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ntonInoa
ntonazzola coPIa DI Paul HeYse Della GIACINTA DI caPuana
Il 2 luglio 1879, nella sua casa di monaco di Baviera, Paul Heyse – in quegli anni il più importante promotore della letteratura italiana in Germania
1– prendeva la penna in mano e, vincendo le difficoltà della ‘malattia di nervi’ che lo debilitava, scriveva a luigi capuana un’entusiastica lettera di ringraziamento per la copia fresca di stampa del romanzo Giacinta:
sono malato, egregio signor capuana; mi è proibito di scrivere lunghe let- tere; eppure non posso indurmi a ringraziarvi della vostra Giacinta con una semplice stretta di mano. Perocché io trovo nel vostro lavoro tanto da am- mirare – quasi direi da invidiare –; le doti che si annunziavano nei Profili di
donne si sono sviluppate in una così brillante maestria, i mezzi d’esposizionesono da voi adoperati con tanta abilità, che io non posso trattenermi dal- l’esprimere il vivo desiderio di veder tutta quest’arte affermarsi in una pura opera d’arte […]
2.
Peloro
v,1 - 2020 DoI: 10.6092/2499-8923/2020/5/25471Per il rapporto tra lo scrittore e l’Italia, al fondamentale R. BeRtazzolI, Il mito italiano di Paul Heyse. Studi e documenti, Verona 1987, si aggiungono, oltre a G.
KRoes-tIllmann, Paul Heyse Italianissimo. Über seine Dichtungen und Nach - dichtungen, Würzburg 1993, soprattutto due miscellanee, Paul Heyse. Ein Schrift- steller zwischen Deutschland und Italien, hg. von R. BeRBIG- W. HettcHe, Frankfurt am main 2001, e la più recente Kulturelle Mittlerschaft. Paul Heyse und Italien, hg.
von R. BeRtazzolI- c. GRuBe- G. ocH, Würzburg 2016.
2Il carteggio fra capuana e Heyse – sette missive del primo (conservate nel fondo
‘Heyse-archiv, VI, Briefe italienischer Korrespondenten an Heyse’ della Bayeri- sche staatsbibliothek di monaco) e quattro del secondo (nel fondo ‘capuana’ della Biblioteca comunale ‘luigi capuana’ di mineo) – è stato edito per la prima volta nella sua interezza in R. BeRtazzolI, A proposito della Giacinta. Consonanze e dis- sonanze nel carteggio inedito Heyse-Capuana, «Quaderni di lingue e letterature»,
Il letterato tedesco, che era entrato in contatto con lo scrittore di mineo due anni prima, quando si era visto recapitare una copia di Profili di donne
3, si compiaceva della maturazione letteraria rivelata da queste nuove pagine, che davano prova di un superamento delle debolezze tradite dalla precedente silloge di novelle. a quel tempo, infatti, Heyse, pur apprezzando la tempra del narratore
4, aveva tro- vato pienamente di suo gusto un solo racconto, l’edificante Ebe, che si prestava anche a essere inserito in uno dei futuri volumi della col- lana Italienische Novellisten da lui diretta
5, mentre negli altri aveva avvertito il forte rischio di un appiattimento sulla «nuova scuola let- teraria, coi suoi brillanti realismi e non meno brillanti successi»: a suo giudizio, il promettente scrittore avrebbe fatto meglio ad allon- tanarsi subito da «temi e tendenze» di un Verga e accostarsi piut - tosto a un Farina e a un Barrili, abbandonando cioè «la sfera di
8 (1983), 197-218 (poi in eaD., Il mito italiano di Paul Heyse, 329-58, da cui si cita). una quinta lettera di Heyse, datata 20 aprile 1900 e rinvenuta in un album conservato presso il centro manoscritti dell’università di Pavia, è stata pubblicata in Lettere a Capuana, a cura di a. lonGonI, milano 1993, 64-66. Della missiva del 2 luglio 1879 con cui Heyse ringraziava per la Giacinta è andato purtroppo perduto l’originale e resta solo una coeva traduzione italiana: La Biblioteca Capuana. Ma- noscritti e carteggi superstiti editi e inediti, a cura e con introduzione di c. zImBone, catania 1982, 95.
