• Non ci sono risultati.

DISEGNI DI UN VIAGGIO IN ITALIA

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "DISEGNI DI UN VIAGGIO IN ITALIA"

Copied!
17
0
0

Testo completo

(1)

D I S E G N I D I U N V I A G G I O I N I T A L I A

D I S E G N I D I B I L L H O M E S

M O S T R A R E T R O S P E T T I VA

A V I L L A S M I L E A , M O N TA L E

A P R I L E / G I U G N O M M X V

(2)

...Ogni tanto si perdeva con un altro strano personaggio capitato a Casedisopra, un architetto inglese, tale Bill Holmes, un distinto signore di circa sessant'anni, o poco più, alto, magro, bianco di capelli, con una risata contagiosa e amante della buona cucina locale e, perché no, del vino che l'accompagnava. In quei giorni cercava, o così andava raccontando in paese, architettura sacra locale, vecchi oratori, edicole votive, roba del genere...

Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli in La Pioggia fa sul serio.

Foto: Stefano Semenzato

In copertina, La casa di Giuliano a Monachino, 2014.

P R E S E N T A Z I O N E

Appennino: un crinale che unisce

Q

uando ci imbattiamo nella parola Appennino la nostra immaginazione va subito alla catena montuosa che corre lungo la penisola italiana, dalla Liguria fino alla Calabria. È una dorsale che caratterizza la morfologia dell’Italia e che nei secoli ha costituito una barriera naturale, talvolta difficile da superare, quando si è voluto mettere in contatto aree geografiche dei due ver- santi. Non fa eccezione il tratto tosco-emiliano con il quale si sono confrontate le civiltà che, nei secoli, hanno tentato di unire, avvicinare, collegare, la piana pistoiese con il versante emiliano per avventurarsi poi nella fertile Pianura Pada- na. Le vie consolari romane aggirarono l’ostacolo, correndo lungo le due coste, la tirrenica e l’adriatica, per collegare il centro della penisola all’Italia del Nord.

Contemporaneamente sui due versanti si svilupparono civiltà locali che seppero convivere con le risorse offerte dal territorio, ne valorizzarono il patrimonio bo- schivo, produssero un’attività agricola di sussistenza che si integrò perfettamente con l’allevamento e la pastorizia.

Il progetto “Appennino: un crinale che unisce” vuole ricostruire la storia di que- ste civiltà locali dei due versanti, vicine territorialmente, che nei secoli hanno percorso strade diverse nella appropriazione del territorio: ne sono nate tradizio- ni, usanze, culture popolari, arti culinarie, tipologie di lavoro, tecniche abitative che, messe a confronto, ci testimoniano come le diversità siano elementi di ricchezza e di stimolo per vivere in maniera sapiente e armoniosa il rapporto con l’ambiente circostante. Ci aiutano in questo percorso di valorizzazione dell’Appennino le esperienze e i contributi di artisti, scrittori, storici locali che, con modalità ed approcci diversi, ci offrono originali interpretazioni di come possa essere vissuto un contesto ambientale. Acquerelli, racconti, indagini sto- riche concorrono così ad una visione unitaria di quello che l’Appennino presen- ta ancora oggi a chi vi si avvicini con rispetto e umiltà, non in modo distratto e frettoloso. A noi il compito di raccogliere queste provocazioni per farne un utile strumento di conoscenza e di valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale che ci circonda.

Alessandro Galardini, Assessore alla Cultura del Comune di Montale (PT)

Q

uesto libro che viene pubblicato in occasione della mostra di disegni di Bill Homes a Villa Smilea di Montale (Pistoia) non è un semplice ca- talogo di mostra, ma si rivela subito come una sorta di abaco, di sintesi del lavoro che Bill Homes ha condotto in questi ventitré anni di presenza nel territorio compreso fra la Toscana e l’Emilia.

Le immagini che vengono esposte provengono infatti dai numerosissimi lavori di ricerca che l’autore ha condotto in questi anni, a cominciare da quello del 1995, in qualche modo pionieristico, sulla valle della Limentrella nella zona di Treppio, per concludere col lavoro ancora in fieri dei disegni riguardanti il giar- dino di Boboli. Fra questi lavori alcuni spiccano in modo evidente: i complessi progetti sulle Limentre e sul Reno e quelli sul romanico appenninico, sui fiori della montagna e sulla Rocchetta Mattei di Riola.

Un ampio spettro di ricerca che, come spesso diciamo, ci mostra con gli occhi di un inglese trapiantato in montagna quelle immagini e quelle suggestioni che ab- biamo sotto gli occhi ogni giorno, ma che non abbiamo osservato con attenzione.

Di tutto ciò è testimonianza viva la riproduzione, che trovate al termine del volume, delle copertine di tutti i lavori realizzati fino ad oggi ed anche di quelli che sono in attesa o in corso di pubblicazione.

