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L'Archivio storico dell'Università degli Studi di Perugia, lavori in corso

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(1)

A

NNALI DI STORIA

DELLE UNIVERSITÀ ITALIANE

Comitato di direzione: Girolamo Arnaldi, Gian Paolo Brizzi (coord.),

Piero Del Negro (coord.), Domenico Maffei, Antonello Mattone, Aldo Mazzacane, Giuliano Pancaldi, Andrea Romano

Comitato scientifico: Rinaldo Bertolino, Patrizia Castelli,

Giuliano Catoni, Giuseppe Catturi, Francesco Conconi, Ester De Fort, Primo Di Attilio, Gianfranco Fioravanti,

Giuseppina Fois, Roberto Greci, Alessandro Maida, Danilo Marrara, Giovanni Marchesini, Luciano Modica, Simona Negruzzo,

Daniela Novarese, Gino Ferretti, Giorgio Orlandi,

Cesare Pecile, Luigi Pepe, Antonio I. Pini, Marina Roggero, Pier Ugo Calzolari, Luciano Russi, Roberto Schmid,

Gaetano Silvestri, M. Teresa Tesoro, Piero Tosi, Francesco Traniello

Redazione: Cristina Gaspodini e Maria Rosa Accorsi Direttore responsabile: Gian Paolo Brizzi

Autorizzazione del Tribunale Civile di Bologna n. 6815 del 5/6/98

Gli «Annali di Storia delle università italiane» sono una pubblicazione periodi-ca a periodi-cadenza annuale. Gli «Annali» si propongono come punto di incontro, di discussione e di informazione per quanti, pur nella diversità degli approcci storiografici e nella molteplicità dei settori disciplinari di appartenenza, si oc-cupano di temi relativi alla storia delle università italiane.

La rivista è espressione del “Centro interuniversitario per la storia delle uni-versità italiane” (CISUI), cui aderiscono attualmente gli atenei di Bologna, Campobasso, Ferrara, Messina, Padova, Pavia, Parma, Pisa, Sassari, Siena, Teramo, Torino.

Il CISUIha la propria sede presso l’Università di Bologna: Centro interuniversi-tario per la storia delle università italiane, via Galliera 3, 40121 Bologna. tel. +39+051+224113; tel./fax +39+051+223826;

e-mail: cisui@alma.unibo.it; indirizzo internet: www.unibo.it/cisui

Corrispondenza redazionale: «Annali di storia delle università italiane»,

CP 5532, 40134 Bologna 22

Abbonamenti e acquisti: CLUEB, via Marsala 31, 40126 Bologna

Copyright: tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parzia-le, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico, non espressamente autorizzata dalla Redazione della rivista. © 2001 CLUEB, via Marsala 31, 40126 Bologna e Centro interuniversitario per la storia delle università italiane, via Galliera 3, 40121 Bologna

(2)

Annali di storia

(3)
(4)

Annali di storia delle università italiane 5/2001

I

NDICE

7

IL PUNTO

9 GIUSEPPE RICUPERATI, Sulla storia recente dell’università italiana: rifor-me, disagi e problemi aperti

31

STUDI

33 L’Università degli Studi di Torino. Nota introduttiva di ESTERDEFORT -MARINAROGGERO

35 IRMANASO, «Licentia et doctoratus». I gradi accademici all’Università di Torino tra XV e XVI secolo

57 DONATELLABALANI, Lo Studio tra città medievale e città barocca

67 ALBERTO LUPANO, La scuola canonistica dell’Università di Torino dal Settecento al periodo liberale

83 DINO CARPANETTO, La politica e la professione. La scuola di medicina a Torino nell’età francese

101 RITABINAGHI, «Una fabricha non men decorosa che comoda»: il Palazzo dell’Università

117 SILVANO MONTALDO, Università, professioni, pubblico impiego (1814-1859)

139 LIVIAGIACARDI, Corrado Segre maestro a Torino. La nascita della scuo-la italiana di geometria algebrica

165 ANGELO D’ORSI, Il Novecento: tra accademia e milizia

191

FONTI

193 VITTORIACALABRÒ, Università e scuole private di diritto nella Sicilia del-l’Ottocento. In margine ad una documentazione archivistica

213

ARCHIVI, BIBLIOTECHE, MUSEI

215 LAURA MARCONI-M. ALESSANDRA PANZANELLI FRATONI, L’Archivio storico dell’Università degli Studi di Perugia, lavori in corso

221 LUCIOFREGONESE, Il Museo per la storia dell’Università di Pavia: storia, patrimonio e nuovi allestimenti

227 MARCOBERETTA, Il teatro della natura di Ulisse Aldrovandi

(5)

231

SCHEDE

233 Amministrazione, formazione e professione: gli ingegneri in Italia tra Sette e Ottocento, a

cura di LUIGI BLANCO(VITTORIACALABRÒ), p. 233; Artisten und Philosophen.

