ANNAbI
DELLA FACOLTA' DI AGRARIA DELL' UNIVERSITA'
SASSARI
DIRETTORE: G. RIVOIRA
COMITATO DI REDAZIONE: M. DATTILO - S. DE MONTIS - F. F;\TICHENTI
C. GESSA -L. IDDA - F. MARRAS - P. MELIS - A. MILELLA - A. PIETRACAPRINA
R.PROTA-A. VODRET
studi s.ss.r.sl
ORGANO UFFICIALECONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
Istituto per lo Studio dei Problemi Bio-Agronomici delle Colture Arboree Mediterranee
(Direttore: Pro!. M. Agabbio)
A.M. FRAU' - M. PALA2
-G. NIEDDU3 - I. IBBA4
CONFRONTO TRA CULTIVAR DI MANDORLO IN DIVERSE CONDIZIONI COLTURALI. RISULTATI AL SETTIMO ANNO DI ATTIVITÀ
RIASSUNTO
Vengono riportati i risultati al settimo anno di impianto di una prova di confronto varietale tra sei cultivar di mandorlo dolce (<<Arrubia", «Cossu", «Filippo Ceo .. , «Tuono", «Nonpareil .. , e «Texas .. ) innestate su due portinnesti (pesco e mandorlo amaro) in coltura asciutta e irrigua ed allevate in tre ambienti ecologicamente differenti della Sardegna.
Le osservazioni effettuate hanno riguardato l'attività vegetativa e produttiva delle piante.
Tutte le varietà in esame hanno mostrato un maggiore sviluppo vegetativo e un incremento di produzione passando dalle tesi asciutte alle irrigue e dal portinnesto mandorlo amaro al pesco franco, con differenze altamente significative per la cultivar «Filippo Ceo .. e non significative per le cultivar .. Arrubia .. e «Nonpa-reil ... Le cultivar« Texas .. , «Arrubia .. e «Tuono .. hanno fatto registrare i maggiori sviluppi su entrambe le com-binazioni di innesto e con entrambi i regimi idrici, mentre le maggiori produzioni sono state fornite dalla cultivar americana «Texas .. e dalle pugliesi «Filippo Ceo .. e .. Tuono ...
Sono state inoltre rilevate differenze di sviluppo e di produzione tra i 3 ambienti di coltura in esame.
SUMMARY
The behaviour of six almond varieties (<<Arrubia .. , .. Cos!':u .. , «Filippo Ceo .. , «Tuono .. , «Nonpareil .. , «Texas .. ) grown for seven years on bitter almond and peach rootstocks in three different areas of Sardinia was stu-dies, together with the effect of dry-farming and irrigation.
Observations on plant growth and yield were made during the experiments.
Ali the varieties grew and yielded better under irrigation and on peach, with difference highly significative between the thesis for the cultivar «Filippo Ceo .. and not significative for the cultivar «Arrubia .. and «Non-pareil ...
Tne cultivar «Texas .. , «Arrubia .. , and «Tuono .. proved to have the best vigour on both the rootstoocks tested
1 Istituto di Coltivazioni Arboree Università di Sassari.
2 Centro Regionale Agrario Sperimentale della Sardegna.
3 Istituto per lo Studio dei Problemi Bio-Agronomici delle Colture Arboree Mediterranee. Con3iglio Nazionale delle
Ricerche.
142
and on both irrigated and dry-farming plots. while the cultivar "Texas» and "Filippo Ceo» and "Tuono» yiel-ded better.
Some difference on growth and yield due to environmental conditions were also found.
Nell'ultimo ventennio la mandorlicoltura mondiale è stata interessata da un
progres-sivo e consistente sviluppo che ha espresso, pur con alternanze annuali sensibili, con-tinui incrementi produttivi (5), in sintonia con la crescente domanda.
In Italia si è verificato un andamento diametralmente opposto (10) che è giunto in non
pochi casi all'abbandono di quello che è stato un tempo un settore trainante
dell'agri-coltura mondiale. I motivi di questa situazione sono da ricercarsi fondamentalmente nell'arretratezza delle tecniche colturali, nella maggiore remuneratività offerta da al-tre colture da frutto, e nella concorrenza esercitata dagli altri paesi produttori, in par-ticolare da quelli a mandorlicoltura piu recente e progredita.
