• Non ci sono risultati.

all'inaugurazione dell'anno di attività formativa della Scuola Superiore della Magistratura, a Scandicci

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "all'inaugurazione dell'anno di attività formativa della Scuola Superiore della Magistratura, a Scandicci"

Copied!
4
0
0

Testo completo

(1)

Giovanni LEGNINI, Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura

Signor Presidente della Repubblica, signori capi di corte, Primo Presidente e Procuratore Generale, signori consiglieri, Presidente Onida, Presidente

Silvestri, gentili signore e signori, rivolgo un sentito ringraziamento al Capo dello Stato per la sua presenza all'incontro di oggi. Intendo ricordare che Ella, signor Presidente, a di stanza ravvicinata dalla sua elezione alla Presidenza della Repubblica, di cui in questi giorni ricade il primo

anniversario, ritenne di prendere parte attiva a quattro eventi pubblici assai rilevanti per la magistratura italiana. Mi riferisco alla seduta del plenum , per la nomina del Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Pasquale Ciccolo; alla commemorazione del compianto mio predecessore Vittorio Bachelet, presso la facoltà di scienze politiche dell'Università di Roma;

all'inaugurazione dell'anno di attività formativa della Scuola Superiore della Magistratura, a Scandicci; infine, alla cerimonia tenutasi al Palazzo del Quirinale e volta ad accogliere nell'esercizio delle funzioni giudiziarie i giovani magistrati ordinari in tirocinio. Tutto in un arco temporale molto ristretto, si tratta di quattro momenti unificanti sotto diversi profili. Signor Presidente, Ella favorì in quel modo e incoraggiò il dibattito sull'importanza della cultura e della formazione per gli appartenenti all'ordine giudiziario e ha trasmesso precisi messaggi alla magistratura e al Paese che

costituiscono per noi tutti una guida illuminante. Proprio intervenendo a Scandicci, circa un anno fa, Ella ritenne di evidenziare l'importanza del dialogo continuo e della collaborazione intercorsi tra la Scuola, il Consiglio Superiore della Magistratura e il Ministero della Giustizia, “a i quali compete, per legge, la proposta delle linee guida sulla formazione”, aggiungendo che

“Particolare rilievo acquisirà la sinergia con il Consiglio, con l'avvio delle attività di formazione per coloro ch e aspirano a ricoprire incarichi direttivi”.

Questa giornata, dunque, si pone in piena continuità con le sue esortazioni ad un coerente, congiunto e partecipato impegno nell'attività di formazione professionale e nell'aggiornamento della magistratura italiana, tanto più dopo l'intervenuta riforma del testo unico d ella dirigenza giudiziaria approvata dal Consiglio nel luglio scorso. Di qui la pienezza di senso di

questa occasione odierna, dedicata innanzitutto al passaggio di consegne tra i due Direttivi della Scuola Superiore della Magistratura. E nel conferire valor e solenne a tale avvicendamento, il Consiglio ha ritenuto di attribuire

particolare rilievo all'attività della Scuola Superiore nel concorrere a delineare il profilo di giudici e magistrati requirenti. Il legislatore ha inteso porre al centro del sistema della formazione dei magistrati italiani proprio la Scuola Superiore, dotata di uno statuto di speciale autonomia che ne salvaguarda le prerogative e la funzione per l'intero ordine giudiziario. Ma non può sfuggire che ogni sistema di formazione di un soggetto istituzionale diffuso quale è appunto la magistratura italiana - salutiamo intanto il Ministro Orlando, oggi

(2)

fra noi qui -, non a caso definita come "ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere" dall'articolo 104 della Costituzione, è compito che chiama in causa diverse responsabilità. Il quotidiano esercizio delle funzioni previste dall'articolo 105 della Costituzione, consente al Consiglio Superiore di

scorgere e maturare l'evoluzione del ruolo del magistrato nell'ordinamento, ponendosi nelle condizioni di definire le esigenze cui informare le

promozioni, le valutazioni di professionalità, i giudizi disciplinari, i

trasferimenti, i l controllo e il presidio dell'autonomia e dell'indipendenza. In tale prospettiva, colgo l'occasione per ringraziare i Presidenti succedutisi alla guida del la Sesta Commissione Piergiorgio Morosini e Luca Palamara, così come tutti i componenti, per la sensibilità e l'impegno profuso nella redazione delle linee programmatiche per la formazione dei magistrati. L'esercizio delle funzioni consiliari in rapporto alla Scuola, nel corso di questo primo scorcio di lavori dell'organo di governo autonomo, confermano l'esigenza di declinare a fondo un'integrazione di funzioni distinte, ma convergenti verso un unico fine di sistema. Si tratta di uno snodo nevralgico delle competenze dell'organo di governo autonomo sulla base del quale la Quinta

