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Studio del convertitore Buck Boost non invertente a ponte di interruttori

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Academic year: 2021

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(1)

ALMA MATER STUDIORUM · UNIVERSIT `A DI BOLOGNA

CAMPUS DI CESENA

SCUOLA DI INGEGNERIA E ARCHITETTURA

Corso di Laurea in Ingegneria dei sistemi elettronici per lo sviluppo sostenibile

STUDIO DEL CONVERTITORE

BUCK BOOST NON INVERTENTE

A PONTE DI INTERRUTTORI

Elaborato in ELETTRONICA INDUSTRIALE

Relatore:

RUDI PAOLO

PAGANELLI

Presentata da:

ALAN

MENGOZZI

Sessione II

Anno Accademico 2014/2015

(2)
(3)

CONVERTITORE

SWITCHING

INTERLEAVING

RENDIMENTO

REGOLAZIONE

(4)
(5)

Indice

Introduzione v

1 Buck Boost non invertente a ponte di interruttori 1

1.1 Introduzione . . . 1 1.2 Modalit`a Buck . . . 2 1.2.1 Intervallo di tempo Ton . . . 2 1.2.2 Intervallo di tempo Tof f . . . 4 1.2.3 Equazioni costitutive . . . 4 1.3 Modalit`a Boost . . . 5 1.3.1 Intervallo di tempo Ton . . . 5 1.3.2 Intervallo di tempo Tof f . . . 7 1.3.3 Equazioni costitutive . . . 7 1.4 Modalit`a Buck-Boost . . . 7 1.4.1 Intervallo di tempo Ton . . . 8 1.4.2 Intervallo di tempo Tof f . . . 8 1.4.3 Equazioni costitutive . . . 8 1.5 Considerazioni . . . 10

2 Soluzione del problema della transizione 15 2.1 Introduzione . . . 15

2.2 Modalit`a Buck/Boost . . . 15

2.3 Scegliere come combinare le modalit`a . . . 16

2.3.1 Vin > Vu0 . . . 18

2.3.2 Vin < Vu0 . . . 20

(6)

2.4 Consumo di potenza . . . 22

2.5 Simulazioni . . . 22

3 Studio della modalit`a Buck/Boost 35 3.1 Introduzione . . . 35

3.2 Analisi del duty cycle . . . 35

3.2.1 Vin > Vu0 . . . 36

3.2.2 Vin < Vu0 . . . 37

3.2.3 Considerazioni . . . 37

3.3 Analisi del ripple di corrente a Vin costante . . . 39

3.3.1 Modalit`a Buck . . . 39

3.3.2 Modalit`a Buck/Boost . . . 39

3.3.3 Modalit`a Boost . . . 41

3.3.4 Considerazioni . . . 42

3.4 Analisi del ripple di corrente a Vu0 costante . . . 44

3.4.1 Modalit`a Buck . . . 44

3.4.2 Modalit`a Boost/Boost . . . 44

3.4.3 Modalit`a Boost . . . 45

3.4.4 Considerazioni . . . 45

4 Dimensionamento dei componenti 47 4.1 Introduzione . . . 47

4.2 Dimensionamento componenti reattivi . . . 47

4.2.1 Dimensionamento di L . . . 48

4.2.2 Dimensionamento di Cu . . . 49

4.2.3 Dimensionamento di Cin . . . 50

4.3 Dimensionamento degli interruttori . . . 51

4.3.1 Analisi della potenza dissipata . . . 53

(7)

Elenco delle figure

1.1 Schema elettrico del convertitore Buck-Boost non invertente a

ponte di interruttori. . . 2

1.2 Circuiti equivalenti nella modalit`a Buck. . . 3

1.3 Forme d’ onda modalit`a Buck. . . 3

1.4 Circuiti equivalenti nella modalit`a Boost. . . 6

1.5 Forme d’ onda modalit`a Boost. . . 6

1.6 Circuiti equivalenti nella modalit`a Buck-Boost. . . 9

1.7 Forme d’ onda modalit`a Buck-Boost. . . 9

1.8 Caratteristiche ideali nelle tre modalit`a Buck, Boost e Buck-Boost. . . 10

1.9 Caratteristica ideale del convertitore in modalit`a Buck e Boost. 11 1.10 Caratteristica reale del convertitore in modalit`a Buck e Boost. 13 1.11 Caratteristica reale del convertitore che opera in modalit`a Buck, Boost e Buck-Boost per Vin ' Vu0. . . 13

2.1 Forme d’ onda modalit`a Buck/Boost con Vin= Vu0. . . 17

2.2 Forme d’ onda modalit`a Buck/Boost con Vin> Vu0. . . 19

2.3 Forme d’ onda modalit`a Buck/Boost con Vin< Vu0. . . 21

3.1 Caratteristiche del convertitore che opera in modalit`a Buck, Boost e Buck/Boost per Vin ' Vu0. . . 38

3.2 Andamento del ripple di corrente in funzione di Vu0/Vin a Vin costante. . . 42

(8)

3.3 Andamento del ripple di corrente in funzione di Vu0/Vin con

il convertitore che opera a f /2 in modalit`a Buck/Boost a Vin

costant. . . 43 3.4 Andamento del ripple di corrente in funzione di Vu0/Vin a Vu0

costante. . . 46 3.5 Andamento del ripple di corrente in funzione di Vu0/Vin con

il convertitore che opera a f /2 in modalit`a Buck/Boost a Vu0

(9)

Introduzione

Lo scopo di questa tesi `e studiare il convertitore Buck Boost non inver-tente a ponte di interruttori.

Questo convertitore `e in grado di operare sia in discesa che in salita e di fornire in uscita una tensione ben regolata e non invertita. Questa caratte-ristica lo rende la scelta pi`u conveniente nel caso in cui si abbia la necessit`a di realizzare un convertitore in grado di operare con tensioni in ingresso che possono assumere valori sia superiori che inferiori della tensione desiderata in uscita.

Il convertitore `e costituito da due LEG collegati dal componente magnetico che si occupa del trasferimento di energia: i LEG possono essere pilotati in modo indipendente ed in particolare possono essere fatti commutare anche solo uno alla volta, se il rapporto Vu0/Vinlo consente (operazioni solo in salita

o solo in discesa). Esiste quindi il problema di gestire la transizione e/o la regolazione di tensioni molto vicine alla zona di transizione (Vin ' Vu0).

Il documento `e organizzato come segue: nel primo capitolo viene studiato il funzionamento del convertitore nelle varie modalit`a; nel secondo capito-lo viene proposta una soluzione al problema che si riscontra nel passaggio da una modalit`a all’ altra mediante l’ introduzione di una nuova modalit`a denominata Buck/Boost; nel capitolo tre viene analizzato il duty cycle e il ripple di corrente per diversi valori del rapporto tra la tensione di uscita e quella in ingresso; nel capitolo quattro vengono fornite delle equazioni per il dimensionamento dei componenti del circuito ed una attenta analisi delle potenza dissipata sui vari componenti. Infine verranno tratte le conclusioni.

(10)
(11)

Capitolo 1

Buck Boost non invertente a

ponte di interruttori

1.1

Introduzione

In questo primo capitolo introdurremo il convertitore Buck Boost non invertende a ponte di interruttori, mostrandone il circuito e spiegandone il funzionamento.

La propriet`a fondamentale di questo convertitore `e quella di poter operare sia in salita che in discesa; esso `e in grado di fornire in uscita la desiderata tensione ben regolata e non invertita, sia per valori di tensione in ingresso Vin

maggiori che minori della tensione media in uscita Vu0. Il circuito consiste

semplicemente nella cascata di un convertitore Buck e un convertitore Boost come rappresentato in fig. 1.1 nella pagina seguente. Il convertitore `e in grado di operare in diverse modalit`a di funzionamento: per tensioni in uscita minori della tensione in ingresso pu`o operare in modalit`a Buck (in discesa), per tensioni in uscita maggiori di quella in ingresso in modalit`a Boost (in salita), oppure pu`o lavorare in una modalit`a Buck-Boost (discesa-salita) dove `e in grado di fornire la tensione di uscita desiderata per tensione in ingresso sia minori che maggiori della tensione in uscita. Di seguit`o verr`a analizzato il funzionamento del convertitore nelle tre diverse modalit`a.

(12)

Figura 1.1: Schema elettrico del convertitore Buck-Boost non invertente a ponte di interruttori.

1.2

Modalit`

a Buck

In questa modalit`a di funzionamento l’interruttore M3 `e sempre aperto, M4 `e sempre chiuso. L’interruttore principale `e M1 (MOS) e M2 `e quello asservito (Diodo o MOS sincrono). Per semplificare lo studio del funziona-mento del convertitore verranno fatte le seguenti ipotesi: interruttori ideali, tensione in uscita costante vu(t) ' Vu0 e corrente che scorre sull’ induttanza

che non si annulla mai. Inoltre `e conveniente studiare il circuito nei due diversi intervalli di tempo Ton e Tof f.

1.2.1

Intervallo di tempo T

on

Durante questa fase l’ interruttore M1 `e chiuso, mentre l’ interruttore M3 `e aperto. Dal circuito equivalente rappresentato in fig. 1.2a nella pagina successiva si pu`o notare che l’ ingresso sta fornendo energia all’ induttanza, al condensatore e al carico. La tensione ai capi dell’ induttore vale:

vL(t) =

diL

dt = Vin− Vu0

Essendo Vin maggiore di Vu0, vL(t) `e costante e positiva, ci`o significa che la

corrente ha un andamento linearmente crescente ed `e pari alla corrente in ingresso iL(t) = iin(t).

