v i t i M u f f e G ra f ico 3 - C O N T OR N I E F R U T T A C OT T I - n. 1514 d et e rminaz i o ni C o nf o r mi N o n co nf o r mi 16 16 16 13 3 16 16 16 7 5 5 7 0 10 2 0 S a l m o n e l l a L i s t e r i a M i c r . 3 0 °C E n t e r o b . E . c o l i S t a f . C o a g . + A n a e r . S R L i e v i t i M u f f e G r af ic o 4 - C O N T OR N I C R U D I E M A C ED ON I A - n. 13 6 d et er mina z io ni C o nf o r mi N o n c o nf o r mi INTRODUZIONE

Il comparto della ristorazione collettiva, con particolare riguardo alle mense ospedaliere, esige elevate garanzie di sicurezza igienico-sanitaria, vista la peculiarità dell'utenza. Le analisi di laboratorio, effettuate su campioni di alimenti o su tamponi ambientali, hanno lo scopo di valutare il rispetto delle GMP, l’efficacia delle operazioni di pulizia e sanificazione di superfici e attrezzature e il sistema di corretta individuazione e monitoraggio dei CCP. Sono pertanto un utile strumento per verificare che il sistema di autocontrollo implementato garantisca effettivamente che l’intero processo produttivo sia svolto con adeguate procedure igienico-sanitarie per il contenimento del rischio microbiologico.

L'elaborazione dei dati analitici, opportunamente aggregati, è utilizzata da ciascuna impresa alimentare come base di partenza per intraprendere una corretta analisi del rischio relativa a ciascun processo di produzione, nonché per un riesame critico del piano di autocontrollo sulla base di informazioni “storiche” sull'igiene e sanità del/i prodotto/i.

Nei primi piatti cotti (Grafico 1) è stata isolata Salmonella spp. in due campioni di pasta fredda (1.03 %). I due ceppi isolati appartenevano ai sierotipi S. Typhimurium e S. Derby. Considerando il rigoroso rispetto di tempi e temperature, si può ipotizzare soltanto una ricontaminazione post-cottura, dovuta probabilmente ad aggiunta di ingredienti crudi e alla conseguente manipolazione. In una insalata di riso è stata riscontrata Listeria

monocytogenes (0.51%), unitamente ad alti valori di carica mesofila e di Enterobatteriaceae.

Alla luce di tali risultanze, il Responsabile dell’autocontrollo ha ritenuto opportuno escludere dal menù questo tipo di preparazioni che, dal 2006, non vengono più somministrate. RISULTATI E DISCUSSIONE

Le non conformità riscontrate nei secondi piatti cotti (Grafico 2) hanno riguardato, per i germi patogeni, la presenza di Listeria monocytogenes in 3 campioni (1.53%): un pollo arrosto e due campioni di arista. Per i germi indicatori sono state osservate non conformità per Enterobatteriacee in un campione (0.51%), per lieviti in 3 campioni (3.49%) e per muffe in 9 campioni (10.34%).

Nella categoria di prodotti che comprende contorni e frutta cotti (Grafico 3), le non conformità riferibili al superamento dei limiti di accettabilità per i germi indicatori d'igiene sono pochissime e precisamente due per carica a 30°C (1.04%), due per Enterobatteriacee (1.04%) e due per Escherichia coli (1.04%). Maggiori invece le non conformità riferibili a lieviti (3.53%) e a muffe (17.65%). E’ sempre risultata negativa la ricerca di germi patogeni.

Le non conformità su contorni crudi e macedonia di frutta (Grafico 4) hanno riguardato essenzialmente Enterobatteriacee (18.75%), lieviti (41.67%) e muffe (58.33%). E’ sempre risultata negativa la ricerca di germi patogeni. Le alte positività riscontrate per lieviti e muffe in questa categoria di alimenti hanno indotto il responsabile dell’autocontrollo a escludere dal menù tali preparazioni a partire dal 2006.

Sono state effettuate n. 5278 determinazioni di parametri microbiologici. In tutti gli alimenti esaminati la numerazione di Stafilococchi coagulasi positivi e di Anaerobi solfito riduttori è risultata conforme ai limiti prefissati, così come la ricerca di Campylobacter termotolleranti e di Yersinia enterocolitica nel vitto protetto. In questa tipologia di prodotti si osservavano invece numerose non conformità, particolarmente per muffe. Come azione correttiva si è intensificata la frequenza della pulizia e si è sensibilizzato il personale addetto alla preparazione del vitto protetto a porre maggiore attenzione alla segregazione dell’ambiente di lavorazione, in particolare con la chiusura delle finestre e delle porte di accesso. A fronte di tali azioni correttive, si è potuto osservare negli anni un progressivo e sostanziale miglioramento.

