III
Indice
XXII
Il racconto di Roma
XXIV
Premessa
La trasmissione dei testi. Il lavoro filologico, XXIV - Le collane dei classici, XXV
2
LE ORIGINI
Dalla fondazione di Roma allo scontro con Cartagine4
Gli eventi, la società, la cultura
4 I nodi della storia
4 “Fondazione” o “formazione”?
4 La monarchia
5 Le magistrature repubblicane
5 I mutamenti interni tra Ve IIIsecolo a.C. 6 L’espansione in Italia
6 in sintesi
7 Società e cultura
7 Pater familiase struttura gentilizia 8 Il mos maiorum
8 Oralità e scrittura 9 in sintesi
10 La lingua
10 Origini della lingua latina
10 Latino preletterario e latino arcaico 11 in sintesi
12
LE ORIGINI DELLA LETTERATURA LATINA
12 Le prime testimonianze linguistiche
15 Le testimonianze poetiche preletterarie
15 I carmina 16 Il saturnio 16 Carmina religiosi 19 I carmina popularia 20 La poesia celebrativa 21 in sintesi 22 La prosa preletteraria 22 Commentariie fasti 23 Il diritto e le leggi 24 L’oratoria 25 in sintesi
Indice
IV
27 Il teatro italico delle origini
27 I fescennini
28 La satura
28 La fabula Atellana 29 in sintesi
29 Indicazioni Bibliografiche
30 I GENERI LETTERARI: La poesia epica 30 Definizione e origini
30 La trasmissione e la sopravvivenza 31 Il ciclo epico
31 Iliade e Odissea: il filone “eroico” 32 L’epica ellenistica
34
L’ETÀ ARCAICA
Dalle guerre puniche alla dittatura di Silla36
Gli eventi, la società, la cultura
36 I nodi della storia
36 Lo scontro con Cartagine 37 Espansionismo militare 38 Problemi sociali 38 Mario e Silla 39 in sintesi
40 Società e cultura
40 Le province e le nuove classi sociali 41 La svolta imperialistica
42 Incontro, scontro e fusione con la cultura greca 44 in sintesi
45 Pubblico, generi letterari e scrittori in età arcaica
45 Le conseguenze di una fruizione orale 46 Gli “artigiani” delle lettere
46 in sintesi 46 La lingua
46 Una lingua a strati 47 in sintesi 48
Livio Andronìco
48 L’autore 48 Notizie biografiche 49 L’opera 49 Le opere teatrali 50 L’Odusía 50 La traduzione artistica52 Approfondimento:Che cos’è l’acculturazione? 53 in sintesi
53 Indicazioni Bibliografiche
54
Gneo Nevio
54 L’autore
54 Plenum superbiae Campanae 55 L’opera
55 Le opere teatrali
Indice
V
57 Il Bellum Poenicum 59 in sintesi
59 Indicazioni Bibliografiche 60 LE PAROLE DELL’ARTE
62 I GENERI LETTERARI: Il teatro in Grecia 62 Le forme del teatro greco
63 La tragedia
63 Le origini della tragedia 63 Significato della tragedia
64 Struttura e autori della tragedia e del dramma satiresco 66 La commedia
66 Le origini della commedia 66 Significato del teatro comico
66 Tipologie, struttura e autori della commedia 69 Il teatro a Roma
69 L’origine e le tipologie
71 La struttura
71 Le occasioni degli spettacoli
72 L’ambiente scenico
73 Gli attori e i costumi
74
Plauto
74 L’autore
74 Notizie biografiche 75 Il problema del nome 76 L’opera
76 Le fabulae Varronianae
76 I contenuti delle Comoediae
78 La struttura 80 Gli intrecci 80 in sintesi
80 Una possibile classificazione 82 I personaggi
82 Approfondimento:Attori e pubblico in Plauto 84 I rapporti con il mondo greco
85 Un mondo alla rovescia 86 La lingua plautina 88 La fortuna
88 in sintesi
89 Indicazioni Bibliografiche
90
Percorsi antologici
91 1. L’autore e il suo pubblico
91 TESTO1(LAT/ITA):Che questo spettacolo porti bene a me e a voi (Asinaria, vv. 1-15)
92 TESTO2(ITA):Vi userò la cortesia di esporvi il soggetto di questa commedia (Miles gloriosus, vv. 79-98) 93 TESTO3(LAT/ITA):Prima di tutto prestate attenzione (Trinummus, vv. 1-22)
94 scheda lessicale:I verbi latini che indicano l’opera del tradurre
95 TESTO4(ITA):Una commedia con un misto di tragedia (Amphitruo, vv. 38-63) 96 TESTO5(ITA):Siamo in Grecia o a Roma? (Curculio, vv. 462-486)
97 TESTO6(ITA):Sulla scena si deve portare qualche nuova trovata (Pseudolus, vv. 562-573b) 97 riepilogo del percorso
Indice
VI
98 2. Il servus nelle sue tipologie ricorrenti
98 TESTO1(ITA):Fatemi passare, fuggite tutti (Curculio, vv. 280-295)
99 TESTO2(ITA):E ora, Pseudolo, che hai intenzione di fare? (Pseudolus, vv. 394-414) 100 TESTO3(ITA):Nella mia mente c’è un piano (Pseudolus, vv. 574-594)
100 Approfondimento:Gli schiavi nel mondo romano
102 TESTO4(ITA):Vinta la guerra, vi ringrazio signori del cielo (Persa, vv. 753-762) 102 riepilogo del percorso
103 3. Ambienti e tipi del teatro plautino 103 TESTO1(ITA):Al mercato (Aulularia, vv. 371-397)
104 TESTO2(ITA):Il soldato fanfarone e il parassita adulatore (Miles gloriosus, vv. 1-78) 106 TESTO3(ITA):Il parassita affamato (Menaechmi, vv. 77-109)
107 Approfondimento:Il tipo plautino del parassita
108 TESTO4(ITA):Il lenone (Rudens, vv. 125-126; Curculio, vv. 494-504) 108 TESTO5(LAT):L’avaro (Aulularia, vv. 40-66)
111 Analisi del testo
112 Approfondimento:Euclione: il prototipo dell’avaro
112 TESTO6(ITA):Un personaggio inconsueto: il dio Mercurio (Amphitruo, vv. 271-309; 350-374) 116 riepilogo del percorso
117 4. La vis comica plautina
118 TESTO1(LAT):Il tesoro perduto (Aulularia, vv. 713-726) 120 Analisi del testo
120 TESTO2(LAT/ITA):Amore è un carnefice (Cistellaria, vv. 203-224) 122 TESTO3(LAT/ITA):Una gara di insulti (Persa, vv. 405-426) 123 Approfondimento:L’insulto liberatorio
124 TESTO4(LAT/ITA):Furcifer!(Pseudolus, vv. 359-369) 126 scheda lessicale:Le interiezioni in Plauto
126 riepilogo del percorso
127 Il genere letterario Percorso on line 128
Cecilio Stazio
128 L’autore 128 Notizie biografiche 129 L’opera129 I titoli delle commedie 129 Il Plocium
130 Approfondimento:Un’antica top ten 131 Un commediografo “di passaggio”? 131 in sintesi
131 Indicazioni Bibliografiche
132
Publio Terenzio Afro
132 L’autore
132 Notizie biografiche 133 L’opera
133 Cronologia e contenuti delle commedie EQUIVOCI E INGANNI
TESTO1(LAT):L’equivoco della pentola (Aulularia, vv. 731-772) TESTO2(ITA):L’equivoco dei gemelli (Maenechmi, vv. 351-445) TESTO3(ITA):Un regalo già ricevuto (Amphitruo, vv. 787-824) TESTO4(ITA):Una gemella inventata (Miles gloriosus, vv. 415-424)
Indice
VII
134 I contenuti delle Comoediae
134 Tradizione e innovazione 137 Una commedia stataria 139 in sintesi
140 I prologhi
141 L’interpretazione del teatro terenziano 144 Lo stile e la lingua
145 La fortuna
146 in sintesi
146 Indicazioni Bibliografiche
147
Percorsi antologici
148 1. Terenzio e il suo pubblico
148 TESTO1(ITA):La storia di un insuccesso (Hecyra, Prologus I, vv. 1-8; Prologus II, vv. 9-57) 150 TESTO2(ITA):Un ladro, non un poeta, ha scritto la commedia (Eunuchus, vv. 19-45) 151 TESTO3(LAT/ITA):Contaminari non decere fabulas(Andria, vv. 1-27)
152 TESTO4(LAT/ITA):Non date retta ai discorsi dei maligni (Heautontimorúmenos, vv. 1-52) 155 TESTO5(ITA):Una terribile accusa o una grande lode? (Adelphoe, vv. 1-25)
155 TESTO6(ITA):Evitare l’obscura diligentia (Phormio, vv. 1-34) 156 riepilogo del percorso
157 2. I personaggi di Terenzio tra tradizione e innovazione 158 TESTO1(ITA):Una cortigiana fuori dagli schemi (Hecyra, vv. 816-840) 158 TESTO2(ITA):Un dialogo tra amici (Phormio, vv. 153-178)
159 TESTO3(ITA):Un parassita orgoglioso del proprio ingegno (Eunuchus, vv. 232-264) 160 riepilogo del percorso
161 3. Genitori e figli
161 TESTO1(ITA):Un quadro di intimità famigliare (Hecyra, vv. 577-606) 162 Approfondimento:Il carattere di Sostrata
163 TESTO2(LAT):Una discussione per ragioni d’amore (Andria, vv. 872-903) 165 Analisi del testo
166 TESTO3(LAT):Iniqui sunt patres(Heautontimorúmenos, vv. 213-229) 167 scheda lessicale:Patere filius
168 TESTO4(LAT):Due modelli pedagogici a confronto (Adelphoe, vv. 26-81)
172 scheda lessicale:Pudore liberalitas: due parole chiave del modello pedagogico terenziano; Ratio 173 Approfondimento:Un inciso “scandaloso”
173 riepilogo del percorso
174 4. Terenzio e l’humanitas
