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Ottimizzazione del ciclo produttivo di un componente aeronautico

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Academic year: 2021

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Università di Pisa · Scuola di Ingegneria

Dipartimento di Ingegneria Civile ed Industriale Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica

Tesi di Laurea Magistrale

Ottimizzazione del ciclo di produzione di un

componente aeronautico

Relatore:

Prof. Ing. Gualtiero Fantoni Prof. Ing Marco Santochi Tutor aziendale:

Ing. Stefano Fusai

Candidato: Tommaso Fiumalbi

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Sommario

Il seguente elaborato è stato sviluppato in collaborazione con l’azienda Costruzioni Novicrom di Pontedera (Pisa). L’azienda produce componenti meccanici principalmente per l’industria automobilistica e aerospaziale, sia civile che militare. L’impresa attua una produzione su commessa di un numero ridotto di particolari molto diversificati tra loro. L’attività svolta presso l’azienda ha riguardato l’ottimizzazione del ciclo di produzione di un componente aeronautico, chiamato Gimball. Il Gimball è un componente appartenente ad una famiglia di pezzi, che la società si trova a produrre con una certa frequenza, i cui lotti hanno una dimensione non trascurabile per il tipo di produzione media dell’azienda. Dopo un iniziale periodo di orientamento aziendale, in cui si è preso atto delle risorse e delle metodologie di produzione adottate, si è studiato il ciclo produttivo del componente con visite presso le stazioni di lavoro. L’obbiettivo primario dello studio è stata la ricerca di metodologie alternative a quelle attuali, al fine di ridurre il tempo ciclo, cercando di incrementare la flessibilità del sistema produttivo per le lavorazioni dei componenti della famiglia. Quindi dopo avere reperito i dati delle lavorazioni, è stata effettuata un’analisi di Pareto per orientare le azioni migliorative. In seguito sono state proposte nuove metodologie di lavorazione, che hanno richiesto l’investimento in nuovi utensili e attrezzature. Le attrezzature sono il risultato, dopo attenta analisi con l’ufficio tecnico e il personale di officina, di una ricerca volta all’incremento della flessibilità produttiva e la standardizzazione. Si sono inoltre ricercati sistemi innovativi di lavorazione, che hanno previsto l’utilizzo di sistemi CAM. Tutte le modifiche apportate al ciclo sono state valutate in termini di tempo e costo. Nello svolgimento dell’elaborato sono state proposte due sequenze alternative di produzione, di cui alla fine è stata scelta quella che garantisce i minori tempi di produzione (prestando attenzione anche al costo delle modifiche) rispetto al ciclo attuale.

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Indice

1 Introduzione 1

1.1 Obbiettivi da raggiungere . . . 1

1.2 Sintesi dell’attività svolta . . . 2

2 Analisi ciclo attuale 5 2.1 Introduzione . . . 5

2.2 Descrizione del componente . . . 5

2.3 Lavorabilità del titanio e delle sue leghe . . . 6

2.4 Ciclo di produzione attuale . . . 9

2.5 Foglio di ciclo e Foglio di fase . . . 10

2.6 Analisi dei problemi . . . 22

2.6.1 Fase 30 . . . 22 2.6.2 Fase 45 . . . 22 2.6.3 Fase 48 . . . 23 2.6.4 Fase 50 . . . 24 2.6.5 Fase 52 . . . 25 2.6.5.1 Fase 52 A . . . 25 2.6.5.2 Fase 52 B . . . 26 2.6.6 Fase 55 . . . 27 2.6.7 Fase 60 . . . 28 2.6.8 Fase 100 . . . 30

3 Analisi dei tempi 33 3.1 Diagrammi di Pareto . . . 34

(6)

INDICE 3.2 Tempi di set-up . . . 35 3.3 Tempi di lavorazione . . . 35 3.3.1 Tempi Fase 52 B . . . 36 3.3.2 Tempi Fase 100 . . . 36 3.3.3 Tempi Fase 45 . . . 37 3.3.4 Tempi Fase 60 . . . 37

4 Proposte di riduzione dei tempi di lavorazione 39 4.1 Fase 52 B . . . 41

4.1.1 Fresa a disco a inserti . . . 42

4.1.2 Fresa cilindrica per sgrossatura . . . 44

4.1.3 Fresa cilindrica per finitura . . . 45

4.1.4 Fresa biconica . . . 45

4.2 Fase 100 . . . 47

4.2.1 Fresa sagomata . . . 47

4.3 Fase 60 . . . 48

4.3.1 High Feed Milling . . . 49

4.3.2 Scelta macchina . . . 50 4.3.3 Scelta utensili . . . 50 5 Ottimizzazione attrezzatura 53 5.1 Introduzione . . . 53 5.2 Limiti tecnologici . . . 53 5.3 Attrezzo Fase 50/52 B . . . 54 5.3.1 Tipologia A . . . 54 5.3.2 Tipologia B . . . 63 5.4 Attrezzatura Fase 52 B . . . 70 5.5 Attrezzo Fase 60 . . . 77 5.6 Attrezzatura Fase 100 . . . 84 6 Fresatura Trocoidale 91 6.1 Metodi di fresatura per piani . . . 91

6.1.1 Consigli applicativi . . . 92

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INDICE

6.1.3 Parametri di taglio . . . 93

6.1.3.1 Scanalature di larghezza inferiore a 2 · Dc . . . 94

6.1.3.2 Scanalature di larghezza superiore a 2 · Dc . . . 94

6.1.4 Scelta utensile standard . . . 96

6.2 Programmazione CAM . . . 96

6.2.1 Inserimento utensile . . . 97

6.2.2 Importazione del grezzo . . . 97

6.2.3 Importazione attrezzatura . . . 99

6.2.4 Scelta operazioni . . . 99

6.2.5 Definizione parametri operazione . . . 99

6.2.6 Simulazione . . . 99

7 Conclusioni 105 Riferimenti bibliografici . . . 111

Elenco siti consultati . . . 113

A Tabelle parametri di taglio 117

B Tabelle dei tempi consuntivi 123

C Schede utensili 127

D Disegni attrezzatura 141

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Capitolo 1

Introduzione

Il lavoro presentato nel seguente elaborato è stato sviluppato presso l’azienda Costru-zioni.Novicrom di Pontedera (Pisa). La ditta nasce nel 1947 e il suo core business è la produzione di componenti meccanici. Costruzioni.Novicrom vanta rapporti commerciali con importanti aziende Italiane ed estere del settore automotive e dell’industria aeronautica civile e militare. L’azienda si distingue per la flessibilità operativa e per l’ecletticità della produzione, che abbraccia settori quanto mai diversificati come per esempio costruzione su disegno di macchine utensili, lavorazione di componenti per strumenti ottici, montaggio di gruppi e sottogruppi, lavorazione di motori automobilistici di impiego sportivo. Per quanto riguarda il tipo di produzione, l’azienda lavora su commesse di pochi pezzi molto spesso diversificati tra loro. Per far fronte ai complessi particolari meccanici da produrre, la ditta si avvale di personale altamente specializzato sia per quanto riguarda il reparto tecnico-commerciale, che per l’officina meccanica. L’azienda è inoltre attenta a mantenere ottimi standard di qualità e sicurezza, ed ha ottenuto la certificazione ISO 9000. I controlli di qualità sui prodotti vengono eseguiti in area dedicata a temperatura costante, per il primo pezzo del lotto di ogni fase di lavorazione. Vengono inoltre rilasciati a fine ciclo certificati e tabulati dei controlli effettuati sulla macchina ZEISS.

1.1

Obbiettivi da raggiungere

L’esperienza presso suddetta azienda, ha riguardato lo studio del ciclo di produzione di un particolare aeronautico chiamato Gimball. L’obbiettivo principale dello studio è la riduzione dei tempi del ciclo di produzione, mentre obbiettivi secondari riguardano l’incremento di flessibilità di risposta alla domanda produttiva. Il Gimball infatti appartiene ad una

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CAPITOLO 1. INTRODUZIONE

famiglia di particolari meccanici, quindi morfologicamente simili, con dimensioni variabili, per questo parte del lavoro ha richiesto la modifica o la progettazione di attrezzature standardizzate e flessibili allo stesso tempo. Altro obbiettivo secondario è la ricerca di sistemi innovativi di produzione, avvalendosi dove necessario dell’utilizzo di sistemi informatici come software CAD-CAM. La familiarità con questi sistemi è importante anche per una corretta valutazione dei tempi di lavorazione. Riassumendo in ordine di importanza gli obbiettivi dell’esperienza sono:

1. Riduzione dei tempi di produzione

2. Progettazione di attrezzature standardizzate e flessibili

3. Ricerca di sistemi innovativi di produzione (con l’aiuto di sistemi CAD-CAM)

1.2

Sintesi dell’attività svolta

Per raggiungere gli obbiettivi prefissati si è resa necessaria un’iniziale momento di am-bientamento all’interno dell’azienda, per comprendere le procedure e le risorse adottate e disponibili. Dopo un’iniziale studio dei disegni costruttivi del particolare meccanico preso in considerazione, e delle relative specifiche tecniche richieste dal cliente, si sono svolte delle interviste agli operatori ed ai capi-reparto, per comprendere le scelte adottate per la produzione del Gimball. Si sono analizzati i pregi e i difetti delle varie fasi di lavoro, per quanto riguarda metodologie, utensili e attrezzature e cronometrati i tempi delle varie operazioni. Tutta questa attività sarà presentata nel Capitolo 2 del seguente elaborato. In seguito al fine di rispettare il principale obbiettivo dell’esperienza, ovvero la riduzione dei tempi, si è eseguita un’analisi di Pareto per i tempi sia di lavorazione che di set-up associati alle vari fasi (Capitolo 3). Individuate le fasi più critiche, dal punto di vista temporale, si sono incrociati questi risultati con gli appunti delle lavorazione, e si è evidenziato una correlazione tra le fasi con più difetti e quelle più critiche temporalmente. Nel Capitolo 4 vengono mostrate invece le modifiche apportate alla metodologia di lavoro e i vari utensili scelti, cercando soluzioni innovative (come ad esempi la fresatura HFM). L’attività svolta nel Capitolo 5 è importante per il raggiungimento del secondo obbiettivo principale: la standardizzazione e incremento di flessibilità dell’attrezzatura. Le varie soluzioni proposte, risultato di una sintesi di vari consigli ricevuti dagli ingegneri dell’ufficio tecnico e il personale specializzato di officina, sono state approvate positivamente dai

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CAPITOLO 1. INTRODUZIONE

responsabili dell’azienda. Il Capitolo 6 prende in esame una nuova tipologia di lavorazione, la fresatura trocoidale, utilizzata in maniera ridotta dalla ditta, che può risultare in futuro un’ottima scelta per le operazioni di sgrossatura pesante. In questo capitolo si sono volute mostrare le basi per la programmazione CAM mediante il software Hyper Mill, utilizzato attualmente dall’azienda. Infine nel Capitolo 7 sono mostrate le due alternative possibili proposte, di cui si evidenza la variazione percentuale dei tempi di produzione. Per il ciclo più vantaggioso temporalmente sono presentati come documenti conclusivi il foglio di ciclo e il foglio di fase.

