• Non ci sono risultati.

La rivista ha un nuovo comitato scientifico

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "La rivista ha un nuovo comitato scientifico"

Copied!
4
0
0

Testo completo

(1)

La rivista ha un NUOVO COMITATO scientifico

Con questo numero, il primo della LX annata, la «Rivista di storia dell’a-gricoltura» ha un Comitato scientifico rinnovato del quale il Consiglio dell’Accademia dei Georgofili, la più antica Accademia agraria del mondo, mi ha affidato la presidenza. Ho avvertito tutta la responsabilità di questo compito che mi mette in condizione di raccogliere l’eredità di studiosi di storia delle campagne che hanno guidato la Rivista con grande originalità, come Ildebrando Imberciadori, che ne fu promotore e ideatore nel 1961, e Giovanni Cherubini che nel 1995, dopo la sua scomparsa, gli subentrò nell’incarico come presidente di un comitato scientifico rinnovato. Due grandi storici e due figli della montagna toscana, mi si consenta la nota biografica, l’uno del monte Amiata, l’altro dei monti del Casentino.

Sono stata subito consapevole che avrei potuto rispondere positivamen-te alla fiducia che mi era stata accordata solo se avessi potuto giovarmi dell’aiuto e della collaborazione di studiosi di alto profilo e di competenze larghe e internazionali. Il parziale rinnovamento e ampliamento di oggi si è reso infatti opportuno non solo perché negli anni sono venuti a manca-re alcuni studiosi che ne facevano parte e che erano personalità di primo piano negli studi di economia agraria – Reginaldo Cianferoni, Ugo Tucci, Carlo Pazzagli, Carlo Poni – ma anche per assecondare un’evoluzione sto-riografica che si compone di competenze e sensibilità varie, tanto discipli-nari quanto generazionali.

Nel 1995 Giovanni Cherubini, al quale mi lega anche il rapporto filiale che unisce un Maestro ai propri allievi e che ci fa l’onore di rimanere come presidente onorario, così presentava il nuovo Comitato:

La Rivista manterrà l’impostazione originaria e i tratti distintivi da lui [Ildebrando Imberciadori] voluti e sempre, durante questi anni, perseguiti.

«Rivista di storia dell’agricoltura», LX, 1 (2020), pp. 3-5 ISSN 0557-1359; © Accademia dei Georgofili

(2)

4 Gabriella Piccinni

Innanzitutto quello fondamentale di riunire storici e tecnici in un comune e complementare lavoro. Il nostro semestrale rimane uno degli strumenti prin-cipali in questo intento, offrendo un’occasione concreta di collaborazione tra discipline che svolgono troppo spesso parallelamente la loro attività. In secon-do luogo una concezione di storia dell’agricoltura ampia: storia agraria, quin-di, ma anche storia rurale, storie a confine come la storia dell’alimentazione, del

paesaggio, della letteratura agraria, delle tecnologie ecc.

Si tratta di parole da considerare ancora pienamente valide.

Ai componenti del nuovo Comitato scientifico, che si è insediato nell’ottobre del 2019, ho perciò prospettato l’impegno, subito raccolto, di arricchire e consolidare con le loro differenziate competenze i vari ambiti di interesse che hanno caratterizzato la storia della Rivista con ampi oriz-zonti tematici, geografici e cronologici – dalla Preistoria ai giorni nostri e dall’Italia all’Europa e al mondo mediterraneo – coltivando quella circola-zione di idee e le collaborazioni interdisciplinari e internazionali che devo-no arricchire la trattazione della storia delle campagne attraverso l’incontro tra storici, archeologi, geografi, agronomi e studiosi di varie discipline che si interessano del mondo rurale.

Il nuovo Comitato scientifico ha iniziato concretamente a scambiarsi idee e progetti per il futuro, collegandosi in modalità telematica, in un momento molto particolare della storia d’Italia e del mondo, durante il

lockdown imposto dalla pandemia COVID-19. In quell’occasione ha

pre-so forma la proposta di aprire una nuova sezione, dal titolo Focus, nella quale un tema di volta in volta concordemente individuato sarà seguito per diversi numeri fino a esaurimento dell’interesse per tale riflessione. Il primo Focus sarà dedicato al grande tema delle campagne di fronte alle crisi e oltre le crisi, perché guardando alle società del passato si possa suggerire la profondità del tempo a quanto verrà elaborato per il presente, perché è così che il passato può offrirsi come un terreno di verifica di almeno qual-cuno dei meccanismi dei quali si discute. Contiamo che riconsiderare in questa prospettiva la storia delle campagne e della risposta alle crisi servirà non solo a capirne meglio il passato, ma anche a costruirne il presente e il futuro. Che è poi il mestiere degli storici.

Siamo consapevoli, infine, che la Rivista rappresenta qualcosa di molto speciale nel panorama nazionale, essendo l’unica specializzata nella storia dell’agricoltura, intesa nel senso più ampio, come mostra Paolo Nanni in questo numero ripercorrendone i primi 60 anni di attività. Tutto ciò è ora facilmente verificabile perché i numeri pubblicati, oltre che nel tra-dizionale formato cartaceo, sono in open access e tutta la collezione è li-beramente accessibile attraverso il sito web dell’Accademia. La Rivista è

(3)

5 La rivista ha un NUOVO COMITATO scientifico

classificata come “rivista scientifica” per le discipline storiche dell’Area 11 (storiche, filosofiche e pedagogiche) dall’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca in Italia (in acronimo ANVUR), classificazione utilizzata come è noto ai fini del calcolo degli indicatori dell’Abilitazione Scientifica Nazionale e per l’accreditamento dei corsi di Dottorato di ricerca. Questo garantisce ai più giovani studiosi che vorran-no arricchirne le pagine con i loro studi il giusto ricovorran-noscimento anche in ambito accademico.

(4)

Riferimenti

Documenti correlati

vigente, essenzialmente perché è molto difficile capire di quali regole si stia parlando se, nel nostro Paese, nella maggioranza dei casi, i lavoratori dello spettacolo dal

il supporto degli uffici di coordinamento locale, istituiti dai comuni, ed anche attraverso partenariati con soggetti pubblici e privati diversi (aziende, operatori

una risorsa per l’Europa, Tuga Edizioni, Bracciano (RM) 2020, pp.. La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e

formata dalle creazioni dei designer che hanno sostenuto il progetto dalla sua nascita, che mira a creare una sinergia fra le eccellenze del “fatto a mano” e del bello, un punto

L’azione educativa di Italia Nostra si evolve e tiene conto dei cambiamenti che intervengono nella società, introducendo tra i temi e gli oggetti del lavoro formativo i

-14: escursione in Foresta della Deiva con esercitazione interattiva di comunicazione e lettura del paesaggio, intesa come sintesi applicata delle conoscenze

«Vestono e adornano, rendono le donne uniche perché sono pezzi unici, i miei gioielli scultura non so- no alla moda, sono contemporanei». Marina

Che non sono certo caratteristiche da poco e costituiscono l’eccezionalità del suo percorso e la ricchezza della sua carriera, il motivo del suo enorme successo di