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invito a contribuire ad un dibattito approfondito sulla possibilità di un miglioramento sostanziale della diagnosi precoce del cancro.

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Pagina 1 900 Hideaway Pl. – DeSoto, TX 7511 www.crosettofoundation.com Alla cortese attenzione di: Dott. Nome Cognome

Via Nomevia 12345 Città

Dallas, 31 luglio 2007

Oggetto: invito a contribuire ad un dibattito approfondito sulla possibilità di un miglioramento sostanziale della diagnosi precoce del cancro.

Egregio Dott. Cognome,

Le scrivo non per promuovere un farmaco, un prodotto o un’apparecchiatura, ma per invitarla a partecipare attivamente ad un dibattito serio e approfondito sulla effettiva possibilità di ottenere un reale miglioramento della diagnosi precoce del cancro.

Negli ultimi 50 anni, la mortalità dovuta a malattie cardiovascolari è più che dimezzata, mentre quella dovuta a tumori non è diminuita in modo sostanziale. Nel frattempo, il nostro ambiente ed il nostro modo di vivere sono cambiati e siamo sempre più a rischio di sviluppare il cancro.

Il cancro uccide più di ogni altra calamità: in Europa, ogni anno, si registrano oltre 450.000 decessi in età inferiore a 75 anni e oltre 300.000 negli Stati Uniti1. È urgente ottenere risultati concreti nella riduzione della mortalità da cancro, così come è avvenuto per le malattie cardiovascolari, per cui occorre impegnarsi per identificare e supportare quelle soluzioni che possono offrire, nel più breve tempo possibile, il miglior risultato.

In generale, sappiamo ciò che fornisce risultati nella riduzione della mortalità e ciò che non li fornisce. Ad esempio, è risaputo che la leucemia si può curare e che, se un tumore viene diagnosticato precocemente, le probabilità di guarire vanno dal 90% al 98%. E invece, nonostante gli indubbi progressi terapeutici, chiunque di noi può raccontare di malati di cancro diagnosticati in stadio ormai avanzato che vengono trattati con le terapie più all’avanguardia… si annuncia un successo, si crea una speranza… fino a quando il tumore non riprende a crescere o le terapie si rivelano troppo pesanti per il fisico del paziente…

La diagnosi precoce è ritenuta dagli esperti lo strumento più efficace per ridurre la mortalità da cancro e dati sperimentali dimostrano che essa ha una probabilità di risolvere il problema dal 90% al 98% dei casi. E’ fondamentale avanzare nella diagnosi precoce per ottenere una riduzione sostanziale della mortalità. Questo a priori, indipendentemente dall’evoluzione della ricerca sulle cause del cancro, che di quella sulle cure del cancro diagnosticato ad uno stadio ormai avanzato.

Per stimolare il dibattito in oggetto, le invio il libro “Primo La Salute” di Crosetto e Vigna in cui vengono fornite risposte scientifiche precise a domande relative al problema della diagnosi precoce, evidenziando gli ostacoli che è necessario rimuovere per realizzarla. E’

necessario l’impegno di tutti.

Lei, in quanto medico (indipendentemente da qualsiasi specializzazione, ad esempio in oncologia, radiologia, medicina nucleare, ecc.), è tra coloro che meglio conoscono il

1 Nella sola provincia di Cuneo i decessi annuali, in età inferiore a 75 anni, sono circa 3.500; in Italia sono circa 75.000 (una vera calamità).

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Pagina 2 900 Hideaway Pl. – DeSoto, TX 7511 www.crosettofoundation.com funzionamento del corpo umano e, dal momento che probabilmente ha dovuto esaminare un numero notevole di rapporti di biopsie e ha assistito all’evolversi di cancri lenti, oppure aggressivi, può, meglio di altri, segnalare quale tipo di informazioni ritiene maggiormente utili per poter stabilire una diagnosi precoce del cancro. Nel caso invece la sua specializzazione non la porti a contatto con pazienti affetti da cancro (perché ad esempio esercita la professione di odontoiatra, ortopedico, ecc.), si sarà comunque sicuramente imbattuto in anamnesi cliniche riferite a parenti, amici e conoscenti che le richiedevano un parere: anche nel loro interesse, la invito a partecipare al dibattito con la sua cultura e la sua responsabilità di medico.