(13)

1.2. Modalit`a Buck 3

(a) Ton (b) Tof f

Figura 1.2: Circuiti equivalenti nella modalit`a Buck.

t M 1 t M 2 t iL(t) t vL(t) T TonTof f Vin− Vu0 −Vu0

(14)

1.2.2

Intervallo di tempo T

of f

In questo periodo di funzionamento il circuito assume la topologia illustra-ta in fig, 1.2b nella pagina precedente. L’ interruttore M1 `e aperto, mentre M2 `e chiuso. In questo caso l’ induttore e il condensatore, rilasciando l’ ener-gia accumulata nell’ intervallo Ton, forniscono energia al carico. La tensione

ai capi del componente magnetico in questo caso vale: vL(t) = −Vu0. Visto

che abbiamo supposto la tensione in uscita costante, la corrente che scorre attraverso l’ induttanza `e linearmente decrescente (con pendenza elevata nel caso per noi pi`u interessante di tensione di ingresso solo leggermente pi`u alta di quella di uscita). La corrente in ingresso invece `e nulla.

Dato che si ipotizza di operare su un carico resistivo sarebbe possibile uti-lizzare un semplice diodo asservito al posto di M2. In realt`a M2 non `e altro che un interruttore sincrono che si deve accendere in corrispondenza delle accensioni del proprio diodo in antiparallelo, conducendo una corrente di ca-nale negativa ed eliminando le pi`u elevate perdite di conduzione del diodo (a meno del blanking-time).

1.2.3

Equazioni costitutive

`

E possibile ricavare la relazione tra la tensione in ingresso Vine la tensione

in uscita Vu0 uguagliando a zero l’ integrale in un periodo T della tensione

vL(t): (Vin− Vu0)Ton− Vu0Tof f = 0 Vu0(Ton+ Tof f) | {z } =T = VinTon Vu0= Vin Ton T Vu0 = VinD (1.1)

Uguagliando la potenza in ingresso e in uscita si ricava:

(15)

1.3. Modalit`a Boost 5 Iu0= Vin Vu0 |{z} =D1 Iin0 Iu0 = Iin0 1 D

Dall’ espressione (1.1) si intuisce che la relazione tra Vu0/Vin e il duty

cycle `e di tipo lineare, come si pu`o osservare in fig. 1.8 a pagina 10.

1.3

Modalit`

a Boost

Quando il convertitore opera in salita gli l’ interruttore M1 `e sempre chiuso, M2 `e sempre aperto. L’interruttore principale `e M3 (MOS) e M4 `e quello asservito (Diodo o MOS sincrono). Anche in questo caso si fanno le ipotesi che sono state fatte nello studio del convertitore operante in discesa e si studia il circuito nei due intervalli di tempo Ton e Tof f.

1.3.1

Intervallo di tempo T

on

Per il circuito elettrico equivalente si faccia riferimento alla fig. 1.4a nella pagina seguente. L’ interruttore M3 `e chiuso, mentre M4 `e aperto. Come si pu`o notare dallo schema l’ induttanza `e direttamente connessa all’ ingresso quindi accumula energia, e ha tensione e corrente pari a quelle in ingresso. Essendo Vin costante e positiva iL(t) ha un andamento linearmente crescente

(con pendenza elevata nel caso per noi pi`u interessante di tensione di ingresso solo leggermente inferiore a quella di uscita). La corrente in uscita `e data dalla scarica del condensatore quindi ha un andamento esponenziale decre-scente, ma essendo la costante di tempo RC molto maggiore di Ton `e lecito

approssimare l’ esponenziale con una retta. L’ energia che il condensatore fornisce al carico `e stata accumulata durante la precedente fase Tof f.

(16)

(a) Ton (b) Tof f

Figura 1.4: Circuiti equivalenti nella modalit`a Boost.

t M 3 t M 4 t iL(t) t vL(t) T TonTof f Vin Vin− Vu0

(17)

1.4. Modalit`a Buck-Boost 7

1.3.2

Intervallo di tempo T

of f

In questa fase l’ interruttore M3 `e aperto mentre M4 `e chiuso. La ten-sione ai capi dell’ induttanza vale: vL(t) = Vin− Vu0 essendo Vin minore di

Vu0, vL(t) risulta negativa e la corrente decresce linearmente. Questo

signifi-ca che l’ induttanza sta restituendo l’ energia che aveva accumulato durante il periodo Ton quindi assieme alla sorgente fornisce energia al condensatore,

caricandolo, e al carico. Il circuito equivalente `e rappresentato in fig. 1.4b nella pagina precedente.

Dato che si ipotizza di operare su un carico resistivo sarebbe possibile uti-lizzare un semplice diodo asservito al posto di M4. In realt`a M4 non `e altro che un interruttore sincrono che si deve accendere in corrispondenza delle accensioni del proprio diodo in antiparallelo, conducendo una corrente di drain negativa ed eliminando le pi`u elevate perdite di conduzione del diodo (soprattutto nella fase Buck).

1.3.3

Equazioni costitutive

Anche in questo caso le relazioni tra ingresso e uscita di tensione e corrente si pu`o ricavare come `e gi`a stato fatto per il funzionamento in modalit`a Buck. In questo caso risulta:

Vu0=

Vin

1 − D (1.2)

Iu0= Iin0(1 − D)

In questo caso l’ andamento di Vu0

Vin/D in funzione del duty cycle `e non lineare

come si osserva in fig. 1.8 a pagina 10.

1.4

Modalit`

a Buck-Boost

In questa modalit`a di funzionamento il convertitore opera come un classi-co Buck-Boost, classi-con la differenza che la tensione in uscita non risulta invertita rispetto a quella in ingresso. La differenza fondamentale tra questa modalit`a e le due appena viste `e che in questo caso a commutare sono tutti e quattro

(18)

gli interruttori. Facciamo le stesse ipotesi utilizzate per lo studio delle altre due modalit`a e procediamo con l’ analisi nei due periodi di funzionamento.

1.4.1

Intervallo di tempo T

on

Durante questo periodo gli interruttori M1 e M3 sono chiusi, mentre M2 e M4 sono aperti. L’ induttanza assorbe energia dalla sorgente e ha tensione e corrente rispettivamente uguali a Vin. Essendo la tensione in ingresso costante

la corrente cresce linearmente nel tempo con la rampa molto pendente, tipica del convertitore Boost e l’induttore sta velocemente immagazzinando energia. L’ uscita `e invece scollegata dalla sorgente e viene alimentata dall’energia presente nel condensatore che deve essersi caricato nell’ intervallo di tempo precedente. Il circuito equivalente `e quelo rappresentato in fig. 1.6a nella pagina successiva.

1.4.2

Intervallo di tempo T

of f

In questa fase invece sono gli interruttori M2 e M4 ad essere chiusi, mentre M1 e M3 sono aperti. L’ ingresso `e scollegato quindi la corrente `e nulla iin =

0, mentre l’ uscita `e direttamente connessa all’ induttanza che rilascia molto velocemente l’ energia precedentemente accumulata, caricando la capacit`a e fornendo energia al carico. Il circuito in questa fase assume la topologia illustrata in fig. 1.6b a fronte.

1.4.3

Equazioni costitutive

Anche in questo caso la relazione pu`o essere ricavata uguagliando a zero l’ integrale su un periodo della tensione ai capi dell’ induttanza:

VinTon− Vu0Tof f = 0 Vu0 = Ton Tof f Vin Vu0 = Vin D (1 − D)

(19)

1.4. Modalit`a Buck-Boost 9

(a) Ton (b) Tof f

Figura 1.6: Circuiti equivalenti nella modalit`a Buck-Boost.

t M 1, M 3 t M 2, M 4 t iL(t) t vL(t) T TonTof f Vin −Vu0

(20)

0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 0 0.5 1 1.5 2 D Vout Vin Buck Boost Buck-Boost

Figura 1.8: Caratteristiche ideali nelle tre modalit`a Buck, Boost e Buck-Boost.

Mentre la corrente vale:

VinIin0 = Vu0Iu0 Iu0= Iin0 Vin Vu0 Iu0 = Iin0 (1 − D) D Anche in questo caso la caratteristica Vu0

Vin/D `e non lineare ed `e rappresentata

in fig. 1.8.

Dato che si ipotizza di operare su un carico resistivo sarebbe stato possibile utilizzare dei semplici diodi asserviti al posto di M2 e M4. Si osservi inoltre che lo swing di tensione sull’induttore `e massimo quando si commutano in sincrono M1 ed M3, rendendo quindi molto dissipative le commutazioni e ripide le rampe di corrente (maggiore ripple).

1.5

Considerazioni

Dallo studio appena effettuato `e facile intuire che, nel caso in cui si debba operare in discesa, se la tensione in uscita deve essere nulla il duty cycle del

(21)

1.5. Considerazioni 11 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 0 0.5 1 1.5 2 D Vu 0 Vin Buck Boost Vu0 Vin

Figura 1.9: Caratteristica ideale del convertitore in modalit`a Buck e Boost.

segnale di controllo deve valere zero, mentre se la tensione deve valere esat-tamente Vin (il massimo valore possibile) il duty cycle deve essere uno. Nella

pratica queste due condizioni sono estreme e non devono verificarsi a causa della non idealit`a degli interruttori che introduce un transitorio durante le commutazioni. Il valore minimo (m) e massimo (1 − m) che pu`o assumere il duty cycle dipende dal tempo di commutazione dei dispositivi di potenza. Questo problema chiaramente si verifica anche lavorando in salita: quindi anche in questo caso il duty cycle non pu`o scendere sotto un certo valore e non pu`o superarne un altro.

