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Iraq, la diretta. Il Papa: l'o esa più blasfema è odiare il fratello

Redazione Internetsabato 6 marzo 2021

La seconda giornata di Francesco in terra irachena: "Chi crede in Dio non ha nemici da combattere" ha detto all'incontro interreligioso a Ur. E con al-Sistani: amicizia fra comunità religiose

Il Papa all'incontro interreligioso di Ur, patria di Abramo, nella piana dei Caldei - Reuters (/)

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Il 33.mo viaggio apostolico di Francesco all'insegna del motto evangelico "Siete tutti fratelli" è iniziato venerdì mattina per concludersi lunedì 8 marzo. LA PRIMA GIORNATA (/papa/pagine/il- papa-in-volo-verso-l-iraq)

TUTTI GLI ARTICOLI SUL VIAGGIO DEL PAPA IN IRAQ (/search/Il%20Papa%20in%20Iraq) Stamani il Papa ha incontrato, a porte chiuse a Najaf, il Grande Ayatollah Ali al-Sistani, leader spirituale sciita. Poi si è diretto a Nassiriya per l'incontro interreligioso nella Piana di Ur dei Caldei. Nel pomeriggio il rientro a Baghdad, dove alle 18 (le 16 italiane) celebrerà la Messa nella cattedrale caldea di San Giuseppe.

L'INCONTRO INTERRELIGIOSO NELLA PIANA DI UR E IL DISCORSO DEL PAPA

"Dio è misericordioso" e "l'o esa più blasfema è profanare il suo nome odiando il fratello.

Ostilità, estremismo e violenza non nascono da un animo religioso: sono tradimenti della

religione. E noi credenti non possiamo tacere quando il terrorismo abusa della religione" Lo ha

La preghiera al termine dell'incontro interreligioso di Ur - Reuters

Riservatezza

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detto il Papa nell'incontro interreligioso nella piana di Ur (Nassirya, sud dell'Iraq) sottolineando che "sta a noi dissolvere con chiarezza i fraintendimenti. Non permettiamo che la luce del Cielo sia coperta dalle nuvole dell'odio! Sopra questo Paese si sono addensate le nubi oscure del terrorismo, della guerra e della violenza".

"Il patriarca Abramo, che oggi ci raduna in unità, fu profeta dell'Altissimo. Un'antica profezia dice che i popoli 'spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci'.

Questa profezia non si è realizzata, anzi spade e lance sono diventate missili e bombe. Da dove può cominciare allora il cammino della pace?", chiede Francesco. E risponde: "Dalla rinuncia ad avere nemici. Chi ha il coraggio di guardare le stelle, chi crede in Dio, non ha nemici da

combattere. Ha un solo nemico da a rontare, che sta alla porta del cuore e bussa per entrare: è l'inimicizia. Mentre alcuni cercano di avere nemici più che di essere amici, mentre tanti cercano il proprio utile a discapito di altri, chi guarda le stelle delle promesse, chi segue le vie di Dio non può essere contro qualcuno, ma per tutti. Non può giustificare alcuna forma di imposizione, oppressione e prevaricazione, non può atteggiarsi in modo aggressivo".

Il Papa ha anche esortato a pregare "perché ovunque siano rispettate e riconosciute la libertà di coscienza e la libertà religiosa: sono diritti fondamentali, perché rendono l'uomo libero di

contemplare il Cielo per il quale è stato creato".

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IL COLLOQUIO CON L'AYATOLLAH AL-SISTANI

Papa Francesco ha incontrato di prima mattina a Najaf, nel sud dell'Iraq, il leader sciita ayatollah Ali al-Sistani. "Durante la visita di cortesia, durata circa quarantacinque minuti, - spiega in una nota il portavoce del Vaticano Matteo Bruni - il Santo Padre ha sottolineato l'importanza della collaborazione e dell'amicizia fra le comunità religiose perché, coltivando il rispetto reciproco e il dialogo, si possa contribuire al bene dell'Iraq, della regione e dell'intera umanità".

"L'incontro - spiega ancora - è stata l'occasione per il Papa di ringraziare il Grande Ayatollah al- Sistani perché, assieme alla comunità sciita, di fronte alla violenza e alle grandi di icoltà degli anni scorsi, ha levato la sua voce in difesa dei più deboli e perseguitati, a ermando la sacralità della vita umana e l'importanza dell'unità del popolo iracheno. Nel congedarsi dal Grande Ayatollah, il Santo Padre ha ribadito la sua preghiera a Dio, Creatore di tutti, per un futuro di pace e di fraternità per l'amata terra irachena, per il Medio Oriente e per il mondo intero".

L'arrivo di papa Francesco all'incontro con al-Sistani, in una viuzza di Najaf - Ansa

Riservatezza

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Al termine dell'incontro, al-Sistani ha dichiarato in una nota: "Le grandi potenze diano priorità alla ragione e alla saggezza, rinunciando al linguaggio delle guerre". "Auspico che i leader religiosi e spirituali esortino le parti interessate, e specialmente le grandi potenze, a dare

priorità alla ragione e alla saggezza rinunciando al linguaggio della guerra". Le grandi potenze, prosegue il comunicato, "non mettano prima i propri interessi a discapito dei diritti dei popoli di vivere in libertà e con dignità".

Il Papa: amicizia fra comunità religiose per i bene dell'umanità (di Stefania Falasca

(/papa/pagine/il-papa-ad-al-sistani-amicizia-fra-comunita-religiose-per-il-bene-dell-umanita))

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