Il cancro si manifesta sotto diversi aspetti: può provocare un cambiamento nella densità dei tessuti, nella temperatura corporea, nel metabolismo o in altri processi biochimici. Il dibattito cui la sto invitando dovrà permettere di stabilire innanzitutto se, per ottenere un avanzamento nella diagnosi precoce, sia meglio investire nell’apparecchiatura che misura la densità dei tessuti, in quella che misura la temperatura oppure in quella che misura il metabolismo o qualsiasi altro processo biochimico attraverso il riconoscimento di segnali provenienti da marcatori tumorali2 posti su molecole, proteine, ecc.

Attualmente, solo l’esame istologico può diagnosticare con certezza il cancro. Esso viene riconosciuto in base a quattro informazioni principali:

a) la forma delle cellule cancerogene, diversa da quella delle cellule sane;

b) la struttura del tessuto cancerogeno (organizzazione delle cellule), diversa da quella del tessuto sano (uno degli aspetti del cambiamento strutturale è il cambiamento in densità)

c) la diversa vascolarizzazione del tessuto cancerogeno, con abnorme sviluppo di capillari, portatori di nutrimento. Infatti, il tessuto cancerogeno presenta un metabolismo molto più elevato e richiede una quantità di nutrimento fino a 70 volte maggiore rispetto ad un tessuto sano

d) i processi biologici anomali che si possono individuare attraverso reazioni biochimiche.

Le informazioni indicate ai punti a) e b) determinano un cambiamento morfologico del tessuto, cioè forniscono al medico informazioni anatomiche, mentre quelle indicate ai punto c) e d) forniscono informazioni funzionali.

Mettiamoci per un momento nei panni di un medico che vorrebbe avere tali informazioni riferite all’intero corpo del paziente per ottenere la diagnosi precoce senza dover ricorrere a infinite biopsie su pazienti asintomatici, perchè sarebbe impossibile e assurdo.

Quali strumenti può attualmente utilizzare per ottenere le informazioni che gli servono?

Se usa la TAC, i raggi-x, la risonanza magnetica, gli ultrasuoni, ecc. avrà solo informazioni sulla densità dei tessuti, cioè si limiterà ad individuare la morfologia della massa tumorale

2 Col termine “marcatori tumorali” nella terminologia medica italiana si intendono delle proteine plasmatiche specifiche per alcuni tipi di tumore ed il cui elevato dosaggio nel sangue può correlarsi alla progressione di quel tumore. Invece nella presente lettera ha un significato più ampio: viene considerato marcatore tumorale qualsiasi segnale che fornisca informazioni utili per capire la presenza e lo sviluppo di cellule cancerogene. Tale accezione è confermata anche dal Direttore del Medical Imaging del National Instutues of Healths, tra le massime autorità della Sanità americana.

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Pagina 3 900 Hideaway Pl. – DeSoto, TX 7511 www.crosettofoundation.com (ma non delle singole cellule cancerogene e della loro struttura), ottenendo solo le misure relative alla dimensione del tumore, senza però conoscere l’attività metabolica anomala o l’attività di altri processi biochimici, che invece è ciò che più caratterizza il tumore.

Se invece usa la PET, che rivela i segnali (marcatori tumorali) associati alle molecole del nutrimento (ad esempio il glucosio) somministrato al paziente, può ricevere informazioni relative al metabolismo anomalo, evidenziato da quei capillari portatori di nutrimento al cancro sopra descritti. Inoltre, utilizzando anche altri componenti biochimici marcati, si possono visualizzare altri processi biologici anomali. Per cui appare logico che occorra migliorare questo tipo di informazioni fondamentali per distinguere il tumore benigno (quello con cui si può convivere senza conseguenze) da quello maligno (quello che uccide) che tipicamente presenta masse tumorali attive. Risulta estremamente importante conoscere la minima attività metabolica anomala relativa a masse sospette e altri processi biologici anomali per evitare diagnosi di “falsi positivi” e “falsi negativi”. E questo si può ottenere solo con un aumento dell’efficienza delle apparecchiature che misurano il metabolismo o qualsiasi altro processo biochimico.

In definitiva, non ci si può aspettare grande avanzamento nella diagnosi precoce da un miglioramento delle attuali apparecchiature basate sulla misurazione della densità dei tessuti (Ultrasuoni, Risonanza Magnetica, raggi-x e TAC), innanzitutto perché in alcuni casi il cancro si sviluppa senza cambiare densità. Ma anche laddove si verifica la presenza di un cambiamento di densità, nel caso si riuscisse ad individuare un cancro dalla dimensione di un cm3, in esso si sarebbero già sviluppate circa un miliardo di cellule cancerogene. Troppe, per sperare in una cura che abbia successo.