Considerando solamente le modalit`a Buck e Boost la curva caratteristica del convertitore nel piano Vu0/Vin (asse delle ordinate) in funzione di D (asse

delle ascisse) `e una combinazione della caratteristica di un Buck e di un Boo-st, quindi ha un andamento lineare finch´e la tensione di uscita `e minore della tensione in ingresso e non lineare per tensioni d’ uscita maggiori di quella in ingresso. Con una caratteristica del genere il convertitore sarebbe in grado di fornire una tensione in uscita uguale a quella in ingresso sia nella moda-lit`a Buck che in quella Boost, come si pu`o osservare in fig. 1.9. Se per`o si tiene conto della non idealit`a degli interruttori la caratteristica presenta una

(22)

“discontinuit`a” nel punto in cui avviene la transizione tra il funzionamento in discesa e in salita: in questo caso il convertitore `e ingrado di fornire una tensione d’ uscita Vu0= Vin solo se opera in modalit`a Buck-Boost, in

moda-lit`a Buck `e in grado di fornire una tensione solo inferiore a quella in ingresso, mentre in modalit`a Boost una Vu0 solo superiore a Vin. Questa

disconti-nuit`a nella pratica si traduce in un salto nella caratteristica di controllo della tensione in uscita. La caratteristica reale del convertitore che opera solo in modalit`a Buck e Boost `e rappresentata in fig. 1.10 nella pagina successiva. Una soluzione a questo problema consiste nell’ inserire una modalit`a di fun-zionamento Buck-Boost intermedia alle modalit`a Buck e Boost cos`ı da non perdere mai il perfetto controllo della tensione in uscita. Cos`ı facendo la caratteristica Vu0/Vin in funzione di D diventa quella mostrata in fig. 1.11 a

fronte. Introdurre questa nuova modalit`a per`o causa una diminuizione dell’ efficienza perch´e in questa fase abbiamo ben quattro interruttori che com-mutano e non solo due (come invece accade nelle altre due modalit`a): questo causa un aumento della potenza dissipata e quindi a un calo dell’ efficienza.

(23)

1.5. Considerazioni 13 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 0 0.5 1 1.5 2 m (1 − m) D Vu 0 Vin Buck Boost Vu0 Vin

Figura 1.10: Caratteristica reale del convertitore in modalit`a Buck e Boost.

0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 0 0.5 1 1.5 2 m (1 − m) D Vu 0 Vin Buck Boost Buck-Boost Vu0 Vin

Figura 1.11: Caratteristica reale del convertitore che opera in modalit`a Buck, Boost e Buck-Boost per Vin ' Vu0.

(24)
(25)

Capitolo 2

Soluzione del problema della

transizione

2.1

Introduzione

Nel capitolo precedente `e stato spiegato il funzionamento del convertitore ed `e stato introdotto il problema che si riscontra nel caso in cui la tensione da regolare in uscita assuma un valore simile a quello in ingresso. In questo capitolo si analizzer`a una possibile soluzione teorica a questo problema.

2.2

Modalit`

a Buck/Boost

La soluzione proposta parte dal presupposto di non far mai operare il convertitore nella modalit`a Buck-Boost, al fine di limitare il consumo di po-tenza derivante dalle commutazioni e garantire un’ alta efficienza.

Purtroppo per`o, nella modalit`a di funzionamento Buck ed in quella Boost la caratteristica di controllo, ammesso anche di essere riusciti ad eliminare la discontinuit`a, `e profondamente diversa e questo provoca una non idealit`a nella gestione del duty-cycle che generalmente porta a fenomeni di ripple in corrispondenza della transizione da una modalit`a all’altra. Questo fenomeno pu`o essere ridotto rendendo meno brusca la transizione fra le due modalit`a di

(26)

controllo. Finch´e la tensione in ingresso `e molto maggiore di quella in uscita il convertitore deve lavorare in modalit`a Buck, mentre per tensioni in ingres-so molto minori di quella in uscita deve lavorare in modalit`a Boost. Quando le due tensioni Vin e Vu0 assumono valori simili (sono dunque all’interno di

un certo intervallo), il convertitore deve alternare le due modalit`a di funzio-namento Buck e Boost, cio`e entrare in una nuova modalit`a che chiameremo Buck/Boost; cos`ı facendo il passaggio da una modalit`a all’ altra avviene in maniera pi`u graduale e fa si che il ripple si distribuisca su una successione di transizioni consecutive. Tuttavia alternare in questa maniera la due modalt`a porta il convertitore a lavorare in salita anche quando la tensione in ingresso `e maggiore di quella in uscita e viceversa, con evidente aumento del ripple di corrente sull’induttore perch`e l’applicazione della modalit`a “sbagliata”, anche se con duty-cycle minimo, porta il livello di corrente nella direzione sbagliata rispetto a quanto desiderato.

Per garantire la tensione richiesta in uscita occorre concatenare ad hoc le due modalit`a di funzionamento Buck e Boost.

2.3

Scegliere come combinare le modalit`

a

Per garantire il buon funzionamento del convertitore mentre opera nella modalit`a Buck/Boost `e necessario analizzare l’ andamento della corrente che scorre sull’ induttore. In particolare per far si che il convertitore operi cor-rettamente `e necessario che, in un periodo, la corrente media sia esattamente quella prevista per il carico (sottoposto poi alla tensione regolata e pressoch`e costante imposta dal condensatore). Questa condizione `e verificata sia nella modalit`a di funzionamento in salita che in discesa. Andando a “disegnare” la corrente iL(t) nella regione di transizione occorre far in modo che questa

condizione sia ancora rispettata. Per effettuare questa analisi conviene ra-gionare in termini di periodo di tempo(Ton e Tof f) piuttosto che in termini

di modalit`a di funzionamento. Per questo motivo, d’ ora in avanti, faremo riferimento ai periodi di funzionamento Ton e Tof f della modalit`a Buck con

(27)

2.3. Scegliere come combinare le modalit`a 17 t M 1 t M 2 t M 3 t M 4 t iL(t) t vL(t) T T /2 Vin −Vu0

(28)

i simboli TBuck

on e Tof fBuck, mentre per quanto riguarda la modalit`a in discesa

useremo i simboli TonBoost e Tof fBoost. Mettiamoci ora nel caso in cui la ten-sione di ingresso sia esattamente identica a quella in uscita, pertanto vale Vin − Vu0 = 0: ci`o significa che negli intervalli Tof fBoost e TonBuck la corrente

iL(t) `e piatta, mentre durante le fasi TonBoost e Tof fBuck la corrente che scorre

attraverso l’ induttanza, nei due casi, cresce e decresce linearmente con la stessa rapidit`a. Questo proprio perch´e durante il primo intervallo di tempo vL(t) = Vin, mentre nel secondo vL(t) = Vu0= −Vin, quindi in entrambi i casi

la corrente ha derivata uguale in modulo, ma con segno opposto. Conside-rando tutto ci`o, al fine di soddisfare la condizione detta sopra, si pu`o pensare di concatenare gli intervalli di tempo come segue: TBoost

on , Tof fBoost, Tof fBuck e in

fine TBuck

on . L’ andamento della corrente iL(t), dei segnali di controllo degli

interruttori e della tensione vL(t) sono rappresentati in fig. 2.1 nella pagina

precedente.

Dal ragionamento fatto sopra si ricava che per tensioni di ingresso Vin ' Vu0

il convertitore deve alternare, all’ interno dello stesso periodo, una moda-lit`a Boost ad una modalit`a Buck, che per`o inizia con la fase Tof f e termina

con quella Ton, inversamente a quanto accade quando il convertitore opera

propriamente in salita, cio`e quando Vin >> Vu0 : questa strategia in effetti

pu`o essere attuata ipotizzando un funzionamento in antifase fra il Buck e il Boost, come osservabile dalla fig. 2.1 nella pagina precedente.

Una volta che `e stato deciso come concatenare in un periodo i vari intervalli di funzionameto nella condizione Vin ' Vu0, andiamo ad osservare che

anda-mento assume la corrente iL(t) in due casi: uno in cui Vin > Vu0 e un altro

dove Vin< Vu0.

2.3.1

V

in

> V

u0

In questa condizione il convertitore per poter fornire in uscita la tensione ben regolata richiesta dovrebbe lavorare in discesa, dato che per un certo intervallo di tempo deve operare in salita Vu0 tender`a ad assumere un valore

(29)

2.3. Scegliere come combinare le modalit`a 19 t M 1 t M 2 t M 3 t M 4 t iL(t) t vL(t) T T /2 Vin −Vu0

(30)

la fase di discesa compensi la fase di salita. In particolare, tra i due intervalli di tempo in cui `e suddivisa la modalit`a Boost, quello che crea maggior pro-blemi `e il TonBoostperch´e, durante questa fase, la corrente iL(t) aumenta molto

rapidamente, ci`o significa che l’ induttore sta immagazzinando molta energia che verr`a poi trasferit`a al carico in uscita durante la modalit`a Buck. Lo stesso problema si riscontra durante la fase TBoost

of f , essendo la caduta di tensione ai

capi di L maggiore di zero, ma in questo caso vL(t) = Vin− Vu0' 0,

pertan-to l’ energia accumulata dall’ induttanza `e molto minore. Questo potrebbe portare la tensione Vu0 ad assumere un valore maggiore di quello richiesto:

per impedire che ci`o avvenga l’ intervallo di tempo TBoost

on deve essere il pi`u

breve possibile, mentre il convertitore pu`o permanere nell’ intervallo TBoost of f

per un intervallo di tempo maggiore. Entrambe le fasi devono essere com-pensate da un lungo intervallo di tempo Tof fBuck. Durante questa fase infatti vL(t) = −Vu0, pertanto iL(t) diminuisce praticamente con la stessa rapidit`a

con cui aumentava nella fase TBoost

on essendo Vin ' Vu0. Durante l’ intervallo

TBuck

on il convertitore si comporta come nella fase Tof fBoost, quindi l’ intervallo di

tempo precedente deve compensare anche all’ aumento di energia immagazzi-nata in L durante questa fase. Le forme d’ onda relative a questa condizione di funzionamento possono essere osservate in fig. 2.2 nella pagina precedente.