Wissen-schafts- und Wirkungsgeschichte einer Fakultät vom 13. bis zum 19. Jahrhundert, hrsg.

von RAINERCHRISTOPHSCHWINGES(MARCOBERETTA), p. 235; UGOBALDINI, Saggi sulla

cultura della Compagnia di Gesù (secoli XVI-XVIII) (DENISEARICÒ), p. 236; MARIATERE -SABORGATO-LUIGIPEPE, Giambattista Guglielmini: la biblioteca di uno scienziato

nell’Ita-lia napoleonica (MARTACAVAZZA), p. 237; La casa dell’Università. Lo sviluppo edilizio

dell’Ateneo di Bologna dal 1986 al 2000 (DANIELANEGRINI), p. 238; PEDROALVAREZLAZA -RO(coordinatore), Cien años de educacion en España. En torno a la creación del

Mini-sterio de Instrucción publica y Bellas Artes (ALDOA. MOLA), p. 239; Civic Self-Fashioning

in Renaissance Bologna: historical and scholarly contexts (RAFFAELLAPINI), p. 240; ANTO -NIOCOCO-ADOLFOLONGHITANO-SILVANARAFFAELE, La Facoltà di Medicina e l’Università

di Catania, a cura di ANTONIOCOCO(STEFANOARIETI), p. 242; La collezione degli

stru-menti di oculistica, a cura di RENATOFREZZOTTI-GIGLIOLATERENNA-FRANCESCAVANNOZZI,

p. 242; La collezione di vetreria scientifica, a cura di NICOLETTANICOLINI-GIGLIOLATE -RENNA(LAURARICCI), p. 243; Cesare Cremonini. Aspetti del pensiero e scritti, I, Il

pensie-ro. Atti del Convegno di studio (Padova, 26-27 febbraio 1999); Cesare Cremonini. Aspetti del pensiero e scritti, II, Fondi manoscritti e opere a stampa. Atti del Convegno di studio (Padova, 26-27 febbraio 1999) (GABRIELEBARONCINI), p. 244; JONATHANDAVIES,

Floren-ce and its University during the Early RenaissanFloren-ce (ROBERTOGRECI), p. 245; La Facoltà

di scienze matematiche fisiche naturali di Torino (1848-1998). Tomo primo. Ricerca, in-segnamento, collezioni scientifiche; Tomo secondo. I docenti, a cura di CLARASILVIAROE -RO (LUIGIPEPE), p. 246; GIUSEPPINAFOIS, Storia dell’Università di Sassari 1859-1943

(DANIELANOVARESE), p. 247; La formazione della classe politica in Europa (1945-1956),

a cura di GIOVANNIORSINA-GAETANOQUAGLIARIELLO(M. ANTONELLACOCCHIARA), p. 248;

HELMUTGOETZ, Il giuramento rifiutato. I docenti universitari e il regime fascista (GIU -SEPPINAFOIS), p. 249; GIORGIOISRAEL-PIETRONASTASI, Scienza e razza nell’Italia fascista;

ROBERTOMAIOCCHI, Scienza Italiana e razzismo fascista (ELISASIGNORI), p. 250;

Istitu-zioni culturali, scienza, insegnamento nel Veneto dalla età delle riforme alla Restaurazio-ne (1761-1818). Atti del convegno di studi, Padova 28-29 maggio 1998 (MARIATERESA

GUERRINI), p. 252; VITTORIOLAZZARINI-LINOLAZZARINI, Maestri, scolari, amici.

Commemo-razioni e profili di storici e letterati a Padova e nel Veneto alla fine dell’Ottocento e nel Novecento, a cura di GIORGIORONCONI-PAOLOSAMBIN(LAURARICCI), p. 253; LUCIANOME -RIGLIANO, Eventi e risultati più significativi del mio Rettorato (1972-1984) (EMILIAVERO -NESE), p. 254; Alle origini dell’Università. Le scuole capitolari di Piacenza Cremona

Par-ma. Catalogo della mostra, Piacenza, Archivio di Stato, Palazzo Farnese 8 ottobre-24 di-cembre 1999, a cura di ANNARIVA-DAMIANAVECCHIA(SIMONEBORDINI), p. 254; CHARLES

PATIN, Il Liceo di Padova, a cura di PIERODELNEGRO, traduzione di Adriano Ciccotosto.

