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CCaappiittoolloo 66 LLaa ffiilloossooffiiaa ddeell pprrooggeettttoo

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Academic year: 2021

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La progettazione ha preso avvio da un’attenta analisi del lotto di interesse e dalle tipologie edilizie presenti nell’intorno.

Uno degli obiettivi principali posti dall’Amministrazione Pubblica era infatti quello di riconnettere al tessuto urbano ciò che in realtà si presenta come un vuoto, privo di punti di interesse e di fatto in una situazione di abbandono.

Da questa prima considerazione si è fatta strada l’idea di disporre il nuovo edificio parallelamente all’allineamento dato dalla ferrovia e dalla viabilità principale, in modo da riprendere anche la conformazione urbanistica tipica di Rosignano Solvay, ovvero quella di abitazioni essenzialmente in linea prospicienti la maglia viaria.

Dall’osservazione del luogo è emersa come l’edilizia presente fosse dominata da forme lineari e squadrate, con la prevalenza di coperture piane e volumetrie costituite

prevalentemente da

parallelepipedi più o meno scavati ed accostati tra loro. Anche l’impianto viario segue un andamento rettilineo con le strade di scorrimento parallele alla costa e quelle di penetrazione ortogonali ad esse. Il tutto è accentuato dall’assenza di rilievi o declivi naturali.

Esempi di costruzioni a Rosignano Solvay dove predominano forme squadrate

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L’unica eccezione in questo panorama dominato dalla linea retta è costituita dagli impianti della fabbrica Solvay che occupa un’ampia superficie a ridosso dell’abitato. Qui a predominare è invece la linea curva: le grandi ciminiere degli impianti di raffreddamento sono iperboloidi di rotazione, alte torri cilindriche svettano per evacuare i fumi di scarico, si notano poi numerosi silos per il deposito dei materiali. La scelta è stata quindi quella di proporre un’architettura costituita da forme geometriche semplici per dialogare con il contesto circostante. Riprendendo la linea retta il linguaggio utilizzato si rifà a quello dell’architettura razionalista, giocato sull’alternanza dei volumi, del pieno e del vuoto, dell’opaco e del trasparente.

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La base della progettazione è stata quella di determinare l’organigramma: sono state cioè stabilite le funzioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi posti e quindi ordinate gerarchicamente tenendo conto delle relazioni che le legano.

Come già esposto nel paragrafo 5.6 la committenza richiedeva la realizzazione di un unico edificio per ospitare, oltre alla biblioteca vera e propria, anche l’informagiovani, la ludoteca, l’emeroteca, una sala polifunzionale ed una piccola attività commerciale di bar ristoro.

Si trattava quindi di conciliare numerose attività diverse tra loro che presupponevano condizioni ambientali differenti.

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L’idea è stata quella di articolare l’edificio su due piani collocando a quello superiore la biblioteca ed al piano terra tutte le altre attività per le quali si può prevedere un ampio afflusso di utenti eterogenei. Stabilito questo, i vari ambiti funzionali sono stati organizzati in base alle connessioni reciproche.

La ludoteca è l’attività che più si discosta dalle altre, senza avere con esse un forte legame. Si relaziona alle altre attraverso l’ingresso comune, ma riconoscendone la tipicità, ne è stato previsto anche uno autonomo, garantendo così indipendenza del funzionamento.

La relazione che connette invece la sala polifunzionale e l’informagiovani è dovuta alla tipologia degli utenti di quest’ultimo e dalle finalità che si pone: tale sala può infatti essere verosimilmente usata per incontri di formazione o per la proiezione audiovisivi tesi a diffondere la cultura tra i giovani. Allo stesso modo lo spazio polifunzionale può essere utilizzato per cicli di conferenze, incontri con gli autori, proiezioni di film e documentari indipendentemente dalle attività dell’informagiovani ma legati invece alla missione dell’istituto bibliotecario. Visto che però tali iniziative potrebbero svolgersi in orari diversi da quelli di apertura della biblioteca o degli altri uffici, è stato previsto un ingresso indipendente.