Claudio Ghelardini Renzo Zagnoni

(3)

I N T R O D U Z I O N E

L

a mia prima visita in Italia è stata nel 1961 in Toscana, quando, studente di architettura, sono venuto a Firenze ad ammirare le grandi opere monu- mentali del Rinascimento. Le mie visite sono poi proseguite in modo sal- tuario negli anni ’60 e ’70, finché negli anni ’80 ho cominciato ad interessarmi più assiduamente all’architettura tradizionale per eccellenza, quella spontanea.

Ero allora diventato professore di architettura alla South Bank University di Londra e questo incarico mi ha dato la possibilità di trascorrere lunghe vacanze estive qui in Italia, con un insieme di circostanze che mi ha permesso di iniziare a studiare gli edifici tradizionali dell’Italia settentrionale e la loro meravigliosa ricchezza e varietà.

Oggi i disegni fatti a mano sono diventati un lusso ma, per un architetto come me, nato verso la metà del Novecento, erano il comune mezzo per esprimere le idee e le descrizioni. Disegnare era per me una parte così normale della mia vita quotidiana quanto il parlare o il mangiare, e lo trovavo perciò il modo più naturale per eseguire i miei studi e comunicarne i risultati.

Nei primi anni delle mie ricerche ho percorso le pianure umbre e toscane, dove gli edifici che avevano ospitato per secoli le attività agricole si ergevano sulla piana come sculture isolate sotto un immenso cielo azzurro. Per varie ragioni, non ultima l’ispirazione che ho avuto dal libro La casa rurale nella Toscana scritto nel 1933 da Renato Biasutti, il mio lavoro di ricerca mi ha portato ai piedi degli Appennini sopra Pistoia. In questa zona collinare, come ho scoperto in seguito, gli edifici erano un ibrido fra la tipologia di pianura e quella di montagna. Già allora tuttavia, nei primi anni ’90, il puro edificio tradizionale stava iniziando a scomparire, per disgregazione naturale, o a causa di demolizioni che facevano spazio a strutture di maggior funzionalità, oppure, caso più frequente, per la dif- fusione globalizzata di un modello di copertura mediante intonaco ed anonime tegole rosse di produzione industriale.

L’avanzare di questa crisi degli edifici collinari tradizionali mi ha indotto a spo- stare il mio annuale soggiorno estivo più in alto verso la montagna, dove speravo fossero rimasti per i miei studi esempi assai più intatti. Ed è così che sono giun- to a Monachino, località nel comune di Sambuca Pistoiese. Lì ho trovato non solo l’ampia scelta di edifici tradizionali che avevo sperato ma anche persone appassionate che condividevano con entusiasmo il mio interesse in quel tipo di costruzioni. Mentre i miei studi si focalizzavano sulle tre valli delle Limentre (la Limentrella, la Limentra orientale e quella occidentale), ritornavo ogni anno a Monachino e nei borghi vicini. Tali studi erano destinati a portarmi a loro volta verso la valle del fiume Reno che sarebbe diventata l’argomento centrale del mio progetto successivo. È stato allora che ho deciso di comprar casa agli Sterpi, località in comune di Grizzana Morandi, iniziando a lavorare in uno studio di architettura a Porretta Terme, un altro confluire di circostanze che ha reso questa volta logisticamente più semplice la realizzazione del mio nuovo progetto, ben più complesso dei precedenti.

Lavorando ai due progetti principali, ho avuto occasione di affrontare temi più cir- coscritti ma comunque ad essi correlati, quali ad esempio la flora locale o l’architet- tura romanica dell’area oppure lo studio in cui sono impegnato in questo momen- to, la descrizione dell’architettura del paesaggio nel giardino di Boboli a Firenze.

In questa rassegna ho inteso mostrare esempi provenienti da tutti i luoghi toccati nel mio viaggio lungo le spettacolari montagne dell’Appennino. Molti dei dise- gni originali sono tuttavia disseminati fra varie collezioni private, ed ho cercato pertanto di utilizzare questo catalogo come una specie di esposizione alternativa in cui presentare un quadro più esteso di quanto sia possibile con una mostra vera e propria.

Bill Homes, Cittadino onorario di Grizzana Morandi

P I A N U R A E C O L L I N E

Forno di mattoni, Poggio Secco (nei pressi di Prato), 1995.

La ghiacciaia della Madonnina, le Piastre, 1994.

C a p a n n a , Fattoria San G i o v a n n i , V i l l a m a g n a . 1991.

(4)

Casa colonica, San Giovanni Val d'Era, 1991.

I l C a s t e l l o , M i g i a n e l l a nei pressi di U m b e r t i d e ) , 1987.

La pievina, Colle Val d'Elsa, 1992.

Casa, Carbonile (Firenze), 1995.

L E L I M E N T R E

M u l i n o d e l l a Casina, C a m p a l d a i o , 1994.

I m u l i n i , P o g g i o l i n o , 1994.

C a p a n n e c o n p o r t i c i , P o g g i o l i n o , 1994.

C a m p a l d a i o , 1994.

