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3) Eventuali enti coprogettanti

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Academic year: 2022

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1 ALLEGATO 3A - Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in servizio civile in Italia

ENTE

1) Denominazione e codice SU dell’ente titolare di iscrizione all’albo SCU proponente il progetto (*)

Caritas Italiana-SU00209

2) Denominazione e codice SU di eventuali enti di accoglienza dell’ente proponente il progetto

Fondazione Caritas Senigallia Onlus, Piazza Garibaldi 3, Senigallia (AN) 60019.

Codice SU 00209D73

3) Eventuali enti coprogettanti

CARATTERISTICHE DEL PROGETTO 4) Titolo del programma:

INCLUSIONE SOCIALE MARCHE 5) Titolo del progetto

COLTIVARE INCLUSIONE – SENIGALLIA

3.a) denominazione e codice SU degli enti di accoglienza dell’ente titolare di iscrizione all’albo SCU proponente il progetto

3.b) denominazione e codice SU degli enti titolari di iscrizione all’albo SCU ed eventuali propri enti di accoglienza

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2 6) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (v. allegato 1) (*)

Settore: Agricoltura in zona di montagna, agricoltura sociale e biodiversità

Area di intervento: Agricoltura sociale (attività di riabilitazione sociale, attività sociali e di servizio alla comunità con l’uso di risorse dell’agricoltura, attività terapeutiche con ausilio di animali e coltivazione delle piante)

Codice: F02

7) Contesto specifico del progetto (*)

7.1) Breve descrizione del contesto specifico di attuazione del progetto (*)

Il territorio di Senigallia, all’interno del quale si intende implementare il progetto proposto e dove opera Caritas diocesana di Senigallia, è un’area a forte vocazione rurale che rispecchia la conformazione socio- demografica media della Regione Marche, caratterizzata un’elevata incidenza delle classi di età più elevata, alla quale corrisponde sia una buona qualità della vita, sia minore capacità produttive e un elevato livello di fabbisogno dei servizi socio-sanitari. Nonostante la conformazione territoriale, i tassi di occupazione nel settore agricolo sono inferiori alla media nazionale (2,5% il tasso marchigiano, contro 3.8% nazionale), fenomeno riscontrabile nel tendente spopolamento delle aree rurali in favore di quelle costiere. Questo contesto è segnato dalle tutt’ora evidenti conseguenze della recente crisi economica che hanno causato la chiusura di numerose attività economiche, principalmente piccole medie imprese a vocazione artigiana, causando un netto aumento dei tassi di disoccupazione, i quali, seppur segnano una diminuzione a partire dal 2018, sono ancora lontani dai valori pre-crisi (nel III trimestre del 2019 il tasso di disoccupazione regionale registrato è stato del 7,5%, +3% rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2008; fonte centropagina.it, 2019). Nel solo territorio senigalliese e zone limitrofe, nel solo ultimo trimestre del 2019 hanno chiuso i battenti due importanti aziende che complessivamente impiegavano oltre 100 dipendenti, andandosi ad aggiungere all’alto numero di cessazioni aziendali a livello regionale registrare nello stesso anno, tra le quali 17 aziende del legno e 79 dell’edilizia (fonte cronachemarche.it). Il dati rispetto al del Reddito di cittadinanza pongono Senigallia come seconda città della Regione per numero di beneficiari, un dato dal quale di evince una situazione socio-economica in difficile ripresa (fonte centropagina.it).

La crisi ha così creato nuove povertà, situazioni di disaggio tutt’oggi largamente presenti, colpendo ampie fasce della popolazione che hanno improvvisamente perso ogni fonte di reddito, persone che a fatica riescono a rientrare nel mercato del lavoro a causa di un’età avanzata, di una scarsa flessibilità lavorativa o di competenze poco spendibili in altri settori lavorativi. Gli ammortizzatori sociali faticano a rispondere alle ingenti e crescenti richieste che da anni giungono a causa di queste nuove povertà. Alle nuove povertà causate dalla crisi economica, si sommano i bisogni dei lavoratori svantaggiati, quelli delle persone diversamente abili e con disturbi mentali, di ex tossicodipendenti ed ex carcerati, stranieri a rischio di esclusione sociale; bisogni che richiedono prestazioni e attività sociali sostenute da enti pubblici, dal privato sociale e supportate dalle comunità locali. All’interno di un contesto di forte contrazione economica, queste persone difficilmente trovano uno spazio adeguato all’interno del mercato del lavoro, finendo così per vivere di soli sussidi assistenziali fortemente esposti al rischio di esclusione sociale.

(3)

3 A livello di welfare, dal 2010, la gestione in tutta la Regione è guidata da logiche di contenimento dei costi e da un cospicuo spostamento di fondi dal sociale al sanitario, generando difficoltà per coloro chiamati a rispondere ai bisogni complessi delle comunità, principalmente i servizi sociali territoriali (Genova, 2019).

Questo contesto impone un ripensamento dei modelli di welfare, un cambiamento guidato da principi di sostenibilità e innovazione, basato su nuove alleanze tra il settore pubblico e il privato sociale. L’agricoltura sociale rappresenta un settore con grandi potenzialità nell’ambito dell’inclusione sociale, della promozione umana e della protezione sociale, proponendo nuovi modelli di intervento efficaci ed efficienti in termini sociali, economici, di sostenibilità e di adeguatezza socioeducativa e socio-assistenziale. L’agricoltura sociale è un valido strumento in grado di generare valore economico, sociale e ambientale, può contribuire ad innovare in modo efficace l'approccio e i paradigmi dell'intervento educativo e sociale nei confronti degli adolescenti, dei giovani, degli anziani e di altri gruppi sociali in difficoltà, sia in termini di prevenzione, sia di riduzione del disagio. Con le sue caratteristiche multifunzionali, consente una progettazione specifica per interventi ad hoc per i singoli beneficiari. L’Agricoltura Sociale genera cambiamenti anche nei tessuti produttivi delle aziende agricole coinvolte, ridelineando procedure, strategie, modalità comunicative e imprenditoriali, centrandole sulla persona piuttosto che sul prodotto. L’azienda che pratica l’Agricoltura Sociale si confronta con la dimensione etica d’impresa e si responsabilizza nei confronti del territorio proponendosi come riposta concreta ai bisogni della collettività. Undicesimaora opera forte di queste convinzioni e agisce nella consapevolezza della responsabilità sociale nei confronti della comunità locale.

