Tra i microrganismi ritenuti responsabili di zoonosi i lieviti risultano avere un crescente impatto sulla salute umana. Sebbene ancora poco studiate, molte specie considerate finora non patogene sono attualmente considerate patogeni emergenti. Buona parte della letteratura scientifica a riguardo utilizza come target la popolazione umana immunocompromessa o con immunocompetenza non efficiente, quali neonati, anziani, pazienti trapiantati, pazienti in chemioterapia, soggetti infetti da HIV.
Scopo della tesi è l'identificazione dei lieviti nel tratto gastroenterico del cane quali potenziali agenti eziologici di zoonosi e la determinazione della loro suscettibilità in vitro ai farmaci antimicotici più comunemente usati nelle infezioni umane sostenute da tali patogeni opportunisti. I lieviti sono stati isolati a partire da 101 campioni fecali provenienti da cani e le colonie sono state identificate attraverso le caratteristiche morfologiche e il profilo biochimico.
Il genere maggiormente identificato è stato Candida spp, in cui si è osservata una netta prevalenza della specie C.albicans. In minore percentuale sono state isolate specie di Candida non-albicans, Cryptococcus albidus, Cryptococcus laurentii, Rhodotorula glutinis, Rhodotorula rubra, Trichosporon cutaneum, Saccharomyces cerevisiae e Kloechera apis.
Questi risultati suggeriscono che i cani fungono da carriage per numerose specie di lieviti potenzialmente patogeni.
Data la crescente prevalenza e l'elevato tasso di mortalità associata a infezioni da lieviti nei pazienti critici, è essenziale determinare l'approccio di gestione più efficace della terapia antifungina, in funzione dello sviluppo di una sempre maggiore resistenza.