Nel VI centenario della nascita dell’universitas artistarum (EMILIA VERONESE), p. 255;

«Quaderni per la storia dell’Università di Padova, 32 (1999), p. 256; «Quaderni per la storia dell’Università di Padova», 33 (2000) (MARIATERESAGUERRINI), p. 256; ANTONEL -LAROMANO, La Contre-Réforme mathématique. Constitution et diffusion d’une culture

mathématique jésuite à la Renaissance (LUIGIPEPE), p. 258; MAURIZIOSANGALLI, Cultura,

politica e religione nella Repubblica di Venezia tra Cinque e Seicento. Gesuiti e somaschi a Venezia (SIMONANEGRUZZO), p. 258; JURGSCHMUTZ, Jüristen für das Reich. Die

deut-schen Rechtsstudenten an der Universität Bologna 1265-1425 (ROBERTOGRECI), p. 259;

Sciences et religions de Copernic à Galilée (1540-1610). (SIMONANEGRUZZO), p. 260;

Storia della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, a cura di ITALOLANA,

con prefazione di NICOLATRANFAGLIA(PIERO SANNA), p. 261; Giuseppe Toaldo e il suo

tempo. Nel bicentenario della morte. Scienze e lumi tra Veneto e Europa. Atti del Conve-gno, Padova, 10-13 novembre 1997 (EMILIAVERONESE), p. 263; GIUSEPPETUNINETTI,

Fa-coltà teologiche a Torino. Dalla FaFa-coltà universitaria alla FaFa-coltà dell’Italia Settentrio-nale (WALTERE. CRIVELLIN), p. 264; Universities and Schooling in Medieval Society,

edi-ted by WILLIAM J. COURTENAY-JÜRGENMIETHKE (ROBERTOGRECI), p. 265; L’Ussero: un

caffè “universitario” nella vita di Pisa. Note fra cronaca e letteratura, a cura di MARIO

CURRELI(SIMONEBORDINI), p. 266

269

NOTIZIARIO

271 Convegni, seminari, incontri di studio 278 Attività e progetti

283 Tesi 287 Varia

291 Riviste e notiziari di storia delle università 6

(6)

L

’Università degli Studi di Peru-gia, le cui origini risalgono allo Studio cittadino, ufficialmente riconosciuto dal pontefice Clemente V con bolla del 8 settembre 1308, conserva la documentazione relativa alla propria attività a partire dal seco-lo XV1. La ricchezza del materiale e la

continuità cronologica rendono l’ar-chivio storico particolarmente prege-vole. Nonostante ciò esso può dirsi ancora quasi completamente scono-sciuto e assai poco valorizzato. La si-tuazione sembra però destinata a cambiare grazie all’intervento della Soprintendenza archivistica per l’Um-bria, che nel giugno 1999 ne ha avvia-to i lavori di riordino e inventariazio-ne. La Soprintendenza, avvalendosi di un finanziamento ministeriale, ha commissionato a personale specializ-zato la schedatura del materiale su supporto informatico2. In un anno

so-no state prodotte schede pari a circa duemila unità archivistiche; si è par-titi dal fondo Collegio Pio della Sa-pienza per poi affrontare la documen-tazione dell’Università dei secoli XV-XIX fino ad arrivare, soltanto però per alcune serie archivistiche, all’anno 1940.

I dati qui di seguito forniti, essen-do per l’appunto il frutto di ‘lavori in corso’, sono necessariamente parziali: essi si riferiscono ai documenti già schedati, non all’intero archivio3.

Sempre nel rispetto dell’intervento in atto, maggiore spazio è dedicato al-l’archivio del Collegio Pio della Sa-pienza, di cui è pronta una prima boz-za d’inventario, rispetto al materiale costituente il vero e proprio archivio universitario, ordinato solo per una

parte. Vero è che per il nucleo più an-tico dell’archivio universitario esiste già un inventario ottocentesco tanto che, non essendo ancora conclusa la nuova schedatura dei pezzi, questo resta l’unico mezzo di corredo archi-vistico disponibile.