L’azienda agricola, soprattutto in un territorio come quello marchigiano, svolge un ruolo cruciale all’interno delle aree rurali, non solo in termini di generazione di lavoro, ma anche come soggetto promotore di turismo, della tutela ambientale e del patrimonio gastronomico locale. In misura ancora maggiore, un’azienda agricola certificata biologica si fa promotrice di stili di vita sana, di cicli produttivi sostenibili per l’uomo e l’ambiente.

A livello di consumi di registra, però, un generale aumento di acquisto di prodotti di qualità, un importante trend per le aziende agricole che investono nella produzione biologica (Ibid.).

Riassumendo, i bisogni rilevati sono i seguenti:

- Scarsità di possibilità di inserimento e reinserimento lavorativo per le persone scarsamente qualificate; i disoccupati di lungo periodo over 45; ex-carcerati, ex-tossico dipendenti, stranieri a basso livello di integrazione;

- Mancanza di opportunità lavorative protette e adeguate ai bisogni complessi di lavoratori con esigenze speciali, quali persone con disabilità e disturbi mentali,

- Carenza di interventi integrati capaci di rispondere a bisogni socio-relazionali, sanitari, lavorativi in maniera sinergica e puntuale, attraverso una cooperazione tra il settore pubblico e il privato sociale;

- Preoccupante spopolamento delle aree rurali e un conseguente sovrappopolamento di quelle costiere che causa difficili condizioni di vita in termini di costo della vita e limitate possibilità lavorative.

- Insufficienza di fondi pubblici per rispondere a tutte le richieste della popolazione, anche determinata da un’insostenibilità degli interventi assistenzialistici.

La Caritas Diocesana di Senigallia già dal 2007 ha iniziato ad implementare interventi puntuali per far fronte a problematiche legate al lavoro in seguito all’aggravarsi della crisi economica che ha colpito fortemente il territorio diocesano, organizzando e strutturando interventi capaci di incidere nei momenti di maggiore fragilità familiare e individuale, con l’obiettivo di rispondere ai bisogno di ascolto, cura, sostegno e presa in carico.

Nel 2011 attraverso il lavoro di rete dei 12 centri di ascolto e degli interventi svolti a livello diocesano dal Fondo di Solidarietà si è deciso di creare uno strumento concreto, attraverso la nascita della cooperativa Undicesimaora, per dare una risposta concreta ad una richiesta crescente, non più di aiuto meramente assistenzialistico, ma di poter lavorare per ri-acquisire dignità e autonomia. All’interno della cooperativa è

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4 nato l’”Orto e Vigneto Solidale”, attraverso l’utilizzo di un terreno agricolo messo a disposizione dalla Diocesi per consentire la creazione di luoghi di lavoro temporanei, formazione ed accompagnamento al re- inserimento sociale. Il progetto ha lo scopo di insegnare un mestiere utile per una futura indipendenza economica e lavorativa, per ripartire dalla terra valorizzando la coltivazione diretta dei prodotti che sono tutti i giorni presenti sulle nostre tavole. Negli anni, gli inserimenti in agricoltura sociale si sono rivelati essere uno strumento fondamentale di inclusione sociale, di riappropriazione delle proprie capacità socio-lavorative anche per le persone che vivono in gravi condizioni di disagio.

I percorsi di inserimento e reinserimento lavorativo in agricoltura sociale, sono il frutto di un lavoro sinergico condotta dalla Caritas diocesana, la Cooperativa Undicesimaora, i servizi socio-sanitari territoriali, gli uffici pastorali competenti e altri enti del terzo settore sociale, necessario per la formulazione di progetti personalizzati efficaci ed efficienti. Negli anni, gli strumenti per rafforzare gli interventi di inclusione lavorativa sono stati numerosi, dalle Borse Lavoro, ai voucher lavoro, ai tirocini extracurriculari, fino ai tirocini di inclusione sociale, lo strumento rivelatosi essere il più idoneo, in quanto presuppone una presa in carico da parte di più soggetti pubblici e privati.

Dall’istituzione dei tirocini di inclusione sociale, avvenuta nel 2016 e attivati nel 2017, sono stati realizzati oltre 50 percorsi di inserimento socio-lavorativo, ognuno dei quali si fonda sulla stretta collaborazione tra ente che ha carico la persona e quello ospitante. Di questi, 20 tirocini di inclusione sociale sono stati svolti nel settore agricolo.

7.2) Destinatari del progetto (*)

Destinatari diretti del progetto sono persone che si rivolgono alla rete Caritas direttamente o che vi giungono su segnalazione dei servizi territoriali. Tra queste vi sono disoccupati over 45 che non riescono a rientrare nel mondo del lavoro, stranieri e rifugiati che hanno difficoltà di integrazione, persone con disturbi mentali e disabilità, ex-tossico dipendenti, ex-carcerati.

Descrizione Sede operativa

Caritas Senigallia

Colloqui di orientamento e presa in carico 60

Percorsi di inclusione lavorativa

e tutoraggio personalizzato

30

Anche la rete familiare dei destinatari diretti beneficerà dal progetto, così come i servizi socio- sanitari competenti e in senso più generale il sistema di welfare e la comunità locale.

8) Obiettivo del progetto (*)

L’obiettivo del progetto è di supportare i percorsi socio-riabilitativi in favore di persone che vivono

situazioni di svantaggio, in stretta collaborazione con gli enti socio sanitari pubblici e privati, promuovendo buone pratiche di welfare generativo, economicamente sostenibili e capaci di allontanarsi da pratiche assistenziali ed emergenziali.