(5)

F u c i n a , L a Torraccia, 1995.

C a r b o n i l e , L'Acqua, 1995.

To r re , B a r g i , 1995.

Capanna, Il Bosco, L'Acqua.

1995

C a p a n n a Castellone, La Rasa, 1995.

Il Molinaccio, Pigoni, Torri, 1995.

(6)

Capanna, Gli Sterpi, 1996.

Vista panoramica, La Scola, 1996.

La teggia Parisi, La Scola, 1996.

Ca' dei Brunetti, 1996.

Capanna, Vigo, 1996.

C a m p a n i l e , Savignano, 1996.

Portici, Castel di Casio, 1996.

(7)

Mulino Magni, le tramogge e le macine, San Pellegrino, 2000.

Mulino Magni, i ritrecini, San Pellegrino, 2000.

S t a b i a z z o n i , 2001.

L e L o g g e , Pavana, 1999.

I l m u l i n o d i C h i c c o n e , Pontaccio, 2001.

Sottopassaggio, Bubbiana, 2001.

(8)

C a m p a n u l a selvatica, 1995.

Digitale rosa, 1995.

P a p a v e r o comune, 1995.

I Giardini di Piazza Vittorio Veneto, Porretta, 2003.

F I O R I I L R E N O

Il centro storico, Porretta, 2003.

Piazza della Libertà, Porretta, 2003.

(9)

Via Terme, Porretta, 2003.

(10)

Fontanelle, La Scola, 2002.

Stalla fienile, Casale, 2006.

L a v a t o i o , L a

Costa, 2002. Stalla fienile,

Corvella, 2007.

Stalla fienile, Stiarigine, 2005.

L a v a t o i o , Casona, 2002.

(11)

Ferriera Calvi, Silla, 2009.

Ferriera Calvi, Silla, 2009.

Fornace di calce, Torricella, 2010.

L'ingresso alla Rocchetta, 2011.

La Rocchetta da sud, 2010.

La limonaia, Rocchetta Mattei, 2010.

(12)

Costonzo, 2006.

Finestra nella Sala della Visione, Rocchetta Mattei, 2010.

Casa, Sassuriano, 2003.

Casa con torre, La Serra, 2005

(13)

M u l i n o d i Guccini, Silla, 2008.

L'aia di sopra, M a d o g n a n a , 2005.

Gaggiola, 2003.

C a p e l l a d i S a n M a t t e o , Olivacci, 2008.

Monumento ai caduti in guerra, Vergato, 2008.

SS. Maria e Carlo, F r a s s i g n o n i , 2008.

(14)

M O N T E V I G E S E

Gli Sterpi e Monte Vigese, 2013.

Monte Vigese da Poggio, 2013.

Monte Vigese dalla Rocchetta Mattei, 2013.

Monte Vigese e m o t o f a l c i a t r i c e , La Costa, 2013.

(15)

I L R O M A N I C O IL G I A R D I N O DI B O B O L I

C a p i t e l l i , M o n t o v o l o , 1998.

L ' a b s i d e , Roffeno, 1998.

L’ A c q u a r i o , Giardino di Boboli, 2014.

L a L i m o n a i a Grande, Giardino di Boboli, 2014.

A r c h i t r a v e M o n t e p i a n o , 2006.

S . L o r e n z o , Tudiano, 1999.

Il lato nord, Giardino di Boboli, 2014.

(16)

La limonaia della Sughera

,

Giardino di Boboli, 2014.

P r a t o d e l l e C o l o n n e , Giardino di Boboli, 2015.

Viottolone, Giardino di Boboli, 2014.

L E L I M E N T R E

V O L U M I

I N D I V I D U A L I I N L A V O R A Z I O N E I L R E N O

CO L LA B O R A Z I ON I

Limentrella,

Porretta 1995.

Volume IV.

Gli edifici industriali e le infrastrutture, Campolo e Porretta, 2012.

Da Riola a Montovolo, arte e architettura lungo la via dei sassi, in attesa di pubblicazione.

Le pietre dell’alta Limentra Orientale,

Porretta 1996.

Volume V.

Abbeveratoi e lavatoi sulle strade di Montovolo,

(con L. Bertuzzi e S.Michelini)

Campolo e Porretta, 2003.

Un sarto e il suo castello a Castelluccio,

(con R. Zagnoni)

Porretta, 2013.

Gli insediamenti della bassa Limentra Orientale,

Campolo e Porretta, 1999

Volume VI.

Gli edifici religiosi e pubblici

awaiting publication.

Cinquantadue vedute di Monte Vigese,

Porretta, 2014.

Tre viaggi lungo la Limentra Occidentale,

Porretta, 2002.

Volume VII.

La Rocchetta Mattei di Riola

Campolo e Porretta, 2011.

Contessa Lydia Ferrari, pittrice, Catalogo delle opere,

(con S. Mondini)

Gaggio, 2014.

Volume I.

Gli insediamenti tra le Limentre in attesa di pubblicazione.