Da ciò consegue che il rilancio della mandorlicoltura italiana deve necessariamente orientarsi sulla modernizzazione di tutto il processo produttivo, dall'impianto alla com-mercializzazione del prodotto, ma soprattutto sull'adozione di razionali tecniche col-turali delle quali diversi fondamentali aspetti restano ancora oggi estremamente di-battuti (4, 7, 8).
Il presente lavoro5, come già la nota preliminare (6) si prefigge di acquisire risposte
sperimentali utili alla definizione delle piu appropriate tecniche di coltura inerenti al-cune cultivar estere, nazionali e locali di mandorlo, allevate sui due piu diffusi portin-nesti e sottoposte a diversi regimi idrici (1, 2, 3, 9, 11).
MATERIALE E METODO
Lo studio è stato condotto in tre ambienti ecologicamente differenziati ed ha previsto
la valutazione comparativa di sei cultivar di mandorlo dolce di diversa provenienza, ciascuna innestata su due portinnesti, in coltura asciutta e irrigua.
Nei tre campi sperimentali sono state messe a confronto 24 tesi sperimentali, con disegno di tipo fattoriale, composte da parcelle principali rappresentate dalla coltura irrigua e asciutta, sub-parcelle costituite dai portinnesti (mandorlo amaro e pesco fran-co) e sub-sub-parcelle dalle cultivar (<<Arrubia» e «Cossu» locali, «Filippo Ceo» e «Tuo-no» dì provenienza pugliese, «Nonpareil» e «Texas» americane).
La distribuzione dell'acqua nelle parcelle irrigue è stata effettuata col sistema a
goc-5 Attività iniziata nell'ambito del progetto finalizzato «Miglioramento delle produzioni vegetali per fini alimentari e
industriali mediante interventi genetici», sottoprogetto «Frutta secca» del C.N.R., attualmente inserita nel proget-to finalizzaproget-to «Frutticoltura», sotproget-toprogetproget-to .. Mandorlo» del MAF-CASMEZ.
143 eia, adottando giocciolatori tipo Key-clip della portata di 61th e intervenendo settima-nalmente con 10 ore di irrigazione e due soli gocciolatori, per una irrigazione esclusi-vamente di soccorso.
Gli impianti sperimentali, ognuno della superficie di circa 1 ha, sono ubicati
rispetti-vamente in agro di Sassari, di Siniscola (NU) e di Uta (CA), quest'ultimo presso l'a-zienda del Centro Regionale Agrario Sperimentale.
I tre campi sono stati allestiti nel gennaio 1977 adottando il sistema di allevamento
a vaso ed un sesto di impianto di m 5,20 x 4,80.
Le osservazioni hanno riguardato i parametri biometrici relativi all'attività vegetativa (altezza e larghezza della chioma, diametro del tronco 5 cm sopra e sotto il punto d'innesto), l'epoca e l'entità della fioritura determinata visualmente con l'adozione di
valori indice6
, infine i livelli produttivi, espressi in chilogrammi di prodotto sgusciato
per pianta e per ettaro.
RISULTATI E DISCUSSIONE
A sei anni dall'impianto sono emerse sostanziali differenze nello sviluppo vegetativo raggiunto dalle varie cultivar nei tre campi sperimentali e nelle diverse tesi a con-fronto.
Dall'esame dei dati biometrici è possibile evidenziare a parità di portinnesto e di
regi-me idrico, sensibili differenze nello sviluppo dei mandorli nei tre campi speriregi-mentali. La generalità dei mandorli allevati in agro di Sassari ha manifestato infatti sia in am-biente irriguo che asciutto e soprattutto sul portinnesto pesco uno sviluppo maggiore nell'altezza e nella larghezza della chioma e nel diametro del tronco, rispetto alle al-tre due aree interessate. Unica eccezione rappresenta la cultivar americana "Texas», sulle cui piante, normalmente tra le meno sviluppate, sono state registrate le
maggio-ri altezze e larg~ezze nel campo di Uta (CA), sia su pesco franco che su mandorlo
amaro in ambiente irriguo.
