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2. Ecosistema-fattori ecologici

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Academic year: 2021

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(1)

Ma che cos’è l’ambiente?



“L’ambiente si definisce come una

porzione di spazio con caratteristiche

tali da poter contenere vita”. La

presenza, almeno potenziale, della vita è

essenziale nella definizione di ambiente.

(2)

Gli ecosistemi



Gli organismi viventi ed il loro ambiente non

vivente (abiotico) sono inseparabilmente legati

ed interagiscono l’uno con l’altro.



Qualsiasi unità che comprende tutti gli

organismi (comunità biotica) di una data area

interagenti con l’ambiente fisico in cui si

individua

flusso di energia

e

ciclo della

materia

tra componenti viventi e non viventi è

un

sistema ecologico

o

ecosistema

.

(3)

Gli ecosistemi



È necessario avere un’impostazione

olistica (d’insieme)

(4)

I sistemi, dal punto di vista

termodinamico, possono essere:

1.

aperti

(pianta)

2.

chiusi

(Terra)

(5)

Gli ecosistemi

SISTEMA (delimitato)

Ambiente di entrata Ambiente di uscita

Sole Altre en. Input di materiali; Immigrazione di organismi Energia e materiali trasformati; Emigrazione di organismi

Il confine del sistema è arbitrario (qualsiasi cosa sia conveniente o di interesse)

Gli ecosistemi sono sistemi aperti anche se l’aspetto generale e la funzione di base possono rimanere costanti per lunghi periodi di tempo

(6)

Gli ecosistemi

Sole A H H H H S mat org S nutr Riciclo dei nutrienti Immigrazione ed emigrazione di organismi Fonte di materiali (nutrienti) Fonte di materia organica Ecosistema Dissipazione di calore

(7)

Gli ecosistemi

L’estensione degli ambienti di entrata e di uscita varia a seconda di alcuni parametri:

1. Dimensione del sistema (più grande è il sistema, meno dipende dall’esterno)

2. L’intensità metabolica (più elevato è il tasso, maggiori sono le entrate e le uscite)

3. L’equilibrio autotrofia-eterotrofia (maggiore è lo squilibrio, maggiori sono le richieste esterne per il riequilibrio)

4. Lo stadio di sviluppo (i sistemi giovani differiscono da quelli maturi)

Es. una vasta area montana coperta da boschi ha ambienti di entrata e di uscita molto più piccoli di un piccolo corso d’acqua.

(8)

Gli ecosistemi

INPUT > OUTPUT

INPUT < OUTPUT

INPUT = OUTPUT

Il sistema si accresce Il sistema decresce Stato stazionario

(9)

Cibernetica degli ecosistemi

Gli ecosistemi sono caratterizzati da flusso di energia e ciclo della materia, che portano il sistema ad uno stato stazionario

(10)

Feedback negativi

hanno effetto di

regolatore, stabilizzano, cioè, il

sistema nella condizione stazionaria

Feedback positivi

agiscono, invece, da

moltiplicatore di un fenomeno

Cibernetica degli ecosistemi

Es. Il feedback positivo è necessario per la crescita e la

sopravvivenza degli organismi, ma per impedire la crescita eccessiva di una popolazione è necessario un feedback negativo che neutralizza l’input della deviazione.

(11)

Si distinguono due tipi di stabilità:

 Resistenza, capacità di un ecosistema di

resistere alle alterazioni e ai fattori di disturbo;

 Resilienza, capacità di un ecosistema di

rispondere in maniera flessibile ad un fattore di disturbo esterno che non sia

troppo drastico, recuperando in poco tempo.

(12)

Rispetto alla struttura trofica un ecosistema è diviso in due strati:

 Strato superiore o autotrofo o fascia verde,

in cui predomina la fissazione dell’energia luminosa in energia chimica e la conversione di sostanze inorganiche in organiche;

 Strato inferiore o eterotrofo o fascia bruna

in cui predomina l’utilizzazione, la

trasformazione e la decomposizione di sostanze complesse.