Acquerelli in fiore,

(con P. Balletti)

Porretta, 1997.

Battersea Park, a guide to the architecture and design,

in attesa di pubblicazione.

Volume II.

Porretta Terme forma urbis,

Porretta, 2005.

Il Romanico Appenninico,

(con A. Antilopi e R. Zagnoni)

Porretta, 2000.

I giardini di Boboli, l’architettura di una città reale,

in attesa di pubblicazione.

Volume III.

Le stalle/fienili ed altri edifici agricoli

Campolo e Porretta, 2008.

Gaggio Montano, guida all’architettura e all’urbanistica,

Gaggio Montano, 2011.

Le valli della Sambuca, Sambuca Pistoiese, 1999.

Pitigliano e Affrico, Gaggio Montano, 2001.

Veggio nella storia e nella tradizione, Grizzana Morandi, 2014.

B I B L I O G R A F I A

Alta Valle del Reno GLI EDIFICI INDUSTRIALI

G L I I N S E D I A M E N T I DELL’ALTA VALLE DEL RENO

B I L L H O M E S

V O L U M E I V G L I E D I F I C I I N D U S T R I A L I E L E I N F R A S T R U T T U R E

POLISPORTIVA DI CAMPOLO G R U P P O D I S T U D I A LTA

V A L L E D E L R E N O

2 0 1 2 IV

Il Gruppo di studi Alta valle del Reno ha pubblicato nel- la stessa collana “I libri di Nuèter” i seguenti volumi:

1) Per grazia ricevuta, 1982 2) Saluti da, 1984 3) La ferrovia transappennina, 1985 4) Suviana e Pavana, 1987 5) G.P. Borghi-R. Zagnoni, La Madonna del Faggio, 1988 6) L’Ottocento ai Bagni della Porretta, 1990 7) R. Zagnoni, Un filo lungo cent’anni, 1990 8) M. Facci-R. Zagnoni, Sei secoli di vita ospedaliera..., 1991 9) Gente e luoghi della Sambuca Pistoiese, 1992 10) Bargi, Baigno, Stagno, 1993 11) Capugnano e Castelluccio, 1993 12) Fontane e sorgenti fra Bologna e Pistoia, 1995 13) M. Facci-A. Guidanti-R. Zagnoni, Le terme di Porretta

nella storia e nella medicina, 1995 14) B. Homes, Limentrella, 1995 15) R. Zagnoni-G.P. Borghi, La Madonna del Bosco, 1996 16) La Madonna del Ponte, 1996 17) Savignano, 1997 18) B. Homes-P. Balletti, Acquerelli in fiore, 1997 19) P. Guidotti, Il definitivo ritorno, 1997 20) F. Guccini, Dizionario del dialetto di Pavana, 1998 21) P. Maiani, Affresco alle Logge di Pavana, 1998 22) Il santuario dei Frascari, 1998 22 bis) G. Sirgi, La difesa del suolo nella montagna..., 1998 23) M. Facci-A. Borri, Porretta dall’Unità alla Repubblica (1859-1948), 1998 24) B. Homes, Gli insediamenti della bassa Limentra Orien-tale, 1999 25) A. Antilopi-B. Homes-R. Zagnoni, Il romanico appen-ninico …, 2000 26) L. De Marchi, I sassi scritti delle Limentre, 2000 27) A. Antilopi-B. Homes-R. Zagnoni, Pitigliano e Affrico …, 2001 28) G. Sirgi, Il bacino di Castrola …, 2001 29) P. Balletti-R. Zagnoni, Dizionario toponomastico del comune di Granaglione, 2001 30) E. Albertazzi-R. Zagnoni, Silla, un paese moderno...,2001 31) M. Facci, Il conte Cesare Mattei, 2002 32) M. Facci, Gli educatori della montagna, 2001 33) B. Homes, Tre viaggi lungo la Limentra Occidentale, 2002 34) L. Bertuzzi-B. Homes-S. Michelini, Abbeveratoi e la-vatoi, 2003 35) R. Zagnoni, Il medioevo nella montagna tosco..., 2004 36) M.Vannini-M. Maselli, Pioppe di Salvaro..., 2005 37) B. Homes-P. Digiuni-R. Zagnoni, Porretta Terme. For-ma Urbis, 2005 38) R. Zagnoni-G.P. Borghi, La Madonna del Faggio, 2007 39) B. Homes, Le Stalle/Fienili, 2008 40) R. Zagnoni, S. Ilario di Badi, 2008 41) R. Zagnoni-A. Ottanelli, Vedute fotografiche della co-struzione della ferrovia Porrettana (1859-1864), 2009 42) R. Zagnoni-M. Facci, Quattro secoli di teatro e spetta-coli a Porretta (secoli XVII-XXI), 2009 43) R. Zagnoni-G.P. Borghi, La Madonna dell’Acero, 2010 44) B. Homes, Guida alla Rocchetta Mattei, 2011 45) F. Cardini, Tra la via Emilia e la via della seta, 2011 46) Montovolo: il Sinai bolognese, 2011 47) G. P. Borghi, M. Fanti, R. Zagnoni, Maria Vergine di