La gestione dell’archivio universita-rio spetta all’ufficio archivio e proto-collo, principalmente interessato alle pratiche correnti. Esso ha disposto il materiale storico nelle diverse sedi più o meno periferiche – a eccezione dei pezzi più antichi che si conserva-no nel palazzo del rettorato – sulla ba-se della frequenza di consultazione. 1. L’archivio storico dell’Università Nel 1898 viene pubblicato

l’Inven-tario-regesto dell’Archivio storico del-l’Università di Oscar Scalvanti4,

relati-vo alla documentazione prodotta nei secoli XV-XIX, fatta eccezione per i fondi aggregati versati in momenti successivi e per alcune carte della se-conda metà dell’Ottocento, che forse il professore non ebbe modo di vede-re oppuvede-re decise di omettevede-re. Tutto il materiale, che nel frattempo aveva su-bito un restauro nel 1989 e vari spo-stamenti, è stato nuovamente scheda-to al fine di verificarne l’integrità e ri-collocato secondo la segnatura ‘scal-vantiana’. Seguendo l’inventario esi-stente, che divide la documentazione tra antica e moderna adottando come periodo di cesura i cambiamenti isti-tuzionali a cavallo tra XVIII e XIX se-colo, si hanno le sezioni:

– Constitutiones et jura (a. 1407-1849, pezzi n. 10), che raccoglie statuti e

matricole dei collegi dei dottori (la più antica è quella dei Teologi, pri-ma data 1407), le costituzioni del collegio studentesco della Sapienza Nuova (prima data 1635), le bolle papali di approvazione delle riforme universitarie come pure le adesioni dei professori alla Repubblica roma-na; ad essi ora si aggiungono due codici di matricole del Collegio dei Legisti (a. 1574 e 1630), originaria-mente conservati nell’archivio della Sapienza Nuova;

– Gesta collegiorum dove gli atti sono divisi in tre sottosezioni sulla base dell’ente produttore: Gesta Collegii

Jurisconsultorum (a. 1518-1848,

pez-zi n. 24), Gesta Collegii

Philosopho-rum MedicoPhilosopho-rum et ArtistaPhilosopho-rum (a.

1580-1858, pezzi n. 16), Gesta

Colle-gii Theologorum (a.

1588-18391810-1847, pezzi n. 9);

– Acta doctoratuum (a. 1488-1875, pezzi n. 52), che ospita pure tra i verbali delle lauree una copia della matricola degli studenti forestieri (a. 1511-1656);

– Rotuli lectorum (a. 1600-1808, pezzi n. 13), ossia gli elenchi dei lettori raccolti in registri che riguardano pure i processi per l’assegnazione delle cattedre e degli stipendi.

Una sezione Acta R. C. A. (a. 1601-1662, n. pezzi 11) è dedicata ai regi-stri prodotti dall’ufficio periferico del-la Reverenda Camera Apostolica in cui si segnavano le registrazioni degli stipendi dati ai lettori, ma anche le elemosine fatte ai monasteri5.

Più difficile da accettare secondo i moderni canoni archivistici la sezione

Varia, che raccoglie documenti

etero-genei. In essa si trovano, ad esempio,

Laura Marconi

M. Alessandra Panzanelli Fratoni

215 Annali di storia delle università italiane 5/2001

L’A

RCHIVIO STORICO DELL

’U

NIVERSITÀ

DEGLI

S

TUDI DI

P

ERUGIA

,

(7)

un bastardello delle doti pagate alle giovani che si monacavano o erano educate nei conventi cittadini (a. 1678-1682), tre registri per l’ammini-strazione del collegio studentesco della Sapienza Vecchia (complessiva-mente a. 1616-1802) ma anche gli atti di giubilazione dei professori (a. 1608-1809) e addirittura gli atti del Consi-glio dell’Università (a. 1810-1816).

Nell’Inventario-regesto è presente anche la parte Opera Manuscripta de-dicata alle opere letterarie e scientifi-che: ad esempio, testi di diritto cano-nico e di fisica, un trattato sugli orolo-gi solari, un cartulario di Francesco Maturanzio. Sono ventiquattro volu-mi che meglio avrebbero trovato po-sto nell’antica biblioteca dell’Universi-tà ed il cui numero invece è aumenta-to almeno di altri venti dopo la pubbli-cazione dell’inventario.

La sinteticità con cui l’autore de-scrive alcuni pezzi ha comportato dif-ficoltà nel verificare la presenza di tutti i documenti nelle buste e nel

ri-collocare al loro interno quelle carte trovate disordinatamente fuori. È questo il caso della documentazione consultata dal rettore Giuseppe Ermi-ni, intento a scrivere la storia dell’ate-neo perugino6, che fu tratta dalla

posi-zione originaria, conservata a parte e mai più ricollocata; tanto che così se-dimentata, costituisce ora un fascico-lo separato.

Come già anticipato, Scalvanti de-scrive soltanto una parte dei docu-menti ottocenteschi: nella busta se-gnata Parte II C XVIII (a. 1837-1856), ad esempio, si conservano le doman-de di ammissione alle facoltà e quelle di iscrizione alle matricole delle pro-fessioni: ebbene, la stessa tipologia di documenti si trova in una busta solo ora sottoposta a schedatura reperita in altra sede rispetto al materiale ‘scalvantiano’.

