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DIPARTIMENTO DI SCIENZE RADIOLOGICHE. SERVIZIO DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI E RADIOLOGIA INTERVENTISTICA Ospedale Civico e Benfratelli - PALERMO

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(1)

DIPARTIMENTO DI “ SCIENZE RADIOLOGICHE

SERVIZIO DI DIAGNOSTICA PER IMMAGINI E RADIOLOGIA INTERVENTISTICA

Ospedale Civico e Benfratelli - PALERMO

Azienda di Rilievo Nazionale e di Alta Specializzazione

( Direttore : Prof.Vincenzo Alessi )

Il contributo

dell’Ecografia in Patologia

Toracica

Vincenzo Alessi Corso di Ecografia Internistica

Aprile 1988 - PALERMO

Aggiornato a Dicembre 2020 - a proposito del Covid -

(2)

PREMESSA

Oggi si parla tanto del ruolo dell’Ecografia toracica nello studio dei pazienti Covid-19 positivi sintomatici, definendola una metodica affidabile per scoprire le alterazioni del parenchima polmonare, ancor prima di ricorrere alla radiologia (radiogramma e/o TC del torace).

Più di 30 anni fa studiai la possibilità di impiegare l’ecografia nello studio del torace, e giunsi alla conclusione che poteva essere di grande utilità come indagine complementare dopo un radiogramma di dubbia interpretazione (in particolare nel caso di un polmone opaco), e ne pubblicai i risultati sulla nostra rivista societaria.

(3)

Limiti del Radiogramma del Torace

• Localizzazione di patologia solo su piani frotali e sagittali

• Difficoltà nella differenziazione liquido-solido

?

(4)

Opacità polmonari di dubbia interpretrazione

(5)

POSSIBILITA’ E LIMITI D’IMPIEGO DEGLI ULTRASUON INELLO STUDIO DEL TORACE

LIMITI. A limitare l’impiego

degli ultrasoni non è tanto la presenza delle costole che, a causa della loro alta impedenza acustica, assorbono totalmente gli ultrasuoni e ne impediscono la trasmissione in profondità.

Il limite sta invece nella totale riflessione degli echi a livello dell’aria subpleurica, a causa della elevata differenza di impedenza acustica tra l’aria e la pleura, che impedisce l’inso- nazione delle strutture polmonari sottostanti.

riflessione

<assorbomento

(6)

POSSIBILITA’. E’ data da tutte le condizioni in cui l’aria subpleurica si riduce o del tutto scompare, quali atelec-tasia, addensamenti di qualsiasi natura, versamenti pleurici.

Quindi processi patologici a carico di:

•Parete

•Cavo pleurico

•Polmone

•Mediastino

•Diaframma

POSSIBILITA’ E LIMITI D’IMPIEGO

DEGLI ULTRASUON INELLO STUDIO DEL TORACE

(7)

Riferimenti anatomici : visione frontale

(8)

Riferimenti anatomici : visione assiale

Si tratta di strutture che. date le loro dimensioni, non possono avere un corrispettivo ecografico

Muscolo intercostale

FINESTRE ACUSTICHE -Intercostale

-Sottocostale ascendente (attraverso fegato e milza)

(9)

APPARECCHIATURA E TECNICA D’ESAME

Nel nostro studio sono state utilizzate un’apparecchiatura della Elscint, provvista di sonde settoriali da 3,5 e 5 Mhz, ed una della Esaote, provvista di sonde convex da 5 MHz e lineare da 7 MHz.

La sonda settoriale ha il vantaggio di poter essere ruotata di 380°

nel punto di applicazione, consentendo una esplorazione multiplanare.

La sonda lineare consente invece una migliore rappresentazione delle strutture superficiali.

Nessuna preparazione è stata prescritta.

I pazienti sono stati esaminati in posizione seduta (nel sospetto di versamenti pleurici) o supina in vari decubiti (negli altri casi).

L’area di interesse è stata scelta in base alla sede della patologia

riscontrata all’esame radiologico.

