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FEBBRAIO 2021

Indice

Comunità

della Curia Generale A.D. 2021

I

l Ministro Generale ha nominato nel giorno 20 di gennaio 2021 il nuovo Consigliere Generale per il Brasile (per la conferenza CCB - Conferência dos

Capuchinhos do Brasil) fr. Silvio do Socorro De Almeida Pereira (PR Maranhão- Pará-Amapá), che sostituirà fr. Carlos Silva, che recentemente è stato nominato dal Santo Padre vescovo ausiliare della diocesi di San Paolo. Con questa nomina fr. Silvio è diventato il 10o Consigliere Generale del Consiglio attuale.

Fr. Silvio do Socorro De Almeida Pereira

Nato il 28 dicembre 1973 in Brasile. Ha fatto la prima professione nell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini il 25 gennaio 1999. È stato ordinato sacerdote il 17 dicembre 2005.

Servizio in provincia/conferenza

• Segretario provinciale della Provincia Cappuccina Nossa Senhora do Carmo, Maranhão-Pará-Amapá: 2006 - 2007.

• Segretario della CCB (Conferenza dei Cappuccini del Brasile): 2006-2007.

• Guardiano e formatore a Belém: 2015-2017.

• Consigliere provinciale: 2015-2017.

• Professore alla Facoltà cattolica di Belém: 2015-2017.

• Ministro provinciale della Provincia Maranhão-Pará-Amapá: dal Dicembre 2017 fino al presente.

• Presidente della CCB (Conferenza dei Cappuccini del Brasile): dal Maggio 2019 fino al presente.

Formazione accademica

• Baccalaureato in Teologia: Istituto Regionale per la Formazione Presbiteriale - IRFP - Belém PA: 2002-205.

• Master in Teologia Dogmatica: Pontificia Università Gregoriana - Roma:

2008-2010.

• Dottorato in Teologia Dogmatica: Pontificia Università Gregoriana - Roma:

2011-2014.

Fr. Silvio do Socorro De Almeida Pereira

Tableau

del Consiglio Generale A.D. 2021

Nuovo Consigliere

Generale

01 Nuovo Consigliere Generale 02 Innamoratevi di Gesù!

03 Mettete Gesù al centro!

04 I Cappuccini in Algeria 06 Elezioni e nomine

07 I Frati Minori Cappuccini chiamati nella casa del Padre a causa della pandemia di COVID-19

08 L’incontro della Commissione Europa 2021

09 Sentire cum Ecclesia

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Nuovo Consigliere Generale • Nuovo Consigliere Generale • Nuovo Consigliere Generale • Nuovo Consigliere Generale

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N° 346

È

con noi fra Raniero Cantalamessa.

Papa Francesco ha sottolineato la sua semplicità cappuccina. Per chi non lo sapesse Fra Raniero ha compiuto studi di patrologia, è stato professore all’università Cattolica di Milano, poi ha lasciato l’università ed è diventato Predicatore della Casa Pontificia per 41 anni. Il 28 novembre 2020 è stato creato Cardinale.

Ringraziamo il Signore per questo dono e preghiamo affinché possa continuare a servire l’Ordine e la Chiesa.

Charles Alphonse - Come è nata la tua vocazione cappuccina?

R.C. - Avevo 12 anni. Era l’anno subito dopo la fine della guerra mondiale. Entrai in un seminario dei Cappuccini: a dir la verità, non avevo ancora deciso bene cosa dovevo fare nella vita. Ci fu un ritiro spirituale nel collegio, 3 mesi dopo il mio ingresso, e lì, con una chiarezza estrema, capii che il Signore mi chiamava a diventare sacerdote francescano- cappuccino. Con una tale chiarezza che più tardi con tutta la mia teologia non sono riuscito ad eguagliare. Era chiaro e lo dicevo ai miei compagni che questa era la grazia più grande, che il Signore poteva farmi dopo il battesimo. Questa convinzione di essere chiamato, per fortuna, per un dono di Dio, non mi ha mai abbandonato nella vita. Lo ritengo davvero un grande privilegio.

