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Incontro SELL: un bilancio sulle digital libraries consortili dell’Europa meridionale

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Academic year: 2021

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Incontro SELL: un bilancio sulle digital

library consortili dell’Europa meridionale

Marta Plebani

CILEA, Segrate

Abstract

Il 5 maggio 2006 si è tenuto a Salonicco, Grecia, il sesto incontro annuale di SELL (Southern European Libraries Link). I consorzi partecipanti all’iniziativa appartengono a Portogallo, Spagna, Italia, Grecia, Turchia. L’obiettivo principale dell’iniziativa è condividere esperienze e iniziative dei consorzi per superare la condizione di “gruppi d’acquisto” e offrire alle biblioteche aderenti servizi a valore aggiunto. I temi principali affrontati durante l’incontro 2006 sono stati: prestito interbibliotecario e copyright, politica europea sulle digital library e questioni amministrative per la gestione di un consorzio.

The 6th annual SELL (Southern European Libraries Link) meeting took place on May the 5th 2006 in Thessaloniki, Greece. Countries belonging to SELL with their library consortia are: Portugal, Spain, Italy, Greece, Turkey. The overall aim of the meeting is to share similar experiences and efforts to develop consortia that go beyond the “buying club” status, offering additional services to their libraries. The main themes discussed during the 2006 meeting are: copyright and libraries, interlibrary loan, EU policy on digital libraries and administration issues.

Keywords: Electronic Publishing; Digital Library; Co-operation; Inter-Library Loan; EU policy.

Introduzione

Si è tenuto il 5 maggio 2006 a Salonicco (Grecia) il sesto incontro annuale di SELL – Southern European Libraries Link [1]. Il gruppo è stato fortemente voluto e poi creato da Claudine Dervou, responsabile del consorzio nazionale greco per l’acquisizione delle risorse elettroniche HEAL-LINK [2]. All'iniziativa hanno aderito il Portogallo (con il consorzio B-ON [3]), la Spagna (consorzio CBUC [4]), la Turchia (ANKOS [5]) e l'Italia (gruppo INFER, CASPUR-CIBER e CILEA, che si è unito al gruppo nel 2004), oltre naturalmente alla Grecia. Il gruppo è informale e ha come obiettivo principale quello di affiancare l’ICOLC [6] nell’affrontare i problemi che i consorzi incontrano nell’acquisizione delle risorse elettroniche. L’idea è nata dalla constatazione che la cooperazione fra biblioteche del Sud dell’Europa ha caratteristiche parzialmente diverse rispetto alle esperienze vissute nei Paesi del centro e del Nord Europa. Si è sentita quindi l’esigenza di una discussione più mirata ai

problemi concreti che i nostri consorzi sperimentano nello svolgere le loro attività.

Gli incontri dei rappresentanti di ciascun consorzio si tengono una volta all’anno, a rotazione in ciascuno dei cinque stati partecipanti. L’incontro dura solitamente una giornata, ma quest’anno si è deciso di estenderlo a un’altra mezza giornata. Il carattere delle sessioni è molto informale e il ristretto numero di partecipanti facilita la discussione.

A Salonicco erano presenti:

- Italia: Marta Plebani (CILEA), Paola Gargiulo (CASPUR), Antonio Fantoni (CIBER), Eduardo Lasser Alvarez (CIBER) - Grecia: Claudine Dervou, Anna Fragkou, Lia

Ollandezou, Popi Florou, Leonida Pispiriggas (HEAL-LINK)

- Turchia: Bulent Karasozen (ANKOS) - Portogallo: Jose Fernandes (B-ON) - Spagna: Lluis Anglada (CBUC)

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Countries report

La prima sessione del meeting è dedicata ai country report, in cui ciascun consorzio relaziona sulle attività che sono state portate avanti durante l’anno, illustra gli obiettivi raggiunti e introduce quelli che si intedono perseguire per il nuovo anno. Questa sessione è particolarmente interessante e mostra il valore dell’iniziativa SELL, poiché è sorprendente constatare come i consorzi si trovino ad affrontare quasi contemporaneamente gli stessi problemi e le stesse tematiche. Il confronto che nasce fra le diverse prospettive adottate è quindi estremamente utile per un’autocritica interna alla propria organizzazione. Gli input che vengono dati da ciascun consorzio servono inoltre alla costruzione di una politica transnazionale e collaborativa, da contrapporre alle lobby editoriali.