2.3.2

V

in

< V

u0

Per questi valori della tensione in ingresso comunemente il convertitore lavorerebbe in modalit`a Boost, inserire delle modalit`a di lavoro in discesa porta la tensione in uscita ad assumere un valore minore di quello richiesto, pertanto si riscontra un problema analogo a quello per Vin > Vu0. L’ intervallo

di tempo pi`u problematico in questo caso `e il TBuck

of f , dato che vL(t) = −Vu0

la corrente che scorre attraverso L decresce molto velocemtente pertanto diminuisce l’ energia accumulata dall’ induttore, questo naturalmente avviene anche durante il TBuck

on , ma in maniera meno importante essendo Vin ' Vu0. In

questo caso per far si che l’ area compresa tra le correnti iL(t) e Iu0 (corrente

media in uscita) sia complessivamente nulla in un periodo, l’ intervallo TBoost on

(31)

2.3. Scegliere come combinare le modalit`a 21 t M 1 t M 2 t M 3 t M 4 t iL(t) t vL(t) T T /2 Vin −Vu0

(32)

deve avere una durata tale da compensare il rilascio di energia di L che avviene nelle altre tre fasi di funzionamento. Si possono osservare le forme d’ onda in fig. 2.3 nella pagina precedente.

2.4

Consumo di potenza

La modalit`a di funzionamento intermedia che prevede di alternare le due modalit`a Buck e Boost era stata introdotta al fine di diminuire il ripple della tensione in uscita senza far mai operare il convertitore nella modalit`a salita-discesa con lo scopo di limitare il consumo dipotenza del convertitore. Infatti ricordiamo che in questa modalit`a gli interruttori commutano a due a due in maniera sincrona, pertanto avvengono sempre quattro commuta-zioni contemporanee per ogni periodo, ci`o significa che aumenta la potenza dissipata causando una diminuizione dell’ efficienza. Come si pu`o osservare da una qualsiasi delle figure riportate nelle pagine precedenti, alternare le modalit`a di funzionamento in salita e in discesa nel modo proposto sopra porta gli interruttori ad effetturare il doppio delle commuttazioni per ogni periodo, quindi anche se ad ogni commutazione ci sono solo due interruttori che commutano contemporaneamente, queste avvengono il doppio delle volte all’ interno dello stesso periodo. Dunque, apparentemente il problema del calo dell’ efficienza che si verifica per valori di tensione in ingresso Vin ' Vu0

non `e stato del tutto risolto, anche se per`o le forme d’onda di corrente sono profondamente diverse da quelle previste dalla modalit`a Buck-Boost classica che prevedeva un duty attorno al 50%, mentre ora il grosso del tempo lo si passa con l’ingresso direttamente connesso all’uscita (M1 e M4 accesi) e duty cycle estremi su entrambi i LEG.

2.5

Simulazioni

In questa sezione verranno riportati i risultati ottenuti da alcune simula-zioni effettuate con il software LTspice. Le simulasimula-zioni sono state realizzate

(33)

2.5. Simulazioni 23

con uno schematico fornito dalla stessa casa produttrice del software che produce un controllore per convertitori in commutazione che opera nelle mo-dalit`a di funzionemento studiate fino ad ora: l’ integrato LT3790. Linear Technology dichiara che l’ integrato `e in grado di operare con tensioni di ingresso fino a 60V e che riesce a fornire delle tensioni in uscita comprese fra 1.2V e 60V con una tolleranza del 2%.

Le simulazioni sono state effettuate facendo operare il convertitore in diverse condizioni di tensione in ingresso per poter osservare il suo comportamen-to nelle varie modalit`a di funzionamento e nelle transizioni tra di esse. In particolar sono state effettuate quattro simulazioni: nella prima la Vin viene

fatta variare da 30V a 20V con delle transizioni della durata di 1ms (riqua-dro in basso a sinistra nelle immagini); nella seconda Vin assume gli stessi

valori della simulazione precedente, ma le transizioni avvengono in un tem-po maggiore di 2ms (riquadro in alto a sinistra nelle immagini); nella terza simulazione Vin varia fra 40V e 14V in 1ms (riquadro in basso a destra nelle

immagini); infine nella quarta simulazione Vin assume gli stessi valori della

terza simulazione, ma le transizioni avvengono in 2ms (riquadro in alto a destra nelle immagini). Inoltre una successiva simulazione (pag. 26) ci ha consentito di capire che quando la Vin scende sotto la Vu0 la corrente ha una

forte ondulazione.

Dalle analisi effettuate `e stato possibile osservare che il ripple di corrente `e maggiore quando il convertitore opera in discesa e aumenta nelle transizioni che lo portano ad operare in modalit`a Buck/Boost. Inoltre si `e osservato che in modalit`a Buck/Boost quando la tensione in ingresso scende sotto la Vu0 la

corrente sull’ induttore ha delle forti ondulazioni, che sono pi`u evidenti se la tensione in ingresso varia fra due valori molto diversi fra loro e in un breve intervallo di tempo. Probabilmente queste ondulazioni sono dovute al fatto che il controllore non gestisce correttamente i valori dei duty cycle. Durante la transizione il valore della corrente media sull’ induttanza aumenta a causa dei cicli Boost quando Vin `e ancora maggiore di Vu0, questo aumento della

(34)

una forte ondulazione della corrente. Si pu`o inoltre osservare che in modalit`a Boost il ripple della tensione in uscita `e maggiore, questo perch`e la capacit`a di uscita si carica con una corrente maggiore perci`o raggiunge un livello di tensione pi`u alto.

Nelle pagine che seguono sono state riportate alcune immagini ottenute dalle simulazioni effettuate.

(35)

0.0ms 0.7ms 1.4ms 2.1ms 2.8ms 3.5ms 4.2ms 4.9ms 5.6ms 6.3ms 7.0ms 0V 3V 6V 9V 12V 15V 18V 21V 24V 27V 30V -2A 0A 2A 4A 6A 8A 10A 12A 14A 16A 18A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 0ms 1ms 2ms 3ms 4ms 5ms 6ms 7ms 8ms 9ms 10ms 0V 3V 6V 9V 12V 15V 18V 21V 24V 27V 30V -2A 0A 2A 4A 6A 8A 10A 12A 14A 16A 18A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 0.0ms 0.8ms 1.6ms 2.4ms 3.2ms 4.0ms 4.8ms 5.6ms 6.4ms 7.2ms 8.0ms 0V 4V 8V 12V 16V 20V 24V 28V 32V 36V 40V 44V -2A 0A 2A 4A 6A 8A 10A 12A 14A 16A 18A 20A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 0ms 1ms 2ms 3ms 4ms 5ms 6ms 7ms 8ms 9ms 10ms 0V 4V 8V 12V 16V 20V 24V 28V 32V 36V 40V 44V -2A 0A 2A 4A 6A 8A 10A 12A 14A 16A 18A 20A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 2.5. Simulazioni 25

(36)

2.38ms 2.40ms 2.42ms 2.44ms 2.46ms 2.48ms 2.50ms 2.52ms 2.54ms 2.56ms 20V 21V 22V 23V 24V 25V 26V 27V 28V 29V 30V 31V 32V 33V 34V 35V 2.7A 3.0A 3.3A 3.6A 3.9A 4.2A 4.5A 4.8A 5.1A 5.4A 5.7A 6.0A 6.3A 6.6A 6.9A 7.2A V(in) V(out) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 3.raw --- 4.5948826ms 4.6448826ms 4.6948826ms 4.7448826ms 4.7948826ms 4.8448826ms 4.8948826ms 4.9448826ms 4.9948826ms 5.0448826ms 23.2V 23.6V 24.0V 24.4V 24.8V 25.2V 25.6V 26.0V 26.4V 26.8V 27.2V 27.6V 3.2A 3.6A 4.0A 4.4A 4.8A 5.2A 5.6A 6.0A 6.4A 6.8A 7.2A 7.6A V(in) V(out) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 3.raw --- 7.137ms 7.146ms 7.155ms 7.164ms 7.173ms 7.182ms 7.191ms 7.200ms 7.209ms 7.218ms 7.227ms 14V 15V 16V 17V 18V 19V 20V 21V 22V 23V 24V 25V 26V 2.1A 2.8A 3.5A 4.2A 4.9A 5.6A 6.3A 7.0A 7.7A 8.4A 9.1A 9.8A 10.5A V(in) V(out) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 3.raw --- 0ms 1ms 2ms 3ms 4ms 5ms 6ms 7ms 8ms 9ms 10ms 0V 4V 8V 12V 16V 20V 24V 28V 32V 36V 40V 44V -2A 0A 2A 4A 6A 8A 10A 12A 14A 16A 18A 20A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 3.raw ---

(37)

2.2698993ms 2.2898993ms 2.3098993ms 2.3298993ms 2.3498993ms 2.3698993ms 2.3898993ms 2.4098993ms 25.2V 25.5V 25.8V 26.1V 26.4V 26.7V 27.0V 27.3V 27.6V 27.9V 28.2V 3.6A 3.9A 4.2A 4.5A 4.8A 5.1A 5.4A 5.7A 6.0A 6.3A 6.6A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 2.5634899ms 2.5834899ms 2.6034899ms 2.6234899ms 2.6434899ms 2.6634899ms 2.6834899ms 2.7034899ms 2.7234899ms 24.9V 25.2V 25.5V 25.8V 26.1V 26.4V 26.7V 27.0V 27.3V 27.6V 27.9V 3.6A 3.9A 4.2A 4.5A 4.8A 5.1A 5.4A 5.7A 6.0A 6.3A 6.6A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 2.466ms 2.475ms 2.484ms 2.493ms 2.502ms 2.511ms 2.520ms 2.529ms 2.538ms 2.547ms 2.556ms 23.5V 24.0V 24.5V 25.0V 25.5V 26.0V 26.5V 27.0V 27.5V 28.0V 28.5V 29.0V 3.2A 3.6A 4.0A 4.4A 4.8A 5.2A 5.6A 6.0A 6.4A 6.8A 7.2A 7.6A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 3.0227601ms 3.0327601ms 3.0427601ms 3.0527601ms 3.0627601ms 3.0727601ms 3.0827601ms 3.0927601ms 24.3V 24.6V 24.9V 25.2V 25.5V 25.8V 26.1V 26.4V 26.7V 27.0V 27.3V 27.6V 27.9V 4.0A 4.2A 4.4A 4.6A 4.8A 5.0A 5.2A 5.4A 5.6A 5.8A 6.0A 6.2A 6.4A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 2.5. Simulazioni 27