(10)

M

LP

QUADRO ECOGRAFICO NORMALE

oc= ombra acustica da costola m=muscolo intercostale

LP

A sn. Scansione intercostale, a dx. scansione ortogonale alla precedente usando una sonda lineare

R

R

Nella scansione intercostale (parallela alle costole), al di sotto dello strato sottocutaneo (SC) e muscolare (M), si osserva una netta linea iperecogena, denominata linea pleurica, dello spessore di 2 mm, sotto la quale sono presenti riverberazioni (R) nel contesto di un vuoto acustico totale determinato dalla totale riflessione ad opera dell’aria contenuta negli alveoli.

Nella scansione ortogonale alla precedente la linea pleurica è interrotta dallo stop acustico (oc) generato dalle costole e presenta riverberi.

SC

(11)

L’insieme della pleura viscerale e parietale misura 0,2 mm.. Quindi non può essere rappresentato ecograficamente, analogamente a quanto avviene per altre strutture anatomiche simili (la glissoniana e l’albuginea). La linea pleurica (LP) non è il corrispettivo ecografico delle pleure, ma è soltanto un importante artefatto verificantesi a livello della pleura viscerale, laddove avviene la totale riflessione degli US ad opera dell’aria alveolare subpleurica. Pertanto sarebbe più corretto il termine interfaccia pleuro-polmonare. Non corretto invece il termine di interfaccia parieto-polmonare, usato da alcuni Autori, perchè questo artefatto, generantesi a livello della pleura parietale, non presenta lo slittamento sincrono con gli atti respiratori (sliding) che invece si apprezza di norma nella linea pleurica.

Al di là della linea pleurica in un polmone normalmente aereato non sono apprezzabili strutture anatomiche, ma soltanto diversi tipi di artefatti, che per tanto tempo sono stati anche da noi sottovalutati . Cosicchè l'ecografia

polmonare per tanti anni non è stata utilizzata nello studio della patologia

respiratoria , se non in alcune specifiche condizioni, trovando indicazione solo nella diagnosi del versamento pleurico e come supporto (ecoguidato) alla

toracentesi.

Il più frequente di questi artefatti è la riverberazione.

IL SIGNIFICATO DELLA LINEA PLEURICA

(12)

Oltre alla linea pleurica possono essere presenti altri artefatti.

Si tratta di Echi con una sede e un’intensità non necessariamente corrispondenti alle strutture anatomiche e alle interfacce presenti nel paziente esaminato.

Alcuni di essi possono essere utili ai fini diagnostici, altri possono confondere l’operatore . I più importanti sono :

 La RIVERBERAZIONE

 Le CODE DI COMETA

ARTEFATTI NEL TORACE

RIVERBERAZIONI. Si verificano quando il fascio ultrasonoro incontra perpendicolarmente nel suo percorso strutture altamente riflettenti (es.

ossa), o quando deve attraversare interfacce tra tessuti con impedenza acustica molto diversa (es. interfaccia tessuti molli-aria).

Avviene che una parte degli echi viene riflessa verso il trasduttore che ha generato l’onda sonora per essere registrato come eco di ritorno, una parte viene nuovamente diretta verso il tessuto esplorato, dove colpisce nuovamente la stessa interfaccia, per cui una quota inferiore di echi torna di nuovo verso il trasduttore, generando con un ritardo temporale un altro eco, che viene rappresentato in una posizione parallela ma più profonda,- Questo artefatto è stato denominato linea A.

(13)

• Sottocute

• Muscolo intercostale

• Costola

• Linea pleurica

• Ombra costale

• Riverberi (linee A)

Le Linee A sono riflessioni multiple degli Us, che determinano una serie di bande ecogene con intensità decrescente distanziate tra loro con un intervallo costante.

(14)

Una o più linee A possono essere presenti, più o meno nette e definite, ma non hanno alcun significato patologico.