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Capitolo 2

Analisi ciclo attuale

2.1

Introduzione

L’obbiettivo di questo capitolo è mostrare il ciclo di produzione di un componente apparte-nente alla famiglia dei Gimball. Si dà inizialmente una breve descrizione del compoapparte-nente meccanico, del suo impiego progettuale e delle proprietà. In seguito vengono mostrati i fogli di ciclo e fase di un Gimball, dove si indicano macchine, attrezzature, utensili e parametri di taglio. Nella parte conclusiva, è presente un’analisi dei problemi di ogni singola fase, da cui partire per trovare le migliori soluzioni di ottimizzazione.

2.2

Descrizione del componente

Il Gimball (fig.2.1) è un componente che viene utilizzato in ambito aeronautico e rappresenta la semi-parte del giunto cardanico presente sulla crociera degli elicotteri. Morfologicamente è un pezzo tubolare di spessore sottile, che presenta una flangia e una forcella alle due estremità. Il pezzo ha un ingombro nel piano contente l’asse di 200 x 500 (mm x mm), con un diametro medio di 120 mm tale da rendere il pezzo snello. Il materiale del componente è il Ti6Al4V, in quanto il titanio e le sue leghe sono largamente utilizzate nel settore aerospaziale, grazie alla loro eccellente combinazione di alta resistenza specifica (rapporto resistenza-peso) che viene mantenuta alle elevate temperature, il loro comportamento meccanico di resistenza alla frattura e la loro eccezionale resistenza alla corrosione [2].

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CAPITOLO 2. ANALISI CICLO ATTUALE

Figura 2.1: Modello 3D del componente Gimball

2.3

Lavorabilità del titanio e delle sue leghe

Questo materiale trova un largo impiego anche in altre applicazioni commerciali e industriali, come il settore petrolchimico, biomedico, nell’industria alimentare, elettrochimica e in applicazioni navali. Nonostante l’incremento di utilizzo e produzione il titanio e le sue leghe, sono costosi se paragonati ad altri materiali a causa del complicato processo di estrazione, difficoltà di fusione, e problemi di lavorabilità. La lavorabilità del titanio e delle sue leghe è da considerasi bassa a causa di varie proprietà intrinseche dei materiali. Il titanio ha un’alta reattività chimica, quindi, ha una tendenza a saldarsi all’utensile durante la lavorazione, portando alla scheggiatura e alla prematura rottura dell’utensile stesso. La sua bassa conducibilità termica aumenta la temperatura di interfaccia utensile/pezzo, influenzando negativamente la vita dell’utensile. Inoltre la sua alta resistenza alle alte temperature e il suo basso modulo di elasticità ostacola ulteriormente la lavorabilità [2]. Il Ti6Al4V viene classificato come una lega α − β: questo gruppo di leghe contengono un’aggiunta di fasi α e β stabilizzate e possiedono microstrutture consistenti in una miscela di fasi α e

β. Possono essere trattati termicamente ad elevati livelli di resistenza e quindi sono usati

principalmente per applicazioni che richiedono elevata resistenza alle alte temperature

(tra i 350 e 400◦C). Le proprietà meccanica del Ti6Al4V sono riportate in tab.2.1, mentre

la composizione chimica in tab.2.2. Il successo nella lavorazione delle leghe di titanio dipende dal superamento dei problemi principali associati con le proprietà intrinseche di

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CAPITOLO 2. ANALISI CICLO ATTUALE Densità 4,43 g/cm3 Durezza Brinell 334 HB Durezza Rockwell 36 HR Sy 880 MPa Rm 950 MPa E 110 GPa Allungamento a rottura 14 %

Conducibilità termica 0,020 cal/(gr ·C)

Tabella 2.1: Proprietà meccaniche Ti6Al4V di interesse per le lavorazioni meccaniche

componenti Al Fe O V Ti

% 6 0, 25 0, 2 4 90

Tabella 2.2: Composizione chimica Ti6Al4V

questi materiali, come discusso di seguito 1. Alta temperatura di taglio

E’ ben noto che si ottengono alte temperature di taglio nella lavorazione del titanio e il fatto che le alte temperature agiscano vicino alla punta dell’utensile rappresenta la ragione principale per la rapida usura dello stesso. Come illustrato in fig.2.2, la maggior parte (circa 80%) del calore generato nella lavorazione della lega di titanio Ti6Al4V è assorbito dall’utensile a causa del fatto che non può essere rimosso con il truciolo che scorre veloce, o peggio dentro il pezzo a causa della bassa conducibilità termica delle leghe di titanio, che è circa 1/6 rispetto all’acciaio [8]. Ricerche sulla distribuzione della temperatura di taglio hanno mostrato che i gradienti termici sono molto più ripidi, e che la zona termicamente alterata è molto più piccola e più vicina alla punta di taglio, nella lavorazione delle leghe di titanio a causa della produzione di trucioli più fini e la presenza di una zona di flusso molto sottile tra il truciolo e l’utensile (approssimativamente 8 µm paragonati con i 50 µm nelle lavorazioni del ferro a parità di condizioni di taglio) causando alti picchi di temperatura sopra circa

i 1100◦C [7].

(16)

CAPITOLO 2. ANALISI CICLO ATTUALE

Figura 2.2: Confronto della distribuzioni di carico termico nella lavorazione del titanio e di un acciaio

Le forze di taglio registrate nella lavorazione delle leghe di titanio sono della stessa entità di quelle ottenute nelle lavorazioni dell’acciaio, così che il consumo energetico durante la lavorazione è circa lo stesso o più basso tab.2.3 [3]. Konig [8]ha riportato

Figura 2.3: Potenza unitaria media richieste in tornitura, foratura e fresatura cavalli per pollici cubici/minuti [3]

carichi più alti sull’utensile nella lavorazioni del Ti6Al4V rispetto alle alle leghe di titanio nickel e 3/4 rispetto alle lavorazioni di un acciaio. Questo può essere attribuito in parte alla piccola area di contatto truciolo-utensile sulla spoglia e in parte alla alta resistenza delle leghe di titanio di deformarsi alle temperature elevate.

3. Vibrazioni

Le vibrazioni sono un altro grande problema da superare nella lavorazione di leghe di titanio, soprattutto per le operazioni di finitura; il basso modulo di rigidezza delle

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CAPITOLO 2. ANALISI CICLO ATTUALE

leghe di titanio è la causa principale delle vibrazioni durante le lavorazioni. Quando è soggetto alle forze di taglio, il titanio tende a deformrsi quasi il doppio di un acciaio speciale, il il più grande ritorno elastico della punta di taglio genera una prematura usura del fianco, vibrazioni e alte temperature di taglio [9]. Si può presentare un effetto-rimbalzo quando la punta inizia a tagliare. La comparsa di vibrazioni può essere in parte attribuita alla alta dinamica delle forze di taglio nella lavorazione del titanio. Questa può risultare sopra il 30% del valore delle forze statiche [8] a causa del processo di formazione del truciolo di titanio adiabatico o catastrofico, costituito da deformazioni di taglio termoplastiche [10].

2.4

Ciclo di produzione attuale

Il lotto analizzato è di 10 pezzi, tuttavia questo numero apparentemente basso, per un’azienda che ha una produzione prototipale non è trascurabile, soprattutto se si considera anche la sua ripetibilità e il fatto che è possibile distinguere una famiglia di pezzi simili come osservabile in fig.2.4. Tutto ciò giustifica economicamente l’utilizzo di un forgiato

Figura 2.4: Alcuni esempi appartenenti alla famiglia Gimball

come greggio di lavorazione; il greggio è rappresentato in fig.2.5. Una volta scelto la tipologia di greggio si passa alla presentazione nel particolare delle fasi di lavorazione vere e proprie. Nel proseguio dell’analisi per numerare la varie fasi di lavoro si adotta il metodo aziendale, invece che eseguire una numerazione di decade in decade.

(18)

CAPITOLO 2. ANALISI CICLO ATTUALE

2.5

Foglio di ciclo e Foglio di fase

Di seguito sono riportati i fogli di ciclo e fase riassuntivi, le singole operazione vengono poi analizzate più approfonditamente nei vari sotto-paragrafi.