(38)

2.912ms 2.919ms 2.926ms 2.933ms 2.940ms 2.947ms 2.954ms 2.961ms 2.968ms 2.975ms 2.982ms 2.989ms 19.2V 19.8V 20.4V 21.0V 21.6V 22.2V 22.8V 23.4V 24.0V 24.6V 25.2V 3.0A 3.6A 4.2A 4.8A 5.4A 6.0A 6.6A 7.2A 7.8A 8.4A 9.0A 9.6A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 3.845ms 3.865ms 3.885ms 3.905ms 3.925ms 16.8V 17.5V 18.2V 18.9V 19.6V 20.3V 21.0V 21.7V 22.4V 23.1V 23.8V 24.5V 25.2V V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 2.736ms 2.742ms 2.748ms 2.754ms 2.760ms 2.766ms 2.772ms 2.778ms 2.784ms 2.790ms 2.796ms 2.802ms 10V 11V 12V 13V 14V 15V 16V 17V 18V 19V 20V 21V 22V 23V 24V 25V 26V 1.4A 2.1A 2.8A 3.5A 4.2A 4.9A 5.6A 6.3A 7.0A 7.7A 8.4A 9.1A 9.8A 10.5A 11.2A 11.9A 12.6A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 3.4628658ms 3.4708658ms 3.4788658ms 3.4868658ms 3.4948658ms 3.5028658ms 3.5108658ms 3.5188658ms 3.5268658ms 3.5348658ms 3.5428658ms 16.2V 16.8V 17.4V 18.0V 18.6V 19.2V 19.8V 20.4V 21.0V 21.6V 22.2V 3.0A 3.6A 4.2A 4.8A 5.4A 6.0A 6.6A 7.2A 7.8A 8.4A 9.0A 9.6A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw ---

(39)

5.292ms 5.299ms 5.306ms 5.313ms 5.320ms 5.327ms 5.334ms 5.341ms 5.348ms 5.355ms 5.362ms 5.369ms 22.0V 22.2V 22.4V 22.6V 22.8V 23.0V 23.2V 23.4V 23.6V 23.8V 24.0V 24.2V 24.4V 4.0A 4.2A 4.4A 4.6A 4.8A 5.0A 5.2A 5.4A 5.6A 5.8A 6.0A 6.2A 6.4A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 6.6103691ms 6.6303691ms 6.6503691ms 6.6703691ms 6.6903691ms 22.5V 22.6V 22.7V 22.8V 22.9V 23.0V 23.1V 23.2V 23.3V 23.4V 23.5V 23.6V 23.7V 4.0A 4.2A 4.4A 4.6A 4.8A 5.0A 5.2A 5.4A 5.6A 5.8A 6.0A 6.2A 6.4A 6.6A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 5.328ms 5.337ms 5.346ms 5.355ms 5.364ms 5.373ms 5.382ms 5.391ms 5.400ms 5.409ms 5.418ms 19.6V 20.3V 21.0V 21.7V 22.4V 23.1V 23.8V 24.5V 25.2V 25.9V 26.6V 27.3V 28.0V 3.8A 4.0A 4.2A 4.4A 4.6A 4.8A 5.0A 5.2A 5.4A 5.6A 5.8A 6.0A 6.2A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 6.6797426ms 6.7097426ms 6.7397426ms 6.7697426ms 6.7997426ms 6.8297426ms 20.5V 21.0V 21.5V 22.0V 22.5V 23.0V 23.5V 24.0V 24.5V 25.0V 25.5V 26.0V 26.5V 2.5A 3.0A 3.5A 4.0A 4.5A 5.0A 5.5A 6.0A 6.5A 7.0A 7.5A 8.0A 8.5A V(in) I(L1) V(in): (6.6797426ms,22.836654V) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 2.5. Simulazioni 29

(40)

5.616ms 5.624ms 5.632ms 5.640ms 5.648ms 5.656ms 5.664ms 5.672ms 5.680ms 5.688ms 28.5V 28.8V 29.1V 29.4V 29.7V 30.0V 30.3V 30.6V 30.9V 31.2V 31.5V 31.8V 32.1V 0.7A 1.4A 2.1A 2.8A 3.5A 4.2A 4.9A 5.6A 6.3A 7.0A 7.7A 8.4A 9.1A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 7.2705369ms 7.2805369ms 7.2905369ms 7.3005369ms 7.3105369ms 7.3205369ms 7.3305369ms 7.3405369ms 28.4V 28.8V 29.2V 29.6V 30.0V 30.4V 30.8V 31.2V 31.6V 32.0V 32.4V 32.8V 0.8A 1.6A 2.4A 3.2A 4.0A 4.8A 5.6A 6.4A 7.2A 8.0A 8.8A 9.6A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw ---

(41)

2.37ms 2.40ms 2.43ms 2.46ms 2.49ms 2.52ms 2.55ms 2.58ms 2.61ms 2.64ms 2.67ms 2.70ms 2.73ms 21.7V 22.4V 23.1V 23.8V 24.5V 25.2V 25.9V 26.6V 27.3V 28.0V 28.7V 29.4V 2.1A 2.8A 3.5A 4.2A 4.9A 5.6A 6.3A 7.0A 7.7A 8.4A 9.1A 9.8A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 2.91ms 2.94ms 2.97ms 3.00ms 3.03ms 3.06ms 3.09ms 3.12ms 3.15ms 3.18ms 3.21ms 3.24ms 3.27ms 22.8V 23.1V 23.4V 23.7V 24.0V 24.3V 24.6V 24.9V 25.2V 25.5V 25.8V 26.1V 3.2A 3.6A 4.0A 4.4A 4.8A 5.2A 5.6A 6.0A 6.4A 6.8A 7.2A 7.6A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 2.52ms 2.56ms 2.60ms 2.64ms 2.68ms 2.72ms 2.76ms 2.80ms 2.84ms 2.88ms 2.92ms 2.96ms 0V 3V 6V 9V 12V 15V 18V 21V 24V 27V 30V 33V 36V 1A 2A 3A 4A 5A 6A 7A 8A 9A 10A 11A 12A 13A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 3.09ms 3.12ms 3.15ms 3.18ms 3.21ms 3.24ms 3.27ms 3.30ms 3.33ms 3.36ms 3.39ms 3.42ms 3.45ms 6V 8V 10V 12V 14V 16V 18V 20V 22V 24V 26V 28V 0.9A 1.8A 2.7A 3.6A 4.5A 5.4A 6.3A 7.2A 8.1A 9.0A 9.9A 10.8A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 2.5. Simulazioni 31

(42)

5.43ms 5.46ms 5.49ms 5.52ms 5.55ms 5.58ms 5.61ms 5.64ms 5.67ms 5.70ms 24.0V 24.4V 24.8V 25.2V 25.6V 26.0V 26.4V 26.8V 27.2V 27.6V 28.0V 28.4V 3.9A 4.2A 4.5A 4.8A 5.1A 5.4A 5.7A 6.0A 6.3A 6.6A 6.9A 7.2A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 7.0018792ms 7.0318792ms 7.0618792ms 7.0918792ms 7.1218792ms 7.1518792ms 7.1818792ms 7.2118792ms 7.2418792ms 24.6V 24.8V 25.0V 25.2V 25.4V 25.6V 25.8V 26.0V 26.2V 26.4V 26.6V 3.9A 4.2A 4.5A 4.8A 5.1A 5.4A 5.7A 6.0A 6.3A 6.6A 6.9A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 5.40ms 5.42ms 5.44ms 5.46ms 5.48ms 5.50ms 5.52ms 5.54ms 5.56ms 5.58ms 24.0V 24.5V 25.0V 25.5V 26.0V 26.5V 27.0V 27.5V 28.0V 28.5V 29.0V 29.5V 30.0V 3.2A 3.6A 4.0A 4.4A 4.8A 5.2A 5.6A 6.0A 6.4A 6.8A 7.2A 7.6A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 6.84ms 6.86ms 6.88ms 6.90ms 6.92ms 6.94ms 6.96ms 6.98ms 7.00ms 7.02ms 7.04ms 7.06ms 24.9V 25.2V 25.5V 25.8V 26.1V 26.4V 26.7V 27.0V 27.3V 27.6V 27.9V 3.6A 4.0A 4.4A 4.8A 5.2A 5.6A 6.0A 6.4A 6.8A 7.2A 7.6A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw ---

(43)

2.97ms 3.00ms 3.03ms 3.06ms 3.09ms 3.12ms 3.15ms 3.18ms 3.21ms 3.24ms 3.27ms 3.30ms 3.33ms 13.92V 14.00V 14.08V 14.16V 14.24V 14.32V 14.40V 14.48V 14.56V 14.64V 14.72V 14.80V 6.0A 6.6A 7.2A 7.8A 8.4A 9.0A 9.6A 10.2A 10.8A 11.4A 12.0A 12.6A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 3.88ms 3.92ms 3.96ms 4.00ms 4.04ms 4.08ms 4.12ms 4.16ms 4.20ms 4.24ms 4.28ms 4.32ms 13.8V 14.0V 14.2V 14.4V 14.6V 14.8V 15.0V 15.2V 15.4V 15.6V 15.8V 6.5A 7.0A 7.5A 8.0A 8.5A 9.0A 9.5A 10.0A 10.5A 11.0A 11.5A V(in) I(L1) --- C:\Users\r p iferi\Deskto p \Università\Tesi\Simulazioni\Linear\LT3790 _ DC2132A _ TA01A _ 2.raw --- 2.5. Simulazioni 33

(44)
(45)

Capitolo 3

Studio della modalit`

a

Buck/Boost

3.1

Introduzione

In questo capitolo verranno ricavate le equazioni che ci permetteranno di capire qual’ `e la relazione che c’ `e tra il duty cycle, il ripple di corrente e Vu0/Vin durante la modalit`a Buck/Boost.

