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La personalizzazione della terapia nel diabete di tipo 2

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Academic year: 2021

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ditoriale

Antonio Ceriello Il Giornale di AMD 2011;14:5-6

la personalizzazione della terapia

nel diabete di tipo 2

Analogalmente a quanto è avvenuto in oncologia, anche in ambito diabetologico negli ultimi anni vi è stata una crescente attenzione alla problematica della personalizzazione del trattamento.

Benché tutti abbiamo conoscenza di che cosa signifi-chi questo nella comune pratica clinica, è pur vero che cercare di definire atteggiamenti e procedure, per le pe-culiarità stesse della materia, non è compito facile.

Con il concetto di terapia personalizzata si intende l’approccio decisionale clinico che di volta in volta vie-ne svolto verso ciascun paziente e che ha come prere-quisito un’accurata identificazione del paziente (feno-tipizzazione) e, come metodologia, l’applicazione delle conoscenze e delle evidenze scientifiche al buon senso, nonché alla realtà di ciascun individuo. Il fine ultimo è di ottimizzare le risposte terapeutiche con una migliore tollerabilità e compliance.

Antonio Ceriello

aceriell@clinic.ub.es

Insititut d'Investigacions Biomèdiques August Pi i Sunyer (IDIBAPS), and Centro de Investigacion Biomedica en Red de Diabetes y Enfermedades Metabolicas Asociadis (CIBERDEM), Barcelona, Spain

Parole chiave: diabete mellito tipo 2, terapia personalizzata,

algoritmo terapeutico, autocontrllo glicemico, farmaci ipogli-cemizzanti

Key words: type 2 diabetes mellitus,

tailored therapy, therapeutic algorithm, self-monitoring blood glucose,

hypoglycaemic drugs

Il Giornale di AMD, 2011;14:5-6

La problematica è complessa perché implica non solo aspetti medici ma anche legali. Medici, perché l’estremizzazione del concetto di terapia personalizza-ta potrebbe comporpersonalizza-tare il rischio che ciascun operatore sanitario si consideri libero di agire, senza necessaria-mente seguire la medicina delle evidenze. Legali, per-ché, soprattutto in alcuni paesi ma, in qualche misura, anche nel nostro, il non attenersi scrupolosamente alle linee guida potrebbe aprire contenziosi legali nel caso di insuccesso terapeutico.

Sono stati già offerti vari tentativi di risposta più or-ganica al problema, tra i quali una Consensus prodotta dalla American Endocrine Society con l’American Dia-betes Association (1) e un’altra da parte della Global Partnership for Effective Diabetes Management (2).

Queste proposte, tuttavia, hanno lasciato aperti an-cora molti interrogativi in quanto non hanno affronta-to realmente il problema a livello individuale, hanno cercato di “settorializzare” i pazienti e, soprattutto, non sono risultate facilmente adattabili alla nostra realtà lo-cale.

Per il suo background e per la sua missione, AMD ha ritenuto utile offrire una risposta a questo nuovo bisogno della diabetologia, sviluppando un documen-to che esaminasse due aspetti del problema: la perso-nalizzazione della terapia e i percorsi terapeutici atti a rendere questo approccio realmente fruibile (percorsi personalizzati).

Il documento elaborato si è sviluppato sulla base di quanto già pubblicato in letteratura da altri autori (1-3) nel tentativo di individuare strumenti che per-mettessero la caratterizzazione dei pazienti affetti da diabete di tipo 2 e, come background di riferimen-to, si è avvalso fondamentalmente delle nuove linee guida della Società Finlandese di Diabetologia (4). La scelta di queste ultime è stata motivata non solo dalla loro recentissima pubblicazione, ma anche dal fatto di esser innovative per l’approccio di tipizzazione dei

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Antonio Ceriello Il Giornale di AMD 2011;14:5-6

pazienti in sottocategorie di comune riscontro nella pratica clinica.

La novità del presente documento consiste nell’at-tribuire all’automonitoraggio glicemico il valore di strumento-guida per la scelta terapeutica da effettuare. I pazienti sono infatti “fenotipizzati” in base alla tipolo-gia ed alla prevalenza delle varie glicemie quotidiane (a digiuno, pre e post-prandiali), utilizzate come elemen-to determinante nell’indirizzare l’opzione di intervenelemen-to più appropriato.

Pur nella consapevolezza che l’algoritmo proposto non riuscira´a coprire tutte le possibili combinazioni che la pratica clinica ci mette quotidianamente di fronte nonché a soddisfare gli ancora presenti bisogni insoddi-sfatti nella gestione dei pazienti con diabete di tipo 2, tuttavia, ci auguriamo possa costituire un utile guida nelle scelte decisionali del medico.

BIBlIOGRAFIA

1. Smith RJ, Nathan DM, Arslanian SA, Groop L, Rizza RA, Rotter JI. Individualizing therapies in type 2 diabetes mel-litus based on patient characteristics: what we know and what we need to know. J Clin Endocrinol Metab. 2010; 95:1566-1574.

2. Del Prato S, LaSalle J, Matthaei S, Bailey CJ; Global Part-nership for Effective Diabetes Management. Tailoring treatment to the individual in type 2 diabetes practical guidance from the Global Partnership for Effective Diabe-tes Management. Int J Clin Pract 2010 ;64:295-304. 3. Pozzilli P, Leslie RD, Chan J, De Fronzo R, Monnier L, Raz

I, Del Prato S. The A1C and ABCD of glycaemia manage-ment in type 2 diabetes: a physician’s personalized ap-proach. Diabetes Metab Res Rev. 2010; 26: 239-244. 4. Diabetes treatment algorithm from the Diabetes

Cur-rent Care Guideline. Working group set up by the Finn-ish Medical Society Duodecim and the FinnFinn-ish Society of Internal Medicine. Available from: www.terveysportti.fi/ xmedia/ccs/varhainen_diabetes_en.html.

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