Quale è stato il momento più bello nel tuo percorso formativo?

Ma più che un momento singolo, direi, un tempo. Allora fra tutto questo tempo della mia vita, direi che l’anno di noviziato è stato un anno speciale. Al mio tempo il noviziato tra i cappuccini avveniva in forme che oggi spaventerebbero i ragazzi.

Ci alzavamo tutte le notti, dovevamo stare sempre ad occhi bassi. Io ho iniziato a Camerino, che è il primo convento dell’Ordine dei Cappuccini, dove si era mantenuta esattamente la tradizione e il modo di vivere dei primi Cappuccini.

Non potevamo parlare tra di noi, si faceva la flagellazione tre volte alla settimana.

Insomma, però, nonostante questa austerità, è stato l’anno più bello. Si vede che la felicità non dipende da quello che facciamo, ma dipende da l’unione che abbiamo con il Signore. Inviterei i giovani in formazione, soprattutto quelli che sono prima del noviziato, a guardare al noviziato, non come a una prova così tremenda, ma come un’occasione per andare in profondità in se stessi e nel rapporto con Dio.

Quale messaggio vuoi condividere per incoraggiare i nostri frati giovani in formazione? Noi abbiamo più di 2000 frati giovani in formazione.

Questa è la domanda che mi fanno spesso nei seminari anche in giro per il mondo. Qualcuno la formula così: che cosa dobbiamo fare per essere un domani anche noi annunciatori del Vangelo, testimoni di Gesù? Magari io ripensandoci un po’

alla fine arrivo quasi sempre a questa conclusione: Innamoratevi di Gesù! Fate di Gesù il centro della vostra vita, diciamo la Stella Polare, il traguardo, il baricentro - chiamatelo come volete. Un rapporto

personale con Gesù è quello che sostiene tutto! Perché tutto il resto la formazione sia fraterna, sia teologica, tutto questo deve essere uno strumento a servizio. Ma non si può vivere per una causa. Si deve vivere per una Persona. Allora ecco, la

mia raccomandazione, miei carissimi giovani Cappuccini, è che con la preghiera, con la meditazione, con la lettura della Parola di Dio, cerchiate di crescere in un rapporto intimo con Gesù. Che Gesù non sia per voi un personaggio ma che sia una Persona! Uno che ti stia vicino, uno al quale puoi rivolgerti, uno che ti riempie la vita. E se posso dirvi umilmente, carissimi giovani, Gesù mi ha riempito la vita, e spero, e sono sicuro che vuol fare lo stesso anche con voi.

Grazie di cuore padre Raniero per la tua disponibilità, semplicità e anche la testimonianza. Adesso noi vogliamo chiedere una benedizione e anche la tua preghiera per tutti i nostri frati in formazione iniziale e in formazione permanente. Grazie di cuore, prega per noi.Mi chiede il formatore di dare una benedizione a distanza a tutti, a tutti voi che siete giovani in formazione.

Nel mio stemma cardinalizio ho messo una colomba e sotto la scritta “Veni Creator Spiritus”.

Quindi invoco su di voi lo Spirito Santo, l’unzione dello Spirito perché lo Spirito dà la libertà, dà la gioia e ora invoco lo Spirito Santo di mandare su di voi come un rinnovamento del battesimo. E lo chiedo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Trascrizione dell’intervista.

L’intervista a fra Raniero è stata eseguita da fr. Charles Alphonse OFMCap, Segretario Generale della Formazione. Dicembre 2020.

Innamoratevi di Gesù!

Segretariato Generale della Formazione intervista con

Fr. Raniero Cantalamessa OFMCap Cardinale di Santa Romana Chiesa

Video

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N° 346

1.

Come è nata la tua vocazione di frate cappuccino?

Sono diventato cappuccino perché conoscevo i cappuccini e nel mio paese c’era un padre, un sacerdote che veniva a celebrare la messa. Qui viveva la sua famiglia, ma c’era anche un frate laico, che veniva a chiedere l’elemosina. Conoscevo questi frati che erano popolari e anche santi.

