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Diario di bordo: consiglio del 12/04/2014

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Diario di bordo: consiglio del 12/04/2014

Il secondo consiglio dell’Ordine è stato convocato per il 12 Aprile 2014 con il seguente ordine del giorno:

1.Iscrizioni , cancellazioni, trasferimenti 2.Bilancio Consuntivo 2013: approvazione

3.Fondazione dell’Ordine degli Psicologi Onlus: relazione del Presidente Prof. Carlo Trombetta

4.Designazione Componenti Collegio Revisori della Fondazione dell’Ordine degli Psicologi Onlus ai sensi dell’Art. 9 dello Statuto

5.Rinnovo Commissione Tirocini Università degli Studi “ G.

D’Annunzio “ Ch –Pe: determinazioni e nomina componenti

6.Ratifica Terne Candidati Esami di Stato di Abilitazione all’esercizio della professione di psicologo presso le sedi Universitarie di Chieti e L’Aquila ex DPR 328 del 5/6/2001, Ordinanza ministeriale del 21 febbraio 2014 n. 144

7.Protocollo d’intesa Guardia di Finanza – Ordine Nazionale Psicologi: determinazioni

8.Referenti di area: comunicazioni del Presidente

9 . P r o p o s t a d i l a v o r o d e l r e f e r e n t e d i a r e a “ A r e a Organizzazione e Formazione Abruzzo “ Dott. Massimiliano Barattucci: determinazioni

10.Proposta di lavoro del referente di area “ Psicologia dello Sport “ Dott. Ferdinando Consorte : determinazioni

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11.Addetto stampa Dott.ssa Maria Orlandi

12.Istituzione del Notiziario Online dell’Ordine degli Psicologi della Regione Abruzzo

1 3 . I m m o b i l e s e d e i s t i t u z i o n a l e O r d i n e L ’ A q u i l a : determinazioni

14.Comunicazioni del Presidente 15.Varie ed eventuali

Diamo inizio ai lavori intorno alle ore 10:20.

Il consiglio si apre con un’interpellanza, messa a verbale, al Presidente da parte dei consiglieri Bellaspiga, Collevecchio, D’Amico, D’Angelo, Marinelli e Zoppo, (tutti rappresentanti di AP) in cui è formalmente richiesta la modalità di gestione della verbalizzazione delle sedute consiliari, dei conseguenti atti deliberativi e della pubblicità degli stessi nei confronti del consiglio e degli iscritti: qui sotto uno stralcio.

È buona prassi che il verbale venga inviato ai consiglieri prima dell’approvazione per eventuali correzioni, che venga quindi approvato nella seduta successiva e infine inviato in copia ai consiglieri. Questa metodologia viene addirittura adottata nelle riunioni di condominio, a maggior ragione dovrebbe essere utilizzata in un Ente pubblico non economico a garanzia di correttezza e trasparenza. Nel dubbio che tale procedura non venisse svolta, vista l’assenza del punto all’ordine del giorno e il mancato invio del verbale, questa interpellanza si è resa quindi indispensabile. Vengono altresì richiesti tutti i Regolamenti interni di cui dispone l’Ordine.

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Dopo la lettura del nostro documento, il Presidente Di Iullo ci mostra il verbale da noi richiesto, ne dà lettura e viene approvato all’unanimità.

Per quanto riguarda i Regolamenti ci viene riferito che: il Regolamento interno, che disciplina la gestione del Consiglio dell’Ordine, non c’è in quanto, secondo il Presidente, fino ad ora non se n’è avvertita la necessità; sono invece presenti il Regolamento Contabile e il Regolamento Concessione Patrocinio.

(Successivamente la data del Consiglio, e precisamente il 10 luglio 2014, sono stati inseriti nella sezione amministrazione trasparente, anche il Regolamento sulle acquisizioni in economia e sul conferimento degli incarichi professionali e di consulenza, il Regolamento in materia di esercizio del diritto di accesso agli atti amministrativi del consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi, il Regolamento disciplinare, nonostante non ne avessimo avuto notizia durante il consiglio).

Noi pensiamo che attualmente sia indispensabile per un Ente come il nostro, munirsi di Regolamento Interno, soprattutto per garantire la trasparenza dei procedimenti del Consiglio attraverso dei protocolli di comportamento chiari che non permettano fraintendimenti o processi decisionali dettati dal caso: abbiamo così sollecitato il Presidente ad aprire un processo di costruzione di tali regolamenti nella prossima seduta di consiglio, ma la risposta ricevuta è stata negativa con la motivazione di una scarsa necessità al momento.