(5)

5 - Il presente obiettivo sarà raggiunto attraverso la realizzazione dei seguenti step:

- Accrescere l’inclusione sociale e lavorativa delle persone a forte rischio di emarginazione e favorire il recupero di capacità socio-lavorative, attraverso la realizzazione di percorsi individuali capaci di

rispondere alle reali esigenze dei destinatari;

- Accrescere l’autonomia di soggetti con disabilità, disturbi mentali, ridotte capacità e grave disagio economico, grazie alla loro occupazione all’interno di contesti lavorativi adeguati e protetti;

- La promozione dell’agricoltura sociale come un settore chiave per la promozione del territorio; la lotta all’esclusione sociale, alla disoccupazione, allo spopolamento delle aree rurali, attraverso il

trasferimento di conoscenze e competenze;

- Sostenere lo sviluppo economico delle zone rurali, promuovendo un miglioramento della filiera agroalimentare;

- Rafforzamento della cooperazione tra gli enti pubblici socio-sanitari e il privato sociale, per l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse e per una maggior efficacia degli interventi a supporto delle persone in situazioni di svantaggio.

- Aumentare l’attenzione e sensibilità del territorio rispetto ai bisogni emergenti grazie alla promozione di buone pratiche di welfare generativo.

9) Attività con relativa tempistica, ruolo degli operatori volontari e altre risorse impiegate nel progetto (*)

9.1) Attività con relativa tempistica, ruolo degli operatori volontari e altre risorse impiegate nel progetto (*)

Le attività previste per il raggiungimento dell’obiettivo sono raggruppate nelle 3 seguenti macro aree:

1. Ascolto e monitoraggio inserimenti lavorativi, attività che prevedono la presa in carico, l’attivazione del percorso di inserimento lavorativo, il suo monitoraggio e valutazione.

2. Aumento occupazione in agricoltura sociale e potenziamento inserimenti lavorativi, attraverso attività di scouting, mentoring, adesione a politiche attive a sostegno dell’occupazione, in stretta collaborazione con gli enti pubblici e privati attivi in questo settore

3. Sostegno agricoltura sociale, rafforzamento rete degli operatori, che comprende attività di ricerca, promozione e sensibilizzazione.

Sotto il dettaglio di ogni macro-area e delle singole attività

(6)

6 1. Ascolto e monitoraggio inserimenti lavorativi

1.1 Pianificazione inserimenti lavorativi. L’organizzazione degli inserimenti lavorativi sarà concertata da un equipe multidisciplinare, a cui fanno parte anche gli eventuali servizi pubblici (socio-sanitari e/o giudiziari) che hanno eventualmente a carico il destinatario dell’intervento. Questa pianificazione terrà quindi conto sia delle esigenze lavorative, sia delle attitudini, esigenze e predisposizioni del singolo inserimento.

1.2 Monitoraggio giornaliero e verifica settimanale. Le attività sono supervisionate su base giornaliera, settimanalmente ha luogo un incontro con il responsabile del settore agricoltura per un monitoraggio dell’andamento lavorativo e dei progressi dei singoli inserimenti, eventuali problematiche e modifiche alle pianificazione precedentemente svolta.

1.3 Colloqui settimanali con i destinatari degli inserimenti lavorativi, o ad hoc su esplicita richiesta di questi, per un confronto con i tutor, operatori e volontari sull’andamento dell’attività lavorativa, la segnalazione di eventuali problematiche o esigenze sopravvenute.

1.4 Tutoraggio on the job, volto a conferire competenze lavorative, sociali e relazionali adeguate alle possibilità della persona e alle possibilità di inserimento in un ambiente lavorativo non protetto.

1.5 Valutazione dei percorsi di inserimento lavorativo, con la creazione e condivisione di strumenti adeguati.

1.6 Periodiche riunioni d'equipe (operatori Centro di Ascolto- Coordinatori settore agricoltura-Volontari);

confronto costante sui percorsi degli inserimenti, condivisione dei dati raccolti durante il monitoraggio degli inserimenti.

2. Aumento occupazione in agricoltura sociale e potenziamento inserimenti lavorativi

2.1 Monitoraggio di politiche attive a sostegno dell’occupazione e di opportunità formative per disoccupati 2.2 Valutazione da parte dell’equipe multidisciplinare delle richieste pervenute attraverso lo Sportello Lavoro del Centro di Ascolto diocesano e delle richieste da altri enti, in stretta collaborazione con i servizi pubblici competenti per l’individuazione di un corretto percorso di inserimento personalizzato che sia efficace per la persona e massimizzi le risorse pubbliche e private.

2.3 Mentoring e tutoring rivolto ai destinatari degli inserimenti, finalizzati a fornire strumenti e competenze per una più efficace ricerca attiva del lavoro e per una maggiore valorizzazione delle proprie competenze.

3. Sostegno agricoltura sociale, rafforzamento rete degli operatori

3.1 Produzione di materiale informativo e di sensibilizzazione sull’agricoltura sociale, produzione di reportistica sulle esperienze locali, diffusione di questo materiale presso eventi, seminari, media locali, regionali, e nazionali; incontri nella comunità locale con scuole, parrocchie, associazioni del territorio e gruppi giovanili;

3.2. Rafforzare gli strumenti digitali per la promozione dell’agricoltura sociale

3.3 Attività di promozione dei prodotti, per incrementare la vendita dei prodotti nel mercato locale.

(7)

7 9.2) Tempi di realizzazione delle attività del progetto descritte al punto 9.1

ATTIVITA' PERIODO DI REALIZZAZIONE

Ascolto e monitoraggio inserimenti lavorativi

mese

mese

mese

mese

mese

mese

mese

mese

mese 10°

mese 11°

mese 12°

mese

1.1: Pianificazione inserimenti lavorativi .1.2: Monitoraggio giornaliero e verifica settimanale