(13)

L’ecosistema è costituito dalle seguenti

componenti:



Sostanze inorganiche



Composti organici



Aria, acqua,substrato,clima



Produttori



Fagotrofi



Saprotrofi

(14)

Componenti degli ecosistemi



Componenti abiotici (acqua, aria,

nutrienti, energia solare …)



Componenti biotici (piante, animali,

microorganismi)

(15)

Componenti biotici degli ecosistemi



Produttori o

autotrofi

FOTOAUTOTROFI

CHEMIOAUTOTROFI



Consumatori o

eterotrofi

ERBIVORI

CARNIVORI

ONNIVORI

SAPROFAGI

DETRITIVORI

(16)

I fattori ecologici



Ogni variabile fisica, chimica o

biologica dell’ambiente in grado di

influire sulla vita di un organismo,

almeno in una fase del suo ciclo vitale,

assume il ruolo di fattore ecologico.

(17)

I fattori ecologici

Fattori abiotici

 Fattori climatici

 Caratteristiche

chimiche e fisiche del suolo  Caratteristiche chimiche e fisiche delle acque  Luce  Temperatura

Fattori biotici

 Interazioni intraspecifiche (competizione)  Interazioni interspecifiche (predazione, parassitismo, simbiosi mutualistica)

(18)

I fattori ecologici

I fattori ecologici possono essere

distinti in

risorse

e

condizioni

.

1.

La

risorsa

viene consumata

2.

La

condizione

influenza la velocità dei

processi funzionali e la capacità degli

organismi di consumare le risorse, ma

non viene consumata.

(19)
(20)

Risorse e condizioni



Risorse

Nutrienti

Acqua

Luce



Condizioni

Temperatura

Umidità

Luce

pH

Salinità

Vento

(21)

Nell'ottocento il chimico e agronomo Justus von Liebig (Darmstadt 1803 - Monaco 1873), in relazione allo

sviluppo vegetale, mise in evidenza che in genere è un nutriente (es. Zn) che limita la crescita di una pianta, in particolare quel nutriente che è presente in minore quantità nell’ambiente (acqua o terreno) rispetto alle necessità della pianta.

Nella formulazione originale, la legge di Liebig diceva: “La crescita di una pianta dipende dalla risorsa presente

in quantità minima”.

(22)

Successivamente la legge è stata ampliata estendendola alle modalità di crescita di qualsiasi popolazione

vivente in un ecosistema:

“La crescita di un individuo (o di una popolazione) in un ecosistema è determinata dal fattore ecologico che è presente in quantità minore rispetto alle necessità"

Tale fattore è detto “fattore limitante” perché di fatto determina il limite massimo di crescita delle

popolazioni.

La legge di Liebig, nella sua accezione più generale, è universalmente accettata in campo ecologico ed è

conosciuta anche come “

Teoria del Minimo

(23)

Legge della tolleranza di Shelford

(1913)



Qualsiasi fattore abiotico in dosi troppo

piccole o troppo grandi può limitare o

impedire la crescita di una popolazione.

Es.

nutrienti, acqua per ecosistemi terrestri;

temperatura, luce, ossigeno disciolto per ecosistemi acquatici

(24)



L’organismo riesce a svolgere le

funzioni vitali all’interno di un

intervallo di valori per ciascun fattore

ecologico

AMBITO DI TOLLERANZA

Come risponde un organismo ai

singoli fattori ecologici?

(25)

Relazione tra gli organismi e i

fattori abiotici dell’ecosistema

(26)
(27)
(28)

“Ogni organismo di fronte ai fattori ambientali ha un intervallo di

tolleranza compresi tra un minimo e un massimo entro cui si colloca il suo optimum ecologico”. Questo implica che:

1. ogni specie, per ogni fattore ambientale, ha un intervallo ottimale di crescita entro il quale la popolazione prospera;

2. al di fuori di tali valori ottimali, esiste un intervallo di tolleranza entro il quale la specie ha ancora possibilità di crescita ridotta o almeno di sopravvivenza in attesa che si ripristino le condizioni ottimali;

3. oltre i limiti di tolleranza, per ogni fattore ecologico, la specie non può esistere in un certo ambiente.