Iniziamo la trattazione dei punti all’ordine del giorno.

Il 1° è deliberato rapidamente.

Il 2° punto riguardante l’approvazione del bilancio Consuntivo

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2013 richiede invece molto tempo.

Il Presidente ha invitato il revisore dei conti, che ci da lettura del bilancio consuntivo 2013 per l’approvazione. Come sapete il bilancio consuntivo 2013 rappresenta un periodo di gestione in cui noi di Altra Psicologia non ricoprivamo il ruolo di Consiglieri dell’Ordine, quindi non abbiamo potuto partecipare alle scelte economico-finanziarie effettuate, così chiediamo formalmente al Tesoriere e al Presidente, chiarimenti ed approfondimenti in merito ad alcune movimentazioni che non possono essere estrapolate o dedotte dalla semplice visione e lettura del bilancio.

A tale richiesta non seguono purtroppo risposte esaustive, né da parte del revisore dei conti, né da parte del Presidente e del Tesoriere. Il Presidente ci dice che interpellerà il commercialista e ci fornirà chiarimenti durante la prossima seduta di consiglio: ad oggi non ci sono ancora state fornite le risposte che ci aspettavamo. Noi consiglieri di AltraPsicologia abbiamo ritenuto opportuno votare contrario in quanto nella precedente gestione finanziaria sono state effettuate delle scelte, e quindi delle spese, che non condividiamo, come ad esempio l’acquisto dell’appartamento a Pescara e l’istituzione della Fondazione dell’Ordine degli Psicologi della regione Abruzzo.

Passiamo così al 3° punto all’o.d.g. ovvero la relazione del Prof. Carlo Trombetta, Presidente della Fondazione dell’Ordine degli Psicologi Onlus, alla quale segue il dibattito.

La discussione è molto intensa e accesa perché come sapete noi di AP siamo nettamente contrari a tale Fondazione; di sicuro un confronto con il Presidente Trombetta era necessario anche se siamo ancora fermi sulla nostra posizione

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in quanto riteniamo che questo sia uno strumento che possa essere utile a pochi e che le stesse iniziative che la Fondazione si propone potevano essere svolte attraverso l’Ordine risparmiando denaro e coinvolgendo più colleghi.

Finalmente lo statuto della fondazione è online e accessibile

a t u t t i a l l i n k

http://www.psy.it/amministrazione-trasparente/abruzzo/.

Vengono poi designati i componenti del Collegio Revisori della Fondazione dell’Ordine degli Psicologi Onlus ai sensi dell’Art. 9 dello Statuto, come da punto 4 all’o.d.g.: L.

Mammarella, F. Angelucci, A. Paris; fra i supplenti A.

Tenaglia e S. Ciampoli. Presidente del Collegio dei Revisori L. Mammarella.

Noi di AP ci asteniamo dal voto poiché non abbiamo niente in contrario con i colleghi che sono stati proposti, ma, come già detto, non siamo d’accordo con l’esistenza della Fondazione.

Il 5° punto all’o.d.g. prevede il rinnovo della Commissione Tirocini con l’Università degli Studi “ G. D’Annunzio. La commissione sarà composta da tre professori universitari e da tre membri dell’Ordine.

Il Presidente Di Iullo propone tre nomi a sua scelta:

Cottone, Tenaglia e Bontempo. Come sappiamo il dott.Bontempo non è più nel consiglio dell’Ordine, ma il Presidente ritiene di proporlo nuovamente per la sua esperienza in fatto di tirocini.

Anche noi proponiamo tre nomi: Collevecchio, D’Amico e Zoppo, e spieghiamo al Presidente che sarebbe opportuno inserire almeno uno di noi in commissione, per dare voce ad una

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minoranza che comunque rappresenta l’elettorato, ma la nostra richiesta non viene accolta ed entrano in commissione soltanto i colleghi proposti dal Presidente.

I punti 6 e 7 vengono trattati rapidamente, poiché sono semplici comunicazioni. Sulla ratifica delle terne per gli esami di stato presentiamo la nostra proposta, messa a verbale, per favorire e facilitare la partecipazione degli iscritti del nostro Ordine.

Passiamo così ai punti 8, 9 e 10 che vengono praticamente trattati insieme.

Il Presidente spiega che ha deciso di istituire dei Referenti d’Area esterni al consiglio, che si occupino di sviluppare determinate tematiche d’interesse professionale: il compito del Referente sarà quello di coordinare i lavori per poi comunicare i risultati in consiglio, dove verranno discussi e approvati.