1.3: Colloqui settimanali con i destinatari degli inserimenti lavorativi

1.4: Tutoraggio on the job 1.5: Realizzazione

strumenti di verifica

1.6: Lavoro d'equipe

Aumento occupazione in agricoltura sociale e potenziamento inserimenti lavorativi

mese

mese

mese

mese

mese

mese

mese

mese

mese 10°

mese 11°

mese 12°

mese Attività 2.1: Monitoraggio

di politiche attive a sostegno dell’occupazione e di opportunità formative Attività 2.2: Valutazione da parte dell’equipe

multidisciplinare delle richieste

Attività 2.3: Mentoring e tutoring

(8)

8 Sostegno agricoltura

sociale, rafforzamento rete degli operatori

mese

mese

mese

mese

mese

mese

mese

mese

mese 10°

mese 11°

mese 12°

mese Attività 3.1: Produzione di

materiale informativo e di sensibilizzazione

Attività 3.2: Rafforzare gli strumenti digitali

Attività 3.3: Incremento della vendita dei prodotti nel mercato locale

9.3) Ruolo ed attività previste per gli operatori volontari nell’ambito del progetto

La figura dell'operatore volontari non sarà sostitutiva di quelle già esistenti, ma collaborerà con loro per garantire un servizio più completo ed un’azione più efficace in linea con gli obiettivi preposti. Il volontario si affiancherà ai coordinatori e agli operatori per progettare e realizzare il percorso stabilito.

La presenza dei volontari è un importante valore aggiunto che arricchisce il quadro di servizi già esistenti. Il loro supporto però non sarà mai considerato sostitutivo di mansioni attinenti al personale deputato, ma un valido aiuto alla realizzazione degli obiettivi stabiliti e un importante percorso formativo a livello professionale e personale per l’operatore volontario stesso.

Ascolto e monitoraggio inserimenti lavorativi

Attività Descrizione delle attività e

del ruolo degli operatori volontari in servizio civile

1.1: Pianificazione inserimenti lavorativi

- Supporto agli operatori e ai responsabili del settore agricolo nel pianificare le attività lavorative giornalmente

- Affiancamento ai responsabili nella pianificazione in considerazione delle capacità dei singoli

inserimenti; monitoraggio dell'esecuzione delle attività

.1.2: Monitoraggio giornaliero e verifica settimanale

- Partecipazione agli incontri con responsabili del settore agricolo e inserimenti lavorativi per verifica delle attività

- Affiancamento ai responsabili e operatori nel monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi lavorativi; supporto agli operatori per la

valutazione dei percorsi e dei miglioramenti degli inserimenti

1.3: Colloqui settimanali con i destinatari degli inserimenti lavorativi

Pianificazione incontri di ascolto tra inserimenti e operatori; segnalazione di eventuali inconvenienti o ostacoli agli operatori durante il lavoro

Partecipare ad incontri di confronto e attività di formazione per i volontari (previsti dai responsabili dei servizi in base a programmazione annuale)

(9)

9 1.4: Tutoraggio on the job

Supportare operatori, responsabili e dipendenti nell'affiancamento degli inserimenti lavorativi durante le attività lavorative in agricoltura

- Partecipare ad incontri di confronto con operatori e responsabili (strutturati o informali)

1.5: Realizzazione strumenti di verifica

Supportare gli operatori nella stesura e nella somministrazione di strumenti di verifica agli inserimenti lavorativi sull’efficacia e la potenzialità dell’intervento effettuato.

1.6: Lavoro d'equipe

Affiancare il personale e i volontari sul confronto costante con i vari attori coinvolti per il

monitoraggio degli inserimenti.

Aumento occupazione in agricoltura sociale e potenziamento inserimenti lavorativi

Attività Descrizione delle attività e

del ruolo degli operatori volontari in servizio civile Attività 2.1: Monitoraggio di politiche attive a

sostegno dell’occupazione e di opportunità formative

- Supporto a volontari e operatori nella ricerca di opportunità lavorative e formative offerte da enti locali, regionali e nazionali.

Attività 2.2: Valutazione da parte dell’equipe multidisciplinare delle richieste

- Supporto a volontari e operatori nell'ascolto delle problematiche evidenziate dagli utenti; supporto nella valutazione delle richieste lavorative per l'ambito agricolo; affiancamento agli operatori nell'individuazione di percorsi lavorativi temporanei adeguati alle capacità degli utenti

- Supporto ai servizi di segreteria per l’organizzazione logistica dell’attività

- Supporto nella ricerca e indagine scientifica sulle povertà del territorio, sul disagio adulto

Attività 2.3: Mentoring e tutoring

Partecipazione ad incontri con i destinatari del progetto finalizzati a trasmettere loro le competenze per un’efficace ricerca attiva del lavoro.

Supporto nella redazione di Curriculum Vitae, partecipazione ad incontri motivazionali.

Sostegno agricoltura sociale, rafforzamento rete degli operatori Attività

Descrizione delle attività e

del ruolo degli operatori volontari in servizio civile

Attività 3.1: Produzione di materiale informativo e di sensibilizzazione

- Supporto ai volontari e operatori nella stesura di una mappatura sulle esperienze regionali e non di agricoltura sociale.

- Stesura di eventuali articoli e altro materiale informativo e promozionale sul tema.

Attività 3.2: Rafforzare gli strumenti digitali

- Supporto alla gestione ordinaria e straordinaria degli strumenti digitali, proposta di utilizzo di nuovi media, ideazione di campagne promozionali.

Attività 3.3: Incremento della vendita dei prodotti nel mercato locale

-Supporto nella conduzione di analisi di mercato, nell’individuazione di nuove possibilità di vendita, anche attraverso la co-progettazione di campagne mirate.