(29)

Interazioni organismi-ambiente



L’esistenza, l’abbondanza e la

distribuzione di una specie in un

ecosistema sono determinate dal livello

di uno o più fattori fisici e chimici che

cadono all’interno del suo ambito di

(30)

I corollari a queste leggi permettono di spiegare le risposte degli organismi ai fattori limitanti: 1. Popolazioni diverse, anche nello stesso

ecosistema, possiedono intervalli di tolleranza diversi per ogni fattore limitante.

2. Le popolazioni con valori di tolleranza più

ampia sono maggiormente adattabili, pertanto tendono ad essere quelli più diffusi e

maggiormente resistenti alle variazioni che possono intervenire nei fattori del loro

ecosistema.

I corollari alle leggi

di Liebig e di Shelford

(31)

3. I limiti di tolleranza di ciascun fattore possono

essere influenzati dal valore assunto da altri fattori ecologici (es. molte specie di piante modificano la

loro sensibilità alla radiazione solare a seconda dell’umidità dell’ecosistema in cui sono poste);

4. Gli organismi, per periodi limitati ma anche per molti anni, riescono a sopravvivere in condizioni peggiori rispetto a quelle tollerate (alcune funzioni vengono ridotte o addirittura sospese, es. letargo). La

riproduzione viene effettuata soltanto all’interno dei limiti ottimali.

I corollari alle leggi

di Liebig e di Shelford

(32)

5. I limiti di tolleranza, anche nello stesso

individuo, cambiano a seconda dello stato di salute dell'individuo. Spesso cambiano anche a seconda dell’età dell’individuo (organismi adulti possono avere limiti più ampi rispetto agli

stessi organismi più giovani per alcuni fattori o limiti più ristretti per altri fattori).

I corollari alle leggi

di Liebig e di Shelford

(33)
(34)
(35)

Ampiezza dell’ambito

di tolleranza



Per indicare l’ampiezza relativa dell’ambito di

tolleranza per i vari fattori ecologici vengono

generalmente usati i prefissi

steno-

(ristretto) o

euri-

(ampio).

Es.

stenotermo-euritermo ristretta ed ampia tolleranza rispetto alla

temperatura

stenoidrico-euriidrico ristretta ed ampia tolleranza rispetto all’acqua stenoalino-eurialino ristretta ed ampia tolleranza rispetto alla

salinità

stenofago-eurifago ristretta ed ampia tolleranza rispetto al cibo

stenoecio-euriecio ristretta ed ampia tolleranza rispetto alla selezione

(36)

Ampiezza dell’ambito

di tolleranza



L’ampiezza dell’intervallo di

compatibilità di un organismo

rispetto a uno o più fattori

ecologici prende il nome di

(37)

Definizione di:



Gli ecosistemi possono essere naturali o

artificiali. Esempi di ecosistemi artificiali

sono i campi coltivati, gli stagni agricoli e i

serbatoi sbarrati da una diga.

(38)

Selezione naturale



Gli individui di una popolazione non

sono tutti identici (dimensioni,

velocità di sviluppo, risposta ai

fattori abiotici);



Una parte di questa variazione è

ereditaria;

(39)

Selezione naturale



Tutte le popolazioni hanno la

potenzialità di popolare l’intera Terra

e lo farebbero se ogni individuo

sopravvivesse e producesse il suo

massimo numero di discendenti;



Differenti individui lasciano

(40)

Selezione naturale



Il numero di discendenti che un

individuo lascia dipende, non

totalmente ma essenzialmente,

dall’interazione tra i caratteri

dell’individuo ed il suo ambiente.