3la lettera di ringraziamento per l’omaggio, datata 6 agosto 1877, si legge in BeR-
tazzolI, Il mito italiano di Paul Heyse, 350 (una traduzione italiana, da cui tuttavia mi discosto nelle citazioni che seguono, in Mineo. La Biblioteca Capuana, 93). I due letterati, a quanto pare, non si scrissero più fino all’invio della Giacinta.
4«ein neuer wahrer und lebensvoller talent» (BeRtazzolI, Il mito italiano di Paul Heyse, 350).
5«auch aus Ihren geistreichen skizzen würde ich nur die Ebe in meine sammlung von Übersetzungen aufnehmen können – und bitte sie, mir freundlichst für einen der späteren Bände die erlaubnis dazu zu erteilen» (ibid.). la collana Italienische Novellisten uscì a lipsia presso l’editore Grunow in sei volumi nel corso del biennio 1877-78, ma, contrariamente a quanto ripetuto dagli studiosi sulla base di questa lettera, nessuno di essi accolse Ebe: nel primo volume otto Borchers tradusse il ro- manzo di Ippolito nievo Angelo di bontà, nel secondo carl Reissner il Val d’Olivi di anton Giulio Barrili, nel terzo e nel quarto Isolde Kurz Le confessioni di un ot- tuagenario ancora una volta di nievo, nel quinto un’antologia di sei novelle (due di edmondo de amicis, tre di enrico castelnuovo e una di Grazia Pierantoni-mancini) tradotte a più mani, nel sesto infine il romanzo Oro nascosto di salvatore Farina nella versione del Reissner.
un’opprimente sensualità» in favore di «aria fresca» e «compiti più grandi»
6.
ora, nel leggere Giacinta, gli pareva che capuana avesse in qual- che modo seguito la via da lui indicata, quella in cui la vera bellezza, che nasce dal connubio di poesia e morale, illumina le miserie della vita umana riscattandole:
Per me, idealista indurito e reazionario impenitente, deve concorrere a for- mare una pura opera d’arte un raggio di bellezza che illumini della sua luce il giusto e l’ingiusto in questa mescolata società che chiamiamo genere umano […]. nel mondo morale come nel fisico ciò che è malato sta vicino a ciò che è sano. ma il poeta è qualcosa più che un medico, e le descrizioni anatomiche di imperfezioni e deformità morali non sono vere opere d’arte […]. noi sopportiamo l’amaro, l’irreconciliabile, persino il brutto a condi- zione che almeno possiamo guardarlo con quel brivido che è la parte mi- gliore dell’umanità. ciò che è puramente penoso, deplorevole, languente in morbosa e sorda impotenza, quale la vita troppo sovente ci presenta, non ha nessun diritto ad essere eternato dal poeta
7,
e così – nonostante avesse da obiettare sull’epilogo della storia, cul- minante col suicidio della protagonista
8– elogiava a chiare lettere la
6«Ich kann freilich eine leise sorge nicht unterdrücken, dass die allerneueste schule mit ihren glänzenden Realismen und nicht minder glänzenden erfolgen Ihnen gefährlich werden möchte […]. unsere sozialen und ästhetischen traditionen sträu- ben sich entschieden gegen die stoffe und die tendenzen, die sich in Verga’s Ro- manen vordrängen […]. es klingt vielleicht pedantisch, wenn ich die Überzeugung ausspreche, dass Ihr kräftiges, feingestimmtes talent sich aus der sphäre einer schwülen sinnlichkeit bald in frischere luft und zu größeren aufgaben sehnen wird.
Dass auch in Italien ein großes Publikum auf der seite der deutschen empfindung steht, beweisen mir Farina und Barrili, an dessen Come un sogno Ihre Fasma erin- nert» (BeRtazzolI, Il mito italiano di Paul Heyse, 350). I nomi di Farina e di Barrili non sorprendono, se si pensa che in quegli stessi mesi Heyse promuoveva la tradu- zione in tedesco di due loro romanzi nella propria collana Italienische Novellisten (vd. nota precedente).