Il materiale preunitario non de-scritto da Scalvanti si presentava par-ticolarmente disordinato anche quan-do sistemato seconquan-do criteri non

uni-formi dettati a posteriori. Esso è stato organizzato in tre grandi partizioni:

Carteggio (23 buste, dal 1827), ovvero

la corrispondenza fra le autorità del rettore, del vescovo e dei presidenti dei Collegi dottorali; Studenti (40 bu-ste, dal 1825) per la maggior parte domande di ammissione, certificati di frequenza delle lezioni e superamen-to degli esami, prove d’esame;

Ammi-nistrazione Contabile (50 buste, dal

1810).

A partire dal 1860, con la ristruttu-razione dell’ente, si dà nuova organiz-zazione alle carte7: la

documentazio-ne è distinta in Amministraziodocumentazio-ne

Ge-nerale – organizzata sulla base di un

titolario – dove confluiscono il

Carteg-gio e gli Studenti e in Amministrazio-ne Contabile. Si hanno così: 113

regi-stri di protocollo (a. 1881-1956); 68 rubriche d’archivio (a. 1886-1958); 17 registri tra Inventari e Cataloghi delle biblioteche; 488 buste di Amministra-zione Generale; 166 buste di Contabi-lità.

Archivi, biblioteche, musei

216

1. Costituzioni del Collegio dei dotto-ri giudotto-risti del 1574.

(8)

217

Archivi, biblioteche, musei

Da notare che a partire dagli inizi del ’900, l’intera categoria studenti (cat. IV) come pure la documentazio-ne dell’amministraziodocumentazio-ne contabile so-no conservate separatamente al resto del materiale. Tale situazione è stata determinata in primo luogo dall’as-senza di una struttura responsabile di tutto l’archivio (in particolare di quel-lo storico) per cui ciascun ufficio ha conservato e conserva presso di sé le carte ad esso pertinenti; nonché dalla necessità di spazi sempre maggiori per la conservazione che ha compor-tato frequenti trasferimenti dei fondi. 2. Gli archivi aggregati: il Collegio Pio

della Sapienza, già Sapienza Nuo-va, e i lasciti dei professori Giovan Francesco Cipriani e Icilio Vanni

L’archivio del Collegio Pio della Sa-pienza è confluito in quello dell’Ateneo nel 1915, con la trasformazione del col-legio in «ente morale aggregato all’U-niversità»8. Voluta da Benedetto

Gui-dalotti, la Casa di S. Girolamo, o Sa-pienza Nuova, fu formalmente istituita nel 1431 dal card. Antonio Casini9, che

ne affidò il governo ad un consiglio composto dai consoli del Collegio del-la Mercanzia e dal priore dei chiostri della cattedrale. Con tale ordinamento

l’ente funzionò fino al 1798 quando la Repubblica giacobina inaugurò un trentennio durante il quale il collegio venne soppresso, riformato e mutato in Collegio Pio (1807), quindi di nuovo soppresso e annesso all’Università (1810), per tornare a funzionare sotto i tradizionali governatori nel 1825. Tali eventi ebbero diretto riflesso sull’ar-chivio: descritto nel 1803 tra quelli conservati dal Collegio della Mercan-zia10, nel 1810 esso veniva riunito a

quello degli altri collegi studenteschi11,

per esserne poi separato in occasione della riconquistata autonomia dell’en-te. Ne è testimonianza un

Inventario de’ Libri di Amministrazione ossia dell’Archivio spettante al Collegio Pio di Perugia […] redatto sotto questo giorno 4° Settembre 1825, e così dopo tornata l’amministrazione di esso Collegio presso i quattro Sig. individui del Nobile Collegio della Mercanzia12.

Successivamente, l’evento più rile-vante nella storia dell’archivio si pro-dusse nel 1914 quando il collegio fu commissariato. Il prof. Giuseppe Buo-nocore, cui fu affidata l’amministrazio-ne, notò che:

L’archivio delle pratiche in corso era con-fuso, in un armadio, con altre carte di altri enti; l’archivio antico era in un retrobotte-ga, coperto di un fitto strato di polvere.