Se invece si volesse analizzare LA FORMA DELLE CELLULE E LA LORO STRUTTURA (relazione o organizzazione delle cellule una rispetto all’altra) come si vede attraverso un esame istologico, i miglioramenti dell’apparecchiatura TAC (quella con maggiore risoluzione spaziale fra tutte quelle che visualizzano cambiamenti morfologici), che ha già raggiunto la risoluzione di 0,4 mm, dovrebbero essere di circa mille volte e tale apparecchiatura, nel tempo di un esame di 5-10 minuti, dovrebbe essere in grado di analizzare la forma di decine di migliaia di miliardi di cellule. Sebbene le capacità di calcolo avanzino rapidamente, siamo ancora lontani dal raggiungere tali prestazioni, senza contare che la dose radioattiva necessaria per raggiungere tale risoluzione spaziale, essendo molto elevata, non sarebbe accettabile per condurre uno screening annuale. Quindi questa direzione della richerca non porterebbe a risultati fattibili per molti anni a venire.

Per quanto concerne la temperatura, essa può esser legata all’attività della massa tumorale, ma può dipendere anche da una quantità di altre cause. Vale la pena investire in una tecnologia che fornisce, in partenza, risultati non univoci?

Invece è verosimile aspettarsi che un notevole miglioramento in efficienza delle oltre 4.000 PET attualmente utilizzate negli ospedali, possa comportare un grande avanzamento nella diagnosi precoce, in quanto fornirebbe informazioni relative al cambiamento di metabolismo, indicato da un eccessivo sviluppo della vascolarizzazione ed alla presenza di altri processi biologici anomali che, attraverso un esame istologico, confermerebbero lo sviluppo di un cancro.

Come ricercatore, lavoro da dieci anni a questa parte nella direzione della diagnosi precoce del cancro con l’obiettivo di debellare, nel più breve tempo possibile, questa

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Pagina 4 900 Hideaway Pl. – DeSoto, TX 7511 www.crosettofoundation.com calamità. Mi sono messo quindi nell’ottica di rendere un servizio al medico ed ai pazienti fornendo una tecnologia innovativa che permette di migliorare notevolmente l’efficienza delle apparecchiature in modo da ottenere la diagnosi precoce del cancro.

Tale tecnologia innovativa, descritta nel libro allegato, prende le mosse dalla premessa che le apparecchiature PET attualmente in commercio, contengono in sé una grande promessa. Il loro principio di funzionamento, infatti, si basa sul fatto che un tumore cresce molto più in fretta rispetto ad un tessuto sano. Quindi, se si introduce nel corpo del paziente un nutriente (per esempio il glucosio) marcato con isotopi radioattivi (tracciante), questa radioattività si concentra nel tumore, che consuma più glucosio per poter crescere rapidamente. Gli isotopi radioattivi decadono con emissione di fotoni (che vengono più comunemente chiamati “segnali dai marcatori tumorali”). La PET misura appunto i segnali provenienti dai marcatori tumorali emessi dal corpo del paziente. (Allo stesso modo in cui si marcano le molecole del glucosio, si potranno marcare anche altre molecole, proteine, ecc., che forniscono al medico informazioni sulla presenza di altri processi biologici anomali).

Fino ad ora, però, problemi di costo dei sensori e di potenza di calcolo dell'elettronica hanno limitato la capacità della PET di rilevare molti segnali dai marcatori tumorali (solo 1 su 10.000) ed hanno impedito di fatto che la PET mantenesse le sue promesse. A tutt'oggi, infatti, le PET non riescono ad identificare i tumori allo stadio iniziale, quando risultano altamente curabili e impiegano quasi un'ora per effettuare una scansione completa di tutti gli organi del corpo (su una lunghezza di 140 cm) in quanto sono dotate di un rivelatore lungo solo 16 cm. Inoltre richiedono una dose di radiazione anche dieci volte superiore alla soglia di tossicità considerata accettabile dall'ICRP (Commissione Internazionale per la Protezione dalla Radiazione), per cui non è possibile utilizzarle per screening su pazienti apparentemente sani, cioè asintomatici. E purtroppo vengono invece usate solo su pazienti con cancro già diagnosticato ed al solo scopo di verificare l’efficacia delle terapie chemioterapiche, radioterapiche, ecc.