(10)

10 9.4)

Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività progettuali previste (*)

AREA DI INTERVENTO: INSERIMENTI LAVORATIVI IN AGRICOLTURA

Sede: Casa San Benedetto, Strada delle Saline 58 Senigallia (An)(Codice Helios 115155)

Numero Professionalità

Elenco attività in cui è coinvolto e eventuale spiegazione della coerenza

con la professionalità indicata

n.1

Responsabile del Centro di Ascolto Caritas

diocesana

Attività: 1.1-1.3-1.5-1.6-2.2-3.1

n.1 Operatrice Attività: 1.1-1.3 - 2.2 - 2.3 - 3.1 n.1 Coordinatrice progetto Attività: 1.1 - 1.2 - 1.5-1.6 - 2.1 - 2.2 -

3.1 - 3.3

n.1 Responsabile settore

agricoltura

Attività: 1.1 - 1.2- 1.4 – 1.5-1.6-2.2-3.1- 3.3

n. Volontari centro di

ascolto Attività: 1.1-1.2-1.3-1.4-1.5-2.3-3.2-3.3

n.1 Esperto agronomo

(esterno) Attività: 1.6-3.1-3.3

n.1 Esperto comunicazione Attività: 3.1-3.2-3.3-1.5-1.6 n.1 Impiegato amministrativo Attività: 1.1-2.2-3.1-3.2-3.3

n. 10 Volontari Attività: 1.2-1.4-1.5-2.3-3.3

9.5) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto

Sede: Casa San Benedetto, Strada delle Saline 58 Senigallia (AN) n. Risorse tecniche e strumentali

previste Funzione (a cosa serve)

Attività previste come da

“Descrizione del progetto”

1 Calendario e rubrica telefonica Organizzare il lavoro degli inserimenti lavorativi

Attività 1.1-1.2-1.3-1.5- 1.6-2.2-2.3

1 Centralina telefonico e fax Per contattare le persone Attività 1.1-1.3-1.5-1.6- 2.2-3.3

1 Sistema informatico on-line Ospoweb

Accompagnare gli

inserimenti lavorativi Attività: 1.1-1.5-2.2

(11)

11 1 Computer e stampante con

collegamento internet

Organizzare, pianificare e svolgere attività ricerche e attività online

Attività: 1.1-1.2-1.3-1.5- 1.6-2.1-2.2-2.3-3.1-3.2-3.3

40 Guanti da orto Accompagnare gli

inserimenti lavorativi Attività: 1.2-1.4

40 Stivali di gomma Accompagnare gli

inserimenti lavorativi Attività: 1.2-1.4 50 Attrezzi da orto (zappa,vanga, ecc) Accompagnare gli

inserimenti lavorativi Attività: 1.2-1.4

1 Sala riunioni Lavoro di equipe Attività: 1.1-1.3-1.6-2.2-

2.3 20 Libri, sussidi e pubblicazioni su

agricoltura sociale

Per preparare materiale di

sensibilizzazione Attività: 3.1-3.2-3.3

1 Videoproiettore Per materiale di diffusione

dell’agricoltura sociale Attività: 3.1, 3.2;3.3 2 Campi coltivati ad ortaggi Accompagnare gli

inserimenti lavorativi Attività: 1.1-1.4 1

Materiale vario di cancelleria

Per uso interno personale di progetto e per preparare materiale di

sensibilizzazione

Attività: 1.1-1.3-1.5-1.6- 2.1-2.2-2.3-3.1-3.2-3.3

10)

Eventuali particolari condizioni ed obblighi degli operatori volontari durante il periodo di servizio

Partecipazione al percorso formativo previsto a livello diocesano e ai corsi di formazione residenziali che, a seconda dei progetti approvati e finanziati dal Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio Civile Universale, potranno essere organizzati anche d’intesa con altre Caritas diocesane della stessa regione, anche fuori dal comune e della provincia ove si svolge il proprio progetto, in date e luoghi che verranno comunicati al Dipartimento prima dell’avvio del progetto.

Partecipazione ai momenti di verifica dell’esperienza di servizio civile con la Caritas diocesana e/o le sedi di attuazione svolti su base periodica (quindicinale-mensile) e previsti a metà e a fine servizio con momenti residenziali in date e luoghi che verranno tempestivamente comunicati al Dipartimento.

Partecipazione al monitoraggio periodico, con la compilazione obbligatoria di questionari on-line (al 1°, al 4° e al 12° mese di servizio).

(12)

12 Disponibilità alla partecipazione ai momenti formativi e di verifica e monitoraggio anche se svolti di sabato e di domenica o in altri giorni festivi (con successivo recupero).

Disponibilità al trasferimento temporaneo della sede in caso di eventi di formazione, aggiornamento e sensibilizzazione (es. 12 marzo: incontro nazionale giovani in servizio civile)..

11) Eventuali altri requisiti ai candidati per la partecipazione al progetto

Nessun requisito aggiuntivo richiesto.

12) Eventuali partner a sostegno del progetto

A) PARTNERS PROFIT

DMP PUBBLICITA’ E MARKETING snc. P. IVA 01073290429

Collaborazione nella preparazione materiale pubblicitario di sensibilizzazione e di divulgazione come descritto al punto 9 nelle attività 3.1-3.2-3.3

B) PARTNER NOPROFIT

Organizzazione di Volontariato IL SEME Ets, CF. 92007320424

Il Seme è l’organizzazione che raccoglie tutti i volontari che operano nei servizi gestiti da Caritas Senigallia Onlus. Collabora nelle attività dove è prevista una presenza dei volontari, condivide anche l’esperienza nella gestione e formazione di volontari. Attività: 1.2-1.4-1.5-2.3-3.3.

CARATTERISTICHE DELLE COMPETENZE ACQUISIBILI

13) Eventuali crediti formativi riconosciuti

14) Eventuali tirocini riconosciuti

15)

Attestazione/certificazione delle competenze in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del servizio (*)

(13)

13 Per tutti gli operatori volontari che partecipano al progetto è previsto il rilascio di un attestato specifico da parte dell’Ente terzo Gruppo Cooperativo CGM s.c.s. a r.l. - Consorzio Nazionale della Cooperazione Sociale

“Gino Mattarelli”, come da convenzione allegata e secondo il modello ad essa allegato. L’attestato specifico, che farà riferimento alle attività specifiche svolte, sarà altresì sottoscritto dalla Caritas Italiana e dal personale della Caritas diocesana che realizza il progetto e sarà conforme all’Allegato 6 B della Circolare 9 dicembre 2019.

FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI

16) Sede di realizzazione

Fondazione Caritas Senigallia Onlus, Piazza Garibaldi 3, 60019 Senigallia (AN) SU00209D73

Casa San Benedetto, Strada delle Saline 58 Senigallia (AN) codice sede 182641 FORMAZIONE SPECIFICA DEGLI OPERATORI VOLONTARI

17) Sede di realizzazione

Fondazione Caritas Senigallia Onlus, Piazza Garibaldi 3, 60019 Senigallia (AN) SU00209D73 Casa San Benedetto, Strada delle Saline 58 Senigallia (AN) codice sede 182641

18) Tecniche e metodologie di realizzazione

Si rinvia alle tecniche e alle metodologie di realizzazione della formazione generale previste nel sistema di formazione verificato dall’ufficio nazionale per il servizio civile in sede di accreditamento.

Questo aspetto viene curato in collaborazione con le sedi di attuazione del progetto ed ha come obiettivo un positivo inserimento del giovane nel contesto di servizio in modo da garantire la tutela sia dei volontari che dell’utente dello stesso servizio. in particolare il progetto prevede:

- lezioni frontali;

- gruppi di approfondimento;

- confronto sulle motivazioni;

- riflessioni personali.

Accompagnamento ed affiancamento personale stabile :

- incontro di accoglienza iniziale: presentazione della sede, delle attività svolte, del ruolo e delle responsabilità dei volontari

(14)

14 - incontri di verifica e programmazione insieme agli operatori per confrontarsi sui casi e sulle difficoltà -incontrate e per trasmettere i contenuti formativi specifici affinché il volontario possa raggiungere gli obiettivi previsti

- incontri specifici di approfondimento tematico su argomenti relativi al progetto - partecipazione ai corsi di formazione rivolti agli operatori dei centri

- incontro di bilancio finale per effettuare una valutazione condivisa dell’esperienza del volontario;

- presentazione da parte dei volontari di una relazione di “fine servizio” per una “ restituzione”

dell’esperienza.

19) Moduli della formazione e loro contenuti con l’indicazione della durata di ciascun modulo

Casa San Benedetto, Strada delle Saline 58 Senigallia (AN) codice sede 182641

MODULO 1- IL PROGETTO COPERTURA ATTIVITÀ FORMATORE 10

Conoscenza del progetto

Necessaria per tutte attività

COLOSIO GIULIA 2

Conoscenza della struttura LUCIA DURAZZI 2

Conoscenza delle attività e delle procedure operative COLOSIO GIULIA 2

Ruoli e figure all’interno della struttura LUCIA DURAZZI 2

Verifica SONIA

SDRUBOLINI 2

MODULO 2- IL SETTORE DI IMPIEGO FORMATORE 32

Introduzione alle tematiche del settore agricolo 1.1, 1.2, 2.1, 2.3, 3.1,

3.2, 3.3 GIULIA COLOSIO 6

Conoscenza di base degli inserimenti lavorativi 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5,

1.6, 2.1, 2.2, 2.3, 3.1 GIULIA COLOSIO 3 Conoscenza di varie tipologie di povertà: handicap,

dipendenze ecc.

1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5,

2.1,2.2,2.3,3.1 ANGELA CESARONI 3

Uso dei software 1.1, 1.5, 2.1, 2.2,3.1 SONIA

SDRUBOLINI 2

Implementazione progetto inserimenti lavorativi Undicesimaora: Orto della Solidarietà

1.1, 1.2, 1.3,1.4,1.5,1.6,

2.1 2.2,2.3 3.1, 3.2, 3.3 GIULIA COLOSIO 6 Conoscenza delle leggi e delle politiche locali e nazionali

nel settore di impiego 2.1, 2.2, 2.3, 3.1 ANGELA CESARONI 3

Orientamento e accompagnamento al lavoro - basi 2.1, 2.2, 3.3 GIULIA COLOSIO 3

(15)

15

La rete dei servizi del territorio 1.6, 2.1, 2.2, 3.1 ANGELA CESARONI 2

Il ruolo dei servizi socio-sanitari 1.1, 1.6, 2.1, 2.2,, 3.1 ANGELA CESARONI 2

Verifica Necessaria per tutte

attività

SONIA

SDRUBOLINI 2

MODULO 3- LA RELAZIONE EDUCATIVA FORMATORE 8

La relazione d’aiuto e la comunicazione efficace 1.2, 1.3, 2.2,2.3 LUCIA DURAZZI 2 La gestione delle relazioni con gli utenti e con i

volontari

Necessaria per tutte

attività LUCIA DURAZZI 2

Lo stile di presenza: imparare a “saper essere” prima di

“saper fare” 1.2 ,1.3, 2.2,2.3 LUCIA DURAZZI 2

Verifica Necessaria per tutte

attività

SONIA

SDRUBOLINI 2

MODULO 4- IL LAVORO DI GRUPPO e

AFFIANCAMENTO LAVORATIVO FORMATORE 8

Le dinamiche di gruppo e l’inserimento lavorativo 1.1, 1.6, 2.2, SONIA

SDRUBOLINI 4

Il lavoro d’equipe: riconoscimento di ruoli e

competenze, processi di comunicazione e costruzione di sinergie

Necessaria per tutte attività

SONIA

SDRUBOLINI 2

Verifica Necessaria per tutte

attività ANGELA CESARONI 2

MODULO 5 – SICUREZZA SUL LAVORO FORMATORE 4

Sicurezza nella sede di servizio Necessaria per tutte

attività FRANCESCO BUCCI 4

MODULO 6 - LA RIELABORAZIONE FORMATORE 10

Verifica degli obiettivi raggiunti Necessaria per tutte

attività GIULIA COLOSIO 3

Revisione e verifica dell’esperienza di servizio in relazione al proprio vissuto

Necessaria per tutte attività

SONIA

SDRUBOLINI/LUCI A DURAZZI

3

Bilancio delle competenze personali Necessaria per tutte

attività ANGELA CESARONI 2

(16)

16

Verifica Necessaria per tutte

attività

SONIA

SDRUBOLINI 2

Totale 72

20)

Nominativi, dati anagrafici e competenze/esperienze specifiche del/i formatore/i in relazione ai contenuti dei singoli moduli

dati anagrafici

del formatore specifico

Competenze/esperienze specifiche

modulo formazione

Durazzi Lucia nata ad Ancona il 10/11/1964 C.F.