Le tendenze emerse quest’anno dai rapporti di ciascun Paese riguardano in particolare: 1. trattative/licenze a livello nazionale, 2. formazione/training,

3. licenze per gli ospedali,

4. la tendenza dei consorzi ad abbandonare il loro ruolo di buying club (semplici gruppi di acquisto), accrescendo la loro offerta di servizi e attività per le università consorziate.

Esamino qui brevemente i quattro punti evidenziati.

Le trattative a livello nazionale sono una nuova esperienza per l’Italia, che quest’anno sta svolgendo il primo esperimento di trattativa interconsortile per il rinnovo di un pacchetto di titoli del catalogo dell’editore Springer Verlag (in particolare, si tratta del pacchetto dei titoli ex-Kluwer Academic Publishers). Il finanzia-mento del progetto è decentrato e a carico delle singole istituzioni. La Spagna ha invece in essere alcuni contratti a livello nazionale che vengono finanziati centralmente. La Grecia ha un solo consorzio, che raggruppa tutte le università del paese e i fondi per il pagamento delle risorse elettroniche acquisite provengono in parte da un finanziamento centrale e in parte dai singoli atenei.

Si è evidenziato come le trattative nazionali, specialmente se totalmente finanziate dal governo centrale, rischiano di produrre risultati economicamente meno positivi rispetto alle trattative consortili, nelle quali l’aspetto economico è estremamente sentito, in quanto si toccano i budget molto limitati delle biblioteche partecipanti. Il rapporto costi/benefici risulta

quindi molto più evidente a chi conduce la trattativa. La trattativa nazionale ha inoltre una tempistica molto più lunga della singola trattativa consortile, per ovvie ragioni di diverse dimensioni. D’altra parte, il finanziamento centrale semplifica le pratiche amministrative per il pagamento delle risorse acquisite e riduce notevolmente il carico di lavoro sui consorzi, che possono quindi dedicarsi ad attività aggiuntive per le università partecipanti.

L’esperimento italiano si colloca in una posizione intermedia. L’iniziativa parte infatti dai singoli consorzi, di cui viene sfruttata l’esperienza e la conoscenza del territorio durante la conduzione della trattativa, ma il finanziamento rimane comunque interamente distribuito sulle singole università.

Tutti i consorzi di SELL percepiscono l’urgenza e la necessità di sviluppare attività di formazione per la loro utenza, sia per i bibliotecari sia per gli utenti finali delle risorse. Si ha la sensazione che il materiale elettronico non venga ancora utilizzato al pieno delle sue potenzialità, in particolare nell’ambito uma-nistico e in quello delle scienze sociali. Il consorzio portoghese ha svolto nell’anno 2005-2006 un’esperienza molto positiva di training diffuso presso le sedi delle biblioteche aderenti all’iniziativa.

La questione dell’inserimento degli ospedali all’interno dei contratti accademici con gli editori si fa urgente a livello internazionale. In questo campo il CILEA ha approfittato del momento propizio di qualche anno fa, riuscendo a inserire ospedali interessati alla documen-tazione elettronica nella maggior parte dei contratti, soprattutto in ambito bio-medico. Il problema principale riscontrato è quello di convincere gli editori a non basare le proprie quotazioni sul numero di posti letto degli ospedali, criterio facilmente opinabile, poiché la capacità ospitativa di un ospedale non coincide con l’intensità della ricerca che viene effettuata al suo interno. In tutti i suoi contratti, il CILEA è riuscito piuttosto a convincere l’editore a basare la propria quotazione sul numero di medici che svolgono ricerca dall’interno della struttura. Al momento, tuttavia, molti editori stanno cambiando politica rispetto agli enti ospedalieri.

