IL PERCORSO CLINICO ASSISTENZIALE
DELLA PERSONA PORTATRICE DI STOMIA
Università degli Studi di Roma I^ Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Infermieristica Azienda Ospedaliera S. Camillo-Forlanini
Sede S. Camillo-Forlanini Roma
Relatrice: Prof. ssa Paola Cocchia Laureando: Daniele Filipponi
Individuare i problemi e le priorità
assistenziali relative alla persona
portatrice di stomia;
fornire una panoramica sull’intero
percorso assistenziale
(dall’informazione pre-operatoria al
follow-up post-operatorio).
Gli aspetti fondamentali dell’assistenza
infermieristica al paziente portatore di
stomia sono:
l’informazione pre-operatoria;
l’educazione post-operatoria;
gestione delle complicanze;
La parola “stomia” deriva dal Greco e significa “bocca”, “apertura”.
Generalmente si distinguono due
tipologie di stomie: quelle basse e quelle alte, classificate in base all’organo
ILEO ILEOSTOMIA
COLON COLOSTOMIA
VIE URINARIE UROSTOMIA
09/12/10 6
COLOSTOMIA ILEOSTOMIA
ESOFAGO ESOFAGOSTOMIA STOMACO GASTROSTOMIA DIGIUNO DIGIUNOSTOMIA 09/12/10 7 ESOFAGOSTOMIA DIGIUNOSTOMIA GASTROSTOMIA
una barriera per la cute;
una flangia;
una sacca di raccolta.
Possono essere:
monouso (di solito ad un pezzo);
riutilizzabili (a uno o a due
pezzi)
MONOUSO 1 PEZZO
MONOUSO 1 E 2 PEZZI RIUTILIZZABILE
Attraverso una comunicazione efficace l’infermiere deve:
infondere coraggio, fornendo
elementi di speranza;
esprimere empatia, vitalità e
disponibilità;
coinvolgere la “risorsa’’ famiglia
valutare gli obiettivi immediati e a lungo termine;
elaborare un piano di assistenza adeguato, completo e
personalizzato.
L’informazione pre-operatoria è fondamentale per questo tipo di pazienti, soprattutto per quanto
riguarda ciò che accadrà dopo l’intervento.
Approccio empatico da parte dell’infermiere = facilitazione del processo di accettazione e riabilitazione
far accettare al paziente e ai suoi familiari la nuova
immagine corporea;
insegnare al paziente a gestire il nuovo organo e avviarlo
a pratiche riabilitative (irrigazioni, diete, biofeedback, training pelvico);
sostenerlo con consulenze psicologiche e burocratiche; aiutarlo nella scelta e reperibilità dei giusti presidi;
favorire l’apprendimento delle nuove modalità di
monitoraggio e prosecuzione del percorso riabilitativo; gestione delle eventuali complicanze stomali;
verifica dell’idoneità e tollerabilità dei presidi scelti e
promozione dell’uso oculato e corretto degli stessi;
counselling per i bisogni e i problemi che si possono
presentare in un secondo tempo (socialità, sessualità, adattamento fisico e psicologico);
orientamento e creazione di un ponte con le figure
Le peculiarietà dell’assistenza al
paziente stomizzato hanno dato vita ad una figura specifica, di elevata
professionalità, capacità tecnica e attitudinale, in grado di gestire il
processo assistenziale nelle molteplici fasi psico-fisiche attraversate da
questo tipo di pazienti:
Si dovrebbe potenziare l’idea di un
ambulatorio a gestione infermieristica, che preveda una presa in carico della persona
stomizzata in tutto il suo percorso assistenziale, a garanzia di un corretto
supporto gestionale, informativo ed educativo.