7Ibid., 351.
8«ma oltre a ciò sono d’avviso che il complesso di qualità che voi date alla vostra Giacinta e la concomitanza delle circostanze esterne non avrebbero dovuto condurre necessariamente a quella fine. Perché, resa dall’eredità indipendente, non si sottrae essa ai miasmi del domestico pantano e non cerca di fondare per sé sopra un terreno sano una felicità pura? e poi, possiamo noi veramente averla per anima devota, lei
scelta di staccarsi dal nugolo di quegli scrittori mondani che si muo- vevano all’interno delle coordinate della scapigliatura per assumere una più ampia prospettiva culturale ed etica:
a differenza dei vostri colleghi chicquiste, voi non considerate vostro com- pito di ricreare l’inaudito ed il sensazionale unicamente perché tali, ma pren- dete su di voi una piena responsabilità artistica e morale
9.
soddisfatto della reazione di Heyse, capuana si astenne dall’avan- zare alcun tipo di precisazione, tanto più che nel letterato monacense aveva trovato non solo un saldo ponte con la Germania ma anche un prestigioso baluardo contro gli attacchi che andava ricevendo in Italia per lo scandalo provocato dal romanzo, al punto da chiedere subito al corrispondente il permesso di stampare la lettera in un opuscolo apo- logetico cui intendeva mettere mano ma che non vide mai la luce
10.
se il carteggio tra i due letterati ha già da tempo suscitato l’interesse degli studiosi
11, nessuna attenzione hanno invece attirato le copie di opere capuaniane che Heyse conservò nella sua biblioteca fino alla morte e che da qui passarono nella sez. XII dell’‘Heyse-archiv’ isti- tuito presso la Bayerische staatsbibliothek di monaco
12. tra queste,
che dopo essersi data al suo amante, assume nondimeno l’intiera onta dei suoi doveri coniugali?» (BeRtazzolI, Il mito italiano di Paul Heyse, 351)
9Ibid., 351-52 (il corsivo è dell’originale).
10le critiche, com’è noto, erano piovute da tutti i lati: lo stesso Farina, verso la cui poetica Heyse aveva indirizzato capuana, aveva recensito con asprezza il ro- manzo sulla sua Rivista minima di scienze, lettere ed arti (9/8, 1879, 635-36). Di fronte all’apprezzamento dell’autorevole letterato tedesco, capuana cercò di cogliere al volo l’occasione e nella missiva seguente avanzò una proposta: «Vengo dunque a domandarle il permesso di pubblicarla [= la lettera del 2 luglio] in testa ad un opu- scolo che intendo scrivere, se ella vorrà acconsentire a tale pubblicazione»; ma, di fronte alla riluttanza di Heyse, desistette (BeRtazzolI, Il mito italiano di Paul Heyse, 353-55).
11una lettura storico-culturale delle missive con un focus su quelle dedicate a Giacinta si deve a Raffaella Bertazzoli, ibid., 329-48.
12tra i quasi 700 volumi posseduti dal letterato tedesco – per i quali si rinvia al Censimento della biblioteca italiana, in R. BeRtozzI, L’immagine dell’Italia nei diari e nell’autobiografia di Paul Heyse, Firenze 2011, 633-65 –, le opere di capuana sono sei: Profili di donne, milano, Brigola, 1877; Giacinta, milano, Brigola, 1879;
C’era una volta... Fiabe, milano, treves, 1882; La Reginotta. Fiaba, illustrata da
anche Profili di donne e Giacinta
13: entrambe recano una dedica – la prima, più secca, con solo il nome del dedicatario e la data
14, mentre la seconda, alla luce dello scambio di lettere nel frattempo interve- nuto, è più personale e deferente (Fig. 1)
15.
n. FaccHInettI, milano, Brigola, 1883; Il regno delle fate, ancona, morelli, 1883 e Profumo, torino - Roma, Roux e Viarengo, 1900.