175 TESTO1(ITA):Un padre si confida con il suo servo fedele (Andria, vv. 28-50) 176 Approfondimento:Sosia: un liberto sulla scena
176 TESTO2(LAT):Homo sum(Heautontimorúmenos, vv. 53-120) 179 scheda lessicale:Homo
180 scheda lessicale: Credo 182 scheda lessicale: Adulescens 183 riepilogo del percorso
183 Il genere letterario
184 LE PAROLE DELL’ARTE Percorso on line
UN TEATRO CHE SI OPPONE ALLE CONVENZIONI
TESTO1(ITA):Servuse meretrix: la rottura delle convenzioni (Hecyra, vv. 841-880) TESTO2(ITA):Un insieme di amici animati da buoni sentimenti (Phormio, vv. 465-484) TESTO3(LAT/ITA):Nella vita non ci sono regole assolute (Adelphoe, vv. 806-839)
Indice
VIII
186
Quinto Ennio
186 L’autore
186 Il poeta dai «tre cuori» 186 Notizie biografiche 187 L’opera
187 Le opere minori 188 Il teatro
190 Gli Annales: l’impianto generale 191 La novità degli Annales
192 Approfondimento:L’humanitas 192 La chiave interpretativa del poema 194 Lingua, metrica e stile
196 Approfondimento:Il “sogno simbolico” in Ennio 198 La fortuna
198 in sintesi
199 Indicazioni Bibliografiche
200
La tragedia arcaica
200 Il “secolo d’oro” della tragedia
201 Pacuvio
201 Un artista poliedrico
201 Pathose sperimentalismo linguistico
202 Approfondimento:Il concetto di Fortuna in Pacuvio 204 in sintesi
204 Accio
204 Un intellettuale orgoglioso e prolifico 205 La tragedia del potere
207 Il declino del teatro letterario
207 Decadenza della commedia
207 La tragedia dalla scena alla lettura 208 in sintesi
209 INDICAZIONIBIBLIOGRAFICHE
210
Catone e la storiografia annalistica
210 L’autore
210 Homo novuse conservatore 211 La lotta culturale
212 in sintesi 213 Le opere
213 Orazioni e opere didascaliche 214 Il De agri cultura
217 La storiografia annalistica 218 La novità delle Origines 220 in sintesi
221 Una prosa asciutta ed essenziale 221 La fortuna
221 Catone idealizzato 222 in sintesi
Indice
IX
223
Filosofie a Roma
a cura di Maria Monteleone La filosofia arriva a RomaLezioni pericolose, 224 - La voce delle fonti, 224 – Valenza politica della filosofia, 225 – Maestri e viaggi, 225 – “Corti” private, 225 – Una questione politica, 226 – L’uso della retorica, 226
Epicureismo
Italiam totam occupaverunt, 227 – Amara disciplina, 227 - La voce delle fonti, 227 – I circoli napole-tani, 228 – Il tetrafarmaco, 228 – Un “giardino” perfetto, 229 – Lucrezio: la liberazione dalla religio e dall’ordine costituito, 230 – La fisica alla base del cosmo, 230 – Liberarsi dalle paure, 230 – Equili-brio individuale e rifiuto della politica, 231
232 I GENERI LETTERARI: La satira
232 Origine 232 Etimologia 233 I caratteri 234
Gaio Lucilio
234 L’autore 234 Notizie biografiche 235 L’opera235 Le satire: genesi e ordinamento 236 Gli argomenti
238 Caratteri della satira luciliana 239 La lingua e lo stile
240 Approfondimento:Satira e realismo in Lucilio 241 in sintesi
241 Indicazioni Bibliografiche
242
L’ETÀ DI CESARE
La crisi della repubblica dalla morte di Silla all’affermazione di Ottaviano
244
Gli eventi, la società, la cultura
244 I nodi della storia
244 Forze destabilizzanti 244 La congiura di Catilina 245 L’accordo segreto 245 Cesare in Gallia 246 La guerra civile
247 La dittatura e la morte di Cesare 247 Dalla guerra civile al principato 248 in sintesi
249 Società e cultura
249 La figura di Cesare: un bilancio
249 La crisi dei valori tradizionali e il rifugio nell’otium 250 Filosofie ellenistiche e culti misterici
252 in sintesi
253 Pubblico, generi letterari e scrittori nell’età di Cesare
253 Gli intellettuali di fronte alla crisi 253 Cambiamenti nei generi letterari 254 Un pubblico nuovo: i salotti e le donne 254 La lingua
Indice
X
255 Gli studi sulla lingua 255 in sintesi
256 I GENERI LETTERARI: La poesia lirica greca 256 Definizione e caratteri del genere
257 La poesia giambica
258 La melica monodica
260 La melica corale
262
La poesia neoterica
262 Caratteri generali
262 Lo sfondo storico-culturale alla nascita del fenomeno neoterico 263 Caratteri del neoterismo
264 Gli influssi della poetica callimachea 266 I poeti
266 I preneoterici
266 Approfondimento:La definizione dei poeti neoterici 268 I neoterici
271 in sintesi
271 INDICAZIONIBIBLIOGRAFICHE
272
Gaio Valerio Catullo
272 L’autore
272 Il problema delle date 272 La vita
273 in sintesi 274 L’opera
274 Il Liber e la sua struttura 274 La prima sezione del Liber
275 Approfondimento:Regole artistiche e principi etici 276 La seconda sezione: i carmina docta
278 Approfondimento:Mille baci 280 La terza sezione: gli epigrammi 281 in sintesi
281 I temi
282 Approfondimento:Fu davvero una rivoluzione? 284 Lo stile 286 La fortuna 286 in sintesi 287 Indicazioni Bibliografiche 288
Percorsi antologici
289 1. Poesia e amicizia289 TESTO1(LAT):Cui dono lepidum novum libellum (Carmina, 1) 291 Analisi del testo
291 TESTO2(LAT):Amicizia e poesia (Carmina, 50) 291 Analisi del testo
293 TESTO3(LAT/ITA):La vera poesia secondo Catullo (Carmina, 95) 294 TESTO4(ITA):Un’antologia da buttare (Carmina, 14)
296 TESTO5(ITA):All’amico Cecilio (Carmina, 35)
297 TESTO6(LAT):Ille mi par esse deo videtur: l’inizio dell’amore (Carmina, 51) 298 Approfondimento:Saffo, modello di Catullo e Lucrezio
Indice
XI
300 2. Una morale controcorrente
300 TESTO1(LAT):Vivamus, mea Lesbia, atque amemus(Carmina, 5) 302 Analisi del testo
303 TESTO3(ITA):I baci non bastano mai (Carmina, 7) 303 TESTO6(ITA):L’insofferenza verso Cesare (Carmina, 93) 304 Approfondimento:Una morale nuova per una poesia nuova 306 TESTO4(LAT/ITA):Un simposiarca inusuale (Carmina, 27) 306 riepilogo del percorso
307 3. Odi et amo: le alterne vicende dell’amore 308 TESTO1(LAT):Passer, deliciae meae puellae(Carmina, 2) 309 TESTO2(LAT):Lugete, o Veneres Cupidinesque (Carmina, 3) 311 Dentro il testo
312 TESTO3(LAT): Smettila di impazzire (Carmina, 8) 314 Approfondimento:Il lessico catulliano dell’amore 316 Analisi del testo
316 TESTO4(LAT):Promesse al vento (Carmina, 70)
317 TESTO5(LAT):Le diverse gamme dell’amore (Carmina, 72) 318 TESTO6(LAT):Odi et amo(Carmina, 85)
319 TESTO7(LAT/ITA):Un amore eterno? (Carmina, 109) 320 TESTO8(LAT):L’addio definitivo (Carmina, 11) 322 Approfondimento:Il topos letterario del fiore reciso 323 Analisi del testo
323 riepilogo del percorso
324 4. Il poeta e il suo mondo: affetti e antipatie 324 TESTO1(ITA):Un invito originale (Carmina, 13) 325 TESTO2(ITA):Una richiesta di conforto (Carmina, 38)
326 TESTO3(ITA):La consolazione dell’amico Licinio Calvo (Carmina, 96) 326 TESTO4(LAT/ITA):Una casetta esposta a un vento insolito (Carmina, 26) 327 TESTO5(LAT):Un ironico ringraziamento a Cicerone (Carmina, 49) 328 TESTO6(LAT):L’impazienza del ritorno (Carmina, 46)
329 TESTO7(LAT):Il ritorno a casa (Carmina, 31)
331 Approfondimento:Un bilancio sull’esperienza esistenziale e poetica di Catullo 332 TESTO8(LAT):Sulla tomba del fratello (Carmina, 101)
333 Approfondimento:Il topos letterario del compianto funebre 335 riepilogo del percorso
335 Il genere letterario Percorso on line
336 I GENERI LETTERARI: La storiografia 336 Definizione e premesse
337 L’historía e i logografi 337 Erodoto, pater historiae 338 Tucidide, il grande modello
339 I continuatori di Tucidide e la storiografia ellenistica 340 La storiografia greca di fronte a Roma: Polibio 341 Le prime tappe della storiografia latina 341 Eredità greca e originalità latina
I CARMINA DOCTA
TESTO1(LAT/ITA):Per le nozze di Torquato: un esempio di epitalamio (Carmina, 61) TESTO2(ITA):Il lamento di Arianna abbandonata (Carmina 64, 124-201)
Indice
XII
342
Caio Giulio Cesare
342 L’autore
342 L’ascesa
342 Accordi con Pompeo e Crasso 343 La guerra in Gallia 343 La guerra civile 344 La congiura 344 in sintesi 345 L’opera 345 Un uomo colto 345 I Commentarii