Calvigi fateci santi, salvi e felici, 2011 48) P. Foschi, Castelli e fortificazioni nel Bolognese, 2012 49) B. Homes, Gli edifici industriali, 2012

Acquaforte di W. Colz (inizio Novecento)

G L I I N S E D I A M E N T I D E L L’ A LTA VA L L E D E L R E N O La serie con questo titolo, di cui il presente volume è il numero IV, descrive l’architettura degli edifici nell’alta valle del Reno in Italia settentrionale. Essa è costituita da sette volumi, di cui due ancora in attesa di pubblicazione:

I. Il Reno tra le Limentre, Le case e gli insedia- menti fra Ponte della Venturina e Riola

(in attesa di pubblicazione) II. Porretta Terme, Forma Urbis

(pubblicato nel 2005) III. Le Stalle/Fienili ed altri edifici agricoli

(pubblicato nel 2008) IV. Gli Edifici Industriali e le infrastrutture V. Abbeveratoi e Lavatoi sulle strade di Montovolo (pubblicato nel 2003) VI. Gli Edifici Religiosi ed altri edifici pubblici

(in attesa di pubblicazione) VII. La Rocchetta Mattei di Riola, guida all’archi- tettura e alla decorazione (pubblicato nel 2011)

ENGLISH SUMMARY The subject of this book is the buildings and infrastructure which supported the traditional industries that, together with agriculture, have sustained the economy of this Apennine mountain valley since Etruscan times. These industries were located here in order to benefit from the local resources of timber and stone, from the energy supplied by mountain streams and from the skills of the men and women that had been past down for generations.

Today the shadow of globalisation has blighted these industries and little, apart from these buildings and some artifacts, remains. One hopes, in making this book, that a record of these remains will serve to remind us of the substantial industrial past that brought work, a degree of prosperity, and life to the settlements of the valley.

D A R I O L A A M O N T O V O L O

A R T E E A R C H I T E T T U R A L U N G O L A V I A D E I S A S S I B I L L H O M E S

Bill Homes - Renzo Zagnoni UN SARTO E IL SUO CASTELLO A CASTELLUCCIO

B I L L H O m E S R E N Z O Z A G N O N I

UN SARTO E IL SUO CASTELLO A CASTELLUCCIO

G R U p p O d I S T U d I A LT A VA L L E d E L R E N O A S S O C I A Z I O N E C A S T E L L O m A N S E R V I S I p O R R E T T A T E R m E

2 0 1 3

ENGLISH SUmmARY Alessandro manservisi (1851-1912) was a highly successful tailor with a shop in Bologna that catered to the upper end of the bespoke clothing market. The success of his business meant that he was able to fulfil his dream of living in a medieval castle. This wish to return to what was perceived to be a simple and more convivial way of life was part of a widespread trend in the Europe of the late 19th century. In 1886 he bought a substantial house in Castelluccio, a small town in the Apennine mountains south of Bologna. The house was built in traditional materials on a classical palladian plan and had been lived in by the Nanni family since its construction in the 17th century. Clearly this was not manservisi's ideal house and so, as he would have done in his tailoring business, he set about giving it a new and more up to date set of clothes, one that would reflect his self-image. His alterations were mainly to the external part of the building, notably to its door and window openings and its roof line. His restyling extended also to the adjacent park which he surrounded with imposing castle-like walls with entrances that resembled castle gates. He completed his fantasy medieval world with the construction of several ancillary buildings such as the ice and gatehouses.

On manservisi’s death his castle was turned into a colonia - a sort of hostel where city children were able to spend holidays enjoying the fresh air and natural beauty of the mountains.

After the closing of the colonia, the castle was abandoned and fell into disrepair until the 1980’s when it was used as a restaurant. It was eventually acquired by the local authority which granted a lease to a local group that currently runs it very successfully as a cultural/

social centre.

This book is in two parts. The first investigates manservisi’s life while the second describes the architecture and decoration of the building.

Impaginazione e stampa a cura di AGV Studio (pioppe di Salvaro) - www.agvstudio.com GLI AUTORI

BILL HOmES Nato a Londra nel 1942, si è laureato in architettura e ne ha praticato la professione. Ha insegnato a lungo progettazione Architettonica in una università londinese. Ha lavorato per sei anni presso lo studio digiuni Cioni di porretta Terme, collaborando a vari importanti progetti locali.

Come molti dei propri connazionali, ama l’Italia, la sua gente e la sua cultura, ed ha pubblicato in questi ultimi vent’anni una serie di libri sull’architettura del territorio fra Emilia e Toscana; in particolare, il volume Le Limentre, in cui studia l’architettura degli insediamenti nelle tre valli delle Limentre. Negli ultimi dieci anni ha lavorato su una serie intitolata Gli Insediamenti dell’Alta Valle del Reno, costituita da sette libri di cui cinque sono stati già pubblica- ti: II. Porretta Terme - Forma Urbis, III. Le Stalle/Fienili, IV. Gli Edifici Industriali, V. Abbeveratoi e Lavatoi, e VII.