DRZLCU64S50A271C

Formazione volontari, coordinamento progetti, formazione alla Caritas parrocchiali, coordinamento progetti AVS (anno volontariato sociale) Laurea in Lingue Straniere, esperienza pluriennale nella formazione e

ordinamento dei giovani volontari.

1; 3; 6

Angela Cesaroni, nata a Fano (PU) il 10/05/1986

C.F. CSRNGL86E50D488T

Coordinamento di progetti di accoglienza e integrazione stranieri, inserimento lavorativo.

Laurea Magistrale in Scienze Politiche, Esperienza pluriennale nel servizi di sostegno ad adulti e stranieri in condizioni di disagio.

2; 4; 6

Sdrubolini Sonia nata a Macerata (MC) il 09/05/1975

C.F. SDRSNO75E49E783L

Educatrice

Volontaria presso la Caritas Senigallia.

Laurea in Scienze dell’educazione ed esperienza pluriennale nel campo della formazione, dell’educazione e del coordinamento di volontari.

1; 2; 4; 6

Colosio Giulia nata a Brescia il 08/11/1985

Laurea in architettura. Esperienza pluriennale nel mondo del volontariato e dell’agricoltura sociale. Competenze di gestione e coordinamento delle risorse umane.

1; 2; 4; 6

(17)

17 C.F. CLSGLI85S48B157Y

Francesco Bucci nato a Corinaldo il 13/08/1975 C.F.

BCCFNC75M13D007Z

Responsabile dei lavoratori per la Sicurezza presso la Fondazione Cairtas Senigallia Onlus.

21) Durata

La formazione specifica avrà la durata complessiva di 72 ore.

22)

Eventuali criteri di selezione diversi da quelli previsti nel sistema indicato nel programma e necessari per progetti con particolari specificità

Nessuno

ULTERIORI EVENTUALI MISURE A FAVORE DEI GIOVANI

23) Giovani con minori opportunità

23.1) Numero volontari con minori opportunità a. Esclusivamente giovani con minori opportunità

b. Giovani con minori opportunità e non appartenenti a detta categoria (progetto a composizione mista)

23.2) Numero volontari con minori opportunità

(18)

18 23.3) Descrizione della tipologia di giovani con minore opportunità

a. Giovani con riconoscimento di disabilità. Specificare il tipo di disabilità

b. Giovani con bassa scolarizzazione c. Giovani con difficoltà economiche

23.4) Documento che attesta l’appartenenza del giovane alla tipologia individuata al punto 23.3)

a. Autocertificazione ai sensi degli artt.46 e 47 del D.P.R. n. 445/2000 b. Certificazione. Specificare la certificazione richiesta

23.5) Eventuale assicurazione integrativa che l’ente intende stipulare per tutelare i giovani dai rischi

23.6) Azioni di informazione e sensibilizzazione che l’ente intende adottare al fine di intercettare i giovani con minori opportunità e di favorirne la partecipazione

23.7) Indicazione delle ulteriori risorse umane e strumentali e/o delle iniziative e/o delle misure di sostegno volte ad accompagnare gli operatori volontari con minori opportunità nello svolgimento delle attività progettuali.

24) Periodo di servizio in uno dei paesi membri dell’ U.E

(19)

19 24.1) Paese U.E.

24.2) Durata del periodo di svolgimento del servizio nel Paese U.E.

(minimo 1 mese massimo 3 mesi, esprimibile anche in giorni)

24.2a) Modalità di svolgimento del servizio civile (per i progetti in territorio transfrontaliero) - Continuativo

- Non continuativo

24.2b) Articolazione oraria del servizio (per i progetti in territorio transfrontaliero)

24.3) Attività previste per gli operatori volontari nel periodo da svolgersi all’estero

24.4) Contenuti della formazione dedicata agli operatori volontari, mediante uno o più moduli aggiuntivi riferiti alla misura

24.5) Vantaggi per lo sviluppo del progetto e/o per la promozione della cittadinanza europea e del valore della solidarietà

NO SI (allegare documentazione) - Costituzione di una rete di enti Copromotori

- Collaborazione Italia/Paese Estero - Altro (specificare)

24.6) Modalità di fruizione del vitto e dell’alloggio per gli operatori volontari

24.6a) Modalità di fruizione del vitto e dell’erogazione delle spese di viaggio (per i progetti in territorio transfrontaliero)

24.7) Modalità di collegamento e comunicazione degli operatori volontari all’estero con la sede in Italia

(20)

20 3 1 24.8) Eventuale assicurazione integrativa a copertura dei rischi indicati nel Piano di sicurezza

24.9) Piano di sicurezza, Protocollo di sicurezza e nominativo del responsabile della sicurezza

24.10) Tabella riepilogativa

N.

Ente titolare o di accoglienza

cui fa riferimento la

sede

Sede di attuazio

ne progett

o

Paese

estero Città Indirizz o

Numero operator

i volontari

Operatore locale di progetto estero

1 2 3 4

25) Tutoraggio

3 (tre) mesi

25.2) Durata del periodo di tutoraggio

- numero ore totali di cui:

- numero ore collettive - numero ore individuali

25.3) Tempi, modalità e articolazione oraria di realizzazione

L'attività di tutoraggio verrà svolta attraverso un percorso articolato della durata di tre mesi che prevede le seguenti attività:

25.1) Durata del periodo di tutoraggio

28

20 8

(21)

21 Prima fase

Ci sarà un colloquio individuale di orientamento iniziale diretto ad approfondire e stimolare la riflessione sulle capacità, le aspirazioni professionali e gli interessi del giovane civilista in servizio.