346 Finalità del De bello Gallico e del De bello civili 346 Una storiografia di parte?
347 Il De bello Gallico
347 I contenuti del De bello Gallico
348 Un racconto di guerra 349 Una prova di etnogeografia 349 Romani e barbari
349 Conquista e romanizzazione 350 in sintesi
351 Il De bello civili
351 I contenuti del De bello civili
352 Guerra e politica 352 La clementia di Cesare 353 Verità o giustificazione?
353 Il corpus Caesarianum e le opere perdute
353 La lingua e l’oratoria di Cesare, tra analogia e atticismo 354 in sintesi
354 Lo stile
354 Chiarezza ed efficacia 355 Una lingua “pura” 355 La fortuna
355 Un protagonista della storia
356 Cesare oggetto di studio e personaggio letterario 356 in sintesi
357 Indicazioni Bibliografiche
358
Percorsi antologici
359 1. Alesia, il grande assedio
359 TESTO1(LAT/ITA):Uno spietato avversario (De bello GallicoVII, 4)
361 Dentro il testo
361 TESTO2(ITA):Sotto le mura di Alesia (De bello GallicoVII, 68-71) 363 TESTO3(LAT):L’esercito di soccorso (De bello GallicoVII, 75, 1; 76, 4-6) 364 Analisi del testo
365 TESTO4(ITA):Una drammatica assemblea: il discorso di Critognato (De bello GallicoVII, 77) 366 Approfondimento:Le ragioni degli altri
367 Dentro il testo
367 TESTO5(LAT):Crudeltà verso gli inermi (De bello GallicoVII, 78)
368 Analisi del testo
368 TESTO6(ITA):I Romani, da assedianti ad assediati (De bello GallicoVII, 79, 1-3; 84-85)
370 TESTO7(ITA):Le decisioni di Cesare (De bello GallicoVII, 86-87) 370 TESTO8(LAT/ITA):La vittoria (De bello GallicoVII, 88)
Indice
XIII
371 Dentro il testo
372 TESTO9(LAT):Le ultime parole di Vercingetorige (De bello GallicoVII, 89) 373 Analisi del testo
373 TESTO10(LAT/ITA):Le condizioni della resa e la conclusione della campagna (De bello GallicoVII, 90) 374 Approfondimento:Il pessimismo di Cesare, tra fortuna e virtus
375 riepilogo del percorso
376 2. I popoli di Cesare
377 TESTO1(LAT):Descrizione della Gallia (De bello GallicoI, 1)
378 Approfondimento:I Celti 379 Analisi del testo
380 TESTO2(LAT/ITA):L’organizzazione sociale dei Galli (De bello GallicoVI, 11)
381 Approfondimento:Il lessico di Cesare “etnografo”
382 TESTO3(ITA):I druidi e i cavalieri presso i Galli (De bello GallicoVI, 13-15)
382 Approfondimento:I misteriosi druidi 384 Dentro il testo
385 TESTO4(LAT):I sacrifici agli dèi presso i Galli (De bello GallicoVI, 16)
386 TESTO5(LAT):Gli dèi adorati dai Galli (De bello GallicoVI, 17)
387 Analisi del testo
387 TESTO6(ITA):I Germani (De bello GallicoVI, 21-23)
389 TESTO7(LAT):Confronto tra il valore dei Galli e quello dei Germani (De bello GallicoVI, 24)
390 Analisi del testo
390 TESTO8(ITA):La Britannia e i suoi abitanti (De bello GallicoV, 12; 14)
391 riepilogo del percorso
392 3. La guerra civile: La fine di Pompeo
393 TESTO1(LAT):La resa dei pompeiani (De bello civiliIII, 98)
393 TESTO2(ITA):Il tragico bilancio di Farsalo (De bello civiliIII, 99)
394 TESTO3(LAT):L’inseguimento e la difficile fuga di Pompeo (De bello civiliIII, 102)
395 TESTO4(LAT):In Egitto (De bello civiliIII, 92)
396 TESTO5(LAT):La morte di Pompeo (De bello civiliIII, 104)
397 Approfondimento:Cesare di fronte alla morte di Pompeo 398 Analisi del testo
398 TESTO6(ITA):Cesare in Egitto: nuove avvisaglie di guerra (De bello civiliIII, 106-107)
399 Dentro il testo
400 Approfondimento:Cleopatra entra in scena 400 riepilogo del percorso
401 il genere letterario Percorso on line
402 I GENERI LETTERARI: La retorica 402 Distinzione fra retorica e oratoria
402 Il valore della retorica e dell’oratoria presso i Greci e i Romani 403 L’origine greca della retorica e i suoi legami con il pensiero filosofico 404 Lo sviluppo della retorica nella Grecia classica fino ad Aristotele 405 Gli studi retorici nell’età ellenistica. Scuole e retori dell’Asia Minore 406 La retorica nell’età imperiale
407 La retorica a Roma
FARSALO, LO SCONTRO FINALE
TESTO1(ITA):I pompeiani si spartiscono in anticipo cariche e bottino (De bello civili, III, 82) TESTO2(LAT/ITA):Il discorso di Cesare all’esercito schierato (De bello civili III, 90)
TESTO3(LAT):Un soldato coraggioso (De bello civili, III, 91) TESTO4(LAT):La battaglia (De bello civili, III, 93-94)
Indice
XIV
408 I GENERI LETTERARI: L’oratoria
408 L’oratoria greca e il “canone dei dieci oratori” 408 La limpida oratoria di Lisia
409 Isocrate e la paideia dell’oratore 409 Oratoria e politica: Demostene
410 Origine e sviluppo dell’oratoria romana
412
Marco Tullio Cicerone
412 L’autore
412 La formazione culturale
412 L’ascesa politica fino al consolato 414 Anni difficili: l’esilio, la guerra civile 415 L’ultima stagione
416 in sintesi 417 L’opera
417 Il difensore della repubblica oligarchica 417 LE ORAZIONI
417 Discorsi per il presente e per la gloria futura 418 Prima fase: l’affermazione di un giovane avvocato 419 Seconda fase: i discorsi del console
420 Terza fase: prima e dopo l’esilio, le orazioni della maturità 422 Quarta fase: le orazioni “cesariane”
422 Quinta fase: l’ultima battaglia 423 Non hominis nomen sed eloquentiae 424 in sintesi
425 Approfondimento:Una faccia che parla
426 LE OPERE RETORICHE
426 Un punto di approdo per la riflessione sulla parola 426 Il De oratore, ovvero la natura dell’oratoria
427 I contenuti del De oratore
428 Una storia dell’eloquenza: il Brutus
428 Approfondimento:I generi dell’oratoria e la struttura dell’orazione 430 L’Orator: un trattato sullo stile
430 in sintesi
431 LE OPERE POLITICHE
431 Il De re publica: i dati esterni 432 Il contenuto dell’opera
432 I contenuti del De re publica
433 I nodi politici del De re publica
435 Il De legibus: uno studio del diritto romano 435 in sintesi
436 LE OPERE FILOSOFICHE
436 Una grande operazione culturale 436 Il fine delle opere filosofiche 436 Il genere letterario
437 Gli argomenti affrontati
438 Il “metodo” seguito e il confronto con le scuole ellenistiche 439 Il contributo di Cicerone allo sviluppo del pensiero filosofico 439 Un linguaggio filosofico latino
439 Introduzione alla filosofia 440 Il problema morale 441 Il problema teologico 441 I tesori della vita
Indice
XV
442 Educare i giovani 443 in sintesi
444 L’EPISTOLARIO E LE OPERE POETICHE 444 Un documento storico e umano
444 Approfondimento:Scrivere lettere a Roma 446 Le opere poetiche
446 in sintesi 447 Lo stile
447 Varietà e concinnitas
447 La prosa “numerosa” e il lessico 448 La fortuna
448 Modello di stile e mediatore di valori 448 L’uomo e l’oratore
449 in sintesi
450 Indicazioni Bibliografiche
452
Percorsi antologici
DALLE ORAZIONI
453 1. I discorsi del console
454 TESTO1(LAT):Un attacco diretto e violento (CatilinariaI, 1) 455 Analisi del testo
456 Approfondimento:Stile e struttura di un’orazione: la prima Catilinaria 457 TESTO2(LAT):Catilina è sorvegliato (CatilinariaI, 3)
458 scheda lessicale:Confidere
458 TESTO3(ITA):Una riunione notturna; la congiura in senato (CatilinariaI, 4) 459 Dentro il testo