Volevo anche io essere un cappuccino, un sacerdote e un santo.

2.

Che ricordi hai del tuo periodo di formazione iniziale?

In questi giorni in cui sono stato in quarantena qui a Santa Marta

(Vaticano) uno degli esercizi che ho

fatto è stato quello di rivedere la mia formazione. Mi sono ritornati alla

memoria tutti i ricordi, uno

ad uno, e in particolare

i formatori di Alsasua,

Saragozza,

Mettete Gesù al centro!

Intervista a

Fr. Celestino Cardinale Aos OFMCap Arcivescovo di Santiago del Cile

il mio maestro dei novizi. Provengo da uno dei due noviziati e avevo fr. Lazzaro

Iriarte come Maestro dei Novizi e successivamente in Teologia. Ho rivisto e ammirato sempre di più quegli uomini che ho incontrato. Ma ho reso grazie a Dio perché - posso dirlo a voce alta - ho incontrato davvero sacerdoti, religiosi, cappuccini, fratelli che ancora mi stupiscono e mi stupivano allora per la loro virtù, per la loro santità, veramente fratelli. Abbiamo avuto e abbiamo grandi uomini e devo ringraziare Dio grandi formatori, non tanto perché egli (fr. Lazzaro) è stato educatore con i suoi discorsi, ma con l’esempio della sua vita.

3.

L’Ordine ha quasi 2000 giovani in formazione iniziale. Che consiglio daresti loro per aiutarli a diventare bravi frati minori?

A questi giovani che sono in formazione direi come prima cosa, che si innamorino di Gesù Cristo, che mettano Gesù Cristo al centro, perché senza di questo

tutto va a rotoli! Non la teoria del francescanesimo, dell’ambientalismo o dell’ecclesiologia. Cristo è una persona. Cristo è nato dalla Vergine Maria, la povera Madre del povero re. Cristo è vissuto ed è morto, Cristo è risorto. Cristo ci ama e ci

redime e questo è ciò che è importante nella vita cristiana e nella vita francescana. E in secondo luogo consiglierei questo che ho visto nella mia vita:

che tengano gli occhi aperti per accogliere i fratelli.

Il Signore mi ha dato dei fratelli e questi fratelli, che abbiamo come formatori, hanno i loro difetti, hanno le loro debolezze, ma nonostante ciò hanno tanta virtù, hanno tante qualità, ed è qui che trovi i punti di riferimento.

E in terzo luogo direi una cosa che il maestro del noviziato mi ha ripetuto più e più volte e più tardi me l’ha ripetuto anche in teologia: che la cosa più importante è la disponibilità e lo spirito di sacrificio. Le capacità intellettuali che si possono avere più o meno elevate, specializzazioni ecc. saranno di scarsa utilità. La cosa più importante per il frate è questo cuore fraterno, che si forma dall’interno con l’aiuto dello Spirito Santo e dall’esterno anche con l’aiuto dei fratelli. Sono i fratelli e già l’avevo detto questo ritornello: se devi essere santo, tuo fratello deve farti (diventare) santo: è una cosa un po’ maliziosa, ma è la grande realtà. Noi diventiamo frati, diventiamo francescani, essendo fratelli così che non esitiamo ad innamorarci dell’Ordine Cappuccino, cosa che non si trova nei libri, ma in questi formatori. Auguro a tutti voi di essere buoni cappuccini, di essere persone felici. Pace e bene a tutti e a ciascuno.

Trascrizione e traduzione dell’intervista.

L’intervista a fra Raniero è stata eseguita da fr. Jaime Rey OFMCap, Segretario Generale della Formazione. Dicembre 2020.

Video

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Una vita semplice, fraterna, missionaria

La fondazione della fraternità dei Cappuccini di Tiaret (Algeria) risale alla decisione del capitolo elettivo della Provincia di Francia-Vallonia del 2006.