La Rocchetta Mattei di Riola. I due rimanenti, I. Gli Insediamenti fra le Limentre e VI. Gli Edifici Religiosi e Pubblici, verranno pubblicati prossimamente.

Nel 2011 Bill Homes è stato nominato cittadino onorario di Grizzana morandi, il comune in cui vive e lavora per buona parte dell’anno.

RENZO ZAGNONI Nato a Cascina (pisa) nel 1953, si è laureato in filosofia ed insegna nelle scuole medie superiori di porretta Terme.

È socio fondatore del Gruppo di Studi Alta Valle del Reno e si interessa da molti anni di storia della montagna tosco- emiliana, con un particolare interesse per il medioevo. Ha pubblicato numerosissimi saggi sia su questo periodo stori- co, sia sulla storia dell’industria montana fra Otto e Novecento. Tra i lavori più importanti Il Medioevo nella montagna tosco-bolognese, del 2004, che ha riunito molti dei suoi saggi di storia medievale sparsi in svariati volumi e riviste.

dal 1993 cura i convegni annuali dal titolo “Storia e ricer- ca sul campo fra Emilia e Toscana” e la pubblicazione dei relativi atti, un’iniziativa che ha visto la presenza di moltis- simi studiosi di entrambi i versanti dell’Appennino, acco- munati dall’amore per questa terra e dal desiderio di approfondirne la conoscenza con gli strumenti della storia.

Nell’anno 2009 il Comune di porretta Terme gli ha confe- rito il premio “Città di porretta Terme”.

Volume realizzato con il contributo di:

ENGLISH SUMMARY Riola is a small town situated on the banks of the river Reno about half way between Bologna to the north and Pistoia to the south. In the mid 19th century, before the advent of the Bologna/Pistoia road and railway, each somewhat confusingly known as the Porrettana, the town barely existed. The meeting of those two new transport routes with the ancient river crossing turned Riola into a significant transport node. It was around this time that the Count Cesare Mattei (1809-1896) started the con- struction of his castle on the site of a medieval fort on the outskirts of the town. He was one of the more notable and controversial figures of 19th century Bolognese so- ciety. Alfonso Rubbiani, with whom he was acquainted, described him as an original blend of feudal lord, miracle worker, beggar and artist.

Two passions ruled the Count’s life- the medical method that he discovered and developed known as Elettromeopatia, most of the secrets of which unfortunately died with him, and his castle. The latter became for him a sort of escape hatch from the realities of the newly created 19th century industrial society into a fantasy world of his own imagina- tion. Thus the Rocchetta, as it was to be called, in common with many other 19th century buildings, played the same role in the Count’s world that the more ephemeral elec- tronic devices such as television, the internet and cinema, all designed to substitute a pretence of reality for reality itself, play in our 21st century one. Over the course of the next few decades the Rocchetta became the heart of an expanding commercial centre built to accommodate the considerable number of visitors arriving at Riola in the hope of benefiting from elettromeopatia.

This guide has been written at a time in the existence of the Rocchetta when it is undergoing a metamorpho- sis. It is at that transition stage, experienced by many buildings, between the dilapidation of the original and its re-emergence in a new version of itself. In the case of the Rocchetta that new version will undoubtably contain memories of its days as the private residence and clinic of Count Cesare Mattei, but, in the process of being trans- formed for use in the twenty first century, it will have become a building that is essentially different from the original. Despite this though, it is the Count’s original castle that is the subject of this guide.

To write a guide to a building that has in this sense ceased to exist might seem at first sight to be a rather strange or even perverse thing to do. On reflection though, it will be agreed that the experience of visiting the reincarnation of the building will be greatly enhanced by the knowl- edge of its origins and evolution that this guide to the original building endeavours to provide.

A first visit to the Rocchetta can be a very confusing expe- rience. The visitor is confronted with a bewildering maze of spaces that often lack either an obvious function or a coherent sequence. Bearing this in mind, a further endeav- our in compiling this guide has been to reveal something of the order that underlies this apparent confusion. The guide consists of a series of itineraries, each composed in order to explore a particular aspect of the building and its contents, that takes the visitor through the castle and its surroundings. The itineraries are illustrated by draw- ings and, where possible, old photographs which show the original interior decorations and room furnishings. Also included are observations from contemporary sources that will help the visitor to appreciate better how the cas- tle was experienced by its early inhabitants.

