Introduzione
L’architettura delle aree industriali in Italia è costituita principalmente da edifici realizzati attraverso elementi prefabbricati in cemento armato precompresso (c.a.p.).
Generalmente sono costruzioni ad un solo piano caratterizzate da schemi e volumetrie molto ripetitive e piuttosto carenti dal punto di vista della caratterizzazione architettonica. Spesso vediamo infatti volumi scatolari ai quali vengono applicati elementi aggiuntivi, quali pensiline, cornicioni di gronda o altri, nel tentativo di caratterizzare formalmente l’edificio. Anche l’utilizzo degli stessi pannelli di tamponamento laterale, pressoché identici su tutto il territorio nazionale, è un altro dei fattori che conferisce all’architettura prefabbricata industriale quella monotonia che riscontriamo nelle aree industriali.
Da un punto di vista ingegneristico, invece, gli edifici prefabbricati in c.a.p. si avvalgono generalmente di schemi strutturali a pilastri isostatici che necessitano di sezioni trasversali degli elementi molto grandi per far fronte alle azioni orizzontali indotte ad esempio eventi sismici.
L’introduzione di nuovi schemi strutturali può risultare un percorso da seguire per ottenere soluzioni diverse da un punto di vista architettonico e migliori da un punto di vista strutturale.
La tesi in esame si pone come obiettivo quello di identificare le principali caratteristiche e problematiche dal punto di vista architettonico e strutturale degli edifici in c.a.p e di proporre, a soluzione di tali problematiche, un sistema semi prefabbricato in cemento armato precompresso realizzato con la tecnologia a cavi post-tesi.
Il sistema prevede uno schema isostatico composto da un unico pilastro e due travi a sbalzo che determinano un portale spazialmente iterabile che consente articolazioni libere negli schemi di pianta.
Al fine di valutare al meglio il comportamento strutturale sono state condotte analisi sismiche di tipo dinamico lineare sia per una tipologia tradizionale, nella quale sono stati modificati i vincoli tra i vari elementi strutturali, in modo da determinarne l’influenza sulla risposta dell’edificio, sia per la nuova tipologia, proposta in questa tesi.
Successivamente è stato condotto il dimensionamento per le fasi di messa in opera e di esercizio e la verifica agli stati limite secondo la normativa attualmente vigente (D.M.14.1.2008).
Le due tipologie sono state infine confrontate da un punto di vista architettonico analizzando le possibilità di distribuzione formale del sistema sviluppando, come esempio applicativo, un piano attuativo del comune di Pisa.