(41)

Fitness

Se i portatori di un allele hanno in media

una progenie più numerosa dei portatori

di un altro allele (riproduzione

differenziale =

fitness

), la frequenza

dell’allele che conferisce una fitness più

elevata aumenterà nel pool genetico della

popolazione rispetto a quella dell’altro

(42)

Adattamento o abattamento?



Dunque gli organismi di una

generazione sono

ab

attati

dagli

ambienti delle generazioni

precedenti.



Gli organismi sembrano

ad

attati

al

loro ambiente presente soltanto

perché gli ambienti presenti

tendono ad essere simili a quelli

passati

(43)

Ipotesi GAIA

(Lovelock, 1979)



Lovelock conclude che l’atmosfera terrestre,

per il suo eccezionale contenuto di ossigeno e

povero di anidride carbonica, e le moderate

condizioni di temperatura e di pH sulla

superficie terrestre non possono essere

spiegate senza le attività tamponanti degli

organismi che smorzano le fluttuazioni dei

fattori fisici che si avrebbero in assenza di

sistemi viventi ben organizzati.

(44)

Ipotesi GAIA

(Lovelock, 1979)



Gli organismi non soltanto dipendono dal

mondo fisico, ma lo influenzano, talvolta in

modo profondo (es. piante, animali e

microrganismi nello sviluppo del terreno).



L'ambiente abiotico (fattori fisici) controlla

l'attività degli organismi e gli organismi

controllano l'ambiente abiotico in numerosi ed

importanti modi.

(45)

Ipotesi GAIA

(Lovelock, 1979)

“ La biosfera è un’entità che si

auto-regola, con la capacità di mantenere il

nostro pianeta in salute attraverso il

controllo dell’ambiente chimico e fisico”

Terra = Superecosistema

(46)

La vita sulla Terra dipende

da tre fattori



Flusso unidirezionale di energia

(utilizzabile) di alta qualità



Ciclo della materia o dei nutrienti



Gravità

(47)
(48)

… quindi



ciascun fattore può essere

individuato come una dimensione. I

diversi fattori che rendono possibile

la vita di un organismo individuano

uno “spazio multidimensionale”, in

cui si verificano i processi vitali

della specie che si definisce “spazio

ecologico”.

(49)
(50)

Nicchia ecologica



I viventi dipendono oltre che da

risorse materiali ed energetiche,

anche dalle

relazioni con gli altri

organismi

e dalle

variazioni

temporali

.

(51)

Nicchia ecologica



viene definita come il ruolo funzionale di

un dato organismo in un ecosistema, essa

comprende

1. Intervallo di tolleranza verso i vari fattori chimici e fisici

2. Le risorse che utilizza, come gli organismi di cui si alimenta

3. Le interazioni con le altre componenti dell’ecosistema (es. organismi con cui compete per le risorse)

4. Il ruolo che gioca nel flusso di energia e nel ciclo della materia

(52)

Nicchia ecologica

(Hutchinson, 1957)



La nicchia è uno spazio

multidimensionale o di ipervolume

all’interno del quale l’ambiente

permette ad un individuo o specie di

sopravvivere indefinitamente

(53)

Habitat e nicchia ecologica

Habitat

Indirizzo della specie

Nicchia ecologica

(54)

Nicchia ecologica



Nicchia fondamentale

ruolo che una

specie avrebbe se non ci fosse

competizione diretta con altre specie



Nicchia realizzata

ruolo che

realmente ricopre una specie in una

comunità

(55)

Nicchia ecologica



La coesistenza in un ecosistema di

specie con ruolo funzionale simile ha

portato al concetto di guild

(56)

Generalisti e specialisti



I

generalisti

vivono in habitat molto

differenti, necessitano di risorse diverse,

tollerano un’ampia gamma di condizioni

ambientali



Gli

specialisti

vivono in uno o pochi habitat,

tollerano ristretti intervalli di fattori

ecologici, risultano legati a particolari

situazioni ambientali o climatiche,

possiedono una dieta ristretta, limitata a

poche risorse alimentari

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