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Il trade-off tra crescita e ambiente

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Academic year: 2021

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(1)

Crescita economica e ambiente

Cap. 13 Becchetti, Bruni, Zamagni

(2)

Come è possibile classificare le risorse ambientali in termini economici?

Esiste un trade-off tra crescita e risorse ambientali?

Se esiste, è possibile rimuoverlo?

(3)

Classificazione delle risorse ambientali

RINNOVABILITA’:

Capacità della risorsa di essere rigenerata

dall’ambiente stesso (abbastanza velocemente) una volta utilizzata;

I beni di mercato sono riproducibili

APPROPRIABILITA’:

Capacità della risorsa di essere rivale ed escludibile Bene rivale: il consumo di un individuo comporta la

sottrazione del consumo del bene da parte di altri

Bene escludibile: è possibile escludere un soggetto dal consumo del bene

(4)

Matrice delle risorse ambientali

Rinnovabili Non rinnovabili

Appropriabili Legname Materie prime (rame,

petrolio, carbone)

Non appropriabili Pesca, qualità dell’aria Clima

(5)

Quattro tipi di risorse

Le quattro categorie di risorse presentano problemi differenti:

•Le risorse appropriabili passano per il mercato:

il ruolo del mercato e quello dello istituzioni non di mercato (Stato o meccanismi di governo sovranazionali) nell’utilizzo delle risorse possono confliggere o essere complementari;

•Le risorse non appropriabili non passano per il mercato:

ma l’attività produttiva da parte dell’uomo può generare esternalità negative, e l’intervento delle istituzioni non di

mercato può essere necessario per evitare il deterioramento o il depauperamento della risorsa.

(6)

Risorse appropriabili e rinnovabili

Sono risorse che passano per il mercato:

Il mercato ne può fare domanda eccessiva rispetto al tasso di riproduzione

Per le risorse appropriabili e rinnovabili

(es.legname) il problema principale è legato al tempo di riproduzione della risorsa:

- se i tempi sono sufficientemente lunghi il saldo tra distruzione e riproduzione può essere

negativo.

Opportune politiche ambientali da parte dello Stato sono necessarie per evitare il

depauperamento della risorsa

(7)

Risorse appropriabili e non rinnovabili

Sono risorse che passano per il mercato

Per le risorse appropriabili e non rinnovabili

(es.petrolio) il mercato attraverso il sistema dei prezzi può essere un efficace meccanismo per segnalare la scarsità:

Al ridursi dello stock di risorsa, cresce il prezzo Al crescere del prezzo, diventano

relativamente meno costosi beni sostituti

Problema: nel breve periodo il segnale del prezzo può essere influenzato da altre condizioni, nel lungo periodo ha migliori probabilità di stimolare

l’innovazione di prodotti sostituti

(8)

Risorse non appropriabili e rinnovabili

•Le risorse non appropriabili e rinnovabili (es.

pesca e panorama) hanno le stesse

caratteristiche dei beni pubblici o quasi pubblici

Sono necessari interventi pubblici da parte dello Stato per regolamentare il loro utilizzo.

Sono risorse che non passano per il mercato:

il mercato non può risolvere il problema del loro eventuale deterioramento o depauperamento.

(9)

Risorse non appropriabili e non rinnovabili

•Le risorse non appropriabili e rinnovabili (es. clima) hanno le stesse caratteristiche dei beni pubblici,

spesso a livello globale

Per i beni pubblici globali, la regolamentazione pubblica è complicata dalla necessità di un

coordinamento sovranazionale tra istituzioni pubbliche e private

Sono risorse che non passano per il mercato:

il mercato non può risolvere il problema del loro eventuale deterioramento o depauperamento.

(10)

Circuito del reddito con risorse ambientali

Famiglie

Imprese

Mercato dei fattori Mercato dei beni

Ecosistema

Rifiuti, emissioni

Rifiuti, emissioni Risorse

Risorse

(11)

Circuito del reddito con risorse ambientali: i beni prodotti

L’impatto sull’ambiente dell’attività produttiva e di consumo assume diverso rilievo a seconda del tipo di bene che viene prodotto e consumato:

Beni rivali: il consumo di un individuo comporta la sottrazione del consumo del bene da parte di altri

dà luogo a nuova produzione una volta consumato (es:

rasoio usa e getta)

Beni non rivali: il consumo di un individuo non

comporta la sottrazione del consumo del bene da parte di altri

non dà luogo a nuova produzione una volta consumato (es: cd-rom)

(12)

Circuito dei beni rivali

Famiglie

Imprese Mercato dei beni

rivali

Ecosistema

Rifiuti, emissioni

Rifiuti, emissioni Risorse

Risorse

Un bene rivale deve essere nuovamente prodotto dopo l’uso:

- Aumenta la quantità di rifiuti prodotta dalle famiglie

- Aumenta l’attività produttiva e la quantità di rifiuti prodotta dalle imprese

Un bene rivale deve essere nuovamente prodotto dopo l’uso:

- Aumenta la quantità di rifiuti prodotta dalle famiglie

- Aumenta l’attività produttiva e la quantità di rifiuti prodotta dalle imprese

(13)

Circuito dei beni non rivali

Famiglie

Imprese Mercato dei beni

non rivali

Ecosistema

Rifiuti, emissioni

Rifiuti, emissioni Risorse

Risorse

Un bene non rivale non deve essere nuovamente prodotto dopo l’uso:

- Produce relativamente meno rifiuti

Un bene non rivale non deve essere nuovamente prodotto dopo l’uso:

- Produce relativamente meno rifiuti

(14)

Circuito delle risorse ambientali

Famiglie e imprese fanno uso di risorse

ambientali e producono output che hanno

impatto sulle risorse stesse (rifiuti ed emissioni)

Utilizzando la classificazione della matrice dei beni ambientali, è possibile evidenziare un

utilizzo differente delle varie tipologie di risorse da parte di imprese e famiglie

L’innovazione tecnologica può, in futuro,

modificare alcuni flussi, sia per entità che per destinazione

(15)

Circuito dei beni ambientali

Famiglie

Imprese

Non appropriabili e rinnovabili (es:

qualità dell’aria) Rifiuti, emissioni

Rifiuti, emissioni Risorse

Risorse Appropriabili e

rinnovabili (es. legname) Appropriabili e non

rinnovabili (es. petrolio, rame)

Non appropriabili e non rinnovabili

(es: clima)

(16)

Circuito dei beni ambientali

e possibili effetti dell’innovazione tecnologica

Famiglie

Imprese

Non appropriabili e rinnovabili (es:

qualità dell’aria) Rifiuti, emissioni

Rifiuti, emissioni Risorse

Risorse Appropriabili e

rinnovabili (es. legname) Appropriabili e non

rinnovabili (es. petrolio, rame)

Non appropriabili e non rinnovabili

(es: clima)

Innovazioni che riducono o eliminano la appropriabili nei cicli produttivi

Innovazioni che riducono o eliminano la necessità di utilizzare risorse

appropriabili nei cicli produttivi

Rifiuti = Risorse

Rifiuti = Risorse

Innovazioni che rendono i rifiuti

una risorsa appropriabile e

rinnovabile

(17)

Il problema economico delle emissioni

Come visto in precedenza, al momento non si intravede un modo per evitare l’effetto

negativo di emissioni nocive, se non attraverso una regolamentazione/tassazione delle stesse

È opportuno dunque valutare costi e benefici dell’imposizione di un vincolo sulle emissioni

(18)

Il problema economico delle emissioni

IPOTESI SU COSTI E BENEFICI SOCIALI:

Il costo sociale marginale delle emissioni nocive aumenta al crescere del volume di emissioni

Il beneficio sociale marginale delle emissioni è positivo per bassi livelli di emissione (aumenta la produzione totale) ma decresce

all’aumentare del volume di emissioni

(19)

Il problema economico delle emissioni

Il livello di emissioni ottimale si ottiene in corrispondenza del volume di emissioni che determina un costo marginale uguale al beneficio marginale

Costo marginale sociale

Beneficio marginale

sociale

Volume emissioni Q*

(20)

Il problema economico delle emissioni

IPOTESI SU COSTI E BENEFICI PRIVATI:

Il costo privato marginale delle emissioni nocive aumenta al crescere del volume di emissioni, ma ad un tasso inferiore rispetto a quelli sociali

Nel costo sociale sono incluse le esternalità negative (inquinamento) che non sono incluse nel costo privato

Il beneficio privato marginale delle emissioni è positivo per bassi livelli di emissione (aumenta la produzione totale) ma decresce all’aumentare del volume di emissioni (come per il beneficio

sociale)

(21)

Il problema economico delle emissioni

Il livello di

emissioni ottimale privato è maggiore del livello ottimale sociale

Costo marginale sociale Beneficio

marginale Sociale e Privato

Volume emissioni Q*

Costo marginale privato

Qp

(22)

Il problema economico delle emissioni

Per costringere l’impresa a produrre la

quantità di emissioni ottimale per la società, il policy maker ha due strumenti a disposizione.

Regolamentazione = introdurre un tetto massimo di emissioni

Tassazione = introdurre una tassa (tassa

pigouviana) che faccia aumentare i costi marginali privati rendendoli uguali ai costi marginali sociali

(23)

Il problema economico delle emissioni

Vantaggi e svantaggi della regolamentazione/tassazione

Vantaggi: l’intervento del policy maker può indurre le imprese a ridurre le emissioni fino al livello ottimale sociale

Svantaggi: se l’intervento è condotto a livello locale o nazionale, le imprese possono trovare conveniente delocalizzare in altre zone o nazioni

Si può innescare una concorrenza al ribasso della

regolamentazione tra paesi al fine di attrarre investimenti industriali

(24)

Il problema economico delle emissioni

Possibili soluzioni

1. L’intervento di regolamentazione deve avere carattere globale e interessare tutti i paesi allo stesso modo

2. Trasferire sui consumatori l’onere della tassa, imponendo una tassa sui consumi di beni a maggiore impatto inquinante, a prescindere dal luogo di produzione