13la Bayerische staatsbibliothek ha avviato da tempo la digitalizzazione del fondo Heyse (K. KemPF, Digitalisierung von Nachlässen in der Bayerische Staatsbiblio- thek, in Kulturelle Mittlerschaft, 187-96): la riproduzione dell’esemplare di Profili di donne, segnato Heyse-archiv XII-421, è visibile all’indirizzo https://opacplus.
bsb-muenchen.de/title/BV020149628; l’esemplare di Giacinta, segnato Heyse-ar- chiv XII-422, all’indirizzo https://daten.digitale-sammlungen.de/~db/0010/bsb 00103376/images.
14«a Paolo Heyse | omaggio dell’autore. | milano, 1 luglio 1877» (BsB, Heyse- archiv XII-421).
15«a Paolo Heyse | con animo riverente | l’autore. | milano, 6 giugno 1879»
(BsB, Heyse-archiv XII-422).
Fig. 1 - BsB, Heyse-archiv XII-422, occhietto.
ma è soprattutto la copia del romanzo a riservare una sorpresa: ini- zialmente soddisfatto delle condizioni prospettategli da Giuseppe ot- tino, il direttore della casa editrice Brigola che aveva avuto parte attiva nella correzione del manoscritto e che gli aveva garantito l’ele- ganza del volume
16, capuana rimase presto deluso e infastidito per i refusi e soprattutto per le indebite intrusioni del proto nei fascicoli che andava ricevendo via via che erano stampati, come lamentava in una lettera a Verga del 26 aprile:
ottino mi ha mandato oggi l’undicesimo foglio tirato e sono arrabbiatissimo di trovarci degli spropositi che non erano nelle bozze. Figurati che il proto mi ha corretto, o scorretto un benedic in benedice appioppandomi uno spro- posito latino trivialissimo
17.
aveva quindi fatto aggiungere in calce al volume una tavola di Er- rata corrige con dieci emendamenti (fra cui appunto il benedice › benedic della missiva), ma a una nuova lettura dovette scovarne de - gli altri.
Fu così che, prima di spedire il volume all’autorevole letterato di monaco, decise di intervenire di proprio pugno in modo discreto, effettuando delle rasure e dei ritocchi in textu (Fig. 2).
16nella seconda metà degli anni ’70, ottino, prima come direttore di Brigola e poi anche come editore in proprio, era stato un punto di riferimento per capuana e Verga, in seguito alla loro momentanea rottura con emilio treves: a. antonazzo, I dintorni di milano. Verga tra narrativa di viaggio e impressionismo letterario, messina 2020, 49-52. Per gli interventi dell’editore sull’autografo di Giacinta: m. DuRante, Pro- poste e varianti d’editore. A proposito di alcuni luoghi dell’autografo mineolo di Giacinta, «annali della Fondazione Verga», 15 (1998), 7-19. In una lettera del 28 gennaio 1879, capuana riferiva compiaciuto a Verga: «l’ottino mi assicura che ne farà un’edizione elegante. la nuova ditta Brigola e c. ha scelto per tipo delle sue edizioni il formato charpentier con carta leggermente giallognola, non so se con ca- ratteri elzeviriani o rotondi» (G. RaYa, Carteggio Verga-Capuana, Roma 1984, 72;
l’allusione a «la nuova ditta Brigola e c.» si riferisce alla recente ristrutturazione della ditta, che pochi mesi prima aveva visto l’ingresso di ottino anche nella pro- prietà: vedi la scheda in Editori italiani dell’Ottocento. Repertorio, I, a cura di a.
GIGlImaRcHettI- m. InFelIse- l. mascIllImIGlIoRInI- m. I. Palazzolo- G. tuRI, milano 2004, 200-01).
17RaYa, Carteggio Verga-Capuana, 84 (le parole in corsivo sono sottolineate nell’originale).