La cultivar (Fig. 1, 2) più sviluppata è risultata nel complesso dei tre campi la sarda
"Arrubia» con valori massimi su pesco irriguo e minimi su mandorlo amaro asciutto.
Su mandorlo amaro irriguo, invece, l'accrescimento è stato maggiore che su pesco
asciutto. Questo comportamento si è verificato nella generalità delle cultivar con
dif-ferenze altamente significative nel confronto tra le località e le tesi asciutto-irriguo. Le differenze dovute al diverso portinnesto (pesco franco, mandorlo amaro). partico-larmente evidenti nel 1980 (Tab. 1) non sono risultate significative per le
culti-6 < 30 : scarsa fioritura:
30 - 60 : media fioritura:
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a FILIPPO CEO. (); .. f) B '0'2 ~', -~" ,, -",-r-.:'_'.Y {: . Fig. 2 -Valori biometrici medi relativi allo sviluppo raggiunto dalle sei varietà nel complesso dei tre campi sperimentali durante il quadriennio 1980-1983 (Portinnesto mandorlo amaro). Growth in six almond varieties Four-annual average (1980-1983) between three different areas (Rootstock bitter almond). ~ 01146
var «Nonpareil» e «Arrubia» nel corso di tutti .gli anni di osservazione, parzialmente significative per le cultivar «Tuono», «Texas» e «Cossu», e sempre altamente
signifi-cative per la cultivar «Filippo Ceo» la quale su pesco in ambiente asciutto è risultata
piu sviluppata che su mandorlo amaro, sia in irriguo che in asciutto.
Tab. 1 - Livello di significatività delle differenze riscontrabili nelle tesi esaminate in due parametri
dell'attivi-tà vegetativa (altezza e circonferenza nesto) nel corso del 1980
Significative differences in growth belween thesis during 1980
Cultivar Cossu Arrubia Texas Nonpareil Tuono Filippo Ceo n.s. = non significativo Altezza n.s. n.s. n.s. • • = significativo per P 0,05 = significativo per P 0.01 Località Asciutto-irriguo
Circonf. nesto Altezza Circonf. nesto
Portinnesto
Altezza Circonf. nesto
n.s. n.s.
n.s.
n.s.
n.s.
È perciò possibile delineare una distinzione delle cultivar in tre livelli di vigoria: infatti, alla «Texas», «Arrubia» e «Tuono» molto vigorose, seguono «Nonpareil» e la «Filippo Ceo» di media vigoria, mentre la varietà locale «Cossu» ha mostrato il minor vigore vegetativo sia nel confronto tra i portinnesti che fra gli ambienti di coltura.
Le osservazioni condotte sulla fenologia della fioritura, che si è protratta mediamente
per un periodo di circa 15 giorni, hanno evidenziato per ciascuna delle sei varietà in esame l'assenza di differenze significative sia tra le tesi asciutte e irrigue che tra quelle relative ai due portinnesti.
Qualche differenza emerge, invece, confrontando le epoche di fioritura delle diverse varietà nei tre campi sperimentali. Infatti in ogni ambiente la «Texas» e la «Tuono» hanno mostrato un ciclo di fioritura (inizio, piena e fine) posticipato, rispettivamente di circa 1 O e 8 giorni rispetto a quelli delle altre quattro cultivar.
L'attività produttiva, come quella vegetativa,
è
risultata notevolmente influenzatadalle differenti condizioni pedoclimatiche caratteristiche dei tre campi sperimenta-li. Infatti, mentre a Uta le cultivar in osservazione hanno sempre espresso le minori produzioni, a Sassari e Siniscola si è verificato un andamento che non coincide con quello descritto per lo sviluppo vegetativo. Piu precisamente, l'impianto di Sini-scola ha esplicato nel complesso i maggiori incrementi annuali dei livelli produttivi,
pre-147 dominare nettamente nelle stagioni successive e in maniera accentuata nell'ultimo anno di osservazione. Quasi tutte le cultivar si sono mostrate sensibili al differente ambiente, tranne la «Nonpareil" e 1'«Arrubia" che non hanno mostrato differenze di produzione significative nel confronto tra le località.