Nel caso di stoviglie e attrezzature (Grafico 5), il superamento dei limiti di accettabilità si è verificato nel 28.24% dei campioni esaminati per la carica a 30°C e nel 17.65% di quelli esaminati per i coliformi totali. Il superamento dei limiti di accettabilità si è verificato in massima parte su taglieri, tritacarne, affettatrici, considerate superfici a rischio, in quanto presentano parti in cui il processo di pulizia e disinfezione può risultare disagevole. Nei tamponi effettuati sulle superfici interne delle celle frigo la ricerca di Listeria monocytogenes è risultata sempre negativa.

Relativamente ai tamponi effettuati su mani e unghie del personale è stata riscontrata nel 5.13% dei casi la presenza di Stafilococchi coagulasi positivi, mentre i coliformi totali hanno superato i limiti nel 6.41% dei casi. Alla luce di questi dati, nei corsi di aggiornamento del personale è stata sempre sottolineata l’importanza del corretto lavaggio delle mani, eventualmente integrato con l’uso dello spazzolino da unghie.

CONCLUSIONI

I dati emersi dalla verifica analitica del sistema HACCP, applicato al piano di autocontrollo della mensa ospedaliera, ci consentono di affermare che le GMP adottate e validate risultano in genere efficaci al fine della prevenzione dei pericoli e dei conseguenti rischi per la salute degli utenti. Il sistema di monitoraggio dei CCP individuati, salvo rare eccezioni, svolge efficacemente la funzione di controllo del punto critico e dimostra che i potenziali pericoli sono mantenuti a livelli accettabili nella maggior parte dei casi. La cottura rimane comunque il CCP più importante nella ristorazione collettiva. Il suo monitoraggio viene effettuato per gli arrosti determinando la temperatura al cuore del prodotto mediante sonda termometrica ad infissione; per tutte le altre preparazioni, eseguite applicando strettamente un protocollo definito di GMP validato attraverso verifiche analitiche, il monitoraggio viene effettuato dal responsabile di cucina mediante controllo visivo registrato su apposita scheda.

I risultati delle verifiche analitiche dimostrano la validità del sistema adottato; comunque le diete della ristorazione ospedaliera non prevedono più preparazioni a rischio, crude o poco cotte.

Infine la verifica analitica ha consentito di supportare, con dati oggettivi, le argomentazioni portate a sostegno dell'importanza dell'igiene del personale e delle preparazioni alimentari; a tali aspetti è stato dato particolare risalto durante i corsi di formazione rivolti agli operatori. Si è constatato che è una prassi molto utile e convincente quella di mostrare i risultati delle verifiche ispettive ed analitiche a tutti gli operatori coinvolti nella preparazione e nella distribuzione dei pasti.

Bibliografia disponibile presso gli Autori

8 6 1 2 4 7 0 15 15 7 3 5 4 1 7 4 4 0 5 0 10 0 L i st e r i a M i c r . 3 0 °C C o l i f o r m i E. c ol i C ol i f or m i E. c o l i S t a f . C oa g . + Gr af i co 5 - A T T R E Z Z A T U R E E P E R S ON A LE - n. 3 4 9 d e t e r minaz i o ni C o nf o r mi N o n co nf o r mi

Attrezzature e stoviglie Personale MATERIALI E METODI

Il campionamento è stato effettuato presso la mensa ospedaliera da personale dell'IZSUM.

Le frequenze di prelievo, le tipologie di alimento, le superfici e le attrezzature da cui allestire i tamponi e le analisi microbiologiche erano quelle previste dal piano di autocontrollo aziendale dell'impresa alimentare.

I campioni di alimenti, prelevati alla fine del processo di lavorazione e prima della somministrazione, erano suddivisi in due tipologie: il vitto normale e il “vitto protetto”, destinato ad una particolare utenza; tale tipologia di preparazione è costituita da monoporzioni confezionate in foglio di alluminio e sottoposte a ulteriore trattamento termico. Su questa tipologia di prodotti veniva eseguita anche la ricerca di Campylobacter e di Y. Enterocolitica e la numerazione di lieviti e muffe. I tamponi erano allestiti, dopo sanificazione, dalle superfici di lavoro, dalle attrezzature e dagli utensili utilizzati per la preparazione o somministrazione degli alimenti e dalle mani degli operatori. Le analisi microbiologiche sono state condotte con i metodi previsti dal Reg. CE 1441/2007 o mediante metodi alternativi validati previsti dallo stesso Regolamento. Per analisi non previste dal suddetto Regolamento, sono state utilizzati metodi ISO o metodi interni validati.

I limiti microbiologici sono stati ricavati da normative vigenti in ambito alimentare, tenendo conto di quanto riportato in letteratura e dell'esperienza acquisita nel tempo dall'IZSUM.

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