Ripercorrendo le pagine da capo, egli infatti corresse ictu oculi un’altra decina di refusi sparsi qua e là, oltre ai dieci già segnalati nell’Errata corrige (questi ultimi sono qui contrassegnati da un aste- risco; in corsivo le correzioni):
8, r. 26 impallidendo per effetto, si vedeva della forte commozione
› impallidendo per effetto, si vedeva, della forte commozione 16, r. 4 stavagli accanto › stavale (ras.) accosto (in t.)
*53, r. 5 un nodo di tosse; › un nodo di tosse, (ras.)
*71, rr- 3-4 specchioso › spocchioso (in t.)
*83, r. 1 a riprese ad arrossire › a riprese arrossire (ras.)
*83, rr. 15-16 una sventura inevitabile le vibrava nei nervi. › una sventura inevitabile! Le vibrava nei nervi. (in t.)
113, r. 12 acquistata da un tratto › acquistata ad un tratto (ras.) 117, rr. 25-26 anche troppo!... ma per patire soltanto – aggiunse quella al-
zandosi dalla sedia › anche troppo!... ma per patire soltanto!
– aggiunse quella, alzandosi dalla sedia (in t.)
118, r. 13 sono assai meno stupida di quello che mi si stima › sono assai meno stupida di quella che mi si stima (in t.)
*131, r. 13 Poi impallidì, diede › Poi impallidì e diede (in int.) 144, r. 18 morulli › marulli (in t.)
*161, r. 26 ch’egli vi faceva ammirando › ch’egli vi faceva su, ammi- rando (in int.)
165, r. 28 se avessi saputo tener in freno la lingua? › se avessi saputo tener in freno la lingua, (ras.)
*172, r. 4 Benedice
18› Benedic (ras.)
Fig. 2 - BsB, Heyse-archiv XII-422, 16.18l’Errata corrige reca per errore «Renedice».
196, r. 22 vecchiatto › vecchietto (in t.)
*256
19, rr. 27-28 impronta minacciosa › impronta minaccia (ras.) 301, r. 11
rilenzio › silenzio (in t.)*341, r. 25
rozzissimo › sozzissimo (in t.)345, r. 16 lasezza › lassezza (in t.).
Il recupero di questi interventi sulla copia per Heyse porta con sé qualche piccola acquisizione testuale. In primo luogo, denuncia come refusi imputabili al proto quattro lezioni che di per sé non appaiono guaste con evidenza e che quindi finora erano state ritenute genuine
20: così a 113, r. 12 («acquistata da/ad un tratto») e a 118, r. 13 («sono assai meno stupida di quello/quella che mi si stima»), nonché le due interpunzioni a 117, rr. 25-26 e a 165, r. 28. Più interessante ancora è l’introduzione di una variante stilistica congiuntamente alla corre- zione di un refuso. a 16, r. 4, in contrasto con l’Errata corrige che prescriveva la sostituzione di «l’andrea stavagli accanto» con
«l’andrea stavale vicino» – per ovviare all’incongruenza del pro- nome maschile in riferimento a Giacinta e per eliminare la ripetizione con un altro «accanto» tre righe sotto –, capuana optò invece per
«stavale accosto» (fig. 2): è difficile stabilire se l’innovazione sia di- pesa da ragioni stilistiche o se, più verosimilmente, sia stata condi- zionata dalla somiglianza nel tracciato delle lettere per la volontà di minimizzare l’impatto della correzione.
Quella di capuana non fu tuttavia l’unica mano a intervenire su queste pagine. oltre a tale serie compatta di correzioni, coerente sia sul piano materiale sia a livello del modus operandi
21, esiste infatti un’annotazione eseguita a lapis grigio da un lettore che a p. 81 chiosò con l’interiezione «oh! o‹h!›»
22– manifestando la sua partecipazione
19l’Errata corrige reca per errore «296».
20come tali si trovano nel testo che si legge in l. caPuana, Giacinta. Secondo la 1ª edizione del 1879, a cura di m. PaGlIeRI, introduz. di G. DaVIcoBonIno, milano 1980.
21tutte le correzioni fin qui descritte furono infatti apportate nel medesimo in- chiostro bruno – quello con cui fu vergata anche la dedica – e rispondono a un iden- tico modus operandi (rasura accurata e mimetizzazione dell’intervento).