Comunichiamo al Presidente le nostre perplessità in merito a tale metodologia di lavoro, la quale tende, a nostro avviso, ad accentrare le attività nelle mani di una singola persona, nominata senza criteri specifici, in via preferenziale. In un’ottica propositiva e di miglioramento, proponiamo i gruppi di lavoro a progetto, strumenti organizzativi per poter lavorare in maniera strutturata e strategica, con criteri, termini temporali e modalità stabiliti dal Consiglio e che coinvolga tutti i colleghi.

Tali gruppi possono essere composti da iscritti all’Ordine o esperti del settore e coordinati da un Consigliere che ha l’obbligo di riferire trimestralmente al Consiglio, sullo stato dei lavori.

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Ovviamente gli iscritti che fanno parte dei gruppi di lavoro dovrebbero essere scelti attraverso una richiesta di candidatura pubblica che contenga la valutazione di criteri che riguardano soprattutto competenza, conoscenza ed esperienza nello specifico settore o materia.

Tale proposta è stata quindi messa a verbale.

Purtroppo la nostra idea, una volta messa ai voti, non viene accettata; pertanto il Presidente procede mettendo ai voti le proposte di lavoro del referente di area “ Area Organizzazione e Formazione Abruzzo “ e del referente di area “ Psicologia dello Sport”, che vengono entrambe approvate dalla maggioranza.

Noi non abbiamo appoggiato tale decisione, non per mancanza di fiducia o stima nei confronti di tali professionisti, quanto per la modalità di scelta arbitraria utilizzata dal Presidente e dal suo gruppo di maggioranza.

Passiamo al punto 11 e 12 dell’o.d.g. : il Presidente ci comunica che la dott.ssa Maria Orlandi, assunta con un contratto triennale nel gennaio 2014, sarà la nuova addetta stampa dell’Ordine e si occuperà di curare il Notiziario dell’Ordine che probabilmente uscirà due volte l’anno. Abbiamo fatto mettere a verbale una nostra dichiarazione in cui auspichiamo che tale strumento non diventi una mera vetrina di eventi come accaduto in passato, ma sia un contenitore di informazioni utili per i colleghi e che riporti notizie sul lavoro del consiglio stesso; inoltre abbiamo proposto di istituire un gruppo di lavoro sulla comunicazione che sia rappresentativo dell’intero consiglio.

Per quanto riguarda il punto 13, si tratta di alcune semplici

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comunicazioni sui lavori di ristrutturazione e migliorie che si stanno effettuando presso la nuova sede de L’Aquila, per poterla rendere al più presto operativa. Inoltre, viene votata la delega al Tesoriere perché si occupi della raccolta di preventivi riguardanti i lavori da svolgere.

Concludiamo la seduta con la proposta da parte del Presidente e di alcuni consiglieri, di aprire un dialogo con i politici, per fare proposte operative, che vadano a migliorare le condizioni della nostra professione. Tale proposta ci vede ovviamente in pieno accordo.

I Consiglieri:

Lisa Bellaspiga Angelo Collevecchio Cinzia D’Amico

Marida D’Angelo Stefania Marinelli Zoppo Luigi

IL POTERE DELLA RETE

IL POTERE DELLA RETE

Perché collaborare e unirsi è utile alla nostra professione Come psicologi, dovrebbe esserci ben noto il vantaggio di

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avere relazioni sociali, di stare in un gruppo, di avere una rete di supporto. Serve alla salute, serve all’umore e, incredibile a dirsi, serve anche al lavoro.

E’ curioso quanti colleghi si lamentino delle difficoltà della professione, ma poi non facciano un primo ed essenziale passo a favore di un cambiamento: stare insieme, confrontarsi, collaborare.

Se vogliamo crescere, non possiamo farlo da soli, ma dobbiamo farlo insieme.

Conosciamo i paradossi del nostro tempo, dove siamo sempre apparentemente connessi, eppure siamo, sostanzialmente, anche sempre più soli. Magari abbiamo 1000 “amici” su facebook, ma qualcuno che ci dia una mano quando stiamo veramente male, è una rarità. Non voglio comunque parlare di questo, su cui ci sarebbe da scrivere un trattato, ma rivolgere un attimo lo sguardo ad una situazione paragonabile in campo professionale.

Come psicologi abbiamo spesso un sito, scriviamo articoli, abbiamo una pagina facebook, una linkedin e, qualcuno, anche un profilo twitter.

