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Tutti i diritti riservati Seac - Copia acquistata da SEAC PERUGIA SRL

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INFORMATIVA N. 335 – 16 OTTOBRE 2017

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INPS

Sisma 2016 e 2017:

precisazioni sulla compilazione dell’Uniemens

Messaggio n. 3898 del 10 ottobre 2017

L’INPS, con il Messaggio n. 3898 del 10 ottobre 2017, fornisce indicazioni sulla compilazione dell’Uniemens da parte delle aziende interessate dagli eventi sismici verificatisi nei territori delle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo il 24 agosto 2016, 26 e 30 ottobre 2016 e 18 gennaio 2017. In riferimento ai suddetti territori:

• la sospensione dei termini relativi agli adempimenti ed ai versamenti dei contributi previdenziali ed assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria è stata disposta fino al 30 settembre 2017 (ossia fino al periodo di paga di agosto 2017);

• il termine per la ripresa degli adempimenti e dei versamenti sospesi è stato fissato alla data del 30 ottobre 2017, in unica soluzione, o, in alternativa, in un massimo di 18 rate mensili di pari importo, a decorrere dal mese di ottobre 2017.

Alla luce di quanto sopra l’INPS, con il messaggio in esame, precisa che la causale “N964”, finalizzata all’esposizione dell’importo dei contributi sospesi nella denuncia aziendale, non potrà più essere utilizzata dal periodo di paga di agosto 2017. Contestualmente, cessa di avere validità il codice di autorizzazione “2J”.

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Riallineamento retributivo in

agricoltura

Circolare n. 138 del 12 ottobre 2017

Con la Circolare n. 138 del 12 ottobre 2017 l’INPS interviene in merito al meccanismo di riallineamento retributivo previsto dalla “Legge di contrasto al Caporalato”, ai sensi dell’articolo 10, Legge 29 ottobre 2016, n. 199, introdotto per le aziende agricole site in zone svantaggiate. L’Istituto fa il punto su:

• quadro normativo di riferimento,

• applicazione di quanto previsto dall’articolo 10 della Legge n.

199/2016, nonché

• adempimenti delle Sedi INPS territoriali.

Gestione separata:

precisazioni sugli eventi di malattia e degenza ospedaliera

Circolare n. 139 del 12 ottobre 2017

L’INPS, con la Circolare n. 139 del 12 ottobre 2017, interviene per fornire alcune indicazioni in merito alle prestazioni previdenziali di malattia e di degenza ospedaliera dei lavoratori iscritti alla Gestione separata.

L’Istituto ricorda che, dal 14 giugno 2017, i periodi di malattia, conseguente a trattamenti terapeutici di malattie oncologiche o di gravi patologie cronico-degenerative ingravescenti o che comunque comportino una inabilità lavorativa temporanea del 100%, sono equiparati alla degenza ospedaliera. Ciò comporta l’applicazione di diversi termini per la presentazione della certificazione sanitaria, della domanda di prestazione, della tutela riconosciuta e del trattamento economico spettante.

In allegato alla circolare in esame, l’INPS fornisce un elenco di patologie che rientrano in tale casistica.

MINISTERO DEL LAVORO

Omessa sorveglianza sanitaria:

precisazioni sul regime sanzionatorio Lettera circ. INL n. 3 del 12 ottobre 2017

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con Lettera circolare n. 3 del 12 ottobre 2017, interviene per fornire alcune indicazioni sulle sanzioni da applicare in caso di omessa sorveglianza sanitaria.

In particolare, l’Ispettorato precisa che la sanzione da applicare in caso di omessa sorveglianza sanitaria è riconducibile alla violazione dell’obbligo sancito dall’articolo 18, comma 1, lettera c), g) e bb) del D.Lgs. n. 81/2008.

INAIL

Terremoto Centro Italia: riapertura

servizi online Nota del 5 ottobre 2017

L’INAIL, con una Nota del 5 ottobre 2017 rende nota la riapertura dei servizi online relativi all’Autoliquidazione 2016/2017, in conseguenza della conclusione del periodo di sospensione dei termini relativi agli adempimenti e ai versamenti dei premi a seguito degli eventi sismici del 2016 e 2017 verificatisi nel Centro Italia.