Egli aveva dunque provveduto ad ordinare l’archivio antico, con partico-lare attenzione alle pergamene, per stabilire poi l’«impianto di un archivio che più rispondesse alla nova gestione del Collegio»13. Si tratta di un titolario

che fu però utilizzato per ordinare a posteriori la documentazione su carte sciolte, fra cui anche documenti del XVII secolo. L’archivio fu quindi con-segnato all’Università, parzialmente ordinato e privo di un inventario. Ciò indusse, intorno al 1940, il prof. Ugo Barberi ad ordinare il fondo antico, ov-vero quello della Sapienza Nuova, e a proporsi al presidente del Collegio per la redazione di un inventario-regesto. Il suo progetto fu respinto, ma l’inter-vento di Barberi ha lasciato segni utili alla ricognizione dei documenti, come la numerazione progressiva dei regi-stri ed una scheda cartacea in cui so-no elencate le pergamene.

L’ultimo atto nella vicenda dell’ar-chivio coincide con gli interventi del-la Soprintendenza archivistica per l’Umbria: il restauro nel 1989 e il rior-dinamento in corso di cui si danno qui i risultati.

a. Sapienza Nuova

Nel fondo sono complessivamente 279 pezzi: 256 registri, 22 pergamene

2. Frontespizi di matricole del Colle-gio dei dottori giuristi del sec. XVII.

(9)

e l’annesso elenco di consistenza di Barberi (vedi sopra). La documenta-zione di stretta pertinenza del Colle-gio è stata oggi organizzata nelle se-rie: Costituzioni; Atti dei superiori;

Amministrazione contabile; Sant’Ar-cangelo; Inventari e cataloghi. Non si

prevede un ‘diplomatico’ poiché si preferisce ricondurre i singoli docu-menti all’ufficio o all’ente di pertinen-za. Fondo a sé stante costituisce inve-ce il gruppo dei documenti riconduci-bili al Collegio della Mercanzia, men-tre si considerano aggregati due pic-coli fondi intitolati ai collegi Sapienza Vecchia e Sapienza Bartolina, genera-ti probabilmente in occasione della separazione dei fondi del 1825, di cui si è parlato.

Nella serie Costituzioni sono: due codici degli statuti del 1443; due qua-derni di verbali delle congregazioni con le riforme degli anni 1586-1608 e

1612-21; un codice di costituzioni del 1635; infine gli statuti a stampa del 1778.

La serie Atti dei superiori annovera complessivamente 40 pezzi, tra perga-mene, codici, registri, vacchette. Tra i 15 documenti pergamenacei sono an-che gli atti di fondazione del collegio; essi sono in copia autentica nel «Regi-stro di bolle e brevi», una sorta di car-tulario del collegio redatto intorno al 1567, in cui compaiono anche le ru-briche delle costituzioni approvate nel 156414. I restanti registri

conten-gono verbali del consiglio dei supe-riori e copiari di contratti, a contenuto generico (cinque vacchette e due re-gistri a. 1438-1755) e specifico, come le ammissioni degli scolari (6 registri, a. 1457-1636) e un «libro dei beni li-vellari» (1557-1759).

In Amministrazione contabile sono le Entrate e uscite (174 registri, a.

1460-1807) e i Libri di cucina (38 pez-zi, tra registri e vacchette, in cui so-no anso-notati i beni di consumo negli a. 1626-1795). L’entrata e l’uscita di beni e denari è registrata nel Libro del

rettore e del vicerettore: le due

cari-che si alternano nei secoli XVI e XVIII, mentre la redazione parallela del registro evidenzia una separazio-ne di competenze durante il XVII se-colo.

In Inventari e cataloghi sono i cata-loghi delle biblioteche del rettore e degli scolari del 1764 e l’elenco delle pergamene. La serie Sant’Arcangelo prende il nome dal beneficio ecclesia-stico su cui si appoggiò originaria-mente la Sapienza Nuova; in essa so-no due mandati di Gregorio XII del 1408, un libro dei livelli, stipulati tra il 1444 e il 1554, due libri di entrata e uscita degli anni 1457-58 e 1513-14 e, infine, un cabreo del 1786.

Archivi, biblioteche, musei

218

3. Matricola del Collegio dei dottori giuristi del 1630.

(10)

219

Archivi, biblioteche, musei

Il fondo aggregato intitolato al Col-legio della Mercanzia contiene due registri relativi all’Ospedale del colle-gio (1379-1405), una vacchetta di mandati (1606-1651) e cinque perga-mene (1237-1606), in ragione di una loro precedente e documentata appar-tenenza all’archivio del medesimo en-te15. Nei restanti fondi aggregati

inti-tolati ai collegi della Sapienza Vecchia e Sapienza Bartolina sono rispettiva-mente due vacchette di cucina degli anni 1732-36, 1794-1805 e due registri di entrata ed uscita degli anni 1609 e 1602-18.

b. Collegio Pio16

Il fondo raccoglie in 126 registri e 158 buste i documenti redatti tra la metà del XVII secolo e il 1961; almeno quelli di cui si è oggi a conoscenza: il reperimento di interi fascicoli in altri sedi lascia infatti presumere che altri ne possano avvenire e rende passibili di integrazioni le informazioni qui for-nite.