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CICLO

DI

LAVORAZIONE:

GIMBALL

DATA FOGLIO

CICLO

 DI

 LAVORAZIONE:

 GIMBALL

'

DATA FOGLIO

UNIVERSITA'

DI

PISA

DICI

il

UNIVERSITA

 DI

 PISA

 DICI

1 DI 1

MATERIALE:

Ti6Al4V

1  DI  1

MATERIALE:

 Ti6Al4V

A RA NE ent O O NA UR ON ce DI TO DI GIO IN ATU ZIO h) . (c CI D ENT CI D GG E E DESCRIZIONE HI ZAT RAZ t h AT. FIC ME FIC AG TE

DESIGNAZIONE

SUPERFICI

SE DESCRIZIONE CCH ZZA ORA ent ZA h) RF IM RF CA OT

DESIGNAZIONE

 SUPERFICI

AS AC REZ VO ce AZZ h PER ERI PER OCC NO FA MA TRE AV (c PIAZ UP FE UP LO N M TT  LA  PI SU RIF SU BL AT T.  T.  S R S B A T T Prelievo forgiato SO 001 10 Prelievo  forgiato SO  001 ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 10 S Serializzazione O  ISS Serializzazione   LLO ZEI forgiati applicando OLL ' Z forgiati,  applicando   RO A'  ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ operazione CR 20 S/N con targhette TR ITA ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ operazione  CR 20 S/N  con  targhette   ONT ALIT rimovibili CON UA rimovibili CO QU Q Controllo serializ e Controllo  serializ  e   CTL ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ operazione CR 21 abb S/N CTL ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ operazione  CR 21 abb  S/N TORNITURA E TORNITURA ALE autocentrante testatura e O  NA autocentrante   testatura  e   CILINDRATURA 8 NIO ON con griffe cilindratura esterna CILINDRATURA  8        RN ZIO con  griffe   65 200 SR2,SR3 30 SB2,SB3 cilindratura  esterna   CILINDRATURA 4 OR DIZ tornite+ tappo 65 200 SR2,SR3 30 SB2,SB3 per attrezzaggio fase CILINDRATURA  4        TO ADI tornite+  tappo   per  attrezzaggio  fase   SFACCIATURA 1 T RA e contropunta 45 SFACCIATURA  1 TR e  contropunta 45 T TORNITURATORNITURA TRONCATURA 3 tt t TRONCATURA  3         autocentrante   Si tà TRONCATURA  3         SFACCIATURA 3 TORNIO autocentrante   iff Si  esegue  metà   45 SFACCIATURA  3         TORNIO    con  griffe   165 200 SR1 SR8 SB8 SB4 Si  esegue  metà   bt dl f 45 SFACCIATURA  3         BARENATURA 2 TORNIO    CN con  griffe   ti t +l tt 165 200 SR1,SR8 SB8,SB4 barenatura  del  foro   BARENATURA  2         CN tornite+lunett 165 200 SR1,SR8 SB8,SB4 barenatura  del  foro   interno BARENATURA 12 a fissa interno BARENATURA  12 a  fissa Cl l i l dl S Controllo  in  sala  del   Q  SS i CR 46 Controllo  in  sala  del   CQ EIS ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ operazione  CR 46 1°pz  C ZE operazione  CR 46 1p z Z

(20)

TORNITURATORNITURA SFACCIATURA 1 SFACCIATURA  1          TORNIO autocentrante SFACCIATURA  1          BARENATURA 2 100 200 SR3 SR2 SB2 SB4 operazione CR 48 TORNIO   autocentrante BARENATURA  2         100 200 SR3,SR2 SB2,SB4 operazione  CR 48 A CN +lunetta BARENATURA  2         ES SMUSSO 9 , , p A  CN +lunetta ES.SMUSSO  9         S S USSO 9 BARENATURA 10 BARENATURA  10           Controllo in sala del Q  SS Controllo  in  sala  del   CQ  EISS ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ operazione CR 49 1°pz CQ ZEI ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ operazione  CR 49 1p z Z     bl hi V+                 FORATURA      AK blocchi  a  V+             4           FORATURA        NC  ZA blocchi  a  V   staffe di 40 300 R4   R6   24 B5   B8   B1 Vedi capitolo FASE 50 50 FRESATURA CN AZ staffe  di   40 300 SR4 SR6 R2 SB5 SB8 SB1 Vedi  capitolo  FASE  50 50 FRESATURA C MA serraggio S S SR S S S p M serraggio gg Controllo in sala del Controllo  in  sala  del   CTL operazione cr 51 1°pz CTL operazione  cr 51 1p z TORNITURATORNITURA CILINDRATURA 16 CILINDRATURA  16         SFACCIATURA  17         o  operazione cr Le fasi SFACCIATURA  17         CILINDRATURA 8 zzo operazione  cr.  Le  fasi   CILINDRATURA  8           ez p sono splittate pechè CILINDRATURA  8           SFACCIATURA 21 0 0 pe sono  splittate  pechè   SFACCIATURA  21         a 00 00 il  po p p il pezzo subisce un SFACCIATURA  21         ES RACCORDI 23 a 10 20 no  ppo il  pezzo  subisce  un   ES.RACCORDI  23          1 2 ano ap p controllo intermedio ES.RACCORDI  23          SFACCIATURA 19 ca  ta controllo  intermedio   SFACCIATURA  19        N occ e  bordo macchina SC C U 9 CILINDRATURA 22 CN blo ta  bordo  macchina CILINDRATURA  22         A C e b nt SFACCIATURA 24 3 SA he  pun SFACCIATURA  24   R3 RES ch op CILINDRATURA 4 52 SR SB2 SB3 FRE e c tro CILINDRATURA  4 52 2,  SB2,SB3 O‐F ffe ntr FRESATURA R2 , IO‐ grif con FRESATURA SR NIO n g +co FRESATURA RN on  o+ FRESATURA 22 TOR co rno FRESATURA  22         TO e c er FRESATURA 35 nte nte FRESATURA  35        an 'in FRESATURA 34 tra all' FRESATURA  34         operazione cr b 30 00 ent da FORATURA 37 operazione  cr b 430 200 ce d FORATURA  37        p 4 2 toc FORATURA       uto FORATURA       36 38 45 au 36,38,..,45        a 36,38,..,45        MASCHIATURAMASCHIATURA   MASCHIATURA   36 38 40 36,38,40        36,38,40       

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52 b ALESATURA 45 43 52 b ALESATURA  45,43 , Controllo in sala del Q  SS Controllo  in  sala  del   CQ EISS ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 53 1°pz  C ZEI ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 53 1p z   Z Controllo visivo Controllo  visivo.   54 Allegare 54 Allegare   di f La  superficie  25  viene   TAGLIO WATER JET FUORI   La  superficie  25  viene   d il 55 TAGLIO  WATER ‐JET FUORI   DITTA ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ottenuta  dopo  il   55 TAGLIO  WATER JET DITTA ottenuta  dopo  il   li j 55 DITTA taglio  water ‐jet taglio  water jet a  FRESATURA na  n  FRESATURA   pin in  SGROSS sp o i SGROSS. + s sco e + dis SBAVATURA 25 ffe e d SBAVATURA  25         taf i e SBAVATURA  25         FRESATURA 3 +st nti  FRESATURA  3         U o+s an FRESATURA 25 PU gio nta e FRESATURA  25        HP gg on one 5 4 FRESATURA 5 0 H rag mo zio 45 B4 FRESATURA  5        000 ntr n m azi R 4 OPERAZIONE CR. Per SB FRESATURA  6        100 en on bra SR OPERAZIONE  CR.  Per   l 2,  FRESATURA  6        FRESATURA 13 60 N 1 ce co vib 2,S visualizzare   12 141 350 FRESATURA  13        60 ON il c ri c tiv SR2 visualizzare   il SB1 141 350 FRESATURA 14 60 RO er i lar nti ,SR attrezzatura  speciale   , S 141 350 FRESATURA  14        KR pe oll an 17, attrezzatura  speciale   di FASE 60 21,  FORATURA 30 31 MIK e p co on a R 1 vedi  FASE  60    21 FORATURA  30,31        M ale zo c lon SR  vedi  FASE  60   SB  FORATURA  32,33           C  cia zzo efl S S FORATURA  32,33           FRESATURA 30 CNC ec iliz te FRESATURA  30         C spe uti FRESATURA  30         FRESATURA 31 a s ; u FRESATURA  31        ra  re; FRESATURA 28 tur are FRESATURA  28         zat asa FRESATURA 29 zza fa FRESATURA  29         SMUSSATURA 51 58 rez er f SMUSSATURA  51,..,58 ttre pe SMUSSATURA  51,..,58 Att p A AGGIUSTAGGIO ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 85 AGGIUSTAGGIO ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ Rimozione spigoli vivi 85 Rimozione  spigoli  vivi Protezione superfici: FUORI Protezione  superfici:   PALLINATURA FUORI   ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 3 7563 03 11 31 42 90 PALLINATURA DITTA ‐ ‐ ‐ ‐ ‐ 37,5,6,30,31,13,14,2 90 DITTA 82 96 8,29,6