Registro di esposizione agli agenti cancerogeni:

l’invio on-line

L’INAIL, con la Circolare n. 43 del 12 ottobre 2017, rende noto che dal 12 ottobre 2017 è disponibile il servizio on-line per la trasmissione telematica del “Registro di esposizione”

utilizzabile in una prima fase dai datori di lavoro assicurati INAIL titolari di posizione assicurativa (PAT) e successivamente anche dagli altri datori di lavoro pubblici e privati.

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Circolare n. 43 del 12 ottobre 2017

Il nuovo servizio permette di adempiere all’obbligo di invio di flussi informativi riguardanti la protezione dei lavoratori sui luoghi di lavoro, in particolare per quei lavoratori sottoposti a sorveglianza sanitaria in caso di rischio di esposizione ad agenti cancerogeni mutageni e biologici.

GIURISPRUDENZA

Al dipendente incolpato i documenti

necessari alla difesa dalla contestazione

del datore

Corte di Cassazione sentenza n. 23408 del 6 ottobre 2017

In tema di licenziamento disciplinare, la Corte di Cassazione ha sottolineato che al lavoratore è riconosciuto il diritto alla consultazione dei documenti aziendali su cui si fonda la contestazione datoriale, nel caso in cui risultino necessari alla predisposizione di un’adeguata difesa.

La Suprema Corte, con la Sentenza n. 23408 del 6 ottobre 2017, ha chiarito che, nonostante il datore di lavoro durante il procedimento disciplinare non sia tenuto a consegnare spontaneamente al dipendente incolpato la documentazione riguardante gli addebiti nei suoi confronti (art. 7 della Legge n. 300/1970), lo stesso lavoratore può poi ottenerli nel corso del giudizio di impugnazione grazie all’ordine di esibizione del giudice. Tuttavia, anche se non sussiste un obbligo, l’azienda, nel rispetto dei principi di correttezza e buona fede, è tenuta a garantire almeno la consultazione delle carte durante il procedimento, quando le stesse siano indispensabili per apprestare le controdeduzioni.

Pena piena al ddl che nomina il medico e adempie alla sanzione

subito dopo l’ispezione

Corte di Cassazione sentenza n. 45940 del 6 ottobre 2017

Con la Sentenza n. 45940 pubblicata il 6 ottobre 2017 la Corte di Cassazione interviene in merito all’eventuale attenuazione di pena per le violazioni datoriali in materia di sorveglianza sanitaria.

Nel caso specifico il datore di lavoro agricolo solo in seguito ad un’ispezione ha provveduto a nominare il medico sanitario e fornire i propri lavoratori di dispositivi di sicurezza per il lavoro in quota. La Suprema Corte ha stabilito che non si può riconoscere la causa di non punibilità, in quanto il reato si è conclamato e i provvedimenti presi dal ddl sono solo successivi e conseguenziali alla visita ispettiva.

Non licenziato il dipendente in malattia che avanza richiesta di audizione

personale Corte di Cassazione sentenza n. 23510 del 9 ottobre 2017

In materia di licenziamento disciplinare, la Corte di Cassazione ha statuito l’illegittimità del provvedimento espulsivo nei confronti del dipendente in malattia che ha chiesto di essere ascoltato personalmente, ragion per cui lo stesso deve essere reintegrato nell’organico.

Con la Sentenza n. 23510 del 9 ottobre 2017 viene ribadito che il rifiuto dell’imprenditore al differimento dell’audizione del lavoratore è da considerarsi ingiustificato, in quanto viola il diritto di difesa.

Sequestro preventivo per l’evasione contributiva anche solo con i dati del 770

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di un imprenditore dichiarando che, in caso di omesso versamento delle ritenute previdenziali, il sequestro preventivo per equivalente può essere messo in atto dalle competenti amministrazioni anche solo sulla base dei dati contenuti nel Modello 770: non sono quindi necessarie le certificazioni dell’INPS a riguardo.

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Corte di Cassazione sentenza n. 46390 del 9 ottobre 2017

Nella Sentenza n. 46390 del 9 ottobre 2017 infatti, i giudici del palazzaccio hanno affermato che in tema di omesso versamento di ritenute certificate, ai fini di dichiarare la colpevolezza del datore di lavoro è necessaria prova del rilascio ai sostituti delle certificazioni attestanti le ritenute operate dal datore di lavoro, in quanto la sola certificazione resa dal datore di lavoro (modello 770) non è sufficiente, mentre lo è “ai fini dell’applicazione del sequestro preventivo”.