Dopo la conferenza di Madrid del 2005 sulla secolarizzazione in Europa, due frati, Dominique Lebon e Hubert Lebouquin, hanno fatto una prima esplorazione e presentato un dossier, votato poi a grande maggioranza. Fra René li ha raggiunti in Algeria, a Tiaret, il luogo dove il vescovo di allora immaginava potessero divenire fiorenti.

E ciò si è verificato. Fra Mariusz, della provincia polacca di Cracovia, è arrivato nel 2013, e fra Pascal nel 2017, mentre fra Dominique è rientrato in Francia dopo 10 anni di presenza.

La semplicità,

un’impronta francescana

La nostra vita fraterna, a Tiaret, città degli Altipiani, ai confini dell’Orania, si svolge in semplicità francescana. Ci occupiamo delle faccende domestiche, aiutati da una donna di servizio a tempo parziale, la quale si occupa anche della pulizia dello spazio della comunità parrocchiale. Siamo infatti responsabili della parrocchia di Santa Maddalena

di Tiaret, di cui Mariusz è il parroco, che accoglie soprattutto studenti sub- sahariani (una ventina) e alcuni cristiani algerini.

Abbiamo un oratorio per la vita di preghiera comunitaria e personale, nonché una sala polivalente per le celebrazioni domenicali e festive, che hanno luogo il sabato pomeriggio e nei giorni di festa.

La nostra economia è assicurata da una specie di reddito di sussistenza (come incoraggia Papa Francesco) versato mensilmente dalla diocesi a ciascun fratello attivo, per un importo di 21.000 dinari algerini (circa 100 euro). Vi si aggiungono la pensione mensile di fra René, la solidarietà della Provincia per le assicurazioni sociali e altre donazioni.

Le spese, oltre alla vita ordinaria, sono fatte per aiutare persone in difficoltà, per la Provincia o per gli strumenti della missione.

La fraternità come prima testimonianza

I fratelli sono consapevoli che la loro prima testimonianza è il loro modo di vivere insieme. Curano questa maniera di essere in relazione gli uni gli altri con l’aiuto degli strumenti tradizionali della vita cappuccina: la celebrazione regolare

del capitolo locale, la liturgia semplice e immersa nel silenzio della preghiera, la corresponsabilità della gestione della casa. Non sono sovraccarichi di lavoro. Considerano l’ospitalità come un elemento centrale della loro esistenza e una testimonianza della Vita che accolgono nel silenzio della preghiera e della condivisione fraterna.

La missione pacifica e gratuita in mezzo ai musulmani e alle musulmane

Il nostro rapporto con il mondo deve tener conto dei limiti imposti dal paese:

per esempio, è vietato lavorare senza un visto di lavoro (un’assunzione da parte di un’impresa straniera autorizzata).

La religione di Stato è l’Islam;

estremamente minoritaria, la presenza cristiana in generale, e cattolica in particolare, è sotto sorveglianza.

Questo ci rimanda alla prima regola di san Francesco. Cerchiamo, infatti, di rimanere «umili e sottomessi a tutti»

senza per questo perdere la nostra dignità. Non nascondiamo che siamo cristiani. Quando necessario e «piace a Dio», diciamo di più. Capita che gli algerini e le algerine vengano a parlarci

I Cappuccini in Algeria

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N° 346

di Dio e di un’esperienza di Cristo, spesso vissuta attraverso un sogno o un miracolo. L’accompagnamento di coloro che Cristo chiama fa parte della missione della Chiesa in questo Paese.

Siamo qui anche per loro.

Non c’è nulla di speciale da fare se non essere presenti lì, disarmati e accoglienti, durare nel tempo e imparare le lingue del paese (l’arabo classico e il cabilo, un dialetto berbero, ma anche l’arabo dialettale).

Una chiamata urgente e un bisogno vitale

Qual è la situazione della Chiesa in Algeria? E come può il carisma cappuccino rispondere alle sfide che si presentano?

In Algeria, una Chiesa fragile

Il mondo in cui viviamo ha una lunga tradizione islamica. Le relazioni sociali rispettano la separazione tra pubblico e privato, in cui le donne dominano il secondo, mentre gli uomini occupano maggioritariamente il primo.