Ancora più marcate appaiono le differenze produttive in funzione del regime idrico. Considerando le produzioni medie fornite nel corso dell'ultimo quadriennio delle sei varietà a confronto nel complesso dei tre campi sperimentali (Tab. 1, 2), risulta pale-se la positiva influenza epale-sercitata dall'irrigazione sia sulle piante aventi come sogget-to il mandorlo amaro sia su quelle innestate su pesco. L'analisi statistica dei risultati produttivi mostra differenze non significative tra la tesi asciutta e irrigua per le cv. "Non-pareil", «Arrubia" e «Cossu", parzialmente significative per "Tuono», "Texas» e alta-mente significative per la «Filippo Ceo".
Tab. 2 - Produzioni medie (g sgusciato/pianta) fornite dalle sei cultivar In esame nel complesso dei tre campi
sperimentali durante il periodo 1980-1983
Yield in six almond varieties. Four annual average (1980-1983) between three different areas
Cultivar Mandorlo amaro
Asciutto - _ . _ -Cossu 218,95 Arrubia 250,12 Texas 698,98 Nonpareil 291,10 Tuono 474,12 F. Ceo 442,40 n.s. = non significativo • • = significativo per P 0,05 = significativo per P 0,01 Irriguo 365,89 347,17 980,35 336,12 618,24 748,08
Pesco franco livello di significatività delle differenze
Asciutto Irriguo Località Irriguo Portinn.
363,47 523,53 n.s. 294,03 471,12 n.s. n.s. n.s. 831,67 1430,13 n.s. 378,85 499,13 n.S. n.s. n.s. 496,18 907,68 620,36 1097,40
Relativamente all'influenza del portinnesto, a conferma della tendenza evidenziatasi
durante le osservazioni preliminari, netta e generalizzata è risultata la superiorità del
pesco rispetto al mandorlo amaro che ha fatto registrare un incremento delle produ-zioni medie sia in asciutto che in irriguo, in ogni anno di osservazione ed in ciascun campo. Le differenze di produzione tra le tesi pesco e mandorlo amaro sono state altamente significative per la cultivar "Cossu." parzialmente significative per la culti-var «Filippo Ceo" e "Tuono .. e non significative per tutte le altre culticulti-var.
Esaminando i risultati riportati in tabella 1 e figura 3 indicanti le produzioni medie (g per pianta) ottenute nel quadriennio 1980-83 nel complesso dei tre campi
sperimen-tali è stata rilevata una produzione di 821 g per pianta nell'insieme delle cultivar
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I~ ~ ~ Fig. 3 . Produzioni medie fornite ilei quadriennio 1980·83 dalle sei varietà in osservazione nel complesso dei 3 campi sperimentali. Yield in six almond varieties. Four·annual average (1980·83) between different areas. ~ 00149 fornita su mandorlo amaro in irriguo (565 g per pianta), del 66% a quella dei mandorli
allevati su pesco in asciutto (497 g per pianta) e del 108% a quella delle piante su
mandorlo amaro in asciutto (395 g per pianta).
A tale comportamento, di validità generale, fa relativa eccezione la cultivar «Nonpa-reil», la quale ha dato risultati migliori su pesco in asciutto piuttosto che su mandorlo amaro in irriguo.
Ragguardevoli sono state le differenze tra i livelli di produzione mediamente
raggiun-ti nel corso del quadriennio dalle diverse culraggiun-tivar. La piu produtraggiun-tiva è risultata la
culti-var americana «Texas» (985 g per pianta) seguita dalla «Filippo Ceo» (727 g per pian-ta), «Tuono» (624 g per pianpian-ta), «Nonpareil» (376 g per pianpian-ta), ccCossu» (367 g per pianta) e ccArrubia» (339 g per pianta).