Linea pleurica

Linea A

Linee A

(15)

CODE DI COMETA. Sono determinate dalla presenza di interfacce fortemente ecogene in strutture generalmente di piccole dimensioni, legate alle riverberazioni multiple che si creano tra parete posteriore ed anteriore della struttura che le causa. Si formano così echi paralleli e tra loro molto vicini, orientati perpendicolarmente alla direzione del fascio ultrasonoro, che corrispondono alle piccole dimensioni della struttura che li ha generati. Sono state denominate linee B e formamo una banderella ecogena a forma di cono perpendicolare alla linea pleurica ,che incrocia ed interrompe le linee A

I

Interruzione della linea A

Linee B

Poche e distanziate non hanno valore patologico

(16)

Possono esse multiple e più o meno spesse

(17)

QUADRI ECOGRAFICI

La sensibilità dell’esame ecografico per lo studio delle fratture costali è superiore alla radiografia

Raccolta ematica

Lesioni traumatiche parietali : fratture

(18)

Lesioni traumatiche parietali : ematomi

Infiltrazione emorragica

Raccolta sieroematica

(19)

Granuloma da corpo estraneo

Linfangioma

Linfoadenopatie MTS

Ombra acustica costale

Linea pleurica Linea pleurica

(20)

Ispessimento pleurico? Versamento pleurico?

LP LP

Per stabilire se lo strato anecogeno posto tra la linea pleurica e la parete toracica sia un ispessimento della pleura o un versamento bisogna osservare se la linea pleurica slitta o meno durante gli atti respiratori.

A sinistra l’irregolarità della linea, che accenna ad interrompersi con presenza di echi sottostanti fanno sospettare l’ispessimento con coesistenza di un’alterazione del parenchima sottostante. A destra la banderella anecogena (freccia rossa), in presenza dello slittamento della linea pleurica è da riferire a versamento pleurico,

(21)

Opacità paracostale

Massa paracostale

<< costola

OC

Opacità parietale

L’ecografia dimostra una

massa in parte intra ed in

parte extratoracica.

(22)

RX:Opacità polmonare

Stratigramma sagittale

1

TAC : addensamento

polmonare parietale ETG :formazione ipoecogena di forma irregolare con interruzione della linea pleurica ( ): ASCESSO

Stratigrafia: opacità parietale

2

3

(23)

Interruzione della linea pleurica ( ) ad opera di formazione

anecogena che si estende al parenchima polmonare.

(24)

Linfoma pleurico

(25)

Noduli

metastatici

Si tratta di noduli

metastatici pleurici che spesso si localizzano in sede basale e non sono riconoscibili nel

radiogramma.

(26)

• Riconoscimento

( specie delle raccolte minime invisibili alla Rx )

• Caratterizzazione (trasudato, essudato)

• Posizionamento repere x drenaggio

• Controllo della evoluzione dopo terapia : - modificazioni quantitative

- modificazioni strutturali

-organizzazione ed incistamento

Versamenti pleurici

Ruolo dell’ETG

(27)

Raccolta minima

QUADRI ECOGRAFICI

Con l’Etg è possibile individuare

versamenti di 10-20 ml, Con la

Rx 200 ml

(28)

V P:versamento pleurico F: fegato; R:rene

P:polmone

P

Scomparsa della linea pleurica per atelectasia

Del versamento l’ETG oltre la quota parietale individua quella basale spessa 15 mm

Raccolta piccolla

(29)

QUADRI ECOGRAFICI

fegato

diaframma

Versamento pleurico

Scansione sottocostale ascendente

(30)

Coronale con sonda settoriale

sagittale

V e V P:versamento pleurico F: fegato P: polmone atelectasico Scansioni sottocostali ascendenti

Con l’ETG si vede anche la quota liquida sopradiaframmatica

P

Notare come nell’atelectasia scompare la linea pleurica, per la mancanza di aria sub-pleurica. Coesiste rinforzo di parete posteriore.

F

(31)

Sezioni assiali stesso caso

(finestra posteriore)

1/3 inf.