Questo rapporto può cambiare nelle amministrazioni, nella scuola e nel campo della salute.

La presenza della Chiesa cattolica è legata alla storia coloniale francese.

Questa origine si legge ancora: gli edifici, gli usi, i riferimenti sono innegabilmente europei. L’apporto delle congregazioni africane e, soprattutto, la presenza viva

e dinamica di studenti e studentesse subsahariani, di tutte le appartenenze cristiane, viene oggi a rinnovare questo volto. Espatriati cristiani che lavorano nelle aziende straniere o nelle ambasciate arricchiscono ancora questa bella diversità.

Le sfide del nuovo millennio

La missione in Algeria è inseparabile dal contesto attuale del mondo in cui viviamo. Essa si confronta, a suo modo, con le sfide contemporanee più difficili.

La migrazione, inizio di un fenomeno ancora a venire

La prima sfida che attraversa la vita della nostra chiesa locale è quella della migrazione. La città di Tiaret non è sul percorso dei migranti sub-sahariani verso l’Europa; Orano, invece, si trova sulla “prima linea” di tutti i traffici legati a questo fenomeno. Le persone detenute nelle prigioni algerine, per motivi che vanno dal traffico di droga alla falsificazione, dalla truffa alla fabbricazione di banconote false, sono anche nostri “parrocchiani”. Quasi 80 membri della Chiesa algerina, tra cui due frati cappuccini, visitano questi prigionieri, su tutto il territorio. Questa

missione è una delle più evidenti per la nostra Chiesa, e delle più significative per l’amministrazione algerina.

I migranti sono anche oggetto di un’attenzione particolare attraverso vari progetti sostenuti dalla Caritas Algeria, alcuni dei quali vedono un fratello impegnato: il “Giardino delle Donne”

è il punto di ascolto e di accoglienza, al centro diocesano Pierre Claverie, entrambi ad Orano.

Ma soprattutto, ci percepiamo come una Chiesa di migranti!

Religioni che si affrontano o credenti che si riconoscono?

Il dialogo interreligioso è ovviamente una delle principali preoccupazioni della nostra missione. Cambiando prospettiva, da questa sponda del Mediterraneo, guadagniamo in acutezza sul cosiddetto «scontro delle civiltà»

e le diverse correnti sulla pluralità all’opera in Europa e nel mondo. Per noi, si tratta di impegnarsi in una ricerca paziente, e meno spettacolare, per una vera rinascita di una civiltà inclusiva.

I credenti, come invita papa Francesco, devono ricevere insieme la pace e vivere della beatitudine degli operatori di pace.

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Nomina del Vicario Apostolico di Quetta, Pakistan Khalid Rehmat OFMCap

Il Santo Padre ha nominato (2021.01.01.) Vicario Apostolico di Quetta (Pakistan) fr. Khalid Rehmat, OFMCap, finora Custode dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini in Pakistan.

Curriculum vitae

Fr. Khalid Rehmat, OFMCap, è nato il 5 agosto 1968 a Mianwali, Diocesi di

Islamabad-Rawalpindi. Prima di entrare nella vita religiosa, è stato insegnante in una scuola primaria.

Ha compiuto la formazione sacerdotale presso il St. Mary’s Minor Seminary a Lahore, professando i Voti solenni il 28 dicembre 2007.

È stato ordinato sacerdote il 16 agosto 2008.

Dopo l’ordinazione sacerdotale ha svolto i seguenti incarichi: Assistente del Rettore della Casa di Formazione dei Frati Minori Cappuccini di Lahore (2008-2011); insegnante al St. Mary’s Minor Seminary, nella Casa di Formazione dei Padri Francescani (2008-2014) e nell’Inter-Congregational

Program, a Lahore (2010-2014); Coordinatore della Commissione Educativa della Vice-Provincia dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini in Pakistan (2011-2014); Redattore della rivista Catholic Naqeeb (dal 2013) e Membro del Collegio dei Consultori dell’Arcidiocesi Metropolitana di Lahore (2015-2017); Membro della Commissione Biblica Arcidiocesana di Lahore (2016-2017); Coordinatore della Commissione Economica della Vice-Provincia dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini in Pakistan (2017-2020); Parroco di Nostra Signora del Monte Carmelo ad Adah, Sialkot, nell’Arcidiocesi Metropolitana di Lahore (2014-2020), e Membro del Consiglio Provinciale dei Frati Minori Cappuccini, fino a ottobre del 2020.