Attualmente il fondo si apre con le serie Statuti (1 busta, a. 1814-1920) e

Verbali del C.d.A. (già delle adunanze

dei Superiori, 10 registri e 1 busta per gli a. 1800-1960). Subito dopo 39 bu-ste di documenti di Carteggio

ammi-nistrativo e di quello del commissario

straordinario (1730-1913 e 1914-21) e 3 registri di protocolli (1914-35).

Segue l’amministrazione del patri-monio. Relativi alla contabilità in ge-nerale e di lunga durata sono le serie:

Carteggio contabile (1799-1961); Bi-lanci preventivi (1836-1922); Conti consuntivi (1840-1921); Libri-giornali di cassa (1834-74); Libri-giornali ma-stri (1825-1931); Entrate e uscite

(1915-44). In totale 109 buste e 35 re-gistri. Ad essi si aggiungono, con 18 registri e 5 buste, serie di più breve durata o di oggetto specifico:

Relazio-ni (1826-51); Inventari (1870 e 1900); Libri di G. B. Brizi (1907-14); Convit-tori (1829-96); Borse di studio e sussi-di, (1920-64); Salariati o stipendiati

(1829-18); una Transazione (1807); un catasto (c.ca 1860); una perizia (1914) e una vacchetta di spese di cucina (1823-27). Specificatamente dedicati alla gestione delle tenute agrarie so-no infine 62 registri e 2 buste di

docu-menti raccolti nelle serie: Conti

colo-nici e Magazzini (1825-1961); Giorna-li-mastri della Tenuta di Pieve Caina

(1887-1961); Bestiame (1854-1914);

Libretti colonici (1932-40).

c. I fondi privati dei professori

Se le carte conservate nell’archivio del Collegio Pio della Sapienza ac-compagnano quelle dell’Università lungo tutto l’arco della sua vicenda storica, i lasciti di due professori di diritto sono invece la testimonianza di un cinquantennio circa di attività di-dattica che essi svolsero nell’Ateneo perugino nella seconda metà dell’Ot-tocento. Il materiale era in uno stato di enorme confusione, malamente raccolto in pacchi contrassegnati da una generica descrizione del contenu-to. Si è quindi proceduto al riordino ponderando il criterio della tipologia documentaria con quello dell’ordine cronologico di produzione. Il risultato ottenuto è quasi sicuramente parzia-le: carte riconducibili ai due fondi so-no state trovate infatti anche più tardi in altre sedi, e non è escluso che si trovi prima o poi la causa prima del loro essere pervenute all’archivio del-l’Università. Passiamo comunque a darne una descrizione.

Giovan Francesco Cipriani

Complessivamente 20 buste di docu-menti. In 2 buste di Carte riguardanti

la carriera sono i documenti relativi

alla carriera di magistrato e di docen-te universitario, svolta da Cipriani ne-gli anni 1846-83. Altre 2 buste costi-tuiscono la serie Studi e trattati, scrit-ti di Diritto civile e Diritto romano, redatti tra il 1847 e il 1883. Seguono 10 buste di Appunti delle lezioni ela-borati, tra il 1848 e il 1884, su singoli temi di Diritto privato, Diritto roma-no, Storia del diritto e Introduzione alle Scienze giuridiche. Chiude il fon-do una serie di frammentari appunti e note bibliografiche redatti tra il 1852 e il 1883.

Icilio Vanni

Il grosso del fondo è costituito da 7 buste con la corrispondenza inviatagli

tra il 1846 e il 1902. In 2 buste sono raccolte Recensioni e note

bibliografi-che redatte tra il 1877 e il 1905 e in

una i manoscritti delle opere che il professor Vanni scrisse tra il 1877 e il 1902. Completa il fondo un registro rilegato contenente il catalogo della sua biblioteca.

LAURAMARCONI M. ALESSANDRAPANZANELLIFRATONI

Note

* Condividendo l’impostazione complessiva del lavoro, le autrici sono responsabili: Lau-ra Marconi della parte relativa all’Archivio storico dell’Università; M. Alessandra Pan-zanelli Fratoni di quella sugli archivi aggre-gati.

1Per gli anni precedenti ma anche

successi-vi al sec. XV, la documentazione dello Studio si trova altresì insieme a quella del Comune. Si veda GIOVANNICECCHINI, L’Archivio storico

del Comune di Perugia. Inventario, Roma,

Ministero dell’Interno, 1956 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato, 21).