459 TESTO4(LAT):Fuori dalla città! (CatilinariaI, 5) 460 scheda lessicale:Nefarius
461 TESTO5(LAT):Il vuoto intorno a Catilina (CatilinariaI, 7) 463 Analisi del testo
463 TESTO6(LAT):La patria esorta Cicerone ad agire (CatilinariaI, 11) 464 TESTO7(ITA):Giove proteggerà Roma (CatilinariaI, 13)
465 riepilogo del percorso
466 Approfondimento:Il cursus honorum e il lessico della politica 468 2. Prima e dopo l’esilio (le orazioni della maturità) 469 TESTO1(LAT):La poesia nutre l’oratoria (Pro Archia poeta 12-13) 470 scheda lessicale:Facultas
470 Analisi del testo
471 TESTO2(ITA):Le lettere e la virtù civile (Pro Archia poeta 14-23 passim) 473 Approfondimento:Pro Archia: un’orazione particolare
474 TESTO3(LAT):Omero fu la fortuna di Achille! (Pro Archia poeta 24-25) 474 Riepilogo del percorso
475 3. Dopo la guerra civile: Cicerone parla a Cesare
476 TESTO1(LAT):Marcello è perdonato: termina il lungo silenzio (Pro Marcello, 1) 477 TESTO2(LAT):L’impresa più grande è tutta di Cesare (Pro Marcello, 2) 478 scheda lessicale:Fortuna
479 Approfondimento:Dire al verità al principe: dentro la Pro Marcello 480 TESTO3(LAT):La clementia verso gli sconfitti (Pro Marcello 3) 480 scheda lessicale:Caesar
481 Analisi del testo
482 TESTO4(ITA):La vera fine della guerra civile (Pro Marcello 5)
483 TESTO5(ITA):Un programma politico per Cesare (Pro Marcello 8, 1-2) 483 Dentro il testo
Indice
XVI
484 TESTO6(LAT): Una riflessione sulla guerra civile (Pro Marcello 10) 485 riepilogo del percorso
485 il genere letterario
DALLE OPERE RETORICHE
486 Il ruolo della parola
486 TESTO1(ITA):L’oratoria, sintesi di arte e conoscenza (De oratoreI, 16-20)
487 TESTO2(ITA):La potenza della parola (De oratoreI, 30-34)
488 Dentro il testo
489 TESTO3(ITA):Gli stili dell’eloquenza; Demostene e la polemica contro gli atticisti (Orator 20-23) 490 Approfondimento:Numerus, clausula e cursus
491 riepilogo del percorso DALLE OPERE POLITICHE
492 1. Il “canto del cigno” della repubblica
492 TESTO1(ITA):Pro Sestio: un progetto politico (Pro SestioXLV, 96-98)
493 Dentro il testo
494 Approfondimento:La posizione politica di Cicerone: un bilancio 496 TESTO2(ITA):La miglior forma di governo (De re publicaI, 69-70)
496 riepilogo del percorso
497 2. Il Somnium Scipionis, finale “celeste” del De re publica 498 TESTO1(LAT):L’incontro con Massinissa (De re publicaVI, 9)
499 TESTO2(LAT):L’apparizione di Scipione Africano (De re publicaVI, 10) 500 Analisi del testo
501 TESTO3(LAT):Il destino eterno dei benefattori dello Stato (De re publicaVI, 13) 502 Analisi del testo
502 TESTO4(LAT):La vera vita (De re publicaVI, 14)
503 TESTO5(LAT):Il divieto del suicidio (De re publicaVI, 15)
504 Analisi del testo
505 TESTO6(ITA):L’ordine dell’universo (De re publicaVI, 16-17)
506 Dentro il testo
507 TESTO7(ITA):La musica del cielo (De re publicaVI, 18-19)
508 Approfondimento:Cicerone, Dante e il suono del cielo
509 TESTO8(LAT):Che cos’è la gloria terrena? (De re publicaVI, 20)
510 TESTO9(LAT):Solo la virtù dona la gloria celeste (De re publicaVI, 25) 510 scheda lessicale:Virtus
511 Approfondimento:Le isole dei beati 511 riepilogo del percorso
DALLE OPERE FILOSOFICHE
512 I valori dell’humanitas
513 TESTO1(LAT/ITA):Il bene morale e le quattro virtù stoiche (De officiisI, 15-17)
514 TESTO2(ITA):Una lezione di convivenza civile: la filantropia (De officiisIII, 21-26)
515 Approfondimento:Cicerone e l’ideale dell’humanitas
516 TESTO3(ITA):La filosofia della vita: vecchiaia e amicizia (De senectute, 11; De amicitia, 6) 516 Approfondimento:Essere vecchi a Roma
518 riepilogo del percorso DALL’EPISTOLARIO
519 Tra politica e affetti familiari
520 TESTO1(LAT):La nascita del figlio: Cicerone pensa al consolato (Ad AtticumI, 2)
521 Approfondimento:Attico, l’amico e l’editore
522 TESTO2(LAT):Una richiesta di aiuto (Ad AtticumI, 18, 1-7) 522 scheda lessicale:Socius
Indice
XVII
523 Analisi del testo
523 TESTO3(LAT):Dolore per la famiglia (Ad familiaresXIV, 4, 1-3) 525 Analisi del testo
526 TESTO4(ITA):Cesare ha passato il Rubicone: timori di guerra (Ad familiaresXVI, 12) 527 TESTO5(ITA):Cicerone parte per il campo di Pompeo (Ad familiaresXIV, 7)
528 Dentro il testo
528 TESTO6(ITA):Pompeo è morto, Cicerone attende il perdono di Cesare (Ad AtticumXI, 6, 3-7) 529 TESTO7(ITA):Arriva il perdono di Cesare (Ad familiaresXIV, 23)
530 TESTO10(ITA):Cesare è stato ucciso! (Ad familiaresVI, 5) 530 TESTO11(ITA):Tutto è stato inutile (Ad AtticumXIV, 4; 12) 531 Dentro il testo
532 Approfondimento:Una scoperta straordinaria 533 riepilogo del percorso
534 LE PAROLE DELL’ARTE Percorso on line
536
Tito Lucrezio Caro
536 L’autore
536 Notizie biografiche 537 L’opera
537 Il genere didascalico 539 Il valore della poesia 540 Lo sfondo storico-culturale 541 Il titolo e la struttura
542 I contenuti del De rerum natura
544 in sintesi
544 L’apertura del poema 545 La funzione di Epicuro 546 Le paure degli uomini 548 La storia degli uomini 549 Guardare dall’alto
549 Pessimismo ambiguo
550 Approfondimento:Naufragio con spettatore 552 in sintesi
552 La lingua
552 Scrivere per persuadere 554 La fortuna
555 in sintesi
555 Indicazioni Bibliografiche
556
Percorsi antologici
557 1. Gli dèi e la paura della morte
557 TESTO1(LAT):L’inno a Venere (De rerum naturaI, 1-43)
560 scheda lessicale:Generatim 562 Analisi del testo
L’ULTIMA BATTAGLIA
TESTO1(ITA):L’esordio dell’Actio prima in Verrem: affermazione di un giovane avvocato (Actio prima in VerremI-II)
TESTO2(LAT/ITA):Un generale da… banchetto! (Actio secunda in Verrem V, 28)
TESTO3(ITA): L’ultima battaglia in senato: Antonio non imiti Cesare! (Philippica secunda 115-118) TESTO4(LAT/ITA):L’orgoglio di Cicerone (Philippica secunda 118-119)
Indice
XVIII
563 Approfondimento:Lucrezio e gli dèi
564 TESTO2(LAT):L’elogio di Epicuro (De rerum naturaI, 62-79)
564 scheda lessicale:Religio 566 Analisi del testo
567 TESTO3(LAT):Il sacrificio di Ifigenia (De rerum naturaI, 80-101)
568 scheda lessicale:Hymenaeo 569 Analisi del testo
570 Approfondimento:Il mito di Ifigenia
571 TESTO4(ITA):L’origine della religione (De rerum naturaV, 1161-1240)
573 TESTO5(ITA):Le paure umane di fronte alla morte (De rerum naturaIII, 31-93)
575 TESTO6(ITA):L’oltretomba non esiste (De rerum naturaIII, 978-1023) 576 riepilogo del percorso
577 2. Il miele delle Muse e la consolazione della filosofia 577 TESTO1(ITA): I lucida carmina lucreziani (De rerum naturaI, 921-950)
578 TESTO2(LAT/ITA):La serenità del sapiente epicureo (De rerum naturaII, 1-61)
582 Approfondimento:L’epicureismo: una filosofia ascetica
583 TESTO3(LAT/ITA):Epicuro, rerum inventor (De rerum naturaIII, 1-30) 584 riepilogo del percorso
585 3. Lo spettacolo della natura
585 TESTO1(LAT/ITA):L’origine della vita (De rerum naturaI, 991-1022) 587 TESTO2(LAT):La vecchiaia del mondo (De rerum naturaII, 1144-1474) 590 Analisi del testo