1/3 med

V P:versamento pleurico F: fegato

P:polmone atelectasico d:diaframma

La sonda sector consente di avere immagini di vari piani

(32)

Corrispettivo ETG di Empiema pleurico

ETG : raccolta e struttura ecogena disomogenea

(33)

VERSAMENTO PLEURICO ORGANIZZATO

Presenza di multiple sepimentazioni all’interno del versamento, indicazione a non praticare una

toracentesi

(34)

Trasv.

base

Versamento pluriloculato

A.P. = atelectasia polmonare

(35)

?

Inversione del diaframma

VP

trachea

Storia di un caso

Emitorace opaco con spostamento della trachea

(36)

P

TC Corrispettiva ETG

Ispessimento pleurico

VP e noduli parietali

Polmone atelectasico

Nodulo parietale VP

Stesso caso

(37)

Stesso caso : ispessimenti della pleura (frecce) con scomparsa P

della linea pleurica per presenza di versamento (VP)

Polmone atelectasico

(38)

Dopo 30 gg

Stesso caso

Organizzazione del versamento ed inproponibilitè di una

toracentesi

fegato

(39)

Sicuramente l'ecografia polmonare rappresenta il gold standard nella diagnosi di versamento pleurico. In questa condizione l'indagine ha un’elevatissima sensibilità e specificità e permette di valutare correttamente il volume del versamento

Essa oltre a consentire di distinguere tra trasudato ed essudato corpuscolato può rappresentare immagini anecogene complex permettendo di definire i setti meglio della TC. Un ulteriore notevole vantaggio dell'ecografia rispetto alle altre indagini di imaging è rappresentato dal fatto che può essere eseguita al letto del paziente ed in qualsiasi postura .

Ecografia Rx torace

Sensibilità 92,3% 66,7%

Specificità 100% 77%

VP positivo 100% 67,6%

VP negativo 94,4% 78,7%

 Woodring JH. Recognition of pleural effusion on supine radiographs: how much fluid is required?. AJR Am J Roentgenol. 1984 Jan. 142(1):59-64 9)

 Eibenberger KL, Dock WI, Ammann ME, et al. Quantification of pleural effusions: sonography versus radiography. Radiology. 1994 Jun. 191(3):681-4

(40)

QUADRI ECOGRAFICI

VP

POLMONITE

(aspetto epatizzato)

Scissura interlobare

VP

(41)

Le polmoniti sono visualizzabili all’ecografia – a condizione che raggiungano il mantello pleurico o che coesista versamento pleurico! – come aree ipoecogene di dimensioni variabili con caratteristiche sonografiche simili ai parenchimi

epatico/splenico ( c.d. liver-like tissue sign): quando presente (questo segno ecografico è di elevata sensibilità (93,4%) e specificità (97,7%) . Aspetto caratteristico delle polmoniti è la presenza di di spots ecogeni puntiformi o lineari (aria nei bronchi) o di broncoggrammi fluidi,

Broncogramma fluido in addensamenti

flogistici

VP

(42)

Addensamento flogistico

( echi di alto livello )

(43)

FIBROTORACE

( aspetto rarefatto : echi di basso livello)

(44)

Neoplasia

TC e corrispettiva ETG

(45)

Cisti broncogena

formazione con echi omogenei ed a basso livello Linea pleurica sfumata

RX e corrispettiva ETG

(46)

Neoplasia

(47)

M

M: massa toracica

infiltrante il diaframma

(48)

?

Cisti idatidea

Notare la doppia parete della cisti

(49)

Cisti idatidea con scollamento

del pericistio

(50)

Interruzione della linea pleurica ad opera di formazione anecogena a pareti irregolari che interessa la parete toracica ed il parenchima polmonare con rinforzo di parete posteriore (RPP)

Ascesso

RPP

(51)

Interruzione della linea pleurica ad opera di area triangolare con base sul mantello polmonare, ipoecogena a limiti netti e contorni irregolari, senza RPP.