Il Gruppo di studi Alta valle del Reno ha pubblicato nel- la stessa collana “I libri di Nuèter” i seguenti volumi:

1) Per grazia ricevuta, 1982 2) Saluti da, 1984 3) La ferrovia transappennina, 1985 4) Suviana e Pavana, 1987 5) G.P. Borghi-R. Zagnoni, La Madonna del Faggio, 1988 6) L’Ottocento ai Bagni della Porretta, 1990 7) R. Zagnoni, Un filo lungo cent’anni, 1990 8) M. Facci-R. Zagnoni, Sei secoli di vita ospedaliera a Porretta, 1991 9) Gente e luoghi della Sambuca Pistoiese, 1992 10) Bargi, Baigno, Stagno, 1993 11) Capugnano e Castelluccio, 1993 12) Fontane e sorgenti fra Bologna e Pistoia, 1995 13) M. Facci-A. Guidanti-R. Zagnoni, Le terme di Porretta nella storia e nella medicina, 1995 14) B. Homes, Limentrella, 1995 15) R. Zagnoni-G.P. Borghi, La Madonna del Bosco, 1996 16) La Madonna del Ponte, 1996 17) Savignano, 1997 18) B. Homes-P. Balletti, Acquerelli in fiore, 1997 19) P. Guidotti, Il definitivo ritorno, 1997 20) F. Guccini, Dizionario del dialetto di Pavana, 1998 21) P. Maiani, Affresco alle Logge di Pavana, 1998 22) Il santuario dei Frascari, 1998 22 bis) G. Sirgi, La difesa del suolo nella montagna bologne-se (quando si faceva), 1998 23) M. Facci-A. Borri, Porretta dall’Unità alla Repubblica (1859-1948), 1998 24) B. Homes, Gli insediamenti della bassa Limentra Orientale, 1999 25) A. Antilopi-B. Homes-R. Zagnoni, Il romanico appen-ninico …, 2000 26) L. De Marchi, I sassi scritti delle Limentre, 2000 27) A. Antilopi-B. Homes-R. Zagnoni, Pitigliano e Affrico …, 2001 28) G. Sirgi, Il bacino di Castrola …, 2001 29) P. Balletti-R. Zagnoni, Dizionario toponomastico del comune di Granaglione, 2001 30) E. Albertazzi-R. Zagnoni, Silla, un paese moderno dal-le radici antiche, 2001 31) M. Facci, Il conte Cesare Mattei, 2002 32) M. Facci, Gli educatori della montagna, 2001 33) B. Homes, Tre viaggi lungo la Limentra Occidentale, 2002 34) L. Bertuzzi-B. Homes-S. Michelini, Abbeveratoi e la-vatoi, 2003 35) R. Zagnoni, Il medioevo nella montagna tosco-bologne-

se, 2004 36) M.Vannini-M. Maselli, Pioppe di Salvaro..., 2005 37) B. Homes-P. Digiuni-R. Zagnoni, Porretta Terme. Forma Urbis, 2005 38) R. Zagnoni-G.P. Borghi, La Madonna del Faggio, 2007 39) B. Homes, Le Stalle/Fienili, 2008 40) R. Zagnoni, S. Ilario di Badi, 2008 41) R. Zagnoni-A. Ottanelli, Vedute fotografiche della co-struzione della ferrovia Porrettana (1859-1864), 2009 42) R. Zagnoni-M. Facci, Quattro secoli di teatro e spetta-coli a Porretta (secoli XVII-XXI), 2009 43) R. Zagnoni-G.P. Borghi, La Madonna dell’Acero, 2010 44) B. Homes, Guida alla Rocchetta Mattei, 2011 45) F. Cardini, Dalla via del Reno alla via della seta, 2011

Alta Valle del Reno LA ROCCHETTA MATTEI DI RIOLA GuIDA ALL’ARCHITETTuRA E ALLA DECORAzIOnE