Si ha l’impressione che il mondo editoriale scientifico veda negli ospedali la nuova risorsa per ampliare i propri ricavi, essendo ormai il mondo accademico quasi saturato e sempre più minacciato dai tagli dei finanziamenti. Vengono

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quindi proposte tariffe diverse per la sottoscrizione degli enti ospedalieri, che d’altra parte sono interessati soprattutto alle collezioni con prezzi di listino più elevati (collezioni biomediche). Tutti i consorzi dell’Europa meridionale, e la Turchia in particolare, si stanno impegnando su questo fronte, per evitare che gli ospedali siano sfruttati come facili fonti di reddito e per impedire che si diffonda la consuetudine di offrire tariffe diverse agli enti di ricerca di carattere biomedico. E’ fermo intento del mondo consortile di perseverare nel tentativo di includere gli enti ospedalieri all’interno dei contratti accademici, insieme agli enti di ricerca governativi.

E’ emersa infine l’esigenza di tutti i consorzi di andare al di là della semplice costruzione di gruppi di acquisto per le risorse elettroniche. Piuttosto, è preferibile integrare l’offerta commerciale con una serie di servizi a valore aggiunto, che possano contribuire alla coope-razione fra biblioteche, riducendo la dupli-cazione di attività simili in ogni singola struttura.

Gli ambiti in cui maggiormente si sente l’esigenza di un intervento consortile sono: il monitoraggio delle politiche commerciali ed editoriali di ciascun editore (cancellazioni e trasferimenti di titoli in particolare); formazione e divulgazione delle competenze sulle risorse elettroniche specifiche, i loro contenuti e le loro funzionalità; comunicazione più efficace con l’utente finale delle risorse (studenti, ricercatori e professori); scambio di informazioni a livello internazionale; studio giuridico sulle clausole contrattuali; indagini su nuovi modelli di licenza dei prodotti elettronici; conservazione dei dati in modo permanente; integrazione delle risorse elettroniche commerciali con quelle istituzionali (repository istituzionali, testate pubblicate in modalità Open Access).

I servizi a valore aggiunto si prospettano così come la vera ricchezza futura del mondo consortile.

Copyright

La seconda sessione dell’incontro è dedicata al problema del copyright. Le biblioteche infatti si trovano a dover svolgere il loro compito istituzionale di disseminare il sapere sotto la pressione di editori e autori del materiale pubblicato, che esigono riconoscimento economico del loro lavoro.

Lluis Anglada, del consorzio catalano CBUC, ha portato all’attenzione dei colleghi la

pressione che le biblioteche subiscono da parte degli editori, affinché il prestito sia a pagamento (da questi ricavi si otterrebbero così le royalty per gli autori).

In Italia, questa tendenza è stata arginata in modo soddisfacente da una campagna diffusa e forte contro il prestito a pagamento. Rimane per ora aperto solo il problema della fotocopiatura di materiale protetto da copyright. A questo proposito, è in corso Italia una trattativa fra le biblioteche accademiche e la SIAE per concordare la modalità e l’ammontare del pagamento delle quote dovute per la riproduzione di materiale protetto. Resta però una certa preoccupazione generale a livello europeo su questo tema, in quanto i vincoli legali non sono del tutto chiari. SELL si è proposto quindi di redigere uno statement con l’obiettivo di rendere pubblica la preoccupazione delle biblioteche della comunità scientifica rispetto a un abuso del diritto d’autore [7].

European Digital Library

E’ stato avviato dall’Unione Europea un progetto di digitalizzazione di collezioni pregiate dislocate nelle diverse biblioteche dei Paesi membri, con l’obiettivo di riunirle in un unico portale e renderle visibili e accessibili in formato digitale a tutti gli utenti: la European Digital Library [8].

Si è deciso nella terza sessione dell’incontro SELL di prendere in considerazione questa iniziativa. Al momento non è stato ancora deciso se i consorzi di biblioteche accademiche debbano sentirsi coinvolti da questo progetto o se invece debba essere una preoccupazione riservata alle biblioteche nazionali. Al momento, comunque, il progetto è ancora in una fase preparatoria e ha poco di concreto. Si è notato tuttavia come i progetti europei siano in realtà una modalità utilizzata dall’EU per introdurre standard, pro-cedure, strumenti per il controllo della qualità.