Occorre anche precisare che le PET attuali, vengono utilizzate come se fossero delle TAC, senza sfruttare il loro principio di funzionamento. Invece di essere contati nell’unità di tempo per misurare il metabolismo (cioè il consumo di nutrimento), i pochi segnali catturati dalle PET attuali (1 su 10.000 persi), vengono utilizzati per fornire informazioni solo sulla dimensione del tumore, sovrapponendo sullo schermo del monitor (o su di una lastra fotografica) un punto nero sopra l’altro (ogni punto è in relazione coi segnali provenienti dai marcatori tumorali) fino a formare una macchia scura. Il che è assurdo3 (sarebbe come usare il metro per misurare il consumo dell’acqua). Eppure le oltre 4.000 PET attualmente in commercio, dal costo di oltre $2 milioni ciascuna, forniscono tale tipo di immagini. Sarebbe come se la TV pretendesse che lo spettatore capisse quanta pioggia è precipitata mostrando una cartina ad alta risoluzione, ottenuta con punti neri sovrapposti (ciascun punto in relazione alle gocce di pioggia precipitata). Ma, una volta ottenuta un’area nera, che fine farebbero i punti sovrapposti successivamente? E come si potrebbe fare per capire quanta pioggia è effettivamente caduta su una data area nera?

Lo spettatore sicuramente protesterebbe. Allo stesso modo è improbabile che il medico riesca a leggere le anomalie del metabolismo dal semplice annerimento di uno spot.

3 Avendo fatto presente questa assurdità, se succedesse che eventuali PET con il rivelatore lungo 16 cm visualizzassero un numero anziché una macchia nera nello spot, non bisognerebbe lasciarsi trarre in inganno. Infatti, considerata l’inefficienza della PET dovuta al rivelatore corto, quel numero, che dovrebbe indicare il minimo metabolismo anomalo, non potrebbe in nessun caso fornire informazioni sulla diagnosi precoce.

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Pagina 5 900 Hideaway Pl. – DeSoto, TX 7511 www.crosettofoundation.com Quindi, appare evidente che, per imprimere una svolta alla lotta contro il cancro, è necessario smettere di considerare la PET come apparecchiatura atta alla verifica dei risultati della chemioerapia, radioterapia, ecc., ed è fondamentale svilupparne la tecnologia in temini di efficienza, cioè in sensibilità e riduzione della dose radioattiva da somministrare al paziente cambiando anche il modo in cui vengono visualizzati i risultati, affinché il medico possa trarne informazioni utili per identificare precocemente il metabolismo anomalo e l’anomalia di altri processi biologici.

Di fronte ai limiti delle PET attuali i seguenti interrogativi mi hanno condotto al concepimento della mia tecnologia innovativa:

1. Non è logico pensare che basterebbe aumentare l’efficienza della PET catturando con maggior precisione un maggior numero di segnali provenienti dai marcatori tumorali per avere più informazioni relative al metabolismo anomalo?

2. Non verrebbe naturale pensare alla possibilità di coprire il corpo del paziente non con un rivelatore a forma di anello lungo appena 16 cm, di cui sono dotate le oltre 4.000 PET attuali, bensì con un rivelatore più lungo, a forma di barile, che catturi anche i segnali ad angolo?

3. Non sarebbe auspicabile cercare di ridurre la dose radioattiva da somministrare al paziente ad un livello ben al di sotto della soglia di tossicità?

4. E non sarebbe da ricercare una nuova visualizzazione dei risultati in modo che il medico possa disporre di informazioni utili e più precise per identificare precocemente il metabolismo anomalo?

In definitiva ho compreso che la strada per migliorare la PET sta soprattutto nella capacità di rivelare con maggior precisione più segnali dai marcatori tumorali al minor costo possibile. Per cui ho utilizzato le competenze nel campo del rivelamento delle particelle accumulate in oltre venti anni di esperienza presso i maggiori laboratori di ricerca del mondo (CERN, SSC, BNL, ecc.) per innovare radicalmente la PET.

La tecnologia 3D-CBS da me concepita è in grado di rivelare un segnale dai marcatori tumorali ogni 25 emessi (anziché 1 ogni 10.000). Il risultato è una apparecchiatura capace di effettuare un esame completo del corpo in quattro minuti, identificando masse tumorali realmente allo stadio iniziale, in quanto visualizza chiaramente il metabolismo anomalo (e altri processi biologici anomali) attraverso un numero riferito ad un consumo eccessivo di nutrimento da parte delle cellule cancerogene. Tale esame oltretutto richiede una dose di radioattività inferiore alla soglia di tossicità ammessa dal ICRP. La nuova PET, chiamata 3D-CBS, potrebbe essere usata per uno screening di massa sicuro, economico e veloce.