591 TESTO3(ITA):Non è l’uomo il centro dell’universo (De rerum naturaII, 195-234)
592 riepilogo del percorso
593 4. L’avventura dell’umanità
593 TESTO1(LAT):L’umanità primitiva (De rerum naturaV, 925-1010)
599 scheda lessicale:Pontus 599 Analisi del testo
600 Approfondimento:La visione della storia
602 TESTO2(LAT):La passione d’amore (De rerum naturaIV, 1121-1159) 605 scheda lessicale:Nodus
606 Analisi del testo
606 TESTO3(ITA):La peste di Atene (De rerum naturaVI, 1138-1181; 1225-1286)
608 riepilogo del percorso
Percorso on line
609
La religione dei Romani
a cura di Mariachiara Giorda Un’origine complessaTra Etruschi, Greci e Italici, 610 – Pratiche per conoscere il futuro, 610 – Un processo di ap-propriazione, 611 – Lo spazio e il tempo, 611 – La triade arcaica, 612 – Come mai una triade?, 612 – La triade capitolina, 612 – Le divinità minori, 613 – Lari, Penati e Mani, 614 – Esprimere la volontà divina, 615
616
Marco Terenzio Varrone
616 L’autore
616 Un vero erudito
LA VERITÀ DELLA FILOSOFIA CONTRO I FANTASMI DELLA PSICHE
TESTO1(ITA):La gioia del pensiero epicureo vince la fatica del poeta (De rerum natura, I, 136-145) TESTO2(ITA):L’indagine scientifica sconfigge i timori religiosi (De rerum natura, I, 102-135) TESTO3(LAT/ITA):I sogni (De rerum natura, IV, 962-1025)
Indice
XIX
616 Fortuna culturale, sfortuna politica 617 in sintesi
618 L’opera
618 Antiquaria e filologia a Roma
618 Opere storico-antiquarie: le Antiquitates 620 Gli studi letterari: filologia plautina e Imagines 620 in sintesi
621 Le opere linguistiche: un monumento alla lingua latina 622 Opere didascaliche: tra arti liberali e agricoltura 623 Scritti “creativi”: filosofia e satira
625 in sintesi 626 Lo stile
626 La lingua di un ricercatore 626 La fortuna
626 Un grande “vaso collettore” dell’antichità latina 627 in sintesi
627 Indicazioni Bibliografiche
628
Cornelio Nepote
628 L’autore
628 Uomo di cultura, lontano dalla politica 629 in sintesi
629 L’opera
629 Le opere perdute
630 Il De viris illustribus e il genere biografico 630 Limiti di un lavoro innovativo
631 in sintesi 632 Lo stile
632 Una prosa per la scuola 632 La fortuna
632 Un modello minore 633 in sintesi
633 Indicazioni bibliografiche
634
Gaio Sallustio Crispo
634 L’autore
634 Un grande storico
634 Un uomo politico controverso 635 in sintesi
636 L’opera
636 La monografia storica in Sallustio 636 Il De Catilinae coniuratione
637 I contenuti del De Catilinae coniuratione
638 Un proemio problematico
640 Catilina “eroe nero” e i ritratti dei protagonisti 640 Le finalità degli excursus
640 Cesare, Catone e l’uomo politico ideale 641 Sallustio storico narratore
642 in sintesi
643 Bellum Iugurthinum
643 I contenuti del Bellum Iugurthinum
Indice
XX
644 Giugurta, una personalità in fieri
645 Mario: l’allargamento della classe politica 645 Le Historiae: il ritorno all’annalistica 646 in sintesi
647 Lo stile
647 Uno stile disarmonico e originale 648 La fortuna
648 Modello di storia e di stile 648 in sintesi
649 Indicazioni Bibliografiche
650
Percorsi antologici
651 1. Sallustio e l’arte del ritratto
652 TESTO1(LAT):Il ritratto di Catilina (De Catilinae coniuratione 5) 653 Analisi del testo
654 TESTO2(LAT):La turpe giovinezza di Catilina (De Catilinae coniuratione 15) 655 Analisi del testo
655 TESTO3(LAT):Il ritratto di Sempronia (De Catilinae coniuratione 25) 656 Analisi del testo
657 TESTO4(LAT):Cesare e Catone a confronto (De Catilinae coniuratione 54) 657 scheda lessicale:Negotium
658 TESTO5(LAT):Metello, un aristocratico onesto e scrupoloso (Bellum Iugurthinum 43) 659 TESTO6(ITA):Mario, homo novus (Bellum Iugurthinum 63-64)
660 Dentro il testo
661 TESTO7(LAT/ITA):Silla, il futuro avversario politico (Bellum Iugurthinum 95-96) 662 riepilogo del percorso
663 2. De Catilinae coniuratione: la cronaca di un colpo di Stato 664 TESTO1(LAT):Il seguito di Catilina (De Catilinae coniuratione 14) 665 TESTO2(LAT):Catilina ordisce la congiura (De Catilinae coniuratione 16) 665 scheda lessicale:Facinus
666 Analisi del testo
667 TESTO3(LAT):La congiura viene svelata (De Catilinae coniuratione 23)
668 TESTO4(ITA):Agguato al console Cicerone (De Catilinae coniuratione 27, 3-28) 669 TESTO5(LAT):Un drammatico confronto (De Catilinae coniuratione 31)
670 Analisi del testo
670 TESTO6(LAT):Catilina lascia Roma (De Catilinae coniuratione 32)
671 TESTO7(LAT):Catilina parla al suo esercito (De Catilinae coniuratione 58) 673 Analisi del testo
674 Approfondimento:Le ragioni sociali del fallimento di Catilina
675 TESTO8(LAT):Preparativi per la battaglia (De Catilinae coniuratione 59) 676 TESTO9(LAT):La battaglia e la morte di Catilina (De Catilinae coniuratione 60) 677 Analisi del testo
677 TESTO10(LAT):Il campo di battaglia dopo il massacro (De Catilinae coniuratione 61) 678 riepilogo del percorso
679 3. Bellum Iugurthinum: ascesa e caduta di un principe ambizioso 680 TESTO1(LAT):Il ritratto del giovane Giugurta (Bellum Iugurthinum 6) 681 Analisi del testo
681 TESTO2(ITA):Giugurta al seguito di Scipione (Bellum Iugurthinum 7-9,3) 682 Approfondimento:Giugurta, una figura complessa
683 TESTO3(LAT):Giugurta incendia l’Africa e corrompe Roma (Bellum Iugurthinum 13) 684 Analisi del testo
684 TESTO4(ITA):Un excursus: Leptis e i fratelli Fileni (Bellum Iugurthinum 78-79) 686 TESTO5(LAT):La cattura di Giugurta (Bellum Iugurthinum 113)
Indice
XXI
687 TESTO6(LAT):Mario torna vincitore (Bellum Iugurthinum 114) 687 il genere letterario
688 riepilogo del percorso
Percorso on line
689
Appendice
690 Nozioni di prosodia e metrica
690 Prosodia
Le principali figure prosodiche, 690 691 Cenni generali di metrica
L’esametro dattilico, 692; Il pentametro dattilico, 692; Il distico elegiaco, 692; I versi della commedia, 692; I principali metri lirici, 693
694 Glossario di retorica e stilistica
697 Repertorio di autori della letteratura greca
705 Indice degli autori e dei generi letterari
SCRIVERE STORIA E FARE STORIA: I PROEMI NELLE MONOGRAFIE SALLUSTIANE TESTO1(ITA):Il proemio del De Catilinae coniuratione (De Catilinae coniuratione 1-4)
L’età di Cesare
La crisi della repubblica dalla morte di Silla
all’affermazione di Ottaviano
POESIA
STORIOGRAFIA
ORA
TORIA
TRA
TT
A
TISTIC
A
EPISTOLOGRAFIA
Preneoterici 100-60 a.C. circa Primo tentativo di riprodurre a Roma una poesia elegante di stampo alessandrino.Pro Roscio Armerino
80 a.C. Cicerone Esordio dell’oratore. Neoterici 60-40 a.C. Elvio Cinna, Varrone Atacino, Licinio Calvo,
Valerio Catullo (Liber)
e altri autori legati d’amicizia fondano una poesia di circolo, basata sull’otium letterario. Verrinae 73-71 a.C. Cicerone Sette orazioni contro un clamoroso reato di concussione. Epistulae ad Atticum ad familiares ad Quintum fratrem ad Marcum Brutum 68-43 a.C. Cicerone
Lettere personali, ma raccolte in vista di una pubblicazione: riflettono i caratteri sia pubblici sia privati di un’intera epoca.