L’attività di bari ristoro, oltre ad essere utile per tutti gli utenti del complesso, specialmente in concomitanza di particolari eventi che possono richiedere l’allestimento di buffet, è necessaria anche al quartiere dove manca completamente un servizio ricettivo di questo genere.

Dovendo quindi rispondere contemporaneamente alle esigenze degli utenti e a quelle degli abitanti o ai frequentatori della zona, questa attività è stata posta in contatto diretto con l’esterno, anche per favorire un luogo per l’incontro all’aperto. Visto che il modello biblioteconomico scelto è quello tripartito (si veda il paragrafo 5.2), dove cioè è posta una particolare attenzione al settore di ingresso collocandovi quei servizi particolarmente appetibili per gli utenti, con requisiti di immediatezza, accessibilità ed informalità, è stato deciso di collocare al piano terra anche l’emeroteca.

Dallo studio sugli utenti (si vedano i paragrafi 5.3 e 5.5) è infatti emerso che i frequentatori tipici di questo servizio sono gli anziani che vi si recano per socializzare con gli altri e raramente sfruttano le altre prestazioni offerte.

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Collocando questa funzione al piano terra ed in contatto diretto con il giardino se ne esalta il ruolo di luogo di incontro, permettendo alle persone di parlare senza per questo disturbare gli altri.

Al piano superiore si articolano i locali della biblioteca vera e propria, che deve poter ospitare, oltre alla sala di lettura a scaffale aperto, anche il deposito libri, l’area multimediale, l’emeroteca, la biblioteca dei ragazzi e gli uffici per il personale.

In prossimità dei collegamenti verticali e i una posizione baricentrica rispetto al resto è collocata la funzione di reference. Sebbene grazie alle tecnologie informatiche questo spazio è sempre più ridotto nelle dimensioni, il suo ruolo centrale per il buon funzionamento delle biblioteche è rimasto immutato. Con questo termine si intendono infatti le funzioni di informazione, orientamento alla lettura, supporto per la ricerca di percorsi bibliografici e il servizio di prestito e di restituzione. Diametralmente rispetto al reference si sviluppano la biblioteca dei ragazzi e quella degli adulti.

La biblioteca dei ragazzi, pur essendo connessa all’altra tramite l’ingresso in comune, ne è in un certo modo isolata. Questo per rispettare le diverse esigenze degli utenti e permettere ai bambini di vivere un rapporto più libero con il libro. È stato scelto di mantenere l’accesso in comune per inserirla nel contesto globale in modo che il passaggio da un’area all’altra sia spontaneo ed intuitivo, rispettando così la funzione pedagogica degli istituti di questo genere.

In prossimità dell’ingresso è collocata la sezione multimediale, sempre per rispettare i principi della biblioteca tripartita. Molti sono infatti gli utenti, come i turisti nel periodo estivo, che si recano in biblioteca per usufruire esclusivamente della connessione ad internet.

In stretta connessione con il settore di ingresso è collocata la sala di lettura. La tipologia voluta dall’Amministrazione Comunale è infatti quella della sala – magazzino (si veda il capitolo 3) che permette l’accesso diretto del lettore al libro. In prossimità di essa si apre il deposito dei libri, pensato per essere comunque liberamente accessibile al pubblico.

Gli uffici del personale sono in contatto diretto con la zona reference, la sala di lettura ed il deposito libri per agevolare il lavoro degli addetti e per offrire un servizio migliore agli utenti.

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La sala studio ha invece una connessione più debole con le altre funzioni essendo pensata per gli studenti universitari che utilizzano la biblioteca prevalentemente come luogo di studio senza attingere necessariamente al patrimonio bibliografico presente. In questo modo è possibile garantire anche migliori condizioni di comfort acustico.

È sulla base di queste considerazioni che si è articolata la disposizione planimetrica degli spazi.