La superiorità della ccTexas», evidente in tutte le tesi dei tre campi sperimentali, è
ri-sultata particolarmente accentuata nelle piante innestate su mandorlo amaro in asciutto.
CONCLUSIONI
In base ai risultati raggiunti è possibile osservare una notevole influenza dell'ambien-te di coltura e delle pratiche agronomiche sull'attività vegetativa e su quella produtti-va delle produtti-varietà di mandorlo a confronto. Così il maggiore sviluppo delle piante,
diver-sificato all'interno delle cultivar, si è riscontrato in area di Sassari, mentre le maggiori
produzioni sono state raggiunte nel campo di Siniscola. Nel campo di Uta sono stati sempre registrati i minori sviluppi e le minori produzioni.
Le piante che hanno usufruito dell'irrigazione sono risultate in ogni ambiente ed in tutte le tesi, nettamente piu sviluppate e piu produttive delle corrispettive in asciutto, nonostante i bassi volumi idrici forniti. Un ulteriore incremento di questi potrebbe con-tribuire all'aumento dei livelli produttivi finora raggiunti.
Le differenze di produzione determinate dall'impiego della tecnica irrigua sono state proporzionalmente maggiori nelle piante innestate su pesco franco, portinnesto che ha anche determinato una maggiore vigoria vegetativa delle piante rispetto al man-dorlo amaro.
Per ciò che concerne, infine, il comportamento delle singole varietà è emersa una
palese differenziazione sia nell'attività vegetativa che in quella produttiva. Le cultivar ccTexas», ccArrubia» e c,Tuono» hanno fatto registrare i maggiori sviluppi in entrambe le combinazioni di innesto e con entrambi i regimi idrici. Ma. nel complesso delle tesi, le maggiori produzioni medie sono state fornite dalla cultivar americana «Texas» seguita dalle pugliesi "Filippo Ceo» e "Tuono». Produzioni inferiori si sono avute dalla ccNonpareil» e dalla «Cossu», a proposito delle quali occorre però consi
150
derare il ritardo dell'entrata in produzione e gli elevati incrementi produttivi espressi negli ultimi anni, ciò suggerisce un'ulteriore verifica dei risultati per esprimere
valuta-zioni piu precise a loro carico. La varietà meno produttiva in assoluto
è
risultata lalocale «Arrubia», nonostante abbia mostrato generalmente una notevole vigoria ve-getativa.
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4) DAMIGELLA P., ALBERGHINA O. (1979) - Risultati preliminari di una prova di confronto tra 26 cultivar e cloni di mandorlo. Atti del Convegno Nazionale su: .. II miglioramento della coltura del Mandorlo e del Nocciolo· Aspetti genetici e tecnici», Siracusa 1, XII.
5) FAO (1977) • Production yearbook; 31.
6) FRAU A.M., AGABBIO M. (1979) . Confronto tra cultivar di mandorlo in diverse condizioni colturali. Risultati del primo triennio. Convegno su «II miglioramento della coltura del Mandorlo e del Nocciolo· Aspetti genetici e tecnici», Messina e Siracusa, 29-11/1, XII.
7) GALL H. (1977) - Prove di confronto di 12 cultivar di mandorlo innestate su Franco, Pesco e ibrido Pesco x
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8) MONASTRA F., PENNONE F. (1980) - Confronto tra due portinnesti del mandorlo, «Atti VI Convegno pomologi-co e Inpomologi-contro fruttipomologi-colo» - frutta secca -, Caserta 24 ottobre.
9) MONASTRA F. et ALÙ (1982) - Monografia di cultivar dì mandorlo. Ministero Agricoltura e Foreste, Roma. 10) MONASTRA F. (1983) - Stato attuale della coltura del mandorlo in Italia. Frutticoltura, V, 15.
11) MONASTRA F., CRISAFULLI A., MARCHESE F., ONDRADU G., PAVIA R., RIVALTA L. (1983) - Valutazione agronomica e pomologica di 70 cultìvar di mandorlo. Frutticoltura, V, 23.