EMBOLIA

(52)

Pneumotorace

LINEA

PLEURICA

Interruzione della linea pleurica (Lung Point) per presenza di un pnx parziale . Nel pnx massivo una sorta di linea pleurica può essere rappresentata a causa dell’interfaccia della parete con l’aria, ma manca il suo slittamento (sliding) sincrono con gli atti respiratori.

La sensibilità dell’ecografia,secondo vari sudi, varia dal86 al 98%, e

la specificità dal 97 al 100%.

(53)

Timoma

A=aorta

P=a.polmonare L=liquido

All’etg massa

disomogenea con componente liquida anecogena

L

L

(54)

Cisti pericardica

Immagini ETG in sistole e

diastole cuore

cuore

(55)

Forame intervertebrale

Neurinoma

assiale

(56)

Slargamento rx del

mediastino che all’ETG

rivela una voluminosa massa anecogena plurisepimentata di natura idatidea,

confermata alla TC

IDATIDE

(57)

Conclusioni : ruolo dell’Ecografia

Gold standard nel riconoscimento dei versamenti

Ruolo complementare alla Radiografia del Torace :

• nella interpretazione dei reperti rx di opacità polmonari a contato di parete:

- differenziazione liquido-solido - limite tra nomale e patologico - eventuale strutturazione

• nel reperaggio, monitoraggio e trattamento con

toracentesi dei versamenti pleurici.

(58)

Per tanti anni il ruolo dell’ecografia nello studio del torace è rimasto complementare al radiogramma.

Nel 1997 Liechtenstein introdusse il termine di “comets tail artifacts” e lo definì come “artefatto da riverbero, iperecogeno, con origine stretta, che si espande in profondità come un raggio conico e si muove in modo sincrono con lo sliding pleurico”.

Tale artefatto nel polmone è stato messo in relazione con riflessioni e riverberi generati all’interno di strutture anatomiche (setti interlobulari o intralobulari) ispessite da processi patologici (imbibizione, flogosi, aumento del tessuto fibroso , ma anche infiltrati flogistici).

Pertanto qualunque incremento di spessore di queste strutture aumenta la densità del tessuto interstiziale polmonare e genera questi artefatti verticali., ai quali è stato attribuìto il termine linea B per differenziarlo dalle linee A.

Bisogna tuttavia ricordare che in campo cardiologico questo artefatto era già stato ritenuto come un segno di acqua vascolare extrapolmonare con imbibizione dell’interstizio nell’edema polmonare.

L’ECOGRAFIA NEL COVID

• Lichtenstein D, Mézière G, Biderman P, et al. The comet-tail artifact. An ultrasound sign of alveolar-interstitial syndrome. Am J Respir Crit Care Med 1997;156:1640-6.

(59)

Questo nuovo “parametro” di valutazione degli strati polmonari sub- pleurici ha permesso di modificare l’approccio del paziente con sintomi respiratori sia di natura cardiogena (edema polmonare) che di natura polmonare (polmonite interstiziale).

In base alla presenza ed al numero di linee B l’aspetto ecografico può variare da un quadro normale c.d. “ black lung “ a quello di un “ black and white lung “ ovvero con line B in numero moderato, sino ad arrivare ad un

“ withe lung “ che è tipico dell’edema polmonare.

Sulla base di questi dati è pertanto possibile un approccio semplice ed

affidabile nella valutazione dei pazienti con insufficienza respiratoria acuta cardiogena (edema polmonare) o infiammatoria (polmonite interstiziale) . L’interpretazione di questo segno può rappresentare una sfida per il radiologo nella diagnosi differenziale tra le linee B cardiogene (da

imbibizione) da quelle pneumogene (da infiammazione o fibrosi).

Ma si terrà presente che nell’insufficienza cardiaca le linee-B sono distribuite bilateralmente a diffusione prevalente gravitazionale e pertanto più rappresentate alle basi, e spesso coesiste versamento pleurico. Nelle interstiziopatie infiammatorie e nelle fibrosi idiopatiche le linee B sono a rappresentazione non omogenea

. Ma nel dubbio la

HRTC chiarisce tutto.