Collezioniamo migliaia di “amici” in ciascun social network per pubblicizzarci al meglio, ma poi ci ritroviamo con pochissime connessioni professionali online e nel reale al fine di confrontarci e collaborare concretamente.

Ci disinteressiamo a ciò che capita alla professione intesa come unità, pensando al nostro piccolo orticello, come se le due cose non fossero connesse.

S a l v o p o i l a m e n t a r c i q u a n d o g l i e f f e t t i d i q u e s t o individualismo emergono; e non ci rendiamo conto che siamo noi e il nostro scarso investimento nella colleganza ad indebolirci.

Perché fare gruppo è fondamentale nel nostro percorso

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lavorativo? Perché ci mette in contatto con altri colleghi ad un livello che sia un po’ più sostanzioso di un “like” o di una risposta ad una richiesta di contatto. Ci fa scambiare informazioni importanti, che potrebbero influire sulla nostra professione, ci permette di formarci in maniera formale ed informale, crea una rete professionale anche di possibili invii. Soprattutto, cosa tenuta in ultimo piano da tutti (per non dire non considerata) ci può far sentire il senso di comunità che, chiusi fra le quattro mura dei nostri studi, scuole o aziende in cui lavoriamo, è difficile percepire.

Il senso di comunità non è un’immagine romantica e anacronistica, di nessuna utilità. E’ una percezione fondamentale, non solo per non sentirsi soli, ma anche per darci spinta nel portare avanti battaglie importanti per noi, oltre che per la comunità (considerato che siamo una professione che ha come mission il benessere delle persone, ciò che limita e impoverisce la professione, conseguentemente limita e impoverisce gli utenti). Ed è essenziale per crearci un senso d’identità professionale forte, quella che, tanto per intenderci, i medici hanno. Questo senso di orgoglio di appartenenza non è solo qualcosa che ci fortifica all’interno, ma un’energia che sarebbe percepibile anche all’esterno, dando un’importanza e uno spessore maggiore alla percezione del nostro lavoro da parte della società.

Il rafforzamento di questo senso d’identità, tuttavia, non può che passare da un sostegno reciproco, pur nelle differenze del nostro lavoro, da un confronto che origini da una base di reciproca stima e apertura verso ambiti di applicazione diversi dai nostri o teorie e tecniche differenti.

Nella nostra comunità, invece, siamo di solito più occupati a sostenere quale ramo della psicoterapia sia più efficace, quale test più utile, quale tecnica lavorativa più cool dell’altra, in qualsiasi settore di applicazione. Questo non solo ci indebolisce internamente (tutto ciò che non permette di arricchirci e di ampliare il nostro orizzonte, finisce per

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essere una risorsa sprecata e non messa a frutto), ma anche esteriormente, agli occhi della società tutta, che vede una comunità divisa la quale pare sminuire l’apporto degli altri colleghi, quando non coincidenti col proprio.

AltraPsicologia è, per il nostro gruppo emiliano romagnolo così come gli altri sparsi per l’Italia, un’occasione per confrontarci, sostenere noi e la professione, aprire la mente ad ambiti differenti da cui ciascuno di noi può apprendere qualcosa anche per il proprio stesso lavoro, sentire di partecipare ad una stessa comunità e, quando necessario, combattere per gli stessi principi.

Per quanto mi riguarda, sicuramente mi ha dato molto personalmente e professionalmente, facendomi anche applicare in ambiti di lavoro differenti, scambiando idee da prospettive nuove, creative e trasferibili, in parte, anche sul mio lavoro individuale. Mi ha tenuta sempre informata, prima di tutti, sui cambiamenti nella mia professione, in modo da potermi preparare prima o lottare contro, quando necessario. Mi fa sentire che non sono sola, che quando ho un dubbio o un’idea, ho un gruppo ed un’intera comunità con cui condivido aspetti essenziali, con cui confrontarmi.

E non è solo una connessione “ideale”, è una collaborazione pratica, che portiamo avanti da dieci anni, nei campi più disparati e in modi sempre diversi ed innovativi.

Un esempio? L’ultima attività è una rete di psicologia del lavoro avviata dal 22 gennaio, costituita principalmente da colleghi che si sono formati od operano nel settore del lavoro e delle organizzazioni dove ci si confronta, ci si mette in gioco, si propongono idee e si collabora in modo attivo per la condivisione e la creazione di nuove opportunità di lavoro.