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FRESATURAFRESATURAFRESATURA SFACCIATURA 1 FINITURA SFACCIATURA  1 FINITURA SFACCIATURA  1 FINITURA FRESATURA 16 SGROSSATURA ‐ FRESATURA  16 SGROSSATURA ti‐ FRESATURA  16 SGROSSATURA FRESATURA 17 SGROSSATURA ant FRESATURA  17 SGROSSATURA o a SG OSS U FRESATURA 56 zo  FRESATURA  5,6 ezz , FRESATURA 13 14 PASSATE DI rez FRESATURA  13,14 PASSATE  DI   ttr , FRESATURA 26 29 SGROSSATURA +at FRESATURA  26..29 SGROSSATURA ni+ e FRESATURA 32 33 in le FRESATURA  32,33 ali gol ALLARGATURA nta ug ALLARGATURA   un bru 30 33 +pu +b 30..33 e+ e+ SMUSSATURA ffe one SMUSSATURA   A taf zio SVASATURA 47 50 TCA +sta azi SVASATURA  47..50 0 T e+s zza 0 SMUSSATURA 15 50  ale liz 40 SMUSSATURA  15 35 cia val 3 B4 BARENATURA EST. XI 3 ec ov R43 ,SB BARENATURA  EST.   FINITURA DIX spe o SR4 8,S 16 FINITURA DI a sp 5,S B38 16 FRESATURA 17 100 CE  ra  00 00 45 SB FRESATURA  17 FINITURA 100 ICE tur 30 40 R4 6, S FRESATURA  17 FINITURA FRESATURA 56 FINITURA TRI at 3 4 ,SR 36, FRESATURA  5,6 FINITURA AT zza 21, B3 FRESATURA  5,6 FINITURA FRESATURA 13 14 FINITURA SA rez R2 ,SB FRESATURA  13,14 FINITURA LES ttre SR 4,S FRESATURA  13,14 FINITURA FRESATURA 26 29 FINITURA AL Att S SB4 FRESATURA  26..29 FINITURA C A A S FR SATURA 6.. 9 FINITURA NC CN BARENATURA 30 33 C BARENATURA  30..33 per permettere n  i  per  permettere   con tti l'allargatura dei fori ALESATURA 30..33 ; c het lallargatura  dei  fori   ALESATURA  30..33 le;  ch con la rimozione ole occ con  la  rimozione   ugo blo ati della filettatura; sup ru  b mat della  filettatura;  sup   br di  om 36,38,40 non più di io  o d go 36,38,40  non  più  di   ggio gio sag bloccaggio ma ALLARGATURA agg agg sa bloccaggio  ma   ALLARGATURA   nta tag bloccaggio ottenuto ALLARGATURA   36 38 45 ont ont bloccaggio  ottenuto   f 36,38,..45 mo mon tramite  fori  su   ,, Sm m tramite  fori  su   S attrezzo   attrezzo  

(23)

DATA FOGLIO Stato: Forgiato Dimensioni:   φ 1

UNIVERSITA'

 DEGLI

 STUDI

 DI

 PISA

FASI

 DI

 LAVORAZIONE

 

ELEMENTO:

 GIMBALL

Caratteristiche:  Rm

MATERIALE:

Ti6Al4V

Stato:  Forgiato 574  x  φ 218 ‐ 1 di  1  DI  LAVORAZIONE UTENSILI ATTREZ. CONTROL. p (mm) n° pass a  (mm/giro) Caratteristiche:  Rm

MATERIALE:

 Ti6Al4V

OPERAZIONI i  1 Sfacciatura  1  di  pulitura 1 2 0,5 2 Pulitura  superficie  8  a  φ 175 0,2 1 0,5 autocentrante  lunghi  e  avvitati r contropunta paratore Inserto:CNMG-19-06-16- SM Porta- i t DCLNR/L 35060 3 Pulitura  superficie  4  a  φ 135,   per  inserimento  lunetta  nella   Fase  45 0,2 1 0,5 Aff d il lφ 170 Piattaforma a con morsetti  l a tappo  per   Comp inserto:DCLNR/L-35060- 19 Sandvik-Coromant 1 Afferrando  il  pezzo  sul  φ 170   esterno  con  morsetti  dolci  e   lunetta  si  esegue  troncatura  sup.   3 fino a 542 N151.2 ‐400 ‐5E ‐1145 4 1 0,5 2 Pulitura  di  sup.4  per  appoggio   lunetta in Fase 48 CNMG  12  04  08  E ‐4E ‐  SP080019 2,6 1 0,3 nte  con  griffe   di bloccaggio o a  corsoio lunetta  in  Fase  48 SP080019 3 Sgrossatura  con  bareno  di   superficie  2  per  260 2 2 0,3 4 Finitura  con  bareno  di  2  a  φ 117   per  150 2,3 2 0,3 ma autocentra n utilizzo  lunetta  d aratore   e  calibro DNMG  15  06  08 ‐  QM ‐ H13A 5 Sgrossatura  con  bareno  di  gola  12 1,8 3 0,3 6 Semi ‐fin  con  bareno  gola  12 1,6 1 0,2 7 Finitura  con  bareno  gola  12 0,5 1 0,2 Piattaform tornite, u Compa MB ‐5FH20K20

(24)

8 Copiatura  di  sup.2  e  12 TNMG  16  04  08 ‐23 ‐H10F 0,1 1 0,2 1 Afferrando  il  pezzo  sul  φ 125   interno  con  morsetti  dolci  e   utilizzando  lunetta  troncare  su p .1   N151.2 ‐400 ‐5E ‐1145 4 1 0,08   /0,0 5 te  con  etta di   ttronico utilizzando  lunetta  troncare  sup .1   a 514 5 5 2 Sfacciare  sup.1   CNMG  12  04  08  E ‐4E ‐  SP080019 0,5 1 0,3 3 Barenatura  di  sgrosso  e  finitura  a   φ 117  per  254,5  sup.2 DNMG  15  06  08 ‐  QM ‐H13 A 2 2 0,3 ma  autocentrant te e  utilizzo  lun e bloccaggio re  e calibro  elet t φ p , p 4 Eseguire  gola  con  smussi   tornendo  sup.9,10  e  11 1 1 0,3 5 Copiatura  sup.9,10,11  e  2 0,2 1 0,7/ 0,2 °2  e  o Piattaform griffe torni t b Comparator TNMG  16  04  08 ‐ MSKC5525 1 Posizionando  il  pezzo  su  blocchi  a   V  come  da  schizzo  di  lavorazione  e   utilzzando  battuta  di  riferimento   su  sup.3  e  staffa  di  bloccaggio   eseguire  centratura  per  fori  A  e   B P.a.c ‐φ 12_140° ‐fp99 8 1 50** ile  utilizzando  n ° e di  riferimento  e ggio alibro a  corsoio 2 Foratura  A  e  B  a  φ 15  per  30 Punta  φ 15 55 1 7 0 3 Eseguire  fresatura  C  per  battuta   angolare da tili are in Fase 52 A Fresa  cil.  φ 10 2,3 3 200 ezzo  componibi l cchi  a  V e  staffe   bloccag omparatore   e  ca 3 ango lare  d a  uti lizzare  in  Fase  52  A Fresa  cil.  φ 10 2,3 3 200 1 Afferreando  il  pezzo  dal   diametro  interno  φ 125   eseguire  cilindratura  esterna  8   0,7 1 0,3 Attre bloc Co calibro a   o con  griffe   3 morsetti   legare   ppo  della   nta di  sgrossatura 2 Cilindratura  esterna  16  a   φ 129,2  per  8  mm 3 7 0,3 3 Cilindratura  esterna  4  a  φ 205   30 31 0 ,3 Comparatore   e  corsoio DNMG  15  06  08 ‐  QM ‐ H13A Autocentrante  c olci,  utilizzo  di  3 lunghi da  coll tramite  viti  a  tap contropun 3 per  30  mm 3 1 0,3 C A do tr

(25)

4 Cilindratura  4  esecuzione   primo  raccordo  da  sx 3 2 0,3 5 Cilindratura  4  esecuzione   tramite  interpolazione  lineare   di superficie conica dopo il 1 ° 0,4 8 0,3 ramite  viti  a  di  superficie  conica  dopo  il  1   raccordo  da  sx 6 Cilindratura  4  esecuzione  2°   raccordo  da  sx 1,5 6 0,3 7 Cilindratura  esterna  di   sgrossatura 4 a φ 122 per 355 15 6 03 i da  collegare  tr o DNMG  15  06  08 ‐  QM ‐ H13A 7 sgrossatura  4  a  φ 122  per  355   mm   1,5 6 0 ,3 8 Cilindratura  esterna  di   sgrossatura  sup.19  a  φ 158,4   p er  20  mm 1,7 3 0,3  morsetti  lungh i contropunta calibro  a  corsoio per  20  mm 9 Sfacciatura  sup  19  e  21   1°sgrossatura 8* 3 0,12 10 Sfacciatura  sup  19  e  21   2°sgrossatura 6* 3 0,12 olci,  utilizzo  di  3   tappo della  c Comparatore  e  c N151.2 ‐400 ‐5E ‐1145 11 Sfacciatura  sup  19  e  21   3°sgrossatura 3,5* 2 0,12 12 Esecuzione  raccordo   sgrossatura  sup.23   1 1 0,12 nte  con  griffe  do Co UT.  X  GOLE  R2  sferico   13 Finitura  raccordo  su  sup.23 0,1 1 0,1 14 15 0,1 1 Autocentrant 0,2 Copiatura  finale  di  tutte  le   superfici  lavorate  nella  fase  52   A Y2858 TNMG  16  04  08 ‐23 ‐H10F 15 A

(26)

1 Afferendo  con  autocentrante   con  griffe  dolci  su  φ 125   (interno)  con  utilizzo  di   contropunta,  si  esegue  la  