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L’edificio si configura come quattro blocchi dalle diverse volumetrie variamente connessi tra loro, ognuno dei quali ospita i servizi fondamentali. Tale conformazione è derivata dall’idea di racchiudere ognuna delle funzioni principali in uno spazio rettangolare e di disporle quindi secondo lo schema dato dall’organigramma. I corpi di fabbrica, dapprima semplicemente giustapposti l’uno all’altro ed allineati lungo la direttrice data dalla maglia viaria sono stati quindi ruotati ed incastrati l’uno nell’altro in modo da formare una sorta di piazzetta davanti all’edificio. Per dare movimento si è quindi giocato con i volumi, variando le altezze in funzione del servizio ospitato all’interno, contrapponendo parti opache a parti trasparenti, arretrando o avanzando alcuni corpi, creando vuoti e volumi aggettanti.

Anche l’articolazione degli elementi separatori interni riprende la geometria derivata dai quattro quadrati di partenza disegnati in maniera tale che i loro lati fossero multipli di 60 cm. La scelta di adottare una griglia modulare per organizzare l’intero edificio è derivata dalla volontà di garantire l’adattabilità dell’interno con l’arredo e conferire una certa flessibilità agli spazi. La misura della maglia non è infatti casuale ma corrisponde alla dimensione di due scaffali per i libri accostati tra loro. Il modulo, criterio ordinatore per il posizionamento delle partizioni interne, è denunciato anche in facciata, sia dagli infissi che scandiscono verticalmente le vetrate sia dalla dimensione delle doghe metalliche orizzontali che costituiscono l’involucro esterno. Per conferirgli maggiore risalto e per renderlo facilmente identificabile anche all’esterno, il settore di ingresso è contenuto nel volume più ampio. Appena entrato il visitatore si sente immediatamente coinvolto nelle attività dell’organismo e può facilmente orientarsi.

Davanti a se trova presentata la vetrina delle novità e gli si apre l’emeroteca, come un invito a sedersi per sfogliare una rivista mentre lo sguardo può vagare libero sul giardino retrostante. Chiaramente identificabile è il bancone delle informazioni ed i collegamenti verticali per giungere al piano superiore. L’andamento curvilineo della parete alla sua sinistra, che nasconde locali di servizio, induce a penetrare all’interno.

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Si trova così compreso in uno spazio libero, una sorta di atrio che può agevolmente contenere piccole mostre o esposizioni che, per la loro posizione, potranno essere osservate da qualsiasi utente si rechi nella struttura.

Una vetrata curvilinea delimita senza chiudere ed isolare la zona del bar mentre davanti si apre l’ingresso alla sala polifunzionale. Lo spazio centrale libero è pensato anche per accogliere le numerose persone che si riuniscono per assistere ad un certo evento.

Continuando il percorso, non rigidamente definito ma solo suggerito dall’andamento delle pareti, si trovano i servizi e quindi l’informagiovani.

A destra dell’ingresso principale una zona di filtro separa la ludoteca dal resto dell’organismo. Prima di entrare nell’ampia sala dedicata al gioco si trovano infatti degli ambienti più piccoli per accogliere ed orientare genitori e bambini, i servizi igienici e l’ufficio riservato all’amministrazione.

Giunto al piano superiore l’utente ha immediatamente a disposizione i servizi di reference ed i cataloghi. Seguendo ancora una volta le indicazioni del modello biblioteconomico tripartito, nel settore di ingresso si trova collocata l’area multimediale e delle postazioni di lettura più comode, per accogliere l’utente in un ambiente più familiare. Tali postazioni non sono ottimali per chi si reca in biblioteca per motivi di studio e ricerca, essendo in prossimità di uno snodo distributivo, ma sono invece ottimali per chi voglia rilassarsi leggendo un libro.

Procedendo verso sinistra si può entrare all’interno della biblioteca dei ragazzi. Questa, per favorire le particolari esigenze degli utenti, si articola in tre zone distinte. Su una pedana rialzata e protetta dal resto dell’ambiente da schermi vetrati sfalsati e posti a diverse altezze è collocato l’angolo del morbido, pensato per i bambini dagli 0 ai 3 anni che iniziano a familiarizzare con i libri attraverso il gioco ed il tatto. Gli schermi, oltre a circoscrivere lo spazio in modo tale da trasmettere ai bambini più piccoli un senso di protezione, attenuano i rumori in maniera tale da garantire un certo comfort acustico anche agli altri utenti.