Vuoi entrare a fare parte della rete di psicologia del lavoro?

C o n t a t t a M i c h e l e P i a t t e l l a a l l ’ i n d i r i z z o michele.piattella@gmail.com , sarà felice di darti tutte le

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informazioni sul progetto.

Sì, sono “intrappolata nella rete”. E ne sono felice.

E tu, cosa pensi di fare?

L’eterno ritorno dell’uguale

E ’ s u c c e s s o d i t u t t o nella vita reale degli psicologi nelle ultime s e t t i m a n e , m a a l Consiglio della Campania s e m b r a c h e n o n s e n e siano accorti.

In primo luogo, il cambiamento del regime agevolato per le partite iva ha suscitato un turbinio di domande per cercare di capire quale fosse la soluzione più conveniente, in un mondo sempre più ostile ai liberi professionisti.

Come AltraPsicologia, come sempre, ci siamo attivati, abbiamo studiato le norme, abbiamo sentito i fiscalisti, abbiamo prodotto un contenuto fruibile e di qualità, siamo stati costantemente online per rispondere a centinaia di post e chiarire i dubbi dei colleghi.

Sono poi ricominciate a circolare informazioni ambigue sull’obbligo di ECM anche per i liberi professionisti.

Voci alimentate anche da un articolo sul sito del nostro Ordine, che riprende il comunicato stampa Agenas del Novembre

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2013. Ma ricordiamoci che i comunicati stampa non fanno legge, e infatti a ribadire la NON OBBLIGATORIETA’ degli ECM per i liberi professionisti ci ha pensato il presidente del CNOP, Dott. Fulvio Giardina, che a domanda diretta risponde:

“Nelle more, è da ritenersi che NON VI SIA ALCUN OBBLIGO formativo per gli psicologi che non svolgano le attività nell’ambito del SSN sopra descritte”

[qui l’intera risposta]

C’è stato poi un errore, certamente involontario, che ha portato alla diffusione tramite i canali ufficiali dell’Ordine (sito e pagina Fb) di un prossimo bando per gli psicologi nei Centri Antiviolenza di Pomigliano d’Arco e Sant’Anastasia.

Dopo poche ore, però, si scopre che il bando… era già scaduto a Dicembre 2014.

Ma è bastato questo a far scatenare, ancora e ancora, l’ennesimo vespaio di domande e incertezze intorno allo psicologo del territorio; e l’Ordine è subito intervenuto:

link sparito dal sito, discussione cancellata da Facebook, amen.

Ecco, la vita quotidiana di uno psicologo è questa:

difficoltà occupazionali, norme in continua evoluzione, bisogno assoluto di chiarezza.

Mi aspetto che siano questi gli argomenti che scaldano gli animi del Consiglio, giusto ?

Mi aspetto dibattiti serrati, magari accalorati, su come sostenere la professione e i professionisti che in questi ultimi anni patiscono i gravi effetti della crisi economica e occupazionale.

Invece, il primo Consiglio del 2015 ci ripropone

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L’ETERNO RITORNO DELL’UGUALE.

L’Ordine continua a parlare di se stesso, e di come assegnare i propri incarichi interni (con relativi compensi).

D i n u o v o a d i s c u t e r e l a regolarità del distaccamento in regione della Tesoriera P i c c i r i l l o , d i n u o v o a discutere dell’incarico

“proposto” dalla Presidente all’ex Segretaria Fausta Nasti.

Addirittura ci si preoccupa di chi mai firmerà le ferie della Tesoriera, semmai fra quattro anni si trovasse rieletta e pure nominata Presidente. Problemi chiaramente centrali, per le migliaia di psicologi campani in crisi occupazionale.

SURREALE.

Ma resta il fatto che pareri su pareri legali hanno confermato la regolarità del distaccamento in regione della Tesoriera (per la cronaca: ne abbiamo chiesto uno pure noi) e che gli incarichi “proposti senza alternative dalla Presidente e subito votati come un sol uomo dalla maggioranza” esistono e sono legittimi.

Così, mentre si consumano queste schermaglie autoreferenziali, gli psicologi campani non sanno a che santo votarsi per capire

come non restare impantanati nelle sabbie mobili del caos quotidiano della professione.

Fuori dai denti, un Consigliere ci chiede pure: “Ma perché voi

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di AP non fate niente? Avete visto che succede?”.

Lo vediamo eccome; ed è per questo che siamo qui a scrivere e informare i colleghi.

E sperare che qualcuno si accorga che, “fuori dal palazzo”, le priorità sono ben altre.