2Tale intervento rientra nel progetto

Stu-dium 2000 del Ministero per i beni e le

atti-vità culturali, che si propone di censire, rior-dinare e inventariare gli archivi storici delle università. Le archiviste chiamate a svolgere il lavoro, Laura Marconi, Daniela Mori e M. Alessandra Panzanelli Fratoni, si sono avval-se del programma informatico specifico per gli archivi storici ‘Arianna’.

3Nell’articolo di ELIOLODOLINI, La memoria

delle ‘Sapienze’. Normativa e organizzazione degli archivi universitari in La storia delle Università italiane archivi, fonti, indirizzi di ricerca. Atti del convegno Padova, 27-29 otto-bre 1994, a cura di LUCIANASITRANREA,

Trie-ste, Lint, 1996, p. 3-55, per l’archivio dell’U-niversità di Perugia (p. 42-44) si contavano 5200 pezzi; oggi essi sono almeno il triplo e il loro numero non può che aumentare es-sendo il censimento delle sedi ancora in at-to. La ragione di queste variazioni è princi-palmente dovuta alla dispersione del mate-riale in vari luoghi facenti capo ad uffici di-versi. Si ringrazia la dott.ssa Giovanna Giub-bini della Soprintendenza archivistica per i dati forniti e il personale dell’ufficio archivio e protocollo per la collaborazione.

4OSCARSCALVANTI, Inventario-regesto

dell’Ar-chivio storico dell’Università di Perugia,

Pe-rugia, Unione tipografica cooperativa, 1898. Il volume si articola in: Parte Antica dal XV al XVII secolo circa; Parte Moderna per il periodo successivo fino alla metà dell’Otto-cento; Opera manuscripta, riguardante il materiale di argomento letterario; Appendice contenente le notizie sui documenti relativi

(11)

allo Studio perugino conservati presso altri enti.

5Tale materiale risulta versato nel 1775

al-l’Archivio dell’Università dal notaio Sinibal-do Tassi seconSinibal-do quanto indicato in un Sinibal- do-cumento del 1775 intitolato: «dall’Archivio della Camera che contengono Memorie del-l’Università», conservato in allegato al regi-stro segnato Parte III, XXV (a. 1662-1734). I documenti riguardano la vita dello Studio soltanto per le registrazioni degli stipendi dati ai lettori.

6GIUSEPPEERMINI, Storia dell’Università di

Perugia, Bologna, Zanichelli, 1947; seconda

ed. riveduta e ampliata: Firenze, Leo S. Olschki, 1971 (Storia delle Università italia-ne, 1), 2 vol.

7L’introduzione del titolario e la frequenza

con cui viene modificato tra il 1860 e ’92

(ben 7 volte) testimonia l’impegno dell’ente ad adattarsi alla nuova realtà istituzionale.

8RAFFAELEBELFORTI, Il Collegio della

Mer-canzia di Perugia e il suo archivio,

«Bolletti-no della Deputazione di storia patria per l’Umbria», 36 (1939), p. 155-161. La notizia sul trasferimento dell’archivio a p. 155. Ove non specificato le fonti utilizzate per questo breve ragguaglio storico sono quelle conser-vate nell’archivio del collegio.

9Del documento si conserva l’originale in

pergamena nel fondo Sapienza Nuova, dove è pure il mandato con cui Martino V nel 1430 incaricava il card. Casini della erezio-ne del collegio; sulla base di questo manto le fonti smantoriografiche, tra cui Ermini, da-tano al 1430 la fondazione della Sapienza Nuova.

10ARCHIVIOPROPRIO DELNOBILECOLLEGIO

DELLAMERCANZIA DIPERUGIA (APCM),

Di-verse, IX A.

11Essi risultano in un inventario redatto nel

1824 (ARCHIVIO DISTATO DIPERUGIA,

Archi-vio storico del Comune, Università degli Stu-di, 60).

12APCM, Diverse, IX A.

13GIUSEPPEBUONOCORE, Relazione del

com-missario straordinario, Perugia, Donnini,

1916, p. 53 e 129.

14Il testo completo delle costituzioni è in: BI

-BLIOTECA COMUNALE“AUGUSTA” DIPERUGIA,

ms. 1346.

15Gli Archivi della storia d’Italia, a cura di

GIUSEPPEMAZZATINTI, I, Licinio Cappelli,

Rocca San Casciano, 1897-98, p. 125-126.

16Si desidera ringraziare la dott.ssa Daniela

Mori per aver gentilmente fornito i dati rela-tivi a questo fondo.

Archivi, biblioteche, musei

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