Fresa

 φ

20

1,8 1 1000** i agisce  la   p, g sgrossatura  piana  della  sup.22 2 Fresatura  di  sgrosso  sup.35.  La   fresa  lavora  in  verticale   creando  delle  tasche   16 1000** e al  tappo  su  cui simmetriche  sul  pezzo 1 3 Fresatura  di  sgrosso  sup.34,   utensile  in  verticale  più   rotazione  mandrino 26 1000** Fresatura semi ‐fin 35 Utensile nghi  da  avvitare  corsoio Fresa  φ 16 ‐r2.   4 Fresatura  semi ‐fin  35 . Utensile   inclinato  con  interpolazione   circonferenziale 1,5 11 120** 5 Fresatura  finitura  piano  22 0,2 1 60** Smussatura con utensile 5 ndo  morsetti  lu n contropunta tore e  calibro  a  Fresa  φ 20 6 Smussa tura  con  u tens ile   inclinato  in  interpolazione  di   sup.18  e  20 Fresa  φ 12 ‐r2 0,5/1,5 1 200** 7 Fresatura  35  in  finitura 0,4 2 60** ** tornite,  utilizza n Comparat Fresa  sferica  φ 16 8 Fresatura  34  finitura 0,5 2 60** 9 Fresatura  raccordi  sup.34 Fresa  sferica  φ 8 ‐‐ 40** 10 Centratura  fori   Pac ‐φ 12 140 °‐ fp99 5 1 0** ante  con  griffe  to φ 10 36,37,38,39,45,40,44,41,42,43 P .a .c ‐φ 12 _140 ‐fp99 5 1 50 11 Foratura  37 punta ‐D8.5 ‐fp50 20 1 70** 12 Maschiatura  37 Punta  a  maschiare  3/8 ‐ fp24 ‐unjf 13 1 50** Autocentra fp24 ‐unjf 5

(27)

13 Svasatura  37 Utensile  speciale 1,6 1 50** 14 Foratura  39,45,41,42,43 punta ‐φ 5.3 ‐fp45 0** con  griffe   do  morsetti   al tappo  su   ntropunta calibro a   o 1 15 Foratura  38,40,44,36 punta ‐φ 6 ‐fp40 16 Maschiatura  39.41,43 maschio ‐M6 1 50** 17 Alesatura  45,42  per  spine  di   alesatore φ 6 1 7** 70* Autocentrante  c rnite, utilizzand o nghi  da  avvitare   cui  agisce  la  con t Comparatore  e  c corsoio 11 1 17 , p p centraggio  nella  Fase  100 al esa tore ‐φ 6 1 127 1 Centrando  il  pezzo  in  verticale   sul  φ 117  interno,  viene  staffato   sulla  flangia  con  l'utilizzo  di  un   ll di tt i id l Fresa  PICO  φ 32 ‐‐ 200** A tor lung c C entraggio;   flon per   gia. co llare  e  di  montanti  per  ridurre  lo   sbalzo.  Si  esegue  la  sbavatura  25. 2 2 Fresatura  di  sgrosso  3 Fresa  PICO  φ 32 0,7 3 800** Fresatura  di  s grosso  su p, 5 ‐13  e   riferimento  e  ce ari e  disco  in  te f e staffe  su  flan g orsoio 3 Fresatura  di  sgrosso  sup ,5 13  e   14 ‐6:  moto  utensile  circolare   intorno  alle  alette Fresa  PICO  φ 32 0,5 20 4 Fresatura  25  sgrossatura Fresa   φ 20 ‐‐ Fresatura  di  finitura  sup5 ‐ 13 14 6 25: alette portate a 2000** Basamento di  r l diametro;  coll a izzo di  apposot e re  e calibro  a  co 5 13 ,14 ‐6 ,25 : a le tt e  por ta te  a   larghezza  37  mm.  Pezzo   sdraiato  utensile  che  lavora  in   verticale  con  rotazione  della   tavola. Fresa  FRAISA  φ 20 ‐‐ 55** le  componibile.  pina  per  fasare  il e vibrazioni.  Util i Comparator 6 Centratura  30,33 P.A.C  φ 10  a  140° 5 1 50** 7 Foratura  30,31,32,33 Punta  φ 10 37 1 70** 8 Fresatura  di  sgrossatura   26 27 28 29 Fresa  φ 12  r1 21 5 04** Attrezzo  special e utilizzo una  sp ridurre le   8 26,27,28,29 Fresa  φ 12  r1 2 15 10 A

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9 Fresatura  di  sgrosso  piano   adiacente  a  26,27,28,29 Fresa  φ 12  r1 23 104** 1 Posizionando  il  pezzo  su   apposito  attrezzo  eseguire   fresatura di sgrosso 1 0,5 1 240** ramite   talini e   fresatura  di  sgrosso  1 2 Fresatura  di  sgrosso  sup.15  a   φ 125  e  sup.17   0,4/0,8 1 300** 3 Fresatura  di  sgrosso  sup.13,14 1,8 4 300** Fresa  φ 20  fette io centraggio  tr a o utilizzo  di  pun t 3 4 Fresatura  di  sgrosso  sup.5,6 1,8 4 300** 5 Fresatura  di  sgrosso   sup.28,29,59  e  sup.26,27,60 0,4 4 300** ento  e  bloccaggi ridurre  lo  sbalz o zazione aw 6 Allargatura  fori  30,31,32,33 Fresa  φ 12,5 0,75 1 8 0 7 Svasatura  47,49 Fresa  φ 10  a  90°   x  smussi ‐ 1 200** 8 Svasatura  48,50,  con  fresa  a   ti Fresa  φ 12  90°SPEC ‐ 1 00** piano  di  riferime e brugole;  per  r itivo antiovalizz atore  e  reny‐sha 8 tirare Fresa  φ 12  90 SPEC 1 20 9 Smussatura  15  a  20° Fresa  angolare  40° ‐ 1 600** 10 Fresatura  finitura  17  fino  a  8   mm Fresa  φ 20  fette 0,1 1 300** costituito da:  p i o assiale  tramit e staffa; disposi Compara mm 3 11 Barenatura  esterna  di   finiturasup16  a  φ 124,96  per  7   mm Bareno  rovescio.  φ 124.96 0,4 1 10** 12 Allargatura  foro  spina  sup.46  a   φ 82 Fresa  φ 8,2 4,5 1 80** trezzo speciale  c pine  e  bloccaggio φ 8 ,2 8 13 Fresatura  14,15  di  finitura   0,2 1 100** 14 Fresatura  5,6  di  finitura   portare  largh  a  35,6  mm 0,2 1 100** Fresa  φ 20  fette  x  finitura Utilizzo di  at t l'utilizzo di  sp i

(29)

15 Allargatura  tasche  alette  a  22   mm  sup.26,26,60  e  28,29,59 Fresa  φ 20  fette  x  finitura 0,2 1 100** 16 Semi  finitura  fori  con  bareno  a   φ 12 9 di sup 30 31 32 33 Bareno  per  int.  φ 12,9   0,2 1 5 0 φ 12 ,9  di  sup .30 ,31 ,32 ,33 17 Alesatura  a  φ 13,01 ‐13,03  di   sup.30,31,32,33 Alesatore  φ 13  H7 0,05 1 25** 18 Foratura   Punta φ 88 ‐ 1 0** 18 36,38,39,40,44,41,42,43  a  φ 8.8 Punta  φ 8 ,8 ‐ 1 60

(30)

CAPITOLO 2. ANALISI CICLO ATTUALE

Figura 2.5: Ingombri del greggio di lavorazione

2.6

Analisi dei problemi

Nei seguenti sotto-paragrafi vengono analizzate nello specifico le varie fasi di lavoro, macchinari, attrezzature ed eventuali problemi tecnologici e temporali.

2.6.1 Fase 30

Questa fase di tornitura consiste in una lavorazione di preparazione del pezzo e non risulta essere particolarmente critica ai fini del ciclo di produzione. Di seguito sono riportate le principali informazioni e disegni di descrizione (fig.2.6).

Figura 2.6: Schema di attrezzaggio e descrizione delle operazioni

2.6.2 Fase 45

La fase 45 è sicuramente più critica della fase 30; l’operazione più importante è la barenatura di metà superficie interna, per la quale viene realizzata sia una sgrossatura che una finitura (fig.2.7). Da un punto di vista tecnologico per realizzare la barenatura interna è necessario

(31)

CAPITOLO 2. ANALISI CICLO ATTUALE

Figura 2.7: Schema di attrezzaggio e superfici da lavorare

utilizzare una lunetta che riduca lo sbalzo dell’utensile; tuttavia la lunetta viene posizionata ad una distanza di circa 180 mm rispetto l’estremità libera, causa di possibili vibrazioni soprattutto nella troncatura e nella sfacciatura. Si ricordi infatti che lo spostamento del punto di estremità dipende dal cubo della distanza del punto di applicazione della forza di taglio, per cui anche ridurre di poco lo sbalzo permette di aumentare di qualche punto percentuale la velocità di taglio, incrementando così la produttività, dato che l’avanzamento è vincolato dalla rugosità richiesta di 1,6 Ra.

2.6.3 Fase 48

La fase consiste nella realizzazione della restante superficie cilindrica interna e in una

Figura 2.8: Schema di attrezzaggio e superfici da lavorare

(32)

CAPITOLO 2. ANALISI CICLO ATTUALE

precedente, dato che non richiede l’utilizzo di un inserto sferico. Nella tab.A.3 l’operazione esecuzione gola comprende la realizzazione dei raccordi quindi la profondità di passata indicata è un valore medio. Da un punto di vista tecnologico questa fase è analoga alla 45, in quanto è una lavorazione speculare; per cui si possono trovare dei vantaggi simili al caso precedente riuscendo a ridurre lo sbalzo che si crea con la lunetta.

2.6.4 Fase 50

La fase 50 è una fase non critica in quanto con essa verranno create superfici funzionali al solo piazzamento nella fase 52 (2.6.5) e per il taglio water-jet della fase 55 (2.6.6): vengono creati due fori di riferimento per la piazzatura nella lavorazione water-jet e una scanalatura che fa da battuta angolare per la fase 52-B sul tornio-fresa (necessaria in quanto si lavora il titanio). I problemi principali legati a questa operazione risiedono nei lunghi tempi passivi

(33)

CAPITOLO 2. ANALISI CICLO ATTUALE

dovuti all’utilizzo di un’attrezzatura non standard: se i blocchetti a V non sono allineati correttamente si rende difficoltoso l’inserimento della battuta assiale; il serraggio è fatta manualmente, tramite grani e staffe. Per aumentare la produttività occorre velocizzare il centraggio del Gimball e il bloccaggio assiale, ad esempio cercando di standardizzare l’attrezzatura e di non utilizzarne una componibile, che implica un aumento del tempo di set-up a causa delle regolazioni.