De bello Gallico
50 a.C.
Gaio Giulio Cesare
scrive il resoconto della sua campagna di conquista in Gallia, raccontando con ambigua esattezza storica,
anno dopo anno, in sette libri, l’annessione di un popolo.
De rerum natura
60 a.C.?
Tito Lucrezio Caro
scrive un poema didascalico per introdurre in Roma la filosofia epicurea, riflettendo sul tema della felicità umana, della vita e della morte, della natura del mondo, della ragione e della religione.
Discorsi consolari
De imperio C. Pompei 66 a.C.
De lege agraria 63 a.C.
Catilinariae 63 a.C.
Pro Murena 63 a.C.
Durante il suo consolato, Cicerone esprime in senato la sua voce, sostenendo insieme una battaglia politica e personale.
De oratore
55 a.C.
Cicerone
Nella forma di un dialogo platonico, Cicerone discute sulle tecniche e i princìpi dell’arte del dire.
De republica
54-51 a.C.
Cicerone
Trattato di filosofia politica in cui Cicerone discute sulla migliore forma di governo e sulle forme della giustizia.
La conclusione del trattato,
il Somnium Scipionis circolò autonoma, per indicare ad ogni uomo di stato il fine etico della politica.
Pro Archia62 a.C.
De domo sua57 a.C.
Pro Sestio56 a.C.
Pro Celio56 a.C.
Pro Milone52 a.C.
Orazioni pronunciate in tribunale ma con affondi sulla politica e la cultura contemporanea.
Brutus
56 a.C.
Cicerone
Nella villa tusculana di Cicerone, un dialogo immaginario fra dotti amici sulle forme dell’oratoria, dai Greci fino a Cicerone stesso. 60 a.C.
Per questa città lunga sia l’età
e il dominio sul mondo
e siano sotto di lei
l’Oriente e l’Occidente.
O
VIDIO
, Fasti,
IV
, 831-832
De Catilinae coniuratione 43 a.C. SallustioL’episodio della congiura di Catilina viene raccontato da Sallustio per riflettere sulla crisi dello stato a partire da un evento particolare.
Orazioni cesariane
Pro Marcello46 a.C.
Pro Ligario46 a.C.
Pro rege Deiotario45 a.C.
Cicerone tenta un bilancio della guerra civile, da poco conclusa. De bello civili 47 a.C.
Gaio Giulio Cesare
giustifica davanti al senato romano la sua guerra
contro Pompeo, volendo convincere della sua fedeltà alla Repubblica.
Bellum Iugurthinum 40 a.C. Sallustio La guerra contro Giugurta è occasione per Sallustio di riflettere sui mali di Roma.
Opere perdute in poesia di Cicerone
Marius De consolatu suo De temporibus suis Glaucus Limon Uxorius (traduzione artistica
dei Fenomena di Arato di Soli)
Philippicae44-43 a.C.
Orazioni infuocate pronunciate in senato o nel foro, contro Antonio, subito dopo la morte di Cesare. L’ultima battaglia politica di Cicerone. Orator 46 a.C. Cicerone
Un trattato sullo stile dell’oratoria, perché ogni oratore sappia quale registro e quale scopo dare al suo discorso. Opere filosofiche 45-44 a.C. Cicerone Paradoxa stoicorum Hortensius
Definibus bonorum et malorum Tusculanae disputationes De divinatione
De fato De officiis
Cato maior, de senectute Lelius, de amicitia
Nel corso di un anno, Cicerone scrive un gruppo di opere che, toccando aspetti diversi del sapere, vogliono convincere gli intellettuali romani della necessità dello studio filosofico, come formazione
necessaria all’azione politica.
Imagines
45 a.C.
Marco Terenzio Varrone
Settecento ritratti di uomini illustri, accompagnati da ritratti pittorici. Antiquitates 43-42 a.C.
Marco Terenzio Varrone
Raccolta delle tradizioni civili e religiose della cultura latina, con una attenta prospettiva antropologica.
40 a.C. 50 a.C.
L’età di Cesare
244
I nodi della storia
Gli eventi, la società, la cultura
Forze destabilizzanti
La mossa politica della “costituzione sillana”, che mirava a restituire una condizione di privilegio all’aristocrazia senatoria e svan-taggiava fortemente cavalieri e populares, non poteva certo equilibrare le tensioni sociali presenti in Roma. Così dopo la morte di Mario e Silla, continuò di fatto l’op-posizione tra i mariani e i sillani, culminata nell’episodio della guerra di Spagna dove, guidata da Sertorio, ex ufficiale di Mario, si sollevò la popolazione locale con-tro il potere centrale. Anche sul territorio italico la tensione si fece evidente con la rivolta degli schiavi e dei gladiatori, che tennero impegnate le legioni romane per tre anni. Una simile situazione, tesa e in continua evoluzione, favorì l’emergere di nuove figure di uomini politici che risultarono determinanti per il successivo svi-luppo degli eventi e per le sorti della costituzione romana. Anzitutto Gneo Pompeo (106-48 a.C.), ex seguace di Silla, appoggiato dall’aristocrazia senatoria, dopo avere combattuto e vinto in Spagna coloro che avevano seguito Sartorio nella sua seces-sione, compiendo un primo voltafaccia politico, attraverso il sostegno degli affaristi e della plebe, ottenne la guida della guerra contro i pirati; in seguito si alleò con Cesare e Crasso per indebolire pro-prio l’oligarchia senatoria, che lo aveva appog-giato in partenza, salvo poi presentarsi come il paladino della legalità e del senato nella lotta fi-nale contro l’ex alleato Cesare. In secondo luogo, Marco Licinio Crasso (115-53 a.C.): anch’egli vi-cino a Silla, si era arricchito enormemente grazie a speculazioni (anche illecite, nei confronti dei pro-scritti) e si presentava come autorevole esponente del ceto affaristico equestre. Infine, ma determinante, Gaio Giulio Cesare (100-44 a.C.): di famiglia patrizia, impa-rentato con Mario, era stato esiliato da Silla per il suo appoggio ai populares; rientrato sulla scena politica ro-mana, attraversò il cursus honorum fino a diventare pon-tefice massimo e propretore in Spagna (61 a.C.), dove si arricchì notevolmente. Abilissimo giocatore sulla scacchiera politica, egli cercò la sua base di sostegno nei populares, ma quando ottenne il potere tentò di re-cuperare l’appoggio dell’aristocrazia senatoria, mo-strandosi tollerante e moderato e tenendo a freno lerichieste dell’ala estremista della sua fazione.