22si legge «oh! o», ma la seconda o presenta un’astina in alto a sinistra che lascia indovinare la legatura con una h caduta forse a seguito di una rifilatura del volume:
si restaurano quindi l’h e il punto esclamativo necessari all’interiezione.
alla suspense che preparava lo scoppio imminente del dramma – la scena in cui camilla, la cameriera di casa marulli che tanti anni prima aveva sorpreso lo stupro della piccola Giacinta, fa visita alla vecchia padroncina e si accinge a rievocare l’accaduto: «e fece una pausa per forbirsi colle dita le estremità della bocca ove fiorivano delle bianche bollicine di saliva» (Fig. 3).
Questo lettore non annotò altri passaggi del romanzo, ma non si trattenne dal correggere cinque refusi in cui inciampò durante la let- tura. con lo stesso lapis e con tratti assai meno chirurgici dell’autore (Fig. 4), emendò:
147, r. 27 da cima fondo › da cima a fondo (in int.) 148, r. 19 redirmela › redimerla (in int.)
190, r. 7 scacciarla › scacciarlo (m. d.) 191, r. 6 della nozze › delle nozze (m. d.) 281, r. 6 letto › letta (m. d.).
Fig. 3 - BsB, Heyse-archiv XII-422, 81.
Fig. 4 - BsB, Heyse-archiv XII-422, 191.
la mano cui si devono questi interventi non è difficile da identifi- care: è quella di Heyse. oltre alla corrispondenza grafica, che qui è fortemente limitata dall’esiguità delle lettere tracciate, un’escussione dei volumi della biblioteca dell’intellettuale monacense consente in- fatti di rilevare la consuetudine della sua lettura col lapis alla mano, non solo per sottolineare e chiosare ma anche per correggere i refusi di stampa, come testimoniano, per fare solo un esempio, le pagine del suo volume dei Canti di aleardo aleardi del 1864 (Fig. 5).
le copie di dedica possono conservare, com’è noto, piccole e grandi sorprese. anche le pagine dell’esemplare di Giacinta inviato a Heyse conservano qualcosa: da un lato, un manipolo di correzioni di mano di capuana che smascherano come refusi del proto quattro lezioni finora accettate dagli studiosi come genuine e di cui il futuro editore dovrà tenere conto, accanto alla piccola variante redazionale in cui l’autore decise di discostarsi dalla sua stessa prescrizione nel- l’Errata corrige; dall’altro, le tracce di lettura lasciate da un interlo- cutore ‘speciale’, l’«italianissimo» Heyse con cui lo scrittore di mineo sperava di aprirsi la via della Germania.
nel Fondo Heyse della Bayerische staatsbibliothek di monaco si conserva ancora la copia del romanzo Giacinta che luigi capuana inviò in omaggio all’autorevole Fig. 5 - BsB, Heyse-archiv XII-2, 165.
Paul Heyse. Finora mai esaminata, essa custodisce una piccola sorpresa: nelle sue pagine l’a. scopre correzioni autografe di capuana, che denunciano come refusi ti- pografici un piccolo manipolo di lezioni finora ritenute genuine dagli studiosi, non- ché annotazioni dell’illustre lettore tedesco.
The ‘Heyse-Archiv’ at the Bayerische Staatsbibliothek in Munich holds a copy of the novel titled Giacinta which Luigi Capuana sent, with a dedication, to Paul Heyse.
Studied for the first time, the volume reveals something unexpected: the A. finds au- tograph emendations by Capuana, which show that some readings which were until now considered authentic are in fact misprints, as well as annotations by the presti- gious German reader.
articolo presentato nell’aprile 2020. Pubblicato online a giugno 2020.
© 2013 dall’autore/i; licenziatario Peloro. Rivista del dottorato in scienze storiche, archeologiche e filologiche, messina, Italia
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Peloro. Rivista del dottorato in scienze storiche, archeologiche e filologiche, anno V, 1 - 2020 DoI: 10.6092/2499-8923/2020/5/2547