Alla luce di queste osservazioni, SELL ritiene che le biblioteche nazionali non dovrebbero essere le sole coinvolte in questo progetto, perché molte biblioteche accademiche possiedono collezioni di altrettanta qualità e importanza. SELL si propone quindi di redigere un secondo statement a questo proposito, per far presente alla Commissione Europea che le biblioteche universitarie dovrebbero essere coinvolte nelle discussioni riguardanti la digitalizzazione dell’eredità bibliografica europea, in quanto la loro esperienza (sia in fatto di cooperazione sia in fatto di

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digitaliz-zazione) e le loro collezioni possono rappre-sentare contributi importanti alla riuscita del progetto.

In effetti, in Italia i primi progetti di digitalizzazione partono proprio dal mondo accademico, contrariamente a quanto accade per esempio in Gran Bretagna, dove la British Library ha investito tantissime risorse per porsi come leader di questa iniziativa e guadagnare visibilità a livello internazionale [9].

EU Study on Electronic Publishing

Ampio spazio è stato dedicato durante l’incontro alla discussione sullo Study on the economic and technical evolution of the scientific publication markets in Europe[10] - redatto dal Direttorato Generale per la Ricerca della Commissione Europea. Il documento è frutto di uno studio molto approfondito sulla situazione attuale del mercato editoriale scientifico europeo. L’analisi del documento richiederebbe un articolo a parte ma, in questa sede, posso sottolineare come i risultati dello studio non siano molto lontani dalla percezione che i consorzi europei hanno del mercato che si trovano ad affrontare. Lo studio evidenzia infatti il rischio di monopolio insito nelle proposte che gli editori offrono al mondo acca-demico; la tendenza all’incremento senza controllo dei prezzi, ben al di là del tasso di inflazione; i modelli economici vessatori nei con-fronti delle biblioteche; in particolare, il rischio che il continuo successo del big deal [11] possa compromettere la diversificazione del mercato.

In appendice al documento, vengono svilup-pate alcune raccomandazioni che l’Unione Europea rivolge al mercato scientifico.

Alla pubblicazione dello studio è stata aperta dall’EU una consultazione pubblica affinché gli interessati alla questione possano inviare i propri commenti. Anche SELL [12] ha deciso di partecipare alla consultazione, con due obiettivi principali. Prima di tutto, alcune raccoman-dazioni dello studio sono sembrate troppo blande. Si è voluta infatti rafforzare l’opposi-zione ai modelli contrattuali ed economici rigidi, che impediscono ai consorzi la scelta fra le varie offerte editoriali. In particolare, si è sottolineato come il problema dell’applicazione dell’aliquota più alta dell’IVA (in Italia è il 20%) sulle risorse elettroniche, anche se con contenuti culturali e scientifici, sia un grosso ostacolo alla diffusione dell’editoria elettronica. D’altra parte, la consultazione è sembrata un’occasione preziosa per dare visibilità ai consorzi appartenenti a

SELL. In appendice a questo articolo viene riportato il documento originale di commento, che SELL ha inviato alla consultazione pubblica.

Inter-Library Loan

Un altro argomento trattato è stato il prestito interbibliotecario di documenti elet-tronici. La questione è stata sollevata dall’Italia, in vista del quarto convegno NILDE, che si sarebbe tenuto il 18 e 19 maggio a Napoli (e di cui riferisco in un altro articolo su questo numero del bollettino).

La questione tocca da vicino molti degli aspetti che riguardano la protezione del diritto d’autore della produzione scientifica internazionale. Molti editori non permettono infatti alle biblioteche di effettuare il prestito interbibliotecario attraverso la trasmissione elettronica dei documenti. Vengono in realtà accettati software come il diffuso ARIEL, a patto però che il documento inviato non sia in formato pdf, ma venga prima trasformato in immagine.

La discussione si è aperta in generale sui costi e l’efficienza del document delivery. Non è emersa tuttavia una precisa esigenza generalizzata per il prestito interbibliotecario elettronico. Questo perché le licenze consortili sono quasi sempre basate sul modello big deal e ciascuna università possiede tutto il materiale a cui hanno accesso anche le altre strutture. Inoltre, la richiesta di articoli digitali non è così alta.