La congiura di Catilina
Mentre Pompeo si trovava in Oriente, impe-gnato in quelle campagne militari vittoriose che portarono i Romani a sconfiggere definitivamente Mitridate e a penetrare in Arabia e Palestina (conquista di Gerusa-lemme), nella capitale fu scoperta una pericolosa congiura, non la prima peraltro, né l’unica di quel periodo. Nel 63 a.C. Lucio Sergio Catilina, un aristocratico ex se-guace di Silla, dopo avere tentato inutilmente di farsi eleggere console, progettò di prendere violentemente il potere alla guida di un gruppo di rivoltosi, (ex sillani eGladiatore armato con elmo, scudo e spada, Isecolo d.C. le tensioni interne i nuovi uomini politici voci a confronto letteratura e storia a confronto mediaBOOK La guerra civile
nobili indebitati, agricoltori impoveriti, criminali comuni). Marco Tullio Cicerone – colui che aveva sconfitto Catilina alle elezioni per il consolato e che diverrà con i suoi scritti una figura centrale della cultura latina – attaccò violentemente i congiu-rati in senato, represse il loro tentativo e ne ottenne la condanna a morte, nono-stante le perplessità di una parte di senatori. Le fonti che ci informano minuta-mente su questo episodio (le orazioni dello stesso Cicerone e il De Catilinae coniuratione di Sallustio) sono ostili a Catilina, ma permettono di intuire che la con-giura era espressione manifesta di un diffuso disagio sociale, al quale la classe diri-gente non riusciva a rispondere, se non arroccandosi a difesa dei propri privilegi.
L’accordo segreto
La repressione della congiura aveva rinvigorito il prestigio del senato, che volle imporsi sullo stesso Pompeo, al ritorno dalle sue vitto-riose campagne in Oriente, richiamandolo al rispetto dell’ordinamento repubbli-cano; in questo modo i senatori volevano contrastare le tendenze personalistiche che si stavano affermando sulla scena politica. Per questi motivi non avallarono le deci-sioni prese da Pompeo in Oriente, sostenendo che la politica estera era ma-teria esclusiva del senato, e rallentarono la distribuzione delle terre ai suoi veterani. La posizione rigida assunta dal senato spinse Pompeo a cercare un accordo con gli altri due “uomini forti” del momento, il ricco e in-fluente Crasso e Cesare. Nel 60 a.C. i tre si accordarono per un’azione politica comune, che avrebbe portato vantaggi a tutti loro: Cesare chiese l’elezione al consolato, promettendo a Pompeo una legge per la distribu-zione delle terre ai suoi veterani e a Crasso facilitazioni finanziarie per gli ap-paltatori. I seguaci dei tre influenzarono pesantemente le assemblee elettorali (anche con minacce) e Cesare fu eletto console per il 59 a.C., dando esecuzione agli accordi presi con Pompeo e Crasso: il suo collega nel consolato, Bi-bulo, tentò di opporsi, ma fu ridotto all’impotenza. L’accordo dei tre uomini potenti (il cosiddetto primo triumvirato) fu definito da Var-rone, un intellettuale dell’epoca, «un mostro a tre teste»: in effetti rappresentava una grave lesione della struttura repubblicana, poiché era un accordo privato, senza alcuna base giuridica, fra tre cittadini potenti e autorevoli, che si spartivano il potere. Tuttavia la natura di questo accordo si rivelava puramente tattica, perché non aveva alla base una nuova e comune visione dello stato: ciascuno dei tre usava strumen-talmente il potere degli altri due per ottenere vantaggi personali, in attesa di restare da solo al comando.Cesare in Gallia
Terminato il consolato, Cesare ottenne per sé il proconsolato della Gallia Cisalpina, dell’Illirico e della Gallia Nar-bonese (la Francia meridionale, dalle Alpi ai Pirenei), perché vedeva in quell’area la possibilità di un intervento militare e di ricche conquiste. A tale fine, su sollecitazione di Pompeo, ottenne dal senato altre le-gioni, in aggiunta a quelle già dislocate in zona. Egli colse l’occasione offerta dalla migrazione degli Elvezi per intervenire nella Gallia e con-quistare un territorio vasto, ricco, evoluto, culturalmente omogeneo ma non strutturato come stato unitario, bensì suddiviso in numerose tribù (e quindi più debole militarmente): un territorio che stava su-bendo anche notevoli pressioni da parte dei Germani lungo il confine naturale del Reno. Nel 57 a.C., forzando la situazione reale, Cesare an-nunciò al senato che la conquista era ultimata: in realtà si era accorto che sia il senato sia i suoi alleati-rivali si muovevano per sottrargli ilco-Gli eventi, la società, la cultura
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l’intervento di Cicerone
Statua funeraria di guerriero aristocratico celtico con collare, corazza, scudo e spada, v secolo a.C.,
Darmstad, Hessisches Landesmuseum.
L’età di Cesare
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mando. Perciò egli tornò rapidamente in Italia e propose a Crasso e Pompeo di rin-novare il loro patto, cosa che avvenne durante un incontro tenutosi a Lucca, nel-l’estate del 56 a.C. Lo stato oramai era nelle loro mani, il senato appariva esautorato dai suoi poteri. A Cesare fu prorogato il proconsolato in Gallia per altri cinque anni; Pompeo e Crasso divennero consoli, con la prospettiva di altri due prestigiosi pro-consolati: in Spagna il primo, in Siria il secondo. Mentre Pompeo adottò l’astuta mossa di governare la Spagna attraverso suoi luogotenenti, per rimanere a control-lare la situazione a Roma, Crasso invece guidò una spedizione contro i Parti, deside-roso di eguagliare quella gloria militare che accompagnava i due colleghi: ma qui fu pesantemente sconfitto (battaglia di Carre, 53 a.C.) e perse la vita. La sua morte spezzò anche il precario equilibrio che si era formato: ben presto Cesare e Pompeo sarebbero arrivati allo scontro diretto per il potere.
La guerra civile
Il secondo proconsolato di Cesare fu anche più impe-gnativo del primo: egli procedette nelle conquiste e giunse a organizzare due spe-dizioni in Britannia (tra il 55 e il 54 a.C.) dove ottenne alcune vittorie, ma nessuna occupazione definitiva. Dovette poi affrontare una vasta ribellione dei popoli gallici, che avevano trovato una momentanea unione attorno al capo Vercingetorìge, il quale sconfisse ripetutamente le legioni romane. Cesare si riprese prontamente, vinse il nemico nella cruciale battaglia di Alesia e completò la conquista della Gallia tra il 52 e il 51 a.C. Pompeo nel frattempo a Roma rafforzava il proprio potere per-sonale: riavvicinatosi al senato e agli optimates, ottenne la carica di console unico per l’anno 52 a.C., al fine di sedare i continui tumulti che tormentavano la vita politica, ed ebbe di nuovo il proconsolato della Spagna per altri cinque anni: caricaimpor-tante, che gli permetteva di tenere ai suoi ordini un esercito.
A questo punto Cesare, giunto al termine del suo mandato, avrebbe dovuto deporre le insegne del comando e tornare a Roma come privato citta-dino: ma ciò era pericoloso per lui, visto che grande era il potere di Pompeo nell’Urbe. Egli allora chiese in absentia il consolato, ma ot-tenne un deciso rifiuto: la frattura non era più sanabile e la crisi precipitò verso la guerra civile.
Nel 49 a.C. Cesare scese verso sud e attraversò con le legioni il Rubi-cone, il fiume romagnolo che segnava il limite fra l’Italia e la Gallia Ci-salpina: nella capitale fu proclamato lo stato d’assedio e indetta la chia-mata alle armi. Cesare avanzò velocemente con il suo esercito, si impadronì di Rimini, Arezzo e Gubbio. Pompeo, i consoli e i senatori re-pubblicani abbandonarono Roma e s’imbarcarono a Brindisi per l’Oriente. Ce sare conquistò il Piceno, poi scese fino a Brindisi da dove, visto che l’esercito pompeiano era già sal pato per Durazzo, partì per Roma. Quindi si spostò in Spagna, dove sconfisse le cinque legioni guidate dai legati di Pompeo, Afranio e Petreio. Nominato console, Cesare salpò da Brindisi con sette legioni e sulla costa dell’Epiro aggiunse alla spedizione altre cinque le-gioni condotte dall’Italia dal suo luogotenete Antonio. La battaglia decisiva avvenne il 9 agosto del 48 a.C. in Tessaglia, nella pianura di Farsàlo: qui le 80 coorti cesariane ebbero la meglio sulle 110 pompeiane, che contarono ben 15000 caduti. Pompeo cercò rifugio presso Tolomeo XIV d’Egitto ma il re, temendo le ritorsioni dei Romani, lo fece uccidere nella barca che lo stava traspor-tando a riva. Cesare giunse ad Alessandria, dove apprese della morte del rivale: depose allora Tolomeo e mise sul trono dell’Egitto la sorella Cleopatra, suscitando forti disor-dini nel paese. La guerra contro le resistenze degli ultimi pompeiani continuò fino al 45 a.C., prima in Africa, poi in Spagna, dove essi furono definitivamente sconfitti.
Gli eventi, la società, la cultura
la morte di Crasso
Ritratto di Gneo Pompeo, Isecolo a.C., Copenhagen, Museo Nazionale.