Impugnazione del licenziamento illegittimo entro i 5

anni a prescindere dalla conciliazione

Corte di Cassazione sentenza n. 23692 del 10 ottobre 2017

Con la Sentenza n. 23692 pubblicata il 10 ottobre 2017 la Corte di Cassazione è intervenuta in merito alla prescrizione dell’impugnabilità di un licenziamento illegittimo a seguito del quale era stata attivata una procedura di conciliazione.

La Suprema Corte ha stabilito che l’eventuale procedimento conciliatorio non interrompe i termini della prescrizione per l’impugnazione di un licenziamento illegittimo: gli Ermellini affermano infatti che solo un procedimento giudiziale può interrompere il periodo dei 5 anni entro i quali è ammesso impugnare il licenziamento.

Liquidate al dirigente licenziato solo le ferie non fruite nell’anno

in corso

Corte di Cassazione sentenza n. 23697 del 10 ottobre 2017

In materia di licenziamento, la Corte di Cassazione ha stabilito che il dirigente che ha il potere di stabilire quando e se fare le ferie annuali, al momento della cessazione del rapporto non può pretendere la monetizzazione delle ferie non fruite relative agli anni precedenti, ma solo di quelle dell’anno in corso. Inoltre, la diversità di vedute rispetto alla proprietà circa l’andamento e il futuro della società legittimano il licenziamento del dirigente e non implicano l’erogazione dell’indennità supplementare, ma solo dell’indennità di mancato preavviso.

La Sentenza n. 23697 del 10 ottobre 2017 risolve in questo modo una diatriba sorta tra un dirigente e la società il cui presidente del cda è la madre del dirigente stesso. I giudici della Corte Suprema infatti, respingendo il ricorso di entrambe le parti in causa, confermano in pieno la sentenza di secondo grado, precisando che il dirigente avrebbe potuto richiedere la monetizzazione delle ferie relative alle annualità pregresse solamente qualora avesse dimostrato di non aver potuto fruire delle stesse per cause improrogabili e imputabili alla gestione dell’azienda.

Il CUD non salva il contribuente dal

presentare un’autonoma certificazione se in

possesso di altri redditi

La Corte di Cassazione, con la Sentenza n. 23821 dell’11 ottobre 2017, ha precisato che il rilascio del CUD da parte di un datore di lavoro non esonera il contribuente dal presentare ulteriore dichiarazione, qualora questi abbia conseguito ulteriori redditi.

Nel caso in specie, un dipendente di un’impresa è stato riconosciuto colpevole di omessa dichiarazione ai sensi dell’articolo 1 del D.Lgs n. 471/1997, in quanto il solo CUD emesso dall’impresa presso la quale era impiegato non lo esonerava dal presentare ulteriore dichiarazione per i redditi d’impresa conseguiti nella sua qualità di amministratore di un’altra impresa, a fronte dell’emissione di fatture, seppur per

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Corte di Cassazione sentenza n. 23821 dell’11 ottobre 2017

prestazioni inesistenti. I giudici tributari hanno infatti precisato che

“il rilascio del CUD non esclude affatto il mancato adempimento dell’autonoma e distinta obbligazione della dichiarazione gravante sul contribuente, responsabile personalmente della violazione in quanto fruitore di proventi i quali, ancorché di natura illecita, costituiscono pur sempre redditi soggetti a tassazione.”

Quando la subordinazione sussiste anche in assenza di potere

disciplinare

Corte di Cassazione sentenza n. 23846 dell’11 ottobre 2017

Con la Sentenza n. 23846 dell’11 ottobre 2017 la Corte di Cassazione è intervenuta in merito alla qualificazione di un rapporto di lavoro nell’ambito della subordinazione, anche in assenza di esercizio del potere disciplinare del datore di lavoro.