Report Consiglio Gennaio 2015

Finalmente il primo incontro del campionato campano di calcio 2015.

Di seguito la cronaca; vi ho messo solo le parti salienti e, nonostante tutto, risulta abbastanza noiosa e trita. Difficile interessare il “collega medio” con discussioni sterili e beghe di palazzo, quando i problemi degli psicologi sono ben altri.

I colleghi sono sempre più sfiduciati nei confronti delle istituzioni che ci rappresentano, e a sentire l’ultimo consiglio, vien da dargli ragione!

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L’impressione, infatti, è che chi guida l’Ordine non conosca assolutamente i problemi degli psicologi e le loro difficoltà

quotidiane!

Molti colleghi ci chiamano perché vorrebbero più iniziative a sostegno della professione e meno palcoscenici per i soliti noti. Vorrebbero confrontarsi su cosa e come fare, non ascoltare sterili polemiche.

Cosa ci auguriamo noi di AltraPsicologia per gli psicologi campani?

Che ci si muova nella direzione di aiuto concreto ai colleghi.

Un aiuto che non sia, come proposto nell’ultimo consiglio del 2014, la riduzione di 10 euro della tassa annuale, perché i colleghi non hanno bisogno di carità: hanno bisogno di lavorare.

L’Ordine non è certo un paternalistico centro per l’impiego, e non è tra i suoi compiti trovare i posti di lavoro per gli psicologi.

Ma suo compito è muoversi nell’ottica di promozione e tutela per lo psicologo e la psicologia presso la società civile.

La webcronaca.

La prima sfida è quella di trattare 24 punti all’OdG: non sorprenderà scoprire che non sono stati tutti discussi per problemi di orario.

All’ingresso delle squadre in campo, la Presidente, su invito del presidente del CNOP, Dott. Giardina, ha chiesto un minuto di silenzio per le vittime di Parigi.

La Presidente, inoltre, ci informa di un comunicato per un evento al Senato per porre l’accento su questioni inerenti il fondamentalismo islamico.

Non sono mai stato amante del calcio, ma mi è sembrata davvero

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una partita, anche se diversa da una classica. Nonostante siano stati segnati due gol, non ci sentiamo di dire che i vincitori sono quelli che hanno segnato di più.

Il riscaldamento inizia con i seguenti passaggi:

E’ stato stretto un accordo con l’Hotel Mediterraneo per la sala convegni (circa 120 posti + sala annessa per ludoteca) per i prossimi eventi; il costo è di circa 600 euro ad evento.

Si sta cercando di implementare il protocollo digitale (verrà prodotto un preventivo).

Il preventivo per il servizio di ludoteca e percorso laboratoriale (di cui avrete sicuramente letto notizie nella newsletter 1/2015 dell’Ordine) per i bambini dagli 8 mesi ai 5 anni, figli dei colleghi che partecipano agli eventi, riporta un costo base di 8.450 euro per 15 eventi, comprensivo di assicurazione e 3 operatori qualificati: approvato da tutti ad eccezione del consigliere Iovino astenuto.

Rinnovo sportello Metis, approvato all’unanimità, con un costo di 40 euro/h per un max di 12.000 euro iva inclusa.

Incarico consulente legale e proposta di uno sportello legale.

E ’ s t a t o p r e d i s p o s t o ( f i n a l m e n t e ! ! ) i l p i a n o anticorruzione, e presto dovremmo vedere riempita la sezione amministrazione trasparente (che è sapientemente

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scivolata in basso sulla homepage del sito, dove notoriamente nessun utente va a guardare…) con tutti i documenti delle attività attinenti il lavoro dei nostri consiglieri. Verranno perciò pubblicati bilanci, delibere, parti di verbali. Finalmente, diciamo noi, che abbiamo fatto diverse richieste di accesso ai verbali e alle delibere, cadute puntualmente nel vuoto (vedi QUI), senza nemmeno una spiegazione del diniego, come la legge imporrebbe di fare quando non si risponde alla richiesta di un cittadino.

Inizia il primo tempo, ed è tutto all’insegna della discussione sul rinnovo del distaccamento presso la giunta regionale della c o n s i g l i e r a / d i p e n d e n t e Dott.ssa Piccirillo. La R e g i o n e c o m u n i c a l a propria disponibilità, in riferimento alla delibera già prodotta dal consiglio . La discussione, tra maggioranza e minoranza, si sviluppa su due piani: quello apparente, sulla mancanza di una delibera (che esiste ed è la stessa prodotta l’anno precedente, quindi i consiglieri dovrebbero conoscerla…) e quello reale, sull’annosa questione di conflitto di ruoli della Dott.ssa Piccirillo, in quanto consigliere e contemporaneamente dipendente dell’Ordine.