In Italia la situazione è parzialmente diversa, perché i consorzi sono tre e non sempre le acquisizioni si sovrappongono. Per questa ragione l’esigenza di avere possibilità di scambio è particolarmente sentita.

E’ mia opinione che una gestione intelligente di un efficiente sistema di prestito interbi-bliotecario potrebbe diventare uno strumento per contrastare il monopolio degli editori e consentire la diversificazione delle acquisizioni di ogni singola università, ampliando così l’offerta di pubblicazioni complessiva del Paese. Piccoli esperimenti in questo senso sono già avvenuti e ci sono stati atenei che – per opporsi a clausole vessatorie da parte di particolari editori - hanno deciso di interrompere la sottoscrizione a riviste elettroniche molto importanti, sfruttando – quando assolutamente necessario – il prestito interbibliotecario per ottenere i documenti. Ovviamente questa è una delle paure che impedisce agli editori di rendere

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meno restrittive la clausole contrattuali sul prestito interbibliotecario. D’altra parte si può senz’altro argomentare che la ricezione di un singolo articolo, avulso dal contesto della piattaforma dell’editore e inviato sicuramente con un certo ritardo, non ha niente a che vedere con la possibilità di consultare e utilizzare il catalogo on line di un editore e tutti i servizi (fra cui le funzioni di ricerca) a esso collegati.

In conclusione, a prescindere dalla reale richiesta degli utenti di articoli digitali in prestito interbibliotecario, la questione interessa tutti i consorzi per i problemi legali e tecnici insiti nel trasferimento elettronico di documenti.

Amministrazione

I consorzi hanno sempre problemi di gestione della propria amministrazione interna e gli incontri come il SELL offrono opportunità per discuterne. In particolare, quest’anno è stato affrontato il tema dei bandi di gara, a cui sono vincolati gli enti pubblici in determinate circostanze.

Alcune interpretazioni della legislazione pretenderebbero infatti che venisse fatto un bando di gara per la scelta dell’editore con cui sottoscrivere un contratto: richiesta ovviamente improponibile in quanto ogni editore offre un prodotto unico.

Tutti i consorzi sentono inoltre l’esigenza di un sistema di automazione dei propri processi amministrativi e gestionali. Per questo è però necessaria un’approfondita valutazione dei propri flussi di lavoro per essere in grado di scegliere l’offerta adatta alle proprie esigenze.

La rapidità con cui i consorzi sono cresciuti negli ultimi anni ha lasciato poco spazio alla riflessione sulla propria modalità organizzativa.

Conference Reports

Durante la sessione conclusiva dell’incontro SELL, i partecipanti si sono reciprocamente aggiornati sui principali convegni che si sono tenuti in quest’ultimo anno nell’ambito dell’editoria elettronica.

Si è parlato innanzitutto del convegno ICOLC primaverile di Philadelphia. Fra le varie problematiche emerse, si è prestata particolare attenzione all’iniziativa Portico [13]. Il progetto si pone come obiettivo quello di coinvolgere biblioteche ed editori per la creazione di un archivio di pubblicazioni digitali che garantiscano i sottoscrittori per gli anni futuri.

Il problema della preservazione dei dati (del materiale a cui si è sottoscritto e che le

biblioteche vogliono avere la garanzia di possedere) è molto sentito dai consorzi: l’inaffidabilità degli editori è dimostrata dai continui cambiamenti che intervengono sulla consistenza dei loro cataloghi.

E’ stato inoltre annunciato il convegno ICOLC europeo, che quest’anno si terrà a Roma, dall’11 al 14 ottobre [14].

Infine, Lluis Anglada ha illustrato lo studio che ha avuto occasione di presentare alla conferenza di UK Serials Group [15]: un inedito confronto fra i consorzi del Sud Europa e quelli del Centro-Nord, dal punto di vista delle loro politiche di acquisizione [16].

Conclusione

La partecipazione del CILEA all’incontro SELL, giunta al suo terzo anniversario quest’anno, offre al gruppo Digital Library l’opportunità di riflettere sulle proprie modalità operative e di confrontarsi con altre realtà simili, per raccogliere stimoli, suggerimenti, consigli ed esperienze così da migliorare costantemente il servizio offerto ai sempre più numerosi utenti.