Commissione, alla quale pure va il mio ringraziamento, e il plenum stanno conducendo una radicale e profonda opera di 3 mutamento del volto

dell'ordine giudiziario, procedendo a tappe sostenute nell'intento di conferire i posti direttivi e semidirettivi vacanti. Proprio su questo versante, dunque, è indispensabile che l'attività formativa della Scuola possa garantire uniformità d i indirizzi rispetto a quanto è in corso d'opera al Consiglio e consenta il rispetto dei tempi e le scadenze dettate dal nuovo testo unico sulla dirigenza . Proprio all'insegna di questa sinergia, per citare proprio Vittorio Bachelet, è indispensabile garanti re "un'azione organica e curare interessi pubblici obiettivamente connessi gli uni con gli altri". Non a caso il Presidente

Silvestri, che ringrazio vivamente a nome di tutto il Consiglio per l'impegno e la profondità di sguardo offerti in queste prime setti mane di guida del

Direttivo della Scuola, non più t ardi di ieri, ha parlato di una. necessaria

"simbiosi" tra gli obiettivi del Consiglio Superiore della Magistratura e l'operato della stessa Scuola. L'auspicata integrazione nelle funzioni della Scuola, de l Ministero e del Consiglio si realizza, in primo luogo, con le citate

"Linee programmatiche" relative all'attività di formazione permanente e di aggiorna mento professionale, un istituto che non può essere inteso come mero adempimento burocratico a cadenza periodica, ce lo siamo detti

diffusamente nella giornata di ieri. Questo Consiglio ha cercato, al contrario, di conferirgli effettività, non certo per sovrapporsi alle funzioni della Scuola, ma con l'in tento di integrare le scelte di guida, assistenza e controllo dello sviluppo dell'ordine giudiziario ch e si riverberano inevitabilmente

nell'individuazione delle priorità sull'attività formativa e di preparazione professionale. Il fine di coordinare costante mente ed elidere ogni rischio di infruttuosa interferenza o discrasia nell'attività del Consiglio e della Scuola Superiore è anche alla base dell'idea - sulla quale si è convenuto

(3)

unanimemente nel corso della fruttuosa riunione tenutasi ieri tra il Direttivo d ella Scuola e le Commissioni Quinta e Sesta del Consiglio - di istituire una sede di raccordo permanente tra le due istituzioni, e credo e spero

ovviamente anche con il Ministero della Giustizia. Si tratta di un tavolo, il cui varo era già proposto proprio nelle linee di indirizzo nel giugno scorso, volto a facilitare ed adeguare la programmazione integrata ed a consentire una specifica e fattiva attività di ascolto da parte degli attori istituzionali di

maggior rilievo sul piano della formazione dei magi strati. Signor Presidente, signore e signori, quella che vi ve l'ordinamento italiano oggi è

innegabilmente una fase di notevoli rivolgimenti attraversata da dualismi e ambivalenze da sciogliere, lo abbiamo detto tutti in molte occasioni,

l’inaugurazione dell’anno giudiziario con gli interventi del Primo Presidente e del Procuratore Generale, le inaugurazioni che si sono tenute nei distretti di Corte d’appello con gli interventi anche del Ministro e dei rappresentanti del Governo ne costituiscono un’ampia dimostrazione. Mi riferisco innanzitutto all'incertezza tra il promuovere un modello di magistrato proteso verso la specializzazione delle funzioni op pure disegnare un profilo di giudice

versatile, ancora 4 capace di assolvere a compiti policromi e generalisti e di rivestire ruoli variegati nell'attività giurisdizionale. Assistiamo poi, anche qui lo abbiamo detto più volt e, alle intersezioni tra il rendere giustizia e le

questioni aperte da un'economia divaricata tra andamento dei mercati finanziari e riflessi sulle condizioni sociali dei singoli; per non dire della crescente importanza rivestita da settori della giurisdizione un tempo ritenuti residuali, quasi minori. Penso all'impegno della magistratura di sorveglianza, alle risposte che il sistema giudiziario è chiamato a fornire sui fenomeni

migratori, all'esperienza del Tribunale delle imprese, alla giustizia tributaria, al ruolo del giudice ordinario nella soluzione delle crisi di impresa, ai nuovi contorni della volontaria giurisdizione sul diritto di fami glia. Né può omettersi di evidenziare il peso imponente d ella dimensione sovranazionale del diritto.

Tali tendenze evolutive, dualismi e contraddizioni rinnovano l'urgenza di garantire un'attività formativa efficace e capillare, che si sviluppi in continuo r accordo con l'amministrazione dei servizi di giusti zia. Molto è stato fatto nei primi tre anni di vita della Scuola ed importanti sono i risultati che si ricavano dalla corposa e densa relazione sull'attività svolta negli anni dal 2012 al 2015.