Successivamente, è stato Custode dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini in Pakistan.

Fonte - Bollettino Sala Stampa della Santa sede - 01.01.2021.

Elezioni e nomine

Custodia Provinciale del Pakistan – nomina:

CU: fr. Francis Sabir Nominato: 14.01.2021

Nominato da fr. Adri Geerts, Ministro Provinciale della Provincia Flandro-Belgica

Custodia di Malawi – elezioni:

CU: fr. Misheck Banda (CU Zambia) 1C: fr. Hendrison Kumbasa

2C: fr. Titus Tarimo (PR Tanzania)  Data: 21.01.2021

Presidente: fr. Kalist Tesha, MP della Prov. di Tanzania

Custodia del Corea del Sud - elezioni:

CU: fr. Stephen Kim 1C: fr. Patrick Keller 2C: fr. Cosmos Hong Data: 18.01.2021

Luogo: Capuchin Friary, Hyochang-dong, Yonsan-gu, Soeul, Corea del Sud

Presidente: fr. Patrick Keller, Delegato del Ministro Provinciale dell’Irlanda.

www.press.vatican.va

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I Frati Minori Cappuccini chiamati nella casa del Padre a causa della pandemia di COVID-19

Anno Domini 2020

Dies mortis Nomen et cognomen Circumscriptionis Patria Aetate

55. 02.12.2020. Angelo Colla Pedemontana Italia 82

56. 03.12.2020. Martin M. Bauer Germanica Deutschland 91

57. 14.12.2020. Luis Francisco González Rivera Portoricensis Puerto Rico 54

58. 16.12.2020 Alfredo Gundrum Calvariensis USA 79

59. 28.12.2020 Jacques Salim Kabou’a Vicini Orientis Libano 83

60. 05.12.2020 Paolo Antonucci Picena Italia 83

61. 14.12.2020 Luis Francisco González Rivera Portoricensis Puerto Rico 54

62. 16.12.2020 Alfredo Gundrum Calvariensis USA 79

63. 20.12.2020 Titus Bärtsch Helvetica Svizzera 83

64. 28.12.2020 Jacques Salim Kabou’a Vicini Orientis Libano 83

Anno Domini 2021

Dies mortis Nomen et cognomen Circumscriptionis Patria Aetate

65. 03.01.2021 Michel Bourgeois Gallica France 86

66. 08.01.2021 Carlo (Salvatore) Lazzaro Messanensis Italia 85

67. 11.01.2021 Joseph Sleiman Khalil Vicini Orientis Libano 86

68. 13.01.2021 Marco Locche Sardiniae e Corsicae Italia 81

69. 19.01.2021 SE William Fey Pennsylvanica USA 78

70. 21.01.2021 Maximilian Linus Theler Helvetica Svizzera 86

71 24.01.2021

Mel Walter Hermanns Calvariensis USA

82

Dalle Costituzioni dei Frati Minori Cappuccini n. 51,2:

“La fede nel Cristo risorto sostiene la nostra speranza e mantiene viva la comunione con i fratelli che riposano nella pace di Cristo. Uniti in uno scambio di doni spirituali, nella celebrazione dell’Eucaristia e nelle nostre preghiere

raccomandiamo a Dio misericordioso tutti i defunti. Con riconoscenza e sentimento di carità, offriamo suffragi particolari secondo quanto stabilito nelle Ordinazioni dei Capitoli generali.”