La tecnologia 3D-CBS è stata realizzata e provata in tutte le sue parti innovative.

Ricercatori indipendenti ne hanno confermato le solide basi scientifiche, come dimostrano gli esami sostenuti di fronte a commissioni internazionali costituite da scienziati ed esperti nel settore (vedi il rapporto finale della commissione esaminatrice al sito www.3d- computing.com/pb/Review_rep.pdf) e le recenti presentazioni in sede universitaria, indirizzate alla comunità scientifica (fisici, medici, radiologi, ecc.) che si sono tenute l’11 aprile 2007, presso la facoltà di Medicina dell’Università di Pavia e il 12 aprile 2007, presso la facoltà di Ingegneria del Campus Bio-Medico di Roma (Vedere anche l’intervista televisiva da parte di Arcoiris al sito www.crosettofoundation.com).

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Pagina 6 900 Hideaway Pl. – DeSoto, TX 7511 www.crosettofoundation.com Considerando che la possibilità di aumentare di centinaia di volte l’efficienza delle apparecchiature PET è stata convalidata da esperti del settore in diversi forum e revisioni scientifiche, gradirei conoscere quale processo biologico lei vorrebbe poter seguire potendo avere informazioni non da un marcatore ogni 10.000 posizionato su di un certo tipo di molecola, proteina o altro componente di un certo processo biologico, bensì da uno ogni 25.

Non crede che convenga orientare la ricerca per la diagnosi precoce del cancro nella direzione della misura del metabolismo anomalo, visto che la tecnologia 3D-CBS esiste già e che l’unico ostacolo alla sua fruizione è ormai solamente la realizzazione di prototipi per i test clinici?

Sarò lieto di conoscere i suoi commenti e la sua risposta a questa ed alle precedenti domande. Può contattarmi per iscritto via email, oppure di persona, in occasione della conferenza dal titolo “LA  MORTALITÀ  DA  CANCRO:  UN  DRAMMA  CHE  SI  PUÒ  EVITARE?”, che terrò a Cuneo al Class Hotel il 19 Ottobre 2007 alle ore 21,00. Tale incontro, organizzato dal parroco di Madonna dell’Olmo, don Gianni Falco, rientra nell'ambito del Corso "Dalle paure alla speranza" che si terrà nell'autunno – inverno 2007-2008 a Madonna dell'Olmo, a cui si potrà partecipare mediante iscrizione.

In tale occasione, informerò circa le risposte che ho ricevuto sinora (e saranno notizie “di fuoco”) per iscritto (o documentate in registrazioni video o audio) in convegni, conferenze stampa, conversazioni, come ad esempio quella con il Direttore della Sanità USA e con gli scienziati del suo staff, che pianificano il futuro della Sanità americana, e che indirettamente influenzano anche quella italiana.

Sarò a disposizione anche per approfondimenti di eventuali dettagli tecnici e illustrerò le prove della validità e fattibilità della mia tecnologia 3D-CBS che è stata dimostrata non solo da commissioni scientifiche, ma anche dalla realizzazione hardware delle parti innovative.

Mi risulta perciò difficile comprendere le paure ed i timori espressi da parte di alcuni medici che non sono convinti che si debba migliorare l’efficienza delle apparecchiature diagnostiche. Come possono giustificare la richiesta di fermare il progresso promosso da parte di ricercatori che desiderano fornire loro, per il beneficio dei pazienti, informazioni più precise, relative a tutto il corpo, veloci (solo quattro minuti) e che si avvicinano ai risultati ottenuti da un esame istologico, ma in un modo non invasivo?

Ecco perché è importante che ognuno contribuisca al dibattito. Ho fiducia che chi parteciperà alla serata del 19 ottobre ci venga con questo spirito, per comunicare la propria idea, per sentire quella degli altri, per confrontarci e offrire un contributo per un obiettivo comune.

Nel ringraziarla della sua attenzione, rimango volentieri a sua disposizione per qualsiasi approfondimento e la invito a seguire gli aggionamenti in merito sul sito www.crosettofoundation.com, oppure www.crosettofoundation.org

Dario Crosetto Allegato – Copia del libro “Primo la salute” di Crosetto e Vigna

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