Lo stesso accorgimento viene usato anche per definire l’angolo del racconto, uno spazio arredato con cubi gommosi e creato per consentire a gruppi di bambini di assistere alla lettura di favole e brani da parte di un adulto. L’arredo è stato scelto per essere spostato con facilità anche dai bambini stesso e creare così un ambiente più intimo e giocoso, ogni volta diverso.

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L’altro settore della biblioteca accoglie postazioni per lo studio e la lettura, nonché per le attività di laboratorio effettuate in collaborazione con gli istituti scolastici. Tali postazioni sono suddivise in due sottogruppi affinché l’arredo di ognuna sia funzionale all’età degli alunni.

La biblioteca dei ragazzi, grazie anche al favorevole orientamento, presenta ampie superfici vetrate ed una terrazza per la lettura all’aperto per favorire il rapporto con l’esterno.

La biblioteca degli adulti si articola invece in una serie successiva di sale per la lettura ospitanti anche gli scaffali per i libri di maggiore consultazione. La presenza di più sale offre la possibilità di suddividere le raccolte in base al contenuto (ad esempio riservandone una alla storia locale) e offre agli utenti la possibilità di scegliere tra i diversi ambienti quello che preferiscono.

Al deposito libri vero e proprio, accessibile in ogni sua parte dagli utenti, è riservata la parte più interna dell’edificio, per proteggere i libri dalla luce solare diretta che potrebbe danneggiarli. Il magazzino si sviluppa su due livelli grazie al soppalco. Collegata alla sala di lettura e al magazzino libri ma nettamente separata dagli altri ambienti per consentire un miglior comfort acustico, si trova la sala per lo studio, con numerose postazioni individuali. Questa è contenuta in un volume completamente vetrato che emerge dal blocco chiuso della biblioteca. Il suo aggetto rispetto al corpo principale permette di proteggere l’ingresso esterno alla sala polifunzionale.

A cavallo tra le sale di lettura si trovano gli uffici per il personale ed è prevista anche una sala più ampia per permettere incontri e riunioni oppure da dedicare a gruppi di studio. Le partizioni interne sono indipendenti rispetto alla struttura per permettere di adattare nel tempo questi spazi.

La suddivisione interna è scandita soprattutto dall’arredo mentre sono poche le stanze, facendo ovviamente eccezione per i servizi igienici, completamente chiusi dalle partizioni interne. Questa scelta è stata compiuta per conferire una certa fluidità all’organismo e per permettere agli utenti di circolare il più liberamente possibile da una zona all’altra, riducendo la superficie dedicata esclusivamente ai collegamenti ed ai percorsi.

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settore d’ingresso si presenta come un doppio volume interamente libero, le sale di lettura, la sala studio e la biblioteca dei ragazzi hanno invece un’altezza più contenuta per favorire la lettura e il raccoglimento. Nel corpo più esterno la doppia altezza è sfruttata per contenere il soppalco per il deposito dei libri. Il gioco dei volumi denuncia anche all’esterno le diverse funzioni esplicate all’interno.

Nel progettare l’articolazione planimetrica si è infatti cercato di rispettare quanto più possibile i dieci requisiti che dovrebbero essere posseduti dalla biblioteca ideale, elencati nel 1977 dall’architetto Faulkner Brown, autorevole membro dell’IFLA, secondo il quale l’edificio di una biblioteca dovrebbe essere:

- flessibile:flessibile:flessibile:flessibile: lo schema distributivo, la maglia strutturale, gli impianti, i servizi ed i collegamenti verticali devono essere progettati in modo da consentire agevoli cambiamenti nell’articolazione interna delle funzioni.

- compatto:compatto:compatto: un edificio compatto è quello in cui i percorsi sono semplici e compatto: ridotti all’essenziale, per ottenere economie di spazio e di tempo sia per il personale che per gli utenti.

- accessibileaccessibileaccessibile:::: la biblioteca deve essere facilmente accessibile dall’esterno, accessibile con l’entrata ben visibile, ma anche di facile lettura ed orientamento al suo interno, con funzioni e percorsi facilmente individuabili.