3.2

Analisi del duty cycle

D’ ora in avanti indicheremo il duty cycle del segnale di controllo dell’ interruttore M1 con il simbolo D1, mentre utilizzeremo il simbolo D3 per

indicare il duty cycle del segnale di controllo dell’ interruttore M3. Inoltre, come gi`a fatto in precedenza, indicheremo con m il minimo duty cycle am-messo, mentre con 1 − m il massimo duty cycle possibile. Nel caso in cui il convertitore debba lavorare in discesa imporremo D3 = m in modo tale

che l’ intervallo di tempo TonBoost sia il minimo consentito e conseguentemente che l’ intervallo TBoost

of f sia il massimo possibile. Questo perch´e ricordiamo

che, per tensioni in ingresso circa uguali, ma maggiori di quella in uscita, il TBoost

on deve avere la minor durata possibile perch´e altrimenti porterebbe

(46)

Vu0 ad assumere un valore superiore a quello desiderato. Analogamente, nel

caso i cui il convertitore debba operare in salita, imporremo D1 = 1 − m cos`ı

che Tof fBuck e TonBuck assumano rispettivamente il minimo e il massimo valore consentito.

Nel caso in cui la tensione in ingresso sia esattamente identica a quella in uscita i valori di D1 e di D3 chiaramente sono uguali rispettivamente a 1 − m

e m.

Per ricavare le equazioni si utilizzer`a lo stesso procedimento utilizzato nel capitolo uno per ricavare le relazioni ingresso uscita del convertitore nelle varie modalit`a, ovvero ponendo uguale a zero l’ integrale su un periodo della tensione ai capi dell’ induttanza. Anche in questo caso lo studio verr`a fatto separando due casi: uno per tensioni Vin> Vu0 e uno Vin< Vu0.

3.2.1

V

in

> V

u0

L’ andamento della tensione vL(t) `e rappresentato in fig. 2.2 a pagina 19,

ponendo uguale a zero il suo integrale in T si ricava:

VinTonBoost+ (Vin− Vu0)Tof fBoost− Vu0Tof fBuck+ (Vin− Vu0)TonBuck = 0

dividendo a destra e sinistra per T

Vinm + (Vin− Vu0)(1 − m) − Vu0(1 − D1) + (Vin− Vu0)D1 = 0

Vu0D1+ (Vin− Vu0)D1 = Vu0− (Vin+ Vu0− Vu0)m − (Vin− Vu0)(1 − m)

(Vu0+ Vin− Vu0)D1 = Vu0− Vu0m − (Vin− Vu0)m + (Vin− Vu0)m − (Vin− Vu0)

VinD1 = 2Vu0− Vu0m − Vin

dividendo per Vin e raccogliendo Vu0 a secondo membro si ottiene l’

espres-sione di D1

D1 = (2 − m)

Vu0

Vin

− 1 (3.1)

Dalla (3.1) `e facile ricavare l’ espressione di Vu0/Vin in funzione di D1:

Vu0

Vin

= D1+ 1 2 − m

(47)

3.2. Analisi del duty cycle 37

3.2.2

V

in

< V

u0

In questo caso la vL(t) la si pu`o osservare in fig. 2.3 a pagina 21 e il suo

integrale su un periodo vale:

VinTonBoost+ (Vin− Vu0)Tof fBoost− Vu0Tof fBuck+ (Vin− Vuo)Tof fBuck

dividendo per T e ponendo uguale a zero si ottiene:

VinD3+ (Vin− Vu0)(1 − D3) − Vu0m + (Vin− Vu0)(1 − m) = 0

VinD3− (Vin− Vu0)D3 = Vu0m − (Vin− Vu0)(1 − m) − (Vin− Vu0)

(Vin− Vin+ Vu0)D3 = Vu0m + (Vin− Vu0)m − (Vin− Vu0) − (Vin− Vu0)

Vu0D3 = Vinm − 2(Vin− Vu0)

dai cui si ricava l’ espressione di D3 in funzione di Vu0/Vin

D3 = (m − 2)

1 Vu0/Vin

+ 2 (3.2)

mentre l’ espressione di Vu0/Vin in funzione di D3 `e la seguente:

Vu0

Vin

= m − 2 D3− 2

(3.3) Le caratteristiche appena ricavate sono state rappresentate in fig. 3.1 nella pagina successiva. Dalle curve rappresentate si evince che il controllore degli interruttori deve rapidamente saltare da una caratteristica all’altra per non alterare il valore medio della corrente sul carico (controllo predittivo) con conseguente intervento del feedback in retroazione.

3.2.3

Considerazioni

Il convertitore che opera in modalit`a: Buck per Vin >> Vu0, Buck/Boost

quando Vin ' Vu0 e Boost tutte le volte che Vin << Vu0, teoricamente non

ha problemi di perdita di controllo della tensione in uscita tranne nel caso in cui debba operare molto in discesa: in questo caso il duty cycle minimo m fa si che il converitotre non sia in grado di fornire in uscita tensioni pi`u basse di un certo livello (Vu0 = mVin), come si pu`o notare dalle caratteristiche

(48)

0 0.5 1 1.5 2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 Vu0 Vin D Buck D1 D3 Boost D (a) D(Vu0 Vin) 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 0 0.5 1 1.5 2 D Vu 0 Vin Buck Boost Vu0 Vin (b) Vu0 Vin(D)

Figura 3.1: Caratteristiche del convertitore che opera in modalit`a Buck, Boost e Buck/Boost per Vin ' Vu0.

(49)

3.3. Analisi del ripple di corrente a Vin costante 39

3.3

Analisi del ripple di corrente a V

in

costan-te

In questa sezione studieremo la relazione tra il ripple di corrente e il rap-porto fra la tensione di uscita e quella in ingresso quando la tensione in in-gresso `e fissa e varia la tensione in uscita. Per ripple di corrente intenderemo la differenza in modulo tra i valori picco-picco della corrente iL(t) e ci

riferi-remo ad esso utilizzando il simbolo ∆iL. L’ analisi verr`a fatta separatamente

nelle tre modalit`a di funzionamento.

3.3.1

Modalit`

a Buck

Per ricavare l’ espressione di ∆iL consideriamo l’ intervallo di tempo Ton

dove la tensione ai capi dell’ induttanza vale: vL(t) = L

diL

dt = Vin− Vu0 integrando su Ton e dividendo per L si ottiene:

∆iL=

Vin− Vu0

L Ton

ora definendo: f = 1/T e ricordando che Vu0= DVin si ricava

∆iL=

Vin

f L(1 − D)D (3.4)

esprimendo D in funzione di Vu0/Vin e normalizzando con Vin/f L

∆iL Vin/f L = (1 − Vu0 Vin )Vu0 Vin = Vu0 Vin −Vu0 Vin 2

ci`o significa che il ripple di corrente normalizzato ha un andamento parabolico in funzione di D, con concavit`a verso il basso e un massimo pari a un quarto per D = 0.5.

3.3.2

Modalit`

a Buck/Boost

Anche in questo caso conviene andare a studiare separatamente i due casi Vin > Vu0 e Vin < Vu0.

(50)

Vin > Vu0

In questo caso per ricavare l’ espressione del ripple di corrente conviene considerare l’ intervallo di tempo TBuck

of f dato che `e l’ intervallo di tempo in

cui ∆iL `e massimo. Procedendo in modo analogo a quanto gi`a fatto per la

modalit`a Buck si ottiene:

Vu0Tof fBuck = L∆iL

dato che la variazione tra i valori picco-picco in questo caso assume un valore negativo il suo modulo `e uguale alla variazione picco-picco col segno meno che pu`o essere eliminato dato che `e presente un meno anche a primo termine. Segue:

∆iL=

Vu0

f L(1 − D1) (3.5) ricordando la (3.1) e sostituendo si ricava:

= Vu0 f L  1 − (2 − m)Vu0 Vin + 1 = Vu0 f L Vin Vin  2 − (2 − m)Vu0 Vin 

normalizzando anche in questo caso con Vin/f L si ottiene

∆iL Vin/f L = 2Vu0 Vin − (2 − m)Vu0 Vin 2

anche in questo caso ∆iL

Vin/f L ha un andamento parabolico con concavit`a verso

il basso.

Vin < Vu0

In questa condizione il ripple di corrente `e massimo durante l’ intervallo TBoost

on , l’ integrale su questo intervallo di tempo di vL(t) vale:

VinTonBoost= L∆iL

ne segue

∆iL=

Vin

(51)

3.3. Analisi del ripple di corrente a Vin costante 41

sostituendo la (3.2) e normalizzando con Vin/f L

∆iL

Vin/f L

= (m − 2) 1 Vu0/Vin

+ 2 (3.7)

Dalla relazione (3.7) si intuisce che il ripple di corrente normalizzato ha un andamento iperbolico: per Vu0/Vin sempre pi`u grandi di uno tende

asintoti-camente a due.