2.6.5 Fase 52

La fase viene divisia in 52-A e 52-B, che non rappresentano delle sotto-fasi 1, infatti

utilizzano la stessa stazione e posizionamento, ma si vuol distinguere le operazioni di tornitura (A) dalle altre (B).

2.6.5.1 Fase 52 A

In questa sotto-fase viene portata a misura la superficie cilindrica esterna del Gimball, con le rispettive cave come si può osservare dalla tab.A.5 e dalla fig.2.10. Nell’operazione

Figura 2.10: Schema della lavorazioni della FASE 52 A

esecuzione gola 19,21 le passate vanno intese come perpendicolari all’asse Z: l’utensile si sposta lungo Z ed entra parallelo a Y un numero di volte pari al N°pass (vedi fig.2.11).

1Con sottofase ..si intende l’insieme ordinato di operazioni realizzate presso un medesimo posto di lavoro

(34)

CAPITOLO 2. ANALISI CICLO ATTUALE

Figura 2.11: Esecuzione gola 4,7

2.6.5.2 Fase 52 B

In questa sotto-fase si realizzano le contornature della flangia ad un estremità del Gimball e della superficie ad essa adiacente, che di qui in avanti chiameremo per semplicità camma. Come si può vedere dalla fig.A.6 le operazioni sono state definite in maniera generica in modo da richiamare l’utensile da utilizzare; è bene perciò chiarire meglio in cosa consistono per evidenziare anche eventuali problemi o miglioramenti da apportare. Si inseriscono delle immagini aggiuntive per le operazioni: fresatura 35 (fig.2.13); fresatura 34 (fig.2.14); fresatura raccordi(fig.2.15). Bisogna considerare che lavorando con un posizionamento di questo tipo (fig.2.12) non si possono utilizzare utensili con asse parallelo a Z in quanto

Figura 2.12: Schema della lavorazioni della FASE 52 B

(35)

CAPITOLO 2. ANALISI CICLO ATTUALE

parallelo a Y (o piccole inclinazioni intorno all’asse X) con rotazione del pezzo lungo Z. Le operazioni di finitura delle superfici realizzate con fresa sferica φ 8 e φ 16, che eseguono rispettivamente la fresatura dei raccordi e la finitura di flangia e camma sono operazioni molto lente, e comportano l’impiego contemporaneo dei 4 assi.

(a) Fresatura 35 (Sgrossatura) (b) Fresatura 35

(Semi-Finitura)

(c) Fresatura 35 (Finitura)

Figura 2.13: Fresatura 35 su camma

Figura 2.14: Fresatura 34 su flangia

2.6.6 Fase 55

In questa fase di lavoro viene eseguita un’operazione di sgrossatura mediante taglio water-jet. Questa operazione genera una superficie finale scabra, che necessita una fase intermedia di aggiustaggio, nella quale viene rilavorata la superficie. Questa lavorazione non apparteneva ai primi cicli realizzati, in quanto si effettuava una fresatura di sgrossatura, che se da lato garantiva una migliore finitura superficiale, dall’altro provocava l’usura eccessiva delle frese (nella pratica veniva utilizzata una fresa a pezzo) quindi è risultato economicamente vantaggioso esternalizzare la lavorazione (costo di ? ? ? euro). Tuttavia potrebbe essere

(36)

CAPITOLO 2. ANALISI CICLO ATTUALE

Figura 2.15: Fresatura raccordi

interessate sviluppare un confronto su base economica di una sgrossatura applicando una programmazione di CN di tipo trocoidale o l’impiego di frese ad alti avanzamenti.

Figura 2.16: Materiale lavorato dal taglio water-jet

2.6.7 Fase 60

In questa fase, in fig.2.17, viene sgrossata la forcella ad un’estremità del pezzo. La macchina non cui viene lavorato è un centro di lavoro a 5 assi, in cui l’utensile possiede tre gradi di libertà traslazionali mentre la tavola porta-pezzo ne possiede due rotazionali. Uno dei principali problemi di questa fase risiede nel fatto di dovere fresare superfici all’estremità di un pezzo snello con spessori sottili: questo genera vibrazioni che possono essere avvertite a bordo macchina dal rumore causato dall’utensile in lavorazione. Il pezzo viene staffato in verticale mediante dei tiranti con 4 staffe sulla superficie piana della flangia, e centrato su apposito diametro, mentre la fasatura viene garantita mediante una spina impegnata in un foro realizzato nella FASE 52 B sulla flangia. Naturalmente questo tipo di posizionamento non risulta essere abbastanza rigido per cui viene utilizzato un collare costituito da due semi-parti che abbracciano il pezzo ad opportuna altezza raggiunta mediante dei montanti fig.2.18. I semi-collari sono di materiale polimerico, per non marcare la superficie cilindrica

(37)

CAPITOLO 2. ANALISI CICLO ATTUALE

Figura 2.17: Superfici lavorate durante la FASE 60

(38)

CAPITOLO 2. ANALISI CICLO ATTUALE

del pezzo che è già stata finita nelle fasi precedenti. L’utilizzo dei collari non è sufficiente però a portare le vibrazioni sotto un livello accettabile, per questo si utilizza un disco di teflon a contatto con la cava interna del Gimball, posizionato mediante un tirante fig.2.17. Inoltre a causa di problemi di fine-corsa in senso verticale, il pezzo deve affondare parzialmente nell’attrezzo per diminuire l’ingombro.

2.6.8 Fase 100

Questa fase, fig.2.19, è molto critica in quanto si realizzano superfici tollerate. Le tolleranze più problematiche da ottenere sono quelle di posizione dei fori della forcella rispetto al piano della flangia e quelle di parallelismo tra i piani della forcella (che tuttavia sono meno critiche). Per eseguire un corretto posizionamento si deve realizzare una regolazione ottimale dei vari sistemi di attrezzaggio, che si basano molto sull’esperienza dell’operatore. Infatti uno dei problemi principali riguarda la regolazione delle viti di appoggio: un serraggio eccessivo permetterebbe di realizzare superfici più precise, ma quando il pezzo viene smontato e le forze di serraggio si scaricano, il pezzo tende a variare la sua posizione. Altrettanto se si serra con una forza ridotta, il pezzo tende a inflettersi eccessivamente in lavorazione. Di seguito viene inserita una tabella (A.8) con le varie operazioni, le superfici da lavorare sono rappresentate in fig.2.19. Le operazioni di fresatura per finire le superficie nella tabella sono indicate una sola volta, tuttavia si possono ripetere più passate a vuoto. In queste passate in teoria non si dovrebbe realizzare truciolo, ma in realtà viene asportato, perché il pezzo si inflette leggermente rispetto al posizionamento teorico. Siccome esistono delle tolleranza strette l’operatore si trova nella condizione di fermare il programma dopo le varie passate a vuoto e controllare con il micrometro il pezzo, per verificare le quote tollerate. Quindi i tempi di lavorazione sono incrementati da questi controlli intermedi.

(39)

CAPITOLO 2. ANALISI CICLO ATTUALE

(40)

CAPITOLO 2. ANALISI CICLO ATTUALE

(41)

Capitolo 3

Analisi dei tempi

L’ottimizzazione di un ciclo di produzione, dal punto di vista economico, dipende dalla valutazione dei tempi di produzione. Per comprendere meglio la sorgente di possibili cause di perdita, si classificano i tempi in due categorie:

• TEMPO DI SET-UP: questo tempo comprende il tempo di set-up propriamente detto e il tempo di montaggio/smontaggio dei componenti da lavorare; viene misurato sul lotto, per non associare il tempo di preparazione della macchina solo sul primo pezzo.

• TEMPO DI LAVORAZIONE: è il tempo con cui viene eseguito il part-program; in caso si avessero fasi senza CN, sarebbe il tempo che intercorre tra il montaggio e lo smontaggio del pezzo (tempo truciolo + tempo cambio utensile + tempi passivi). Questi tempi differentemente dagli altri sono valutati sul singolo pezzo; vengono compresi in questa categoria anche i tempi di controllo tra le operazioni.

Una volta cronometrati i tempi per capire su che fase di lavoro intervenire, si fa ricorso ai diagrammi di Pareto. In particolare vengono prese in analisi le fasi di lavorazione meccanica; sono escluse cioè le fasi che comprendono montaggio assemblati, controllo di qualità, trattamenti termici e altri tipi di trattamento (pallinatura, verniciatura, etc.). Vengono realizzati prima i diagrammi dei tempi di set-up, in seguito si presenteranno quelli dei tempi di lavoro, concludendo con i diagrammi associati ai tempi delle operazioni delle fasi più significative.