- ampliabileampliabileampliabile:::: nella realizzazione di una biblioteca dovrebbe essere lasciata ampliabile un’area adiacente libera per un successivo ampliamento, e l’edificio stesso dovrebbe essere progettato e costruito in modo da rendere quanto più semplice possibile l’ampliamento con una nuova ala.

- variatovariatovariato:::: la varietà si esplica nell’ampia offerta di documenti, supporti e spazi variato morfologicamente diversi tra loro, destinati alla lettura, alla consultazione, allo svago ed alla socializzazione.

- organizzatoorganizzatoorganizzatoorganizzato:::: una biblioteca organizzata è un luogo in cui i materiali sono sistemati in modo tale da essere facilmente rintracciati ed utilizzati. La distribuzione deve essere semplice ed efficace, di facile comprensione ed utilizzo.

- confortevoleconfortevoleconfortevoleconfortevole:::: gli spazi interni devono garantire il benessere termoigrometrico, visivo ed acustico degli utenti.

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- costantecostantecostantecostante:::: nella biblioteca non devono esserci sbalzi di illuminazione, temperatura, umidità sia per il benessere degli utenti, sia per la buona conservazione dei documenti.

- sicurosicurosicurosicuro:::: deve essere garantita la sicurezza per i documenti, attrezzature ed interni (da atti vandalici, furto, danneggiamento, uso improprio…) per gli utenti e per gli addetti.

---- economico: economico: economico: economico: la biblioteca deve essere economica nei costi di costruzione, gestione e manutenzione: ciò comporta l’utilizzo di materiali durevoli, di facile reperibilità e soprattutto significa garantire un’adeguata efficienza energetica dell’edificio.

Per quanto riguarda i materiali, si è fatto un ampio uso delle superfici vetrate prima di tutto per favorire l’illuminazione naturale degli ambienti, più adatta alla lettura, e per comunicare con la trasparenza l’idea di una cultura accessibile a tutti. Naturalmente in alcune parti dell’edificio, a secondo della loro esposizione, questo poteva costituire uno svantaggio perché l’irraggiamento diretto avrebbe provocato fastidiosi riflessi sulle postazioni di lettura e avrebbe richiesto la presenza di impianti di climatizzazione per garantire un certo comfort ambientale. Sebbene questi aspetti non siano stati affrontati dettagliatamente nell’ambito di questa tesi, sono stati comunque inseriti degli accorgimenti per mitigare questi inconvenienti. Ad esempio per proteggere dall’irraggiamento diretto le superfici finestrate è stata prevista la presenza di schermi frangisole orizzontali al livello della copertura (questi sono stati dimensionati con un metodo essenzialmente grafico).

Questo elemento, inizialmente introdotto per ragioni tecniche, è divenuto poi uno degli elementi compositivi, utilizzato per conferire alla copertura una certa idea di leggerezza.

I frangisole sono serviti anche a regolare le condizioni di illuminamento del bow window della sala di lettura e del volume interamente vetrato della sala studio.

Sono infine stati utilizzati anche per coprire la zona prospiciente il bar per creare uno spazio di socializzazione esterno scandito verticalmente dalle colonne in acciaio. Cuore dell’edificio è sicuramente il settore d’ingresso. Data la sua maggiore altezza emerge rispetto agli altri corpi di fabbrica e se ne distingue anche per il fatto

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stati utilizzati ancora una volta i frangisole, utilizzati qui come uno schermo avanzato rispetto alla parete. Le colonne sulle quali vengono montate le lamelle orientabili sono state prolungate oltre l’altezza necessaria, diventando così un elemento di accentuazione verticale. Allo stesso tempo la colonna esterna è stata collegata a quella interna attraverso un sistema a traliccio per conferire alla struttura una maggiore rigidità trasversale e controllare gli spostamenti fuori piano specialmente sotto l’azione sismica, vista la presenza di un materiale estremamente fragile come il vetro.

Visto che il settore di ingresso costituisce la parte fondamentale della biblioteca e che soprattutto al piano superiore è facile prevedere la presenza contemporanea di molte persone, si è deciso di liberare la pianta da ogni ingombro della struttura, utilizzando delle travature reticolari per coprire la luce.

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