3.3.3

Modalit`

a Boost

Considerando l’ intervallo di tempo Ton dove la tensione sull’ induttanza

`e pari a quella in ingresso e integrando su Ton si ha:

VinTon= L∆iL

da cui

∆iL =

Vin

f LD (3.8)

ricordando che Vu0/Vin = 1/(1 − D) e che quindi D = 1 − Vu01/V

in = Vin f L − Vin f L 1 Vu0/Vin

normalizzando con Vin/f L si ottiene

∆iL

Vin/f L

= 1 − 1 Vu0/Vin

Questo significa che anche in questo caso il ripple di corrente normalizzato ha un andamento iperbolico: per Vu0/Vin sempre pi`u grandi di uno tende

asintoticamente a uno perci`o cresce pi`u lentamente del ripple di corrente in modalit`a Buck/Boost.

L’ andamento di ∆iL

Vin/f L in funzione del duty cycle nelle varie modalit`a di

(52)

0 0.5 1 1.5 2 0 0.2 0.4 0.6 m(1 − m) m(1 − m)(3 − m) m m 1−m 3m 1−m Vout Vin ∆ iL Vin /f L Buck Vin> Vout Vin< Vout Boost ∆iL Vin/f L

Figura 3.2: Andamento del ripple di corrente in funzione di Vu0/Vin a Vin

costante.

3.3.4

Considerazioni

Dallo studio effettuato sul ripple `e possibile ricavare il valore di ripple di corrente normalizzato per i valori di Vu0/Vin in cui avvengono le transizioni

da una modalit`a all’ altra. Per esempio nel caso in cui Vu0/Vin = (1 − m) si

ricava che ∆iL

Vin/f L in modalit`a Buck `e uguale a m(1 − m), mentre in modalit`a

Buck/Boost vale:

2(1−m)−(2−m)(1−m)2 = (1−m)(2−2+2m+m−m2) = m(1−m)(3−m) Considerando che m generalmente assume un valore piccolo si pu`o dire che nella modalit`a Buck/Boost il ripple `e circa il triplo di quello che si ha in modalit`a Boost. Analogamente per Vu0/Vin = 1 + m in modalit`a Buck/Boost

∆iL Vin/f L vale: (m − 2) 1 1 + m+ 2 = m − 2 + 2 + 2m 1 + m = 3m 1 + m mentre nella modalit`a Boost si ha:

1 − 1 1 − m =

m 1 + m

(53)

3.3. Analisi del ripple di corrente a Vin costante 43 0 0.5 1 1.5 2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 m(1 − m) 2m(1 − m)(3 − m) 2m m 1−m 6m 1−m 0.2 Vout Vin ∆ iL Vin /f L Buck Vin> Vout Vin< Vout Boost ∆iL Vin/f L

Figura 3.3: Andamento del ripple di corrente in funzione di Vu0/Vin con il

convertitore che opera a f /2 in modalit`a Buck/Boost a Vin costant.

Anche in questo caso il ripple di corrente in modalit`a Buck/Boost `e circa il triplo di quello in modalit`a Boost.

Dato che la condizione di ondulazione di corrente peggiore si ha in modalit`a Boost quando il convertitore opera molto in salita si pu`o pensare di dimez-zare la frequenza dei segnali di controllo degli interruttori quando Vin ' Vu0

(quindi in modalit`a Buck/Boost) per dimezzare il numero di commutazioni degli interruttori e conseguentemente aumentare l’ efficienza. Cos`ı facendo raddoppierebbe l’ ondulazione nella modalit`a Buck/Boost, ma sarebbe co-munque minore (o perlomeno paragonabile) dell’ ondulazione che si ha nel caso in cui il convertitore opera fortemente in salita . L’ andamento del ripple normalizzato in funzione di Vu0/Vin del convertitore che opera a frequenza

(54)

3.4

Analisi del ripple di corrente a V

u0

costan-te

In questa sezione studieremo la relazione tra il ripple di corrente e il rap-porto fra la tensione di uscita e quella in ingresso quando la Vu0`e fissa mentre

la Vin varia.

3.4.1

Modalit`

a Buck

Sostituendo l’ equazione (1.1) nella (3.4) e normalizzando con Vu0/f L si

ottiene la seguente equazione del ripple di corrente normalizzato: ∆iL

Vu0/f L

= (1 − Vu0 Vin

) (3.9)

che `e una retta a pendenza negativa.

3.4.2

Modalit`

a Boost/Boost

Anche in questo caso analizzeremo i due casi con Vin> Vu0 e Vin < Vu0.

Vin > Vu0

In questo caso sostituendo la (3.1) nella (3.5) si ottiene: ∆iL= Vu0 f L  2 − (2 − m)Vu0 Vin 

normalizzando con Vu0/f L si ottiene la seguente formula del ripple di corrente

normalizzato: ∆iL Vu0/f L = 2 − (2 − m)Vu0 Vin (3.10) Vin < Vu0

Dalla (3.3) si pu`o ricavare un’ espressione di Vin che sostituita nella (3.6)

fornisce la seguente equazione: ∆iL = Vu0 f L D2 3− 2D3 m − 2 

(55)

3.4. Analisi del ripple di corrente a Vu0 costante 45

sostituendo nell’ equazione sopra la (3.2) e normalizzando con Vu0/f L si

ottiene: ∆iL Vu0/f L = m − 2 (Vu0/Vin)2 + 2 Vu0/Vin (3.11)

3.4.3

Modalit`

a Boost

Sostituendo nell’ equazine del ripple di corrente in questa modalit`a l’ equazione (1.2) si ottiene:

∆iL=

Vu0

f L(1 − D)D

scrivendo D in funzione di Vu0/Vin e normalizzando con Vu0/f L si ottiene:

∆iL Vu0/f L = 1 Vu0/Vin − 1 (Vu0/Vin)2 (3.12)

3.4.4

Considerazioni

L’ andamento del ripple di corrente normalizzato `e rappresentato in fig. 3.4 nella pagina successiva. Dal grafico si pu`o notare che in questo casi il ripple massimo di corrente si ha in modalit`a Buck quando il convertitore opera for-temente in discesa; inoltre i grafici ricavati confermano quanto osservato con le simulazioni nel capitolo due.

Anche in questo caso possono essere fatte le stesse considerazioni fatte nella sezione 3.3 e pensare di far operare il convertitore a frequenza dimezzata nella modalit`a Buck/Boost per dimimuire il consumo di potenza dovuto alle commutazioni dato che in questo caso il massimo ripple di corrente si ha in modalit`a Buck quando il convertitore opera fortemente in salita.

(56)

0 0.5 1 1.5 2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 m m(3 − m) m 3m (1−m)2 m (1−m)2 Vu0 Vin ∆ iL Vu 0 /f L Buck Vin> Vout Vin< Vout Boost ∆iL Vu0/f L

Figura 3.4: Andamento del ripple di corrente in funzione di Vu0/Vin a Vu0

costante. 0 0.5 1 1.5 2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 m 2m(3 − m) 2m 6m (1−m)2 m (1−m)2 Vu0 Vin ∆ iL Vu 0 /f L Buck Vin> Vout Vin< Vout Boost ∆iL Vu0/f L

Figura 3.5: Andamento del ripple di corrente in funzione di Vu0/Vin con il

(57)

Capitolo 4

Dimensionamento dei

componenti

4.1

Introduzione

Nel quarto capitolo ricaveremo le equazioni di dimensionamento dei com-ponenti del dispositivo. Nella pratica lo schema del convertitore non `e esatta-mente quello mostrato in fig. 1.1 a pagina 2, ma `e presente anche una capacit`a in ingresso detta di by-pass (Cin) connessa in parallelo. Questo condensatore

`e necessario in quanto, nella modalit`a Buck, la corrente in ingresso assume un andamento trapezoidale che potrebbe danneggiare la sorgente causando delle sovratensioni dovute alla presenza di una induttanza parassita in serie alla sorgente. In questo capitolo ci riferiremo alla capacit`a in uscita con il simbolo Cu.

4.2

Dimensionamento componenti reattivi

I componenti reattivi vengono utilizzati nel convertitore per realizzare dei filtri e per immagazzinare energia. In particolare le induttanze hanno una corrente che le attraversa che non pu`o subire brusche variazioni, mentre per quanto riguarda le capacit`a `e la tensione ai suoi capi che non pu`o variare

(58)

istantaneamente. Perci`o le equazioni che ci permettono di ottenere i valori di L e C si ricavano rispettivamentebdalle espressioni dell’ ondulazione della corrente e della tensione.

4.2.1

Dimensionamento di L

Analizzando le modalit`a Buck e Boost `e possibile ricavare due vincoli di progetto per il valore dell’ induttanza. Il vincolo pi`u restrittivo sar`a quello da utilizzare nel progetto.

Modalit`a Buck

Innanzitutto occorre stabilire qual’ `e il ripple di corrente che siamo dispo-sti ad accettare; generalmente questo valore viene espresso in funzione della massima corrente media in uscita:

∆iL≤ αIu0max

con α ∈ [0.05, 0.4]. Ricordando che il valore di ∆iL in questa modalit`a `e dato

dalla formula (3.4) e che Vu0= DVin, 1 − D = (Vin− Vu0)/Vin:

L = Vin f αImax u0 (1 − D)D = Vu0(Vin− Vu0) f αImax u0 Vin

Ne segue che il valore minimo di L deve essere:

L ≥ Vu0(V max in − Vu0) f αImax u0 Vinmax Modalit`a Boost

In questa modalit`a di funzionamento l’ induttore assieme al condensatore di by-pass costituisce un filtro in ingresso. In questo caso l’ ondulazione di corrente deve essere espressa in funzione della corrente in ingresso:

∆iL≤ αIin0 = α

Iu0

(59)

4.2. Dimensionamento componenti reattivi 49

Sostituendo l’ equazione (3.8) nella (4.1) e isolando L si ottiene:

L = Vin f αIu0 (1 − D)D = VinV min in (Vu0− Vin) f αIu0Vu02 (4.2)

dato che (1 − D) = Vin/Vu0 e D = (Vu0− Vin)/Vu0. Dall’ equazione (4.2) si

ricava il limite inferiore di L ponendo Vin = Vinmin:

L ≥ (V

min

in )2(Vu0− Vinmin)

f αIu0Vu02

4.2.2

Dimensionamento di C

u

Anche in questo caso `e possibile ricavare due disequazioni per le due distinte modalit`a.