Appendice

COMMENTS OF THE SELL MEMBERS ON “STUDY ON THE ECONOMIC AND TECHNICAL EVALUATION OF THE SCIENTIFIC PUBLICATION MARKETS IN EUROPE”

During the 6th Meeting of SELL (Southern European Libraries Link) the members discussed the “Study on the economic and technical evaluation of the scientific publication markets in Europe”. After an extensive discussion the members concluded on the following remarks:

Recommendation A1: Guarantee Public

Access to Publicly-Funded Research Results Shortly After Publication

Comments:

All members agree that publicly-funded research should be open access. Concerning copyright we agreed on a modified version of the Berkeley statement as follows

“Publishers should seek only first publication copyright with request for other rights such as foreign distribution and reprinting made when and as necessary in order to protect the publisher from the risk that publication will be submitted to another journal.

Reprints should be immediately available on institutional repositories for EU funded

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research. Open access maximizes dissemination”.

Recommendation A4: Guarantee

Perennial Access to Scholarly Journal Digital Archives

Comments:

This statement needs further clarification if the archives will be dark or an ongoing archive that is accessible. There is concern that if a consortium for financial or other reasons cannot continue renewing a license agreement with a given publisher then the consortium runs the risk to have to pay a high access fee, to already bought content, to the publisher. There should be a European Control point where we can access what we have already paid for. National Libraries should not only be dark archives but also give access to right holders. It should be a public concern that information from scientific journals is permanently accessible without any additional cost to institutions that already paid for this information.

Recommendation B1: Promote

Pro-Competitive Pricing Strategies

Comments:

Given the commitment of libraries and library consortia to expanding access to information for their users, to charge according to usage is contradictory to this principle.

Pricing models are not to be indicated here because per se the market is changing over time but it should be stressed that scholarly information online must be subjected to the rules of the market and therefore the competition. This can be achieved with transparency of pricing and usage.

Recommendation B2: Scrutinize Future

Significant Mergers

Comments:

We fully agree with this statement. Journals’ concentration is a major concern.

Recommendation C1: Setting-up an

Advisory Committee.

Comments:

We believe given the role that consortia play, that consortia from the different EU regions, Nordic, Central, South (SELL) should be represented on the advisory committee

Recommendation B3: Promote the

Development of Electronic Publications

Comments:

VAT for scholarly publishing for education and research reasons should be abolished or significantly lowered to be the same as print.

Tax refund is not a good idea, it is going to be difficult to implement in many EU countries. In addition many consortia have problems to find the budget for the additional 20% VAT that is required for electronic publications even if the amount will be refunded later.

Bibliografia

[1] URL: http://www.heal-link.gr/journals/SELL/ [2] URL: http://www.heal-link.gr/ [3] URL: http://www.b-on.pt/ [4] URL: http://www.cbuc.es/ [5] URL: http://www.ankos.gen.tr/

[6] International Coalition of Library Consortia, URL: http://www.library.yale.

edu/consortia/ gruppo informale

internazio-nale di consorzi che ha l’obiettivo di facilitare la discussione e il confronto su tematiche comuni, attraverso due incontri annuali (uno negli Stati Uniti e uno in Eu-ropa).

[7] Questo statement (e in generale ogni altro statement menzionato nell’articolo) sarà prossimamente disponibile sul sito di SELL. [8] URL: http://www.theeuropeanlibrary.org [9] URL: http://www.bl.uk/onlinegallery/home page.html [10] URL: http://ec.europa.eu/research/science-society/pdf/scientific-publication-study_en. pdf

[11] Per big deal si intende in questo campo un contratto che garantisca all’ente interes-sato l’accesso a tutto il contenuto digitale messo a disposizione dall’editore, senza nessuna operazione di “collection development”.

[12] Una risposta alla consultazione pubblica sul documento dell’EU è stato inviata anche dal CILEA..

[13] URL: http://www.portico.org/

[14] URL: http://icolc06.briccaevents.it/

[15] URL: http://www.uksg.org/

[16] I riferimenti di questo studio non sono ancora stati resi disponibili.

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