Effettivamente, anche per noi uditori, non è chiaro quando si parla della dipendente e quando invece della Consigliera.

Il dott. Malinconico spiega che, in realtà, non si deve deliberare sul distacco, ma semplicemente sul “recepimento”

della disponibilità della Regione. E chiede di dare mandato alla Presidente, datore di lavoro della dott.ssa Piccirillo di regolamentare le modalità del distacco.

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Anche un consigliere di minoranza chiede chiarimenti, nel caso ipotetico che la Piccirillo possa ripresentarsi alle elezioni, vincerle e diventare anche Presidente, datore di lavoro di se stessa.

Dopo innumerevoli scambi, anche molto accesi, in cui si è dovuto riportare l’ordine in maniera abbastanza forte, la Presidente, stanca, porta a ratifica.

Favorevoli tutti i consiglieri ad eccezione di Lepore/Bellotti astenuti e Iovino/Rega/Caruson contrari.

La presidente fischia la fine del primo tempo, si passa all’intervallo.

I l s e c o n d o t e m p o v e d e protagonista la proposta di un incarico professionale alla Dott.ssa Fausta Nasti per il progetto ECP/ECM. Lo scorso anno era un progetto, di cui la Nasti era nominata referente, ora d i v e n t a u n i n c a r i c o p r o f e s s i o n a l e a t u t t i g l i effetti.

Un consigliere di minoranza chiede di ascoltare la Nasti, per una sorta di rendicontazione, prima di deliberare l’incarico:

una relazione dettagliata sulle attività fatte e su quelle che farà in futuro.

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La presidente Bozzaotra passa a leggere la delibera.

Il consigliere di minoranza interrompe perché aspetta la risposta, obiettando che si pagano 25.000 euro e non si chiede nemmeno una rendicontazione? Chiede quindi agli altri consiglieri se sono d’accordo, ma la presidente Bozzaotra interviene fischiando il fallo: il consigliere deve chiedere al Presidente, il quale gira la domanda al Consiglio.

Il consigliere Caruson propone un consigliere dell’Ordine, in quanto se prima la Dott.ssa Nasti era stata scelta proprio in quanto consigliere, perché non rifarlo con l’attuale consiglio?

La VicePresidente Sarno non è d’accordo sulla valutazione.

Rileva che pochi sono i consiglieri che hanno frequentato gli eventi ECM. Se si è approvato in precedenza e i consiglieri non vanno agli eventi, perché poi chiedono altro? Non si chiede certo rendicontazione al consulente legale o ad altri.

Il Consigliere Malinconico sottolinea che il Consiglio non è un comitato scientifico. E ricorda che ora sono tutti bravi ma nessuno in passato si è mai proposto, anche come supporto.

Inizia di nuovo una breve, accesa sovrapposizione di voci della minoranza, interrotta dalla Presidente che legge la delibera e passa ai voti. Si parla di un costo di 10.000 euro iva inclusa.

Tutti favorevoli, eccetto Bellotti astenuta (Lepore era uscito, Del Forno andato via) e contrari Rega/Caruson/Iovino.

Fischio finale e tutti sotto la doccia.

Insomma…il solito match…che sconforto…

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Doppio stop ai Counselor.

Due dure battute d’arresto al counseling svolto da non psicologi. Grazie al lavoro unitario degli psicologi, che in questo caso hanno saputo collaborare per la tutela della professione.

I due fatti salienti sono questi:

(1) Stop del Ministero della Salute al processo di normazione UNI della professione di ‘Counseling relazionale’ ai sensi della Legge 4/2013. Gli Ordini regionali degli psicologi presenti al tavolo UNI in rappresentanza della categoria, hanno segnalato al Consiglio Nazionale degli Psicologi tutte le criticità di un percorso di normazione del counseling. Il CNOP ha scritto al Ministero della Salute, e il Ministero della Salute ha sospeso il processo di normazione dei counselor in attesa di raccogliere ulteriori informazioni. Una tappa raggiunta anche grazie al lavoro degli Ordini di Lazio, Piemonte e Marche, a maggioranza Altrapsicologia, e dell’Ordine della Lombardia, rappresentato al tavolo da consiglieri di Altrapsicologia. QUESTO ARTICOLO di Paolo Campanini, che ha partecipato ai lavori fin dall’inizio, approfondisce meglio la vicenda.