Modalit`a Buck

Fino ad ora abbiamo sempre supposto che la tensione di uscita fosse co-stante e pari a Vu0in quanto perfettamente regolata. Chiaramente nella realt`a

questo non accade e la tensione vu(t) presenta un ripple che indicheremo con

il simbolo ∆vu. Ricordando che

∆vu =

∆Q Cu

(4.3)

e visto che la corrente sul condensatore iC(t) si pu`o approssimare con un

andamento triangolare vale:

∆Q = ∆iC

8f (4.4)

con ∆iC la differenza picco-picco in modulo della corrente sul condensatore

che appprossimativamente coincide con ∆iL. Sostituendo la (4.4) nella (4.3),

ricordando l’ espressione (3.4) e isolando Cu si ottiene:

Cu =

Vin(1 − D)D

8f ∆vu

= Vu0(Vin− Vu0) 8f ∆vuVin

Ponendo Vin = Vinmin si ottiene il limite inferiore per Cu in modalit`a Buck:

Cu ≥

Vu0(Vinmin− Vu0)

(60)

Modalit`a Boost

In questo caso `e possibile affermare che la tensione in uscita vu(t) abbia un

andamento circa triangolare, pertanto ∆vu pu`o essere calcolato come segue:

∆vu = Iu0Ton Cu = Iu0D f Cu (4.5)

Ricavando Cu dalla (4.5) e ricordando che in questa modalit`a vale D =

(Vu0− Vin)/Vu0 si ricava:

Cu =

Iu0(Vu0− Vin)

f ∆vuVu0

Ponendo Vin = Vinmin si ottiene il limite inferiore per Cu in modalit`a Boost.

Cu ≥

Iu0(Vu0− Vinmin)

f ∆vuVu0

4.2.3

Dimensionamento di C

in

Come `e gi`a stato detto questa capacit`a viene inserita in parallelo alla sor-gente per compensare degli effetti parassiti di tipo induttivo che, a causa dell’ andamento impulsivo della corrente in ingresso durante la modalit`a in disce-sa, potrebbero causare delle sovratensioni che danneggerebbero il dispositivo e la sorgente. A meno che questi effetti induttivi non siano particolarmen-te importanti conviene utilizzare un condensatore ceramico con una piccola resistenza serie equivalente (ESR) al fine di ridurre la potenza dissipata per effetto Joule. Questo prolunga la vita del dispositivo e fa si che non diminui-sca l’ efficienza del convertitore. Per scegliere il componente giusto bisogna conoscere la corrente efficace (RMS: Root Mean Square) che attraverser`a il dispositivo. Supponendo che la capacit`a inserita filtri perfettamente la com-ponente ondulatoria della iin(t) il valore della corrente efficace che scorre sul

condensatore di by-pass `e dato dall’ equuazione (4.6).

ICRM Sin = s (1 − D)Iin0 D 2 + Dh1 D − 1 2 I2 in0 + ∆iL 2√3 2i (4.6)

(61)

4.3. Dimensionamento degli interruttori 51

4.3

Dimensionamento degli interruttori

Gli interruttori in questo convertitore vengono implementati da dei tran-sistor MOS (MOS: Metal Oxide Semiconductor ) di potenza. I parametri fon-damentali di cui bisogna tenere conto sono: la tensione di breakdown (VBK),

la resistenza di conduzione (RDSon) e la massima corrente che pu`o

attraver-sare il dispositivo (Imax DS ).

La massima tensione che l’ interruttore M1 deve sopportare quando `e spento `e pari alla tensione d’ ingresso meno la caduta ai capi di M2 quando esso conduce; dato che questa tensione generalmente assume un valore molto bas-so pu`o essere trascurata: ci`o significa che sceglier`o dei dispositivi con una tensione di breakdown VBK > Vin. Per evitare eccessivi surriscaldamenti che

potrebbero danneggiare il dispositivo occorre che la resistenza di conduzione abbia un valore molto basso (per un’ analisi pi`u dettagliata si veda la sezione 4.3.1). Per quanto riguarda la corrente `e necessaria la conoscenza sia della corrente media, che dei valori di picco ed efficaci. Nel caso di M1 la con-dizione pi`u svantaggiosa si ha quando Vin << Vu0 dato che in questo caso

conduce per l’ intero periodo ed `e attraversato dalla corrente in ingresso che assume un valore molto elevato. La corrente media in queste condizioni di funzionamento vale: IM 10 = Iin0 = Iu0 1 − D = Vu0 Vin Iu0

Inoltre la corrente che scorre su M1 `e uguale alla iL(t), perci`o il suo valore

di picco `e dato dall’ equazione (4.7). Dato che la corrente su M1 assume un andamento triangolare il suo valore efficace pu`o essere calcolato con la (4.8).

ˆ IM 1 = Iin0+ ∆iL 2 = Vu0 Vin Iu0+ ∆iL 2 (4.7) IM 1RM S = s Vu0 Vin Iu0 2 +∆iL 2√3 2 (4.8)

Passiamo ad analizzare M2 (MOS sincrono): quando `e aperto ha una caduta di tensione massima che `e circa pari alla Vin (trascurando la tensione

(62)

di conduzione di M1). La corrente media massima che scorre su di esso si ha quando il convertitore lavora molto in discesa ed `e data dalla seguente equazione:

IM 20 = (1 − m)Iu0

Il picco di corrente massimo lo si pu`o calcolare con la (4.9). Il valore efficace invece `e fornito dalla (4.10) dato che la corrente su M2 ha un andamento trapezoidale. ˆ IM 2 = Iu0+ ∆iL 2 (4.9) IM 2RM S = s (1 − m)hI2 u0+ ∆iL 2√3 2i (4.10)

I transistor M3 ed M4 invece devono avere VBK > Vu0 dato che quando

sono aperti su di loro si ha una caduta di potenziale pari alla tensione di uscita. La massima corrente media che scorre attraverso M4 (MOS sincrono) `e data dalla (4.11) e si ha quando il convertitore opera in discesa dato che in questo caso l’ interruttore rimane acceso per l’ intero periodo.

IM 40 = Iu0 (4.11)

Per quanto riguarda M3 la sua massima corrente media si ha quando Vin<<

Vu0 e vale: IM 30 = DIin0 = D 1 − DIu0= Vu0− Vin Vin Iu0

Il picco di corrente massimo per M3 si ha quando il convertitore opera forte-mente in salita ed `e uguale a quello dell’ interruttore M1. Per quanto riguarda M4 il suo massimo picco di corrente coincide con quello di M2. I valori ef-ficaci delle correnti di M3 ed M4 invece sono calcolabili rispettivamente con le equazioni (4.12) e (4.13). IM 3RM S = v u u tD " Vu0 Vin Iu0 2 +∆iL 2√3 2 # = v u u t Vu0− Vin Vu0 " Vu0 Vin Iu0 2 +∆iL 2√3 2 # (4.12) IM 4RM S = s I2 u0+ ∆iL 2√3 2 (4.13)

(63)

4.3. Dimensionamento degli interruttori 53

4.3.1

Analisi della potenza dissipata

Un aspetto importante che deve essere tenuto in considerazione per la scelta degli interruttori `e la loro potenza dissipata. La potenza dissipata dai dispositivi di potenza che operano come interruttori `e costituita da due termi-ni: uno legato alla fase di conduzione, l’ altro alle commutazioni. Le perdite di conduzione sono dovute al fatto che l’ interruttore, non essendo ideale, ha ai suoi capi una caduta di potenziale anche quando `e chiuso; questo fa si che su di esso si dissipi potenza per effetto Joule. Le perdite di commutazione invece sono dovute ad un’ altra non idealit`a che fa in modo che il dispositivo non commuti istantaneamente, ma con un certo transitorio (questa non idea-lit`a `e gi`a nota ed `e la stessa che causa la perdita di controllo della tensione di uscita). Dato che durante questo intervallo di tempo la tensioni ai capi del dispositivo `e non nulla e che `e attraversato da una corrente, esso dissipa della potenza. Evidentemente le perdite di commutazione saranno tanto pi`u elevate quanto `e elevata la frequenza a cui commutano gli interruttori. Di seguito verranno analizzate quali sono le condizioni di funzionamento che determinano il massimo consumo di potenza dei vari interruttori e verranno fornite delle equazioni per calcolarne il valore.

M1

Come `e gi`a stato illustrato nel capitolo 1 questo interruttore nella mo-dalit`a Buck `e chiuso solamente durante l’ intervallo di tempo Ton, mentre `e

sempre attivo durante il funzionamento in salita. Dallo studio effettuato fino ad ora `e facile intuire che questo dispositivo dissipa la massima potenza nel caso in cui il convertitore debba operare fortemente in salita (Vin << Vu0).

In questo caso infatti, a parit`a di potenza in ingresso, la Vin `e la minima

possibile, perci`o si ha la massima corrente media in ingresso. La massima potenza dissipata dall’ interruttore M1 sar`a data solo dalle perdite di con-duzione quando a commutare `e il LEG con M3 (modalit`a Boost) e la si pu`o

Figura

Figura 1.1: Schema elettrico del convertitore Buck-Boost non invertente a ponte di interruttori.
Figura 1.2: Circuiti equivalenti nella modalit` a Buck.
Figura 1.5: Forme d’ onda modalit` a Boost.
Figura 1.6: Circuiti equivalenti nella modalit` a Buck-Boost.
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