(42)

CAPITOLO 3. ANALISI DEI TEMPI

3.1

Diagrammi di Pareto

L’analisi di Pareto è una tecnica statistica a supporto di ogni processo decisionale, in cui occorre individuare il sottoinsieme significativo di cause o di azioni che produce la percentuale più alta di effetti. Essa sfrutta il Principio di Pareto (noto anche come regola 80/20), che esprime l’idea che facendo il 20% del lavoro è possibile generare l’80% dei benefici del lavoro complessivo. Oppure, in termini di miglioramento della qualità, che la grande maggioranza dei problemi (80%) sono prodotti solo da alcune cause principali (20%). Tale principio è frutto di ricerche svolte in vasti contesti applicativi da parte dell’economista italiano Vilfredo Pareto. Ad esempio, in prima approssimazione è possibile rilevare che:

• l’ 80% dei reclami dei clienti di un’azienda provengono dal 20% dei clienti; • l’ 80% dei ritardi in un progetto derivano da un 20% di cause;

• il 20% dei prodotti e servizi rivolti al mercato genera l’80% dei profitti; • il 20% dei difetti di un sistema causa l’80% dei problemi all’utente finale. I passaggi più significativi dell’analisi di Pareto consistono nel:

1. costruire una tabella che associa a ciascuna causa la sua frequenza di accadimento in percentuale;

2. organizzare le righe della tabella in ordine decrescente di importanza percentuale; 3. aggiungere una colonna con le percentuali cumulate;

4. sviluppare un grafico lineare con le cause sull’asse x e le percentuali cumulate sull’asse y, interpolando i punti;

5. sviluppare sullo stesso template un grafico a barre con l’asse x associato alle cause e l’asse y alle corrispondenti percentuali;

6. individuare il punto di intersezione con la curva tracciata, di una linea parallela all’asse x e posizionata al valore cumulato pari all’80% sull’asse y. Il punto individuato separa sulla sinistra le cause più importanti da quelle sulla destra meno importanti.

(43)

CAPITOLO 3. ANALISI DEI TEMPI

Figura 3.1: Diagramma di pareto dei tempi di set-up

3.2

Tempi di set-up

I primi ad essere analizzati sono i tempi di set-up delle varie FASI; in tab.B.1 sono elencati i vari valori. Il diagramma è presentato invece in fig.3.1. Dal grafico si può osservare che le FASI su cui intervenire sono: 50, 60, 100. Le FASI 30 e 45 rientrano tra le cause rilevanti del processo secondo l’analisi di Pareto ma sono fasi di tornitura su cui è difficile intervenire nel migliorare l’attrezzaggio in quanto è fortemente integrato sulla macchina. In alcuni casi si potrà sfruttare in maniera più efficiente la lunetta in modo da rendere il piazzamento più rigido e aumentare i parametri di taglio riducendo quindi i tempi di lavorazione (anche se non in modo molto significativo). Tuttavia come sopra accennato la piazzatura tende ad influenzare i tempi di lavorazione, in quanto generalmente un struttura più rigida permette di alzare i parametri di taglio. Per le FASI che impiegano centri di lavoro invece è possibile migliorare le attrezzature dedicate, sia in ottica di riduzione dei tempi per il ciclo del particolare di studio, sia in ottica di aumento della flessibilità che porterà ad una riduzione dei tempi globali della famiglia dei Gimball. Pare scontato, ma è giusto sottolineare, che se è possibile abbattere una fase è meglio partire da quelle più significative.

3.3

Tempi di lavorazione

In tab.B.2 e fig.3.2 sono riportati rispettivamente i tempi di lavorazione e il diagramma di Pareto. Le fasi da ottimizzare sono: 52 B, 100, 45, 60. Per realizzare una riduzione dei tempi le leve su cui agire sono la riprogettazione della metodologia da adottare, la scelta di utensili innovativi e il cambiamento dei parametri di taglio.

(44)

CAPITOLO 3. ANALISI DEI TEMPI

Figura 3.2: Diagramma di pareto per i tempi di lavorazione 3.3.1 Tempi Fase 52 B

La FASE 52 B è la più lunga del ciclo di lavorazione; come è possibile osservare dalla fig.3.3 le operazioni che incidono maggiormente riguardano le lavorazioni di fresatura della flangia e della camma, soprattutto le finiture mediante le frese sferiche

Figura 3.3: Diagramma di Pareto Fase 52 B

3.3.2 Tempi Fase 100

I tempi più alti si hanno per le lavorazioni di finitura dovute alle passate a vuoto dell’utensile (fig.3.4), per la realizzazione della forcella. Per ridurre questi tempi, ha più senso modificare l’attrezzatura rispetto alla modifica degli utensili e dei parametri, dato che le vibrazioni sono causate principalmente dallo sbalzo del pezzo rispetto alle forze di taglio.

(45)

CAPITOLO 3. ANALISI DEI TEMPI

Figura 3.4: Diagramma di Pareto Fase 100 3.3.3 Tempi Fase 45

In questa fase le operazioni che richiedono i tempi maggiori sono le barenature, fig.3.5, i cui tempi possono essere ridotti modificando la posizione della lunetta e aumentando i parametri di taglio; tuttavia probabilmente, la riduzione che ne consegue non sarà eccessiva.

Figura 3.5: Diagramma di Pareto Fase 45

3.3.4 Tempi Fase 60

Anche in questa fase i tempi più alti delle operazioni (fig.3.6) sono causati dalla limita-zione dei parametri di taglio, al fine di attenuare le vibrazioni. E’ possibile modificare

(46)

CAPITOLO 3. ANALISI DEI TEMPI

l’attrezzatura esistente per poter incrementare quest’ultimi di qualche valore percentuale.

(47)

Capitolo 4

Proposte di riduzione dei tempi di

lavorazione

Per la riduzione dei tempi di lavorazione le azioni correttive possibili da attuare sono: • Modifica dei parametri di taglio;

• Modifica del metodo di lavorazione; • Modifica degli utensili utilizzati;

• Abbattimento di una fase di lavorazione.

Dai risultati dell’analisi di Pareto nel presente capitolo vengono evidenziate le varie fasi da ottimizzare, apportando modifiche anche alle singole operazioni. Le fasi vengono analizzate secondo la sequenza proposta dai diagrammi di Pareto, agendo prima su quelle che hanno un tempo di lavorazione maggiore. Per inciso è bene precisare che la modifica dei parametri di taglio è un operazione molto delicata per questa famiglia di pezzi, a causa del metallo da lavorare (titanio) e degli spessori sottili. Alcune ricerche scientifiche [3] hanno mostrato che la velocità di taglio ha una considerevole influenza sulla vita dell’utensile. Quest’ultima può essere tracciata in funzione della velocità di taglio, ad avanzamenti e profondità di passata costanti, la fig.4.1 ne è un esempio. Si può osservare come la vita dell’utensile sia estremamente breve ad alte velocità di taglio, ma aumenta considerevolmente se questa viene diminuita. Un’altra importante variabile che influenza la durata dell’utensile è la velocità di avanzamento. Tuttavia la vita dell’utensile non varia sensibilmente con l’avanzamento, ma le leghe di titanio alluminio possono comunque risentirne (fig.4.1). Chandler [4] asserisce che per aumentare la produttività è più conveniente operare ad

(48)

CAPITOLO 4. PROPOSTE DI RIDUZIONE DEI TEMPI DI LAVORAZIONE

Figura 4.1: Effetti della velocità di taglio e dell’avanzamento nella fresatura del Ti6Al4V [3]

alti avanzamenti rispetto che ad alte velocità di taglio, per i motivi sopra citati. Quando si lavora il titanio, l’effetto della profondità di passata va inoltre considerato. Come indicato in fig.4.2 [4], incrementando la profondità di passata da 0.75 mm a 3 mm la durata

Figura 4.2: Effetto della velocità di taglio e della profondità di passata sulla durata dell’utensile nella fresatura del Ti5Al2Sn

(49)

CAPITOLO 4. PROPOSTE DI RIDUZIONE DEI TEMPI DI LAVORAZIONE

4.1

Fase 52 B

Per la denominazione delle varie operazioni si prenda a riferimento la fig.C.1. Dai risultati dei diagrammi di Pareto si può notare che le operazioni più significative risultano la

fresatura 34, la fresatura 35 e le smussature. Per migliorare la fase si può cambiare la

metodologia di posizionamento (fig.4.3). Il pezzo invece che essere piazzato tra autocentrante

Figura 4.3: Confronto tra i due posizionamenti adottati

e contropunta per tutta la lavorazione sarà posizionato tra autocentrante e lunetta, in una prima fase e in seguito verrà inserita la contropunta per eseguire la cilindratura esterna finale della fase 52 B (tab.C.1). Questa operazione non prevede lo smontaggio del particolare ma solamente la disabilitazione della lunetta e l’abilitazione della contropunta (che avviene in modo automatico sul tornio-fresa a controllo). Come è possibile osservare dalla tab.C.1 verrà realizzata prima la contornatura della flangia per diminuirne l’ingombro radiale (fig.4.4). Uno dei vantaggi del nuovo posizionamento risiede nell’eliminazione dell’ingombro creato dalla contropunta, permettendo di lavorare con utensile avente l’asse del gambo

(50)

CAPITOLO 4. PROPOSTE DI RIDUZIONE DEI TEMPI DI LAVORAZIONE

Figura 4.4: Luce minima tra il gambo della fresa e Gimball

parallelo all’asse Z. Questo cambiamento oltre a semplificare la programmazione (l’utensile in fresatura eseguirà una interpolazione circolare in piano), accorcia di molto i tempi di lavorazione, senza dover incrementare velocità di taglio o avanzamento.