(2) Ricorso contro il riconoscimento dell’Associazione Assocounseling, il Consiglio Nazionale degli Psicologi ha presentato un ricorso al TAR di Roma contro la decisione del Ministero dello Sviluppo Economico e di quello della Salute.

Il ricorso è contro il provvedimento con il quale il Ministero dello Sviluppo Economico ha iscritto Assocounseling negli elenchi di cui alla Legge 4/2013 (elenco delle associazioni professionali non regolamentate).

MA ANDIAMO CON ORDINE…

Le associazioni di counselor stanno tentando di affermarsi sempre più in Italia, e il fortissimo dibattito relativo al

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potenziale carattere di sovrapposizione alla professione di psicologi non si è mai spento. Dal 2005 Altrapsicologia è attiva su questo fenomeno, e ha tentato di sensibilizzare gli Ordini regionali e il CNOP su un problema che incide direttamente sulla tutela della categoria degli psicologi, ma anche e soprattutto sulla tutela della salute dei cittadini.

Inutile dire come la pensiamo noi: il counseling è un’attività che rientra nella professione di psicologo, i cittadini vanno garantiti rispetto al proliferare di attività che (1) afferiscono alla sfera psicologica e rientrano di diritto nella nostra attività (2) possono rappresentare un serio rischio per la salute, perché possono attrarre persone con un bisogno di cura e non riuscire nemmeno a impostare una valutazione corretta, figuriamoci individuare un trattamento o formulare un invio appropriato.

Per anni Altrapsicologia è rimasta l’unica voce alzata contro il counseling e i fenomeni similari.

Abbiamo durato anni perché questo problema fosse finalmente preso in carico dalle istituzioni di categoria, e abbiamo dovuto entrare a maggioranza in alcuni ordini per trasformare in azione istituzionale un’idea che era frutto di una sensibilità associativa e popolare fra gli psicologi.

Nel frattempo è arrivata la Legge 4/2013 che ha inteso disciplinare le ‘professioni non organizzate in ordini o collegi’. La definizione di ‘professioni non organizzate’ data da questa Legge è chiarissima:

(…) si intende l’attivita’ economica, anche organizzata, volta alla prestazione di servizi o di opere a favore di terzi, esercitata abitualmente e prevalentemente mediante lavoro intellettuale, o comunque con il concorso di questo, con esclusione delle attivita’ riservate per legge a soggetti

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iscritti in albi o elenchi ai sensi dell’art. 2229 del codice civile, delle professioni sanitarie e delle attivita’ e dei mestieri artigianali, commerciali e di pubblico esercizio disciplinati da specifiche normative.

Non c’è quindi alcuno spazio interpretativo: le ‘nuove professioni’ non possono contenere attività proprie delle professioni con Ordine. Quelle che vorranno disciplinarsi ai sensi della Legge 4/2013 non potranno avere ad oggetto attività che rientrano in quelle riservate per legge ad iscritti ad albi già esistenti, o che abbiano carattere sanitario. Nel caso che ci riguarda, non si può inventarsi e far cadere sotto la disciplina della Legge 4/2013 una professione che si sovrappone come oggetto o attività a quella dello Psicologo.

Ma l’occasione della legge 4/2013 era troppo ghiotta per non provarci, anche perché potrebbe rappresentare l’ultima finestra per alcune nuove professioni che intendano ricevere un qualche imprimatur ufficiale da parte dello Stato. E così le associazioni di counselor hanno tentato di coglierla.

Ora i counselor hanno ricevuto un paio di duri STOP su due fronti aperti dalla Legge 4/2013.

Vorrei che si riflettesse sul fatto che

quando gli psicologi riescono a mettersi

insieme e a non perdere tempo in

polemiche sterili, diatribe localistiche

e dispetti al confine del trash, qualcosa

di buono riescono a combinare. Questo non

significa che non debba esserci dibattito

politico: diffido sempre delle posizioni

(24)

molli di chi non sopporta nemmeno il minimo confronto.

Credo che se oggi si sia riusciti in questo doppio stop al counseling svolto da non psicologi, sia anche perché negli ultimi anni c’è stato un forte dibattito politico in cui Altrapsicologia ha avuto un ruolo determinante.

Ma ritengo che il confronto debba essere

pubblico, aperto, di qualità e giocato a

livello politico. Tutto il resto è noia.

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