(60)

Per essere considerato anormale, il numero di linee B deve essere

almeno di tre in una scansione standard, come in questo caso.

(61)

SINDROME INTERSTIZIALE. È caratterizzata dalla presenza di

molte linee B nei campi polmonari. Nella sua espressione più lieve si evidenziano linee B diradate. Quando l’impegno è maggiore, le linee B tendono a confluire generando una forte e diffusa ecogenicità dei campi esplorati.

L’impiego della ecografia per la dimostrazione dell’edema alveolo- interstiziale è relativamente recente ed ha preso avvio con l’identificazione ultrasonografica della suddetta sindrome interstiziale.

L’esame ecografico risulta utile nella differenziazione delle dispnee

perché sa distinguere il Paziente con polmone umido (presenza di linee

B rare o sempre più ravvicinate a seconda gravità della dispnea) dal

Paziente con polmone asciutto, con i conseguenti diversi approcci

terapeutici. L’ecografia del polmone nel momento in cui evidenzia una

sindrome interstiziale bilaterale, con multiple linee B, è quindi molto

sensibile e specifica per un impegno interstiziale che in un contesto

clinico è compatibile, nella grande maggioranza dei casi con yna

condizione di edema polmonare. Diversamente, l’assenza di linee B

esclude la possibilità che una dispnea possa essere causata da un edema

polmonare cardiogeno.

(62)

Quadri ecografici di Withe lung (edema polmonare)

Quadri ecografici di Withe lung (edema polmonare)

(63)

Ipodiafania diffusa Multiple linee B

EDEMA POLMONARE

(64)

Aspetto a vetro smerigliato Multiple linee B

EDEMA POLMONARE

Linea pleurica iispessita e distorta

(65)

Linee B nella Polmonite interstiziale

La differenziazione tra linee B dell’edema polmonare e della polmonite interstiziale deve tener conto del quadro clinico, ed essere confermata della

HRTC

(66)

ETG e corrispettiva TC in polmonite interstiziale

Linea pleurica interrotta

(67)

Polmoniti interstiziali da Covid

ETG (

linee B numerose e coalescenti

) e corrispettiva

TC (

aspetto a vetro smerigliato

)

(68)

Secondo Huang et al. le lesioni polmonari possono essere individuate precocemente tramite ecografia polmonare visto che l’infezione da

SARS-CoV-2 inizia a livello degli alveoli terminali che sono a contatto con la pleura.

L’ecografia polmonare inoltre offre i seguenti vantaggi:

è una metodica al letto dei pazienti, che non devono essere mobilizzati e trasportati come nel caso di esecuzione di TC, riducendo quindi il rischio di diffusione del virus; inoltre è utile per esaminare i pazienti che non possono essere spostati;

fornisce immagini in tempo-reale e dinamiche;

può essere ripetuta facilmente permettendo un miglior monitoraggio;

guida le scelte terapeutiche nel setting di terapia intensiva;

solo una parte dello strumento entra in contatto con il paziente, per cui questa parte può essere facilmente disinfettata;

ha bassi costi;

non ha esposizione a radiazioni

(69)

Huang (5) e Peng (6) individuano i seguenti aspetti ultrasonografici localizzazione delle lesioni soprattutto ai campi posteriori di

entrambi i polmoni, in particolare ai campi inferiori;

Linee B focali, multifocali o coalescenti subpleuriche, che tendono ad essere fisse a differenza delle linee B da edema cardiogenico;

Linea pleurica irregolare, ispessita e discontinua;

lesioni subleuriche irregolari e addensamenti con aspetto variabile: piccoli multifocali, non-translobari, translobari con occasionali broncrogrammi aerei ;

tessuti interstiziali ispessiti e edema, versamento pleurico

localizzato intorno alle lesioni.