3. Politiche di sensibilizzazione che inducano nei consumatori una maggiore disponibilità a pagare per beni prodotti senza impatto sull’ambiente

(25)

Il trade-off tra crescita e ambiente

Le soluzioni proposte per le emissioni hanno la caratteristica comune di indurre:

O direttamente una riduzione della produzione O indirettamente una riduzione della produzione

attraverso una contrazione della domanda

Il trade off che emerge è che per migliorare la qualità dei beni ambientali è necessario ridurre l’attività

economica

Tuttavia, la riduzione dell’attività economica in un

paese genera difficoltà nel finanziamento dei sistemi di welfare, nella riduzione del debito pubblico ecc.

(26)

Il trade-off tra crescita e ambiente

Alcune proposte per superare il trade-off tra crescita e ambiente:

Decrescita

Curva di Kuznets ambientale Rapporto Stern

(27)

Il trade-off tra crescita e ambiente:

la decrescita

Nell’ambito di questo trade-off i teorici della decrescita si pongono decisamente a sfavore della crescita, argomentando che attraverso l’autoconsumo, l’autoproduzione e il baratto possono sopperire alle riduzioni di attività economica tradizionale favorendo la

conservazione dei beni ambientali

(28)

Il trade-off tra crescita e ambiente:

la curva di Kuznets ambientale

La curva di Kuznets ambientale mostra un andamento campanulare nella relazione tra reddito pro capite e emissioni di CO2 per

addetto

La curva di Kuznets ambientale è stata documentata:

Sia attraverso il confronto tra paesi (cross-country) Sia attraverso l’evoluzione di un paese nel tempo

(29)

Il trade-off tra crescita e ambiente:

la curva di Kuznets ambientale

Gli argomenti a favore dell’esistenza della forma di U rovesciata sono:

Evoluzione tecnologica (da agricoltura a industria e da industria a servizi)

Economie di scala nell’abbattimento dei costi di inquinamento

Evoluzione del consumo all’aumentare del reddito (dai beni necessari a beni di lusso, come la qualità

dell’ambiente)

Maggiore regolamentazione e/o delocalizzazione, all’aumentare del reddito

(30)

Fasi di sviluppo nella curva di Kuznets

FASE A

Nelle società povere il degrado ambientale è minimo poiché le

attività economico-produttive della popolazione sono concentrate nell'agricoltura, i consumi sono a livello di sussistenza e reddito pro- capite è molto basso

FASE B

Nelle prime fasi dello sviluppo economico la diffusione delle industrie ha un forte impatto ambientale ed è causa di inquinamento

FASE C

Nelle società più ricche la qualità ambientale si trasforma in un bene scarso e i consumatori mostrano una maggiore disponibilità a pagare per il miglioramento dell’ambiente. La società adotta una politica

ambientale e si realizzano fenomeni di delocalizzazione produttiva. Il sistema economico si specializza nel settore dei servizi.

(31)

Fasi di sviluppo nella curva di Kuznets

Fase A: economia agricola, reddito pro-capite basso ( y0 ), basso

livello di emissioni.

Fase B: diffusione delle industrie, relazione crescente tra reddito e emissioni

Fase C : trasformazione da

economia industriale a economia dei servizi, raggiungimento di economie di scala nelle industrie residue, maggiore reddito pro

capite e spostamento dei consumi verso beni di lusso (qualità

ambientale), regolamentazione e delocalizzazione

In conclusione, secondo Kuznets la crescita

economica riduce la qualità ambientale fino a un determinato reddito (y1), a partire dal quale la relazione si inverte e ogni ulteriore aumento del reddito pro-capite ( y2 ) riduce il degrado ambientale

(32)

Limiti della curva di Kuznets

Anche se si riduce l’emissione inquinante

(flusso) in una determinata fase di sviluppo, ciò non ci assicura che lo stock di risorsa

ambientale riesca a smaltire velocemente i flussi accumulati

La relazione a campana è stata verificata solo per le emissioni di CO2 e non anche per altri tipi di emissioni

(33)

Il trade-off tra crescita e ambiente:

il rapporto Stern

Nel 2005 il governo inglese ha commissionato uno studio sul cambiamento climatico a

Nicholas Stern, ex capo economista della Banca Mondiale

Il rapporto evidenzia che:

Senza interventi sulle emissioni di gas serra, il

riscaldamento globale provocherà perdite pari al 40% del PIL mondiale

Sostenendo costi pari al 1% del PIL mondiale si possono evitare tali danni

(34)

Il trade-off tra crescita e ambiente:

il rapporto Stern

Il rapporto Stern indica non un trade-off tra qualità ambientale e PIL ma una relazione positiva

La motivazione della relazione positiva è nel fatto che la riconversione ambientale e

l’adeguamento industriale all’utilizzo di nuove fonti energetiche è uno dei più potenti fattori di crescita economica e innovazione

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