La dittatura e la morte di Cesare
Il senato non poté più opporsi alla volontà del vincitore: Cesare fu nominato ditta-tore, con il compito di riformare lo stato; inoltre divenne contempo-raneamente console, comandante supremo, capo religioso e tribuno della plebe: il suo potere, insomma, prendeva connotazioni monar-chiche, anche se rimanevano formalmente in vigore le cariche re-pubblicane. Raggiunto il comando, egli non si abbandonò alle ven-dette, ma impiegò un’accorta politica della clementia per recuperare consenso e ricompattare la società romana: ampliò il senato e ne ri-dimensionò i compiti, cercò di sostenere i ceti più bassi (calmierando i prezzi degli affitti) e di tranquillizzare quelli più abbienti, non toccando la proprietà privata e il possesso delle terre.Diede impulso a numerose opere civili e al processo di romanizzazione delle province, potenziandone i centri urbani. Inoltre, in qualità di pontifex maxi-mus, attuò un’importante riforma del calendario (fino a quel momento ba-sato sui mesi lunari), fissando la durata dell’anno in 365 giorni e intro-ducendo l’anno bisestile. Nonostante queste sue azioni e la ricerca di un vasto consenso, il nuovo capo di Roma aveva però sottovalutato il peso delle tradizioni repubblicane e si era creato molti nemici nell’ambito del-l’aristocrazia della capitale: il 15 marzo del 44 a.C. venne assassinato a se-guito di una congiura ordita da numerosi membri della nobilitas senatoria.
Dalla guerra civile al principato
La sua morte non bastò tutta-via a fermare il processo di trasformazione dello stato romano, che vedeva ormai la res publica prossima a tramontare di fronte al principato autocratico. Cicerone cercò con la sua azione politica di restaurare la vecchia costituzione repubblicana, ma do-vette fare i conti con coloro che si presentavano come eredi di Cesare e dispone-vano inoltre della forza militare. Primo fra tutti Marco Antonio, da tempo fedele ce-sariano, che unì le proprie legioni a quelle di Marco Emilio Lepido. A loro si aggiunse, dopo una prima fase di ostilità, anche il giovane Ottaviano, pronipote di Cesare e suo figlio adottivo, per formare un triumvirato (nel novembre del 43 a.C. a Bologna): non più un patto privato, ma un accordo che ebbe un riconosci-mento giuridico. Infatti ai tre fu attribuita una carica consolare per cinque anni, con il compito di riformare lo stato. Fra le prime decisioni prese dai triumviri vi furono le proscrizioni e l’assassinio degli oppositori (fra cui Cicerone). Nel 42 a.C. Ottaviano e Antonio sconfissero gli uccisori di Cesare, Marco Giunio Bruto e Gaio Cassio Longino, a Filippi, in Macedonia. Allora i triumviri si divisero il controllo dell’impero: Ot-taviano ebbe l’Italia e l’Occidente, Antonio ottenne l’Oriente e Le-pido l’Africa. Ottaviano cercò l’aiuto di quest’ultimo nella guerra contro Sesto Pompeo (il figlio di Pompeo Magno), ma Lepido cercò di accaparrarsi personalmente la Sicilia, con il risultato che venne pri-vato della sua provincia e del suo ruolo all’interno del triumvirato (36 a.C.). Alla morte di Sesto Pompeo, il comando dell’impero gravitante sul Mediterraneo rimase una questione privata fra Ottaviano (che aveva nel frattempo rafforzato notevolmente la sua posizione in Occidente) e Antonio. Con la vittoria di Azio, nel 31 a.C., e il suicidio di Antonio, Otta-viano estese il suo dominio anche in Oriente (29 a.C.), divenendo in tal modo il solo padrone di tutti i territori di Roma. La lunga e irreversibile crisi delle istituzioni repubblicane, iniziata fin dall’epoca dei Gracchi nel IIsecolo a.C., era compiuta: per lo stato romano iniziava l’età del principato.Gli eventi, la società, la cultura
Ritratto di Giulio Cesare, Isecolo a.C., Città del Vaticano, Musei Vaticani.
Ritratto di Marco Antonio, Isecolo a.C., Parigi, Biblioteca Nazionale.
L’età di Cesare
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Gli eventi, la società, la cultura
Anche dopo la morte di Mario e Silla conti-nuarono le tensioni presenti a Roma. Questa si-tuazione favorì l’emergere di nuovi uomini poli-tici: Gneo Pompeo, appoggiato dall’aristocrazia senatoria, Marco Licinio Crasso, esponente del ceto equestre, e Gaio Giulio Cesare, sostenuto dai populares.
Mentre Pompeo si trovava in Oriente, nella ca-pitale fu scoperta una congiura, capeggiata da Lucio Sergio Catilina, un aristocratico ex se-guace di Silla. Cicerone attaccò violentemente i congiurati in senato e ne ottenne la condanna a morte.
Il senato, rinvigorito dalla repressione della congiura, cercò di contrastare le tendenze per-sonalistiche di Pompeo. Pompeo trovò allora un accordo con Crasso e Cesare. Cesare chiese l’elezione al consolato, promettendo a Pompeo una legge per la distribuzione delle terre ai suoi veterani e a Crasso facilitazioni finanziarie per gli appaltatori. L’elezione di Cesare al consolato (59 a.C.) diede vita al primo triumvirato: cia-scuno dei tre usò strumentalmente il potere degli altri per ottenere vantaggi personali, in at-tesa di restare da solo al comando.
Terminato il consolato, Cesare ottenne il pro-consolato della Gallia Cisalpina, dell’Illirico e della Gallia Narbonese. L’intervento militare nella Gallia gli permise di conquistare un territo-rio vasto. Nel 57 a.C., accortosi che il senato e i suoi alleati-rivali si muovevano per sottrargli il comando, tornò in Italia e propose a Crasso e Pompeo di rinnovare il loro patto (56 a.C.). A Ce-sare fu prorogato il proconsolato in Gallia; Pom-peo e Crasso divennero consoli. Crasso guidò una spedizione contro i Parti, ma fu sconfitto a Carre (53 a.C.), dove perse la vita.
Durante il secondo proconsolato Cesare or-ganizzò due spedizioni in Britannia (55-54 a.C.) e affrontò una vasta ribellione dei popoli gallici, guidati da Vercingetorìge. Cesare vinse il nemico ad Alesia e completò la conquista della Gallia tra il 52 e il 51 a.C.
Nel frattempo Pompeo ottenne la carica di console unico per l’anno 52 a.C. Cesare, giunto al termine del suo mandato, chiese in absentia il consolato, ma ottenne un deciso rifiuto. Nel 49 a.C. attraversò allora con le legioni il Rubicone, che segnava il limite fra l’Italia e la Gallia
Cisal-pina. Pompeo, i consoli e i senatori repubblicani fuggirono in Oriente. La battaglia decisiva av-venne il 9 agosto del 48 a.C. a Farsalo, in Tes-saglia: qui le 80 coorti cesariane ebbero la me-glio sulle 110 pompeiane. Pompeo cercò rifugio presso Tolomeo XIV d’Egitto ma il re, temendo le ritorsioni dei Romani, lo fece uccidere. La guerra contro gli ultimi pompeiani continuò fino al 45 a.C., prima in Africa, poi in Spagna, dove essi fu-rono definitivamente sconfitti.
Nominato dittatore, Cesare impiegò un’ac-corta politica della clementia per recuperare con-senso: ampliò il senato e ne ridimensionò i com-piti, cercò di sostenere i ceti più bassi e di tranquillizzare quelli più abbienti. Diede impulso a numerose opere civili e al processo di roma-nizzazione delle province. Inoltre attuò un’im-portante riforma del calendario. Nonostante ciò, il 15 marzo del 44 a.C. venne assassinato a se-guito di una congiura, ordita da numerosi mem-bri della nobilitas senatoria.
La morte di Cesare non bastò a fermare il processo di trasformazione dello stato romano. Marco Antonio, Marco Emilio Lepido e Otta-viano, pronipote di Cesare e suo figlio adottivo, formarono un triumvirato (43 a.C.). Ai tre fu at-tribuita una carica consolare per cinque anni. Nel 42 a.C. Ottaviano e Antonio sconfissero gli ucci-sori di Cesare, Marco Giunio Bruto e Gaio Cas-sio Longino, a Filippi. I triumviri si divisero poi l’impero: Ottaviano ebbe l’Italia e l’Occidente, Antonio ottenne l’Oriente e Lepido l’Africa.
Ottaviano cercò l’aiuto di Lepido nella guerra contro Sesto Pompeo, ma Lepido, che aveva cer-cato di accaparrarsi la Sicilia, venne privato della sua provincia e del ruolo all’interno del triumvirato (36 a.C.). Alla morte di Sesto Pom-peo, il comando dell’impero gravitante sul Medi-terraneo rimase una questione fra Ottaviano e Antonio. Con la vittoria di Azio, nel 31 a.C., e il suicidio di Antonio, Ottaviano estese il suo do-minio anche in Oriente (29 a.C.), divenendo così padrone di tutti i territori di Roma: per lo stato romano iniziava l’età del principato.