(70)

Buonsenso et al. (7) in un articolo apparso in Lancet Respiratory Medicine propongono di sostituire l’auscultazione del torace con la valutazione ecografica del polmone al fine di ridurre il rischio di diffusione dell’epidemia all’interno degli ospedali. Nell’articolo viene descritta la procedura per la valutazione ultrasonografica del paziente affetto da COVID-19 attraverso l’utilizzo di uno strumento portatile composto da una sonda wireless e da un tablet:

Il tablet e la sonda vengono infilati in due sacchetti di plastica monouso;

Medico ed assistente entrano nella stanza di isolamento;

Il medico esegue l’ecografia mentre l’assistente tiene in mano il tablet salvando le immagini e non toccando né il paziente né altri oggetti nella stanza;

Alla fine della procedura, in un’area dedicata, la sonda e il tablet . vengono fatti scivolare fuori dai sacchetti su degli asciugamani

puliti ed in seguito vengono sterilizzati

(71)

1. William Kyle Silverstein et al. First imported case of 2019 novel

coronavirus in Canada, presenting as mild pneumonia Ferbr 29, Lancet 2020; 395: 734

2. 2. Heshui Shi et al. Radiological findings from 81 patients with COVID- 19 pneumonia in Wuhan, China: a descriptive study. February 24 , Lancet Infect Dis 2020 3.

3. Shohei Inui, et al. Chest CT Findings in Cases from the Cruise Ship

“Diamond Princess” with Coronavirus Disease 2019 (COVID-19). Mar 17, Radiology: Cardiothoracic imaging 2020

4. Zhu Y, Liu Y, Li Z et al. Clinical and CT imaging features of 2019 novel coronavirus disease (COVID-19). 26 Febr, J Infect 2020;

5. Huang et al. A Preliminary Study on the Ultrasonic Manifestations of Peripulmonary Lesions of Non-Critical Novel Coronavirus Pneumonia (COVID-19) February 26, 2020.

6. Qian-Yi Peng et: Findings of lung ultrasonography of novel corona virus pneumonia during the 2019–2020 epidemic. 12 Mar, Intensive care Med 2020. 8.

7. Buonsenso et al A. COVID-19 outbreak: less stethoscope, more ultrasound. Lancet Respir Med. 2020 Mar 20.

(72)

Pubblicato il 13 ottobre 2020 sulla rivista scientifica internazionale

“Annals of Emergency Medicine”, lo studio sull’efficacia

dell’ecografia ai polmoni per scoprire il Covid è stato condotto

dall’equipe di Medicina d’urgenza delle Molinette diretta dal professor Enrico Lupia.

Nella ricerca viene dimostrato che l’esame diagnostico può essere d’aiuto per diagnosticare la polmonite interstiziale da Covid quando il paziente è ancora in Pronto Soccorso.

L'ecografia polmonare, eseguita insieme alla visita medica, ha identificato correttamente altri 21 casi di polmonite da Covid-19 - ovvero quasi il 20% - tra quanti erano stati erroneamente catalogati come negativi in base al risultato del primo tampone. Da qui l’errato messaggio che l’ecografia sia superiore al tampone. Ma non è così!

Da questo studio emergono tutti i vantaggi legati all’utilizzo

dell’ecografia nei casi di pazienti che presentano sintomi legati al

nuovo Coronavirus, compresi gli aspetti gestionali fino alla

possibilità di utilizzare ecografi portatili, che possono essere

collegati a uno smartphone, con risultati più che accettabili.

(73)

Covid-19: quali sono i vantaggi dell’ecografia polmonare?

• possibile effettuarlo al posto letto in ospedale, riducendo il numero di contatti a rischio e la probabilità di contagio;

• possibile eseguirlo a domicilio grazie alla strumentazione facilmente trasportabile, con conseguente riduzione del rischio di saturazione dei posti letto in ospedale;

• E’ in grado di differenziare i casi ad alto e basso rischio di evoluzione in insufficienza respiratoria da Covid-19;

• Ridotte dimensioni e facile sterilizzazione dei dispositivi portatili;

• Non esposizione a radiazione ionizzanti che consente di

ripetere l’esame anche ogni 12-24

Riferimenti

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