VII

G L I I N S E D I A M E N T I DELL’ALTA VALLE DEL RENO B I L L H O M E S

LA ROCCHETTA M A T T E I D I R I O L A G u I D A A L L A A R C H I T E T T u R A E ALLA DECORAzIONE

POLISPORTIVA DI CAMPOLO G R u P P O D I S T u D I A L T A V A L L E D E L R E N O

2 0 1 1 STUDIO TECNICO GENTILINI

PRO LOCO DI RIOLA COMUNE DI GRIZZANA MORANDI

C O N T E S S A L Y D I A F E R R A R I P I T T R I C E

B I L L H O M E S S A N D R A M O N D I N I

G E N T E D I G A G G I O G A G G I O M O N T A N O M M X I V

L Y D I A F E R R A R I

E N G L I S H S U M M A R Y

Gaggio Montano is a small town in the heart of the Bolognese Apennines of northern Italy. It is reached by taking the SS 64, the Porrettana, either from Pistoia in the south or from Bologna in the north. Turning west at Silla, that potent symbol of Gaggio: the Faro sitting on top of the Sasso di Gaggio can be seen. The road follows the valley of the river Silla up to Gaggio. Its natural topography divides the town into three distinct zones: Sasso di Gaggio, the Church and its environs, and Fondo di Gaggio. The first two are the earliest parts of the town and are built on and around a natural outcrop of rock. Sasso di Gaggio, with its unrivalled views of the surrounding countryside, provided a virtually unassailable place of security. It was an ideal safe haven for the rich and powerful families of the nascent town that clustered at its feet for the protection that it offered in the troubled times that were a characteristic of this area for much of its history. The Church and its environs consists of the parochial church of SS. Michele e Nazario and the oratorio of San Giovanni Evangelista. They were built on a substantial natural plateau, on the north eastern side of the Sasso, that is itself a vantage point of some significance; in this case though the site was chosen because it was a place that could be looked at rather than one that could be looked from, one that advertised the presence of the church to people for miles around. The third quarter, Fondo di Gaggio, grew as an overflow area that would accommodate workers who serviced the upper part of the town and, in more recent and less troubled times, became the commercial and political heart of Gaggio. In its process of expansion it smothered and incorporated the village of Gazzana.

This series of drawings of Gaggio was made in order to illustrate the urban and architectural languages that give each of these zones its identity. The drawings are arranged in the form of a guide to an itinerary that conducts the visitor to the main points of architectural interest of the town.

RINGRAZIAMENTI

Un ringraziamento sincero a Eneo Baborsky per la sua pazienza e abilità nella traduzione e cura della guida, a Margarete Bunje, Adelfo Cecchelli, Aniceto Antilopi, Francesco Berti Arnoaldi Veli e a tutti i miei amici di Gente di Gaggio per il loro aiuto e incoraggiamento.

Ringraziamenti anche al sindaco, M. Elisabetta Tanari, e al comune di Gaggio Montano per il loro sostegno e alla Polisportiva di Campolo.

G E N T E D I G A G G I O

L’Associazione di promozione sociale (APS) Gruppo di Studi “Gente di Gaggio”, con sede a Gaggio Montano (Bologna), è stata fondata nel 1990 e si prefigge lo stu- dio e la ricerca della storia, delle tradizioni e dell’ambiente naturale dell’Appennino, nonché la tutela, la conservazione, la promozione e la valorizzazione della cultura, dei beni ar- tistici, storici e ambientali in ambito locale, soprattutto nei confronti dei giovani, anche a livello scolastico.

L’Associazione pubblica la rivista semestrale Gente di Gaggio - Storia e luoghi d’Appennino e ha finora curato le seguenti opere a carattere monografico e miscellaneo:

Quella Mattina, 1992 - Antiche Pietre, 1993 I Bastardini, 1994 (con il Gruppo di Studi Alta Valle del Reno) I sogni spezzati, 1995 - È di scena Pietro Gubellini, tenore, 2000 Pitigliano e Affrico (con il Gruppo di Studi Alta Valle del Reno) Una castagna sotto il guanciale, 2001 La panchina racconta, 2003 - La storia dei Pedretti, 2004 Pietracolora e la sua gente, 2004 - Salviamo l’Emigrante, 2004 Il Santuario della Madonna degli Emigranti, 2005 (con il Gruppo Culturale “Il Trebbo”) - Aldo Marco Brasa, 2005 (con il sostegno della famiglia dell’Artista) - La Via Porrettana, 2006 Gaggio Montano. Storia di un territorio e della sua gente, 2008 Raccolgo e Racconto, 2010 - I moti di Masonte, 2011 Dagli Appennini allo Spoon River, 2011

€ 12,00 ISBN: 978-88-906168-6-0

GUIDA A GAGGIO MONTANO

B I L L H O M E S

GAGGIO MONTANO

G U I D A

A L L ’ A R C H I T E T T U R A E A L L ’ U R B A N I S T I C A G E N T E D I G A G G I O Comune di Gaggio Montano

(17)

Campanile, Spedaletto, 1998.

Gruppo di Studi Alta Valle del Reno Porretta Terme (BO) Comune di Montale (PT)

www.agvstudio.com

Riferimenti

Documenti correlati

In this frame, since the Italian Pharmacovigilance System (Italian Medicines Agency—AIFA) only collects reports for registered drugs, the Italian National Institute of Health

The required word may be a noun, adverb, adjective or verb and it may be either positive or negative. Buying and selling antiques can be a very hobby if you know how to find a good

(American Mathematical Monthly, Vol.119, November 2012) Proposed by Mircea Merca (Romania). Let p be the Euler partition function, i.e., p(n) is the number of nondecreasing lists

We show that, whatever strategy is chosen, the probability of ever reaching the Solar System is strictly smaller than (r/R).. This bound is shown to be optimal, in the sense that

In a relatively low wind regime (8 m/s in a height of 400 m) our simplified simulations show that the wave influenced wind increase the fatigue damage compared to a situation with

Nowadays, the Aug- mented Reality is a very active field of the research that can benefit from vision-based user’s tracking to work.. Being defined as the fusion of real with

More than ten years ago, Ross Balzaretti published a highly interpretive article that discussed in partic- ular northern Italy’s economy between the eighth and the ninth centuries; 7

There- fore an important development of the present work would be represented by the implementation of the developed algorithms on GPU-base hardware, which would allow the