Nel caso di specie la Suprema Corte ha affermato che il potere direttivo e disciplinare non possono essere criteri esclusivi per la valutazione della sussistenza o meno della subordinazione: in casi atipici come quello proposto dalla sentenza vanno anche valutate altre caratteristiche del rapporto, tra le quali la continuità e la durata, nonché la presenza (anche se minima) di un’organizzazione imprenditoriale, la regolamentazione dell’orario e la modalità di erogazione del compenso.

Diritto del lavoratore al trasferimento per

l’assistenza del genitore disabile

Corte di Cassazione ordinanza n. 23857 dell’11 ottobre 2017

Secondo la Corte di Cassazione al lavoratore va riconosciuto il diritto al trasferimento in un’altra città per assistere il padre disabile, a nulla rilevando il fatto che non conviva con lo stesso;

tale scelta può essere effettuata non solo al momento dell’assunzione ma anche nel corso del rapporto lavorativo, purché il posto di lavoro risulti esistente e vacante.

La Suprema Corte, con l’Ordinanza n. 23857 dell’11 ottobre 2017, ha chiarito che tale diritto deve comunque considerare le esigenze organizzative del datore di lavoro, su cui grava l’onere della prova circa le circostanze ostative al suo esercizio.

Impugnazione stragiudiziale entro 60 giorni anche per i

tempi determinati

Corte di Cassazione sentenza n. 23861 dell’11 ottobre 2017

In materia di licenziamento, la Corte di Cassazione ha confermato che, con l’entrata in vigore del Collegato Lavoro, il termine di 60 giorni previsto per l’impugnazione stragiudiziale del licenziamento ex articolo 6 della Legge n. 604/1966 è da ritenersi applicabile anche ai contratti di lavoro a tempo determinato cessati per giusta causa prima della scadenza del termine.

Nello specifico, con la Sentenza n. 23861 pubblicata l’11 ottobre 2017, i giudici della Corte Suprema respingono il ricorso del lavoratore, chiarendo che la modifica operata dall’articolo 32 della Legge n. 183/2010 estende la norma del 1966 “a tutti i casi di invalidità del licenziamento” intimati unilateralmente dal datore di lavoro, e dunque trova applicazione anche nel caso di contratti a tempo determinato.

Il danno parentale al coniuge superstite è tutto a carico del ddl

Con la Sentenza n. 23963 del 12 ottobre 2017 la Corte di Cassazione è intervenuta in merito alla titolarità dell’obbligo di risarcimento del danno parentale al coniuge superstite di un lavoratore morto a causa di infortunio sul lavoro.

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Corte di Cassazione sentenza n. 23963 del 12 ottobre 2017

Nello specifico la Suprema Corte ha stabilito che è tutto a carico del ddl ed in sede civile il danno causato alla vedova per la morte del coniuge: l’INAIL non è tenuta a corrispondere alcuna somma in quanto il danno parentale, sebbene conseguenza dell’infortunio sul lavoro, coinvolge un soggetto (la vedova) estraneo al rapporto di lavoro.

Licenziato il dipendente per il furto di caramelle

Corte di Cassazione sentenza n. 24014 del 12 ottobre 2017

Secondo la Corte di Cassazione è pienamente legittimo il licenziamento disciplinare nei confronti del dipendente di un supermercato che ha sottratto una confezione di caramelle, a nulla rilevando il modico valore della merce sottratta.

La Suprema Corte, con la Sentenza n. 24014 del 12 ottobre 2017, ha ribadito che il recesso datoriale risulta proporzionato in ragione della condotta fraudolenta del lavoratore, che ha leso irrimediabilmente il vincolo fiduciario tra le parti.

No al licenziamento per il rifiuto al trasferimento di sede per necessità di

assistenza familiare

Corte di Cassazione sentenza n. 24015 del 12 ottobre 2017

La Corte di Cassazione ha statuito l’illegittimità del provvedimento espulsivo per assenza ingiustificata dal servizio nei confronti del dipendente che rifiuta il trasferimento presso un’altra sede aziendale, adducendo la necessità di assistere il familiare disabile.

Con la Sentenza n. 24015 del 12 ottobre 2017 viene accolto il ricorso del lavoratore, in quanto il giudice di merito non ha accertato la sussistenza alla base della decisione aziendale di effettive ragioni organizzative e produttive, insuscettibili di essere soddisfatte in altro modo.

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