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I lavori preparatori

D ue particolari momenti hanno scandito i tempi di due specifiche Commissioni: quella di Europa 2021 e quella del Mediterraneo. Infatti, sabato 16 e domenica 17 di gennaio la prima Commissione, da remoto, ha potuto finalmente incontrarsi per programmare il prossimo incontro che si terrà a Częstochowa (Polonia) dall’11 al 16 ottobre 2021 per tutte le Circoscrizioni dell’Europa. Il gruppo di lavoro fu costituito dal Ministro Generale e dal suo consiglio nell’ottobre del 2019. Ne fanno parte: fra Pio Murat, presidente; fra Onofrio Farinola, segretario; fra Josè Angel Torres, vicario generale; fra Francesco Neri e fra Piotr Stasiński, consiglieri generali; fra Alessandro Ferrari (PR Lombardia, Italia); fra Ippolito Fortino (PR Calabria, Italia); fra Eric Bidot (PR

Francia); fra Christophorus Goedereis (PR Germania); fra Carlos Gil (PR Spagna); fra Radek Naurátil (PR della Repubblica Ceca); fra Tomas Wronski (PR Varsavia, Polonia).

Compito della Commissione è programmare l’incontro in Polonia,

L’incontro della

Commissione Europa 2021

a cui parteciperanno tutti i Ministri/Custodi/Delegati.

Essi rappresenteranno i Paesi delle Conferenze europee e alcune del Medio Oriente, tra cui Grecia, Turchia, Libano-Siria.

Il punto di riferimento del lavoro svolto nei due giorni è stata la lettera del Ministro generale del 22 novembre 2020 - Lettera ai frati dell’Europa.

In realtà, il lavoro era già stato avviato quando a tutte le fraternità delle Circoscrizioni europee era stato inviato un questionario, le cui domande sono pervenute alla nostra Commissione e che saranno prese in considerazione.

Intanto, come auspicato e programmato dalla stessa Commissione, entro il mese di marzo giungerà a tutte le fraternità europee un sussidio per l’animazione di un Capitolo locale, le cui riflessioni saranno condivise in vista dell’incontro di Częstochowa.

La Commissione del Mediterraneo,

da parte sua, nell’incontro, sempre

via zoom, di sabato 23, ha avanzato

alcune proposte che saranno

condivise e interagiranno con

quelle del gruppo di lavoro della

Commissione Europa.

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N° 346

editore Curia Generale dei Frati Minori Cappuccini direttore responsabile Daniele Giglio OFMCap collaboratori tutti i segretari della Curia Generale impaginazione e grafica Paweł Teperski OFMCap edizioni italiano inglese polacco spagnolo francese tedesco portoghese

autorizzazione del tribunale di Roma n. 690 del 23.11.1990 periodico mensile telematico www.ofmcap.org

Curia Generale OFMCap Via Piemonte, 70; 00187 Roma, Italia Tel. +39.06.42011710 Fax +39.06.4828267 bici@ofmcap.org

FEBBRAIO: Preghiamo per le

donne vittime di violenza, perché vengano protette dalla società e le loro sofferenze siano prese in considerazione e ascoltate.

MARZO: Preghiamo affinché

viviamo il sacramento della riconciliazione con una rinnovata profondità, per gustare l’infinita misericordia di Dio.

Intenzioni del Papa 2021

Sentire cum Ecclesia

franciscus

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@Pontifex_it Papa Francesco

Il progetto che Dio ha su ciascuno di noi è sempre un disegno d’amore. E la gioia più grande per ogni credente è rispondere a questa chiamata, offrire tutto sé stesso al servizio di Dio e dei fratelli.

In ogni gesto di servizio, in ogni opera di misericordia che compiamo, Dio si manifesta e posa il suo sguardo sul mondo.

Dio vince il male del mondo

facendosene carico. È anche il modo in cui noi possiamo risollevare gli altri: non giudicando, non intimando che cosa fare, ma facendoci vicini, con-patendo, condividendo l’amore di Dio.

Nei momenti difficili e bui, troviamo il coraggio di dire:

“Benedetto sei Tu, o Signore”.

Lodiamo il Signore: questo ci farà

tanto bene.

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