4.1.1 Fresa a disco a inserti

Per le operazioni di fresatura della superficie in fig.4.5, sia di finitura che di sgrossatura si

Figura 4.5: Superficie 34 da realizzare tramite fresa a disco

adotterà una fresa a disco ad inserti di diametro φ80 (PH HORN), avendo il raccordo un raggio di 40 mm. Scegliere una fresa di diametro inferiore provocherebbe una collisione tra il gambo dell’utensile e la flangia. L’utensile scelto con la rispettiva placchetta è riportato

(51)

CAPITOLO 4. PROPOSTE DI RIDUZIONE DEI TEMPI DI LAVORAZIONE

in fig.C.1,fig.C.2. Con questa fresa si riesce ad avere una luce minima di 2 mm (fig.4.4) che garantisce una lavorazione in sicurezza. Per ridurre le vibrazioni si è impostato un F.P (fuori pinza) in base agli ingombri del tappo e dei bulloni di 45 mm (il rapporto L/D ≤ 3) [5]. Si riporta il montaggio della fresa a disco sul gambo dell’utensile in fig.4.6. Il tempo

Figura 4.6: Montaggio fresa a disco HORN su gambo ed elenco di quote principali

della lavorazione è stato calcolato mediante un software CAM e risulta pari a

Ttruciolo= 45 min

Rispetto al ciclo attuale si ottiene in questo modo ∆T % = 47%

In tab.4.1 si può ricavare il costo totale dell’utensile (con N=8 che rappresenta il numero Costo ( e)

Corpo Fresa 667,42

Inserto 33,7

Tabella 4.1: Costo utensili scelti PH HORN

delle placchette da montare sul corpo fresa):

(52)

CAPITOLO 4. PROPOSTE DI RIDUZIONE DEI TEMPI DI LAVORAZIONE

Figura 4.7: Finitura superficiale superficie 35

Da questo si deduce che il costo dell’investimento è recuperabile entro due lotti. Il calcolo del costo di un’operazione sfrutta la seguente formula

∆Clotto = Ch· Tlav· Nlotto (4.1)

Dove Ch rappresenta il costo orario, non riportati esplicitamente per motivi di privacy.

Per concludere si consideri che si devono imporre incrementi di passata lungo Z, dato lo spessore ridotto della fresa, che generano dei solchi (fig.4.7) lungo la superficie da eliminare in una fase intermedia di aggiustaggio.

4.1.2 Fresa cilindrica per sgrossatura

In fig.C.3 è riportata la fresa da utilizzare per realizzare la sgrossatura del contorno della flangia (fig.4.8). L’utensile è una fresa cilindrica di φ20 (Fraisa), in quanto i raccordi hanno un raggio di 10 mm, il tempo di lavorazione risulta pari a

Tlav = 6 min

con un risparmio

∆T % = 76%

rispetto al posizionamento precedente, inoltre dato che la fresa è già presente a magazzino

non rappresenta un costo aggiuntivo1. Il risparmio di costo percentuale è analogo a quello

temporale, non variando il costo macchina e il numero di pezzi del lotto.

1In realtà è vero soltanto per questa realtà aziendale, che lavorando su commessa tende ad associare i

(53)

CAPITOLO 4. PROPOSTE DI RIDUZIONE DEI TEMPI DI LAVORAZIONE

Figura 4.8: Fresatura in contornatura della superficie 34 4.1.3 Fresa cilindrica per finitura

In fig.C.4 è riportata la fresa scelta per eseguire la contornatura di finitura della superficie 34; la fresa scelta è della Stellram (Kennametal), ed ha un costo di 294,50 e, i parametri di taglio sono riportati in tab.4.2. Il tempo della lavorazione risulta pari a

D (mm) vc (m/min) Z fz (mm/giro) n (giri/min) Va (mm/min)

20 50 6 0,03 800 140

Tabella 4.2: Parametri di taglio fresatura di finitura superficie 5

Tlav = 6min

con un risparmio temporale rispetto alla situazione precedente del: ∆T % = 87%

Lo stesso risparmio percentuale si ha anche sul costo dell’operazione, non variando i costi orari della macchina, il che rende l’investimento recuperabile entro il primo lotto prodotto con il nuovo utensile.

4.1.4 Fresa biconica

Nel posizionamento precedentemente utilizzato per realizzare i due smussi della flangia venivano impiegati 30 min; lavorando con un utensile con asse parallelo all’asse Z (fig.4.3), è possibile ridurre di molto il tempo di questa operazione. L’utensile utilizzabile è una fresa biconica che permette di realizzare entrambi gli smussi in successione; la fresa come nel

(54)

CAPITOLO 4. PROPOSTE DI RIDUZIONE DEI TEMPI DI LAVORAZIONE

Figura 4.9: Ingombri dell’utensile in lavorazione

(55)

CAPITOLO 4. PROPOSTE DI RIDUZIONE DEI TEMPI DI LAVORAZIONE

caso precedente lavora in contornatura piana le superfici 18 e 20 (fi.4.10). Ne è disponibile una a magazzino (come esempio si riporta in fig.C.5 una fresa della Horn), per cui il costo dell’utensile è nullo. In tab.4.3 vengono riportati i parametri per implementare l’utensile nel ciclo Simulando l’operazione sul CAM si è dedotto un tempo di lavorazione pari a 5

D (mm) vc (m/min) n (giri/min) Z fz (mm/dente) Va (mm/min) F.P (mm)

21,7 80 1200 3 0,08 250 45

Tabella 4.3: Parametri di taglio per la fresa angolare

min, permettendo un risparmio di tempo del ∆T % = 83% con analoga riduzioni dei costi dell’operazione.

4.2

Fase 100

4.2.1 Fresa sagomata

Una delle operazioni da ottimizzare riguarda la finitura delle superfici 1,15,16,17 (fig.4.11) su una macchina alesatrice. Attualmente si esegue una passata di sgrossatura e una di

Figura 4.11: Fase 100 superfici 1,15,16 e 17 da realizzare in finitura

(56)

CAPITOLO 4. PROPOSTE DI RIDUZIONE DEI TEMPI DI LAVORAZIONE

quanto lo sbalzo delle superfici è ridotto e il posizionamento rigido; inoltre la quantità di materiale da asportare non è eccessiva per una passata di finitura. Viene quindi scelta una fresa sagomata (fig.4.12), che esegue le 4 superfici con una sola passata in interpolazione

Figura 4.12: Dimensioni fresa sagomata per lavorazione della flangia

circolare piana, utilizzando i parametri in tab.4.4. Accorpando le operazioni con un solo

OPERAZIONI PARAMETRI DI TAGLIO

p (mm) vc(m/min) Va(mm/min)

Sfacciatura 0,5

40 300

Cilindratura 1

Tabella 4.4: Parametri di taglio per fresa sagomata

utensile è possibile abbattere i tempi di cambio utensile. Considerando una traiettoria

circolare di Dm=140 mm, si ottiene una lunghezza della circonferenza paria a L=440 mm:

Ttruciolo= L/Va= 1, 5 min

Il tempo della lavorazione precedente era di 10 min, quindi per un lotto di 10 pezzi si avrà un risparmio di tempo, pari a ∆T % = 15%. Il costo utensile è di 100 e, quindi l’investimento è conveniente in quanto viene recuperato entro il lotto in lavorazione.

4.3

Fase 60

In questo paragrafo viene valutata la convenienza produttiva ed economica dell’impiego di una fresa ad alto avanzamento per eseguire la sgrossatura realizzata precedentemente mediante taglio water-jet.

(57)

CAPITOLO 4. PROPOSTE DI RIDUZIONE DEI TEMPI DI LAVORAZIONE

Figura 4.13: Posizione relativa fresa-pezzo nel caso di fresatura frontale 4.3.1 High Feed Milling

Le frese ad alto avanzamento sono largamente utilizzate nella tipologia ad inserti. E’ possibile ottenere elevanti avanzamenti per dente (fino a 4 mm/dente), grazie all’utilizzo di inserti con piccoli angoli di registrazione, oppure grazie all’uso di inserti rotondi che generano un assottigliamento del truciolo [6]. Essendo la fresatura HFM un caso di fresatura frontale, la componente tangenziale della forza di taglio T (fig.4.13) può essere espressa dalla relazione:

T = pt· Zi· S (4.2)

dove Zi è il numero di denti in presa, funzione del numero Z di denti della fresa e della

larghezza del pezzo da lavorare, ed S è la sezione del truciolo che si suppone costante. Essendo

S = p · az (4.3)

dove p è la profondità di passata e az l’avanzamento per dente, risulta che la componente

tangenziale della forza di taglio sarà pari a

T = pt· Zi· p · az (4.4)

si riesce così a mantenere circa costante la forza di taglio se ad un incremento di az

corrisponde un decremento della profondità di passata, la quale per questa applicazione è

di circa 1 mm, aumentando al contempo la produttività Q (mm3/min) dovuta all’aumento

della velocità di avanzamento Va = n · az· Zi:

Q= Va· S= Va· az· p= a2z· p · Zi· n (4.5)

Si nota come avendo az un andamento che decresce molto rapidamente con l’incremento

(58)

CAPITOLO 4. PROPOSTE DI RIDUZIONE DEI TEMPI DI LAVORAZIONE

avrà una produttività maggiore di una standard (p=11 mm, az = 0, 04 mm/Z), dovendo

lavorare il Ti6Al4V ad velocità di taglio vc50 m/min.

4.3.2 Scelta macchina

Scegliere una stazione diversa da quelle presenti nel ciclo attuale aumenterebbe i tempi di set-up, abbassando la convenienza economica della fresatura HFC, così le scelte possibili sono:

• MIKRON HPM 1000 : è un centro di lavoro a 5 assi e in questa macchina viene normalmente eseguita la sgrossatura e la finitura della FASE 60 (consecutiva al taglio water-jet);

• TORNIO FRESA: utilizzato nella fase 52B (precedente al taglio water-jet), in questo caso il pezzo va bloccato lato flangia con un nuovo dispositivo, utilizzando una lunetta di appoggio. La superficie della lunetta va tornita inoltre post-lavorazione;

Valutando i pro e i contro prima esposti, specificando che i costi macchina sono gli stessi, l’operazione realizzata con la MIKRON risulta sicuramente più vantaggiosa da un punto di vista tecnologico in quanto sfrutta il set-up di una fase esistente, compresa l’attrezzatura standard realizzata nel cap.5.

4.3.3 Scelta utensili

Si sono presi in considerazione 3 utensili presenti in tab.4.5 simulando la lavorazione

Figura 4.14: Tipologia di fresa ad alti avanzamenti

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