Seconda fase

Strettamente collegata all'attività di accompagnamento da parte dell'OLP, si prevede l'attivazione di un momento formativo specifico. Il percorso formativo e di orientamento di gruppo è diretto ad approfondire anche con il confronto nel gruppo sia le competenze acquisite, sia offrire informazioni e competenze specifiche su:

- metodi ed i canali di ricerca del lavoro (centro per l’impiego, agenzie per il lavoro), - redazione di un corretto CV,

- ricerca del lavoro tramite nuovi canali (likedin, social reputation, ecc.), - colloquio di lavoro,

- normativa relativa agli sgravi fiscali e contratti dedicati ai giovani.

In questa fase verranno realizzate esperienze e incontri dedicati alla ricerca attiva del lavoro.

Il percorso prevede anche il bilancio delle competenze e sarà previsto un incontro con imprenditori e/o esperti orientatori e alcune esercitazioni individuali e di gruppo, giochi di ruolo (come ad esempio simulazione di un colloquio di lavoro, test per verificare le proprie attitudini e competenze al fine di orientare in maniera più mirata la propria scelta professionale, ecc.).

Terza fase

Al termine del percorso formativo i giovani in servizio civile avranno la possibilità di compilare il proprio bilancio di competenze individuale con gli operatori e esperti nel campo dell’orientamento e dell'inclusione lavorativa e verrà somministrato un questionario di autovalutazione.

Modalità:

- lezione frontale, proiezione di slides/video

- lavoro di gruppo, giochi di ruolo, simulazioni, dibattito e confronto - lavoro individuale, esercitazioni

- somministrazione di questionari e bilancio di competenze

Attività di tutoraggio Modalità di lavoro articolazione oraria

Colloquio iniziale Lavoro individuale 2 ore

Percorso formativo e informativo

(con esercitazioni di gruppo) Lavoro di gruppo 12 ore

Esercitazioni ricerca attiva del lavoro Lavoro di gruppo 4 ore

Bilancio di competenze Lavoro individuale 6 ore

Incontro con esperti Lavoro di gruppo 4 ore

Totale ore orientamento/tutoraggio 28 ore

(22)

22 25.4) Attività obbligatorie

Il percorso di orientamento che sarà dedicato agli operatori volontari si configura come un processo complesso che è diretto a stimolare e rafforzare la riflessione e la conoscenza di tre fattori fondamentali:

1. la messa a fuoco delle attitudini individuali, su cui sarà chiamato a riflettere anche e soprattutto sulla base del percorso formativo ed esperienziale del progetto di servizio civile, che il giovane ha scelto e che lo vede impegnato presso l’ente di accoglienza accreditato;

2. il sostegno alle motivazioni personali (desideri, interessi, sogni), attraverso il confronto sia personale sia nel gruppo alla pari, grazie al percorso formativo ed all'elaborazione del proprio progetto/obiettivo professionale;

3. l'esplorazione e la valutazione del mercato del lavoro e delle probabilità di successo, grazie all'approfondimento e la conoscenza del contesto lavorativo locale sarà favorito sia dagli incontri con gli esperti, che dall’ incontri ed attività (facoltative) che prevedono anche la possibilità di visite aziendali e incontri con consulenti.

Le attività previste sono:

A. l’organizzazione di momenti di autovalutazione di ciascun volontario e di valutazione globale dell’esperienza di servizio civile, di analisi delle competenze apprese ed implementate durante il servizio civile;

B. la realizzazione di laboratori di orientamento alla compilazione del curriculum vitae, anche attraverso lo strumento dello Youthpass, o, nel caso di cittadini di Paesi terzi regolarmente soggiornanti in Italia, dello Skills profile tool for Third Countries Nationals della Commissione europea, nonché di preparazione per sostenere i colloqui di lavoro, di utilizzo del web e dei social network in funzione della ricerca di lavoro e di orientamento all’avvio d’impresa;

C. le attività volte a favorire nell’operatore volontario la conoscenza ed il contatto con il Centro per l’impiego ed i Servizi per il lavoro.

(23)

23 La fase obbligatoria prevede n. 28 ore totali (di cui 8 individuali) così articolata

Attività Articolazione oraria

colloquio iniziale 2

percorso formativo e informativo di gruppo

(con esercitazioni di gruppo) 12

esercitazioni di ricerca attiva del lavoro

e supporto compilazione CV 4

bilancio di competenze 6

incontro con esperti 4

Totale ore orientamento/tutoraggio 28

Si prevedono le seguenti attività aggiuntive al percorso base di orientamento e tutoraggio che verranno organizzate e che potranno essere svolte in via opzionale dagli operatori volontari.

Attività opzionali di tutoraggio Articolazione oraria

incontro con consulente / agenzie per il lavoro 2

incontro per definire percorso professionale / auto-imprenditorialità con il Progetto Policoro

2

visita o visite aziendali 2

Totale ore /orientamento 6

Attraverso il Progetto Policoro, promosso dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) presente nelle varie realtà territoriali diocesane e riguardante in maniera particolare l’animazione del territorio sui temi dei giovani lavoro e vangelo, gli operatori volontari potranno avere un monitoraggio sulla definizione del proprio percorso e sull’auto-imprenditorialità anche visitando le aziende del territorio.

Le visite aziendali saranno organizzate anche sulla base degli interessi e degli obiettivi professionali emersi durate il percorso di orientamento (formazione/informazione).

25.6) Nominativo del tutor (persona fisica o organismo pubblico o privato incaricato)

Angela Cesaroni, nata a Fano 10/05/1986, cf. CSRNGL86E50D448T (si veda curriculum allegato) in collaborazione con i giovani Animatori di Comunità del Progetto Policoro della diocesi di Senigallia.

25.5) Attività opzionali

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