Intendo rivolgere un sentito vero ringraziamento per il lavoro svolto dal Direttivo della Scuola Superiore guidato dal professor Onida, con il quale la coabitazione di questi ultimi sedici mesi ha dato vita all'organizzazione di eventi di straordinario interesse per l'utilità che hanno saputo offrire al le istituzioni coinvolte, ai magistrati partecipanti e agli stessi consiglieri

dell'organo di governo autonomo. L'attività segnata dall'avvio di un sistema, i cui esiti non erano certo scontati, deve molto all'impegno pioneristico del Presidente Onida e di tutto il Direttivo uscente della Scuola. La direzione intrapresa, dunque, è quella in linea con lo spirito del quadro legislativo e il nuovo Consiglio Direttivo saprà di sicuro continuare il buon operato di quello

(4)

uscente nel far fronte ai nuovi obiettivi che il tempo che abbiamo davanti ci impone di perseguire. L'attività di formazione permanente, così come gli ambiti di qualificazione e aggiornamento speciale che segnano alcune fasi della carriera, debbono essere implementati e perfezionati perché

costituiscono condizioni essenziali per la legittimazione, l'autorevolezza e l'indipendenza dei magistrati italiani. Anche così sarà possibile evitare che intorno alla magistratura e al suo operato tornino ad addensarsi critiche e doglianze spesso ingenerose che sembrano voler rinnovare conflitti d al sapore antico, persino fuori tempo massimo, forse. La giornata di oggi ci consente di ribadire con fermezza che uno dei fondamentali strumenti con cui consegnare all'oblio i tentativi, a volte porta ti avanti con toni ed

espressioni inaccettabili, di ritorni alla polemica e al conflitto, risiede nella cultura e nella formazione integrata, quindi anche nell'ascolto 5 reciproco e nella piena collaborazione tra il Consiglio, il Ministero della Giustizia e la Scuola Superiore. Rinnovando questo auspicio, esprimo i miei migliori auguri di buon lavoro a lei Presidente Silvestri e a tutti i componenti del direttivo appena insediatosi. Sappiate che il Consiglio ripone grande fiducia e stima unanime nelle vostre capacità con l 'ulteriore augurio di poter

mantenere una consonanza di vedute già mostratasi totale in queste prime settimane di collaborazione. Certo, a voi spetta di spostare in avanti gli obiettivi e i traguardi nell'offerta di formazione permanente al nostro ordine giudiziario. Una notevole responsabilità, quindi, che il Consiglio Superio re condividerà nell'esercizio delle proprie funzioni c on l'intento di contribuire a rinsaldare la legittimazione dell'operato della magistratura, al contempo incrementandone le qualità già elevate, l'efficacia e la funzione di garanzia dei diritti fondamentali dei cittadini. Concludo ricordando come l'articolo 10 dei principi fondamentali relativi all'indipendenza della magistratura, elaborati dall'ONU nel 1985, preveda che «le persone scelte per svolgere le funzioni di magistrato devono caratterizzarsi per integrità e competenza». Ancora una volta, dunque, il nesso tra cultura e integrità, che siamo chiamati a rinsaldar e in tempi tanto difficili e delicati, eppure colmi di opportunità che abbiamo il dovere di cogliere. Grazie a voi tutti e auguri di buon lavoro.

Riferimenti

Documenti correlati

1. Salvo quanto previsto dal comma 5, a decorrere dal 30 giugno 2014 nei procedimenti civili, contenziosi o di volontaria giurisdizione, in- nanzi al tribunale, il

INCARICO CONFERITO: lezioni da remoto di diritto processuale penale "Il ricorso penale per cassazione" - luogo di svolgimento MILANO 5.. ENTE CONFERENTE: ACCADEMIA DI DIRITTO

INCARICO CONFERITO: Lezioni in materia di diritto penale sul tema "Reati contro la pubblica amministrazione e l'amministrazione della giustizia", attività di revisione

INCARICO CONFERITO: lezioni di Diritto processuale penale ed esercitazioni giudiziarie in Giurisdizione penale - luogo di svolgimento PADOVA 5.. IMPEGNO ORARIO RICHIESTO:

INCARICO CONFERITO: PROROGA quale Componente Gruppo di Lavoro incaricato di provvedere alla ricognizione, all'analisi ed all'approfondimento dei temi rilevanti al fine della

ENTE CONFERENTE: SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE PER LE PROFESSIONI LEGALI DELLA LUISS - LIBERA UNIVERSITA' INTERNAZIONALE DEGLI STUDI SOCIALI GUIDO CARLI - ROMA 4.. COMPENSO PREVISTO:

INCARICO CONFERITO: due lezioni di 4 ore ciascuna di Procedura penale sul tema dei problemi attuali di diritto processuale penale dall'osservatorio della Corte di Cassazione - luogo

L’Organo di Revisione esaminato lo schema di bilancio consolidato 2016, composto da Conto Economico, Stato Patrimoniale, Relazione sulla gestione consolidata comprensiva